10/09/2010, 13:11
robs79 ha scritto:Michele ha scritto:
Ma una volta che il condannato a morte viene ucciso che cambia??
Le persone da lui assassinate tornano in vita?
I familiari di esse saranno più felici nel vedere un altro morto nella faccenda?
Che diamine, NO!
Come detto in altri casi é il tuo pensiero lo rispetto ma é soggettivo lo sai benissimo.Ti potrei rispondere che vedere morto e non piu' "libero" di vivere in carcere,il carnefice dei propri cari,é la cosa che desiderano di piu' e che li aiuterebbe a stare meglio.
10/09/2010, 13:18
Michele ha scritto:
Ma io ora non sto parlando soggettivamente...la morte del carnefice non aiuta i familiari della vittima...
10/09/2010, 13:54
robs79 ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
Robs.... Mik.300 nei suoi post utilizza il sarcasmo, tu le offese dirette.
Quindi moderiamo i termini per favore... non siamo al bar sotto casa,
grazie
Anche sto giro cornuto e bastonato,bene.Sempre piu' democratico come forum.
21/09/2010, 11:03
21/09/2010, 11:33
21/09/2010, 15:19
mik.300 ha scritto:
dopodomani è..il 23..
http://www.corriere.it/esteri/10_settem ... aabe.shtml
l'accusa di teheran: «gli stati uniti usano due pesi e due misure, li denunceremo»
E ora l'Iran accusa gli Usa per il caso di Teresa Lewis, la «Sakineh» americana
La donna, considerata una disabile mentale, sarà giustiziata per omicidio in Virginia giovedì prossimo
MILANO - Due pesi e due misure. Teheran accusa Washington di essersi mobilitata contro l’esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, fingendo invece di ignorare il caso tutto americano di Teresa Lewis, la disabile mentale che verrà giustiziata giovedì dallo stato della Virginia. I media filogovernativi della Repubblica islamica dedicano ampio spazio in questi giorni alla vicenda della 41enne Lewis, condannata per aver convinto l’allora amante e un complice ad ammazzare il marito e il figliastro nel 2002.
L'ACCUSA - La commissione parlamentare iraniana dei diritti umani sostiene che il caso della Lewis rifletta i "doppi standard" del governo statunitense, proprio in riferimento a quello dell’iraniana Sakineh condannata alla lapidazione per adulterio. «Se la condanna (di Lewis) sarà portata a termine, denunceremo gli Stati Uniti davanti alla comunità internazionale» minaccia il parlamentare iraniano Hossein Naghavi, portavoce della commissione citato dall’agenzia semi-ufficiale Fars. L’ultima speranza della Lewis risiede nell’appello alla Corte Suprema statunitense presentato dai suoi legali, che insistono sull’incostituzionalità dell’esecuzione per la disabilità mentale della loro assistita, ampiamente dimostrata dagli psicologi. Il destino della donna, infatti, sembra ormai segnato dopo che il governatore Bob McDonnell ha respinto la sua richiesta di clemenza: l’iniezione letale è fissata il 23 settembre. «I media statunitensi hanno attaccato l’Iran sul caso di Sakineh - si legge sulla Fars, ripresa dal Guardian di Londra - il caso Lewis ha molte similitudini con quello di Mohammadi Ashtiani, con la differenza che la colpevolezza di Sakineh è stata dimostrata, mentre ci sono un sacco di ambiguità nella vicenda di Teresa. I media americani hanno fatto del loro meglio per trasformare Sakineh in un simbolo dei diritti umani nel contesto delle atrocità che riversano sull’Iran, ma in questi sette anni le organizzazioni dei diritti umani sono rimaste in silenzio su Teresa. E tutto ciò dimostra i loro doppi standard nei confronti degli altri paesi».
21/09/2010, 21:09
mik.300 ha scritto:
dopodomani è..il 23..
http://www.corriere.it/esteri/10_settem ... aabe.shtml
l'accusa di teheran: «gli stati uniti usano due pesi e due misure, li denunceremo»
E ora l'Iran accusa gli Usa per il caso di Teresa Lewis, la «Sakineh» americana
La donna, considerata una disabile mentale, sarà giustiziata per omicidio in Virginia giovedì prossimo
MILANO - Due pesi e due misure. Teheran accusa Washington di essersi mobilitata contro l’esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, fingendo invece di ignorare il caso tutto americano di Teresa Lewis, la disabile mentale che verrà giustiziata giovedì dallo stato della Virginia. I media filogovernativi della Repubblica islamica dedicano ampio spazio in questi giorni alla vicenda della 41enne Lewis, condannata per aver convinto l’allora amante e un complice ad ammazzare il marito e il figliastro nel 2002.
L'ACCUSA - La commissione parlamentare iraniana dei diritti umani sostiene che il caso della Lewis rifletta i "doppi standard" del governo statunitense, proprio in riferimento a quello dell’iraniana Sakineh condannata alla lapidazione per adulterio. «Se la condanna (di Lewis) sarà portata a termine, denunceremo gli Stati Uniti davanti alla comunità internazionale» minaccia il parlamentare iraniano Hossein Naghavi, portavoce della commissione citato dall’agenzia semi-ufficiale Fars. L’ultima speranza della Lewis risiede nell’appello alla Corte Suprema statunitense presentato dai suoi legali, che insistono sull’incostituzionalità dell’esecuzione per la disabilità mentale della loro assistita, ampiamente dimostrata dagli psicologi. Il destino della donna, infatti, sembra ormai segnato dopo che il governatore Bob McDonnell ha respinto la sua richiesta di clemenza: l’iniezione letale è fissata il 23 settembre. «I media statunitensi hanno attaccato l’Iran sul caso di Sakineh - si legge sulla Fars, ripresa dal Guardian di Londra - il caso Lewis ha molte similitudini con quello di Mohammadi Ashtiani, con la differenza che la colpevolezza di Sakineh è stata dimostrata, mentre ci sono un sacco di ambiguità nella vicenda di Teresa. I media americani hanno fatto del loro meglio per trasformare Sakineh in un simbolo dei diritti umani nel contesto delle atrocità che riversano sull’Iran, ma in questi sette anni le organizzazioni dei diritti umani sono rimaste in silenzio su Teresa. E tutto ciò dimostra i loro doppi standard nei confronti degli altri paesi».
22/09/2010, 17:43
robs79 ha scritto:mik.300 ha scritto:
dopodomani è..il 23..
http://www.corriere.it/esteri/10_settem ... aabe.shtml
l'accusa di teheran: «gli stati uniti usano due pesi e due misure, li denunceremo»
E ora l'Iran accusa gli Usa per il caso di Teresa Lewis, la «Sakineh» americana
La donna, considerata una disabile mentale, sarà giustiziata per omicidio in Virginia giovedì prossimo
MILANO - Due pesi e due misure. Teheran accusa Washington di essersi mobilitata contro l’esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, fingendo invece di ignorare il caso tutto americano di Teresa Lewis, la disabile mentale che verrà giustiziata giovedì dallo stato della Virginia. I media filogovernativi della Repubblica islamica dedicano ampio spazio in questi giorni alla vicenda della 41enne Lewis, condannata per aver convinto l’allora amante e un complice ad ammazzare il marito e il figliastro nel 2002.
L'ACCUSA - La commissione parlamentare iraniana dei diritti umani sostiene che il caso della Lewis rifletta i "doppi standard" del governo statunitense, proprio in riferimento a quello dell’iraniana Sakineh condannata alla lapidazione per adulterio. «Se la condanna (di Lewis) sarà portata a termine, denunceremo gli Stati Uniti davanti alla comunità internazionale» minaccia il parlamentare iraniano Hossein Naghavi, portavoce della commissione citato dall’agenzia semi-ufficiale Fars. L’ultima speranza della Lewis risiede nell’appello alla Corte Suprema statunitense presentato dai suoi legali, che insistono sull’incostituzionalità dell’esecuzione per la disabilità mentale della loro assistita, ampiamente dimostrata dagli psicologi. Il destino della donna, infatti, sembra ormai segnato dopo che il governatore Bob McDonnell ha respinto la sua richiesta di clemenza: l’iniezione letale è fissata il 23 settembre. «I media statunitensi hanno attaccato l’Iran sul caso di Sakineh - si legge sulla Fars, ripresa dal Guardian di Londra - il caso Lewis ha molte similitudini con quello di Mohammadi Ashtiani, con la differenza che la colpevolezza di Sakineh è stata dimostrata, mentre ci sono un sacco di ambiguità nella vicenda di Teresa. I media americani hanno fatto del loro meglio per trasformare Sakineh in un simbolo dei diritti umani nel contesto delle atrocità che riversano sull’Iran, ma in questi sette anni le organizzazioni dei diritti umani sono rimaste in silenzio su Teresa. E tutto ciò dimostra i loro doppi standard nei confronti degli altri paesi».
Ahaahahah ormai l'iran é senza vergogna,paragonano quello che ha fatto la cittadina Americana con quello che ha fatto Sakineh!!!Si sono inventati che Sakineh abbia organizzato l'omicidio del marito per far sembrare la donna degna di pena capitale,e non si vergognano di questo.
23/09/2010, 00:58
come fai a dire questo?
il marito è morto,
giusto?
questo è un fatto.
qualcuno l'ha ammazzato..
ma forse i tribunali usa sono la scienza infusa
quelli iraniani contano balle..
giusto?
sta tutto qui il problema..
domani è il 23..
23/09/2010, 08:40
BlitzKrieg ha scritto:come fai a dire questo?
il marito è morto,
giusto?
questo è un fatto.
qualcuno l'ha ammazzato..
ma forse i tribunali usa sono la scienza infusa
quelli iraniani contano balle..
giusto?
sta tutto qui il problema..
domani è il 23..
Mik, ti stai cacciando in un terreno minato, paragonado la giustizia in U.S.A. con la Giustizia in Iran
Poveri iraniani
23/09/2010, 09:00
23/09/2010, 12:47
robs79 ha scritto:
Mik seriamente,puoi pensarla come vuoi chiaramente,ma non paragonare le 2 giustizie dai,sii serio.
In Iran non sanno neanche cosa sono i diritti delle persone,li basano su una loro interpretazione di un racconto (il corano) su'.
Non ho le prove del fatto che Sakineh sia stata incastrata,ma visto il trattamento che hanno le donne in Iran e visto come devono rifarsi agli occhi dell'opinione pubblica mondiale,non mi meraviglierei del fatto che si siano inventati tutto.La differenza sai dove sta???Che se andiamo a cercare prove su Sakineh non ne troveremo,mentre sulla tizia americana volendo si possono trovare.
23/09/2010, 13:10
23/09/2010, 13:43
robs79 ha scritto:
Ti consiglio di leggerti questo per farti una idea della condizione femminile in Iran:
http://www.recensioni-storia.it/la-cond ... aggio-pag3
Di certo non voglio una moglie zoccola ma preferisco di gran lunga la "liberta'" occidentale,fidati.
23/09/2010, 14:18
bleffort ha scritto:robs79 ha scritto:
Ti consiglio di leggerti questo per farti una idea della condizione femminile in Iran:
http://www.recensioni-storia.it/la-cond ... aggio-pag3
Di certo non voglio una moglie zoccola ma preferisco di gran lunga la "liberta'" occidentale,fidati.
Sul sito si legge un commento:
Patrizia
27 agosto 2008 alle 14:48
tornata di recente da un viaggio in iran,non ho visto polizia religiosa,non esiste l’obbligo del chador, molte donne indossano foulard colorati che lasciano scoprire i capelli, i manteaux sono attillati e colorati, sono molto ben truccate con smalto alle unghie. Alle donne iraniane manca il diritto al lavoro , la libertà di pensiero e di espressione, sono vittime di violenze e soprusi, per molte il foulard è solo un accessorio di moda!
Forse la verità stà nel mezzo!.