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Stellare
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MessaggioInviato: 26/06/2009, 14:51 
bè se vogliamo parlare di anima in termini scientifici, farlo in maniera diretta al momento risulterebbe un po' ostico. Srebbe più comodo a mio avviso usare un "concetto ponte" , quello di "coscienza" ad esempio. A tal proposito se vi va potete dare un' occhiata qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=1865
Modelli quantistici della Coscienza in sfilata cronologica.
C'è un po' da leggere lo so, ma è interessante notare lo sviluppo del pensiero scientifico su questi alrgomenti che scivolono quasi nella filosofia e nella metafisica.



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

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MessaggioInviato: 26/06/2009, 22:20 
Cita:
Knukle ha scritto:

Esistono fenomeni non spiegabili in alcun modo
se non ammettendo l'esistenza di un anima?




Step 2
(Anche stavolta le domande le faccio io [:o)])

Si possono spiegare diversamente i casi in cui persone
attualmente in vita - attraverso l'Ipnosi Regressiva - ricordano
in modo chiaro e limpido esistenze vissute in altre epoche
e in altri luoghi, dove si parlava magari in un'altra lingua, e delle
quali è stato possibile trovare riscontri?



"Il documentario si conclude con un'intervista a Brian Weiss, uno psichatra tra i maggiori esperti di reincarnazione. Con l'ipnosi regressiva i pazienti che soffrono di disturbi psichici e fobie come la claustrofobia o le vertigini, superano questi mali quando ricordando di esser vissuti in un'altra vita e di essere morti per cause violente e riconducibili ai loro mali: i claustrofobici ricordano di essere morti sepolti vivi, quelli che soffrono di vertigini di essere stati gettati da un castello, etc... Quando questi pazienti ricordano come sono morti nell'altra vita, le loro fobìe e disturbi spariscono. Weiss, dopo 20 anni di ipnosi regressive fatte a migliaia di pazienti, è fermamente convinto che l'anima non muoia, ma che questa passi di corpo in corpo".



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 26/06/2009, 22:56 
Sinceramente non so che dire.
Io personalmente non so proprio come spiegare in altra maniera questi fenomeni (la prima domanda si sta rivelando azzeccatissima a quanto pare eh?). Posso ricordare che l'ipnosi regressiva è facilmente falsabile e che, comunque, abbiamo tra le mani solo le parole di quest'uomo, e non fatti. Ma le mie sono argomentazioni labili, e nonostante tutto non credo che un esperto di questo calibro vada in giro a menar balle davanti alle telecamere.

Quindi, ripeto, non so che dire.

Qualcuno che possa spiegare in altra maniera il fenomeno? [:p]
Sempre se esso possa essere vero, e non un ennesimo meccanismo mentale che ancora non siamo riusciti a comprendere. Ma se mi dite che nei "ricordi" di queste persone ci sono riscontri reali con il passato, beh, allora la musica cambia, e di brutto.


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MessaggioInviato: 27/06/2009, 16:32 
caro Knukle,
in realtà la cosa non è poi così semplice [;)](faccio io un po' lo scettico [8D])poichè ,non essendo l'intervistato, ne il primo ne il solo ad effettuare l'ipnosi regressiva per dimostrare vite precedenti,la cosa ha però ,nel corso del tempo,trovato nelle correnti contrarie alla teoria(leggi detrattori) spiegazioni alternative, soprattutto nell'impossibilità di verificare "con assoluta certezza" i fatti "ricordati in ipnosi, perchè appartenenti ad epoche lontane.
Un altro es l'abbiamo sulle abduction ,studiate da MALANGA,di cui abbiamo parlato sul forum, anche qui con fautori e detrattori, soprattutto sulla"veridicità dell'ipnosi"
Anche per il parlare ligue sconosciute, lessi una spiegazione, per cui una donna parlava mi pare greco antico, in ipnosi,pur essendo analfabeta, ma si scoprì che, da piccola aveva frequentato assieme alla madre ,lo studio di un prete o letterato, non ricordo che leggeva ad alta voce, alcuni passi di...greco antico [;)]
Ci dovrebbe essere in rete ,parecchi sull'argomento.
ciao
mauro



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Stellare
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MessaggioInviato: 31/08/2009, 18:29 
Immagine

Queste immagini sono state diramate dal Dr Kostantin Korotkov che, ha dichiarato lo scienziato russo, mostrano il momento in cui l'anima abbandona il corpo alla morte di un individuo. Si tratta di una foto in tecnica Kirlian, che Korotkov, direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, riconosciuta autorità internazionale nelle foto con tecnica Kirlian, da lui perfezionata con tecnica GDV (gas-discharge visualization) ha applicato su una persona in punto di morte. L'alone azzurro nell'immagine a sinistra è il momento in cui, secondo lo scienziato, l'anima sta abbandonando il corpo che, una volta spirato il soggetto, diviene rosso. La tecnica GDV svipuppata da Korotkov permetterebbe di monitorare il progresso di trattamenti medici. Lo scienziato ha affermato che le immagini da lui ottenute dimostrerebbero che l'anima ritorna più volte nel corpo, specie nelle ore notturne e lo scienziato ascrive il fenomeno a energia non utilizzata che è contenuta nell'anima che oramai ha abbandonato il corpo ma si troverebbe in uno stato confusionale a causa del cambiamento di condizione.

Fonte: ilblogdiadrianoforgione.myblog.it


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MessaggioInviato: 31/08/2009, 18:31 
Io ce l'HO! [:)]



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 19/01/2010, 15:13 
Tratto da:
I SEGRETI DELL’IMMORTALITA’ E
L’EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA


Fonte: http://www.scienzaespirito.it/files/img ... ok_imm.pdfù



La notte del 22 Ottobre 1986 fui “svegliata” nel sonno. Accanto a me, alla mia destra c’era Renzo, colui che aveva guidato i miei primi passi alla scoperta dei grandi misteri della Vita. Renzo era trapassato la stessa notte ed io ero sconvolta dal dolore e dallo sgomento. Solo pochi anni prima avevo perso mio padre e non ero pronta a perdere anche il mio più caro Amico e Maestro. Mai avrei immaginato che lui avrebbe potuto lasciarmi così presto; aveva solo 49 anni. Renzo cercò di rassicurarmi del fatto che lui non era affatto morto. Dicendomi quelle parole mi prese per un braccio e mi “portò” a casa sua (in realtà ci trovammo istantaneamente nella sua camera da letto) mi mostrò il suo corpo disteso nel letto e stringendomi ancora più forte il braccio mi disse: “quello che vedi non sono io, ma semplicemente un vestito che adesso non mi serve più; io sono qui vicino a te. Mi senti? Non devi piangere e disperarti, ci vedremo ancora. Al risveglio, il mio braccio indolenzito recava ancora i segni della stretta di Renzo.

Un’improvvisa felicità mi pervase. Fra tutte le incredibili esperienze che ebbi nei 5 anni trascorsi accanto a lui, adesso avevo avuto la dimostrazione più eclatante: che la morte non esiste. Per quanto la mia formazione mentale tenda sempre a cercare risposte “razionali” a tutte le stranezze che mi capitavano, non potevo più dubitare. La mattina seguente mi recai di corsa a casa sua ed entrai nella camera da letto dove vidi, disteso nel letto, il corpo del mio Amico esattamente nello stesso modo in cui lo avevo visto la notte prima. Quella esperienza non era stata un comune sogno. Renzo da tempo mi aveva insegnato a mantenere la coscienza desta anche nel sonno; mi disse che l’unica differenza fra Esseri “vivi” e “morti” non stava nell’avere un corpo fisico, ma solo nella consapevolezza.



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MessaggioInviato: 06/02/2010, 01:56 
Documentario sulla Vita Oltre la Vita, uno studioso
parla di cosa vedono i soggetti che vivono una NDE,
Near Death Experience, una esperienza di quasi-morte
e poi ritornano.




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MessaggioInviato: 06/02/2010, 09:33 
Cita:
2di7 ha scritto:

Immagine

Queste immagini sono state diramate dal Dr Kostantin Korotkov che, ha dichiarato lo scienziato russo, mostrano il momento in cui l'anima abbandona il corpo alla morte di un individuo. Si tratta di una foto in tecnica Kirlian, che Korotkov, direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, riconosciuta autorità internazionale nelle foto con tecnica Kirlian, da lui perfezionata con tecnica GDV (gas-discharge visualization) ha applicato su una persona in punto di morte. L'alone azzurro nell'immagine a sinistra è il momento in cui, secondo lo scienziato, l'anima sta abbandonando il corpo che, una volta spirato il soggetto, diviene rosso. La tecnica GDV svipuppata da Korotkov permetterebbe di monitorare il progresso di trattamenti medici. Lo scienziato ha affermato che le immagini da lui ottenute dimostrerebbero che l'anima ritorna più volte nel corpo, specie nelle ore notturne e lo scienziato ascrive il fenomeno a energia non utilizzata che è contenuta nell'anima che oramai ha abbandonato il corpo ma si troverebbe in uno stato confusionale a causa del cambiamento di condizione.

Fonte: ilblogdiadrianoforgione.myblog.it


Mi sorge un dubbio.... è possibile che l'immagine rossa sia la persona appena morta o viva (cioè che sia ancora calda), e l'immagine gialla e azzurra sia invece morta (ovvero che il corpo si sta sta irrigidendo e raffreddando) ? potrebbero essere due semplici immagini rilevanti il calore?


Ultima modifica di Bastion il 06/02/2010, 09:35, modificato 1 volta in totale.

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COSA SUCCEDE DOPO LA MORTE
parte I - Oltre il corpo fisico

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5772
di officinaalkemica.altervista.org

Premetto che il contenuto di questo capitolo è puramente nozionistico, le informazioni qui riportate possono infatti venir lette, in forme più o meno differenti, in numerosi testi di esoterismo. Data la natura stessa dell'argomento, tali nozioni circa il percorso umano dopo la morte fisica possono venir trasmesse solo in maniera molto imperfetta; la loro importanza è tuttavia eccezionale, poiché una concezione di quanto l'uomo è destinato a compiere una volta abbandonato il corpo fisico, che sia chiara e purgata di pregiudizi moderni, serve a inserire il momento del suo passaggio nell'aldilà in un più giusto contesto e a privarlo della tragicità di cui è attualmente intriso. L'esistenza di chi è costretto a vivere paventando la morte è in fondo un'esistenza meschina, l'ombra di ciò che potrebbe essere l'esistenza di chi si sente - si percepisce interiormente - un essere immortale.

Non saranno certo alcune elementari nozioni a permettere il verificarsi di questo sentire nel lettore; per arrivare a ciò è infatti necessario un accurato lavoro su di sé, ma tale lavoro ha inizio proprio da qui, cioè dalla rimozione del velo di ignoranza riguardo tutto ciò che non ricade immediatamente sotto i sensi. Non si vuole quindi convincere di nulla, ma solo seminare un differente ordine di pensiero nella mente di chi ascolta, trasmettere una vibrazione più elevata, una forma pensiero meno banale di quelle a cui siamo fin troppo avvezzi. Ogni sapere intorno agli argomenti che travalicano le cose ordinarie porta in sé particolari vibrazioni che mettono in moto le vibrazioni corrispondenti nell' anima di chi riceve tale sapere, l' anima infatti tutto già conosce circa il suo mondo e deve solo essere aiutata dall'esterno a ricordare coscientemente ciò che sa già. In chi si presta a ricevere il nuovo con una buone dose di lucido spirito critico, ma in maniera esente da preconcetti, tali vibrazioni compiono un buon lavoro e si creano le basi perché il sapere diventi poi comprensione interiore. Tali sono i primi irrinunciabili passi sulla strada dell'apertura della coscienza.


L'ignoranza circa la morte

Si immagini di essere stati a una festa in maschera e che ci si sia fatto prestare sul posto un travestimento da Martin Lutero da indossare per tutta la durata della festa. Si è impersonato Lutero per diverse ore, ci si è divertiti molto, e si è anche sentito un certo disagio (misto a stupore) quando si è incrociato qualcuno travestito da papa Leone X. Non si crede però possibile che un uomo sano di mente, al termine dei festeggiamenti, decida di non restituire il vestito che gli era stato prestato e di andare via continuando a impersonare Martin Lutero anche al di fuori della festa. L' anima (l'uomo) a un certo punto del suo percorso vitale deve fare la stessa cosa con i suoi tre involucri (corpo fisico, corpo emotivo e corpo mentale): deve uscirne e restituirli ai rispettivi tre corpi della Terra. In altre parole gli atomi che al momento della nascita l' anima aveva addensato intorno a sè per costruirsi i tre corpi, non essendo più tenuti insieme, si disuniscono e tornano a vagare liberamente nei rispettivi ambienti: il corpo fisico, il corpo emotivo e il corpo mentale del pianeta Terra.

In tutti gli scritti esoterici si afferma che non solo la morte esiste, ma ne esistono ben tre: una per ogni corpo che l'uomo deve abbandonare. La prima è quella universalmente accettata dall'uomo ordinario e riguarda il degenerare del corpo fisico fino al punto in cui questo diviene incapace di svolgere le funzioni per cui è stato costruito e viene abbandonato dall' anima. Le limitate idee comuni sostengono che dopo la morte del corpo fisico "tutto è finito", cioè che la coscienza del Sé, l' anima, si perda non si sa bene dove (non potendo qualcosa semplicemente sparire dall'esistenza!) per il solo fatto di aver abbandonato un guscio fisico ormai inservibile.

Se molti uomini sono ignoranti riguardo la vita dopo la morte del corpo fisico, questo non significa che tutti gli uomini soffrano della medesima ignoranza su questo argomento. Il diffuso modo di pensare che dopo la morte del corpo fisico si interrompa la vita stessa di un uomo risiede principalmente nel fatto che quasi tutti i signori scienziati ritengono sia impossibile conoscere alcunché circa gli stati successivi all'uscita dal corpo fisico. Di norma tutto ciò che loro non possono conoscere pensano che nessuno possa conoscerlo! Credono in effetti che il loro stato di coscienza sia l'unico possibile, e da ciò deducono che se loro sono ignoranti su questo argomento tutti lo siano allo stesso modo... e chi pensa di saperne qualcosa è ritenuto un ciarlatano. Il ridicolo della condizione non è quindi nell'essere ignoranti - tutti in qualche modo lo siamo - ma nel giustificare questa ignoranza ritenendo inconoscibile in generale ciò che loro in particolare non sono riusciti a conoscere con i propri strumenti. In realtà oggi come nei tempi antichi sono sempre vissuti individui capaci di interagire con i mondi sottili dei disincarnati e di farlo talvolta mossi da intenzioni non proprio altruistiche (ciò è conosciuto come Magia Nera).

Presso le civiltà più antiche tali conoscenze erano acquisite per visione diretta - grazie alla chiaroveggenza - dai Maestri di Saggezza, e poi diffuse e rese alla portata di tutti attraverso insegnamenti e manifestazioni rituali. Essi avevano il potere di guardare nell'aldilà e di riferire ciò che ritenevano utile. La vera conoscenza può dirsi solo la conoscenza diretta: un percepire interiore per mezzo del Cuore e dei sensi sottili a esso collegati (chiaroveggenza e chiaroudenza).

L'uomo moderno invece si ostina a pensare che tutto quanto non sia stato sperimentato dai suoi strumenti scientifici (conoscenza non diretta) non possa essere preso seriamente. Considera la sua conoscenza la forma più evoluta di conoscenza per il solo fatto che essa è temporalmente successiva a quella degli antichi, e ritiene per questo le civiltà che lo hanno preceduto ingenue, primitive e dedite alla superstizione. Per il fatto di aver inventato il computer l'uomo odierno crede di possedere più conoscenza di un sacerdote precolombiano o di uno sciamano Sioux riguardo gli stati della morte... anzi, il che è ancora più grave, crede che loro si illudessero di conoscere qualcosa che non può essere conosciuto in assoluto!


Oltre il corpo fisico

Abbandonato il corpo fisico l' anima si trova a occupare ancora gli altri due. Quello fisico è infatti il primo involucro a essere lasciato, ma il corpo emotivo (o astrale) e il corpo mentale - potendo vivere indipendentemente dal fisico - permangono ancora per un certo tempo e la coscienza dell'individuo si trasferisce quindi in essi al fine di sviluppare i processi che saranno ora spiegati. Innanzitutto si deve precisare che al momento della morte fisica l'uomo perde coscienza e cade in una sorta di sonno profondo che può durare un tempo molto variabile; nel caso di una coscienza avanzata il risveglio nell'aldilà avviene dopo un periodo molto breve. Abbandonato il corpo fisico si diviene coscienti nel corpo astrale - anche detto "fluidico" o "mercuriale" - pertanto quando si esce da questo primo periodo di incoscienza non si percepisce più il piano fisico, ma si percepisce adesso quello emotivo, meglio conosciuto come mondo astrale, che diventerà il nuovo ambiente dell'uomo disincarnato.

Una delle domande poste più frequentemente dai neofiti è:"Ma dopo la morte io conserverò ancora la mia coscienza? Saprò di essere ancora io?". In effetti questo è l'aspetto che più preme all'essere umano. Egli spesso accetta, anche se con estrema difficoltà, di dover abbandonare i luoghi, gli amici, i parenti, il partner e gli oggetti a cui tanto è attaccato, ma non riesce ad accettare l'idea di poter sparire completamente e non esistere più nemmeno in quanto forma di coscienza. La domanda dovrebbe però essere un'altra: "Prima della morte io ero veramente cosciente? Sono mai stato consapevole di essere io?".

La questione fondamentale non è infatti: "C'è coscienza dopo la morte?" bensì: "C'è coscienza dopo la nascita?". Quando esce dal periodo di oblio dovuto alla transizione da un piano all'altro, l'uomo diviene cosciente nel suo corpo astrale solo nella misura in cui lo era già stato durante la vita sul piano fisico. Quindi per sapere quanto sarà cosciente di sé in astrale - oppure quanto sarà cosciente di sé come anima nel «corpo di gloria» - una volta defunto, è sufficiente che egli si chieda quanto è cosciente già adesso in astrale o come anima! Se durante la sua vita fisica un individuo si è sempre completamente identificato con il suo cervello fisico, perché si è sempre sentito cosciente solo in esso, allora quando tale corpo perirà... lui in una certa misura perirà con esso! Ciò significa che l' anima lascerà il corpo fisico, occuperà comunque il corpo astrale, ma l'individuo, non avendo ancora sviluppato la capacità di essere cosciente nell'astrale, si troverà in uno stato di semi-lucidità nel nuovo ambiente.

Sarà comunque consapevole di sé, ma in una sfera simile a quella del sogno. Quale è infatti il grado di coscienza astrale dell'uomo medio? Lo si può facilmente dedurre dai sogni. Quando l'uomo sogna si trova nel suo corpo astrale, proprio come lo sarà dopo la morte, quindi è sufficiente che osservi quanto è lucida la sua coscienza durante i sogni per ricavare con buona approssimazione quanto sarà lucido dopo la morte. Nel sogno percepisce ciò che accade intorno a lui ma è solo vagamente cosciente di sé come individuo. È uno stato di semi-incoscienza difficile da descrivere: l'uomo sa ancora di esistere... ma non perfettamente come potrebbe saperlo sulla Terra fisica.

Solitamente la sua percezione dell'ambiente durante i sogni è piuttosto vaga ed egli non è in grado di decidere nulla circa gli avvenimenti, sebbene sia convinto del contrario; in realtà viene letteralmente trasportato dagli eventi circostanti. Non stabilisce i luoghi da visitare, né le persone da incontrare; non può gestire la sua forza, né la sua capacità di spostarsi. Tutto gli accade e lui è un burattino semi-incosciente nelle mani delle sue emozioni e dei suoi istinti, i quali decidono di quale commedia egli diviene protagonista di volta in volta. Un destino simile lo attende da disincarnato.

Se invece un uomo lavora su di sé già durante l'incarnazione per identificarsi con la sua anima, può sviluppare la coscienza astrale, può cioè divenire cosciente all'interno del suo corpo astrale pur rimanendo vivo in quello fisico. Il vero chiaroveggente è colui che può decidere di spostare in ogni momento la sua coscienza dal fisico all'astrale e viceversa, percependo ora un mondo ora l'altro. Tale uomo è capace di sogni lucidi, cioè di sogni nei quali lui si muove nel mondo astrale con la stessa piena coscienza con cui lo fa nel fisico, stabilendo dove andare e quali entità incontrare. Un uomo del genere ha anche ottenuto la continuità di coscienza, per cui al momento del trapasso non attraversa alcun periodo di oblio, ma si limita a uscire in piena coscienza dal corpo fisico.

La credenza che dopo la morte nulla cambi nella propria coscienza è quindi altrettanto falsa della credenza che tutto finirà. Un uomo che è sempre vissuto in stato di addormentamento e non si è mai sforzato di svegliarsi, non può pretendere di diventare improvvisamente sveglio dopo la morte. Se era un addormentato nel mondo fisico lo sarà anche nel mondo astrale, nel mondo mentale e in quello dell' anima. Il livello di apertura di coscienza dell'individuo infatti non muterà minimamente rispetto a quando si trovava sul piano fisico. La morte non è una cura per l'ignoranza, né un corso accelerato di illuminazione interiore. Nemmeno una goccia di consapevolezza gli verrà regalata per il solo fatto di aver cambiato piano di esistenza. D'altronde un truffatore non diventa meno truffatore e un santo non diventa meno santo quando entrambi si cambiano d'abito. L'abbandono del corpo fisico è nulla più che un cambio d'abito per l' anima, e dopo il vestito fisico dovrà poi togliersene altri due.

Nel primo periodo dopo l'abbandono del corpo fisico l'essere umano assiste come uno spettatore alla proiezione di tutta la sua esistenza, la quale gli viene trasmessa "all'indietro": dagli ultimi istanti prima di spirare fino all'evento della nascita. Ciò è possibile poiché per la coscienza astrale, che è della quarta dimensione, lo spazio e il tempo si svolgono in maniera differente che per la coscienza ordinaria. Rivedendo la propria vita al contrario si perde la connessione causa/effetto, quindi il comune giudizio circa gli eventi viene sospeso.

Secondo le numerose testimonianze riportate da chi ha potuto viaggiare nel mondo astrale, e da coloro che hanno almeno comunicato con esso, molti esseri astrali, in particolare nel primo periodo di permanenza in quel luogo, non si rendono nemmeno conto di essere defunti. Essi si trovano in realtà in un mondo completamente diverso, ma in massima parte non sono in grado di percepire tale diversità in tutta la sua importanza, poichè anche la loro coscienza fa adesso parte di quel mondo. Essi non impiegano più il cervello fisico come supporto, perché sono nel corpo astrale, quindi ragionano meccanicamente secondo la mutata prospettiva di una coscienza astrale. Le anime disincarnate, soprattutto in principio, non avvertono sostanziali differenze fra lo stato che hanno lasciato e quello nuovo in cui si trovano; i desideri e le abitudini non mutano e il fatto che possano volare nello spazio o costruire un appartamento con l'immaginazione in pochi secondi non è sufficiente a far sì che si avvedano di non essere più nel mondo fisico.

In quel nuovo stato di coscienza tutto viene riconosciuto come appartenente alla sfera della "normalità", le caratteristiche ambientali sono quelle di una dimensione superiore, ma anche la coscienza che le percepisce si trova in quella dimensione, dunque non risulta semplice avvertire la differenza, e anche quando poi si prende consapevolezza della nuova situazione essa non crea più di tanto scompiglio nell'individuo.

Questo succede anche a causa del nebuloso stato di semi-incoscienza in cui si trova. Ma il lato più strambo di tutta la vicenda riguarda il fatto che chi è trapassato in verità non si sta ingannando, come a noi potrebbe sembrare, e ha perfettamente ragione nel ritenersi ancora in vita, poichè è effettivamente in vita né più e né meno di quanto lo era prima, e non v'è motivo per cui dovrebbe porsi una domanda tanto assurda circa la propria presunta morte! È come se un individuo svegliandosi una mattina si sentisse molto stordito, come sotto l'effetto di potenti narcotici, e cominciasse a notare delle differenze nelle forme e nello splendore dei colori intorno a lui; gli potrebbe inoltre capitare di incontrare una serie di persone che non si aspettava di rivedere, magari in luoghi che non frequentava da anni. Egli potrebbe rimanere un po' interdetto e sospettare di essere stato drogato con allucinogeni, ma non sorgerebbero mai in lui il dubbio circa la sua esistenza in vita!

Vediamo adesso in quale genere di mondo si vive dall'altra parte. Nel primo periodo l'individuo è ancora molto legato al piano fisico della Terra. La disperazione e il desiderio dei congiunti contribuiscono a trattenerlo "in basso", e questo non è bene. Per lui è importante allontanarsi dalle cose terrene e proseguire la serie di esperienze che lo attendono nell'aldilà, e prima lo fa meglio è, mentre i cosiddetti "parenti inconsolabili" con il loro estremo attaccamento al defunto lo legano al piano terreno rendendogli più arduo il compito di abbandonarsi alla nuova dimensione. I pensieri di stima, di amore e di incoraggiamento a procedere nel cammino gli sono di valido aiuto, ma il desiderio di averlo ancora accanto, l'incapacità di accettarne la perdita e la disperazione, gli sono altamente nocivi.

Nel piano astrale si incontrano altri defunti, di solito persone alle quali si era molto legati in vita (i nonni, i genitori, ecc.), ma può anche capitare di interagire con anime che hanno il compito di comunicarci informazioni utili, e anche di vedere amici e parenti, ancora vivi sul piano fisico, che temporaneamente si trovano fuori dal corpo durante una determinata fase del sonno. Esattamente come quando ancora occupava un corpo fisico, l'individuo costruiva la propria realtà quotidiana secondo le caratteristiche della sua personalità, cioè l'ambiente in cui viveva era un'esplicitazione materiale delle sue qualità interiori e delle sue paure, ora egli continua a costruire il suo mondo sottile sempre secondo le caratteristiche della sua personalità, la quale però adesso è composta dei soli corpo emotivo (astrale) e corpo mentale.

Trovandosi egli sul piano astrale, l'ambiente che vedrà intorno a sè sarà un fedele riflesso del suo stato emotivo. E non potrebbe essere altrimenti; sarebbe infatti stato sicuramente illogico che più trapassati facessero esperienza dello stesso ambiente e che esso non fosse interamente creato da ciò che loro stessi sono. Se ogni uomo deve "sgretolare" un suo condizionamento emotivo, che ad esempio lo costringe a provare meccanicamente rabbia ogni qualvolta si verificano determinate circostanze, non può certo farlo in un ambiente uguale per tutti. Ognuno deve creare intorno a sé uno specifico ambiente che si occupi di mettere in luce la sua specifica rabbia, e non esiste modo migliore di farlo che lasciare che la vibrazione emessa dalla rabbia stessa organizzi la materia astrale secondo ciò che essa è, costruendo in tal modo situazioni che portino allo scoperto tale emozione negativa.

Allo stesso modo quando alla fine del cammino l'individuo potrà gioire e provare estasi nel paradiso, ciò non sarà possibile in un ambiente comune a tutti, perché gli angeli che suonano l'arpa potrebbero piacere a qualcuno ma irritare fortemente qualcun altro; allora anche qui ognuno vivrà in un luogo costruito - proiettato - dalle sue stesse caratteristiche, che però in questo caso sono già state purificate nel processo di "sgretolamento" avvenuto durante il passaggio nel piano astrale. Come in tale piano ognuno prova sofferenze che sono sofferenze solo per lui, anche nel piano mentale ognuno prova una gioia che è gioia solo per lui e una beatitudine che è beatitudine solo per lui, perché esse possono scorrere attraverso dei "binari" energetici che solo lui possiede.


Testi sull'argomento:
IL CORPO ASTRALE - E RELATIVI FENOMENI
Arthur E. Powell, Alaya Edizioni, Diegaro di Cesena (FC) (1927)
IL PIANO ASTRALE
C.W. Leadbeater, Edizioni Teosofiche Italiane (1896)
TERRA DI SMERALDO - TESTIMONIANZE DALL'OLTRECORPO
Anne e Daniel Meurois-Givaudan, Edizioni Amrita, Giaveno (TO) (1983)
RACCONTI D'UN VIAGGIATORE ASTRALE
Anne e Daniel Meurois-Givaudan, Edizioni Amrita, Giaveno (TO) ()
LO YOGA PER NON MORIRE
Tommaso Palamidessi, Edizioni Grande Opera, Roma (1996)
Questo piccolo ma fondamentale testo è inedito da anni.
Può essere rintracciato solo in fotoriproduzione, al prezzo di 8 euro,
presso la Libreria Ecumenica di Milano.

Fonte:
http://officinaalkemica.altervista.org/ ... _oltre.htm



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Bella discussione...la riapro con il video (1 di 11) di una trasmissione televisiva dedicata all'argomento (ospite Malanga):




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MessaggioInviato: 03/10/2010, 10:02 
"10 - Cosa accade dopo la morte del contenitore? Da qualche parte in oriente si insegna che se anima ha raggiunto adeguata coscienza può, alla morte del contenitore, essere in grado di scegliere dove andare e cosa fare, scegliendosi anche il prossimo contenitore? Nitrodi78
Teoricamente dovrebbe accadere quanto scrivi nella tua domanda. Dopo la morte del contenitore, Anima dovrebbe essere in grado di poter scegliere cosa fare, dove andare ed eventualmente in quale contenitore reincarnarsi. In pratica, purtroppo, avviene il contrario. Esiste un monitoraggio delle nostre Anime, le quali una volta uscite da un contenitore, vengono nuovamente inserite in altri contenitori umani per proseguire una determinata esperienza. Sembra, inoltre, che ogni esperienza animica venga duplicata e in qualche maniera “resettata”. Questo accade perché l’Uomo Primo non vuole che le nostre anime acquisiscano Coscienza di se attraverso le proprie esperienze, agendo in qualche maniera nello stesso modo in cui lo fa con le sue stesse parti animiche. Se le nostre anime avessero la facoltà di scegliere, una possibile esperienza in un corpo alieno-animico di qualunque altro pianeta di questo Universo, sarebbero in grado di acquisire Coscienza in breve tempo, quindi UP non fa altro che inserire le nostre anime all’interno di un circolo vizioso, dove i nostri contenitori sono il fine ultime di tale operazione. "
Fonte:http://coscienzaliena.blogspot.com/2010/09/intervista-n-5-28-settembre-2010.html

Questo Federico Bellini, grazie al suo modo di pensare assolutamente fuori dai normali canoni umani, a volte riesce a sbalordirmi!
La risposta che ha dato ad un utente del suo blog e che vi ho riportato sopra riesce a quadrare il cerchio, forse neanche lui ha valutato la portata della sua affermazione...
I contenitori sono le celle di una prigione chiamata Terra, le Anime vi sono costrette a forza in una eterna reincarnatio e gli alieni (o come volete chiamarli) sono i guardiani...
Questa possibile realtà, imho, è efficace nello spiegare le abduction.
Se poi sostituite il termine Uomo Primo con "Xenu" avete la stessa "storia" tramandata tra gli adepti di grado superiore di scientology, strano eh? [:0]



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MessaggioInviato: 17/10/2010, 10:47 
Vi segnalo un bellissimo documentario su Jung e la sua introspezione...














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Molto interessante Angeldark..... grazie [;)]



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