infatti cominciamo pure a ridere.......Intercettazioni, il Senato accelera
Sì a condanne per editori e giornalisti
Possibile nuova maratona notturna sul ddl. L'Udc annuncia il no. Pd: "Dalla maggioranza muro di gomma. Legge sbagliata". Il procuratore antimafia Grasso sulla Santanchè: "Sicurezza prevalga su privacy"
ROMA - Sì
all'inasprimento delle condanne per i giornalisti, editori punibili con il pagamento di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro. Confronto serrato in Commissione Giustizia del Senato, teatro dello scontro sul ddl intercettazioni tra maggioranza e opposizione. Dopo la maratona notturna, conclusa alle 3,40, si preannuncia un nuovo tour de force. Proprio in nottata la commissione di Palazzo Madama ha dato disco verde ad alcuni punti chiave del disegno di legge. Tra questi,
la cosidetta norma "D'Addario": non si potranno più registrare conversazioni senza che ci sia il consenso di tutte le parti interessate. Stop anche alle riprese visive: chiunque verrà condannato per riprese e registrazioni fraudolente, rischia fino a quattro anni di reclusione.
Non si potranno inoltre fare riprese tv di processi se non ci sarà il consenso di tutti. Passa anche la misura "antitalpe": chiunque riveli notizie che riguardarano atti o documenti processuali coperti da segreto, rischia il carcere da 1 a sei anni. Via libera anche alle norme del ddl intercettazioni che inaspriscono le condanne per i giornalisti e puniscono gli editori con il pagamento di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro. L'emendamento del governo che è passato in Commissione Giustizia prevede che per la pubblicazione degli atti, vietata per legge, il giornalista rischi l'arresto fino a due mesi e il pagamento di un'ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro.
Se invece ad essere pubblicate saranno le intercettazioni, la condanna sarà sempre l'arresto fino a due mesi, ma l'ammenda aumenterà: dai 4.000 ai 20.000 euro. In più, per il giornalista, si prevede la sospensione temporanea dalla professione. Stesse condanne sono previste per chi compie riprese e registrazioni fraudolente.
questa e' pazzesca!Passa anche la norma che rafforza
l'obbligo già esistente per il pm di informare le gerarchie ecclesiastiche qualora ad essere indagato e intercettato sia un sacerdote o un vescovo: in quest'ultimo caso, il "pm invia l'informazione al cardinale segretario di Stato". Sul tavolo resta da definire un altro punto "caldo" del ddl, quello relativo all'inasprimento delle pene per i giornalisti.
I tempi sono ancora incerti. "Adesso la seduta durerà un paio d'ore, ma poi abbiamo convocato per questa sera alla 21 una notturna per tentare di finire l'esame del provvedimento", ha detto il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli. "Nella notturna di questa notte siamo andati abbastanza avanti nell'esame degli emendamenti - prosegue Berselli - ormai non ne restano più molti da votare. Ma se volessero fare un vero ostruzionismo potremmo anche passare più di un'ora per esaminare una sola proposta di modifica". "Come termine ultimo, comunque - conclude - abbiamo domani mattina alle 8,30 quando ci sarà la seduta congiunta della nostra Commissione con quella degli Affari Costituzionali sul ddl anti-corruzione. Fino alle 8,30, insomma, potremmo esaminare liberamente il testo. E spero che per quell'ora l'esame sia già concluso". Fa pressing anche il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri: "'E' tempo che il ddl sulle intercettazioni arrivi in aula. E' un buon testo. Spesso succede che vengano pubblicate parti irrilevanti delle intercettazioni che non hanno alcun rilievo penale né attinenza con le indagini in corso che rischiano anzi di essere compromesse".
La discussione in commissione si preannuncia però ancora aspra. "E' bizzarro dire che da parte dell'opposizione non c'è reale volontà di confronto, visto che da settimane abbiamo tentato un ragionamento sul testo", dice il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, che ddl sulle intercettazioni "sbagliato nella sua impostazione, grossolano, pieno di errori e inapplicabile se non a costo dell'interpretazione affidata ai giudici". Finocchiaro, nel ribadire che "deve finire la vergogna delle intercettazioni telefoniche pubblicate sui giornali che riguardano soggetti incolpevoli, o che non sono in nessun modo attinenti alle indagini", afferma la necessità "di lasciare nella disponibilità dei magistrati inquirenti uno strumento importantissimo, e
Cita:
allo stesso tempo garantire libertà di informazione e di critica".
La senatrice ha anche ricordato che il Pd ha presentato "una proposta di legge che è stata alla base dei nostri emendamenti", ma il risultato è stato che
"la maggioranza ha voluto soltanto dare una stretta alla possibilità di utilizzare uno strumento di investigazione così importante". Per Finocchiaro c'è stato "un muro di gomma: evidentemente vogliono andare avanti senza nessuna relazione con l'opposizione".
L'Udc "non condivide né il metodo né il merito" del ddl. "Più che aprirsi al contributo dell'opposizione, il governo e la maggioranza hanno preferito chiudersi a riccio, litigando al loro interno e proponendo emendamenti peggiorativi del testo o comunque insufficienti a risolvere i principali nodi del ddl", lamenta il presidente dei senatori centristi Gianpiero D'Alia, anticipando che "per questi motivi il nostro voto in commissione sarà contrario, pur confidando che in aula ci possano essere aperture e cambiamenti".
E dal fronte degli inquirenti arriva la preoccupazione del procuratore nazionale antimafia,
Piero Grasso: "Se la privacy crea problemi per l'ordine pubblico e fa morire delle persone, credo che quello della sicurezza sia un valore e sia maggiore della privacy", ha detto . Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, rispondendo ai giornalisti a margine di una conferenza stampa al Ministero dell'Istruzione, a proposito delle dichiarazioni del sottosegretario Daniela Santanchè 4 sulla difesa della privacy anche dei mafiosi. "E' un'opinione che certamente non condivido - aggiunge Grasso - ma che rispetto come tutte le opinioni. Il problema è cosa ci dicono durante quei colloqui e se servono poi per far commettere altri omicidi, collegandosi con le cosche che stanno fuori. E' quello il problema".
La cricca cerca disperatamente di immunizzarre e nascondere ai cittadini le malefatte, gli abusi , le collusioni, le ruberie da un lato facendo leggi ad criccam, dall'altro azzoppando magistratura e giornalismo di inchiesta!
meno male che il nano voleva punire i furbetti!VERGOGNA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!