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MessaggioInviato: 22/07/2010, 21:32 
Il governo serbo mette sul piatto 250 milioni, ma l'amministratore delegato Sergio Marchionne nega che il problema siano i soldi. E va all'attacco: "Se ci fosse stata serietà da parte del sindacato saremmo rimasti in Italia" (Marchionne ... che non è il nome di una nuova majonnese).

Con chi ce l'ho?

Con l'attuale centro-destra, naturalmente. Parco prolifico di sfi.gati incapaci, pronti a qualsiasi cosa ... spesso per niente, a volte persino per la galera.

Nel frattempo, i tetti d'Italia si vanno popolando di disperati che han votato (è letterale) la propria distruzione.

Lol ... non è solo l'Italia. Mal comune, mezzo gaudio ... [xx(]



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MessaggioInviato: 22/07/2010, 22:07 
Non vorrei risultare ripetitivo ma......

Marchionne = Fiat = Agnelli...... e cioè:




UNA STORIA ITALIANA: LA FAMIGLIA AGNELLI
sunto de "Il vizietto degli Agnelli" di Luigi Cipriani

Fonte:
http://www.the1phoenix.net/x-files/nwo.htm

La storia della famiglia Agnelli è costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti..

Il 23 giugno 1908 Giovanni Agnelli (nonno dell'attuale presidente della FIAT) divenuto dal 1906, a seguito di un aumento di capitale, azionista di maggioranza della FIAT, venne denunciato dal questore di Torino per "illecita coalizione, aggiotaggio in borsa e falsi in bilancio". .. Agnelli veniva segnalato come il maggiore indiziato delle manovre fraudolente in borsa (enormi ed ingiustificati rialzi delle azioni FIAT nel 1905-1906, .. suddividere le primitive azioni, .. porre dal marzo 1906 in liquidazione la FIAT per ricostruirla immediatamente dopo con un moltiplicato numero di azioni, .. l'ingiustificato assorbimento dello stabilimento Ansaldo) che avevano turbato il mercato dei valori e arrecato danni rilevanti ai portatori di azioni.

.. Il capo del governo di allora Giolitti .. nel 1907 aveva concesso [ad Agnelli] la croce di cavaliere al merito del lavoro. Il 29 novembre 1908 lo stesso ministro della giustizia Orlando intervenne [contro la] magistratura torinese, affermando che "un'azione penale nei confronti di Agnelli avrebbe avuto conseguenze negative sulla nascente industria nazionale, in particolare piemontese"

.. Le scritture stipulate da Agnelli nel 1906 occultavano operazioni personali a scapito della società, [così] il 23 agosto 1909 Agnelli venne rinviato a giudizio per rispondere di aggiotaggio e truffa. Con la benevola attenzione del ministro Orlando e con ricorsi vari Agnelli riuscì a rinviare il processo sino al 21 giugno 1911.. Il 22 maggio 1912 il tribunale mandava assolto Agnelli e a nulla valse il ricorso del pubblico ministero, il quale nel giudizio di secondo grado si trovò di fronte, come difensore di Agnelli, l'ex ministro Orlando e come testimoni a favore di Agnelli i dirigenti della Banca commerciale di Milano, Vittorio Roll e Lodovico Toeplitz.

.. Durante la fase di preparazione della prima guerra mondiale, la FIAT venne favorita dal governo e ricevette moltissime commesse militari anche dall'estero. Agnelli ottenne dal governo che Torino venisse dichiarata zona di guerra. Gli operai vennero militarizzati e persero le pur minime tutele sindacali, il diritto di sciopero e furono sottoposti al codice militare di guerra. Con le forniture di guerra la FIAT si avviava a divenire una grande industria di livello europeo.

.. Col fascismo, commesse belliche, militarizzazione delle fabbriche e della società divennero fattori costitutivi del regime, ed Agnelli un fervente sostenitore di Mussolini ..: fu nominato senatore del fascismo e benemerito del regime, premiato personalmente da Mussolini l' 1 marzo 1923 col Laticlavio.

.. Anche Mussolini si convertì rapidamente al liberismo. Nel suo primo discorso da deputato il 21 giugno 1921 affermò: "Lo stato è come il gigante Briareo che ha cento braccia. Io credo che bisogna amputarne novantacinque, cioè bisogna ridurre lo stato alla sua espressione puramente giuridica e politica. Lo stato ci dia una polizia che salvi i galantuomini dai furfanti, una giustizia bene organizzata .. Tutto il resto, e non escludo nemmeno la scuola secondaria, deve rientrare nell'attività privata dell'individuo".

.. Nel 1929 le tre banche del paese (Comit, Credito italiano e Banco di Roma - oggi confluite nell'IRI) non furono in grado di restituire i depositi e furono dichiarate insolventi. Si scoperse allora che esse avevano finanziato coi depositi dei risparmiatori l'acquisto di proprie azioni per farle salire di prezzo. .. Ora succede che la Comofin è la proprietaria della Comit, ma succede anche che buona parte delle società finanziatrici della Comofin sono possedute dalla Comit. Con questo sistema la Comit è proprietaria di se stessa ed il suo capitale è divenuto fittizio. Fino a che gli affari procedono allegramente, poco male, ma se dovessero imbrogliarsi ne verrebbe un crac spaventoso".

Il crac avvenne e costò allo stato in valori attuali circa 3.000 miliardi ..: le responsabilità delle perdite non vennero messe in luce, né i responsabili furono inquisiti. Il perché era molto semplice, nei consigli di amministrazione delle tre banche erano presenti i maggiori sostenitori del regime fascista. .. I gruppi di comando delle banche erano anche presidenti delle più grandi società industriali (FIAT, Pirelli, .. Acciaierie Terni, .. Italcementi, Breda ed altre decine) e costoro utilizzarono i depositi bancari per finanziare ed acquistare titoli delle proprie società per fini speculativi.

Il sopraggiungere della grande crisi coinvolse le industrie che trascinarono nel crac le banche. Lo stato dovette intervenire accollandosi le perdite dei privati, creando l'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI), cui affidò anche le tre grandi banche fallite. .. I gruppi di comando avevano finanziato con i depositi dei risparmiatori la maggior parte del loro capitale azionario, il 94% per la Comit, il 78% per il Credito italiano ed il 94% per il Banco di Roma. In questo modo i grandi industriali che controllavano le banche ed attraverso queste i più grandi gruppi industriali non avevano rischiato una lira dei loro capitali. Il fascismo non solo li scagionò ma, accollandosi le perdite, lasciò intatti i loro patrimoni personali.

Gli Agnelli, la CIA, il Bilderberg e la Trilateral

Nel 1952 nacque ufficialmente il "Bilderberg Group". Era sorta da poco la NATO ed un profugo polacco, tale Retinger fondatore del "Movimento europeo" finanziato dalla CIA, si fece promotore di un club riservatissimo che avrebbe dovuto raggruppare gli uomini più influenti d'Europa e degli USA, il Bilderberg Group appunto. Primo presidente fu Bernardo d'Olanda, massone implicato nello scandalo Lockeed nel 1976 .. Del comitato promotore del Bilderberg fecero parte anche .. De Gasperi .. e l'ambasciatore italiano negli USA Pietro Quaroni. Negli USA [fra] i promotori [vi furono il] direttore della CIA e .. Joseph Johnson della fondazione Cervage, messa sotto inchiesta per i finanziamenti avuti dalla CIA. Nel 1967 .. venne alla luce che attraverso collaboratori di Bernardo d'Olanda il Bilderberg fu finanziato dalla CIA stessa. Tra coloro che parteciparono al primo meeting del Bilderberg nel 1951 figurano molti personaggi in qualche modo legati alla CIA, come risulta da un'inchiesta del Sunday Times di Londra, censurata dal governo e pubblicata in Italia dall'Europeo il 17 ottobre 1975.

.. Vi erano due sindacalisti dell'Afl-Cio, Irwing Brown e Walter Renter, anche loro sovvenzionati dalla CIA e finanziatori della destra sindacale italiana e della DC. I componenti italiani del Bilderberg erano Giovanni Agnelli, .. Alighiero De Michelis, Amintore Fanfani, [e] Imbriani Longo .. Tra gli statunitensi: .. Gerald Ford, Henri Kissinger, David Rockfeller, .. Allen Dulles della CIA .. Tra i componenti degli altri paesi vi erano Joseph Luns segretario generale della NATO, .. Hermann Abs della Deutsche Bank, Fritz Berg presidente della Confindustria tedesca, Donald Mc Donald ministro della difesa del Canada.

.. Nel 1973 Giovanni Agnelli e David Rockfeller si fecero promotori di una sorta di nuovo Bilderberg, meno clandestino e questa volta allargato al Giappone, usando ancora i canali massonici e dei servizi segreti.

Nacque in questo modo la famosa Trilateral, con una veste come dicevo formalmente meno arcigna e clandestina, ma con funzioni analoghe a quelle del Bilderberg. .. La lista dei componenti attuali per parte italiana della Trilateral la dice lunga sul ruolo svolto negli ultimi tempi da costoro nel nostro paese, sulla ingerenza della Trilateral nel nostro sistema politico:

.. Giovanni Agnelli, Giovanni Auletta presidente della Banca dell'agricoltura, Piero Bassetti presidente della Camera di commercio di Milano, Giorgio Benvenuto segretario della Uil, Renato Bonifacio presidente della Aeritalia, Margherita Boniver sezione esteri del Psi, Carlo Bonomi della Invest, Umberto Colombo dell'Enea, Roberto Ducci consigliere di stato, Arrigo Levi giornalista della Stampa, Cesare Merlini presidente dell'Istituto affari internazionali, Mario Monti della Bocconi (scala mobile), Egidio Ortona ex ambasciatore e presidente della Honeywell, Mario Schimbeni presidente della Montedison, Federico Sensi diplomatico, Guido Carli, Paolo Vittorelli Psi, Virginio Rognoni ex ministro degli interni.

.. Agnelli, servizi segreti e schedature

.. Dalla tipologia degli assunti e dei respinti, risultò che l'operaio ideale per la FIAT doveva essere apolitico, frequentatore della parrocchia, godere di buona reputazione pubblica, e andava bene anche se iscritto ai partiti di centro, oppure monarchico e missino. Inventore delle schedature fu il presidente della FIAT, il massone Vittorio Valletta. La struttura del sistema di spionaggio FIAT era articolatissima ed utilizzava dai servizi segreti dello stato ai messi comunali e ai vigili urbani dei paesi minori, alle parrocchie. A capo del servizio di spionaggio interno vi era un ex colonnello di aviazione, Mario Cellerino (pilota personale di Giovanni Agnelli) che per vent'anni era stato nei servizi segreti. Venne assunto nel 1965 alla FIAT insieme ad una ventina di ex carabinieri. Il Cellerino, con il consenso del SID, costituì il collegamento esterno dello spionaggio FIAT, che prevedeva il passaggio di informazioni reciproche con carabinieri, polizia, SIOS dell'aeronautica di Torino e SID. La FIAT assunse praticamente anche il colonnello dei carabinieri Enrico Settermaier che comandava il SID di Torino.

I dirigenti della FIAT addetti alla selezione del personale avevano praticamente libero accesso agli schedari del SID, del SIOS, dei carabinieri e della polizia e potevano commissionare a basso costo - rilevarono gli inquirenti - qualunque tipo di schedatura. .. Anche l'ufficio di collocamento di Torino era al servizio della FIAT e si limitava a dare il nullaosta sulle richieste avanzate dall'azienda.

I lavoratori che costruirono la fabbrica di Togliattigrad in URSS ed i tecnici sovietici in Italia furono costantemente sorvegliati dai servizi segreti FIAT. Le schedature proseguirono tranquillamente anche dopo l'approvazione dello Statuto dei lavoratori nel 1970.

La perquisizione del pretore Guariniello (a seguito di una vertenza intentata contro la FIAT nell'agosto del 1971 per il licenziamento dell'ex carabiniere Caterino Ceresa) colse di sorpresa Agnelli, che si trovava in vacanza. Rientrato precipitosamente, Agnelli si incontrò col presidente Saragat e col procuratore generale Colli. Quest'ultimo avocò a sé l'inchiesta, la tenne nei cassetti per un mese e successivamente la spedì alla Corte di cassazione a Roma, sostenendo che per motivi di ordine pubblico l'inchiesta non poteva essere fatta a Torino. La Cassazione accettò la tesi di Colli e il processo venne trasferito a Napoli dove fu insabbiato. Venne apposto anche il segreto di stato per i rapporti con la NATO di alcune produzioni FIAT.

Agnelli, la massoneria, i golpisti bianchi e neri

Gianni Agnelli, assieme ad altri industriali, faceva parte della massoneria, nella quale fu introdotto da Valletta, e della P2 prima che venisse sciolta nel 1974.

.. Dall'inchiesta del giudice Catalani emerse che la FIAT nel periodo fra il 1971 e il 1976 .. emise circa 3.000 assegni per un valore di allora di circa 15 miliardi, una cifra enorme, tale da giustificare ben altri obiettivi che non il semplice finanziamento alla massoneria. Tramite un prestanome, a riscuotere gli assegni [era] Piero Cerchiai, gran tesoriere aggiunto della massoneria di palazzo Giustiniani (Grande Oriente). .. Finanziamenti finirono anche ad Edgardo Sogno (iscritto alla P2) ..: 400 milioni del 1974, per mezzo del consigliere particolare di Giovanni Agnelli, l'attuale deputato europeo della DC Vittorino Chiusano, che dal 1966 svolge la funzione di collegamento della FIAT con la DC.

.. Edgardo Sogno .. ha rappresentato negli anni della strategia della tensione una sorta di crocevia attraverso il quale si incontravano le varie facce del golpismo ..: era legato ai servizi segreti alleati (anglo-USA) e successivamente alla NATO e alla CIA: in quanto ambasciatore, poteva godere dell'immunità diplomatica per le sue trame. Sogno teneva contatti con tutte le aree del golpismo bianco .. e nero (.. Ordine nuovo, eccetera) ed agiva in proprio, in stretto rapporto con l'esercito e i carabinieri.

.. Nel 1973 .. organizzò a Firenze .. un convegno sulla "rifondazione dello stato" [dove] il giudice costituzionale Vezio Crisafulli .. aprì i lavori affermando "il tema delle modificazioni costituzionali pone i seguenti problemi: repubblica presidenziale, abolizione dell'assurdo, ingombrante bicameralismo, delimitazioni delle competenze parlamentari, .. unificazione della figura del presidente del consiglio con quella del segretario del partito di maggioranza". [Sembra Berlusconi! :-) ndJB]

.. Intervenne anche il consigliere speciale di Fanfani Antonio Lombardo, ex appartenente a Ordine nuovo.

.. Il 22 agosto 1974 il PM di Torino Violante ordinò una perquisizione nella casa di Sogno (che ebbe tempo di sparire) ritenendo che "Edgardo Sogno agisce per la costituzione di una organizzazione intesa a riunire tutti i gruppi di estrema destra, tra i quali Ordine nuovo in epoca successiva al suo scioglimento". Nello stesso periodo, con un comunicato di stampa congiunto, [i golpisti] dichiararono guerra allo stato.

Il 28 luglio 1974 durante il congresso del PLI, Sogno denunciò il pericolo di un golpe marxista e propose di attuare un colpo di stato liberale per prevenire i tempi. Poco dopo, il 4 agosto 1974, avvenne la strage dell'Italicus [e via al terrorismo].

.. Il gran maestro della massoneria Lino Salvini invitò gli amici a non andare in ferie perché per l'estate era previsto un tentativo di golpe. .. Il giudice Violante fece perquisire anche la sede del sindacato autonomo Cisal e aprì un'inchiesta sui finanziamenti della FIAT all'agente dei servizi segreti inglesi Edward Sciclune, amico di Sogno e direttore della filiale FIAT di Malta.

.. Nell'ottobre 1974 il golpe Sogno è nell'aria, il partito americano si è messo in moto. Il presidente Giovanni Leone è tornato da poco dagli USA, il ministro delle finanze Tanassi con un durissimo attacco ha provocato la caduta del governo .. Le Monde scrive: "il modo con cui si è aperta la nuova crisi ministeriale italiana ravviverà i sospetti di chi imputa agli USA interventi e pressioni occulte nella vita politica dei loro alleati".

In quei giorni Edgardo Sogno si incontrò a Roma con l'ammiraglio Birindelli ex comandante NATO, ex presidente del MSI, per concordare l'intervento di militari in occasione di un nuovo attentato che si stava preparando.

.. Stretto collaboratore di Sogno, anch'egli sui libri paga della FIAT e del SID, era Luigi Cavallo, .. fondatore di riviste e movimenti finanziati dalla CIA ..; già nel 1955 era consigliere politico e sindacale di Valletta. Cavallo in quegli anni era impegnato in campagne antisindacali, e diffondeva fotomontaggi con esponenti della sinistra e donne nude. .. A seguito di una perquisizione nella sua abitazione furono trovate molte relazioni indirizzate all'ingegner Valletta sulle azioni delle squadre di Cavallo, assieme a centinaia di matrici di assegni emessi dalla FIAT.

.. Processato il 26 luglio 1975, Cavallo venne condannato a un anno e 6 mesi di arresto. Nel 1976 la pena venne ridotta e, inviato alla Cassazione a Roma, l'incartamento Cavallo venne insabbiato, la pena condonata. Cavallo rimase libero per poter continuare a tramare, successivamente fondò l'agenzia "A" attraverso la quale, in combutta con Sindona, ricattò Calvi per costringerlo a sostenere il bancarottiere siciliano fallito. Cavallo fu ingaggiato da Sindona nel '77 anche per organizzare il rapimento del figlio del presidente di Mediobanca Enrico Cuccia [!!! ndJB] con il medesimo fine.

.. Cavallo è stato arrestato in Francia (giugno 1984), ma a quanto pare il governo italiano non si sta dando molto da fare per ottenere l'estradizione. Su Edgardo Sogno è praticamente calato il silenzio, tutte le inchieste della magistratura sono state insabbiate o si sono concluse col segreto di stato o nel nulla.



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MessaggioInviato: 22/07/2010, 22:07 
CALDEROLI: SERBIA? NON STA IN CIELO NE' IN TERRA - ''La Fiat in Serbia? L'ipotesi ventilata da Marchionne non sta ne' in cielo ne' in terra. Se si tratta di una battuta, magari fatta per portare a piu' miti consigli i sindacati, sappia che comunque non fa ridere nessuno, diversamente sappia che troveranno da parte nostra una straordinaria opposizione''. Lo dice il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli. ''Non si puo' pensare di sedersi a tavola, mangiare con gli incentivi per l'auto e gli aiuti dello Stato e poi - aggiunge - alzarsi e andarsene senza nemmeno aver pagato il conto''.



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Sìsì, lo vedremo cosa sarà capace di fare in concreto Calderoli. Per il momento sappiamo di sicuro che fa bene le porcate (la legge elettorale) ... per il resto, stiamo a vedere.



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se siamo nelle mani di calderoli siamo a posto. na garanzia.
praticamente la fiat e' gia' in serbia.



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calderoli io la reputo una personalità ridicola.
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Ma scusate quando la fiat é andata a produrre le macchina anni fa' in romania,polonia etc. chi c'era al governo????E i sindacati sono esenti da colpe se le industrie producono all'estero???


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MessaggioInviato: 23/07/2010, 10:22 
Cita:
robs79 ha scritto:

Ma scusate quando la fiat é andata a produrre le macchina anni fa' in romania,polonia etc. chi c'era al governo????E i sindacati sono esenti da colpe se le industrie producono all'estero???


I sindacati contano meno di zero in questo paese di burattini.

In ogni caso, la Fiat e i suoi dirigenti, sarebbero andati in Romania,
Polonia etc, anche se al governo ci fosse stato Topolino, Pluto e
Paperino.



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MessaggioInviato: 23/07/2010, 10:27 
Cita:
robs79 ha scritto:

Ma scusate quando la fiat é andata a produrre le macchina anni fa' in romania,polonia etc. chi c'era al governo????E i sindacati sono esenti da colpe se le industrie producono all'estero???


- Per l'ennesima volta: adesso ci sono questi e questi devono rispondere. Quando c'erano gli altri, i miei colpi eran tutti per loro. Bisogna che troviate la forza e il coraggio d'uscire dalla logica degli schieramenti ideologici, oppure siamo condannati.

- Sulla seconda spero di aver inteso male io. Perché, vedi, se il discorso che stai facendo assomiglia al tipo "è normale che una classe lavoratrice sindacalizzata è scomoda e che un imprenditore si trovi meglio ad avere a che fare con degli schiavi" ... beh, nemmeno la commento una cosa del genere.


Ultima modifica di eSQueL il 23/07/2010, 10:28, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
eSQueL ha scritto:

Bisogna che troviate la forza e il coraggio d'uscire dalla logica
degli schieramenti ideologici, oppure siamo condannati.



Questo è certo, caro eSQueL. Ma evidentemente, chi ne fa sempre e comunque una questione ideologica e politica (soprattutto nel caso Fiat che segue logiche imprenditoriali che nulla hanno a che fare con dx e sx), ha il DNA plagiato da coloro i quali vogliono dividerci ad ogni costo.

Ringraziamo l'informazione, i media, la Tivvù e i giornali faziosi (di destra e di sinistra), corrotti, manipolati e sempre tremendamente lontani dalle questioni che realmente premono sulle sorti di questo paese. Grazie ancora a tutti......



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Cita:
eSQueL ha scritto:

Cita:
robs79 ha scritto:

Ma scusate quando la fiat é andata a produrre le macchina anni fa' in romania,polonia etc. chi c'era al governo????E i sindacati sono esenti da colpe se le industrie producono all'estero???


- Per l'ennesima volta: adesso ci sono questi e questi devono rispondere. Quando c'erano gli altri, i miei colpi eran tutti per loro. Bisogna che troviate la forza e il coraggio d'uscire dalla logica degli schieramenti ideologici, oppure siamo condannati.

- Sulla seconda spero di aver inteso male io. Perché, vedi, se il discorso che stai facendo assomiglia al tipo "è normale che una classe lavoratrice sindacalizzata è scomoda e che un imprenditore si trovi meglio ad avere a che fare con degli schiavi" ... beh, nemmeno la commento una cosa del genere.



Si però una cosa intelligente faceva notare Luca Telese ieri sera ospite di tg3 linea notte.
Le decisioni le prendono ormai negli USA, perchè fiat non è più una multinazionale italiana o meglio non è solo italiana.
Quindi certe decisioni le possono prendere sfacciatamente bypassando sindacati inetti e governi.

Lo vedo con la mia azienda, oltre ai sindacati inetti sono anche con le mani legate. L'azienda prima prende le decisioni poi le comunica ai sindacati.
Perchè? E' una multinazionale estera e se ne fotte dei nostri sindacati locali.

Non dico sia giusto ma sono le regole del mercato globale che dovrebbero essere modificate.

L'unica colpa che imputo a questo e ai passati governi di ogni colore è quella di aver foraggiato con miliardi e miliardi di vecchie lire la fiat.
Se in passato aveva un senso, oggi con questo mercato senza regole non ne ha più molte.

Quindi la fiat apra pure i suoi stabilimenti dove le aggrada, ma lo stato smetta di mantenerla definitivamente.

Come faceva sempre notare Telese ieri sera, la fiat non dovrebbe dimenticare che il suo mercato europeo è concentrato maggiormente in Italia...quindi ...



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Cita:
eSQueL ha scritto:
Sulla seconda spero di aver inteso male io. Perché, vedi, se il discorso che stai facendo assomiglia al tipo "è normale che una classe lavoratrice sindacalizzata è scomoda e che un imprenditore si trovi meglio ad avere a che fare con degli schiavi" ... beh, nemmeno la commento una cosa del genere.


Perche' se uno non é iscritto al sindacato é per forza servo del padrone???I sindacati italiani sono il cancro del mondo del lavoro,ogni volta che ci mettono becco c'é gente che perde il posto chissa' come mai.


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Cita:
Thethirdeye ha scritto:
I sindacati contano meno di zero in questo paese di burattini.
In ogni caso, la Fiat e i suoi dirigenti, sarebbero andati in Romania,
Polonia etc, anche se al governo ci fosse stato Topolino, Pluto e
Paperino.

Purtroppo i sindacati in questo paese di burattini contano anche troppo.Ho visto il dipendente del padre della mia ragazza,fottere i soldi all'azienda,essere licenziato e pure difeso dai sindacati!!!!E' uno schifo.


Ultima modifica di robs79 il 23/07/2010, 11:19, modificato 1 volta in totale.

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Secondo me, la Fiat si dilegua ora..... perchè conosce bene i possibili
scenari futuri riguardanti il default dell'Italia. Marchionne (e chi gli sta
sopra) non è mica scemo....

Ma semmai dovesse prendere corpo questa tragica eventualità....
sempre imho, la cosa potrebbe rappresentare l'inizio della fine.

Pensate alla gente che lavora alla Fiat, pensate all'indotto...
e soprattutto pensate agli introiti che lo stato non percepirebbe
più in termini di tasse....... santa miseria.... [8)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 23/07/2010, 14:04 
Armà, il ragionamento di Telese mi pare decisamente buono. Tuttavia, quello di TTE mi sembra meglio.

Soluzioni, del resto, non ne ho. Temo che non ci resti che attendere il peggio.



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