mistero ha scritto:
TTE mi spiegheresti perchè le torri non sono cadute per lo scioglimento dell'acciaio?
Si lo so che il kerosene non arriva ai famosi 1500 gradi centigradi però se all'incendio del kerosene sommiamo gli incendi dell'arredamewnto interno (porte, tavoli, sedie, tende ecc) non si potrebbe aver avuto una temperatura superiore quindi e magari vicina ai 1500 gradi tale da far collassare l'acciaio? grazie
Ci sono decine di casi in cui, grattacieli con strutture portanti come quelle delle torri gemelle, hanno preso fuoco.
Nessuno di questi grattacieli, però, è mai crollato nonostante l'incendio sia durato per
GIORNI E GIORNI.



Come mai?
Tratto da:
http://xoomer.virgilio.it/911_subito/griffin_crollo.htmNessun crollo in precedenza determinato da incendiLa versione ufficiale è resa implausibile da due problemi principali. Il primo è il semplice fatto che il fuoco non ha mai - prima o dopo l'11 settembre - causato il crollo di grattacieli con un'intelaiatura in acciaio. I difensori della versione ufficiale menzionano raramente, se mai lo fanno, questo semplice fatto. In verità, quello che si suppone sia il definitivo rapporto del NIST - il National Institute of Standard and Technology (2005) - sottintende addirittura che i crolli di edifici in acciaio causati dal fuoco siano eventi normali (Hoffman, 2005). [4] Lontano dall'essere normali, comunque, simili crolli non sono mai accaduti, esclusi quelli presunti
dell'11 settembre.
Chi difende la versione ufficiale, naturalmente, sostiene che i crolli non sono stati causati unicamente dagli incendi, ma da questi ultimi combinati col danno causato dagli aerei. Le torri, comunque, sono state progettate per sopportare l'impatto di aerei della dimensione circa di un Boeing 767. [5] Hyman Brown, il responsabile progettuale delle torri gemelle, dichiarò: "Le torri
sono state progettate, e con un certo margine, per sopportare praticamente ogni cosa, inclusi uragani,... bombardamenti, e l'impatto di un aereo" (Bollyn, 2001).
Ed anche Thomas Eager, un professore di ingegneria dei materiali del MIT che supporta la versione ufficiale, sostiene che l'impatto degli aerei non sarebbe stato significativo, poiché "Non è stato perso un grande numero di colonne dopo l'impatto iniziale e i carichi sono stati redistribuiti alle colonne rimanenti in questa struttura altamente ridondante "(Eager e Musso, 2001, pp. 8-11).
Similmente, il rapporto del NIST, trattando di quanto l'impatto degli aerei abbia contribuito al crollo, si focalizza soprattutto sul fatto che gli aerei abbiano rimosso buona parte del rivestimento anti-incendio dall'acciaio. [6]
La versione ufficiale del crollo, quindi, si basa essenzialmente sul fuoco, quindi non può essere enfatizzato troppo il fatto che il fuoco non abbia mai causato il crollo di grandi edifici in acciaio - mai, sia prima il 9/11, che dopo il 9/11, o in qualunque parte del mondo l'11 settembre, eccetto che presumibilmente a New York - mai.
Si potrebbe sostenere, naturalmente, che c'è una prima volta per tutto, e che un incendio davvero straordinario possa portare ad un crollo. Esaminiamo questa idea. Come dovrebbe essere un incendio straordinario? Date le proprietà dell'acciaio, le fiamme dovrebbero essere molto violente, estese, e durature. Ma gli incendi nelle torri non hanno manifestato nessuna di queste
caratteristiche.
C'è chi ha sostenuto, per essere precisi, che le fiamme raggiunsero un'altissima temperatura. Alcuni speciali in televisione hanno affermato che le torri sono crollate poichè le fiamme erano cosi alte da aver fuso l'acciaio. Per esempio, uno speciale della BBC News riportò questa dichiarazione di Hyman Brown: "L'acciaio fonde, e 24.000 galloni di carburante aereo hanno fuso
l'acciaio". Un'altra persona, presentata come ingegnere strutturale, dichiarò: "E' stato il fuoco ad affossare gli edifici. Non c'è niente sulla faccia della terra che possa sopportare quelle temperature con quella quantità di carburante... le colonne si fonderebbero" (Barter, 2001). [7]
Queste dichiarazioni, in ogni modo, sono assurde. L'acciaio non fonde finché non raggiunge i 2800° Fahreneit.
![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif)
Inoltre, un incendio alimentato da idrocarburi, come il kerosene – vale a dire il carburante degli aerei - può al massimo arrivare a 1700°F, cioè 1100 gradi al di sotto del punto di fusione dell'acciaio. [9] Possiamo, di conseguenza, mettere da parte la pretesa che le torri siano crollate in seguito alla fusione delle colonne di acciaio. [10]
La maggior parte dei sostenitori della versione ufficiale, in realtà, non affermano questa assurdità. Sostengono semplicemente che le fiamme abbiano riscaldato l'acciaio fino al punto in cui avrebbe perso così tanta della sua capacità di resistenza da essersi deformato. [11] Per esempio, Thomas Eager, dicendo che l'acciaio a 1300° perde l'80% della sua resistenza, conclude
che questo debba essere quello che è successo. Ma perché ciò sia plausibile, le fiamme sarebbero dovute essere ancora molto violente.
Ma non lo erano. Alcuni hanno parlato, come abbiamo visto, del kerosene. Tuttavia la maggior parte è bruciato molto velocemente nelle enormi palle di fuoco che si sono sprigionate dopo l'impatto degli aerei con gli edifici, ed il resto è esaurito nel giro di dieci minuti [12], dopo di che le fiamme diminuirono. Fotografie delle torri 15 minuti dopo gli impatti mostrano incendi
isolati e molto fumo nero, segno della scarsità di ossigeno. Thomas Eager, a questo proposito, ha detto che le fiamme raggiungevano "Probabilmente solo i 1200° o i 1300° F" (Eager, 2002).
Ci sono motivi per credere, per di più, che le fiamme non fossero neanche così intense. Come mostrano le fotografie, le fiamme non hanno rotto le finestre e non si sono nemmeno propagate molto oltre i punti dove sono cominciate (Hufschmid, 2002, p.40). Questa documentazione fotografica è supportata dagli studi scientifici condotti dal NIST, che ha scoperto che delle 16 colonne perimetrali esaminate, "Solamente tre colonne hanno provato che l'acciaio raggiunse temperature superiori ai 250°C [482°F],"e nessuna prova che alcuna colonna del nucleo centrale avesse raggiunto anche solo quelle temperature (2005, p.88).
Il NIST (2005) sostiene che "Non ne ha dedotto considerazioni su scala generale, dato che le colonne esaminate rappresentavano solo il 3% delle colonne perimetrali e l'1% delle colonne del nucleo centrale provenienti dai piani interessati dagli incendi ". Che solamente una minuscola frazione delle colonne fosse disponibile è stato dovuto, naturalmente, al fatto che ufficiali governativi hanno venduto e spedito via immediatamente la maggior parte dell'acciaio. In ogni caso, le scoperte del NIST sulla base di questa piccolissima percentuale delle colonne non sono irrilevanti. Esse significano che qualunque speculazione che alcune delle colonne del nucleo centrale abbiano raggiunto temperature molto più alte sarebbe soltanto, per l'appunto, pura
speculazione non corroborata da alcuna dimostrazione empirica.
Per di più, anche se gli incendi avessero raggiunto i 1300°F, come Eager suppone, ciò non implica che l'acciaio avesse raggiunto quella stessa temperatura. L'acciaio è un eccellente conduttore di calore. Mettete a contatto un fuoco con l'estremità di una lunga sbarra di acciaio e il calore si diffonderà rapidamente alle altre parti, e ad altri eventuali prezzi di acciaio ad essa
interconnessi. [13]
Perché le fiamme avessero potuto portare alcune delle colonne d'acciaio ad una temperatura vicina a quella da esse stesse sprigionata, sarebbero dovute essere molto estese, in relazione alla dimensione degli edifici e alla quantità di acciaio in essi contenuto. Le torri, naturalmente, erano gigantesche e contenevano una enorme quantità di acciaio. Un piccolo e localizzato incendio di 1300° non avrebbe mai potuto portare nessuna delle colonne di acciaio nemmeno vicina a quella temperatura, poiché il calore si sarebbe propagato velocemente per il resto dell'edificio.
Alcuni difensori della teoria ufficiale hanno sostenuto che le fiamme erano indubbiamente molto grandi, e avevano trasformato gli edifici in "Giganteschi incendi". Ma tutte le prove contrastano questa affermazione, specialmente se facciamo riferimento alla torre sud, che crollò per prima. Questa torre è stata colpita tra i piani 78 e 84, perciò è in quella regione che sarebbero dovuti
esserci gli incendi maggiori. Brian Clark, un sopravvissuto, ha dichiarato che quando scese fino all'80° piano:" Potevi vedere tra i muri e le fessure alcune fiamme... che li lambivano appena, non stava divampando un grande incendio ma solo qualche fuoco, che produceva un po' di fumo che fuoriusciva dai muri." [14] Allo stesso modo, uno dei capo pompieri che raggiunse il 78° piano
notò solamente "Due focolai isolati." [15]
La torre nord, per la precisione, ha avuto degli incendi abbastanza estesi e violenti da far si che molte persone scelsero di lanciarsi verso la morte. Ma come sa perfettamente chiunque possegga un camino od una stufa, anche un fuoco che non danneggia l'acciaio o il ferro può bruciare la carne umana. Inoltre in molti casi può essere stato il fumo, piuttosto che il calore, a spingere le persone a buttarsi.
In ogni caso, gli incendi, per indebolire le colonne di acciaio, sarebbero dovuti essere non solo molto estesi e violenti ma anche molto duraturi. [16] Alle persone è stato raccontato che le torri sopportarono incendi di questo tipo, ad esempio la CNN ha sostenuto che "Incendi molto intensi abbiano bruciato per molto tempo". Ma ciò non è accaduto. La torre nord è crollata dopo
un'ora e 42 minuti dall'impatto; la torre sud è crollata dopo soli 56 minuti.
Per comprendere quanto sia ridicola la teoria che i brevi incendi nelle torri abbiano potuto portarle al crollo strutturale, possiamo confrontarle con degli altri esempi. Nel 1988, un incendio nel First Interstate Bank Building a Los Angeles è divampato per 3.5 ore ed ha distrutto 5 dei 62 piani dell'edificio, ma non sono stati registrati significativi danni strutturali (FEMA, 1988). Nel 1991, un enorme incendio al Philadelphia's One Meridian Plaza è durato 18 ore ed ha distrutto 8 dei 38 piani dell'edificio, ma, secondo il rapporto della FEMA, anche se "travi e putrelle si piegarono e torsero ... a causa della pesante esposizione al fuoco... , le colonne continuarono a supportare il loro carico senza danni evidenti " (FEMA,1991). A Caracas, nel 2004, un incendio in un edificio di 50 piani è durato 17 ore, devastandone completamente i 20 piani della parte superiore, tuttavia non è crollato (Nieto, 2004). E noi dovremmo credere che un incendio durato 56 minuti abbia portato al crollo della torre sud.
A differenza degli incendi nelle torri, inoltre, quelli a Los Angeles, Philadelphia e Caracas sono stati abbastanza violenti da aver distrutto le finestre.
Un altro importante paragone è rappresentato da una serie di esperimenti fatti in Inghilterra a metà degli anni '90, per determinare quale tipo di danno potesse essere causato ad edifici in acciaio sottoposti ad incendi estremamente violenti, estesi e durati molte ore. La FEMA, nell'esaminare questi esperimenti, osservò: "Nonostante la temperatura dei supporti di acciaio
avesse raggiunto gli 800 -900° C (1500-1700° F) in tre dei test... non si è verificato un crollo in nessuno dei sei esperimenti" (1988, Appendix A).
Questi paragoni smascherano l'assurdità della teoria del NIST che le torri siano crollate poiché gli aerei avrebbero danneggiato i rivestimenti antincendio delle colonne d'acciaio. Queste protezioni assicurano la protezione dall'incendio solo per poche ore, quindi l'acciaio negli edifici di Philadelphia e Caracas sarebbe stato esposto direttamente alle fiamme divampanti per almeno 14 ore, ed anche in quel caso l'acciaio non si è piegato. il NIST sostiene, nondimeno, che l'acciaio nella Torre Sud si sia deformato perchè è stato esposto direttamente alle fiamme per 56 minuti. [18]
Alcuni difensori della versione ufficiale hanno speculato che ci fosse qualcosa, relativamente alle Torri, che le rendesse vulnerabili in maniera particolare al fuoco. Tuttavia, queste dichiarazioni non sono corroborate da nessuna prova. Inoltre, come Norman Glover ha fatto notare: "Praticamente tutti i grandi edifici sopporteranno un serio incendio nell'arco della loro esistenza. Nessun grande edificio, alto molti piani, è mai crollato a causa del fuoco. Il World Trade Center stesso ne ha sopportato uno nel 1975; tuttavia, l'edificio riscontrò danni minori ed fu riparato e restituito alla piena funzionalità" (Glover, 2002).