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Grigio
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MessaggioInviato: 12/06/2010, 15:57 
dai su ma seriamente :__: come fa a stare su ancora sta baracca? cavolo il Titanic dopo essere stato colpito dall'icebearg ha avuto maggiori chance di stare a galla! proprio non capisco come sia possibile

a) che in tv ogni giorno ci dicano che stiamo uscendo dalla crisi e che l'Italia è già fuori ( dal mondo forse )

b) che il sistema intero ancora non sia collassato. Davvero DEVE esserci qualche forza super partes che tiene su volutamente tutto il teatrino. non sono un esperto economista ma a leggere le 28 pagine di questo thread sembra di leggersi la trama di un film di fantascenza! Solo in Star Trek, con tutto il marasma che sta avvenendo nel mondo da dio solo sa quanti mesi, ancora non si sarebbe arrivati a una guerra contro i Borg. Già, ma chi sono i Borg in questo caso? quelli che controllano, o la massa della gente ignara di quello che accade nel mondo?


p.s. c'è modo di verificare la fonte di quel video? o meglio c'è modo di verificare se effettivamente Borghezio si è interessato a questa cosa?

intanto vi segnalo questa:


http://intermarketandmore.investireoggi ... 12443.html


Ultima modifica di Sirius il 12/06/2010, 16:00, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 12/06/2010, 19:16 
Cita:
Sirius ha scritto:

p.s. c'è modo di verificare la fonte di quel video? o meglio c'è modo di verificare se effettivamente Borghezio si è interessato a questa cosa?




LA notizia è reperibile da diverse fonti anche in tempi diversi, quindi sembra attendibile. Borghezio già in passato ha mostrato interesse per questo tipo di tematiche:



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« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
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MessaggioInviato: 12/06/2010, 21:09 
Grazie Bliss affidabile come sempre


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MessaggioInviato: 13/06/2010, 13:59 
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Blissenobiarella ha scritto:

Cita:
Sirius ha scritto:

p.s. c'è modo di verificare la fonte di quel video? o meglio c'è modo di verificare se effettivamente Borghezio si è interessato a questa cosa?




LA notizia è reperibile da diverse fonti anche in tempi diversi, quindi sembra attendibile. Borghezio già in passato ha mostrato interesse per questo tipo di tematiche:




La quinta colonna esiste Bliss.[:D] Vuoi sconfiggere il nemico? infiltrati nei suoi ranghi, non c' è altro modo.



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MessaggioInviato: 13/06/2010, 14:02 
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greenwarrior ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

Cita:
Sirius ha scritto:

p.s. c'è modo di verificare la fonte di quel video? o meglio c'è modo di verificare se effettivamente Borghezio si è interessato a questa cosa?




LA notizia è reperibile da diverse fonti anche in tempi diversi, quindi sembra attendibile. Borghezio già in passato ha mostrato interesse per questo tipo di tematiche:




La quinta colonna esiste Bliss. [:D] Vuoi sconfiggere il nemico? infiltrati nei suoi ranghi, non c' è altro modo.


No, Green ... pls. Se vuoi dire che la lega si è alleata con berlusconi per sconfiggerlo ... ti prego ... no [8)]


Ultima modifica di eSQueL il 13/06/2010, 14:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/06/2010, 19:49 
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Sirius ha scritto:

proprio non capisco come sia possibile

a) che in tv ogni giorno ci dicano che stiamo uscendo dalla crisi e che l'Italia è già fuori ( dal mondo forse )



In questo video c'è la risposta (con i dati e le percentuali)




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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 14/06/2010, 11:33 
Bankitalia: ad aprile debito pubblico a livelli record a 1.812,7 mld
Ad aprile si e' attestato a 1.812,7 miliardi. Entrate in calo nei primi 4 mesi, -1,8%

ROMA - Debito pubblico a livelli record: ad aprile si è attestato a 1.812,790 miliardi di euro, il livello assoluto più alto mai raggiunto. Lo comunica la Banca d'Italia. Entrate in calo nei primi quattro mesi del 2010: le entrate tributarie da gennaio a aprile 2010 si sono attestate a 104,7 miliardi di euro in calo di 2 miliardi in valore assoluto e dell'1,8%.

Ad aprile il debito pubblico ha quindi registrato il quarto aumento consecutivo. Rispetto ai 1.797,7 miliardi di marzo, il debito ad aprile è cresciuto dello 0,8%. Rispetto invece alla fine del 2009, il debito è salito del 2,9%. Il precedente record, in valore assoluto, era stato toccato ad ottobre 2009, quando il debito si era attestato a quota 1.802,264 miliardi. E' da ricordare che il dato sul debito, diffuso oggi dalla Banca d'Italia, è quello sul valore assoluto, non valido ai fini del Patto di Stabilità europeo che considera invece il debito in rapporto al prodotto interno lordo.

Il calo dell'1,8% delle entrate tributarie nei primi quattro mesi del 2010 è in rapporto all'analogo periodo del 2009. Nel solo mese di aprile le entrate tributarie - comunica la Banca d'Italia nel supplemento al Bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica - si sono attestate invece a 25,122 miliardi di euro in calo del 2,5% rispetto ad aprile dell'anno precedente.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 17367.html

intanto le palle di questo governo non hanno mai fine

(ANSA) - ROMA, 14 GIU - Le retribuzioni di fatto sono cresciute nel primo trimestre 2010 del 3,6% sul primo trimestre 2009 e dello 0,7% sul trimestre precedente. Lo comunica l'Istat ricordando che nel primo trimestre di quest'anno il tasso di inflazione Nic e' stato pari all'1,3%.


ma l'istat con chi minchia le fa le statistiche?.



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MessaggioInviato: 14/06/2010, 11:58 
Cita:
Werther ha scritto:
ma l'istat con chi minchia le fa le statistiche?.


Me lo chiedo dal 2001. Da quando, cioè, l'ISTAT disse (e continuò a sostenere nel 2002) che l'inflazione viaggiava intorno al 2% (quando con il cambio 1€=1000 Lire l'inflazione reale fu del 100%).

Ma berlusconi non poteva permettersi il controllo dei prezzi perché il suo elettorato non glielo avrebbe perdonato. Così l'inutile idiota (anzi, il dannoso idiota) pensò bene di addomesticare l'ISTAT.

Per la verità, Si trattò di una responsabilità diffusa perché non ricordo alcun giornalista (nemmeno Floris o Santoro) che ebbe il coraggio di affrontare il tema con chiarezza ed onestà.


Ultima modifica di eSQueL il 14/06/2010, 11:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/06/2010, 13:14 
Non capisco come mai nessuno parla dei 50.000.000.(dicasi) milioni di EURO che l'Italia spende ogni giorno per mantenere mezzi militari e soldati sparsi in tutto il mondo,ah si dobbiamo mantenere gli impegni internazionali,però non capisco poi, come potranno mantenere un popolo affamato.


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Astronave
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MessaggioInviato: 14/06/2010, 13:40 
Fonte:informazionescorretta.blogspot.com

mercoledì 9 giugno 2010
Bin Laden in Iran e le disperate manovre europee
Notizia di oggi: ehi guarda, una capretta in Iran.

E mentre i giornali si bevono la storia diffusa dai servizi segreti israeliani (quelli che, secondo una versione diffusa ma non confermata, "con l'inganno fanno le guerre") di un osama bin laden che vive in iran e fa i weekend al mare in corea del nord, si rischia di perdere d'occhio alcuni sommovimenti economici di carattere strategico a dir poco.

E INOLTRE

Soros "Il crollo finanziario è reale"

Michigan, studente si addormenta in platea durante il discorso di Barack Obama. Questa è la notizia che oggi Tgcom ci propone, tra le più interessanti notizie della sezione Mondo.

Chissà di cosa stava parlando, Obama.

Ma soprattutto, chissà cosa stava sognando lo studente.

Forse un modo innovativo per tappare la falla della BP da cui escono 100.000 barili di petrolio al giorno anzichè i 10.000 dichiarati da BP?

Forse un modo per liberare la popolazione di Gaza dal trattamento degno della germania nazista che sta infliggendo Israele alla popolazione civile?

Forse caprette che saltellano felici in un prato verde confidando che alla fine di tutto, nonostante i disastri ed il delirio collettivo di questi ultimi tempi la vita è sempre straordinaria e meravigliosa?

Chi lo sa. Il giornalista non se lo chiede e a noi resta la curiosità, anche se parteggiamo apertamente per la terza opzione.

Forse sarebbe stato utile dare un briciolo di spazio a questa interessante dichiarazione rilasciata ieri da George Soros a Bloomberg a margine di una conferenza:



Siamo appena entrati nella “fase 2” della crisi, nel momento in cui i problemi di politica fiscale in Europa peggiorano e i governi sono sotto pressione per contenere il decifit e questo potrebbe rigettare l’economia globale nella recessione.

[...]

Il crollo del sistema finanziario così come lo conosciamo è reale, e la crisi è lontana dall’essere finita.

Soros ha anche dichiarato che la situazione ricorda sinistramente gli anni 30, con i governi sotto pressione per contenere il deficit in un momento in cui la ripresa era debole.

Nel momento in cui i mercati finanziari hanno iniziato a predere fiducia nei debiti sovrani, la Grecia e l’Euro hanno conquistato il centro della scena finanziaria, ma è probabile che gli effetti si faranno sentire in tutto il mondo.

E se lo dice perfino un Grande Vecchio Volpone come Soros (forse legge Informazione Scorretta e il nostro articolo sulla crisi del 29 e crisi attuale?)...

Saluti felici

Felice Capretta




Asse comune fra Francia e Germania contro le vendite allo scoperto di titoli azionari.

Da Rai News e Reuters

Lettera inviata alla Commissione Europea firmata Sarkozy/Merkel (Berlusconi non se lo sono filato neanche di striscio, naturalmente). Alcuni stralci:

In particolare riteniamo sia imperativo migliorare la trasparenza delle vendite allo scoperto sulle azioni e sui bond, in particolare quelli sui debiti sovrani

il lavoro della Commissione Europea dovrebbe anche estendersi fino alla possibilità di un divieto su scala europea del naked short selling di tutti o alcuni titoli azionari e di Stato, così come di tutti o alcuni naked credit default swaps sui titoli di Stato

L'opzione nucleare su scala europea.

Chissà perchè improvvisamente cercano di correre ai ripari (come sempre, troppo poco e troppo tardi).

Uhm, forse...


Germania, manovra da 80 mld in 4 anni sotto accusa

Forse che le misure di austerity stanno facendo inferocire non poco la popolazione già alquanto incazzata?

Da swissinfo

All'indomani dell'annuncio di una maxi-manovra finanziaria da oltre 80 miliardi di euro in quattro anni da parte del governo tedesco, opposizione e sindacati in Germania accusano la cancelliera Angela Merkel di avere colpito soprattutto i più poveri, salvando così le fasce di reddito più elevate.

Secondo la Segretaria generale dei socialdemocratici (Spd), Andrea Nahles, si tratta di misure "estremamente vigliacche" perché i più poveri soffrono, mentre "coloro che hanno causato la crisi vengono risparmiati".

Molto critico anche il leader della confederazione dei sindacati tedeschi (Dgb), Michael Sommer, secondo il quale l'annunciata riduzione dei sussidi alla disoccupazione - che per il governo dovrebbe spingere maggiormente i disoccupati a cercare un impiego - in realtà provocherà un aumento della disoccupazione.

Intervistato dal quotidiano "Rhein Neckar Zeitung", Sommer si è detto pronto a dare battaglia, anche contro la prevista riduzione dei posti di lavoro nel settore pubblico, dove la manovra punta a tagliare fino a 15mila dipendenti entro il 2014.

In un commento alla manovra, lo "Spiegel" online scrive oggi che con questo pacchetto di austerità il governo ha "finalmente cominciato a governare". Tuttavia, aggiunge, la Merkel si trova adesso in una situazione difficile poiché la coalizione è nel mezzo di una "enorme crisi di fiducia" da parte degli elettori e se non riuscirà a riconquistarla "rischia di perdere le prossime elezioni".

"Il deficit è arrivato solo con la crisi", ha commentato Gustav Horn, della Fondazione Hans Böckler, finanziata dai sindacati. "Vorrei che a pagare fosse anche la gente nel settore finanziario - ha proseguito -, che fossero anche i ricchi e non solo coloro che non guadagnano abbastanza".

Come è noto, la manovra lascia invariate le tasse sui redditi e l'Iva, ma nel solo settore del welfare prevede tagli per un totale di oltre 30 miliardi di euro tra il 2011 e il 2014, pari a circa il 35% della cifra complessiva.



UK, Fitch: sforzi formidabili, possibile perdita tripla A

da Teleborsa

Fitch Ratings avverte che il tentativo del Regno Unito di risanare i conti pubblici sarà "formidabile", a causa dell'impatto senza precedenti delle condizioni economiche e finanziarie.

La manovra che dovrà essere messa a punto dal Governo dovrà essere più ambiziosa con riguardo al deficit di quella messa a punto in aprile.

Il rapporto di Fitch esamina la portata della manovra necessaria per risanare le finanze pubbliche del Regno Unito in un'ottica di medio termine e considera l'outlook per la politica di consolidamento fiscale alla luce dei provvedimenti di emergenza che saranno presi a giugno.


Che carini, quelli di Fitch. Ora dunque sembra che toccherà a UK dopo aver declassato Spagna , Grecia e Portogallo.



Ungheria, manovra dolorosa

Un'altra nazione praticamente in default alle prese con un'altra manovra che ammazzerà l'economia senza migliorare le condizioni debitorie e provocherà i consueti malumori, per usare un eufemismo.

Da Il Sole24Ore

Tagli agli stipendi del pubblico impiego, revisione del sistema fiscale sulle banche e divieto di prestiti ipotecari sottoposti a fluttuazioni di cambio.

Sono questi i cardini del piano di contenimento del deficit di bilancio ungherese illustrato dal primo ministro Victor Orban.

Il premier, presentando il programma di interventi, ha illustrato l'intenzione di introdurre una aliquota unica al 16% sul reddito delle famiglie e di avviare colloqui con le banche per una nuova tariffa sugli utili del settore finanziario.

La misura che colpirebbe istituti di credito, assicurazioni e societa' di leasing per i prossimi tre anni, porterebbe nelle casse dello Stato circa 700 milioni di euro (200 mld di fiorini).

Congelare i costi delle istituzioni pubbliche, con risparmi per 425 milioni di euro (120 mld fiorini), e introdurre un tetto agli stipendi con risparmi sui redditi pubblici per circa il 15% sono le altre due iniziative del piano presentate da Orban che ha sottolineato l'intenzione di "mantenere sotto controllo il debito e se possibile ridurlo" nei prossimi anni.


Spagna, 15 miliardi di tagli agli stipendi e allo stato sociale

Per chi se la fosse dimenticata, la manovra spagnola da 15 miliardi prevede tagli ai dipendenti pubblici e allo stato sociale. Passata per un solo voto.

da Blitz, fine maggio scorso

Anche il Governo di Madrid ha varato la diminuzione del 5% degli stipendi degli statali, il congelamento delle pensioni, i tagli alla spesa sociale: totale 15 miliardi di “manvora”. Quando il premier Zapatero l’ha portata in Parlamento, gli hanno votato contro la destra e la sinistra e ha salvato il suo Governo per un solo voto.

Governo che potrebbe cadere entro l’anno quando dovrà cercare di far approvare il piano economico per il 2011. Zapatero è stato abbandonato al momento del voto dagli alleati del partito nazionalista basco. Con lui sono rimasti gli autonomisti catalani che però hanno dichiarato di non votare contro solo per “senso di responsabilità”.




Portogallo, shock fiscale


Chi se lo ricorda il pacchetto anticrisi di Lisbona di fine maggio?

Da rinascita.eu


Con questo pacchetto anticrisi il governo del primo ministro, José Socrates (nella foto), ha previsto un aumento del carico fiscale sulle aziende del 2,5% e una riduzione del 5% sugli stipendi dei politici e dei dirigenti pubblici.


L’esecutivo lusitano ha deciso anche un aumento dell’Iva di un punto, portando così l’imposta al 21 per cento, un incremento dell’1,5 per cento dell’Irpef e un taglio ai trasferimenti dal governo centrale alle autorità locali di 100 milioni di euro nel 2010.


A criticare le scelte dell’esecutivo è stato il leader dell’unione intersindacale Cgtp, Manual Carvalho da Silva, affermando che la manovra “metterà molte famiglie in grande difficoltà, se non le porterà direttamente alla povertà”.


La manovra è stata biasimata anche dai quotidiani lusitani, tanto che il giornale Diario de Noticias ha titolato “Tutte le tasse aumenteranno”, mentre il suo omologo Publico ha sostenuto che i lavoratori portoghesi perderanno fino all’1,5% dei salari e il quotidiano economico Jornal de Negocios ha definito le misure uno shock fiscale.





Grecia, la manovra del disastro


Ricordate? Ecco gli effetti della manovra.





Italia, manovra da 25 miliardi di euro

Va tutto bene.

(italiani, eterni secondi)




In caso di ripubblicazione si prega di citare sempre la fonte: informazione scorretta ed il link originale http://informazionescorretta.blogspot.c ... erate.html

Saluti felici

Felice Capretta




ps: La Finlandia è di nuovo entrata in recessione nel primo trimestre, con un calo dello 0,4 per cento del PIL, secondo trimestre consecutivo di contrazione economica. Lo indicano statistiche ufficiali pubblicate oggi (APCOM)



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MessaggioInviato: 14/06/2010, 22:39 
Obama chiama, l’occidente risponde - di Attilio Folliero

Gli stati occidentali obbligati ad aiutare gli Stati Uniti! Gli Stati Uniti hanno un debito pubblico spaventoso, praticamente 13.000 miliardi di dollari, ai quali si aggiungono decine di migliaia di miliardi di dollari in altre obbligazioni. Una parte del debito pubblico statunitense è finanziato dagli stati esteri, mediante l’acquisto di titoli di stato del tesoro Usa.

Alla fine di marzo del 2010, gli stati esteri detengono titoli di stato USA per un importo totale di 3.884,60 miliardi di dollari, secondo l’ultimo dato pubblicato lo scorso 17 maggio (1).

Il dato è in continuo aumento, se è vero che tale importo ammontava a 3.071 miliardi a fine dicembre 2008; un anno dopo era 3.689 ed alla fine del primo trimestre di quest’anno è – come visto – 3.884 miliardi.

Il principale paese detentore di questi titoli di stato è la Cina, che secondo l’ultimo dato detiene 895,20 miliardi di dollari, pari al 23,4% del totale. In realtà la Cina alla fine di luglio del 2009 era arrivata a detenere 939.90 miliardi. La Cina è anche il paese con la più alta riserva internazionale in dollari (2). In caso di un collasso del dollaro, la Cina sarebbe il paese che più di tutti ci rimetterebbe, oltre agli Usa, pertanto da mesi sta cercando di convincere gli Usa a cambiare la propia política fondata sull’espansione del debito e l’incremento delle spese militari (3).

La Cina non avendo ricevuto risposte positive, soprattutto dopo l’avvento di Obama, che ha continuato la política dei propri predecessori, si è vista costretta, per tutelarsi da una possibile svalutazione del dollaro, a ridurre la riserva internazionale in dollari (4), ad aumentare il possesso di oro (5) e soprattutto investendo i propri dollari in progetti di sviluppo, in varie parti del mondo, dall’Asia, all’Africa, all’America Latina, creando anche fondi in valuta locale. Ovviamente non può liberarsi totalmente e repentinamente dei dollari, ma lo sta facendo poco per volta.

Tra le misure adottate dalla Cina, per ridurre il possesso di dollari, c’è la riduzione del possesso di titoli di stato Usa. Infatti, dopo aver raggiunto a luglio 2009 un quantitativo di titoli pari a 939,90 miliardi di dollari, ha progressivamente ridotto tale quantità, almeno fino allo scorso febbraio, quando aveva titoli pari a 877,50 miliardi; nell’ultimo mese ha aumentato il possesso dei titoli Usa del 2,02%. In ogni caso la Cina da Luglio 2009 a marzo 2010 ha ridotto del 4,76% il possesso di titoli Usa, così come Russia (-15,00%), India (-23,44%), Malesia (-12,00%) ed altri.

Barack Obama per far fronte a questa improvvisa riduzione di credito da parte di questi stati, ha chiesto ai paesi occidentali, in particolare ai paesi del G7 di farsi carico di questo ammanco, aumentando l’acquisto di titoli di stato del debito Usa. Ovviamente quando gli Usa chiedono qualcosa ai paesi alleati, questi completamente succubi della “superpotenza”, si sentono obbligati a rispondere.

E così paesi in forte crisi, come il Regno Unito che proprio a causa della crisi stava monetizzando i soldi investiti all’estero, in particolare i titoli Usa, si è visto costretto a distogliere miliardi necessari a mitigare la crisi nel proprio paese e passarli agli Usa. Il Regno Unito, fra dicembre 2008 e luglio 2009 aveva dminuito il possesso di titoli Usa da 123,90 a 94,90 miliardi ed invece negli ultimi 8 mesi ha praticamente triplicato tale somma, arrivando ad avere 279 miliardi, come se in questo periodo avesse un enorme surplus di bilancio da investire all’estero! Complessivamente i 6 paesi che assieme agli Usa conformano il G7 sono passati da 856,80 miliardi di dollari in titoli Usa, del dicembre 2008 ai 1.253,40 miliardi del marzo 2010.

Tabella
Pricncipali paesi che detengono titoli di stato Usa
Dati in miliardi di dollari al 31/12/2008, 31/07/2009, 31/12/2009 e 31/03/2010

Immagine

E l’Italia, che si accinge ad una manovra finanziaria supplementare? L’Italia a dicembre del 2008 aveva 15,60 miliardi di dollari investiti in titoli Usa; oggi ne possiede 20,50 miliardi! E’ vero che negli ultimi tre mesi ha diminuito di 0,60 miliardi il possesso di tali titoli, ma si accinge a varare, così come tutti gli altri paesi del gruppo, una rigida manovra finanziaria, che probabilmente potrebbe evitarsi semplicemente attingendo a questi soldi investiti, o per meglio dire prestati agli Usa. Il buon padre di famiglia, per usare una espressione tanto cara e diffusa nella legislazione italiana, nei periodi di abbondanza mette da parte i soldi per i periodi di magra; appunto, quando arriva il bisogno attinge ai risparmi messi da parte. Perchè il governo italiano non può comportarsi come il buon padre di famiglia ed attingere ai risparmi investiti in Usa?

Ovviamente non è questo il problema; il problema vero è che l’Italia e gli altri paesi occidentali sono letteralmente succubi degli alleati statunitensi e come in tanti casi hanno rinunciato alla propria sovranità.

La Spagna, altro paese occidentale in profonda crisi e bisognosa di soldi ha più che triplicato gli aiuti agli Usa: dai 4,20 miliardi di dollari del dicembre 2008, è passata ad avere titoli del debito Usa pari a 13,50 miliardi!

E così i paesi di nuova soggezione agli Usa, come i paesi dell’Europa dell’Est, stanno incrementando gli aiuti agli Usa. La Polonia, ad esempio, dai 3,30 miliardi di dollari in titoli Usa, del dicembre 2008, è passata ad avere 23,40 miliardi, a marzo 2010.

Quando gli Usa chiamano, per i governi dei paesi occidentali è un obbligo rispondere.

Fonte
http://www.nexusedizioni.it/apri/Argome ... -Folliero/


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E allora quando L'America ha chiamato l'Italia hai sacrifici,chi gli ha risposto in questi ultimi anni?.
Cosa ha fatto la vigile Lega Nord,tanto legata alla sua politica economica?.
""Ha girato il problema,dando la colpa alle Regioni del Sud."" [:(]


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RIPUDIAMO IL DEBITO

giu 14th, 2010

DI VALERIO LO MONACO
ilribelle.com

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Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... il-debito/

Al momento nel quale andiamo in stampa, se non già da tempo, dovrebbe essere chiaro a tutti – e certamente lo è ai lettori del Ribelle – che le misure prese – meglio, non prese – dai vari governi e soprattutto a livello europeo per tentare in qualche modo di superare lo stato di crisi nel quale abbiamo iniziato a entrare decisamente da qualche anno, non sono adatte alla situazione. Di più, sono nella migliore delle ipotesi insufficienti ma, molto più probabilmente, del tutto controproducenti.
Finanza e politica a essa collegata – e di converso tutti noi che subiamo e l’una e l’altra senza poter fare nulla – si sono buttate a capofitto nel creare l’ultima bolla possibile per cercare, per un po’ di tempo, di mantenere in piedi una impalcatura sistemica destinata matematicamente al collasso. Il che significa esattamente l’opposto di ciò che chi guida i popoli dovrebbe fare. A misure di lungo corso, sebbene drastiche, si è preferito utilizzare manovre di piccolo cabotaggio. La maggior parte di queste, peraltro, sulle spalle di tutti i cittadini.
Parliamo naturalmente della bolla del debito pubblico della quale abbiamo già accennato lo scorso mese.
Tutti i Paesi sono indebitati con Banche e altri Paesi che hanno acquistato i titoli. La ratio alla base dei titoli pubblici venduti promettendo interesse è la fede nel fatto che in un futuro non meglio precisato, vi sia così tanta crescita economica da poter non solo ripagare i debiti contratti, ma anche gli interessi.
Si dà il fatto, però, che oltre a varare politiche di portata mondiale, in pratica, su un atto di fede, la cosa non possa funzionare per due motivi, il primo logico il secondo matematico. La parte logica impone convincersi che non si può crescere all’infinito in uno spazio finito. La parte matematica che non è possibile, in una direttrice in evidente discesa, sperare in una non meglio precisata – e infatti non è precisata affatto – ripresa dell’economia al fine non solo di far cambiare direzione verso un segno positivo della crescita, ma talmente tanto da poter ripagare anche i debiti e gli interessi sui debiti.
A questo si aggiunge che, nello stesso momento in cui si parla ormai tranquillamente – ah, gli ultimi arrivati… – di crisi sistemica, ciò che si fa non è, come logica vorrebbe, il varo di norme in grado di cambiare il sistema, quanto continuare imperterriti a fare né più né meno di ciò che si è sempre fatto e che ha portato al collasso attuale.
Si sa – scrive Serge Latouche – che i drogati siano i primi sostenitori della droga. Ma il fatto è che ciò comporta conseguenze anche per chi dalla "droga" vorrebbe stare alla larga.
Naturalmente, questa l’aggravante, al sistema si sacrifica tutto. La vita e il futuro delle persone che attualmente vivono sulla faccia della terra e quelle che verranno dopo di noi. A vantaggio, naturalmente, dei soliti noti.
La stessa Bce presta alle Banche tutto il denaro di cui fanno richiesta al solo 1% di interesse, ciò non gli impedisce, però, di prestarlo alla Grecia al 6%. Come dire, naturalmente, il favore lo faccio alle Banche, alle quali presto denaro a costo irrisorio, mentre ai cittadini greci (ed europei in genere) cerco di succhiare tutto il succhiabile, per via diretta o per via indiretta.
A chiudere il cerchio, per chi fosse ancora poco convinto di quanto scritto, il fatto che sperare in una ripresa economica quando le economie private sono in profonda crisi (tagli degli stipendi, dei servizi, disoccupazione, crisi sociale) grazie a dove ci ha portato il sistema, e grazie ai tagli che "l’Europa" impone ai vari Stati per uscire dalla crisi del debito che il sistema stesso crea, è un po’ come sperare che partendo da Roma si arrivi a Milano, in automobile, quando la velocità di crociera cala, il serbatoio è agli sgoccioli, e i distributori sono chiusi oppure non ci venderanno un solo litro di benzina perché materialmente non abbiamo il denaro per acquistarlo.
Un atto di fede, appunto, più adatto a un pellegrinaggio che a una direttrice politica.
Le misure da prendere sarebbero invece molto diverse e drastiche, e imporrebbero un rovesciamento del sistema finanziario, industriale e capitalistico che dirige il mondo (di queste misure parleremo il prossimo mese). Inutile sperare, in ogni caso, che la cosa possa essere sostenuta proprio da quei dracula finanziari, industriali e capitalistici che in questo momento stanno facendo, pur in periodo di crisi, un lauto pasto banchettando sulla vita dei popoli europei.
Le scelte, per farla breve, dovrebbero insomma essere politiche. O meglio, ancora prima, metapolitiche. Ovvero decidere in che direzione sarebbe bello e giusto che andasse il mondo, e di conseguenza prendendo decisioni politiche, anche se impopolari, al fine di indirizzare il tutto in tal modo. Per esempio, una cosa su tutte, relegare l’economia al ruolo che dovrebbe avere, e certamente non quello centrale e supremo che ha ora e che ha portato allo stato attuale delle cose.
I singoli Paesi, in teoria (ci torneremo a breve) possono molto poco. Ammesso e concesso che vogliano e siano in grado di farlo. Dovrebbe pensarci l’Europa, per quanto riguarda il nostro continente. Ma l’Europa non c’è, o meglio, non c’è mai stata. Anche sostenendo (e noi, al contrario di Ciampi, Draghi, Prodi & Co., oltre che tutti gli esponenti politici attuali, non lo sosteniamo) che ci debba essere una moneta unica, il punto è che la moneta senza una politica economica e ancora di più senza una politica generale per un grande spazio come l’Europa, ovvero la condizione attuale, non c’è mai stata né, su queste basi, ci sarà, è inutile.
Il massimo che si è riusciti a fare in Europa, al momento, è stato pendere dalle labbra della Bce, che impone, oltre allo scandaloso signoraggio bancario (e dunque l’attentato alla sovranità monetaria degli stati) delle politiche economiche restrittive ai vari Stati che essa stessa (e le Banche e la finanza) ha concorso a indebitare.
Breve inciso: è ridicolo e avvilente anche solo fare qualche accenno allo stato pietoso della politica nel nostro misero paese – per farlo basta leggere, o meglio saltare a piè pari, la prima metà dei quotidiani italiani – per capire che nessuno Stato europeo, men che meno il nostro dove operano "politici" del calibro di Berlusconi, Alfano, D’Alema & Co. (che si stanno preparando per le meritate ferie d’Agosto mentre il mondo crolla) sono in grado di prendere alcun tipo di decisione che possa davvero essere definita politica.
Il punto è insomma chiaro: gli Stati – tutti – sono oberati di debiti (chi più chi meno) e le Banche sono piene di titoli che non verrano – per logica e matematica, come avevamo detto prima – onorati. Tutti sono indebitati con tutti senza nessuna speranza di poter avere indietro nulla. O quasi.
Inoltre, e questa la cosa più importante, i cittadini di tutti gli Stati (ora la Grecia, la Spagna e il Portogallo, domani l’Italia e dopodomani tutti gli altri a seguire) stanno subendo e subiranno sempre in misura maggiore il salasso economico della crisi e delle misure imposte.
Dal punto di vista economico (e sociale) insomma, ci stiamo dirigendo verso la catastrofe.
Il tutto per salvare questo sistema e per salvare l’Euro. Totem funesto che ci è stato imposto e che ci viene posto come ultimo baluardo da tenere in piedi. Non fosse che per tenerlo in piedi stiamo buttando in schiavitù le nostre vite e quella dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Una via d’uscita c’è: il ripudio del debito. L’uscita dall’Euro.
Tecnicamente molto semplice. Eticamente sacrosanto, visto quanto ci ha fatto di male sino a ora e ce ne farà. E di fatto anche auspicabile, malgrado ciò che la cosa comporta, se si raffronta l’operazione allo schianto al quale stiamo comunque andando incontro. Le bancarotte sovrane sono in ogni caso dietro l’angolo. E sono inevitabili.
Il Paese che per primo ripudierà il debito darà scacco matto ai "signori del mondo" che, di fatto, dipendono non altro che dalla buona volontà di chi ha debiti nel continuare a pagarli. Siamo noi debitori, al momento, ad avere il coltello dalla parte del manico, se solo avessimo la voglia e la capacità di utilizzarlo nei confronti di chi attenta la nostra vita da decenni.
Il trucco del debito, che di questo si tratta, sta in piedi infatti solo fino a che c’è qualcuno che comunque continua a pagare interessi (e a subire tagli alle proprie vite). Nel momento in cui si dice basta, i creditori rimangono con il cerino in mano. Tutti gli "attivi" che segnano ora sui propri libri, ovvero di crediti che devono esigere da noi, diverrebbero di colpo dei "passivi" irrecuperabili. Tratteremmo da "delinquenti" con quei "delinquenti" che fino a ora ci hanno succhiato le vite.
Certo, la cosa comporta in ogni caso momenti durissimi per i popoli. Immaginiamo una Grecia che decidesse di ripudiare il debito e di uscire dall’Euro. Farebbe fallire le Banche, nazionalizzerebbe il sistema finanziario ed economico (e la Bce lo prenderebbe in quel posto), la moneta tornerebbe di Stato, ovvero propria, e ricomincerebbe tutto da capo. La nuova Dracma sarebbe fortemente svalutata. Fatto dolorosissimo per la popolazione greca, ma solo temporaneamente. Perché quella nuova moneta – propria moneta, e non della Bce e di chi la possiede, ovvero dei privati – diverrebbe presto competitiva. Sacrifici e perdita di ricchezza monetaria imponente, sulle prime. Ma con un futuro davanti. Futuro che ora invece non c’è.
E se la cosa si estendesse? Sarebbe in pratica una guerra mondiale dei creditori contro i debitori. Ma delle due l’una, i governi dei vari Paesi dovranno scegliere presto, in ogni caso, tra ripudiare i debiti e uscire dall’Euro oppure dissanguare le proprie popolazioni per ripagare i debiti. Brutalmente: scegliere se fare gli interessi delle Banche o quelli dei popoli. Probabilmente faranno quelli delle Banche finché sarà possibile. Dopo di allora, però, sarà inevitabile il ripudio.
Vorrei ricordare, a chi storce il naso di fronte a una soluzione così drastica, che ci sono dei precedenti piuttosto autorevoli. E per inciso, provengono proprio da chi può sembrare più insospettabile. Il ripudio del debito ha una tradizione molto antica proprio negli Stati Uniti. Nel decennio del 1840, Maryland, Pennsylvania, Illinois, Indiana, Michigan, Arkansas, Louisiana e Florida ripudiarono totalmente e in modo permanente il proprio debito pubblico, dopo il panico del 1837 e 1839 creato con un boom infazionistico dalla Second Bank of United States.
Specie per quei Paesi che hanno un debito detenuto da stranieri, dunque, sarebbe un bel colpo: da un giorno all’altro, a pagare il conto sarebbe proprio chi la crisi ha creato, ovvero chi detiene quei debiti pubblici. E certamente non sarebbero i cittadini a pagare il prezzo più alto. Di fronte a uno schianto inevitabile, dunque, dopo un prosciugamento inutile delle proprie esistenze, non è forse più logico, e comunque meno utopistico, ripudiare il debito con tutto ciò che esso comporta, ma con qualche prospettiva di salvezza?
Beninteso: nessuno lo farà finché non sarà costretto. E in questo è il male. Perché prendere quella decisione lì quando si sarà con le spalle al muro e dopo aver subito anni e anni di tagli e prosciugamenti – cosa comunque inevitabile – sarà molto, ma molto peggio che farlo ora, dove qualche margine di riuscita c’è.
Però, anche facendo sacrifici (comunque destinati a una rinascita) non sarebbe male, ripudiare il tutto, e lasciare lor signori con tante cambiali con le quali potrebbero solo asciugarsi le lacrime, o no?

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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 15/06/2010, 09:55 
Segnalato da vimana131 qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=112074




[b]Bilderberg 2010: obiettivo povertà mondiale
e bloccare il risveglio
[/b]


Uno scambio di informazioni tra organizzatori della conferenza Bilderberg 2010, sentito da un giornalista londinese del quotidiano «Guardian», rivela che gli elitisti, che attualmente si trovano presso l'hotel Dolce di Sitges, in Spagna, considerano le persone con reddito medio “una minaccia” ai loro ordini del giorno, evidenziando il fatto che i globalisti sono intenti a sviscerare la classe media e abbassare il tenore di vita mediante un aumento della povertà.

I dettagli della conversazione sono stati rivelati da Charlie Skelton negli ultimi blog Bilderberg per il sito web «Guardian». Skelton è stato l'ultimo giornalista a lasciare l'Hotel Dolce di Sitges. Aumentare la consapevolezza, l'attenzione dei media e le proteste contro il Gruppo Bilderberg incute inquietudine agli elitisti. Inoltre ciò che spaventa ancor maggiormente gli affiliati del gruppo Bilderberg è l'incremento e l'accelerazione del risveglio globale al nuovo ordine mondiale.

In una riunione del Consiglio per le Relazioni Esteri a Montreal tenutasi lo scorso mese, il prominente membro del gruppo Bilderberg Zbigniew Brzezinski ha reso attenti i compagni elitari su come i pericoli di un “risveglio politico globale” stiano minacciando di far deragliare la transizione verso un governo mondiale. “Per la prima volta in tutta la storia umana l'opinione pubblica è politicamente risvegliata – ciò è una nuova realtà globale – non è stato così per la maggior parte della storia umana”, ha asserito Brzezinski, aggiungendo che la gente è diventata “consapevolmente risvegliata delle ingiustizie globali, le disuguaglianze, mancanza di rispetto, lo sfruttamento”.

I membri del gruppo Bilderberg odiano ogni attenzione rivolta a loro e sono furiosi che gli sforzi degli attivisti, in combinazione con la crescita di Internet come strumento di media indipendente, sono diventati, negli ultimi anni, metodi invasivi per spiare sul loro intrigante segreto. Essi hanno ora molta paura di essere completamente esposti e di attirare migliaia di attivisti.

Questi elitisti non sopportano il fatto che alcuni gruppi di attivisti hanno ancora i mezzi finanziari per esercitare il loro diritto di protestare. Motivo principale affinché gli elitisti trovino opportuni sistemi per indebolire il tenore di vita delle popolazioni introducendo tasse più elevate, misure di austerità, prelievi fiscali sul CO2 ed altri loschi progetti.

L'élite vede un ceto medio prosperoso, o persino coloro che stanno beneficiando di un reddito più modesto, come “minaccia” contro il loro monopolio di potere. Effettuando la loro promessa “di una rivoluzione postindustriale”, alleata con “un'economia verde” che in realtà paralizzerà le economie una volta prospere, gli elitisti sperano di rendere tutta la popolazione povera al punto che la loro principale preoccupazione non sarà più quella di protestare contro la riunione di 200 elitari presso una località di villeggiatura di lusso ma quella di come arrivare alla fine del mese.

Come sottolinea Skelton, l'unica “minaccia” per i membri del gruppo Bilderberg è se la gente sa cosa stanno realmente facendo a porte chiuse.

Fonte
http://www.ecplanet.com/node/1515



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MessaggioInviato: 15/06/2010, 10:11 
Bankitalia: ad aprile debito pubblico
a livelli record a 1.812,7 mld


Ad aprile si e' attestato a 1.812,7 miliardi.
Entrate in calo nei primi 4 mesi, -1,8%


14 giugno, 19:51

Immagine

Fonte Ansa:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 17367.html

ROMA - Debito pubblico a livelli record: ad aprile si è attestato a 1.812,790 miliardi di euro, il livello assoluto più alto mai raggiunto. Lo comunica la Banca d'Italia. Entrate in calo nei primi quattro mesi del 2010: le entrate tributarie da gennaio a aprile 2010 si sono attestate a 104,7 miliardi di euro in calo di 2 miliardi in valore assoluto e dell'1,8%.

Ad aprile il debito pubblico ha quindi registrato il quarto aumento consecutivo. Rispetto ai 1.797,7 miliardi di marzo, il debito ad aprile è cresciuto dello 0,8%. Rispetto invece alla fine del 2009, il debito è salito del 2,9%. Il precedente record, in valore assoluto, era stato toccato ad ottobre 2009, quando il debito si era attestato a quota 1.802,264 miliardi. E' da ricordare che il dato sul debito, diffuso oggi dalla Banca d'Italia, è quello sul valore assoluto, non valido ai fini del Patto di Stabilità europeo che considera invece il debito in rapporto al prodotto interno lordo.

Il calo dell'1,8% delle entrate tributarie nei primi quattro mesi del 2010 è in rapporto all'analogo periodo del 2009. Nel solo mese di aprile le entrate tributarie - comunica la Banca d'Italia nel supplemento al Bollettino statistico dedicato alla Finanza pubblica - si sono attestate invece a 25,122 miliardi di euro in calo del 2,5% rispetto ad aprile dell'anno precedente.



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