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MessaggioInviato: 15/06/2010, 22:30 
No Ariel. Qui stiamo dicendo quello che spesso hai detto anche tu: Israele ha la sua parte di torto. Ma quando cerchiamo di analizzare questa parte di torto, che non è una piccola parte, tu parti con le accuse di filo-terrorismo...
Capisco che a differenza della maggior parte degli utenti di questo forum, il tuo coinvolgimento in questa discussione sia maggiore e più sentito, ma cerca lo stesso di mantenere dei toni rispettosi.
LA stampa come ho già detto è un'arma e sicuramente queste notizie che non dipingono Israele in termini molto lusinghieri, sono probabilmente un'indicazione che qualcosa nel panorama politico europeo sta cambiando....e non so se sia il caso di rallegrarsene.



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MessaggioInviato: 15/06/2010, 22:36 
Credo sia a tutti evidente l'impossibilità di trattare quest'argomento senza fare politica, in un modo o nell'altro.
Anche per chi fosse davvero avulso da questa, è praticamente impossibile non schierarsi.

Cercare di dare la colpa a destra o a sinistra, probabilmente non ha alcun senso, per il semplice fatto che la colpa è da entrambe le parti.

Probabilmente l'errore fu fatto quando si è voluto dare uno Stato ad un popolo che uno Stato non l'aveva mai avuto (almeno recentemente).

Chissà quali interessi si nascondevano allora e quali si nascondono oggi.


Credo che noi possiamo solo limitarci a giudicare le singole azioni, cercare di vedere oltre (se è possibile), ma nel momento in cui diciamo "hanno ragione loro" sbagliamo.


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MessaggioInviato: 15/06/2010, 23:00 
Cita:
ariel ha scritto:

Cita:
[red]
Trovo anche singolare che nessuno abbia voluto rispondere alla mia donmanda: "QUANTI DI VOI SONO STATI IN ISRAEL E HANNO VISTO LE COSE CON I LORO OCCHI E SENZA LA MEDIAZIONE DI STAMPA E TELEVISIONE?"
Nessuno risponde a questa domanda?
Tutti giudicano solo sul sentito dire e secondo ciò che una certa stampa ha raccontato?
Nessuno si pone il problema che magai anche Israel abbia qualche ragione?


Ti rispondo io Ariel:
Lo Stato Ebraico odia la stampa e le televisioni,per il semplice motivo che le immagini parlano da sole,senza bisogno di traduzioni o di interpretazioni.
Inoltre sono sicuro che in tutti i Forum del mondo Occidentale,vi è almeno uno di voi a tradurre a vostro vantaggio i fatti che si susseguono in questa guerra,ribaltandoli di sana pianta.
Per " Par Condicio" ,sarebbe giusto sentire qualche Palestinese in questo Forum.


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MessaggioInviato: 15/06/2010, 23:07 
Qui nessuno gode nel difendere ambo le parti, perché da un punto di vista neutrale ed informato ambo le parti si son macchiate di sangue innocente e di decisioni ingiuste.
Se tanti di noi continuano a mettere in evidenza gli errori di una parte piuttosto che quelli dell'altra, ciò avviene semplicemente perché gli errori della prima sono riconosciuti unanimamente da tutti, gli errori dell'altra invece vengono ingloriosamente nascosti e difesi da chi evidentemente non riesce ad avere un punto di vista obiettivo.



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MessaggioInviato: 15/06/2010, 23:18 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
ariel ha scritto:

Cita:
[red]
Trovo anche singolare che nessuno abbia voluto rispondere alla mia donmanda: "QUANTI DI VOI SONO STATI IN ISRAEL E HANNO VISTO LE COSE CON I LORO OCCHI E SENZA LA MEDIAZIONE DI STAMPA E TELEVISIONE?"
Nessuno risponde a questa domanda?
Tutti giudicano solo sul sentito dire e secondo ciò che una certa stampa ha raccontato?
Nessuno si pone il problema che magai anche Israel abbia qualche ragione?


Ti rispondo io Ariel:
Lo Stato Ebraico odia la stampa e le televisioni,per il semplice motivo che le immagini parlano da sole,senza bisogno di traduzioni o di interpretazioni.
Inoltre sono sicuro che in tutti i Forum del mondo Occidentale,vi è almeno uno di voi a tradurre a vostro vantaggio i fatti che si susseguono in questa guerra,ribaltandoli di sana pianta.
Per " Par Condicio" ,sarebbe giusto sentire qualche Palestinese in questo Forum.

lo stato ebraico odia la stampa e le televisioni? Questa è un'altra fantasia.
Quindi a vostro giudizio gli israeliani non hanno ragioni ma solo torti e i palestinesi tutti martiri? questa è la verità? questa è la giustizia?
non ho mai negato gli errori di Israel che purtroppo accadono nei conflitti.
Al contrario, voi non riconoscete nessuna ragione e nessun diritto a Israel.

Si, invitate pure qualche palestinese per par condicio. Tra un attentato e l'altro, riuscirà a trovare il tempo per rispondere.



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MessaggioInviato: 15/06/2010, 23:21 
Cita:
bleffort ha scritto:

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ariel ha scritto:

Cita:
[red]
Trovo anche singolare che nessuno abbia voluto rispondere alla mia donmanda: "QUANTI DI VOI SONO STATI IN ISRAEL E HANNO VISTO LE COSE CON I LORO OCCHI E SENZA LA MEDIAZIONE DI STAMPA E TELEVISIONE?"
Nessuno risponde a questa domanda?
Tutti giudicano solo sul sentito dire e secondo ciò che una certa stampa ha raccontato?
Nessuno si pone il problema che magai anche Israel abbia qualche ragione?


Ti rispondo io Ariel:
Lo Stato Ebraico odia la stampa e le televisioni,per il semplice motivo che le immagini parlano da sole,senza bisogno di traduzioni o di interpretazioni.
Inoltre sono sicuro che in tutti i Forum del mondo Occidentale,vi è almeno uno di voi a tradurre a vostro vantaggio i fatti che si susseguono in questa guerra,ribaltandoli di sana pianta.
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Non hai risposto: riconosci qualche ragione anche a Israel, come io riconosco MOLTE ragioni al Popolo palestinese?
Hai mai messo piede in Israel e hai mai visto gli eventi con i tuoi propri occhi? o parli per sentito dire ciò che ti è stato mostrato?



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MessaggioInviato: 15/06/2010, 23:27 
Cita:
Semeru ha scritto:

Credo sia a tutti evidente l'impossibilità di trattare quest'argomento senza fare politica, in un modo o nell'altro.
Anche per chi fosse davvero avulso da questa, è praticamente impossibile non schierarsi.

Cercare di dare la colpa a destra o a sinistra, probabilmente non ha alcun senso, per il semplice fatto che la colpa è da entrambe le parti.

Probabilmente l'errore fu fatto quando si è voluto dare uno Stato ad un popolo che uno Stato non l'aveva mai avuto (almeno recentemente).

Chissà quali interessi si nascondevano allora e quali si nascondono oggi.


Credo che noi possiamo solo limitarci a giudicare le singole azioni, cercare di vedere oltre (se è possibile), ma nel momento in cui diciamo "hanno ragione loro" sbagliamo.


S.
A chi ti riferisci? Alla Nazione Ebraica?
A quella che i Romani deportarono nel 70 post era volgare e che dopo 2000 anni è tornata nella Terra dei Suoi Padri?
Conosci poco la Storia, Gli Ebrei un Regno (e per giunta florido) lo avevano. Ed in ogni caso consideri illegittimo il desiderio del ritorno e di avere uno stato per evitare che potessero ancora arrostirli? Quando nel 48 ci furono varie proposte israeliane di dividere il territorio, la parte araba rifiutò, preconizzando solo la distruzione di Israele. Nedssun negoziato e nessun compromesso. Tutto o nulla.
Anche questo è falso? Alcuni stati arabi hanno eliminato la clausola della distruzione di Israel. Hamas no. Come si può trattare con chi non ti riconosce il diritto a esistere? Al contrario, con l'autorità palestinese i negoziati ci sono.



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MessaggioInviato: 15/06/2010, 23:44 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

No Ariel. Qui stiamo dicendo quello che spesso hai detto anche tu: Israele ha la sua parte di torto. Ma quando cerchiamo di analizzare questa parte di torto, che non è una piccola parte, tu parti con le accuse di filo-terrorismo...
Capisco che a differenza della maggior parte degli utenti di questo forum, il tuo coinvolgimento in questa discussione sia maggiore e più sentito, ma cerca lo stesso di mantenere dei toni rispettosi.
LA stampa come ho già detto è un'arma e sicuramente queste notizie che non dipingono Israele in termini molto lusinghieri, sono probabilmente un'indicazione che qualcosa nel panorama politico europeo sta cambiando....e non so se sia il caso di rallegrarsene.


mi indicheresti, di grazia, dove non sono stato rispettoso? accuse di filo terrorismo?
No, io faccio la differenza tra i palestinesi di Giudea e Samaria ( quella che viene chiamata cisgiordania) e i terroristi di Hamas.
Riconosco errori di Israel nella situazione dei territori, ma non riconosco nessun errore nella faccenda di Gaza, da cui per mesi e mesi, per due anni dopo il ritiro di Israel dalla striscia, Hamas ha continuato a lanciare missili sulle città vicine.
In una situazione del genere, insostenibile per la popolazione Israeliana, non era possibile restare a subire.
Non è possibile difendere questi attacchi e non è possibile confondere questa necessità difensiva con eventuali errori commessi In Giudea e Samaria. sono due cose distinte, realtà distinte, situazioni politiche e interlocutori distinti. lo sto ripetendo da molti post ma non interessa a nessuno.
Molti parlano senza distinguere luoghi eventi e situazioni e lanciano accuse unilaterali.
Fino a quando ci saranno Hamas e gentaglia come Ahmadinejad e gli Hezbollah, non sarà nemmeno ipotizzabile di parlare di pace e i Palestinesi dell'Autonomia palestinese (Fatah) lo sanno molto bene e sono i primi ad affermare che la rovina della causa palestinese sono loro , molto di più di Israel.
Hamas angaria e sfutta il popolo di gaza vendendo a caro prezzo gli aiuti umanitari (intervista a MATRIX a palestinesi e per stessa ammissione di Fatah) le due parti moderate, Stato d'israel e Autorità nazionale Palestinese vogliono negoziare la pace, ma gli altri non la vogliono nel modo più assoluto.
Il problema sono Hamas e Iran. non altro.



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MessaggioInviato: 16/06/2010, 00:09 
Cita:
ariel ha scritto:

La cosa che trovo indegna e vergognosa è che si neghi perfino l'esistenza degli attacchi missilistici kassam, pur di difendere e giustificare il terrorismo palestinese.
Ma potete blaterare quanto volete. la verità è fin troppo evidente. La potenza del petrolio arabo che compra stampa e televisione e inventa di tutto per giustificare solo la ragione di alcuni e tutti i torti dall'altra parte


Qui.
Non è facile affrontare queste discussioni senza lasciarsi trascinare.
Per questo è molto importate la scelta dei termini.

Non si può dire che a Gaza non ci furono errori da parte di Israele. Ci sono notizie contrastanti su chi per primo ha rotto la tregua. Sicuramente ci furono dei lanci di missili che partirono da gaza, ma pare questo sia avvenuto a seguito delle incursioni dell'esercito israeliano nel territorio di Gaza. Dicendo questo non voglio certamente salvare Hamas, che ha usato come scudo umano il proprio popolo, uomini donne e bambini. Ma in questo caso i numeri raccontano tutta la storia: 1400 morti palestinesi e 13 morti israeliani. Bambini uccisi, non dalle bombe che colpiscono alla cieca, ma da armi da fuoco a distanza ravvicinata.
Poi ci sono gli obbiettivi civili colpiti e rasi al suolo con le ruspe, mulini allevamenti di polli, e non è possibile non pensare che non ci fosse un intento punitivo nei confronti della popolazione.
Esistono diverse inchieste parlamentali sull'eccidio di Gaza del dicembre 2008. Si indaga ancora. Il materiale per informarsi c'è. Il mio parere è che non ci sono giustificazioni nè per Hamas nè per Israele, ma Israele indubbiamente ha ucciso di più e non ha avuto alcuno scrupolo ad uccidere.



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MessaggioInviato: 16/06/2010, 00:21 
Ma dai, non e` possibile, ancora siamo li a fare il gioco di hamas, un'organizzazione terroristica, che non ha nessun mandato e che si occupa di imbottire bambini, donne e deboli di mente di esplosivo, organizza esecuzioni sommarie in piazza, sequestra persone e le decapita in video, lancia razzi contro civili facendosi scudo con scuole e ospedali

La vera storia della guerra tra Israele e Hamas


Perché il Rapporto Goldstone non è attendibile





di Andrea Holzer23 Gennaio 2010 .
Il Rapporto Goldstone che accusa l'esercito Israeliano di aver commesso crimini di guerra durante
le recenti operazioni militari nella Striscia di Gaza è stato finora al centro di un intenso dibattito. A gettare luce sulla questione è intervenuto il convegno che si è tenuto il 21 gennaio dal titolo "Il Rapporto Goldstone, un pericoloso fraintedimento", organizzato dall'associazione interparlamentare di amicizia Italia-Israele, con Dore Gold, Fiamma Nirenstein, Pierluigi Battista, Giovanni Marizza e Laura Mirachian.


Il giudice sudafricano Richard Justine Goldstone ha presieduto la commissione d’inchiesta voluta dal Consiglio sui Diritti Umani
dell’Onu per investigare “tutte le violazioni dei diritti umani e della legge umanitaria internazionale che potrebbero essere stati commessi nel contesto delle operazioni militari condotte all’interno dell Striscia di Gaza, nel periodo compreso tra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009”. La “fact finding mission” è stata originata dalla risoluzione dell’UNHRC (il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite - United Nations Human Rights Council) del 12 gennaio 2009. Gli altri membri della commissione erano Christine Chinkin del Regno Unito, Hina Jilani dal Pakistan e il Colonnello irlandese Desmond Travers.

Il giudice Goldstone si era detto “sopreso in quanto ebreo” per essere stato scelto come capo commissione ma aveva anche dichiarato di credere fermamente nei diritti umani e nella legge di guerra e nel fatto che i civili hanno diritto alla massima protezione possibile durante il corso di conflitti armati.

La Human Rights Watch con sede a New York (di cui Goldstone faceva parte), ha applaudito alla scelta dell’ ex-membro come capo commissione, sottolineando le sue doti di imparzialità universalmente riconosciute. Alcuni commentantori come il Professor Gerald Steinberg, o l’autrice Melanie Phillips hanno invece fatto notare che, nonostante avesse rassegnato le dimissioni da HRW,

Goldstone non poteva dirsi al riparo da accuse di partigianeria, visto che l’organizzazione newyorkese aveva in precedenza più volte accusato Israele di violenze nei confronti della popolazione civile palestinese.Nonostante la controversia riguardante la commissione, il rapporto finale (costituito da 575 pagine, successivamente un po’ sfoltite) è stato pubblicato il 15 settembre 2009. Secondo il documento, sia i gruppi armati palestinesi sia Israele si sono resi colpevoli di crimini di guerra ed entrambe le parti in causa sono state chiamate ad investigare sull’operato dei loro eserciti.Il documento non ha ovviamente mancato di dividere l’opinione pubblica: personaggi come l’avvocato internazionalista canadese Irwin Cotler, o militari come Richard Kemp e Jim Molan, sostenuti nelle loro tesi da quotidiani come il Washington Post, L’Economist e il Wall Street Journal hanno criticato il rapporto e i loro autori mentre l’Organizzazione delle Conferenze Islamiche, la Lega Araba, il movimento dei Paesi non allineati (costituito da 118 nazioni), Amnesty International e il Financial Times hanno espresso un parere positivo sul rapporto.

Abbiamo chiesto a Dore Gold, ex ambasciatore israeliano all’Onu ora presidente del Jerusalem Center for Pubblic Affairs, di spiegarci perché il Goldstone Report è da considerarsi un documento non del tutto attendibile.

Il Rapporto Goldstone muove delle chiare e pesanti accuse contro Israele: prima fra tutte l’uccisione di civili innocenti.
La prima e più importante accusa nei confronti di Israele contenuta nel rapporto Goldstone riguarda appunto la presunta e deliberata uccisione di numerosi civili da parte dell’IDF durante le operazioni di guerriglia urbana. Sfortunatamente, però, in tutte le guerre i civili possono morire. Prenda per esempio le operazioni militari in Afghanistan e Iraq, conflitti dove molti cittadini hanno putroppo perso la vita. Quello che un esercito è obbligato a fare è minimizzare il numero di queste morti.
Accusare Israele di aver ucciso civili deliberatamente è una cosa molto seria. Se vogliamo dirla tutta il nostro paese ha introdotto una serie di segnali d’avvertimento per i civili di Gaza che nessun altro esercito aveva messo in pratica prima. Non scordiamoci che, prima della guerra di Gaza, Hamas ha lanciato razzi verso il nostro paese per ben otto anni e durante il corso di questo bersagliamento ha utilizzato abitazioni e spazi comuni civili per nascondere le sue armi in aree densamente popolate. Ecco che Israele ha dovuto quindi utilizzare una contro strategia per separare i civili dal nemico e dalle armi che avrebbero dovuto essere distrutte. L’IDF ha distribuito volantini lungo tutta l’area di guerra che spiegavano come le abitazioni contenenti armamenti avrebbero potuto essere colpite. Non solo, l’esercito israeliano è anche riuscito a intrufolarsi elettronicamente nelle frequenze radio di Hamas, annunciando gli attacchi su specifiche aree e mettendo sul chi vive i cittadini. Un terzo tipo di avvertimento utilizzato era quello telefonico, prima di attaccare una certa struttura o un edificio l’IDF chiamava qualcuno all’interno per avvisare, l’intelligence si occupava di reperire i numeri telefonici. E poi c’è la tecnica che noi chiamiamo “knock on the roof” (bussare sul tetto), se dopo tutti questi avvertimenti gli schermi degli UAV (Unmanned Aerial Vehicles – Droni radiocontrollati) mostravano edifici ancora pieni di gente, si lanciavano piccole cariche esplosive più che altro rumorose che servivano a far evacuare in fretta l’edificio, perché gli occupanti alla vista dei missili se la davano giustamente a gambe. Ora, come può un esercito che utilizza tutti queste precauzioni essere accusato di uccidere deliberatamente i civili? C’è una chiara contraddizione in termini tra il comportamento militare israeliano e le accuse che gli vengono rivolte contro.

Israele, però, è stato anche accusato di aver utilizzato la forza militare in maniera sproporzionata alla minaccia, oltre che di aver messo a repetanglio il diritto alla vita del popolo palestinese.
Secondo me, chi veramente sta ostacolando il diritto alla vita dei palestinesi è proprio Hamas ma il report non muove nessuna accusa contro questa organizzazione para-militare. Sono stati i guerriglieri di Hamas ad aver messo a repentaglio la vita dei nostri civili con il continuo lancio di razzi su cittadine come Sderot, ad esempio. Nel rapporto, però, si parla di “gruppi armati palestinesi” come se questi fossero piccoli gruppi di guerriglieri privi di una guida centrale che esistono nella Striscia di Gaza controllata di Hamas e come se non esistesse una catena di comando da parte di Hamas. Ecco perché, quando questo report è stato pubblicato, alcuni leader del movimento palestinese, come Mousa Abu Marzouk (vice capo dell’ufficio burocratico di Hamas a Damasco), hanno ringraziato gli autori perché grazie a loro si sentivano esonerati dalle responsabilità. Ci troviamo di fronte ad un totale capovolgimento della realtà. Una nazione che durante gli utlimi anni si è dovuta difendere dai lanci di razzi è accusata mentre un organizzazione militare che ha conquistato la Striscia di Gaza militarmente, cacciando e uccideno membri del movimento Fatah, è innocente. L’unico risultato che il Goldstone Report potrà ottenere sarà un incoraggiamento delle organizzazioni terroristiche che utilizzano civili come scudi umani e gli farà anche capire che i civili del mondo occidentale possono essere tranquillamente attaccati perché si rimane impuniti. Per queste ragioni il report mette a repentaglio non solamente la sicurezza dei civili israeliani ma anche quella di tutta l’alleanza occidentale.

Ma sono le organizzazioni palestinesi ad accusare Israele di utilizzare i civili come scudi umani.
Su questo punto esiste un video (che ho mostato alla Brandeis University) in cui si vede un capo di Hamas che, essendo stato avvisato dell’imminente attacco aereo da parte dell’IDF chiama a raccolta i civili intorno a sè e li fa salire sul tetto di un edificio per utilizzarli come scudi umani. Quando Goldston ha visto questo video mi ha chiesto perché Israele non glielo aveva mostrato prima, ma da quello che so io tutto il materiale era gli già stato inviato.
Un’altra accusa che viene rivolta a Israele e all’IDF riguarda l’attacco a siti industriali e cisterne di acqua o comunque a strutture che servono alla popolazione civile come fattorie o campi coltivati.
Quello che il rapporto Goldstone tenta di dimostrare è alquanto improbabile: non si può indagare su un avvenimento mesi e mesi
dopo la sua fine. Israele non attacca deliberatamente strutture civili come cisterne di acqua o fattorie ma lo fa esclusivamente se crede che tali strutture siano utilizzate come nascondigli per armi, munizioni o guerriglieri. Per supportare questa tesi il rapporto dovrebbe aver dimostrato che l’IDF non aveva subito attacchi da postazioni di questo tipo. Ma c’è un problema fondamentale di tipo metodologico. Goldstone è andato a intervistare i palestinesi all’interno della Striscia di Gaza proprio per capire che tipo di danni erano stati perpetrati alla popolazione civile e alle strutture civili. All’inizio del documento, però, è lo stesso Goldstone ad ammettere che i palestinesi che ha intervistato erano restii a parlare dei danni da loro arrecati da parte degli uomini di Hamas, perché temevano delle rappresaglie. Allora, sulla base di quesi fatti, come si può essere certi che nessuno stava sparando contro l’esercito israeliano dall’interno delle strutture civili che sono state distrutte?

Eppure il rapporto è stato sponsorizzato e ordinato dalle Nazioni Unite...
Dobbiamo tentare di capire un cosa fondamentale di questo rapporto: quando il Consiglio sui diritti umani dell’Onu ha chiesto di mettere in piedi una missione di ricerca che poi divenne il rapporto Goldstone, non ha ottenuto il supporto di nessuna nazione democratica occidentale. Quella risoluzione è stata invece votata dalla Cina, dalla Russia e dall’Arabia Saudita e queste non sono certo nazioni che si fanno problemi di diritti umani. Ora, curiosamente l’Arabia Saudita è stata di recente molto attiva nello Yemen del Nord dal punto di vista militare e infatti il comandante delle forze armate saudite, Principe Abdul Bin Sultan si è vantato molto del numero di yemeniti uccisi dall’esercito saudita. Quindi abbiamo una situazione in cui l’Arabia Saudita da una parte sta accusando Israele di aver ucciso civili nella Guerra di Gaza e dall’altra parte sta attivamente uccidendo cittadini che sono sospettati di essere coninvolti nell’insurrezione sciite dello Yemen settentrionale.

Ultimamente, durante una conferenza stampa congiunta alla quale era presente anche Nethanyahu, è stato chiesto ad Angela Merkel
cosa ne pensasse del conflitto israelo-palestinese. Il Primo ministro tedesco si è rifiutato di rispondere. Invece gli Stati Uniti hanno appena inviato George Mitchell (legato Usa in Medio Oriente) per discutere la tregua con i palestinesi e con gli israeliani.


L’America si è sempre interessata al problema molto da vicino ma che ruolo può assumere l’Europa?
L’Europa dovrebber essere un giudice imparziale in tutta questa situazione. Per anni gli Israeliani hanno pensato che le posizioni politiche degli Europei riflettevano i loro interessi commerciali visto che gli europei vendevano beni industriali al mondo Arabo. Ora però dobbiamo capire che queti interessi non sono più sostenibili perché esistono delle serie minacce all’ordine mondiale che provengono dal Medio Oriente. Sto parlando di Al Qaeda e dell’Iran. Quello dell’Iran è un problema che potrebbe portare a conseguenze ancora peggiori, se dovesse ottenere la bomba atomica, l’Iran potrebbe infatti utilizzare il suo potere come
scudo per le organizzazioni terroristiche dell’area mediorientale. Quindi l’Europa dovrebbe essere in grado di capire che non si possono lasciare queste organizzazioni attive e in grado di scavalcare tutte le leggi internazionali per fare guerra a Israele o ad altri paesi democratici. Ad aprile quest’anno ci sarà una ricorrenza importante: i novant’anni dalla sconfitta dell’esercito Ottomano a San Remo. Dopo quella sconfitta, gli ottomani fecero una solenne promessa ai popoli che avevano assoggettato: avrebbero rinunciato alla sovranità su tutti i territori a sud dell’Anatolia, compresa la terra di Israele. Al popolo ebraico fu promessa la libertà di ricostituire un loro Stato, basato sul diritto storico degli ebrei sulla terra israeliana. Dovremmo ricordarci che L’Europa in passato ha avuto un ruolo strumentale nel liberare la terra mediorentale dall’assogettamento ottomano e nel riconoscere agli ebrei il diritto di ritornare al loro Stato.


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Bliz. Leggiti il rapporto e capirai di aver postato una cavolata.



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Bliz. Leggiti il rapporto e capirai di aver postato una cavolata.


Curiosita`, tu l'hai letto o hai letto un riassunto ?

Poi il mio post contiene delle opinioni alquanto ragionevoli, tra cui la mia in blu


Ultima modifica di BlitzKrieg il 16/06/2010, 00:45, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Lawliet ha scritto:

Qui nessuno gode nel difendere ambo le parti, perché da un punto di vista neutrale ed informato ambo le parti si son macchiate di sangue innocente e di decisioni ingiuste.
Se tanti di noi continuano a mettere in evidenza gli errori di una parte piuttosto che quelli dell'altra, ciò avviene semplicemente perché gli errori della prima sono riconosciuti unanimamente da tutti, gli errori dell'altra invece vengono ingloriosamente nascosti e difesi da chi evidentemente non riesce ad avere un punto di vista obiettivo.


Diciamo che gli atti di Israele vengono ingigantiti con una marea di menzogne



Behind the Headlines: The truth about Hamas crimes in Gaza

13 Feb 2009
The evidence of Hamas' war crimes, its exaggeration of civilian casualties and damage to property, its abuse of humanitarian aid and its intimidation of Gaza's residents are finally coming to light.



Gaza school and zoo wired with explosives (IDF Spokesperson, Jan 11)




Video: Hamas arms caches in residential areas cause extensive destruction
Video: Hamas Use of Civilians as Human Shields
Video: Civilian-clothed Hamas crews operate mortars in middle of Jebaliya




Despite Hamas' best efforts to hide the proof about events in the Gaza Strip - the evidence of Hamas' war crimes, its exaggeration of civilian casualties and damage to property, its abuse of humanitarian aid and its intimidation of Gaza's residents - the truth is finally coming to light.

Israel knows better than most countries the horrors of war. Eight years of constant rocket barrages targeting Israeli civilians, eight years of trying tactic after tactic to stop these war crimes left Israel with little choice but to invoke its legitimate right of self-defense.

When Israel did strike back against Hamas terror in Gaza, it took unprecedented and innovative steps to try to encourage civilians to avoid Hamas positions, even placing tens of thousands of phone calls warning residents in hazardous areas. As British Colonel (ret.) Richard Kemp commented on the BBC, "I don't think there's ever been a time in the history of warfare when any army has made more efforts to reduce civilian casualties and deaths of innocent people than the IDF is doing today in Gaza."

To Israel's great sorrow, innocent civilians in Gaza have been harmed. However, the figures of civilian casualties have been greatly exaggerated. Most of these figures come from Hamas sources, amplifying the number of civilians killed by including as "children" teenage Hamas fighters and as "women," female terrorists. According to an Israeli investigation, of the 1,100-1,200 reported casualties, 250 were civilians. The rest are believed to be terrorists or have yet to be identified, but given that most of them are young men in their 20s, it is not unreasonable to assume that they are also members of Hamas or other terrorist organizations. English journalist Yvonne Green reported (Jerusalem Post, Mar 2)after visiting Gaza that "Gazans contradicted allegations that Israel had murderously attacked civilians. They told me again and again that both civilians and Hamas fighters had evacuated safely from areas of Hamas activity in response to Israeli telephone calls, leaflets and megaphone warnings."

Hamas is responsible, both morally and under international law, for many of the dead and injured civilians. This terrorist organization deliberately used the local population as human shields, a war crime. Civilian structures were used as launching pads for rockets, a tactic that is extremely hazardous to residents. Civilians were prevented, at gunpoint, from fleeing the sites of battles and even children have been grabbed to be used as living bulletproof vests. Ambulances were not safe from hijacking attempts by terrorists, who would lure the ambulances into the heart of battle to transport Hamas terrorists to safety.

Property damage, while sizeable, has also been exaggerated. As Tim Butcher, a journalist intimately familiar with the Gaza Strip reported (Telegraph, Jan 20): "There had been no carpet bombing of large areas, no firebombing of complete suburbs. Targets had been selected and then hit, often several times, but almost always with precision munitions. Buildings nearby had been damaged and there had been some clear mistakes... But, in most the cases, I saw the primary target had borne the brunt… For the most part, I was struck by how cosmetically unchanged Gaza appeared to be."

Hamas' rocket attacks, which continued throughout the operation, constituted a double war crime. Not only were they aimed at about 15% of Israel's civilian population, they were cynically carried out from locations immediately adjacent to homes, schools, hospitals, relief agency warehouses, mosques (see video clip), public buildings - as well as from the office building that housed foreign media studios. These reprehensible acts were documented not only in Israeli aerial films, but by the international media.

In one of the most notorious incidents, Israel was accused of attacking the UNRWA school in Jabalya. While civilians on the street were killed, it has since become clear that there was no attack on the school itself or on the school compound. As Patrick Martin subsequently reported (Globe and Mail, Jan 29): "Most people remember the headlines: Massacre of Innocents as UN School is Shelled; Israeli Strike Kills Dozens at UN School… There was just one problem: The story, as etched in people's minds, was not quite accurate. Physical evidence and interviews with several eyewitnesses, including a teacher who was in the schoolyard at the time of the shelling, make it clear: While a few people were injured from shrapnel landing inside the white-and-blue-walled UNRWA compound, no one in the compound was killed." Yet most media outlets have ignored this new proof.

English poet and journalist Yvonne Green visited the Gaza Strip in February 2009 (Jerusalem Post, Mar 2) and met with one of the people injured outside the school, which was visibly intact. She was told that "Israel had warned people not to take shelter in the school because Hamas was operating in the area, and that some people had ignored the warning because UNWRA previously told them that the school would be safe."

Rod Nordland (Newsweek, Jan 20) described one example of the abuse of civilian housing: "Suddenly there was a terrific whoosh, louder even than a bomb explosion. It was another of Hamas's homemade Qassam rockets being launched into Israel - and the mobile launchpad was smack in the middle of the four [apartment] buildings, where every apartment was full…"

Lorenzo Cremonesi (Corriere della Sera, Jan 21) relates the testimony of "Um Abdallah": "Practically all of the tallest buildings in Gaza that were hit by Israeli bombs … had rocket launching pads on their roofs, or were observation decks for the Hamas. They had also put them near the big UN warehouse, which went up in flames."

Many of Gaza's residents are now returning home. Some have found weapons left behind by Hamas terrorists who turned their homes into forward positions against the IDF, or worse, bodies of terrorists killed during the fighting. Many blame Hamas for the loss of life and property damage caused by Hamas’ practice of hiding among the civilian population. However, critical as they are of the Hamas regime in private, few, if any, residents of Gaza will accuse Hamas publicly, a move that is tantamount to suicide.

According to Khaled Abu Toameh (Jerusalem Post, Jan 19) an official Fatah spokesman in Ramallah reported that 100 of his men in Gaza have been killed or wounded, some brutally tortured, by Hamas. "Eyewitnesses said that Hamas militiamen had turned a number of hospitals and schools into temporary detention centers where dozens of Fatah members and supporters were being held on suspicion of helping Israel during the war."A Fatah leader in Gaza City claimed that as many as 80 were either shot in the legs or had their hands broken for allegedly defying Hamas' orders. "According to the official, at least three of the detainees had their eyes put out by their interrogators, who accused them of providing Israel with wartime information about the location of Hamas militiamen and officials." (See also video of Fatah testimonials about Hamas.)

Amnesty International has accused Hamas of waging a campaign to kill or maim scores of Palestinian opponents in the Gaza Strip since the end of December, reporting that at least two dozen men have been shot dead by gunmen from the Palestinian militia that governs the Gaza Strip since December 27.

Ulrike Putz (Der Spiegel, Jan 23) managed to interview Palestinians who were not too intimidated by Hamas to speak (as long as their full names were not used): "Hail found out after the cease-fire that the militants had used his house as a base for their operations. The door to his house stood open and there were electric cables lying in the hallway. When Hail followed them they led to his neighbor's house which it seems Hamas had mined. As Hail, in his mid-30s, sat on his porch and thought about what to do a man came by: He was from Hamas and had left something in Hail's home. He let him in and the man then emerged with a bullet proof vest, a rocket launcher and an ammunitions belt. An hour later a fighter with Islamic Jihad called to the door, then disappeared onto the roof and reappeared with a box of ammunition."

Fausto Biloslavo reported from Gaza (Panorama-Italy, February 16) on the "other side of the war" - entire buildings taken hostage, the population used as human shields and, for dissidents, the risk of getting a bullet as "quislings". In one case, about 170 Palestinian civilians were living in an eight-floor building in the Al-Nasser neighborhood in Gaza. When the Hamas terrorists positioned themselves on the roof, a former Palestinian colonel tried to explain to them that they would draw Israeli bombs on the children of the building. "It will be a great honor if you will die with us," replied the "defenders of Gaza". When the officer insisted, they fired a burst of Kalashnikov over his head to get rid of him. In another instance, in the Tel Al-Awa district of Gaza, a Palestinian civilian afraid to disclose his name related: "The Hamas men arrived at night to sleep under the stairs. First in uniform, then in plain clothes and with concealed weapons. We tried to bolt the door, but there was nothing to be done. The entire building was used as a shield by the militiamen."

Israel has a strong interest in the rehabilitation of the Gaza Strip and will work together with the international community and moderate Arab regimes to improve the lives of Gaza's residents. However, caution most be exercised to ensure that the aid does not end up in Hamas' pockets.

This is not unwarranted wariness - Hamas has a long history of stealing humanitarian aid for its own use, even while the operation was ongoing. As Yaacov Katz reported (Jerusalem Post, Jan 12), "Hamas raided some 100 aid trucks that Israel had allowed into Gaza, stole their contents and sold them to the highest bidders." Earlier (Jerusalem Post, Jan 6) Mr. Katz related that "Hamas has set up an independent hospital in the Gaza Strip to treat its operatives wounded in fighting with the IDF - and, according to Israeli estimates, it is pilfering a significant portion of the medicine allowed into the Strip…"

These reports are not only coming in from Israeli sources. Jordan's News Agency (Petra, Jan 20) reported on the hijacking of humanitarian aid on its way to UNWRA warehouses in Gaza for distribution to the civilian population: "A number of armed men have seized on Tuesday a Jordanian aid convoy after entering the Gaza Strip… The armed men opened fire at drivers after crossing Karem Abu Salem [Kerem Shalom] crossing point and forced them to head to their own warehouses."

UNRWA reported (3 Feb 2009) that Hamas armed assailants seized at gunpoint 3500 blankets and 406 food parcels from its distribution center at the beach refugee camp (Shati), and on February 5 suspended all imports of aid into the Gaza Strip after 10 truckloads of flour (100 tons) and rice (200 tons) imported from Egypt for UNRWA were taken from the Palestinian side of the Kerem Shalom Crossing into Gaza.

The Jerusalem Post reported on 13 February 2009 that medicine bottles, transferred to the Gaza Strip as humanitarian aid by Israel, were used by Hamas as grenades against IDF troops during Operation Cast Lead (see also IICC report).

Hamas' hijacking of humanitarian aid is not only ethically repulsive, it is extraordinary given that Hamas is attempting to claim that the motive for its rocket attacks is to force the opening of the crossings. This assertion is, of course, preposterous given that the rocket fire started eight years ago, when there was free trade with Gaza and continued after Israel completely withdrew from the Gaza Strip. Moreover, Hamas' constant and deadly rocket, mortar, truck-bomb and shooting attacks on the crossings are one of the prime reasons for their closing.

The complexities of fighting terrorist organizations are becoming more familiar to democratic states, including NATO forces in Afghanistan. A British soldier who served there analyzed the IDF's activities in light of his experience and noted (The Spectator, Jan 24) that "I believe that I and other soldiers understand the stress, friction and confusion that combat brings in a way that media commentators and UN bureaucrats never can."

However, one principle is clear to any unbiased analyst - as long as Israel, and not Hamas, is blamed for civilian casualties and property damage, Hamas will continue to use civilians as human shields and violate every basic rule of international humanitarian law.

Fortunately, the truth is starting to come to light. Even a senior European Union official - Louis Michel, European Commissioner for Development and Humanitarian Aid - denounced Hamas, not only stating (AFP, Jan 26) during his visit to Gaza: "I intentionally say this here - Hamas is a terrorist movement and it has to be denounced as such," but also concluding that: "At this time we have to also recall the overwhelming responsibility of Hamas" for the conflict in Gaza.


http://www.mfa.gov.il/MFA/About+the+Min ... n-2009.htm



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Lawliet ha scritto:

Qui nessuno gode nel difendere ambo le parti, perché da un punto di vista neutrale ed informato ambo le parti si son macchiate di sangue innocente e di decisioni ingiuste.
Se tanti di noi continuano a mettere in evidenza gli errori di una parte piuttosto che quelli dell'altra, ciò avviene semplicemente perché gli errori della prima sono riconosciuti unanimamente da tutti, gli errori dell'altra invece vengono ingloriosamente nascosti e difesi da chi evidentemente non riesce ad avere un punto di vista obiettivo.


Sottoscrivo.



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ariel ha scritto:

Israel ha rinunciato a ogni velleità su Gaza



Israele, nessuna sanzione per i suoi crimini,
eccola ammessa all’unanimità nell’OECD


giu 14th, 2010


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Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... -nelloecd/

42 paesi hanno accettato la domanda di Israele di essere ammessa alla OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico link: http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzaz ... _Economico). La cosa più incredibile è che Israele ha incluso i territori palestinesi nel loro PIB (Prodotto Interno Lordo).

Questo prova che non vi sia in vista NESSUNA SANZIONE, ma solo adesione a TUTTI I "CAPRICCI" DI ISRAELE. Il Blitz e le ultime esecuzioni sommarie hanno avuto il NULLA OSTA dell’OECD?

Continueranno a dire che Israele è isolata e senza sostegni, ecc…?

Paesi invitati ad aderire all’OCSE (il 10 Maggio 2010):

#9632; Estonia
#9632; Israele
#9632; Slovenia

Qui di seguito un articolo molto interessante:
Le violazioni dei diritti umani vengono premiate
21/05/2010
di Luisa Morgantini

Malgrado l’opposizione di molti movimenti sociali, partiti politici e personalità internazionali, lo scorso 11 maggio l’OECD – Organization for Economic Co-operation and Development – ha approvato all’unanimità l’ingresso tra i suoi membri dello Stato di Israele che, ancora una volta, viene così ricompensato invece di pagare il prezzo per le continue violazioni dei diritti umani e della legalità internazionale compiute ai danni della popolazione palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Tra i principi fondativi dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, vi è il rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale – considerati pre-requisiti essenziali per poterne fare parte -, e tra i suoi principali obiettivi vi è quello di promuovere e sostenere lo sviluppo e la cooperazione economiche globali. Attraverso la continua violazione della legalità internazionale con l’occupazione militare, la politica di colonizzazione e di annessione territoriale, la costruzione del muro, l’esproprio di terre, la demolizione di case palestinesi e l’embargo imposto alla Striscia di Gaza, lo Stato di Israele non solo viola i fondamentali diritti umani, ma certo non soddisfa i requisiti essenziali per far parte dell’OECD. Nonostante questo la Comunità Internazionale, ancora una volta, ha deciso di premiarlo, di fatto incoraggiando nuove violazioni e allontanando la prospettiva di una pace equa e giusta nella Regione. E’ proprio in questo senso che va letta la dichiarazione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che all’indomani della votazione ha commentato: "Entrare a far parte dell’OECD è come ricevere una laurea (…). Ci aprirà molte porte e ci fornirà l’accesso a molti campi. E’ un sigillo di approvazione". È nota a tutti inoltre la politica disumana e la punizione collettiva pianificata di Israele nei confronti della popolazione civile di Gaza, attraverso il divieto di ingresso nella Striscia imposto su oltre 2000 merci e prodotti di prima necessità, tra cui cibo, medicinali e materiale scolastico. Un punto, questo, che rende lecito chiedersi come sia possibile considerare Israele tra i paesi membri di un’Organizzazione Internazionale che ha come suo principale obiettivo lo sviluppo economico e la cooperazione mondiale. Israele è stato inoltre ritenuto colpevole di aver commesso crimini di guerra durante l’ultima operazione militare "Piombo Fuso" sulla Striscia di Gaza (dicembre 2008 – gennaio 2009), così come accertato dal Rapporto Goldstone. A questo vanno aggiunte le continue violazioni compiute in Cisgiordania nei confronti della popolazione palestinese – la cui cittadinanza è costantemente messa a rischio, come dimostra la nuova ordinanza militare (n. 1650) emessa per i Territori Occupati – perpetrate attraverso l’occupazione militare, le limitazioni alla libertà di movimento attraverso i numerosi check point, le incursioni militari, gli arresti notturni e, non ultimo, la costruzione del Muro di separazione. Ancora una volta a livello internazionale si è praticata la politica di due pesi e due misure, e si è persa l’occasione per lanciare un chiaro segnale ad Israele, per chiedere con forza e pretendere il rispetto della legalità internazionale e dei diritti umani. Fino a quando?

#9632;Tribunale Russell per la Palestina (TRP)
http://luisamorgantini.net/node/917

#9632;RETE INTERNAZIONALE PER LA RESISTENZA POPOLARE NONVIOLENTA PALESTINESE
http://luisamorgantini.net/node/916

#9632;STOP AGREXCO – Campagna nazionale per il boicottaggio dei prodotti delle colonie israeliane nei Territori Occupati Palestinesi
http://luisamorgantini.net/node/913

Link
http://tuttouno.blogspot.com/2010/06/is ... -suoi.html



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