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MessaggioInviato: 25/07/2010, 17:59 
"Stanotte stava per scoppiare la guerra" mi induce
a pensare alla presenza di russi in zona


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MessaggioInviato: 25/07/2010, 18:03 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Sai meglio di me che ogni volta che si è tentato di sparare agli UFO, si sono bloccati tutti i meccanismi di bordo dei caccia [^]!
Sarebbe davvero ridicolo che un 'Astronave potesse essere colpita da un ... razzetto!


Certo che sarebbe ridicolo...........

ma nessuno può affermare con certezza che un eventuale tentativo,
quella sera sui cieli di Ustica, qualcuno non lo abbia fatto..... [8]



U , ripeto per ' ennesima volta che dobbiamo supporre che l' UFO

potesse avere un comportamento anomalo , forse era in avaria ( come a Roswell ) forse gli ufidi a bordo stavano litigando per questioni di corna , .... tant ' è che si può aggiungere che la Nato , a questo punto,
potrebbe aver dato l' ordine di intercettarlo e di abbatterlo .

Quindi : battaglia all' ultimo missile , e probabile abbattimento dell' UFO

TENIAMO IN CONTO ANCHE IL MOSTRUOSO RITARDO E DEPISTAGGIO

CON CUI SONO STATI ALLERTATI I MEZZI DI SOCCORSO


( sono intanto indati a vedere dove era caduto l' ufetto ? )

Vedi Dossier Telarico


http://www.stragi80.it/rassegna/dossier/ufo.pdf





27) I “DIVERSIVI” ED IL “VALZER LENTO” DEI SOCCORSI.


Sulle operazioni di ricerca del DC-9 Itavia, a partire dal momento in cui venne dato per
disperso, non sono certo mancate accese polemiche.
L’Aeronautica Militare ha sempre respinto le accuse fattele, sostenendo che tutto si è
svolto secondo “le norme e le procedure vigenti”. Sta di fatto però che nel 1989 lo stesso
Capo di Stato Maggiore dell’Arma Azzurra, Franco Pisano, è stato costretto ad ammettere
che il primo elicottero che si alza in volo alla ricerca dell’aereo scomparso, lo fa soltanto
alle ore 21:55, cioè un’ora dopo la tragedia, mentre l’allarme ai centri di ricerca e soccorso
più importanti, cioè il Terzo Distaccamento Ricerca e Soccorso di Brindisi e il Dipartimento
della Marina Militare del basso Tirreno a Napoli, giunge tra le 21:49 e le 22:20, quasi due
ore e mezzo dopo l’avvenuto disastro.


Il Proteo, nave militare abilitata ai soccorsi marini, che è all’ancora nel porto di Napoli, a
poca distanza dal punto di caduta del DC-9, non riceve alcun allarme.
Non viene allertato neppure un elicottero SH-3D della Maristaeli di Catania, che ha
appena trasportato sull’isola di Ustica il ministro della Marina Mercantile Nicola Signorello,
invitato ad una festa.


Il presunto punto di caduta del DC-9 viene ufficialmente accertato soltanto dieci ore dopo,
alle ore 07:05 del 28 giugno, quando un elicottero della Marina segnala al largo di Ustica
una chiazza d’olio e alcuni rottami che galleggiano. Ma è davvero quello il punto esatto?
60
Nelle operazioni di ricerca del DC-9 non è tanto inquietante la lentezza di tale operazione,
quanto la constatazione che siano stati attivati per primi i mezzi più lenti o quelli più lontani
e, invece, allontanati dal luogo del disastro quelli che erano più vicini. È quanto accade
alla nave oceanografica Bannock, alla fonda ad Ustica. Quest’ultima, difatti, viene fatta
partire, ma con strane coordinate, contraddittorie e continuamente cambiate, che non le
permetteranno mai di raggiungere la vera zona del disastro.
Ci sono poi due aerei Atlantic Breguet, dotati di sofisticate apparecchiature per la caccia ai
sommergibili, in grado di scrutare sott’acqua (lo stesso tipo di quello pilotato da Sergio
Bonifacio) che, partiti da Cagliari Elmas prima della tragedia del DC-9 per “esercitazioni a
bassa quota”, vengono fatti rientrare alla base rispettivamente due ore e mezzo e quattro
ore e mezzo dopo il disastro, senza essere mai stati avvertiti che erano in corso ricerche di
un aereo civile.


A questo proposito, è molto singolare il comportamento del secondo
Atlantic Breguet: decollato da Cagliari alle 18:30, compie esercitazioni al largo della Sicilia
orientale e rientra nel capoluogo sardo alle ore 00:30, di certo ignaro di sorvolare sulla via
del ritorno un tratto di mare poco distante dalla zona del disastro (vedi “l’Europeo” n° 27
del 7 luglio 1990, pag. 11).
Sempre a proposito delle “operazioni di soccorso”, come molti sanno, il poligono di
Teulada si trova nella zona orientale della Sardegna, ad un centinaio di miglia dal tratto di
mare in cui vennero ritrovati i corpi senza vita di una parte dei passeggeri del DC-9. Ma,
come al solito si registra in questo caso, a nessuno viene in mente di allertare le unità
navali partecipanti alla “esercitazione militare” in corso, e dirigerle sul luogo del presunto
disastro? (vedi punto 3 delle PREMESSE GENERALI del presente testo).


Perché tante
criminali, intenzionali omissioni?
L’unica possibile risposta, coerente con i fatti accertati (anche se alcuni di questi non sono
stati giustamente considerati in sede giudiziaria), è quella che prima di ogni cosa doveva
essere portata a termine l’operazione di affondamento e conseguente eliminazione dei
passeggeri superstiti del DC-9, in quanto potenziali, scomodi testimoni, di un tentativo di
abbattimento di UFOs da parte di aerei militari terrestri, nonché della conseguente strage
di civili inermi (vedi “l’Europeo” n° 33 del 18 agosto 1990, pag. 30).


zio ot


Ultima modifica di barionu il 25/07/2010, 18:18, modificato 1 volta in totale.


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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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MessaggioInviato: 25/07/2010, 19:04 
Cita:
gigagino ha scritto:


"Stanotte stava per scoppiare la guerra" mi induce
a pensare alla presenza di russi in zona

No..no..,secondo me la guerra stava per scoppiare tra la NATO e la Francia.


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MessaggioInviato: 25/07/2010, 19:09 
Barionu, ma nessuno ti vieta di supporre ... [:)]
Solo che o ho la mia teoria, gli altri ...
(Quindi, andate pure avanti ...) [8]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 25/07/2010, 19:12, modificato 1 volta in totale.


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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 25/07/2010, 19:38 
Interessante anche questa testimonianza.....




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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 25/07/2010, 19:56 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
gigagino ha scritto:


"Stanotte stava per scoppiare la guerra" mi induce
a pensare alla presenza di russi in zona

No..no..,secondo me la guerra stava per scoppiare tra la NATO e la Francia.


Alquanto azzardata come ipotesi.[:D]



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MessaggioInviato: 25/07/2010, 20:40 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Interessante anche questa testimonianza.....




TTE, ora non riesco a vedere il servizio ( 1 h minimo per caricarlo ), ti allego un commento dal blog di Grillo molto interessante .


http://www.beppegrillo.it/2010/06/si_parla_della.html



Io non so chi sia il signor Pietrelli,
certamente non mi ha chiesto se poteva far pubblicare sul blog di Grillo
il video di No nukes sul caso Marcucci e far riferimento al sito :

http://www.strageustica.altervista.org/


( sito con materiale su Ustica molto interessante . zio ot )



Questo signore scrive che Sandro
Marcucci era di Latina ed è morto nel cielo di Latina: sbagliato è morto
nel cielo di Campocecina provincia di Massa
Carrara.

Secondo: questo signore fa capire che Sandro Marcucci era un
operatore radar in servizio la sera di Ustica, sbagliato Sandro Marcucci
è stato pilota militare e poi civile, per Ustica fece un'indagine con
Ciancarella dopo le due chiamate a Ciancarella di Dettori che aveva
detto

"Comandante, siamo stati noi e si guardi gli orari degli
atterraggi e i missili a guida radar e a testata inerte per Ustica".


Marcucci
disse a Ciancarella di avere due testimoni che avrebbero potuto
testimoniare che il Mig sarebbe partito da Pratica di Mare ed era in
volo la sera di Ustica. Il fatto di mettere a paragone le morti
di Marcucci e Dettori, dicendo che quella di Marcucci è più grave di
quella di Dettori io non lo farò mai.

Questo signore fa intendere che si sono fatte indagini che hanno
accertato che Marcucci è saltato in aria per esplosione a bordo
dell'aereo di una bomba al fosforo, quando lo sanno anche i sassi che
quella della bomba al fosforo che uccide Marcucci è solo un nostro
timore, una nostra tesi che se riaprono il caso Marcucci deve indagare la
magistratura o la politica.

La puntata di Chi l'ha visto del Marzo 1996
parlò del Caso marcucci, non un programma post Chi l'ha visto di certa
Mafai, la conduttrice di Chi l'ha visto storica
si chiama Donatella Raffai e non era lei a condurre quella puntata.

Questo commento per informare sulle numerose imprecisioni di questo signore che non conosco.

laura Picchi referente ass. antimafie Rita Atria per la riapertura del caso Marcucci e Lorenzini

laura picchi 01.07.10 15:02|


SUL CASO MARCUCCI


http://www.ritaatria.it/SandroMarcucci.aspx






zio ot [V]


Ultima modifica di barionu il 25/07/2010, 20:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2010, 20:57 
Cita:
barionu ha scritto:

TTE, ora non riesco a vedere il servizio ( 1 h minimo per caricarlo ), ti allego un commento dal blog di Grillo molto interessante .

http://www.beppegrillo.it/2010/06/si_parla_della.html



Grazie Barionu.... cmq, appena puoi, dagli un'occhiata..... [;)]



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MessaggioInviato: 25/07/2010, 20:58 
Ancora un articolo......




'GENERALE TASCIO, DICA LA VERITA'
Repubblica — 20 ottobre 1989 pagina 11 sezione: POLITICA INTERNA

ROMA Poco dopo le 20 di ieri, il generale Zeno Tascio, capo dei servizi segreti dell' Aeronautica al tempo della tragedia di Ustica, quasi balbettava, rispondeva a monosillabi. Sembrava un pugile all' angolo, sull' orlo del k.o. In appena due ore d' interrogatorio davanti alla Commissione stragi, il generale uno dei candidati al comando del Sismi ha rischiato l' incriminazione, ha detto moltissimi non ricordo, ha chiamato in causa altri ufficiali. Ma la sua audizione, pubblica e in sede formale (all' inizio Tascio è stato informato sulle pene previste per la reticenza e la falsa testimonianza) ha ugualmente dato un contributo all' indagine sui depistaggi nel caso Ustica. Non sono stati scoperti i responsabili, ma sono emerse verità alternative: qualcuno nei servizi segreti ha mentito, si conoscono i nomi, i cognomi, i volti, si tratta di scoprire chi. Il depistatore della tragedia del Dc-9 precipitato il 27 giugno dell' 80 non è più un fantasma. La svolta è avvenuta durante gli ultimi venti minuti. Nell' ora e quaranta precedente, il generale aveva più volte sostenuto d'essersi occupato della vicenda esclusivamente da tecnico, (Come uno che traduce un brano dal greco all' italiano ma non si preoccupa del significato) solo a partire dall' 8 agosto del 1980 quando il Sismi gli chiese di decodificare i tracciati dei radar di Licola e di Marsala. E' vero, era inusuale che il Sismi gli chiedesse di fare una cosa simile (non era mai avvenuto prima) ma di certo i servizi segreti dovevano avere i loro buoni motivi. Insomma: l' 8 agosto dell' 80 il generale Tascio non si stupì. Anzi: per fare le cose nel modo più corretto, inviò tutto il materiale che il Sismi gli aveva mandato agli esperti del Roc di Martinafranca. Questi fecero il lavoro richiesto e il generale - così ha sostenuto nella prima parte del suo interrogatorio - si limitò a spedire al Sismi la decodificazione. Anche da questa ricostruzione era emersa qualche stranezza. Ma si trattava di stranezze normali, almeno per una storia inquinata come quella di Ustica. Per esempio il fatto che il Sismi disponesse di materiali che erano sotto sequestro per ordine del giudice e li utilizzasse liberamente. La situazione è precipitata quando il presidente Libero Gualtieri ha tirato fuori dagli enormi fascicoli sulla tragedia del Dc-9 due documenti. Uno è del Sismi, porta la data del 29 luglio del 1980 e dice che il capo del Sios ha consentito di ricercare copia della registrazione presso il terzo Roc di Martinafranca. L' altro è dello stesso giorno: da esso risulta che il controspionaggio di Bari ha segnalato di aver ricevuto da Martinafranca, in copia unica, i tracciati che si riferiscono a Marsala, Otranto e Siracusa. Nello stesso documento si afferma che i nastri risultano essere stati chiesti per motivi non noti dal Sios a Roma e lì inviati per corriere aereo. Insomma, è stato fatto notare al generale, lei dice di aver ricevuto i tracciati radar l' 8 agosto, invece il Sismi dice di averli chiesti a lei una settimana prima. E come se non bastasse, in un altro appunto del Sismi, datato 6 agosto 1980, si legge che un primo sommario esame effettuato dal Sios ha permesso di ricostruire in via approssimativa la rotta del Dc-9, nonchè quella dell' aviogetto nella rotta più prossima. Secondo il commissario verde Marco Boato questo documento risulta essere stato inviato per conoscenza all' allora ministro della Difesa Lelio Lagorio e al responsabile del Cesis Walter Pelosi. Se il materiale è autentico (tutto ormai sembra possibile in questa storia) emergono dunque almeno due circostanze, tutte molto importanti per il caso-Ustica: 1) il Sios, al contrario di quanto ha detto il generale Tascio, indagò sulla tragedia prima della richiesta del Sismi; 2) la presenza di un altro jet sulla traccia del Dc-9 costituiva un problema fin dai giorni successivi all' incidente e le autorità politiche ne erano informate. Inoltre, dall' appunto dei servizi segreti di Bari, emerge un' altra circostanza quantomeno strana: il documento non fa parte dell' indagine sul Dc-9 caduto ma di quella sul Mig libico trovato venti giorni dopo la tragedia nella Sila. Ciò significa che i servizi fin da allora mettevano in relazione due vicende che, ufficialmente, hanno sempre presentato come distinte. La comparsa dei nuovi documenti ha avuto, sul generale Tascio, un effetto durissimo. Prima ha confermato d' essersi occupato della vicenda solo a partire dall' 8 agosto, poi ha detto di aver necessità di consultare le sue carte, quindi ha chiesto d' essere sentito di nuovo, ma assieme al colonnello Bompressi del Sios. Il presidente Gualtieri gli ha ricordato che poteva prendere tempo riservandosi di dare una risposta scritta: Le sono grato, ha mormorato l' alto ufficiale. E alla fine dell' audizione, quando un commissario gli ha chiesto se avesse mai sentito parlare di Marco Affatigato (il terrorista nero che, secondo uno dei primi depistaggi pubblicati con grande rilievo da tutta la stampa, doveva essere morto nel Dc-9) il generale ha detto di non ricordare nemmeno quello. Ha chiamato in causa, rispetto all' esclusione fatta dall' Aeronautica dell' ipotesi-missile, il capo del Roc di Martinafranca generale Mangani. Ha anche confermato che, nell' 80, ex piloti militari italiani facevano gli istruttori in Libia per conto di industrie private che erano in rapporti commerciali col paese di Gheddafi. Ma ha insistito, ogni volta che ha potuto, sul fatto d' essere stato nell' indagine su Ustica uno spettatore, un passacarte con le stellette. La commissione ha deciso che lo sentirà ancora venerdì della prossima settimana. - di GIOVANNI MARIA BELLU




Avete capito?
Il capo dei servizi segreti dell'Aeronautica, al tempo della tragedia di Ustica,
era solamente uno "uno spettatore.. un passacarte con le stellette"..... [:18]



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MessaggioInviato: 26/07/2010, 01:17 
Gli ufo a quanto pare erano due.



http://www.stragi80.it/rassegna/dossier/ufo.pdf


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MessaggioInviato: 26/07/2010, 09:51 
Pubblichiamo qui sotto un'ipotesi alternativa circa l'abbattimento del Cd-9 dell'Itavia nel 1980 nei pressi di Ustica. Il termine "ufo" qui sotto non implica un'astronave aliena, come alcuni potrebbero fraintendere, ma qualcosa di ben "terrestre" a cui e' assegnata una missione segreta.



Immagine:
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Adesso abbiamo i tre soggetti, le rotte, i tempi e le quote di volo.


Il DC9 I-Tigi
L’UFO: sulla presenza dell’UFO non possiamo avere dubbi. Oltre che dall’esame dei dati radar di Ciampino eseguita da soggetti diversi ne abbiamo traccia nella testimonianza del Mar. Carico, che dalla sua consolle di “identificatore” al radar di Marsala vede scendere due aerei in volo parallelo uno dei quali appare nettamente più veloce dell’altro , tanto da far dire al suo vicino “quello mo mette la freccia e sorpassa” (e infatti il DC9 vola a 466 Kts e l’UFO vola a 575 KTS). Carico sbaglia e identifica l’UFO come il volo Air Malta KM153 perché non sa che il vero Air Malta vola con 13,30 minuti di ritardo e che in quel momento si trova molto più a nord, circa 100 miglia. (Sia il DC9 che l’UFO si trovano però nella stessa posizione in cui si troverebbe l’Air Malta se non fosse in ritardo). (vedi dis. USTFIN-04)



Immagine:
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Il triangolo rosso mostra la reale posizione del vero Air Malta nel momento del disastro.


Inoltre l’UFO viene avvistato dal radar di Licola, che fa esattamente lo stesso errore di identificazione (lo scambia per l'Air Malta) ed assegna all’UFO il codice AG266. Di questo c’è ampia traccia nelle registrazioni delle telefonate fatte fra Licola e il Comando Regionale di Martinafranca nelle ore successive al disastro. In una di queste telefonate si indica che AG266 vola a fl 370, 37.000 piedi.
Quindi l’UFO è, allo stato delle conoscenze, un volo non identificato, che vola fuori dell’aereovia civile Ambra 13, diretto a Sud, e che prosegue il suo volo dopo il disastro.

L’unico dubbio sarebbe quello della “quota” dell’UFO.
Se era un UFO, e quindi un “oggetto volante non identificato”, come facciamo a sapere la quota?
Dagli errori.
Infatti sia i radaristi di Licola che il Maresciallo Carico (“Identificatore” del radar di Marsala) fanno esattamente lo stesso errore: identificano l’UFO come l’Air Malta, non sapendo che il vero Air Malta arriverà fra 13,30 minuti.
E a Licola e a Marsala fanno questo errore perché hanno il piano di volo del vero Air Malta: sanno che deve comparire in una certa posizione ad una certa ora, ma sanno anche che deve comparire a una certa quota!
Se l’UFO fosse apparso ad una quota nettamente diversa da quella indicata nel piano di volo non avrebbero potuto identificarlo come l’Air Malta. Ed è impossibile che ambedue abbiano fatto esattamente lo stesso errore.
Per questo si è assunta la quota dell’UFO a 37.000 piedi.
E' vero che ne Poggio Ballone ne Marsala ci danno mai la quota dell'Air Malta (LG477), ma ce la da Ciampino: 37.000 piedi

Ma……. Purtroppo c’è sempre un “ma”, questa è proprio una storia infinita!
Se l’UFO viaggiava a 37.000 piedi avrebbe dovuto essere avvistato e “tracciato”, oltre che da Licola, anche da Marsala.
Abbiamo visto che Licola lo avvista e lo traccia, assegnandogli il track number AG266.
Marsala lo avvista, ma non lo “traccia”. Potrebbe essere la “Entry 51” mancante dai tabulati? Potrebbe essere che Marsala non lo “traccia” perché tutti si concentrano sul DC9 che precipita? Potrebbe essere che Marsala non lo traccia perchè la zona di volo dell'UFO (30 Km a Est del DC9) è "coperta" da una montagna?
Comunque Marsala lo "avvista", di questo siamo sicuri.

Comunque, tranquilli!
La ricostruzione che avete visto non cambia se l’UFO è più basso, anche “notevolmente” più basso del DC9.
Cadrebbe solo la considerazione che il DC9 si trovava ad una quota intermedia fra UFO e AJ450, mentre tutte le altre resterebbero attive. Soprattutto quella relativa alla diversa impronta radar dei due aerei.

AJ450: abbiamo visto in dettaglio tutta la vicenda di AJ450. Allo stato delle conoscenze rimane un aereo non identificato che nasce circa 35 Km a Est della costa meridionale della Sardegna, che arriva sul luogo del disastro, colpisce, e presumibilmente prosegue il suo volo verso destinazione ignota.
Evidentemente la missione di AJ450 è una missione studiata e programmata per tempo, una missione di intercettazione curata nei minimi particolari
Appare in tutta chiarezza che AJ450 ha tentato l’aggressione all’UFO con una perfetta manovra di intercettazione, in posizioni, tempi e velocità coerenti.
Il lancio del (dei) missile è avvenuto contro un bersaglio distante circa 5 miglia dopo che l’aggressore ha assunto nei suoi confronti una posizione ottimale, e ulteriore conferma che abbia lanciato un missile a guida radar SARH viene dall’evidenza che AJ450, dopo il lancio, continua la sua rotta invece di mettere in atto una manovra evasiva.
Solo le particolari circostanze che vedono il DC9 entrare ignaro sulla scena dell’aggressione fanno si che esso resti vittima dell’episodio.
Ma, indubbiamente, AJ450 stava compiendo una precisa e programmata missione ai danni dell’UFO, di cui conosceva in anticipo quanto serviva per intercettarlo.
Chi era AJ450? Chi era l’UFO?

Indubbiamente ci si trova di fronte a uno scenario complesso, ma una considerazione “sicura” la possiamo fare:
- Chiunque sia andato a quell’ora e in quel punto ad aggredire qualcuno sapeva benissimo che a quell’ora e in quel punto avrebbe trovato lo Air Malta KM153, proveniente da Londra e diretto a Malta.
- Che a quell’ora e in quel punto non era prevista la presenza del DC9 Itavia che viaggiava con due ore di ritardo.
Resta l'ipotesi che AJ450 non volesse attaccare l'Air Malta, ma proprio l'UFO, un aereo per noi misterioso ma di cui AJ450 conosceva l'esistenza, la rotta e quindi la posizione ad una certa ora.

Dell’UFO non possiamo sapere nulla, appare per due battute prima del disastro e poche battute dopo sul radar civile di Ciampino. Lo vede Licola, lo vede Marsala, ma non lo identificano (o meglio ambedue lo scambiano per l'Air Malta)
Sembra essere il “bersaglio”. Perché? Da dove è partito? Dove è transitato?
Ormai non lo sapremo più.

Per AJ450 invece a prima vista le cose sembrano più chiare, ma in realtà non è così.
Lo vede Marsala per ben 20 minuti, ma rimane vittima dell’inganno.
Rivediamo le ipotesi:

- Nasce dal mare: portaerei.
Quindi francese o americano, visto che sono gli unici paesi ad avere portaerei nel mediterraneo (a meno che si volesse ammettere che da una portaereomobili sovietica sia partito uno Yak 36 a decollo verticale. A 35 Km dalla Sardegna mi pare proprio impossibile).
In questo caso tutto è teoricamente compatibile in termini di guerra elettronica e AJ450, UFO e DC9.
Ma diventa un esercizio spirituale, perché sia i francesi che gli americani hanno, per i missili da “dogfigth”, solo quelli all’infrarosso. Sul DC9 avremmo dovuto trovare i danni del missile sul motore destro, e non ci stanno, stanno venti metri più avanti.

- Nasce in Sardegna: un aereo del 64th Squadron Aggressor dell’USAF.
In Sardegna, a Decimomannu, aveva (ed ha tuttora sede con la denominazione 527th Squadron Aggressor) un reparto speciale dell’USAF che addestra al combattimento gli Squadron di tutta la NATO in Europa.
Questo reparto ha sede a Nellis, la grande base nel Nevada, e vola e combatte secondo le tecniche e le procedure dell’aviazione sovietica. Usa gli aerei T38 Talon e F5 Freedom che per dimensioni e prestazioni sono simili ai modelli Mig 21 e Mig 23 del Patto di Varsavia, ma a Nellis i piloti del 64th si addestrano volando con gli YF110 e gli YF113, che sono la denominazione americana del Mig21 e Mig 23, che sono stati acquisiti in base a un preciso programma di acquisizione di velivoli militari del Patto di Varsavia.




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Una bella immagine di un Mig21 con le insegne americane, in volo probabilmente sulla base di Nellis, in Arizona.



All'inizio e per molti anni il possesso di questi velivoli sovietici è rimasta "segretissima", tanto che erano confinati nella base di Tonopah, la famosa "Area 51", dove si dice ci siano nientemento che le mummie dei marziani (vedi l'Area 51)
Ma era il segreto di Pulcinella, tant'è che già nel 1990 io e Franco scrivemmo sul nostro libro che un certo numero di Mig 23 ceduti dall'Egitto nel 1974 era finita in USA.
I curriculum e di piloti del 64th hanno l’abilitazione a volare appunto sul Mig 21 e sul Mig 23. (YF110 e YF113)
E’ un’ipotesi, quella che il Mig 23 fosse americano, che si basa sul sillogismo socratico (il treno fischia, Socrate fischia, Socrate è un treno), ma tant’è. Va benissimo per quello dell’uccello suicida mandato dalla CIA, ma non può essere esclusa, visto che AJ453 "Zombie" o transita o decolla dalla Sardegna, proprio sulla base di Decimomannu dello "Squadron Aggressor" dell'USAF.



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Ecco un Mig23 MF "americano" che si trova a Nellis, Arizona, la base del 64th Squadron Aggressor. La sala è in allestimento e l'aereo è riverniciato, ma dalla coccarda che si vede sul timone dovrebbe essere originariamente siriano o iracheno. Ma forse anche libico perchè questa coccarda era in uso negli anni '70. Si trova sul sito del museo di Nellis.

Ma, a complicare le cose, la presenza stessa di KA011 sembra smentire questa ipotesi: che fa, prima gli americani organizzano la “vile aggressione” ai danni dell'UFO utilizzando sofisticati marchingegni da guerra elettronica e un Mig 23, e poi tre ore dopo fanno KA011 per indicare il probabile colpevole?

Resta ancora una ipotesi, sempre legata al "possesso" di un Mig 23, gli israeliani, ce ne hanno uno pure loro!



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Un Mig 23 con le coccarde israeliane. Questo esemplare fu portato in Israele, sembra, da un disertore siriano.




Ovviamente, in questo caso, dovremmo pensare a una azione congiunta fra israeliani e americani che parte dalla base di Decimomannu, perchè il Mig 23 non è rifornibile in volo e la benzina da qualche parte la deve pure mettere. Per cui, oltretutto, lo avrebbero dovuto portare in Sardegna via nave....
Ma pure questo mi sembra un esercizio spirituale: credo che ne gli americani ne gli israeliani avrebbero avuto motivi per andare ad abbattere l'Air Malta.
Forse avrebbero avuto interesse ad abbattere il carico francese di uranio che transitava per andare in Iraq.
Ma anche in questo caso non avrebbero avuto interesse a fare KA011 per scoprirsi gli altarini.




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Una foto "storica". Un vecchio Mig 17 con le coccarde americane, anche questo probabilmente in forza al 64th e in volo sull'Arizona.

Sorvola o forse decolla dalla Sardegna: un aereo militare di un paese “potenzialmente ostile”.
La Libia?
Un "transito" attraverso il "coorridoio segreto" di cui disponevano i velivoli militari libici per andare da e per la Yugoslavia, Banja Luka.




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Un Mig 23 dell'aviazione libica, armato di missili Atoll a guida infrarossa, fotografato nel 1981

Viaggiavano con piani di volo "fasulli", da aerei civili? E' questo il motivo per cui Civilavia non da i piani di volo al Gen. Pisano?
"Ufficialmente" questo corridoio segreto passa da tutt'altra parte: gira intorno alla Calabria e alla Puglia, sul mar Ionio, e risale sull'Adriatico. Ma allora non si capisce perchè avrebbe dovuto essere "segreto" visto che passa su acque internazionali.
Questa ipotesi si lega con la vicenda di AJ453, lo Zombie sardo che abbiamo già visto in dettaglio.
A me sembra quella meglio supportata. Stavolta è mancato l’approfondimento, ma in futuro, chissà?
Ce lo potremmo far dire da Poggio Ballone, chi è. Se lo dicono a Marsala che AJ543 è uno "Zombie" si vede che lo sanno.
La testimonianza resa dal Gen. Pisano il 12 ottobre '89 in Commissione Stragi conferma questa ipotesi di lavoro.
Forse non ero proprio cretino.



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Adesso diciamo due parole su quello che accade tre ore dopo il disastro, e cioè che a quel punto si è riconosciuto che il disastro ha a che fare con AJ450, e quindi si creano le tre tracce "Kilo", AJ000, KA011 e LL000.
A questo punto si possono ipotizzare due cose
- Al Comando di Regione Aerea di Martinafranca non ci hanno capito niente: toh, si saranno detti, ci mandano le tracce Kilo. Una addirittura da Torrejon! Chissà che vogliono.
- Al Comando di Martinafranca capiscono benissimo. Sulla consolle del Capo Controllore arrivano fra le undici del mattino del 27 Giugno e quattro del mattino del 28 giugno 40 tracce cod. 56 "zombie", spalmate nell'arco delle 17 ore considerate. Routine.
Ma fra le 18.30 e l'una di notte, a cavallo del disastro, arrivano pure una cod. 76 "assegnato all'intercettore pilotato", una cod. 64 "intercettore pilotato", tre cod. 45 "Kilo" (da Marsala, da Torrejon e da Poggio Ballone)
Intorno alle 18.40 hanno ricevuto i tabulati dei radar, li hanno controllati, hanno mandato il ricognitore (AJ423) a "vedere" che davanti alla Sardegna non ci fosse nessuno, e vedono apparire, sul monitor del Capo Controllore le tracce Kilo. Marsala che marca un punto 40 Km ad est del luogo del disastro, Torrejon che crea la traccia che "replica" l'operazione di inganno elettronico e Poggio Ballone che marca un punto davanti alla costa Nord orientale della Sardegna.
Ma attenzione: siamo a tre ore e mezza dopo il disastro, e tutto questo non è una "prova" che AJ450 ha eseguito una azione di guerra elettronica, e meno che mai che abbia lanciato un missile contro il DC9.
Diciamo che è una "verifica" e una "ipotesi" su quello che può essere successo, e infatti manca ancora il coinvolgimento di AJ453, lo zombie sardo (sulla cui nazionalità saremmo venuti a capo se Civilavia avesse dato i famosi piani di volo al Gen. Pisano o alla Commissione Stragi)
La creazione delle tracce Kilo, che automaticamente allertano tutta la catena radar e il Comando di Settore di Martinafranca, e l'intervento stesso di Torrejon, dalla Spagna, escludono che in quel momento ci sia stata una volontà di "occultare".
Ma erano una "prova" di quello che era successo?
Questo non è un elemento su cui si può dare un giudizio in queste pagine: manca qualsiasi elemento di valutazione perchè questi argomenti specifici non sono mai entrati nel dibattimento processuale. Ci sarebbero entrati se avessero interrogato me, ma giustamente si sarà valutato che uno che fa fantasiose ipotesi e le supporta con stravaganti interpretazioni è inutile sentirlo.

Ma indubbiamente, così come nessuno ha ritenuto utile sentire queste cose, è vero pure che nessuno è andato mai a raccontarle in giro, anzi!
Il "tradimento dei generali"?
Attenzione, perchè questa puo essere (secondo me lo è!) una comoda foglia di fico, perchè abbiamo visto, quando il Gen. Pisano ha tentato di aprire uno squarcio su queste cose, come è finita.
E' stato bollato come "depistatore" o minimo "sprovveduto".......
Si può dire che all'epoca ('89/'90) nessuno aveva esaminato i nastri dopo le 20.00Z, ma si può dire che a marzo del '90 si è organizzato il "nastro dei misteri" con il depistaggio, guarda caso, proprio su KA011 di cui, all'epoca, non si sapeva nemmeno l'esistenza.
Quando poi i nastri sono stati riesaminati dalle successive commissioni di indagine "nessuno" ha tentato di verificare o indagare su quello che era successo davanti alla Sardegna.
Tranne me, naturalmente (che eroe!). Ci sono stato sopra tre anni, ed ho dovuto incassare la balla in Perizia Radaristica e giudizi non proprio nelle righe: fantasiose ipotesi, stravaganti interpretazioni, grottesco, assurdo, "oggettivamente" ostacola le indagini, meglio non leggere quello che scrive per evitare inutili carteggi. Non sono stato chiamato a testimoniare al processo (l'unico fra i CT di parte civile, ma è stato meglio così).
Ma questo, che accade fra il 1996 e il 1998 sarebbe niente.
Vedrete più avanti.

In ultimo, visto che stiamo parlando di "scenario" si deve affrontare il problema se lo Stato italiano abbia in essere su questa vicenda un "Segreto di Stato" o di un "Segreto Militare".
Io non lo so, non lo posso sapere e non posso neanche tentare di saperlo, perchè tentare di penetrare un segreto di Stato è già di per se un reato, e non intendo commetterlo.
Inoltre nel corso degli anni, in varie occasioni, uomini politici importanti e prestigiosi hanno proclamato pubblicamente che il Segreto di Stato non c'è e se ci fosse hanno sciolto i militari dal vincolo a mantenerlo.
Inoltre immagino che se durante la ricerca di elementi relativi all'inchiesta, a fronte di richieste del Magistrato si fossero negati questi elementi opponendo un "Segreto di Stato" o un "Segreto Militare" coloro che con veemenza ricercano la "Verità" avrebbero denunciato all'opinione pubblica la cosa. Che la stampa, sempre attenta su questa vicenda e disposta a sbugiardare chiunque, si sarebbe fatta sentire, e infine durante il processo Avvocati e Politici non avrebbero mancato di denunciare la cosa e di farne elemento processuale.
Tutto ciò premesso proprio per dire che non mi permetterei mai di fare illazioni gratuite su questo argomento, ma resto rigorosamente in ciò che è pubblico. Intendo che è già pubblico fin dal 1999.


Da "ORDINANZA DI RINVIO A GIUDIZIO"
CAPO 6° - I restanti argomenti. Pag. 4867 e seguenti
Capitolo I - La documentazione acquisita presso la Segreteria Speciale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
..................

5. La conferma di opposizione del “segreto di Stato” sulle triangolazioni di armi.

In ultimo con missiva del 27 gennaio 98, pertanto a istruttoria finita, il Presidente del Consiglio Romano Prodi, trasmetteva gli ultimi documenti richiesti salvo alcuni atti inseriti nei fascicoli ad oggetto “Società Tirrena - Segreto militare - Segreto di Stato” e “Richieste esibizione documentazione esportazione armi a Israele del GI di Venezia” concernenti triangolazioni sulla vendita di armi a Paesi esteri. La mancata trasmissione di questi documenti veniva giustificata dal fatto che il Cesis ed il S.I.S.MI avevano ritenuto tuttora vigente ed attuale il segreto di Stato sui documenti atteso il preminente interesse dello Stato alla salvaguardia ed al mantenimento delle relazioni internazionali.



Quindi effettivamente alla richiesta di documentazione nell'ambito dell'inchiesta si è opposto un "Segreto"
Nel caso dell'attività della "Società Tirrena" addirittura un doppio segreto, "Segreto di Stato" (dal Cesis) e "Segreto Militare" (dal SISMI). Nel '98, dopo ben 18 anni ancora si oppone il segreto! E occorre ricordare che nel 1980 "tutte" le industrie che producevano materiale militare erano in mano pubblica, tramite l'IRI e l'EFIM (tranne l'Iveco (camion) e la Beretta (pistole e fucili) che erano private)
Certo sarebbe interessante sapere che tipo di armi vendeva la Tirrena nelle sue "triangolazioni".
Le sciabole?
E comunque non è al centro del problema ricostruttivo.

Ecco, anche esaminando lo "scenario" ho voluto allargare un pochino la visuale, spero che chi legge apprezzi la cosa. (sapete, i paraocchi li portano i somari....).



Fonte: http://www.seeninside.net/ust05.html


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Bel rapporto; ma resta il perché tanto mistero se fosse stato uno sbaglio ... sarebbe L'UNICA VOLTA!



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Perchè attentare a un capo di stato non è abbastanza grave da mantenere assoluto riserbo?


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Se il capo di stato è Gheddafi (scusa non ho letto tutta la teoria) avevano già provato di farlo fuori, ne avevano parlato ai telegiornali, per cui non vedo il problema di nasconderlo, tanto un motivo lo avrebbero trovato, così come è successo in altre situazioni.

K.



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Non si dimentica le vittime innocenti che ci sono state.


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