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greenwarrior ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

Il federalismo per il sud sarebbe un colpo tremendo, per come stanno attualmente le cose...Non per i motivi che sostengono i mostri miopi amici leghisti, ma proprio perchè i soldi devoluti al sud, finiscono sempre per non rimanere mai sul territorio. MA questo colpo duro, dopo aver preso le dovute precauzione per impedire ulteriori scempi, è da sferrare prima o poi...


Se un gatto abituato alla scatoletta di carne a pranzo, si ritrova all' improvviso senza, impara a cacciare. [:D]

Basta però che la nostalgia Imperialista Italiaca (nata dal Fascismo e anche prima) poi non ci ripensi sù!!,quando un domani ci saremo "evoluti"! [;)].


Ultima modifica di bleffort il 10/08/2010, 21:04, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/08/2010, 21:09 
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Hannah ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

Non ci sono sanzioni ma un ovvia operazione di recupero per i fondi non toccati. E' questo il punto su cui bisognerebbe riflettere:i fondi non sono stati toccati.
Dei 44 miliardi destinati al sud, ne sono stati spesi solo 3, 6...Qualcuno mi sa spiegare come mai?


Una parte dei soldi viene bloccata da Roma. Anziché rafforzare i controlli si blocca e basta ma non dappertutto. Non ho nulla contro la Sicilia che è una regione stupenda ma quello che non è possibile fare in Puglia e in Campania, in Sicilia è possibile farlo. Poi, a parte gli aspetti organizzativi, gli sprechi e la corruzione ci sono dappertutto in Italia, solo che c'è chi deve prendere la colpa, per cui il nord è considerato tutto virtuoso e il sud tutto sprecone o quasi ma le cose non stanno così. Se ne sta rendendo conto il governatore della Campania che, seppure è dello stesso partito del premier, gli stanno dando filo da torcere da Roma. Molti problemi non li vogliono risolvere anche perché poi i serbatoi di voti servono alla destra quanto alla sinistra. Al nord si cerca di favorire ildiscorso imprenditoriale (fatevi i conti di quelli che stanno nel libro paga di berlsusconi attraverso le sue società oquelle dei familiari, moltiplicate per 4, cioè il numero medio di componenti di una famiglia tipo e davete il serbatoio voti di silvio. Al sud, basta seguire le linee dei diversi interessi del pubblico (sanità ed appalti in primis) e si vede chi comanda i voti al sud. [8)]




In realtà almeno in parte i progetti gestibili con i fondi UE non sono nemmeno arrivati a Bruxelles ^_^...
Concodo su tutto il resto [;)]



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MessaggioInviato: 10/08/2010, 21:12 
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Hannah ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

Non ci sono sanzioni ma un ovvia operazione di recupero per i fondi non toccati. E' questo il punto su cui bisognerebbe riflettere:i fondi non sono stati toccati.
Dei 44 miliardi destinati al sud, ne sono stati spesi solo 3, 6...Qualcuno mi sa spiegare come mai?


Una parte dei soldi viene bloccata da Roma. Anziché rafforzare i controlli si blocca e basta ma non dappertutto. Non ho nulla contro la Sicilia che è una regione stupenda ma quello che non è possibile fare in Puglia e in Campania, in Sicilia è possibile farlo. Poi, a parte gli aspetti organizzativi, gli sprechi e la corruzione ci sono dappertutto in Italia, solo che c'è chi deve prendere la colpa, per cui il nord è considerato tutto virtuoso e il sud tutto sprecone o quasi ma le cose non stanno così. Se ne sta rendendo conto il governatore della Campania che, seppure è dello stesso partito del premier, gli stanno dando filo da torcere da Roma. Molti problemi non li vogliono risolvere anche perché poi i serbatoi di voti servono alla destra quanto alla sinistra. Al nord si cerca di favorire ildiscorso imprenditoriale (fatevi i conti di quelli che stanno nel libro paga di berlsusconi attraverso le sue società oquelle dei familiari, moltiplicate per 4, cioè il numero medio di componenti di una famiglia tipo e davete il serbatoio voti di silvio. Al sud, basta seguire le linee dei diversi interessi del pubblico (sanità ed appalti in primis) e si vede chi comanda i voti al sud. [8)]



Molto semplice no?. QUOTO!!!!!! [;)]


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MessaggioInviato: 10/08/2010, 21:21 
Ci sono delle cose che sono difficili da digerire ed impossibili da contrastare. In Campania lo Stato ha chiesto un risparmio sulla sanità di parecchi milioni di euro. Il secondo trimestre 2010 quasi tutte le ASL hanno già raggiunto il risparmio per cui si sono impegnate (almeno sulla carta). Poiché i conti non sono certificati, a meno che il collegio sindacale non esprima parere negativo sulla veridicità dei conti, c'è poco da fare. Io già sento i proclami di vittoria per la fine dell'anno del governo centrale e regionale. Se è vero che una parte dei risparmi è vera ed è dovuta essenzialmente ai pensionamenti ed al blocco del turnover, il resto è fuffa. I risultati di tipo strutturale si potranno avere soltanto tra qualche anno attraverso gli interventi di ristrutturazione ed i tagli (il piano ospedaliero c'è ma almeno deve partire).



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MessaggioInviato: 11/08/2010, 00:04 
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Blissenobiarella ha scritto:
Fino ad oggi i cani hanno mangiato dove hanno potuto....questa volta
la pappa è rimasta nelle ciotole...insisto nel chiedermi come mai...


Provo a dare la mia interpretazione.... [:)]

La lotta alla Mafia perpretata in questo paese nell'ultimo decennio è stata attuata mettendo in campo dei rigorosi controlli su tutti i finanziamenti pubblici. Naturalmente anche quelli della Comunità Europea sono, dal punto divista delle regole, molto più controllati di quanto non lo fossero prima. Infatti le leggi antimafia e quelle antiriciclaggio hanno prodotto una serie di irrigidimenti non solo in termini di procedure e di burocrazia ma anche relativamente al fatto che ogni progetto imprenditoriale, necessita di un appoggio delle Banche presenti sul territorio. Trattasi infatti (almeno in linea di massima) di finanziamenti a "fondo perduto" che possono essere però percepiti dagli imprendori nella misura del 50 o 60 o 70% del capitale complessivo da investire (questo dipende da caso a caso, da regione a regione e da progetto a progetto). Ora, per un finanziamento indirizzato, ad esempio, al settore turistico/recettivo di una "zona svantagiata" della Calabria, il fondo potrà coprire il 60% di un complesso alberghiero in prossimità della costa, a patto che la società che propone il progetto, oltre ad avere tutti i requisiti richiesti, sia disposta a cofinanziare il restante 40%. Viene da sè, a questo punto, che un progetto da 10 milioni di euro, prevede un investimento di 4 milioni da parte del richiedente.

Domanda: se tu fossi un imprenditore con 4 milioni di euro da investire e fossi beneficiario del finanziamento a fondo perduto della Comunità Europea (pari a 6 milioni), te la sentiresti di portare a termine il progetto, considerando le peculiarità del territorio e cioè:

1) che puoi operare solamente in un area considerata come "zona svantaggiata" (quindi servizi fatiscenti, parcheggi insufficienti, strade e infrastruture assenti, etc. etc).

2) che al largo del bellissimo mare della Calabria ci sono circa 55 navi contaminate da scorie radioattive sepolte a tot metri dalla costa.

3) che il segmento di mercato a cui ti rivolgi è fatto da famigliole che cercano di spendere il meno possibile.

4) che il periodo di lavoro, si riduce a zero nei mesi invernali (perchè da quelle parti, d'inverno, c'è il nulla esistenziale).

5) che NON c'è spirito collaborativo da parte delle amministrazioni locali, perchè sei visto come uno "straniero" in terra altrui e a buon conto, viste e considerate le sane abitudini delle amministrazioni calabresi, dovrai pure "ungere" qualcuno per avere i permessi in tempi verosimili.

6) che le Banche, oggi come oggi, sono rigide come il marmo di Carrara.

7) che appena cominci a guadagnare soldi, la sera, durante la strada che ti conduce a casa, ti fermano per strada un gruppo di banditi che ti chiedono il pizzo come percentuale sugli utili.


Insomma, detto in soldoni..... PRIMA c'era la Mafia a realizzare quelle poche cose che vediamo. E ora? Chi se la sente di fare - seguendo tutte le corrette procedure - il pioniere, il coraggioso, l'incosciente o addirittura il POLLO??

Ecco..... io credo che le cose, in linea di massima, stiano in questi termini....
Almeno da quelle parti....... [V]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 11/08/2010, 00:41 
Eppure le regioni meridionali hanno utilizzato il 99,7% dei Fondi Ue della Programmazione 2000-2006, conclusa nel dicembre 2009
Che è successo dopo?



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MessaggioInviato: 11/08/2010, 01:34 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Eppure le regioni meridionali hanno utilizzato il 99,7% dei Fondi Ue della Programmazione 2000-2006, conclusa nel dicembre 2009
Che è successo dopo?


Dopo è subentrato questo:

IL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE PER IL 2007-2013
E LA PROPOSTA DI ALLOCAZIONE DEI FONDI COMUNITARI
EUROPEI E DEL FONDO AREE SOTTOUTILIZZATE


http://www.fondieuropei2007-2013.it/upl ... 7-2013.pdf

Una montagna di belle parole.... ma i fatti, evidentemente, sono
stati condizionati da problemi subentrati successivamente.

Sfiducia? Crisi Economica? Assetti industriali e progetti imprenditoriali
che sono stati delocalizzati? Clientelismo politico che ha cambiato
strategie? O forse un insieme di tutte queste cose?



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MessaggioInviato: 11/08/2010, 01:37 
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Ufologo 555 ha scritto:

(Peccato che non ricordo dove avevo letto la notizia ... perché parlava di multe!) Aspetta, qui c'è qualcosa ...


ILSOLE24ORE.COM > Notizie Economia e Lavoro ARCHIVIO

L'Italia non sa spendere i fondi Ue. E rischia di perdere 10 miliardi €


(forse è questo):


lunedì 5 luglio 2010Tremonti e i fondi europei per il sud
Qualche giorno addietro il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, intervenendo all’assemblea della Coldiretti ha indirettamente definito “cialtroni” gli amministratori del Sud perché nell’ambito del programma 2007-2013 non hanno saputo approfittare dei fondi europei destinati al sud per un importo pari a 44 miliardi: «Questi signori ne hanno spesi solo 3,6».Ha denunciato il Ministro con forza.
È bene ricordare che i “fondi strutturali” sono le risorse che la Ue mette a disposizione dei diversi paesi dell’Unione per finanziare interventi sul territorio. In Italia spesso vengono associate all’utilizzo del Fondo Fas (Fondo aree sottoutilizzate) istituito nel 2003 e destinato alle zone economicamente più arretrate del Paese (per il 90% vanno al Sud).

Per semplificare la gestione dei fondi e recuperare quelli non spesi entro i termini previsti dalla legge, lo scorso 24 giugno, Bruxelles ha adottato nuove misure tra cui il posticipo dell’applicazione della regola di disimpegno in base alla quale un finanziamento stanziato nel 2007 che non è stato speso entro la fine del 2009 viene automaticamente riversato nel bilancio della Ue. Così facendo, la Ue ha “salvato” circa 220 milioni che sarebbero andati in fumo. A rischiare era soprattutto la Spagna, con 125 milioni, seguita dall’Italia con 56, Regno Unito con 9, Germania con 6.

Il Sud ha destinato milioni a valanga: li ottiene, li promette, li stanzia, li destina, li usa a volte bene, spesso male. Poi qualcuno non li prende affatto. Queste le parole di Tremonti: Puglia, Basilicata, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria guardano un patrimonio che sarebbe utilissimo, ma che inspiegabilmente non viene toccato. Che cos’è, pudore? O forse è meglio non fare per evitare di sembrare incapaci? Non c’è qualcun altro che ruba al Sud, ma è il Sud che a volte ruba a se stesso. S’è rubato il passato, si ruba il presente e forse anche il futuro”.

La classifica degli sprechi è capeggiata dalla Calabria che ha utilizzato solo il 12% dei 1.868 milioni di euro assegnati, “perdendone” 1.643,84; seguono la Puglia (16,22%, spreco 2.740,44 milioni), la Sicilia (18,99%, 3.493,96), la Campania (20,8%, 3.251.16).
«Emblematico e sconfortante è il caso dei cosiddetti “grandi progetti”, opere infrastrutturali nei settori della mobilità, delle telecomunicazioni e dell’energia di importo superiore a 50 milioni di euro: su un totale di 56 grandi progetti per il Mezzogiorno (sempre per il periodo 2007-2013), solo 4 sono stati per ora approvati dalla Commissione Europea. E non per sciatteria di Barroso e soci: drammaticamente, accade che i progetti tardino ad essere recapitati a Bruxelles».

Ma Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, così ribatte alle accuse di Tremonti: “È inaccettabile che si passi il cerino acceso in mano alle Regioni per delegittimarle come istituzioni. Se si fanno attente verifiche si scoprirà che i problemi di soldi non spesi riguardano anche progetti che non sono stati portati avanti dai ministeri e dagli enti collegati». E Nichi Vendola, governatore della Puglia, rafforza la tesi di Errani: «Basta scorrere le Tabelle del Rapporto Strategico 2009 redatto dal Dipartimento Politiche di Sviluppo per verificare che sul totale dei Fondi comunitari gestiti dai ministeri (PON), che ammonta a circa 11 miliardi, i ministeri interessati (Sviluppo Economico, Ricerca, Ambiente, Interni, Infrastrutture) hanno speso poco più di 732 milioni di euro, pari al 6,7 % della dotazione disponibile».

Il problema dell’utilizzo dei fondi europei (finanziati attraverso l’Iva dagli stati membri ed erogati in cofinanziamento, cioè li prende solo la Regione in grado di finanziare e portare avanti la metà del progetto) è una vecchia diatriba. «La risposta tecnica a Tremonti arriva dal vice presidente del parlamento europeo Gianni Pittella (Pd) che spiega come l’attuale normativa prevede che i fondi europei debbano essere accoppiati per essere utilizzati con i fondi Fas (cioè quelli nazionali per le aree scarsamente utilizzate) e dunque lo “scippo” dei Fas alle regioni (utilizzati per cassa integrazione e altro), ha ostacolato l’utilizzo dei fondi strutturali».
Le parole di Tremonti hanno fatto sì che destra e sinistra andassero a cercare i cialtroni nel campo avversario. E qualcuno, giustamente ricorda che a parte qualche lodevole eccezione, come Nichi Vendola che per la Puglia ha speso tutti i fondi per lo sviluppo erogati dal 2000 al 2006 (2,6 miliardi di euro), per il resto, i governatori e i sindaci del Sud, militano nel centrodestra».
E Giuseppe Scopelliti, neogovernatore di centrodestra della Calabria, suppone che “Tremonti si riferisse agli amministratori locali del passato». Mentre Renata Polverini, neogovernatore di centrodestra del Lazio: «In molti casi, come nel Lazio, in Campania e in Calabria, la cialtroneria è stata sanzionata dagli elettori».
Senza fare dietrologia, si è quasi alla fine del programma 2007-2013, e quando un progetto nasce sbagliato è difficile recuperarlo appieno, cancellare gli errori e dirottare i fondi altrove.
L’unico dato certo è che gli strumenti scelti fino ad ora hanno dimostrato lacune. Oggi si deve riflettere su cosa non andava e aggiustare il tiro, perché è da criminali perdere fondi destinati allo sviluppo.

http://aore12.blogspot.com/2010/07/trem ... l-sud.html

I fondi F.A.S.,cari signori il nostro Governo li ha sperperati in altri luoghi fuorchè al Sud:
Una buona parte è andata al Nord ,un'altra parte li ha utilizzati per la ricostruzione dell'Aquila,un'altra ancora e andata all'Expo di Milano e il rimanente sono andati in altro luogo che non ricordo,vaff.....lo il Sud!!.
Grazie!.B.B.[:(!]


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MessaggioInviato: 11/08/2010, 02:13 
già i Fas...



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[size=150]'Berlusconi finanziava Provenzano'[/size]

Immagine


Il Corriere rivela: nelle mani dei pm un pizzino in cui si parla di 100 milioni di lire versati dal Cavaliere al boss dei boss nel 2001. A trovarlo tra le carte di famiglia è stata la vedova di don Vito Ciancimino

Nel 2006, quando Bernardo Provenzano fu arrestato, il presidente del Consiglio era stata l'unica carica istituzionale a non complimentarsi con la polizia per la cattura. Se il documento, dattiloscritto e con accanto annotazioni autografe di don Vito, è autentico adesso si capisce il perché. Il gruppo Berlusconi che a partire dagli anni Settanta, secondo le sentenze contro Marcello Dell'Utri, regalava soldi a Cosa Nostra, non avrebbe smesso di farlo con la discesa in campo del Cavaliere. I rapporti economi sarebbero invece proseguiti fino a un'epoca recentissima. Tanto che Ciancimino senior e Provenzano, dopo la celebre vittoria elettorale del centro-destra per 61 a 0 in Sicilia, discutevano tra loro dell'aiuto per le loro questioni giudiziarie preteso dagli "amici". La trattativa tra lo Stato e l'Antistato, insomma, non è solo una questione di criminalità poltica.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08 ... fia/49464/

hemmm....che dire? per fortuna che silvio c'è...


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anzi la strofa esatta dovrebbe essere meno male che silvio c'è,chiedo ai berluscones [;)] [B)] [8] [8)] [:(!]


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berlusconi dà 100 milioni a Provenzano ... MA DAI!!!

Lol ... spinto dall'entusiasmo (sic!), avevo aperto un 3d.

Sembra che in questo paese il fondo della follia non esista. Milioni di persone hanno sostenuto (e continuano a sostenere) questo delinquente. Ecco, questo è un mistero assoluto.


Ultima modifica di eSQueL il 11/08/2010, 14:13, modificato 1 volta in totale.


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Ghedini: ‘Falso e sconnesso l’articolo del Corriere’ “L’articolo apparso sul Corriere della Sera riguardante dichiarazioni asseritamente rese dai Ciancimino è del tutto sconnesso dalla realtà e sarà oggetto di specifiche azioni giudiziarie. Il continuo, miracoloso apparire di documenti senza alcuna garanzia dell’epoca in cui sarebbero stati formati e senza alcuna verifica giurisdizionale, oltre al fiorire di ricordi di episodi di 40 anni fa non solo mai narrati sino ad oggi ma contraddetti dalla realtà fattuale, non può che ingenerare ovvie perplessità visto anche il momento in cui i documenti vengono propalati”. E’ quanto dichiara Niccolò Ghedini, parlamentare del Pdl e legale del premier Silvio Berlusconi. “Chiederemo all’Autorità giudiziaria di poter acquisire questi atti e queste dichiarazioni, ammesso che esistano, per poter esperire le azioni del caso e anche per comprendere come mai atti d’indagine continuino ad essere previamente pubblicati dai giornali. Vi è comunque un’unica certezza: mai il presidente Berlusconi ha avuto contatti diretti o indiretti con Vito Ciancimino (di cui, all’epoca, non conosceva neppure l’esistenza) o con suoi familiari, nè tantomeno ha avuto rapporti economici, e sarà agevole provarlo in giudizio”, dice Ghedini.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/08 ... ere/49525/


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Mafia, Ciancimino jr .
tira in ballo il premier
La vedova di don Vito: incontri negli anni '70


PALERMO - Dopo le minacce al figlio di cinque anni dice di non volere più parlare, Massimo Ciancimino. Ma lo ha fatto negli ultimi giorni. Come la madre Epifania Scardino, per la prima volta loquace con i magistrati di Palermo ai quali ha confermato il contenuto di un «pizzino» indirizzato nel 2001 dal marito, «don Vito», a Bernardo Provenzano chiamato «Caro Rag.» e con riferimenti espliciti a Silvio Berlusconi.
Un invito a distribuire i cento milioni di lire incassati da una trattativa che coincide con le elezioni del 2001. Il testo è top secret, ma chi lo ha letto così sintetizza evocando conteggi in vecchie lire: «Dei 100 milioni ricevuti da Berlusconi, 75 a Benedetto Spera e 25 a mio figlio Massimo». E poi: «Caro Rag. bisogna dire ai nostri amici di non continuare a fare pistolinate... E di risolvere i problemi giudiziari...».
Sarebbe davvero inquietante questo appunto, soprattutto se fosse confermata la data del 2001, quando si votò per le Politiche il 13 maggio e per le Regionali in Sicilia il 24 giugno. Anche perché un seppur incerto riferimento a un flusso di denaro sporco riversato da Ciancimino padre nelle attività edilizie dell'impero Berlusconi risale al 1974, con la mediazione di due prestanome, due costruttori che allora si presentavano a Milano come danarosi uomini d'affari. La coppia che l'ex sindaco di Palermo chiamava sarcastico «B&B»: Antonino Buscemi, morto in carcere mentre stava scontando una pena, e Franco Bonura, condannato nel 2008 a venti anni.

Varca adesso una nuova soglia Massimo Ciancimino con questo «pizzino» in cui compare Spera, allora longa manus di Provenzano. E la varca con l'aiuto della madre, malata, anziana, ma pronta, con una tempestività sospetta, a trovare una carpetta del marito e a consegnarne il contenuto al figlio Massimo. Sospetta perché tutto sarebbe accaduto due giorni prima della perquisizione ordinata dalla procura di Caltanissetta, quasi un mese fa, in case e ville dei parenti di Ciancimino junior.

Una scelta dalla quale traspare una certa diffidenza da parte del procuratore Sergio Lari e dei sostituti nisseni che hanno tanto materiale su cui lavorare, ma non quel «pizzino». Documento che adesso compare solo a Palermo negli uffici di Nino Di Matteo, Paolo Guido e Antonio Ingroia. Gli stessi che per la prima volta avrebbero avuto la conferma di un rapporto diretto fra «don» Vito e Berlusconi per voce della vedova: «Si, mio marito incontrava negli anni Settanta Berlusconi a Milano... Ma alla fine si sentì tradito dal Cavaliere...».
Adesso sarà necessario cercare adeguati riscontri. Di qui il mandato affidato alla polizia scientifica per un esame sulla compatibilità della carta con l'epoca indicata, il 2001, quando c'era già l'euro, ma tanti ancora conteggiavano gli affari in lire. E poi è tutta da definire la stessa attendibilità di Ciancimino junior visto che un tribunale, quello di Dell'Utri, lo ha ritenuto contraddittorio.

Da sei anni aleggia comunque l'ombra di un assegno da 25 milioni del Cavaliere a Ciancimino. Effetto di una intercettazione fra Ciancimino junior e la sorella Luciana, allora indispettita per le difficoltà a trovare un posto di prima fila per il decennale di Forza Italia a Palermo, presente Berlusconi. E il fratello, senza immaginare di essere ascoltato, fu pronto a ricordare che avrebbero potuto sventolare la prova di quel pagamento. Appunto, un assegno, si pensò. Documento mai trovato. Ma adesso richiamato da Massimo Ciancimino con una correzione: «Non si trattava di un assegno, ma di soldi in contanti: i 25 milioni di lire indicati nel "pizzino", somma che andai a ritirare presso un amico di Pino Lipari...».


Siamo alla piena ammissione di un evento che rende l'allora giovane rampollo di «don» Vito complice del padre. Tanto da portare i procuratori di Palermo a un passo obbligato: la sua incriminazione per favoreggiamento, riciclaggio o addirittura per concorso esterno in associazione mafiosa.
«Fate pure, a me interessa solo raccontare la verità, ormai...», avrebbe detto la scorsa settimana a palazzo di giustizia dove lunedì mattina è tornato in lacrime, dopo aver trovato la lettera con proiettile e minacce al figlio, chiedendo protezione per il piccolo e promettendo a se stesso di non fare più rivelazioni: «Così, tacendo, diventerò anch'io un "eroe"».
Un riferimento diretto a Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore dal senatore Marcello Dell'Utri considerato un «eroe». Frase ripetuta ieri ai due uomini di scorta che, prima di accompagnarlo con moglie e figlio fuori Palermo, si sono presentati con le «misure rafforzate»: tre giubbotti antiproiettile.

http://www.corriere.it/politica/10_agos ... aabe.shtml


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MessaggioInviato: 11/08/2010, 19:30 
e' bellissimo perche' il nano non ha il portavoce.... ha l'avvocato che risponde al paese..... siamo alla totale pazzia.



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Se a ciascun l'interno affanno si vedesse in fronte scritto quanti che invidia fanno ci farebbero pietà
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