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MessaggioInviato: 09/05/2010, 15:35 
LOL, Bliss ... assolutamente d'accordo. Ma chiunque facesse uan cosa simile non vivrebbe il tempo sufficiente a vedere il tramonto. Kennedy fece qualcosa di simile, stampando direttamente (e mettendo in circolazione) 6 miliardi di dollari e sappiamo com'è andata a finire.

E poi ... e poi la verità è che viviamo in un mondo di nani. Nessuno degli attuali esponenti politici ha la stoffa per combattere la patocrazia.


Ultima modifica di eSQueL il 09/05/2010, 15:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/05/2010, 15:49 
E' vero Esq...se i governi hanno in illo tempore potuto accettare di rinunciare ad avere una moneta sovrana (che in una situazione come questa non ci avrebbe mai condotto a questo tipo di crisi), è impensabile che oggi a giochi ormai fatti possano volere alzare la testa...



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MessaggioInviato: 09/05/2010, 15:54 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Il fallimento oggi è rivoluzionario! Non dobbiamo sopportare le infamie del FMI
di Uriel

Fonte: Wolfstep http://www.ariannaeditrice.it/articolo. ... colo=32114

Un tempo era costume raccontare strane storie ai bambini. Se non si voleva che facessero la tal cosa, si raccontava di terribili conseguenze nel caso avessero disobbedito. Si tratta di un espediente molto usato anche dalle religioni, al punto che il timore delle terribili conseguenze identificava persino la brava persona: “timorato di Dio”, si diceva. Eppure, la stragrande maggioranza di queste “terribili conseguenze” erano pure menzogne.

Come abbiamo imparato da grandi, masturbandoci non diventiamo ciechi. Come abbiamo imparato da grandi, non c’e’ nessun babau, uomo nero, non c’e’ nessun inferno se guardo un bel culo.

Perche’ ci veniva raccontato tutto questo? A raccontarci queste cose era un sistema che temeva la disobbedienza. LA temeva perche’ sapeva benissimo che possedere alcuni punti chiave del comportamento umano avrebbe mantenuto la struttura sociale, politica, economica, del periodo.

Ogni sistema di potere che intenda essere vessatorio alimenta, per forza di cose, un sistema di simili bugie. Compreso il sistema finanziario attuale. Tali bugie, che servono a tenere in piedi il sistema stesso, hanno come scopo quello di non lasciarci fare quello che vorremmo, o meglio, cio’ che il sistema stesso teme.

Prendiamo il caso della Grecia. Che cosa sarebbe successo che anziche’ richiedere il “prestito” UE lo avesse rifiutato categoricamente? Sarebbe andata in default? No, in default c’e’ gia’: il loro primo ministro ha gia’ ammesso di non avere liquidita’ per onorare le scadenze. La grecia, quindi, E’ in default.

E allora cosa sarebbe successo? Sarebbe successo che le sarebbero stati negati ulteriori prestiti dai mercati. Aha. E invece, adesso che arriva il prestito UE, pensate davvero che i mercati finanzieranno ancora la Grecia?

Un tizio mi dice che, fallendo senza pagare i creditori, la Grecia non avrebbe piu’ trovato alcun finanziatore e quindi avrebbe dovuto mantenere il disavanzo allo 0%. Invece cosi’, dovra’ accettare le condizioni dei turboliberisti di FMI, e il disavanzo dovra’ essere addirittura negativo, ovvero dovranno fare anche dei tagli.

Insomma, alla fin fine che cosa sarebbe mai successo se il governo greco avesse detto “ciao ciao, stupidi voi che non avete controllato i nostri conti, e due volte stupidi perche’ ci avete aiutati a falsificarli”?

NIENTE.

Se la Grecia non pagasse il debito, mandando in culo i creditori, non le succederebbe NIENTE di peggio di quanto le succedera’ gia’. Non c’e’ alcuna ragione per la quale i greci dovrebbero accettare il prestito. Non c’e’ alcuna ragione per la quale dovrebbero chiederlo.

Ma c’e’ di piu’: le banche proprietarie del prestito potrebbero addirittura rivolgersi ai certificatori dei bilanci greci, e alle agenzie di rating, chiedendo loro per quale motivo un rating cosi’ alto sia stato dato ad una nazione dai bilanci palesemente falsi.

Non solo i greci potevano fregarsene e tirare dritto senza peggiorare la gia’ critica situazione di una virgola, ma potevano farla pagare cara proprio agli speculatori.

Circolano in giro terribili anatemi, simili ai babau ed all’uomo nero, sulla serie di bibliche disgrazie che accadrebbero se le nazioni occidentali dichiarassero default. Volete sapere cosa succederebbe?

NIENTE.

Tempo fa, quando inizio’ il credit crunch, si diceva che alcune aziende andassero salvate perche’ erano “Too Big to Fail”. Alcune erano cosi’ grandi che si scopri’ come alcuni stati non potessero nemmeno aiutarle: “Too Big to Bail”. Bene, signori, cosa dire delle nazioni del G8?

Sapete cosa dire? “Too Big to **** With”.

Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, potrebbero semplicemente dichiarare sin da ora che non pagheranno i debiti e non restituiranno i bond. E che rifiuteranno qualsiasi prestito, aiuto, qualsiasi cavolo di cosa.Sapete cosa succederebbe?

NIENTE.

Si dice che cosi’ facendo le nazioni mancherebbero ad un loro dovere verso i propri cittadini. Ma non e’ esattamente cosi’ che stanno le cose.

Prendiamo per esempio il debito italiano. Esso e’ spalmato in titoli che vanno dai pochi mesi a 30 anni. Dove si trova la speculazione? Ovviamente, nei titoli a breve termine, quelli che hanno un rientro entro pochi mesi.

La media dei nostri titoli ha scadenza a 7.6 anni. Il genio di Tremonti ha consolidato il debito alzando la media delle scadenze OLTRE la durata di un governo. Trappola micidiale.

Questo governo ha ancora, nella migliore delle ipotesi, 3 anni di vita. Supponiamo che Tremonti annunci che non restituira’ il capitale dei titoli in scadenza, per tutti i prossimi tre anni. Sapete cosa succedera’?

NIENTE.

Tutti coloro che hanno titoli che scadono DOPO il governo attuale, infatti, sceglierebbero una via prudente, e se li terrebbero in tasca sperando che il prossimo governo decida diversamente. Verrebbero colpiti solo coloro che hanno comprato CDS e buoni del tesoro a breve, cioe’ gli speculatori. Chi ha investimenti che scadono a lungo termine, per esempio, continuerebbe a sperarci.

Voi direte: ma isolerebbero il paese. Ma ci butterebbero fuori dai circoli finanziari. Davvero? Se riuscissero a convincere tutti quelli che hanno titoli a piu’ di tre anni, per esempio, potrebbero. Ma Tremonti potrebbe dire, che so io, “quest’anno non paghiamo nessuno, dal prossimo anno ricominceremo”. Poiche’ si tratta di debito storico, di per se’ non ci sarebbe bisogno di rinnovarlo.

Possiamo anche uscire dal caso italiano, e supporre che una decina di nazioni (Belgio, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, UK, Austria) decidano di non pagare il debito, se non ai propri cittadini risparmiatori, identificandoli attraverso il canale di vendita. Nel globale, il debito si ridurrebbe a meno della meta’.

Che cosa succederebbe?

Ancora niente.

Non esiste il babau. Non esiste l’inferno. Non si diventa ciechi a masturbarsi. Non succede niente a mandare in culo i creditori, a patto di farlo bene. Questo e’ il punto.

La cosa che nessuno vuole sentir dire, e che nessuno vuole dire, e’ che se una qualsiasi delle nazioni del G8, o un qualsiasi gruppo di nazioni del G20 manda a ranare i creditori, non succede assolutamente niente: “Too Big to Complain”.

Guardate che cosa ha fatto Dubai. Dubai ha dichiarato che avrebbe mandato in culo i fornitori un venerdi’ prima della chiusura delle borse. Per tutto il weekend, l’emiro ha ricevuto baciaculi che sono andati ad elemosinare due spiccioli da lui. Dopodiche’, non solo ha “ristrutturato” il debito (ristrutturato significa “ti devo dieci ma di restituiro’ 4#8243;) , ma nessuno ha protestato particolarmente.

Questa e’ la fifa blu che oggi hanno i mercati finanziari. La fifa blu degli speculatori e degli assicuratori: che qualche nazione del G8 decida “ehi, fottetevi tutti. Di aziende che vogliono il mio mercato ho la coda fuori”. Il che e’ la verita’.

Prendiamo il paese nelle condizioni piu’ disperate in Europa, cioe’ gli UK. Se compilassero i bilanci secondo gli standard UE, il loro deficit sarebbe al 170% del PIL. Supponiamo che vadano in default. Che cosa succederebbe? Succederebbe che il buon primo ministro, chiunque sia, dira’ “ehi, cocchi, se volete continuare a mettere piede nella City fatemi gli applausi, che di aziende che vorrebbero entrarci ho la coda fuori dalla porta”. Questa e’ la verita’: moltissime nazioni hanno dimensione tale per cui non solo sono “too big to fail”, e anche “too big to bail”, ma sono persino “too big to **** with”. Troppo grosse per rompergli i ********.

Questo e’ il concetto principale: era cosi’ urgente “salvare” la Grecia(1) perche’ si tenesse in piedi la menzogna secondo la quale il default sarebbe un evento terrificante , catastrofico, simile a quello che avvenne in Argentina. Ma attenzione, perche’ non e’ vero: l’ Argentina al momento del deault usciva proprio da un tentativo di salvataggio dell’ FMI!

Quello che secondo me dovrebbero fare i PIGS, o PIIGS, insieme a tutti gli altri che hanno problemi di debito pubblico, e’ di riunirsi e dichiarare default tutti insieme, con la sola eccezione dei propri privati cittadini, cioe’ per quantita’ di titoli tipiche del risparmio privato.

Cosa succederebbe? Niente.

I PIIGS sono nazioni che nel bene o nel male sono proprietarie di ottimi mercati, finanziari e mercantili. Nessuno degli speculatori vorrebbe esserne cacciato via. Nessuno dei creditori vorrebbe esserne cacciato via. Nessuno al mondo vuole la recessione globale che arriverebbe se i PIIGS fossero oggetto di embarghi o sanzioni.

Questa e’ la ragione principale per la quale i PIIGS vengono affrontati uno ad uno. La Grecia prima , il Portogallo e la Spagna dopo, e poi chissa’. Contemporanetamente, tutti i giornali ci spiegano di quale catastrofe sarebbe se la Grecia andasse davvero in default: la UE e la BCE perderebbero “prestigio politico”. Ommioddio! Ommioddio!Moriremo tutti !

Ehm. Di quale cavolo di “prestigio politico” stai parlando, fra’?

I mercati, si dice, diverrebbero instabili. Aha. E quando mai sono stati stabili? Qual’e’ la novita’? Ci divertiamo a scrivere oroscopi? “scorpione: mercati finanziari instabili”. Fico, e’ facile prenderci cosi’.

Quello che l’opinione pubblica deve fare e’ di divenire adulta. Smettere di credere nel Babau. Smettere di credere che a toccarselo si diventera’ ciechi. Smettere di credere all’uomo nero. Fare una bella riunioncina, e dire “ehi, ci avete chiamati PIIGS? Fantastico. Perche’ adesso i PIIGS vi prestano un dito, e vi mandano affanculo. E se non volete piu’ fare business sui nostri mercati, beh, abbiamo la coda , fuori dalla porta”.(2)

Ovviamente, questo produrrebbe il panico. Tutti sono come bambini, convinti che arriverebbe l’uomo nero. Tutti sono come bambini, e hanno paura del babau.

Beh, diventate grandi: non succede niente.

Semplicemente, qualcuno perderebbe il suo potere,e probabilmente moltissimi dei suoi soldi.

Per quanto riguarda l’euro, se i PIIGS decidessero di uscire in questo modo, Trichet verrebbe a baciare culi per convincerli a restare dentro l’euro.

PIIGS di tutto il mondo, unitevi. Anzi: PIIGS di tutto il mondo, fallite.

Il fallimento, oggi, e’ rivoluzionario.

Chi ci rimetterebbe?

Se tutti i PIIGS decidessero di fallire insieme, semplicemente a lasciarci le penne sarebbero queste entita’ qui:

•Barlkays Bank PLC
•BNP Paribas
•Citi Group Global Markets
•Commerzbank AG
•Credit Agricole
•Credit Suisse
•Deutsche Bank
•Goldman Sachs
•HSBC France
•ING Bank NV
•JP Morgan Securities
•Merryl Lynch INT
•Morgan Stanley CO
•Nomura INT
•Royal Bank OF Scotland
•Societe’ Generale INV Bank
•UBS Ltd

Capite per quale motivo i PIIGS vanno affrontati uno ad uno: se fallissero tutti insieme, non li si potrebbe buttare fuori dall’ Euro, e come se non bastasse sarebbe la fine del sistema finanziario speculativo cosi’ come lo conosciamo.

E no, il babau non esiste.

Chissa’ cosa succederebbe se qualcuno proponesse , via internet, una riunione dei governi dei PIIGS che mandino a ranare il debito pubblico e gli speculatori tutti insieme.

Uhm… quasi quasi ci faccio un gruppo su Facebook

Uriel

(1) In che cosa sia consistito il “salvataggio” lo sanno solo loro: le “cure” imposte alla Grecia sono molto piu’ dolorose delle conseguenze del default. Non si capisce bene che cosa ci abbiano guadagnato, i greci, a prendersi dei soldi e poi fare tagli al bilancio uguali se non peggiori di quelli che avrebbero dovuto fare uscendo dai mercati finanziari.

(2) Vi siete mai chiesti perche’ non vedete in giro marche di auto cinesi? Perche’ non vedete sportelli di banche islamiche? Perche’ non vedete catene di benzinai di petrolieri russi? Ecco: sono tutti dietro alla porta, ad aspettare.

http://www.ariannaeditrice.it


Se il sistema va in default i banchieri sono salvi!
Invece tutti i debitori e tutti i risparmiatori perderanno i loro averi,
leggiti della fine che fecero i creditori americani dopo la crisi del '29,
o quelli che vivono in argentina!!ci sono Italiani che vivevano e lavoravano in Argentina che non possono venire a trovare i loro parenti in Italia da dieci anni (persone di mezza età con genitori anziani) perché la loro moneta si è così svalutata che il costo del biglietto aereo è per loro astronomico.la crisi Argentina tutti gli Italiani con parenti in Argentina mandavano un pò di soldi laggiù, dato che molti erano ridotti alla fame!

Il baubau non esiste,ma l'economia del noi sistemi economici allo sfascio "è una realtà".

oggi, non c'è nessuna possibilità di un default dell'Italia; se
succedesse un default:
-Berlusconi e Tremonti dovrebbero scappare a Hammamet o alle Cayman
-il governo cadrebbe e tutti i politici della maggioranza sarebbero
spazzati via (questo sarebbe pure un affare per noi )
ma il nuovo governo dovrebbe mettersi a stampare nuove lire che avrebbero
un cambio libro con le altre valute
-le nuove lire varrebbero ben poco rispetto all'euro e al dollaro, quindi
la benzina e gli altri prodotti importati (computer, tv, cellulari)
costerebbero moltissimo
-i dipendenti pubblici avrebbero un taglio di stipendi
-le opere pubbliche sarebbero bloccate
-la borsa italiana crollerebbe
-i risparmi degli italiani sarebbero in gran parte distrutti,
sarebbe un disastro altro che non accadrebbe nulla.
Senza contare le sanzioni a cui saremo sottoposti per decenni in europa.


Ultima modifica di Werther il 09/05/2010, 16:11, modificato 1 volta in totale.


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Werther uno Stato che fallisce è guaio per lo Stato fallito....una coalizione di Stati insolventi che dichiarano bancarotta tutti assieme è un guaio per il sistema europeo giàcchè ne decreterebbe la fine economica...come dire: mal comune, mezzo gaudio. Ovviamente si tratta di una situazione puramente speculativa, perchè è impossibile visto come stanno le cose, che si possa attuare mai una strategia del genere [;)]



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MessaggioInviato: 09/05/2010, 17:25 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Werther uno Stato che fallisce è guaio per lo Stato fallito....una coalizione di Stati insolventi che dichiarano bancarotta tutti assieme è un guaio per il sistema europeo giàcchè ne decreterebbe la fine economica...come dire: mal comune, mezzo gaudio. Ovviamente si tratta di una situazione puramente speculativa, perchè è impossibile visto come stanno le cose, che si possa attuare mai una strategia del genere [;)]


Ma è un circolo vizioso
ognuno possiede il debito dell'altro come si fa a fallire?




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MessaggioInviato: 09/05/2010, 17:46 
Appunto...Se tutti i Maiali d'Europa fallissero in una volta sola, ossia dichiarassero di non essere in grado di pagare i loro debiti, farebbero colare a picco anche gli Stati creditori e si interromperebbe il circolo vizioso, resettando il sistema e scaricando tutto il peso delle perdite sulle grandi banche e grossi gruppi finanziari...
Ovviamente sarebbe una mossa strategica che come ho detto prima, non verrà mai attuata...ma è bello sognare...



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MessaggioInviato: 09/05/2010, 20:01 
L'Europa sta implodendo?

L'Europa ha avuto i suoi dubbiosi da quando ha cominciato la lunga strada verso l'unificazione. C'erano molti che credevano fosse impossibile. E ci furono molti che pensavano non fosse auspicabile. Si deve dire però che, nel lungo percorso sinuoso seguito dal 1945, il progetto di unificazione europea ha marciato molto bene.

Dopo tutto, l'Europa era stata lacerata da conflitti nazionalisti per almeno 500 anni, conflitti che sono culminati nella particolarmente nefasta Seconda Guerra Mondiale. E la vendetta sembrava essere il sentimento dominante. Dal 2010, quello che ora è chiamata l'Unione europea (UE) ospita al suo interno una moneta comune, l'euro, che è usato da 16 paesi. Essa ha anche una zona con 25 membri, chiamata Schengen, che consente movimenti abbastanza liberi senza visto. Ha una burocrazia centrale, un tribunale dei diritti umani, ed è sulla buona strada per avere un presidente e un ministro degli Esteri. Non bisogna esagerare la forza di tutte queste strutture, ma non bisogna sottovalutare il grado in cui tutto questo ha rappresentato, nel bene o nel male, il superamento della resistenza nazionalista in tutta Europa, soprattutto in alcuni degli stati più forti. Tuttavia, è anche vero che in questo momento l'Europa sembra secondo alcuni aspetti rilevanti che stia per implodere. Le parole di codice per questa implosione sono "Grecia" e "Belgio".

La Grecia, come tutto il mondo sa, sta attraversando una grave crisi del debito nazionale. Moody ha dichiarato che i titoli di Stato greci sono titoli spazzatura. Il Premier George Papandreou ha detto, con molta riluttanza, che avrebbe probabilmente dovuto rivolgersi al Fondo monetario internazionale (FMI) per un prestito, un prestito che implicherebbe le solite condizioni del FMI che richiedono forme specifiche di ristrutturazione neoliberista. Questa idea è molto impopolare in Grecia - un colpo alla sovranità greca, all'orgoglio greco, e in particolare al portafoglio dei greci. Questa notizia è' stata accolta con sgomento in un certo numero di Stati europei che ritengono che l'assistenza finanziaria per la Grecia dovrebbe venire prima di tutto dagli altri Stati membri dell'UE.

La spiegazione di questo scenario è molto semplice. La Grecia ha un grande deficit di bilancio. Perché la Grecia fa parte della zona euro, non può svalutare la propria moneta per alleviare il problema. Quindi ha bisogno di aiuti finanziari. La Grecia ha chiesto l'aiuto europeo. Il più grande e ricco paese europeo, la Germania, è stata molto riluttante, a dir poco, per dare aiuti. Il pubblico tedesco si oppone fermamente ad aiutare la Grecia, fondamentalmente per un riflesso protezionista in un momento di stress europeo. Essi temono inoltre che la Grecia sia il primo di una serie di altri paesi (Portogallo, Spagna, Irlanda e Italia) che faranno richieste simili se la Grecia ottiene tali aiuti. Il pubblico tedesco sembra voler che tutto ciò sparisca, o almeno che la Grecia in qualche modo sia buttata fuori dalla zona euro. A parte il fatto che questo è giuridicamente impossibile, il paese che più soffrirebbe a causa di ciò, oltre la Grecia, è sicuramente la Germania, la cui salute economica si basa soprattutto sui forti mercati di esportazione nell'ambito della zona euro. Quindi, per il momento , ci sembra si trovino tutti in un vicolo cieco. E gli avvoltoi di mercato volteggiano su tutti i paesi della zona euro che sono in difficoltà col deficit statale. In mezzo a questo, la perenne crisi belga ha ora alzato la sua testa in modo particolarmente acuto. Il Belgio, come paese, è nato come il risultato di una politica pan-europea. Il crollo dell'impero asburgico di Carlo V ha portato alla spartizione dei cosiddetti Paesi Bassi di Borgogna nelle Province Unite al nord, nei Paesi Bassi austriaci al sud. Le guerre napoleoniche portato le due parti di nuovo insieme nel restaurato Regno dei Paesi Bassi. E i conflitti europei del 1830 hanno portato le due parti a dividersi di nuovo in due pezzi, con la creazione del Belgio corrispondente più o meno agli ex Paesi Bassi austriaci, con un re proveniente da qualche altra parte. Il Belgio è stato sempre un paese composito di gente di lingua olandese "Fiamminghi" e di lingua francese "Valloni", in gran parte ma non perfettamente situati in due diversi settori geografici (nord e sud del Belgio). C'era anche una zona di lingua tedesca di piccole dimensioni. Fino al 1945, i valloni sono stati i più istruiti, i più ricchi, e hanno controllato le maggiori istituzioni del paese. Il nazionalismo fiammingo è nato come la voce del diseredati che lottano per i loro diritti politici, economici e linguistici. Dopo il 1945, l'economia belga ha subito un cambiamento strutturale. Le aree valloni hanno perso forza e le aree fiamminghe si sono rafforzate. La politica belga è diventata di conseguenza una interminabile lotta del fiammingo per ottenere maggiori diritti politici - il decentramento (devolution) dei poteri, con l'obiettivo finale per molti di dissolvere il Belgio in due paesi.

A poco a poco i fiamminghi avanzano sempre di più sulla loro strada. Oggi, il Belgio, come paese, ha una monarchia comune, un ministro degli esteri comune, e poco di più. Il punto critico, in questo accordo è che il Belgio è oggi uno stato confederale, con tre regioni, non due - Fiandre, Vallonia e Bruxelles (la capitale). Bruxelles non è solo la capitale del Belgio. E 'la capitale d'Europa, il luogo della Commissione europea. Bruxelles è anche una città molto bilingue. E i fiamminghi insistono per renderla di meno. Il problema è che, anche se ci dovesse essere un accordo sullo scioglimento del Belgio, non ci sarebbe alcun modo semplice per organizzare il destino di Bruxelles.

Gli ultimi negoziati si sono rivelati così difficili che Le Soir, il principale quotidiano di lingua francese, ha proclamato che "Il Belgio è morto il 22 aprile 2010." Il loro editorialista capo ha chiesto "Questo paese ha ancora senso?". Al momento il re sta cercando forse invano di ricreare un governo. Potrebbe essere necessario indire nuove elezioni, senza molta speranza che le elezioni producano un parlamento realmente diverso. Il 1° luglio, il Belgio assume la presidenza semestrale di turno dell'Unione europea, e non è certo ci sarà un primo ministro belga a presiedere.

Il problema greco è il problema della diffusione, della contaminazione. Si potrà evitare di replicare le difficoltà della Grecia - o non sono forse già state replicate - altrove in Europa? Può l'euro sopravvivere? Il problema belga presenta tuttavia un problema ancora maggiore di diffusione. Se il Belgio si sfascia, e le due parti sono poi membri della UE, non potranno altri stati considerare di venirsene via? Ci sono dopo tutto importanti movimenti secessionisti (dalla Unione Europea) o quasi-secessionisti in molti paesi dell'UE. La crisi del Belgio potrebbe facilmente diventare la crisi dell'Europa.

Delle due implosioni paventate, quella simboleggiata dalla Grecia è più facile da risolvere. Fondamentalmente richiede solo che la Germania si renda conto che le sue esigenze sono meglio soddisfatte dal protezionismo europeo piuttosto che dal protezionismo tedesco.

La crisi belga pone una questione molto più fondamentale. Se l'Europa fosse pronta, subito, di andare avanti in un vero stato federale, potrebbe sopportare ed ovviare alla rottura di uno dei suoi Stati esistenti. Ma non è stata disposta a ciò fino ad ora. E le difficoltà economiche collettive del mondo hanno molto rafforzato gli elementi strettamente nazionalisti in quasi tutti i paesi europei, come tutte le recenti elezioni hanno dimostrato. Senza una federazione europea forte, sarebbe estremamente difficile per l'Europa sopravvivere a un flusso di separazioni e rotture. In mezzo al caos politico, l'Europa potrebbe andare in malora.

Vi è un certo piacere malizioso tra i politici degli Stati Uniti circa le difficoltà in Europa. Ciò che può salvare l'Europa tuttavia da ogni implosione è proprio la crescente minaccia di implosione degli Stati Uniti. Europa e Stati Uniti si trovano su un'altalena, sulla quale, come uno sale l'altro scende. Come questo si giocherà nei prossimi 2-5 anni non è affatto chiara.

Fonte
http://www.nexusedizioni.it/apri/Argome ... lerstein-/


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MessaggioInviato: 09/05/2010, 21:00 
Fmi approva aiuti da 30 miliardi. Salva Stati, no di Londra
Napolitano, nessun Paese può agire da solo

09 maggio, 20:47

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 35406.html

di Ugo Caltagirone e Marisa Ostolani

BRUXELLES - I ministri finanziari della Ue - riuniti in seduta straordinaria a Bruxelles - si apprestano a varare il piano 'salva-Stati', contro la speculazione sui mercati che sta minacciando seriamente la stabilità della zona euro. Sul tavolo la proposta della Commissione Ue che - dopo l'accordo di venerdì notte tra i sedici leader dell'Eurozona - ha messo nero su bianco un meccanismo di 'pronto intervento' per aiutare i Paesi che dovessero trovarsi in difficoltà simili a quelle della Grecia.

Ma a gelare il clima dell'Ecofin - in corso oramai da diverse ore - è stata Londra, col cancelliere dello Scacchiere, Alistair Darling, che a chiare lettere ha detto 'no' alla partecipazone del Regno Unito al salvataggio di Paesi dell'Eurozona. Quella di Londra, però, appare al momento come una voce fuori dal coro. Resiste, infatti, l'asse franco-tedesco, col presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel che in una conversazione telefonica hanno ribadito il loro "pieno accordo" sulle misure che dovrebbero essere annunciate in serata. Sia la Merkel, per la seconda volta in tre giorni, sia Sarkozy, hanno anche ricevuto una telefonata dal presidente Usa, Barack Obama che ha insistito sulla necessità di "una risposta forte" e di "passi decisivi" che devono essere intrapresi dai Paesi della Ue per ridare fiducia ai mercati. La discussione al tavolo dell'Ecofin - che si svolge mentre a Basilea è in corso un vertice della Bce coi banchieri centrali europei - è ancora molto aperta.

Un ulteriore ritardo, tra l'altro, è stato causato dall'assenza del ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble, colto da un malore mentre stava arrivando alla sede del Consiglio Ue che lo ha costretto ad un ricovero in ospedale. Iniziata la riunione, il commissario Ue agli affari monetari ed economici Olli Rehn ha presentato la proposta della Commissione Ue e dopo un primo scambio di vedute, i lavori sono stati sospesi. E' stato quindi convocato il Comitato economico e finanziario della Ue per lavorare sulle modalità tecniche del piano, nel tentativo di sintetizzate le posizioni emerse e di trovare la quadratura del cerchio. Nei testi non si farebbero cifre (si parlerà di "risorse proprie" della Ue), perché l'intenzione è quella di dare ai mercati un segnale forte, quello di un meccanismo che possa essere garantito da una disponibilità praticamente illimitata. Secondo le indiscrezioni trapelate, comunque, si starebbe discutendo di 60 miliardi di euro garantiti dal bilancio comunitario che permetterebbero alla Commissione Ue di raccogliere, attraverso l'emissione di titoli, prestiti sui mercati per almeno 600 miliardi di euro. E' in pratica lo stesso meccanismo già utilizzato per venire in soccorso delle bilance dei pagamenti di alcuni Paesi Ue fuori dell'Eurozona, come l'Ungheria e la Lettonia. A questo primo meccanismo se ne aggiungerebbe un altro, che prevede un intervento di garanzia dei singoli Stati membri. E' proprio su quest'ultimo punto che Londra si oppone, anche se non é ancora chiaro se il meccanismo sarà su base volontaria o obbligatoria. E se varrà per tutti i 27 Paesi della Ue oppure solo per i sedici della zona euro.

La base giuridica dell'intero piano salva-Stati è l'articolo 122 del trattato Ue, che consente all'Unione europea di garantire un'assistenza finanziaria a stati membri che si trovino in difficoltà o siano sotto seria minaccia. Un altro livello di intervento, infine, potrebbe essere quello della Bce, che potrebbe scendere in campo con l'acquisto dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. Ma di questo, chiaramente, non si farà cenno nell'accordo tra i 27, visto che la banca centrale deve prendere ogni sua decisione in piena indipendenza.

NAPOLITANO, NESSUN PAESE PUO' AGIRE DA SOLO - Le "difficoltà di oggi" e la "grave crisi finanziaria e economica, che in queste settimane colpisce duramente l'amico popolo greco, l'incertezza del lavoro e la disoccupazione di lunga durata, la complessità del fenomeno dei flussi migratori, la condizione di rischio delle risorse naturali e energetiche, i sempre più incontrollabili cambiamenti climatici, impongono scelte decisive per il nostro futuro che nessun Paese europeo può illudersi di compiere da solo". Lo afferma in un messaggio diffuso in occasione del 9 maggio, Festa dell'Europa, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

"L'Europa non può esitare: siamo chiamati a promuovere un nuovo e più giusto modello di sviluppo. Una forte volontà politica comune deve emergere". Guardando alla crisi, il capo dello Stato sottolinea che "grande responsabilità spetta ai leader di oggi, affinché si realizzino rapidamente politiche efficaci per fare fronte in primo luogo a una speculazione finanziaria senza regole e slegata dalla realtà. Deve concretizzarsi finalmente l'indispensabile governo dell'economia a livello europeo, che dia ulteriore forza e autorevolezza alla moneta unica e rilanci lo sviluppo, l'occupazione e la qualità del lavoro, contando su un rafforzamento del patto di stabilità e crescita, su più effettive procedure di coordinamento e di sorveglianza delle politiche di bilancio e su migliori meccanismi di valutazione finanziaria". "Dopo settimane di incertezze e dubbi - aggiunge - si sta finalmente facendo strada la consapevolezza che l'unità europea è un bene prezioso da non sacrificare a visioni anguste e particolaristiche, a tatticismi e compromessi al ribasso".

SPAGNA,NON RICORREREMO AD ALCUN FONDO
"La Spagna non si prepara a ricorrere a nessun fondo": così il ministro dell'Economia e delle Finanze spagnolo, Elena Salgado, presidente di turno dell'Ecofin, ha risposto a chi gli chiedeva se Madrid si stesse accingendo ad usufruire del piano salva-Stati.

OBAMA A MERKEL, AZIONI RISOLUTE PER FIDUCIA
Obama ha discusso per telefono con Merkel della situazione economica in Europa. Il presidente americano avrebbe ribadito alla cancelliera tedesca la necessità di intraprendere passi e azioni risolute per riportare fiducia.

RIUNIONI INFORMALI BCE A BASILEA
Sono in corso riunioni informali della Bce a Basilea per affrontare la crisi in Europa. Nella città svizzera per la consueta riunione della Bri (la Banca dei Regolamenti Internazionali) che mette insieme periodicamente anche gli esponenti dei Paesi asiatici, americani e dei paesi in via di sviluppo, i banchieri centrali europei si sono trovati sul tavolo lo scottante dossier. Al momento nessuno dei banchieri centrali presenti ha voluto commentare la situazione, anche in attesa delle decisioni del vertice di Bruxelles il quale, peraltro, dovrà definire il ruolo della Bce nel piano europeo anticrisi e antispeculazione. In ogni caso, secondo il consueto programma, per domani è prevista alla fine della mattinata la conferenza stampa del presidente della Bce, Jean Claude Trichet. Per l'Italia è presente alle riunioni a Basilea il Governatore, Mario Draghi.



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UN GRUPPO SEGRETO DI BANCHIERI INTERNAZIONALI
PER UN GOVERNO MONDIALE?


mag 9th, 2010

DI PAUL JOSEPH WATSON
Prison Planet

Immagine

Il presidente della BCE comunica agli addetti ai lavori che un gruppo segreto di banchieri internazionali – responsabili dello stato senza nazione – diventerà il motore principale del governo mondiale.
In un discorso davanti all’elitaria organizzazione Council On Foreign Relations tenuto all’inizio di questa settimana a New York, il presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet ha chiesto che l’imposizione del dominio globale venga diretta dal G20 e dalla corrotta Bank for International Settlements (Banca dei Regolamenti Internazionali) in nome della salvaguardia dell’economia globale.
In una conferenza intitolata “Global governance today”, Trichet proclama come necessaria l’imposizione da parte dell’élite di “Un insieme di regole, istituzioni, unità organizzative informali e meccanismi che noi chiamiamo ‘governance globale’”.
Nella foto: il presidente della BCE Jean-Claude Trichet
Durante il discorso, Trichet usa l’espressione “Governance Globale” ben oltre una dozzina di volte, sottolineando come “la governance globale è essenziale” per evitare un’altra crisi finanziaria.
La prima sezione del discorso di Trichet è intitolata “Perché abbiamo bisogno della governance globale” e da quel punto in poi lui invoca costantemente la flessione dell’economia come giustificazione per il conferimento del potere di controllare il mondo a istituzioni segrete, antidemocratiche e corrotte.

Momenti significativi del discorso di Trichet possono essere visti qui attraverso il canale ufficiale di Youtube del Council of Foreign Relations.



Una trascrizione integrale del discorso è stata trasmessa dalla Bank for International Settlements, un’organizzazione internazionale di banche centrali che ha costantemente fatto pressione per una valuta globale centralizzata che sostituisse quella degli stati nazionali. Trichet sostiene nel suo discorso che la BIS è ”un passo avanti” nell’affrontare la crisi finanziaria.
La principale organizzazione che guiderá le istituzioni del dominio globale, secondo Trichet, è il Global Economy Meeting ( GEM), che regolarmente si riunisce presso il quartier generale della BIS a Basilea. Questo gruppo, sostiene Trichet, “è diventato il primo gruppo per una governance globale tra le banche centrali”. La GEM è essenzialmente un comitato che condiziona la politica sotto l’egida della Bank for International Settlements.
La BIS è un ramo dell’architettura finanziaria internazionale di Bretton-Woods e stretta alleata del gruppo Bilderberg. E’ controllata da una ristretta élite che rappresenta le maggiori istituzioni bancarie centrali del mondo. John Maynard Keynes, probabilmente il piú influente economista di tutti i tempi, voleva che fosse chiusa perché era solita riciclare denaro per i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il sito Inversors Insight descrive la BIS come “la piú potente banca di cui abbiate mai sentito parlare”, indicandola come “l’istituto finzanziario piú potente sulla terra”.
La banca esercita il suo potere attraverso il controllo di grandi quantità di valute globali. La BIS controlla non meno del 7% dei fondi d’investimento esteri del mondo, oltre a detenere 712 tonnellate di lingotti d’oro.
“Controllando gli scambi valutari internazionali, oltre l’oro, la BIS puó spingersi molto in lá nel determinare le condizioni economiche di qualunque paese”, scrive Doug Casey. “Ricordate che la prossima volta che Ben Bernanke o il presidente della Banca Centrale Europea annuncerá un incremento del tasso d’interesse, potete essere certi che non l’ha fatto senza il concorso del consiglio della BIS”.
La BIS é fondamentalmente un immenso fondo nero per il governo globale, attraverso il quale vengono furtivamente effettuati trasferimenti segreti di denaro dei cittadini verso il FMI.
“Ad esempio, il denaro del contribuente statunitense puó essere passato attraverso la BIS al FMI e da lì verso qualunque posto. In sostanza, la BIS lava il denaro, non essendoci una contabilitá specifica dell’origine di taluni depositi particolari e di dove sono andati a finire”, scrive Casey.
“La banca ha avuto un ruolo fondamentale nel promuovere l’adozione dell’euro come valuta comune in Europa. Girano voci che il prossimo progetto sia quello di persuadere gli Stati Uniti, il Canada e il Messico a cambiare verso un tipo di valuta regionale, forse da chiamare ‘amero’, ed è logico ritenere che l’obiettivo finale della banca sia quello di una unica valuta mondiale. Il che semplificherebbe le transazioni e solidificherebbe davvero il controllo dell’economia planetaria da parte della banca,” aggiunge Casey.
La Bank of International Settlements non ha responsabilitá nei confronti di alcun governo. L’ammissione di Trichet, che un ramo della corrotta BIS guiderà il motore principale del governo globale, è una rivelazione sorprendente, ed evidenzia di nuovo che il governo mondiale è di natura intrinsecamente antidemocratica e dittatoriale.
Il fatto che Trichet abbia svelato questo nuovo approccio nella marcia verso il dominio globale davanti ad una platea di membri del CFR é pienamente significativo.
Il Council on Foreign Relations comprende elitaristi influenti e persone importanti di tutti i settori di governi, del business, accademici e dei media. E’ il volto pubblico del Gruppo Bilderberg. Il CFR recluta solo membri concordi con la sua agenda per il governo globale e con l’eliminazione della sovranitá statunitense.
L’obiettivo della missione del CFR era stato ben sintetizzato dal precendente sottosegretario al dipartimento di Stato di Clinton e luminare del CFR, Strobe Talbott, che nel luglio 1992 disse a Time Magazine: “Nel secolo prossimo le nazioni così come le conosciamo saranno obsolete, tutti gli stati riconosceranno un’autoritá singola e globale. La sovranità nazionale dopotutto non era una così grande idea.” Come abbiamo evidenziato, l’élite glabale ha giá rivelato la nascita del governo mondiale e chi lo guiderà. La gente che ha sperato che l’ONU fosse al timone è stata distratta quando il G20, affianco alla BIS, veniva investito coi mezzi attraverso i quali il governo globale viene coordinato.
Nel suo discorso Trichet riconosce il ruolo del G20 nell’usare la crisi finanziaria per la “piena integrazione nelle istituzioni della governance globale” del mandato dei paesi in via di sviluppo.
“Il G20 è stato efficace nell’indirizzare la crisi globale. Ora siamo in una fase in cui questo forum sta passando da una modalità di agire per risolvere una crisi ad una di contribuire per la prevenzione della crisi”, ha detto Trichet. In altre parole, l’élite ha sfruttato la crisi finanziaria per permettere al G20 di mostrarsi come i salvatori e di conseguenza di conferire a se stessi il potere per imporre le regolazione del dominio globale sugli stati nazionali in nome della necessitá di evitare un’altra crisi mondiale.
Come dichiarato dal presidente della UE Herman Van Rompuy durante il suo discorso a Bruxelles, il 2009 ha segnato il primo anno ufficiale in cui i poteri del governo mondiale vengono esercitati direttamente per controllare le economie degli stati nazionali. “Il 2009 è anche il primo anno della governance globale, con la costituzione del G20 nel mezzo della crisi finanziaria. La conferenza per il clima di Copenaghen è un altro passo verso la gestione globale del nostro pianeta,” ha detto Van Rompuy.

Titolo originale: "Secretive Group of International Bankers to form a World Government?"
Fonte: http://www.prisonplanet.com/
Link

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di RENATO MONTINI



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MessaggioInviato: 09/05/2010, 21:18 
Il nostro caro ufologo555 dice che il futuro non si può prevedere.
E' sbagliato. Il futuro si può prevedere eccome.... se si sa che
è stato già pianificato da "qualcuno".




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Cita:
GIANLUCA1989 ha scritto:

Se si è trattato di un errore tecnico colui che lo ha causato è un idiota.... Ma non vorrei che si sia trattato di un finto errore... ovvero fatto apposta!!!!.... umm
Resta il fatto che al posto di scrivere M hanno scritto B e non poca roba 16 miliardi al posto di 16 milioni ( [:90] [:77] [:77] [:136] [:136] [:252])
E IN UN MOMENTO COSI' DI CRISI CERTE COSE DOVREBBERO EVITARLE!!!!!!!!!!

Comunque da quanto si dice

ordine di vendita : 16 milioni $
Oggetto; pacchetto che includeva Procter and Gamble
errore: iscritto per 16 miliardi di dollari.
conseguenza : P&G, poco dopo le 14.40 perde il 40% da 60 dollari precipita a 39,37.
Il responsabile? Una grande istituzione finanziaria

Vi invito a leggere questo
Cita:
Errori e misteri nel crollo di Wall Street
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... iew=Libero



[b]Bilderberg Manipulated Stock Market Crash [/b]
NoWorldSystem

May 9, 2010

Fonte: http://www.infowars.com/bilderberg-mani ... ket-crash/

Many theories have sprung up in regards to what exactly happened on Thursday that would cause a 1,000 point drop in the DOW. Some say that it was a computer or human error that caused the trillion-dollar collapse, but few have theorized the possibility of an engineered collapse that would purposefully create more instability in the United States.

Here’s CNBC’s Maria Bartiromo calling the crash in the DOW a manipulated event.

“That is ridiculous”, Bartiromo replied. “I mean this really sounds like market manipulation to me. This is outrageous.”



Evidence that the financial oligarchs manufactured this market crash has been discovered from a 2009 Bilderberg pre-meeting booklet that was obtained by reporter Daniel Estulin. It warns that the Bilderberg is fostering a false sense of recovery of the economy, suckering investors to plunge back into the stock market to only unleash another massive downturn which will create “massive losses and searing financial pain in the months ahead,” does this not sound like what occurred on Thursday?

The DOW crash seems to be an engineered event that created a loss of confidence in the current system, using it as a spring-board to promote the globalist economic system run by the World Bank and the IMF. This was a very painful event, the U.S. economy will soon resemble what is currently happening in Greece where we are debt slaves to the IMF, which is the financial arm of the United Nation’s world government.

The economy-killing VAT tax has literally destroyed European nations like Greece, the U.S. now faces a similar fate. Barack Obama is in full support of huge tax increases and adopting the VAT tax. The regime is also in full support of carbon or some type of energy tax and insurance taxes. If the United States adopts the VAT there is no doubt the country will end up like Europe. President Obama is also considering cutting entitlement programs such as Social Security and Medicare to sustain the economy.

On top of this, globalist oligarchs already created global taxes called a ‘bank tax’ where every financial institution pays a fee directly to the IMF. Small business will be non-existent in this country and business in general will have to pay taxes like the VAT, carbon and insurance tax, all of which of course will be paid by the average American. There is also a financial transactions tax, you will be forced to pay a monthly tax to simply own a checking account, paying bills, cashing checks, paying employees and the list goes on and on and on.

Are we beginning to see the big picture? Just as Greece, the United States will crumble into the hands of world government, drowning in debt and forced to be bailed out by the IMF, in which the U.S. will resemble a 3rd world nation, forever enslaved by a world government dictatorship. The Bilderberg Group will be meeting in Sitges Spain on June 3-6 to further discuss the these devious plans.

Peter Mandelson & Ed Balls confronted on Bilderberg




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Borse in frenata dopo l'euforia
Dopo l'exploit di ieri i mercati aprono al ribasso

11 maggio, 10:37

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 73427.html

MILANO - Le Borse europee tornano a perdere terreno sui timori che il piano europeo da 750 miliardi di euro non riuscirà ad arginare la crisi del debito di alcuni Paesi di Eurolandia. E così all'indomani dei maxi-rialzi messi a segno dai principali listini, oggi i mercati cedono mediamente oltre il punto percentuale (Stoxx 600 -1,1%). A guidare i ribassi è Madrid che lascia il 2,6%, preceduta da Parigi (-1,4%). In rosso anche Londra, Francoforte e Milano che perdono tutte circa 1,1 punti percentuali. Fa meno peggio invece Atene (-0,74%). "Non si può risolvere la crisi del debito aggiungendo altro debito" commentano dalle sale operative dove sottolineano il caso di Atene che ha già avviato le richieste di aiuti all'Fmi e all'Ue. Guardando ai singoli titoli nel settore delle comunicazione occhi su Telefonica (-6,5%) che ha presentato un'offerta al suo partner in Brasile, Portugal Telecom (+12,8%), per acquistare la quota posseduta nell'operatore Vivo. Sottotono soprattutto i bancari e assicurativi da Axa (-3,6%) al Credit Agricole (-3,58%), senza escludere gruppi spagnoli come il Santander (-2,3%) e il Bbva (-2,9%). Tra gli altri debole Deutshce Bank (-2,6%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle Borse europee: - Londra -1,10% - Parigi -1,46% - Francoforte -1,09% - Madrid -2,66% - Milano -1,10% - Amsterdam -1,13% - Stoccolma -1,18% - Zurigo -1,20% - Atene -0,74% - Lisbona -1,60% - Dublino -1,44%.

La Borsa di Tokyo ha chiuso gli scambi in brusca frenata, nonostante i solidi guadagni d'apertura in scia al maxi-fondo a tutela dell'Eurozona: il Nikkei cede l'1,14% e scende a 10.411,10 punti, 119,60 in meno della chiusura di ieri. Sugli scambi ha pesato il netto rafforzamento dello yen, portatosi a 92,69 contro il dollaro e a 117,92 contro l'euro.

Seduta in calo per le Borse asiatiche in scia alla debolezza delle materie prime e all'inflazione in Cina che ha raggiunto i nuovi massimi da 18 mesi. L'indice che sintetizza l'andamento dei mercati asiatici, Msci Asia, ha lasciato sul terreno quasi un punto percentuale, mentre Tokyo ha chiuso in calo dell'1,1 per cento. A pesare sui mercati anche i timori per lo stato di salute di alcuni Paesi europei con la moneta unica che è tornata a perdere quota nei confronti dello yen. Secondo alcuni operatori interpellati da Bloomberg "la crisi in atto nel Vecchio Continente non verrà curata riversando ulteriore liquidità sui mercati". Restano pertanto i timori che il piano fino a 750 miliardi di euro varato nel Vecchio Continente non sia sufficiente per evitare la recessione. Guardando ai singoli mercati, in rosso Hong Kong che ha perso circa l'1,4 per cento, al fianco di Sidney (-1,1%). Su entrambi i listini hanno pesato soprattutto i titoli legati al comparto delle materie prime, penalizzati anche dalla discesa dei prezzi del rame: il gigante anglo-australiano Bhp Billiton ha così segnato un calo dell'1,9 per cento. Sotto pressione peraltro i finanziari con Mizuho financial che ha perso il 4,1 per cento. Tra i titoli in positivo, Sony (+0,3%), che ha reso noto di aver registrato nell'anno fiscale che si è chiuso al 31 marzo una perdita inferiore del 41% rispetto a quanto previsto in precedenza. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -1,14% - Hong Kong -1,43% - Shanghai -1,04% (seduta in corso) - Taiwan -0,73% - Seul -0,26% - Sidney -1,13% - Singapore -0,65% (seduta in corso) - Mumbai -0,79% (seduta in corso) - Bangkok +0,03% - Giakarta -0,65% (seduta in corso).



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Cita:
Messaggio di EddyCage

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 35406.html

Lo chiedo a chi è più esperto di me,
questa crisi UE da cosa è scaturita? Ok, dalla Grecia, ma cosa è successo veramente? Dove mi posso informare? E sopratutto, con questo abbassarsi e improvvisamente alzarsi delle borse, CHI ha fatto i soldi??? Perchè qualcuno che ha fatto i soldi c'è sicuramente, mi chiedo però chi è...

Chi sà dirmi dove informarmi? plz


Economia : Le borse brindano, ma chi paga il vino?
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... a-il-vino/



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MessaggioInviato: 11/05/2010, 20:16 
Tutti riuniti a Zurigo – Fannie Mae in crisi di nuovo
di
Felice Capretta




BCE, FED, FMI riuniti a porte chiuse a Zurigo!
E inoltre: Fannie Mae in crisi per la terza volta!
Entusiasticamente gli allineatissimi media della 72esima nazione al mondo per libertà di stampa (l’Italia) applaudono con gioia al rimbalzo del gatto morto che hanno vissuto alcune borse ieri.
Già.
Forse sarebbe stato più utile dedicare un po’ di spazio a due interessanti notizie apparse su swissinfo l’una e lanciata da ANSA l’altra, ma passate quasi in silenzio sulla maggior parte dei media italici, forse per non guastare la festa.
Megariunione banche centrali e banche private a porte chiuse a Zurigo
ZURIGO – Riunione a porte chiuse tra i vertici dei grandi istituti bancari centrali e rappresentanti della finanza oggi a Zurigo: sotto l’egida del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca nazionale svizzera (BNS), la riunione è dominata dalla crisi greca e dagli insuccessi dell’euro che hanno necessitato misure eccezionali da parte dell’Unione europea e l’intervento delle banche centrali.
Alla riunione a porte chiuse presenziano:

il direttore del Fondo monetario internazionale (FMI) Dominique Strauss-Khan
il presidente della Banca centrale europea (Bce) Jean-Claude Trichet
il vicepresidente della Federal Reserve americana (Fed) Donald Kohn
il presidente del consiglio del Financial Stability Board (FSB) Mario Draghi
il CEO della Bundesbank Axel Weber
il presidente della direzione della BNS Philipp Hildebrand
Non sono carini tutti insieme (NFDC)? (cit.)
In un discorso distribuito alla stampa, Kohn ha avvertito sugli "squilibri mondiali" che hanno condotto a importanti vulnerabilità macroeconomiche e finanziarie e quindi all’emergenza della crisi finanziaria mondiale".
La riunione che si protrarrà per tutta la giornata è chiusa al pubblico: è accessibile solo a qualche giornalista scelto (che rilascerà dichiarazioni scelte, NDFC).
I partecipanti non hanno rilasciato dichiarazioni prima dell’inizio della riunione.
Questa si chiuderà con una conferenza stampa alle 18:30.
Chissà cosa si stanno raccontando.
la seconda…
Fannie Mae di nuovo in crisi
(ANSA) – NEW YORK, 10 MAG – Fannie Mae ha chiuso il primo trimestre con una perdita di 11,5 miliardi di dollari.
Ed ha annunciato che chiedera’ al Tesoro ulteriori aiuti per 8,4 miliardi di dollari. Includendo anche gli 1,5 miliardi di dollari pagati in dividendi dal Tesoro, il rosso di Fannie Mae sale a 13,1 miliardi di dollari, a fronte di una perdita di 16,3 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente.
Dopo il primo salvataggio del settembre 2008, che non basto’ ad evitare il Grande Crollo salutato con la fine di Lehman Brothers una settimana dopo,
e dopo il secondo salvataggio del novembre 2009, che ha rimandato l’inevitabile,
siamo ora al terzo salvataggio, che forse rimanderà ancora più in là l’inevitabile, continuando ad assorbire e bruciare altro denaro pubblico, che genera altro debito, che manda ulteriormente in malora una nazione troppo indebitata per andare avanti.
Fino a quando la Fed comprerà altro debito e pomperà altri dollari creati dal nulla.
Fino a quando………
Fino a quando…..
Ma ora, chi paga?

in caso di ripubblicazione si prega di citare sempre la fonte: informazione scorretta ed il link originale http://informazionescorretta.blogspot.c ... ae-in.html



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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/05/2010, 20:22 
Siamo al dunque e non vedo come fatto negativo cio che stà accadendo, potrebbe essere la svolta decisiva nel bene o nel male.
O prendiamo coscienza e svoltiamo o moriamo.

Ho l' impressione che non ci sia niente di pianificato e che questi bolliti stiano navigando a vista, solo per salvaguardare il loro orticello.


Ultima modifica di greenwarrior il 11/05/2010, 20:27, modificato 1 volta in totale.


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