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 Oggetto del messaggio: Una mamma italiana ha scritto al ministro Gelmini
MessaggioInviato: 30/06/2010, 18:58 
Una mamma italiana ha scritto al ministro Gelmini: da leggere e da divulgare !!

Gentile Ministro Gelmini,
l'altro giorno, leggendo la sua intervista sul Corriere della Sera, in cui dichiarava che l'ASTENSIONE OBBLIGATORIA DOPO IL PARTO è un privilegio, sono rimasta basita.

Che lei fosse poco ferrata sui problemi dell'educazione, non era necessaria la laurea in pedagogia, che io possiedo e lei no, o i tre corsi post laurea, che io possiedo e lei no, visto quello che sta combinando alla scuola statale. Ma almeno speravo avesse competenze giuridiche, essendo lei avvocato ed io no.

Certo, dato che lei, ora paladina della regionalizzazione, si è abilitata in "zona franca" (quel di Reggio Calabria), perché più facile (come da lei con un'ingenuità e candore imbarazzante affermato), lo si poteva supporre. E allora, prima le faccio una piccola lezione di diritto e poi parliamo d'educazione. L'astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.
Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente. Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l'anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un'eresia.

Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido "aziendale" al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d'attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per baby-sitter superiori a quelli della propria retribuzione.
Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell'astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.
Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per se dovrebbe suggerirle qualcosa. Ma preferisco spiegarmi meglio, anche se è necessaria una piccola premessa doverosa.
Lei come tante donne, crede che l'essere madre, anche se nel suo caso da pochi giorni, le dia la competenza per parlare e pontificare su educazione e sviluppo del bambino, ai quali grandi studiosi hanno dedicato anni e anni di studio. In realtà, per dibattere sulla pedagogia, oggi chiamata più propriamente SCIENZE DELL'EDUCAZIONE, bisogna avere competenze specifiche, che dalle sue dichiarazione lei non sembra possedere.
Le potrei parlare della teoria sull'attaccamento di Bowlby, dell'imprinting e di etologia, ma non voglio confonderle le idee e quindi ricorro ad esempi più accessibili.
Basta guardare il regno animale per rendersi conto come le femmine di tutte le specie non si allontanano dai cuccioli e dedicano loro attenzione massima e cura FINO ALLO SVEZZAMENTO Non è una legge specifica relativa agli umani, ma della natura tutta. Procreare, infatti, implica delle responsabilità precise, è una scelta di vita, CHE SE CAMBIA IL COMPORTAMENTO ANIMALE, A MAGGIOR RAGIONE CAMBIA LA VITA DI UNA DONNA.
Sbaglia chi crede che l'arrivo di un figlio, non comporti cambiamenti nella propria vita. Un bambino non chiede di nascere, fare un figlio non è un capriccio da togliersi, ma una scelta di servizio, di dono di se stessi e anche del proprio tempo. Non sono i figli che devono inserirsi nella nostra vita, siamo noi che dobbiamo cambiarla per renderla a loro misura. Se non facciamo questo, potremmo fare crescere bambini soli, senza autostima e con poca sicurezza di sé. Bambini affamati di attenzioni, perché non gliene è stata data abbastanza nel momento in cui ne avevano massimo bisogno, cioè i primi mesi di vita. L'idea che non capiscono niente, che non percepiscono la differenza ad esempio tra un seno materno e un biberon della tata, è solo nostra. Ciò non vuol certo dire che tutti bambini allattati artificialmente o che tutti bambini con genitori che tornano subito a lavoro, saranno dei disadattati. Ma bisogna fare del nostro meglio per farli crescere bene, come quando in gravidanza assumevamo l'acido folico, per prevenire la "spina bifida".
I bambini hanno nette percezioni, già nel grembo materno. L'idea, che se piangono non si devono prendere in braccio "perché si abituano alle braccia", è un luogo comune.
Le "abitudini" arrivano dopo i 6 mesi, fino ad allora è tutto AMORE. Non è un caso che studi recenti, riabilitano il co-sleeping, (dormire nel lettone) e i migliori pediatri sostengono la scelta dell'allattamento a richiesta. Il volere educare i bambini inquadrandoli come soldati, già dai primi giorni di vita, non solo é antisociale, perché una generazione cresciuta senza il rispetto dei suoi ritmi di crescita può essere inevitabilmente compromessa, ma è un comportamento al di fuori delle più elementari regole umane e naturali.
Poi è anche vero che per molte donne, tornare a lavorare subito dopo il parto sia una necessità assoluta. Ma per questo problema dovrebbe intervenire adeguatamente lo Stato e non certo con affermazioni come le sue.

Mi rendo conto che il suo lavoro le permette di lasciare la bambina, rilasciare interviste di questo tipo (di cui noi non sentivamo la necessità) e tornare con comodo da sua figlia. Ma ci sono lavori che richiedono tempi e una fatica fisica e mentale che lei non conosce. Tempo che sarebbe inevitabilmente tolto ad un neonato che ha bisogno di una mamma "fresca", che gli dedichi la massima attenzione.

Noi donne infatti, se spesso per necessità ci comportiamo come Wonder Woman, poi siamo colpite da sindrome di sovra affaticamento.E non è vero che è importante la qualità e non la quantità:
- perché la qualità del tempo di una mamma da pochi giorni, che rientra nel tritacarne della routine quotidiana, aggiungendo il carico della gestione di un neonato, può essere compromessa.
- perché un bambino non dovrebbe scegliere tra qualità e quantità, almeno nei primi mesi, dovrebbe disporre di entrambe le cose.
Per non parlare poi del fatto, che se un genitore non può permettersi qualcuno che tenga il bambino nella propria casa, nel corso degli spostamenti, lo espone, con un bagaglio immunologico ancora carente, alle intemperie o alle inevitabili possibilità di contagio presenti in un nido. Infatti, è scientificamente provato che i bambini, che vanno al Nido troppo presto, o che non vengono allattati al seno, sono più soggetti ad ammalarsi, con danno economico sia per le famiglie che per il sistema sanitario.
Poi per carità, si può obiettare, che ci sono bambini che si ammalano anche in casa, o come succede anche ai bambini allattati al seno, ma è come dire ad un medico, che giacché si è avuto un nonno fumatore campato 100 anni, non è vero che il fumo fa male.
Bisogna dunque incentivare i comportamenti da genitore virtuoso, anche con la consapevolezza che i bambini non sono funzioni matematiche, ma si può fare molto, per favorire una crescita armoniosa, già dalla prima infanzia, se non addirittura durante la gravidanza.

E allora le domando Ministro, di svolgere il suo ruolo importante istituzionale con maggiore serietà, cercando di evitare affermazioni fuori luogo come questa, o come quella secondo cui "studiare non è poi così importante", prendendo Renzo Bossi come esempio.

Si dovrebbe impegnare di più nell'analisi dei problemi, per evitare valutazioni errate e posizioni dannose per lei, per gli altri e per il Paese.
Perché forse qualcuno potrebbe aver pensato che tutto sommato il suo era un ministero poco importante, che se guidato da un giovane ministro senza competenze specifiche, "non poteva arrecare grossi danni", soprattutto obbedendo ciecamente ai dettami del Tesoro, ma lei con la sua presunzione di voler parlare di cose che non conosce, sta contribuendo a minare il futuro di un'intera generazione.

Un'ultima cosa, lei che di privilegi se ne intende bene, essendo un politico, la usi con maggiore pudore questa parola.

05-05-10 Rosalinda Gianguzzi



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MessaggioInviato: 30/06/2010, 19:08 
Spettacolare.......

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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 30/06/2010, 19:41 
Non sono mamma, ma sono padre.....
La signora gelmini andrebbe presa a sonori cal.. in c..., e questo è solo l'ultimo e imbarazzante esempio!

Ma d'altronde è "figlia" di chi ce l'ha messa! di chi se ne sbatte in primis di permettere a dei bambini di crescere amati, per non parlare del resto.
Mi sarei anche quasi stufato di rimandare il tutto alla "giustizia divina", e mi sarei anche quasi stufato di non usare una serie interminabile di insulti...
Stop myself here và!



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MessaggioInviato: 30/06/2010, 19:53 
Questi politici, non condividono più nulla con i problemi della gente comune...non possono capire che significa affrontare la vita di tutti i giorni come facciamo noi con un uno stipendio mensile che è superiore a quanto prende un comune impiegato nell'arco di un anno...Prendersi cura dei nostri figli è privilegio? E concesso da chi? Queste "gaffes", che sfuggono senza che uno ci pensi troppo, ci danno la misura di cosa siamo, cari amici...



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MessaggioInviato: 01/07/2010, 00:38 
Stasera ho visto una mezzoretta di "videocracy"..... ok, non tocchiamo il berlusca...
io vorrei sapere da qualcuno che magari scrive quì e non sta in italia.....
ma è il mondo così.... o quì è molto peggio che in altri paesi?
e non mi riferisco ai politici... ma alla gente comune... ma veramente nel mondo l'aspirazione massima per una ragazza è il diventare "miss billionaire"?

In molti paesi la prostituzione (donne, e UOMINI, sia ben inteso) è legale.... e a me di fronte a certe scene mi vien da dire che potremmo fare altrettanto, se non altro uno si fa un mestiere e ci paga le tasse sopra!

Lo dico sempre, quella gente stà li perchè qualcuno la vota, perchè qualcuno la guarda, perchè molti vengono idolatrati... e questo purtroppo non mi fa stupire del fatto che la minestra gelmini stia ancora al suo posto.



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MessaggioInviato: 01/07/2010, 01:25 
Non è la prima volta che questa simpaticona di Rosalinda con tono indispettito scrive lettere aperte:

Insomma abbiamo capito che vuole il posto fisso con contratto a tempo indeterminato ed è stanca di fare la precaria.

Qualcuno dovrebbe ricordare alla simpatica Rosalinda che non esiste solo il posto nello stato a spese dei contribuenti, ma potrebbe come la maggior parte dei comuni mortali, cercarsi un lavoro nel settore privato.

Comunque signora Gelmini, su...stabilizzi il contratto precario di Rosalinda o altrimenti continuerà a perseguitarla...

Onorevoli Ministri, di Rosalinda Gianguzzi
January 5, 2010 by admin · Leave a Comment
Filed under: Racconti sulla scuola

La riforma della scuola in questi giorni, furoreggia in tutte le televisioni.
Si parla di riforma dell’università si, riforma dell’università no, forse si o forse tra un po’.
E in egual modo di occupazioni, atti di forza, inviti alla prudenza, smentite o precisazioni.

Gli unici di cui non si parla più sono i precari della scuola.
Se non per dir loro, solidarietà, o come ha affermato il ministro Calderoli, “protesta legittima”, ma alla fine PICCHE!
Non è chiaro cosa la “legittima”, se poi si dice che combattiamo per diritti che non abbiamo!

In mezzo ad una strada eravamo, ed in mezzo ad una strada siamo.
Ebbene si, per noi malgrado l’articolo 3 della Costituzione “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.”, malgrado i concorsi vinti, malgrado una legge Finanziaria, malgrado tante parole di comprensione, malgrado SIAMO STATI I PRIMI A PROTESTARE (lo sapete bene voi e i giornalisti che hanno taciuto volontariamente, è da mesi che ricevete le nostre email), per noi NIENTE!

Si tratta per l’Università, si apre il dibattito con gli studenti, PER NOI NIENTE!

La legge 133, è stata posta come una lapide sul problema precariato.
Ma quelli che avete sepolto, o meglio coperti, nascosti, sono persone vive.
Con famiglie, impegni, mutui, figli, rate.
Le cose comuni di gente comune.

Noi siamo in crisi E NOI siamo la crisi per capirci.
E ci vuole una bella faccia tosta a pensare “peggio per voi”, era un rischio, lo sapevate avete giocato d’azzardo ed avete perso!

Come vedete vi leggo anche i pensieri!

No Signori deputati, è la società che ha perso e continuerà a perdere!
Ha perso gente preparata che faceva un lavoro per il quale aveva competenze, gente che pagava le tasse, gente che “comprava” facendo girare l’economia.

Noi, inoltre non abbiamo giocato, abbiamo “vissuto”!
Non potevamo aspettare voi per “cominciare a vivere”, ma avevamo fiducia!

Fiducia in uno Stato (di diritto) che non ha interesse a gettare per strada, gente che lavora, e scusate se insisto paga le tasse (perchè non combattete gli evasori?), senza scatti d’anzianità, che lavora la dove serve, pagata 10 mesi l’anno!

Fiducia che chi saliva al potere avrebbe sempre e comunque cercato di “occupare” chi non lavorava, non chi punto dopo punto, anno dopo anno, cercava sempre più di trovarsi in “zona franca”, garantito da una GRADUATORIA AD ESAURIMENTO!

Non storcete il muso: franca intesa come stabilità lavorativa, non come passaporto per non far nulla!
Non esistono fannulloni nella scuola sapete perchè?

Perchè siamo gli unici che 5ore su 5 sono al contatto con un’utenza media di 25 persone!
Alle quali DEVI fare lezione, semplicemente perchè con i ragazzi di oggi non si può abbassare la guardia!

Sono critici, informati consapevoli, già dalle elementari.
Voi parlate di merito e valutazione, bene noi siamo valutati giorno per giorno, da loro, giudici inflessibili, ai quali non puoi raccontare barzellette!

E comunque il termine “stabilità” che tanto contestate ricordate che è garante di diritti inviolabili:
-il diritto di lavorare fino alla pensione (garanzia di non essere soppiantato da uno più giovano ed economico).
-la tutela delle lavoratrici madri (garanzia di non trovarsi per strada perchè hai usufruito dei 3 mesi di congedo).
-il diritto a fare bene il proprio lavoro in orari UMANI (c’è chi si vanta di lavorare 15h ore al giorno, io ritengo che bisogna lavorare il massimo NEL PROPRIO ORARIO, anche se poi non è mai così, ma in questo caso deve essere una scelta, la passione per ciò che fai, non un obbligo, per evitare di essere scalzato).

E’ una bella parola la “competitività”, ma se non diventa alibi per coprire magagne e trucchetti che sbattono per strada la povera gente, in quel caso è una CAROGNATA!

Scusate il gergo non consono, ma dato che per noi “giovani maestre” si lustrano i manganelli, mi esprimo con il massimo della ferocia e della violenza che riesco ad esprimere!

Un’ultima cosa voglio ricordarVi, che Voi come noi siete servitori dello stato e PRECARI (con la differenza che il vostro periodo di precariato, vi assicura il benessere di una vita intera di lavoro nostro), Vi prego perciò di ASCOLTARE IL POPOLO SOVRANO, e calibrare le vostre azioni per docenti, e alunni e non PER LA SCUOLA, per i cittadini e non PER LO STATO!
Perchè un GRANDE MAESTRO, NON UN FANNULLONE ha scritto “le leggi sono fatte per gli uomini, non gli uomini per le leggi”!
Cordialmente
Gianguzzi Rosalinda

PS TROVATE IL MODO DI FERMARE LA MATTANZA DEI PRECARI!

Rosalinda Gianguzzi

Insegnante precaria della scuola primaria siciliana.
Mamma e docente per vocazione, scrittrice per diletto


-----------

Precaria della scuola, precaria della vita.

27 ottobre 2009 — Rosalinda Gianguzzi

Ciao,

sono Rosalinda Gianguzzi, precaria della scuola e, come spesso accade, un po’ precaria della vita.

Oggi, per noi precari, sentir parlare di “elogio al posto fisso” sembra quasi una beffa, soprattutto considerando che, contemporaneamente alle interviste raccatta-consensi, bagarre, scorrettezze procedurali e continui richiami a mostrare maggiore interesse alle discussioni in aula, il parlamento nei fatti sancisce il precariato a vita per i pochi superstiti dai tagli.

Ho deciso proprio per questo di lasciarvi memoria, in stile “romanzo storico” (la storia cioè raccontata dai suoi protagonisti anche più semplici), di cosa sia questa specie in estinzione dei precari della scuola.

La parola precariato è spesso associata ad un’immagine preconcetta che rappresenta giovani “Peter pan”, bamboccioni che guadagnano quattro lire -forse con un certo compiacimento- perché questo dà loro la possibilità di poter spendere quello che guadagnano e continuare ad essere mantenuti dalla famiglia. In parte è vero, soprattutto parlando di retribuzioni, ma la situazione differisce radicalmente quando in un calderone sono inseriti i precari di call center privati con i precari della pubblica amministrazione/precari della scuola. Il precariato della scuola è del tutto diverso da qualunque altro precariato, e lo dimostra l’età degli “aspiranti insegnanti” o “supplenti” inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Questi sono i termini che sono utilizzati per definirci, ma per la verità di “aspirante” abbiamo ben poco dato che molti di noi insegnano da decine d’anni e c’è persino chi va in pensione da precario, spesso senza “supplire” nessuno. In realtà sono su posti vacanti, posti che esistono al solo fine di risparmiare sugli scatti di anzianità degli insegnanti o, alla peggio, per poter tagliare cattedre, innalzando il numero legale di alunni per classe. Un altro aspetto che ci permette di differirci dagli altri precari è il non essere legati a logiche clientelari, vale a dire che a Natale non abbiamo grosse ceste piene di prelibatezze da regalare per ringraziare qualcuno. Tutto quello che abbiamo e che siamo, lo abbiamo costruito negli anni attraverso lo studio permanente, i concorsi e il servizio.

In una sola parola: IL MERITO.

Allora mi si potrebbe chiedere come sono diventata precaria della scuola (io e buona parte degli altri 299999 colleghi)?

La mia avventura comincia da diciottenne appena diplomata, con la voglia di essere la nuova Maria Montessori e la presunzione che le magistrali mi avessero dato tutti gli strumenti per entrare nella testa e nel cuore di ogni alunno, per dar loro le chiavi per costruire il proprio giudizio critico e la propria coscienza intellettuale.

La mia formazione scolastica e universitaria attacca il nozionismo e, come risposta ad una società complessa e in rapida trasformazione, vuole offrire ai discenti chiavi di lettura che permettano loro di essere costruttori e attori della propria formazione. Per la verità ci sono voluti una laurea, due master e diciotto anni d’insegnamento, per capire ogni giorno che non esiste “una ricetta buona e perfetta” per ogni alunno. Ognuno è un universo a sé, vuole essere preso con il proprio verso, con i propri tempi, con strumenti educativi differenti. La prima “palestra” sono state le scuole private, veri e propri “centri d’addestramento”, in cui la voglia di fare fa i conti con “il cliente che ha sempre ragione”. Posti in cui la libertà di insegnamento diventa libertà di fare ciò che dicono i direttori, non dare rogne con i genitori e non dispiacere troppo l’alunno. Dopo anni di mobbing, soprusi vari, contratti “aggiustati”, la mia avventura prosegue nella scuola pubblica. Tutto inizia con l’attesa del telefono che squilla: significa essere vestita e pronta per uscire la mattina alle otto, senza sapere se e dove sarai impegnata. Che felicità quando al cellulare sento la musichetta “We are the champions”, associata ai numeri delle scuole. Per non parlare di quando arrivano gli assegni, festeggiati con un “acquisto gratificante”. Nel frattempo gli anni passano, “la chiamata” diventa la regola e arriva finalmente l’incarico: da settembre a giugno o da settembre ad agosto, non sostituisco nessuno, sono in realtà la titolare di una cattedra vacante. Non importa se in un’isola, in un carcere, in un paese di montagna o nella scuola sotto casa. E’ la mia cattedra per un anno. E sono dodici punti che, come gradini, mi permettono di scalare la difficile montagna della stabilizzazione. A questo punto penso di poter affrontare persino un progetto di vita insieme all’uomo che amo e di concedermi un “matrimonio gratificante”. Il sindacalista di turno mi rassicura: “una volta preso l’incarico, sei dentro”.

Così divento precaria sostanzialmente nella sede e nel dover vivere i piccoli grandi disagi dell’“ultima arrivata”. Una precaria, infatti, è quella che deve accontentarsi quando si formula l’orario, quella a cui, in termini di rendimento, è richiesto sempre di più. Anche le mie figlie diventano “precarie”. Sono abituate ad essere lasciate alla nonna, alla zia, alla vicina o a chiunque disponibile, spesso ancora con il pigiama, avvolte in una coperta e quando capita anche febbricitanti perché “oggi non posso mancare”. La mamma non ha tempo per consolarle quando piangono per andare all’asilo, come non ha tempo per rimanere alle loro feste di Natale a scuola. Quando posso, prendo un’ora di permesso, per sorridergli o per rassicurarle quando recitano la loro poesia. Sono ormai abituate a fare i loro compitini e le loro cose da sole, magari in un banco di un’aula vuota, in silenzio, mentre la mamma compila i registri e programma insieme ai colleghi.

Ma fino a due anni fa, una certezza: punto dopo punto, anno dopo anno, avrei avuto l’agognato ruolo. Poi c’è stato l’avvicendarsi -come in una contraddanza- di vari ministri che, con le loro “novità”, ci facevano fare chi tre passi indietro, rimescolando fasce e graduatorie, chi due passi avanti, con una buona tornata d’immissioni in ruolo. Ma la mia certezza rimaneva: loro si avvicendavano, ma noi eravamo sempre lì, con la nostra borsa sempre più logora, piena di fotocopie e penne, per noi e per l’alunno distratto di fiducia.

Io non ho mai chiesto altro: una classe tutta mia, perché insegnare è tutto ciò che so e voglio fare.

Poi arriva il terremoto Berlusconi/Tremonti/Gelmini/Brunetta: raccontano che siamo fannulloni, che “pochi pagati bene” sono meglio di “molti che vivono dignitosamente”, senza dire cosa deve fare chi resta fuori da questo setaccio. Assicurano che vogliono “riformare” la scuola, modernizzarla: tagliano cattedre, chiudono scuole, tolgono insegnanti di sostegno, eliminano i tre insegnanti specialisti su due classi della scuola primaria per averne una tuttologa, eliminano le compresenze che permettono di far fare gite, eliminano informatica, eliminano il supplire i colleghi che mancano -dato che le scuole non sempre possono pagare i supplenti- senza dividere le classi, riducono le ore di italiano alle superiori e accorpano classi e materie. E poi ancora la coda/pettine, e gli incarichi fuori e salvaprecari (che altro non è che un escamotage per aggirare le sentenze dei tribunali, che ci danno ragione sul nostro diritto ad essere stabilizzati).

Insomma un vero tsunami per la scuola pubblica.

E cosa ne sarà dei precari? E di me?

Il desiderio è quello di contrastare in ogni modo: scioperi, manifestazioni, comizi, sit in, forum, azioni di protesta, ma soprattutto puntare su di un’informazione vera.

Il tutto finalizzato a prendere tempo e restare in gioco perché -come è successo finora- la politica cambia.

Loro sono i veri precari. Noi vogliamo solo continuare a lavorare.


Ultima modifica di rmnd il 01/07/2010, 01:26, modificato 1 volta in totale.


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rmnd ha scritto:

Non è la prima volta che questa simpaticona di Rosalinda con tono indispettito scrive lettere aperte:

Insomma abbiamo capito che vuole il posto fisso con contratto a tempo indeterminato ed è stanca di fare la precaria.



Puoi postare pure lo storico anagrafico della sig.ra Rosalinda....
il prodotto non cambia.

Tanto il Ministro Gelmini rimarrà, sempre e comunque,
un personaggio che definire allucinante è un eufemismo.



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Cita:
rmnd ha scritto:


Qualcuno dovrebbe ricordare alla simpatica Rosalinda che non esiste solo il posto nello stato a spese dei contribuenti, ma potrebbe come la maggior parte dei comuni mortali, cercarsi un lavoro nel settore privato.




Mi fà incazzare come una biscia quest'idea distorta che qualsiasi lavoratore statale sia un nullafacente che campa sulle spalle dei contribuenti.
Idea poi messa in giro da quel piccolo uomo (ma grande idiota) che porta il nome di Brunetta e che risulta uno dei parlamentari più assenteisti di sempre, nonchè un ex docente dal passato tutt'altro che roseo: i suoi studenti l'avranno visto si e no una o due volte.
Quindi mi incavolo davvero come una biscia nel vedere come la gente, invece di difendere se stessa e condannare questa ipocrisia, si schiera a favore del più fannullone dei fannulloni idolatrandolo come il paladino del lavoro statale. [xx(]


Ultima modifica di Knukle il 01/07/2010, 01:46, modificato 1 volta in totale.

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Siamo alle comiche,adesso è colpa di chi cerca un posto fisso per poter dormir tranquillo e vedere un futuro davanti a se,perchè chi è precario ed ha un minimo di responsabilità non dorme molto bene la notte.

Che pena...

Cita:
Non è la prima volta che questa simpaticona di Rosalinda con tono indispettito scrive lettere aperte:


Cita:
Insomma abbiamo capito che vuole il posto fisso con contratto a tempo indeterminato ed è stanca di fare la precaria.

[:(]

Cita:
Qualcuno dovrebbe ricordare alla simpatica Rosalinda che non esiste solo il posto nello stato a spese dei contribuenti, ma potrebbe come la maggior parte dei comuni mortali, cercarsi un lavoro nel settore privato.
Potrebbe fare domanda al circo no?


Ultima modifica di Ronin77 il 01/07/2010, 02:36, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 01/07/2010, 06:38 
Stragrazie Bliss....troppo bella!!



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Io ho vissuto con diversi maestri Zen:tutti gatti.Perfino le anatre mi hanno impartito importanti lezioni spirituali.Il solo osservarle è una meditazione. E.Tolle
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Marziano
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MessaggioInviato: 01/07/2010, 09:04 
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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:

Non è la prima volta che questa simpaticona di Rosalinda con tono indispettito scrive lettere aperte:

Insomma abbiamo capito che vuole il posto fisso con contratto a tempo indeterminato ed è stanca di fare la precaria.



Puoi postare pure lo storico anagrafico della sig.ra Rosalinda....
il prodotto non cambia.

Tanto il Ministro Gelmini rimarrà, sempre e comunque,
un personaggio che definire allucinante è un eufemismo.

Quoto, il problema non è la Sig.ra Rosalinda che vorrebbe il posto fisso (se se lo merita non vedo il problema), il problema è la minestra gelmini:
il problema sono gli "aiutini" alle scuole private (che già guadagnano di per se), mentre nelle scuole pubbliche manca la carta igienica, mentre negli asili comunali mancano le matite per far disegnare i bambini.
Stupisce che non si alzi la voce contro un sistema che finanzia le scuole dove vanno solo persone che se lo possono permettere... ma perchè pensi che la minestra abbia proposto di far iniziare la scuola a ottobre? e con che scusa poi!!!! [:(!]
Ma tu pensa, le tasse che vengono pagate per garantire un'istruzione a TUTTI vanno ad "aiutare" i figli dei cummenda vari, vanno a rimpinguare le casse di ISTITUTI PRIVATI, .... si parlava di libero mercato?......... ma sì aiutiamoli, poveretti........

Dimenticavo: in itaglia, le donne che decidono di avere un figlio, vengono SISTEMATICAMENTE LICENZIATE!


Ultima modifica di superpippo il 01/07/2010, 09:06, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/07/2010, 09:22 
Parlo da padre di due splendide ragazzine di 9 e 5 anni.
La situazione delle scuole pubbliche (almeno nella mia zona) è a dir poco tragica. Dopo gli ultimi tagli sono le famiglie che con collette varie riescono a comprare beni di prima necessità (carta igenica, cancellerie, ...). C'e' la mensa direte voi? Si ma viene pagata a parte come "contributo" alla regione, ovvero anche se il bambino non frequenta la mensa va comunque pagata.
E' una situazione assurda anche guardando le scuole private della zona che, si danno tutto (pasti compresi) ma le quote vanno dal 300 ai 650 euro/mese per bambino (a seconda degli orari e dei pasti) - come CA$%%$£%ZO fa una famiglia di 4 persone che, in todo, guadagna 1500 euro al mese (e ne conosco tante) a pagare 650 euro di scuola + il mutuo della casa + i beni di prima necessità per la famiglia solo perche' non rientra nelle liste delle scuole pubbliche.
La cosa più assurda è che nelle liste per gli istituti pubblici rientrano sempre i "soliti" commercianti che vanno a prendere i figli in mercedes ma risultano che non guadagniano nulla, o quasi. Con questo non voglio dire che i commercianti siano disonesti, per carità, ma una persona che deve emettere scontrini o fatture puo' (e lo fa) fregare il fisco molto meglio di un dipendente con busta paga.

Carissimo ministro Gelmini provi per 6 mesi a sopravvivere (perchè di questo si tratta) con 1600 euro al mese e poi provi a riconsiderare quello che dice.



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MessaggioInviato: 01/07/2010, 09:47 
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Microges ha scritto:

Parlo da padre di due splendide ragazzine di 9 e 5 anni.
La situazione delle scuole pubbliche (almeno nella mia zona) è a dir poco tragica. Dopo gli ultimi tagli sono le famiglie che con collette varie riescono a comprare beni di prima necessità (carta igenica, cancellerie, ...). C'e' la mensa direte voi? Si ma viene pagata a parte come "contributo" alla regione, ovvero anche se il bambino non frequenta la mensa va comunque pagata.
E' una situazione assurda anche guardando le scuole private della zona che, si danno tutto (pasti compresi) ma le quote vanno dal 300 ai 650 euro/mese per bambino (a seconda degli orari e dei pasti) - come CA$%%$£%ZO fa una famiglia di 4 persone che, in todo, guadagna 1500 euro al mese (e ne conosco tante) a pagare 650 euro di scuola + il mutuo della casa + i beni di prima necessità per la famiglia solo perche' non rientra nelle liste delle scuole pubbliche.
La cosa più assurda è che nelle liste per gli istituti pubblici rientrano sempre i "soliti" commercianti che vanno a prendere i figli in mercedes ma risultano che non guadagniano nulla, o quasi. Con questo non voglio dire che i commercianti siano disonesti, per carità, ma una persona che deve emettere scontrini o fatture puo' (e lo fa) fregare il fisco molto meglio di un dipendente con busta paga.

Carissimo ministro Gelmini provi per 6 mesi a sopravvivere (perchè di questo si tratta) con 1600 euro al mese e poi provi a riconsiderare quello che dice.

Caro Microges, la tua firma [:D] la dice lunga su ciò che la "gente normale" deve riuscire a fare per sbarcare il lunario.
I guai arriveranno (??? arriveranno... stanno arrivando) quando neanche più i miracoli saranno sufficienti.... e allora.... direi che potremmo andare tutti a casa gelmini a chiedere spiegazioni!



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MessaggioInviato: 01/07/2010, 10:15 
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rmnd ha scritto:

Non è la prima volta che questa simpaticona di Rosalinda con tono indispettito scrive lettere aperte:

Insomma abbiamo capito che vuole il posto fisso con contratto a tempo indeterminato ed è stanca di fare la precaria.

Qualcuno dovrebbe ricordare alla simpatica Rosalinda che non esiste solo il posto nello stato a spese dei contribuenti, ma potrebbe come la maggior parte dei comuni mortali, cercarsi un lavoro nel settore privato.

Comunque signora Gelmini, su...stabilizzi il contratto precario di Rosalinda o altrimenti continuerà a perseguitarla...



Ahaha
sei un grande.
Dimmi, sei della lega?

per farla breve, tu hai mai lavorato come insegnante nelle scuole?

No perche', sai, tra universita', corsi di abilitazione, liste infinite eccetera, prima di prendere una cattedra precaria in una scuola media di chissa' quale posto nel pianeta italia, devono passare molti anni. Per non parlare di un posto semifisso in una scuola un po' piu' vicina.

E le scuole come vanno avanti con un sistema del genere secondo te? Sempre peggio caro mio, perche' non riusciamo a garantire un po' di sicurezza ai ragazzi che devono apprendere dalla scuola, dovrebbero imparare qualcosa e invece si ritrovano un insegnante diverso ogni sei mesi, se c'e', oppure non c'e' proprio. Per non parlare dei "tagli ministeriali" fatti ai programmi scolastici, che hanno tolto un gran bel pezzo di storia da studiare....

Dai su, critica anche tu la gente che si lamenta di un sistema marcescente come la scuola pubblica italiana.
Andiamo avanti con il paraocchi e tutti contenti a festeggiare al mare, tanto a settembre si ricominciera' con i soliti problemi...



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MessaggioInviato: 01/07/2010, 11:17 
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Kasimir ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:

Non è la prima volta che questa simpaticona di Rosalinda con tono indispettito scrive lettere aperte:

Insomma abbiamo capito che vuole il posto fisso con contratto a tempo indeterminato ed è stanca di fare la precaria.

Qualcuno dovrebbe ricordare alla simpatica Rosalinda che non esiste solo il posto nello stato a spese dei contribuenti, ma potrebbe come la maggior parte dei comuni mortali, cercarsi un lavoro nel settore privato.

Comunque signora Gelmini, su...stabilizzi il contratto precario di Rosalinda o altrimenti continuerà a perseguitarla...



Ahaha
sei un grande.
Dimmi, sei della lega?

per farla breve, tu hai mai lavorato come insegnante nelle scuole?

No perche', sai, tra universita', corsi di abilitazione, liste infinite eccetera, prima di prendere una cattedra precaria in una scuola media di chissa' quale posto nel pianeta italia, devono passare molti anni. Per non parlare di un posto semifisso in una scuola un po' piu' vicina.

E le scuole come vanno avanti con un sistema del genere secondo te? Sempre peggio caro mio, perche' non riusciamo a garantire un po' di sicurezza ai ragazzi che devono apprendere dalla scuola, dovrebbero imparare qualcosa e invece si ritrovano un insegnante diverso ogni sei mesi, se c'e', oppure non c'e' proprio. Per non parlare dei "tagli ministeriali" fatti ai programmi scolastici, che hanno tolto un gran bel pezzo di storia da studiare....

Dai su, critica anche tu la gente che si lamenta di un sistema marcescente come la scuola pubblica italiana.
Andiamo avanti con il paraocchi e tutti contenti a festeggiare al mare, tanto a settembre si ricominciera' con i soliti problemi...


Il punto secondo me è questo:

Ci sono troppi maestri e professori incapaci che occupano immeritatamente le cattedre e altri molto più meritevoli costretti al precariato o a cercarsi un lavoro diverso da quello dell''insegnamento o della ricerca o i più bravi trasferirsi all'estero per poter fare ciò che a loro piace.

Detto questo, il precariato esisteva con i governi precedenti, quindi anche col centro-sinistra, e il precariato esiste silente nel privato.

Chi difende i lavoratori privati(eccetto quelli della FIAT e pochi altri), quelli precari ma anche quelli a posto fisso che possono vedersi chiudere l'azienda o il reparto nel giro di breve tempo o trasferiti altrove?

Vorrei soltanto dire a questa Rosalinda:

"Benvenuta nel mondo reale. Il posto fisso-e-subito nello stato è qualcosa di sorpassato. Certo è che quando riesci a ottenerlo, rispetto a noi privati nessuno potrà più licenziarti. Quindi sempre un bel vantaggio rispetto a noi comuni mortali".

Se Rosalinda la precaria è così brava come dice se la prenda anche con molti dei suoi colleghi nullafacenti a posto fisso.
Si licenzi nello stato con le stesse regole del privato, e allora forse Rosalina potrebbe occupare uno slot libero lasciato da qualche insegnante meno meritevole di lei.

Un altro problema poi è che la maggior parte dei comuni mortali si adeguano a fare un lavoro non sempre in linea con le proprie aspettative e con il proprio titolo accademico.

Oggi è già difficile trovare un posto fisso anche con lauree e post-lauree nel settore tecnico-scientifico. Lo si trova dopo molti anni di contratti a progetto.

Ognuno è libero di laurearsi in ciò che vuole, ma se poi non tiene conto della domanda/offerta che il suo titolo di studio comporta non può aspettarsi domani il posto fisso e subito.

Ci si laurei in pedagogia, lettere e filosofia, scienze politiche o in quei nuovi corsi di laurea molto gettonati in questi ultimi anni.
Lo si faccia. Perchè piace o perchè considerati una scorciatoia per laurearsi senza troppa fatica. Ma se poi un'azienda vi snobba non siatene meravigliati.

Molti vogliono insegnare perchè con il loro pezzo di carta non hanno molte alternative a meno di non voler fare la cassiera in un supermercato o il centralinista in un call-center e l'offerta supera la domanda.
I posti sono già tutti presi non sempre da persone più brave di voi ma più fortunate.

Applichiamo nello stato le medesime regole del settore privato..chissà quanti colleghi nullafacenti in mezzo a una strada. Rosalinda finalmente avrebbe il suo meritato posto fisso.

Ma non so perchè ma ho idea che se una simile proposta di legge venisse accolta oggi, domani le piazze si riempirebbero di centinaia di migliaia di manifestanti e tra questi, la stessa Rosalinda.



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
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