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Rettiloide
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MessaggioInviato: 03/07/2010, 21:48 
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Angeldark ha scritto:

Che facce di m....

http://www.corriere.it/esteri/10_luglio ... aabe.shtml


Mi spiace, ma la responsabilità è al 50% del governo degli stati uniti che sarebbe dovuto intervenire immediatamente, espropriando BP e mettendo in opera le misure opportune.



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MessaggioInviato: 03/07/2010, 22:23 
Cita:
eSQueL ha scritto:

Mi spiace, ma la responsabilità è al 50% del governo degli stati uniti che sarebbe dovuto intervenire immediatamente, espropriando BP e mettendo in opera le misure opportune.


Sono d'accordo, questa faccenda fà capire assai bene chi "comanda" veramente in America...non c'è + bisogno di sentirlo dire da Icke



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MessaggioInviato: 04/07/2010, 17:46 
Golfo del Messico: pronta l'evacuazione di 40 milioni di persone in campi FEMA

L'esercito americano si prepara a evacuare 40 milioni di persone situate nella regione della marea nera del Golfo, secondo le fonti, con il pretesto di tossicità.

40 milioni di persone non potevano che essere ospitati nei famosi campi FEMA, costruiti intorno al paese e simili a campi di concentramento o prigioni, dotate di un proprio sito di inceneritori.

Anche se questo spostamento nei campi sembra solo temporaneo, almeno stando alle pretestuose illazioni ufficiali per convincere gli stessi interessati e l'opinione pubblica, è estremamente evidente che lo spargimento di petrolio sia cominciato intenzionalmente per perfezionare la legge marziale e per mettere le persone in campi di prigionia FEMA come parte di un ordine del giorno Bielderberg, per prendere gli stati uniti.

Da una relazione, che fornisce informazioni provenienti da un'industria petrolifera in Texas, emerge che la fuoriuscita di petrolio del Golfo non può essere fermata con qualsiasi metodo convenzionale

come nel caso del Pozzo Riser Pipe in cui il petrolio si è perso nel foro e sgorga intorno alla base del tubo il cui supporto di rivestimento si è fratturato a causa del pompaggio ad alta pressione e al contatto con il fango nel corso del processo di fuoriuscita.



Guarda anche questo filmato

Altre relazioni geologiche fanno ora emergere che ci sono diverse altre perdite molto grandi ad una certa distanza dalla testa del pozzo come se il fondo del mare sia stato fratturato dall'alta pressione (2200psi), dai 80-100mila barili al giorno che filtrano orizzontalmente dagli strati circostanti.

Le mie fonti mi dicono: i militari si stanno mobilitando tutti per una evacuazione fuori da tutta la regione di circa 40milioni di persone a causa dell'estrema tossicità del metano, del solfuro di idrogeno e dell'acido cianidrico. Altri rapporti indicano che l'unica soluzione che può eventualmente contenere la perdita principale è un nuovo impianto di contenimento posto giù nel secondo pozzo a Settembre.

Il grande problema è dove mettere gli sfollati fino a quando non si può effettuare una correzione. Inoltre, se il fondale è già fratturato il nuovo impianto di contenimento potrebbe far si che la situazione diventi insostenibile se non è perfettamente eseguito e davvero non si sa esattamente quanta forza esplosiva è richiesta affinché non si arrechi danno al cappuccio situato sopra il giacimento petrolifero che si estende dal Venezuela allo Utah.

Inoltre, secondo alcuni analisti finanziari la BP e la Transocean andranno in fallimento lasciando il popolo americano a pagare il conto che si prevede raggiunga un mezzo trilione di dollari. BP ha già speso 2 miliardi, la Guardia Costiera e la Marina altri 3 miliardi. Ciò non è nulla se la fuoriuscita del petrolio in mare continua fino a ottobre o novembre ed oltre.

Ciò potrebbe spingere gli Stati Uniti in una nuova crisi finanziaria. La mia fonte mi ha detto che se il fondale è fratturato allora la perforazione su tutta costa del golfo sarà sospesa... avvenimento che costringerà a raddoppiare il prezzo dell'energia e del gas in tutto il mondo in pochi mesi.

Fonte
http://www.ecplanet.com/node/1555


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MessaggioInviato: 04/07/2010, 18:39 
Sembra che chi era in attesa del pianeta X possa dirsi soddisfatto.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 00:02 
Bloccate il filmato di Vimana al minuti 1:21 e confrontate con questa foto
Google Earth (con immagini acquisite al 31 marzo 2010)
[img]

Immagine:
Immagine
121,53 KB[/img]

[8)] [8)] [8)]
Sembra che sulle piste abbiano disegnato i posti per le automobili.
Domande:
le auto se ne sono andate o dovevano ancora arrivare?
la pista è stata usata come "parcheggio" di auto...... per chi?



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 00:17 
E quì divento paranoico:
ho preso anche l'immagine da Google Maps, ho ritagliato un ingrandimento:
[img]

Immagine:
Immagine
17,18 KB[/img]

MI SBAGLIO SICURAMENTE.... sapete... l'ora.... l'età [:42] [:26]
ma mi sembra strano che le auto non proiettino le ombre su quelle a loro vicine!



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 10:56 
Non capisco la questione delle auto.... cosa c'è di strano che li siano state parcheggiate delle auto? Possono essere semplicemente auto nuove parcheggiate li per qualche tempo prima di essere distribuite ai vari rivenditori.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 11:03 
Cita:
kaone ha scritto:

Non capisco la questione delle auto.... cosa c'è di strano che li siano state parcheggiate delle auto? Possono essere semplicemente auto nuove parcheggiate li per qualche tempo prima di essere distribuite ai vari rivenditori.

Può darsi benissimo [:D]
Come ho detto l'età avanza e i neuroni rallentano [:I]
Bisognerebbe capire cosa dice il tipo del filmato, l'inglese americano slangato non è il mio forte!



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Da quello che ho letto relativamente a questo fatto, sarebbero auto delle nazioni unite.... ma continuo a non vederci nulla di così sospetto. Dovranno pur aggiornare ogni tanto il loro vasto parco auto.... cosa c'è di così strano? [:)]



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 23:56 
LA BANCAROTTA DELLA BP SARÀ PEGGIORE
DEL FALLIMENTO DELLA LEHMAN BROTHERS


lug 5th, 2010

Immagine

DI JIM SINCLAIR
http://www.oilprice.com

Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... -brothers/

La crisi della BP nel Golfo del Messico è stata giustamente analizzata (soprattutto) dal punto di vista ecologico. Le vite e i mezzi di sostentamento di molta gente sono in grave pericolo. Ma concentrando l’attenzione su questo aspetto, è stato omesso qualcosa di molto grave dal punto di vista finanziario che, secondo me, potrebbe portare ad un’accelerazione della crisi causata dall’implosione della Lehman.

La gente sottovaluta gravemente la quantità di liquidità del mondo finanziario globale che dipende da una BP solvibile. La BP concede prestiti – attraverso attività commerciali e la finanza. Concede somme, qualità e durata di prestito che una banca potrebbe solo sognarsi. La Gold Community dovrebbe pensare alla forza finanziaria sottostante una compagnia con più di cento anni di provate riserve di petrolio e gas.

Paragonate tutto ciò a quello che possiede una banca (non ci stupiamo che abbia avviato l’attività per vivere!), che ha poche attività tangibili (veramente, non presumibilmente). Pensate a cosa accadrebbe se la BP fallisse. Non è una banca. Con accertate riserve e beni nel sottosuolo, capitali in campi su tutto il pianeta, in termini di qualità di credito e disponibilità nulla può competere con una major petrolifera. Dio solo sa quante attività commerciali nel mondo dipendono dal denaro della BP, che potrebbe superare chissà quante volte il capitale di una qualsiasi banca.

Al centro della questione ci sono di nuovo tutti quei terribili derivati OTC! Le banche si affidano alle major petrolifere perché queste ultime hanno esattamente il tipo di affidabilità creditizia di cui loro stesse mancano. Infatti, le major petrolifere, viceversa, passano molto del loro tempo negando credito alle banche e cercando di eliminare il rischio bancario dai loro titoli nelle operazioni commerciali.

Le compagnie petrolifere hanno sempre diffidato delle banche dal punto di vista creditizio e hanno sempre considerato l’industria bancaria un brutto scherzo finanziario. Le banche solitamente devono supplicare le compagnie petrolifere perché queste ultime concedano loro operazioni commerciali che vadano oltre l’anno di durata. Le banche facevano persino scambi in perdita con le compagnie petrolifere semplicemente per averle sul loro registro commerciale… una posizione favorevole per richiedere, in un secondo momento, un’estensione del prestito o della sua durata.

Per le banche tutte le attività di scambio erano basate su quello che l’allora gigante dei derivati, Bankers Trust, chiamava il suo sistema di scambi: RAROC – o Risk Adjusted Return on Credit. Lo scambio è una funzione del credito ottenuto, unito al rischio della posizione (di scambio). Dato che il sistema creditizio e quello commerciale sono strettamente intrecciati, faremmo bene a ricordarci cosa potrebbe accadere alla liquidità mondiale e ai mercati se la BP andasse incontro a quello che molti credono essere il suo meritato destino, ovvero la bancarotta. L’Intercontinental Exchange (ICE) è già stato e sarà ulteriormente minato dalla crisi della BP che, infatti, è uno dei pochi enti con “hard assets” che sostengono questa cosiddetta borsa.

Se la BP andrà in rovina (indipendentemente dal fatto che lo meriti, oppure no), ma anche se sarà solamente molto danneggiata e l’ente statunitense potrà chiedere il fallimento, i derivati OTC a lungo termine nei mercati di petrolio, prodotti raffinati e gas naturali che vengono chiusi porteranno a una catastrofe. Tutto ciò avrà delle ripercussioni sul sistema bancario. La BP è il protagonista principale sulla parte lunga della curva dell’energia. Quanto sono esposti Goldman sub J. Aron, Morgan Stanley e JPM? Forse enormemente. Ora i prestiti sono stati tagliati alla BP. La controparte non accetterà il suo nome oltre l’anno di durata. É inaudito. Un gigante è alle corde. Se cade, tremerà la terra.

Come possiamo vedere, la struttura pensionistica occidentale, i commerci finanziari e il sistema creditizio globale sono intrecciati. La BP ha un ruolo centrale in tutto questo, essendo fornitore primario di quelli che molti credevano essere prestiti AAA. Così dopo aver visto banche fallire e scomparire, e società sovrane tremare… ora vediamo una major del petrolio sul punto di crollare. Un’altra gamba della “sedia” economica globale ci è stata calciata via mentre noi vi eravamo seduti sopra. Il danno ecologico non è solo un evento ecologico di per sé. Esso è stato aggiunto alla lista di disastri causati dall’uomo che hanno messo a repentaglio l’economia mondiale. Il fallimento della BP avrebbe delle conseguenze sui prezzi, e relative implicazioni, e tutto ciò potrebbe essere paragonato a quello che avvenne con la Lehman, se non peggio. Sicuramente, come minimo, sarebbe dieci volte della Enron.

Tutto il rischio della controparte associato alla situazione attuale della BP ha fatto in modo che la curva del commercio globale di petrolio sia quasi crollata. Ora ci troviamo di fronte ad un altro evento in ambito creditizio che causa una chiusura nei mercati, che a sua volta impedirà gli scambi. Sembra un’esatta replica di ciò che avvenne nel mercato creditizio del 2008 — e potrebbe essere anche molto peggio. Il mondo oggi si trova in una situazione molto più delicata.

Sebbene non se ne sia mai seriamente discusso, il mondo fa molto affidamento sulla fornitura da parte della BP di crediti a lungo termine a molte importanti industrie. Chi farà fede a tutti quei titoli in essere per quelle tante piccole compagnie di petrolio, gas ed elettricità, compagnie aeree e navali, bus locali, treni e reti viarie che fanno affidamento sull’affidabilità creditizia e sulla performance della BP? Non bisogna essere dei geni per immaginare come andrà a finire. Se la BP dovrà essere salvata dalla bancarotta come una banca, il sistema dovrà stampare una quantità inimmaginabile di denaro.

Il mercato, intellettualmente pigro e lento di comprendonio, come spesso capita, forse non se ne è ancora reso conto — ma la BP potrebbe fare danni tanto quanto la crisi bancaria. Il fallimento per bancarotta della BP potrebbe far sembrare la Lehman un’inezia in confronto, e far tremare ancor di più il castello di carte finanziario in cui viviamo. Se il danno implicito insito nei possibili risvolti di questo evento non ci fa passare all’oro a piena velocità, nient’altro lo farà.

Titolo originale: “A bankrupt BP will be worse than Lehman fiasco”

Fonte: http://www.oilprice.com
Link
24.06.2010

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di GIADA GHIRINGHELLI



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MessaggioInviato: 06/07/2010, 23:11 
cari amici,
e quest'altro [?]

http://genio.virgilio.it/questions/Petr ... 166421717/

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 07/07/2010, 08:42 
Questa l'avevano predetta:

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/e ... 80848.html

ROMA - La marea nera del Golfo del Messico ha''spezzato'' la Loop current, una delle principali componenti della Corrente del Golfo e uno dei motori che contribuisce a riscaldarla. Lo segnala uno studio italiano, secondo il quale e'impossibile prevedere come si evolvera' la situazione, ma se questo processo proseguira', potrebbero esserci serie conseguenze per la Corrente del Golfo, la corrente calda che percorre l'Atlantico fino al Nord Europa.

La ricerca, pubblicata sul sito dell'Associazione Geofisica Italiana, dell'Istituto di Scienze atmosferiche e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr), e' stata condotta dal fisico teorico Gianluigi Zangari, dei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Il ricercatore ha analizzato i dati dei satelliti americanied europei per l'osservazione della Terra (Jason,Topex-Poseidon, Geosat Follow-On, Ere-2 ed Envisat) in collaborazione con l'Universita' del Colorado e utilizzando un sistema di calcolo sviluppato e brevettato dallo stesso Zangari nei Laboratori di Frascati nel 1999.

Nei giorni scorsi nel Golfo del Messico la marea nera aveva cominciato a formare un vortice che adesso ha raggiunto dimensioni notevoli e che si e' completamente separato dal resto della corrente. ''Si e' rotto un equilibrio nato in milioni di anni'', ha osservato Zangari, e ''se non si ricostituira' la Corrente del Golfo, potrebbe subire conseguenze irreparabili''.



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MessaggioInviato: 07/07/2010, 13:31 
e che dire? ... sarà un caso ma comunque capita a ridosso del 2012 .. stiamo distruggendo questo pianeta!!!! ..


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Alterazioni nella corrente del golfo, significa cambiamento climatico su scala planetaria...

Intanto:

L’esercito americano rinnova il contratto con BP
pubblicato il 6 luglio 2010
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... o-rinnova/

Obama e il ministro della giustizia degli States avevano garantito il pagamento dei danni da parte della compagnia petrolifera responsabile del disastro ambientale nel Golfo del Messico. Ma la società continua a fare affari con le forze armate Usa, senza alcuna inversione di tendenza

All’inizio di giugno, il presidente americano Barack Obama aveva avvertito: “BP pagherà per il danno causato“. Ma la realtà sembra diversa. Gli accordi commerciali tra il colosso petrolifero e l’esercito americano procedono senza intoppi, seguendo lo stesso trend degli anni scorsi. Le cifre sono ancora molto elevate: quasi un miliardo di dollari, 791 milioni di euro. Sarebbe questo l’ammontare dei contratti tra British Petroleum e il governo federale degliStati Uniti stipulati dopo l’esplosione della piattaforma Horizon Deepwater: un caso paradossale nel momento in cui il gigante del petrolio è accusato di violare le leggi federali.

OLTRE UN MILIARDO NEL 2010… – Secondo i dati dell’EPA, l’agenzia governativa ambientale statunitense, il contratto con BP per l’anno fiscale 2010 ammonterebbe a 980 milioni di dollari (775 milioni di euro). A circa lo stesso importo nel 2009, quando BP aveva fornito 11,7% del carburante all’esercito degli Stati Uniti, posizionandosi al primo posto tra i fornitori. A questo si aggiungono i molto più piccoli contratti firmati con la Federal Aviation Administration ed altri enti pubblici. In definitiva, lo Stato ha già versato oltre un miliardo di dollari per BP nel corso dell’anno fiscale 2010.

…COME NEL 2009 – Non avrebbero, quindi, trovato un seguito gli annunci delle istituzioni americane, che avevano annunciato nessuna attenuante per la compagnia petrolifera responsabile del disastro. “Se troviamo la prova di atti illegali da parte di BP, saremo fermi nella nostra risposta“, aveva detto a partire dal mese di giugno, Eric Holder, il ministro della Giustizia. Da allora, una commissione del Congresso esamina gli errori della BP. Senza prendere decisioni. Parla del paradosso anche Jeanne Pascal, un ex consigliere per l’EPA, che ha spiegato al Washington Post: ”Vogliamo davvero fare affari con la società estera che ha un passato terribile nella violazione della legge degli Stati Uniti?“.

SOLDI COMUNQUE INSUFFICIENTI – I quattrini incassati da BP non sarebbero comunque sufficienti a mettere al riparo la compagnia dai guai in cui si è cacciata negli ultimi mesi. Questi ricchi contratti non la salverebbero dai costi per il danno creato. Dall’inizio del disastro, BP ha perso metà del suo valore nei mercati. Ed il gigante petrolifero è anche alla ricerca di investitori del Medio Oriente. Il contratto di miliardi di dollari del governo è praticamente irrilevante rispetto ai costi di pulizia del Golfo del Messico, che hanno già superato i 3.000 milioni di dollari.



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MessaggioInviato: 07/07/2010, 19:07 
cari amici ,
forse ieri, non ho evidenziato bene la notizia

Petrolio nel Mar rosso: un altro disastro dopo il Golfo del Messico? Perchè tv e giornali non ne parlano? Nemmeno Grillo e Travaglio?

ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 07/07/2010, 19:08, modificato 1 volta in totale.


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