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Argomento bloccato

06/10/2010, 10:26

vimana131 ha scritto:

Un documentario interresante da "Presadiretta" di Raitre chiamato "senza fabbriche"


Questo documento rappresenta la sitazione vera
a discapito di quella "presunta"....

Da mettersi le mani nei capelli... [xx(]

06/10/2010, 10:28

Fmi: per Italia livello debito elevato, al 118,4%
"Il sistema finanziario resta il tallone d'Achille della ripresa economica"


05 ottobre, 21:04

Immagine

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 38948.html

WASHINGTON - "La Grecia e l'Italia hanno ambedue un elevato livello di debito e forti stabilizzatori automatici, presentando rischi di bilancio più elevati. Anche il Belgio e l'Olanda sono vulnerabili perché i loro bilanci sono più sensibili al deterioramento della crescita economica". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che prevede per l'Italia un debito 2010 al 118,4% del pil (al 118,5% nel 2015) contro il 130,2% della Grecia.

"Il sistema finanziario resta il tallone d'Achille della ripresa economica". Afferma il Fondo Monetario Internazionale, sottolineando come dall'aprile 2010 "i progressi verso la stabilità finanziaria hanno subito un rallentamento".

"Siamo in un periodo di elevata incertezza per la stabilità finanziaria. La ripresa economica procede accompagnata da una sostenutà volatilità del mercato. La recente interazione fra i debiti degli stati e i rischi bancari, soprattutto nell'euro aerea, significa - osserva il Fmi - che le autorità politiche non possono allentare gli sforzi per ridurre i rischi di rifinanziamento, rafforzare i bilanci pubblici e quelli privati e riformare le regole. I rischi posti dal debito sovrano vanno affrontati attraverso strategie credibili di risanamento di medio termine". "Se la politica non terrà fede agli impegni di risanamento, o non li accompagnerà alle riforme strutturali necessarie per generare la crescità le vulnerabilità si faranno più acute" "Nella sfera finanziaria le autorità devono: affrontare i problemi di lunga data del settore bancario e, dove necessario, ricapitalizzare; perseguire una ordinata e coerente riforma globale delle regole. Il sistema finanziario resta fragile: è necessario continuare con misure forti per assicurare la costruzione di un sistema finanziario resistente. Questo è necessario per sostenere la ripresa economica nel breve termine e raggiungere una forte e sostenuta crescita nel medio termine".

RISCHIO CONTAGIO DEBITI PAESI SU BANCHE - "La ripresa economica ha iniziato a perdere slancio dopo un primo semestre migliore del previsto: i rischi di bilancio restano elevati nelle economie avanzate. Significative debolezze strutturali restano nei conti pubblici e potrebbero contagiare il sistema il sistema finanziario con conseguenze negative per la crescita nel medio termine". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), sottolineando come "rischi restano nell'area euro a causa dell'interazione negativa fra i rischi legati ai debiti degli stati con quelli del sistema bancario. Sfide restano anche per gli Stati Uniti e il Giappone".

"Nonostante i miglioramenti i rischi del sistema bancario sono più elevati oggi rispetto a quelli descritti lo scorso aprile. La fiducia non è stata pienamente recuperata e le vulnerabilità finanziarie persistono" aggiunge il Fmi sottolineando che questo è dovuto "all'esistenza di alcune vulnerabilità finanziarie strutturali legati ai rischi dei debiti degli stati, che restano elevati, e alle persistenti fragilità del sistema finanziario". Le difficoltà nell'area euro sui debiti sovrani hanno spinto i governi ad agire con "azioni credibili per gestite le vulnerabilità" dei singoli paesi e per limitare il "contagio. Le economie vulnerabili dell'area euro hanno avviato aggiustamenti di bilancio e le economie con maggiore flessibilità hanno iniziato il difficile processo del risanamento di bilancio".

CRISI COSTA 2.200 MLD DLR,PERIODO INCERTEZZA PER BANCHE - La crisi finanziaria costa alle banche meno del previsto, ma nei bilanci degli istituti di credito restano "debolezze strutturali che le rendono vulnerabili a shock di fiducia". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), sottolineando che la crisi è costata alle banche, in termini di svalutazioni 2.200 miliardi di dollari, meno dei 2.300 miliardi di dollari stimati in aprile. "Nonostante la ripresa economica in atto, il sistema finanziario resta in un periodo di profonda incertezza: i bilanci delle banche si rafforzeranno gradualmente con la ripresa. Restano comunque sostanziali rischi al ribasso". "Se non procederà a un ulteriore rafforzamento dei bilanci, il sistema finanziario resterà suscettibile a shock di finanziamento che potrebbero intensificare le pressioni per il 'deleverage' e rappresentare un ulteriore freno alle finanze pubbliche e alla ripresa".

06/10/2010, 18:21

Al precario non far sapere che pensione avrà: l’Inps censura per ordine pubblico



Al precario non far sapere, altrimenti nel suo piccolo si “incazza di brutto”. Ci hanno pensato sopra a lungo all’Inps e alla fine hanno scelto di “oscurare” il dato. Una censura per motivi di ordine pubblico come ha spiegato il presidente Antonio Mastrapasqua: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. La “simulazione” di cosa? Di quanto un “parasubordinato”, cioè un lavoratore precario prenderà di pensione tra qualche decennio dopo aver versato per una vita i relativi contributi. Il risultato sarebbe invariabilmente una pensione inferiore al minimo, roba da poche centinaia di euro al mese. Quindi meglio “oscurare”.
Oscurare dove? Ma sul sito dell’Inps ovviamente. E anche nei quattro milioni di lettere che lo stesso Inps sta per inviare a domicilio agli altrettanti precari italiani che versano contributi previdenziali. L’Inps nelle settimane scorse ha scritto anche ai lavoratori a tempo indeterminato. Una lettera in cui si spiega come fare per apprendere dal web quanto hanno versato e quanto incasseranno come pensione. La lettera che arriva ai precari è invece una lettera “muta”, non rimanda ad alcuna consultazione possibile. Il precario non può sapere perché, per ammissione dello stesso Inps, è meglio che non sappia. Quindi al precario si dice quanto paga ma si nasconde quanto “rendono” i suoi contributi. Precario dunque neanche avvisato, visto che in nessun caso, conti alla mano, può essere salvato.

http://www.blitzquotidiano.it/economia/ ... co-579492/

06/10/2010, 18:54

Dal Piemonte alla Lombardia: il centro destra che bara alle elezioni


Provo schifo, ma non mi stupisce. Ci siamo scandalizzati per i brogli nei conteggi alle elezioni regionali in Piemonte, con la discussa e contestata elezione del leghista Cota. Oggi l'ANSA ci dice che in gran sodina è partito il riconteggio dei voti reativi alle due liste che il TAR aveva annullato. Sì, in sordina: perché Bossi e Cota hanno gridato alla rivoluzione, hanno chiamato la Padania alle armi, pronti a combattere per un qualcosa che probabilmente è stato acchiappato con l'inganno. Vedremo cosa succederà.

Dal Piemonte passiamo alla Lombardia. Anche qui c'è da scandalizzarsi. L'altra notizia di oggi è che almeno 350 firme della lista Formigoni erano false, il che significa che Formigoni non si doveva neppure presentare alle scorse elezioni. Ma vi rendete conto?

350 nomi non erano autentici, e il Partito Radicale ha pronta una denuncia per Falso, l'accertamento è stato fatto da un perito calligrafo. E’ un numero sufficiente sul piano della procedura a imporre che in Lombardia si possano fare elezioni legali.

Il Fatto Quotidiano racconta: "La lista ‘Per la Lombardia’ di Formigoni era stata esclusa il primo marzo scorso dall’Ufficio regionale presso la Corte d’appello di Milano, che aveva accolto il ricorso della lista Bonino-Pannella secondo la quale il numero di firme valide non era sufficiente. Il giorno dopo il centrodestra presentò a sua volta un ricorso che non fu accolto. Per questo si rivolse al Tar presentando altri due ricorsi: uno personale di Roberto Formigoni e uno della lista. Due giorni dopo il Tribunale amministrativo accolse una richiesta di sospensiva che riammetteva di fatto la lista alle regionali. Decisione confermata il 9 marzo dalla sentenza e nuovamente il 13 marzo dal Consiglio di Stato, a cui si erano rivolti la Federazione della sinistra e la lista Bonino-Pannella.

Per recuperare le liste escluse (in Lombardia e nel Lazio), il governo aveva anche approvato un apposito decreto legge. I giudici del Tar della Lomardia avevano però deciso (senza tenere conto del decreto) di accogliere il ricorso del Pdl lombardo, secondo il quale i radicali non avevano alcun diritto a ricorrere contro l’ammissione della lista di Formigoni. Infatti, secondo la giurisprudenza amministrativa (e a questa i giudici della Quarta sezione si sono appellati), hanno diritto a fare ricorso solo i soggetti esclusi. In questo caso, insomma, solo il Pdl lombardo avrebbe avuto il diritto di opporsi alla decisione della Corte d’appello che l’aveva escluso dalla competizione elettorale. Inoltre, l’Ufficio centrale regionale che aveva in un primo momento ammesso la lista, non aveva più alcun potere di intervento. “Oggi – ha spiegato Cappato – abbiamo i tabulati perché abbiamo fatto ricorso come cittadini e non più come appartenenti alla Lista Bonino-Pannella”.

Il centro destra bara, quindi. Bara la Lega, bara il PDL, barano tutti i politici di quell'area: non è più solo la menzogna l'arma con cui il centro destra crea e mantiene il consenso di elettori sempre più inebetiti, è anche il falso, è anche la corruzione, sono anche i brogli ai conteggi dei voti e tanto altro ancora: tutto pur di mantenere il Regime, un Regime fatto di accordi illeciti, di rapporti con la criminalità organizzata (le condanne di parlamentari e ministri parlano chiaro, per non parlare delle miriadi di indagini), di ipocrisia con la Chiesa.

Il centro destra è il guazzabuglio di tutto quanto di negativo esiste nella società italiana. Ma quand'è che gli italiani TUTTI apriranno gli occhi? Ci vuole poi così tanto?#65279;

http://skywalkerboh.blogspot.com/2010/1 ... entro.html

06/10/2010, 19:57

..perchè una valanga di italiani sono invischiati in questi atteggiamenti e anche se dicono il contrario poi li praticano appena possono.sistematicamente.

06/10/2010, 21:46

LAVORO: RICERCA, NEL NORDEST UN DISOCCUPATO SU 4 E' STRANIERO

(ASCA) - Roma, 5 ott - Nel NordEst dall'inizio della crisi il numero di disoccupati e' aumentato di quasi 65mila unita', di cui 17mila sono stranieri. Questo significa che dei nuovi disoccupati, il 26,3% e' straniero.

Questo uno dei risultati dello studio della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato le dinamiche occupazionali degli stranieri nel NordEst dalla meta' del 2008, ossia il periodo da cui si ipotizza l'inizio della crisi economica.

Attualmente il tasso di disoccupazione degli stranieri si attesta nel NordEst al 13,4%, contro una media territoriale del 5,5%, quindi poco meno di dieci punti percentuali in piu'. Il Veneto e' la regione che mostra il tasso piu' contenuto (12,8%), mentre per Trentino A.A. e Friuli V.G. si tratta, rispettivamente, del 14,2% e del 15,5%.

Nel corso dell'ultimo biennio il numero dei nuovi disoccupati e' stato di 17 mila unita', di cui oltre 11mila nel solo Veneto, quasi 3mila in Trentino Alto Adige e 2,6mila in Friuli Venezia Giulia. Questo dato permette di valutare quanta parte della nuova disoccupazione sia in capo agli stranieri: si tratta addirittura del 40% in Trentino Alto Adige, ma del 25,5% in Friuli Venezia Giulia e del 24,4% del Veneto.

Fonte
http://www.asca.it/regioni-LAVORO__RICE ... 401--.html

06/10/2010, 21:52

I NUMERI/ Cosa nascondono gli ultimi dati sulla disoccupazione?
Mario Mezzanzanica


Nel secondo trimestre 2010 aumenta la disoccupazione, a livello nazionale il tasso di disoccupazione raggiunge l’8,3% crescendo di un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2009, scendendo però di 0,8 punti rispetto al trimestre precedente (nel primo trimestre 2010 era al 9,1%). La situazione è molto differenziata: nel nord est è al 5,5%, nel nord ovest al 6,2%, il centro è al 7,1% d infine il mezzogiorno è al 13,4% (fonte dati Istat).
L’uscita dalla crisi è iniziata, i dati degli ordinativi delle imprese lo dimostrano con chiarezza, ma il percorso non potrà essere né brevissimo, né lineare. Molte preoccupazioni stanno emergendo soprattutto sulla capacità di ripresa del dato occupazionale sia in termini assoluti sia sulla sua dinamica di sviluppo nel tempo. I mercati del lavoro sono molto differenziati a livello territoriale.
In Lombardia, una delle regioni più colpite dalla crisi soprattutto per la forte presenza sul territorio di aziende manifatturiere, il tasso di disoccupazione complessivamente è in crescita nel secondo trimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009 (5,5% 2° trim. 2010 rispetto al 4,9% 2° trim. 2009 - anche in questo caso rispetto al primo trimestre 2010 il tasso di disoccupazione è in calo di 0,8 punti, era infatti al 6,3%). Rimanendo a livello lombardo, l’andamento delle dinamiche del mercato, osservate tramite i dati di flusso delle assunzioni, mostrano nel primo semestre 2010 una lieve crescita, pari al 3% rispetto allo stesso periodo del 2009, con un +17% nel comparto manifatturiero, certamente quello più colpito dalla crisi economica.
Il valore assoluto raggiunto è ancora distante da quello precedente la crisi, ma certamente è un evidente segnale di avvio di una fase, pur se lenta, di ripresa. È una ripresa con prospettive ancora poco definite, siamo in presenza di luci e ombre, una situazione che si ripercuote ad esempio sulle assunzioni, dove si assiste a un aumento della quota dei contratti flessibili rispetto a quelli permanenti (nel primo semestre 2010 la quota dei contratti flessibili è pari al 67%).
La crisi internazionale ha riportato l’attenzione, soprattutto nel nord del paese, sul tema dell’occupazione (fino a due anni fa di non elevato rilievo in presenza di tasso di disoccupazione tra il 3% e il 4%), e ha enfatizzato, rendendoli più espliciti, alcuni cambiamenti strutturali del mercato. Mi riferisco in particolare, alla dinamicità elevata del mercato e agli alti tassi di tournover. Una dinamicità particolarmente evidente dai dati relativi agli eventi che interessano i lavoratori (in Lombardia tra il 2004 e il primo semestre 2009 sono stati oltre 18 milioni le comunicazioni di avviamenti, cessazioni e proroghe di contratti di lavoro che hanno interessato oltre 4 milioni di lavoratori - fonte Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione Lombardia) e un tournover che vede coinvolti sempre più lavoratori (tassi annui che in alcune regioni del nord arrivano a valori superiori al 30% e che in alcuni settori come il commercio e servizi si attestano al 38% circa).
Questi elementi, precedenti la crisi, pongono degli interrogativi ai sistemi di tutele e di servizi che sono utilizzati nel nostro paese. Coniugare un mercato del lavoro così dinamico e con elevati livelli di flessibilità, con l’esigenza di sicurezza delle persone, diventa certamente una delle sfide più rilevanti per le politiche del lavoro.
Si possono in tale direzione identificare due, principali punti di attenzione, di cambiamento per le politiche per il mercato del lavoro: la struttura delle politiche, mi riferisco alla tipologia di interventi, a chi sono rivolti, alle condizioni di accesso per le persone e per le imprese; l’organizzazione dei servizi, modelli e regole di attuazione che implicano la definizione del rapporto tra soggetto che programma , delinea e valuta le politiche e i soggetti erogatori.
Durante la crisi sono state avviate azioni di sostegno alle persone e alle imprese, nuove nel panorama del nostro paese e che tracciano una traiettoria che va certamente approfondita. Lo stato e le regioni hanno ampliato le politiche di sostegno (sia come valore economico disponibile sia come target d’utenza potenziale) facendo cadere una barriera di protezione che prima della crisi interessava solo i lavoratori, maggiormente tutelati, e alcune imprese (soggetti che potevano usufruire di Cig e mobilità).
Tali interventi hanno, soprattutto in diversi contesti territoriali (la Lombardia con le politiche della dote lavoro è certamente uno di questi), integrato politiche passive di sostegno al reddito con politiche attive che prevedevano servizi per supportare e accompagnare le persone in difficoltà in un percorso di reinserimento nel mercato del lavoro. Le persone e le imprese sono state il centro delle politiche e non certe persone e certe imprese come era avvenuto sostanzialmente finora. È una esperienza, certamente positiva, che necessita di essere maggiormente ampliata e resa strutturale nella prospettiva di creare un modello di flexicurity adatto alla situazione del nostro paese; una flexicurity impermeata sulla crescita e la valorizzazione del capitale umano.
Dinamicità del mercato, flessibilità e tournover caratterizzano l’attuale mercato del lavoro e fanno sì che le persone si trovino a vivere, nel loro percorso lavorativo, l’esperienza del cambiamento (tra un lavoro e un altro, cambiamenti di settori, di qualifiche professionali, ecc.). Sono situazioni che richiedono maggior capacità di supporto e aiuto, soprattutto per i più deboli, nelle fasi critiche di passaggio. In tal senso si rende necessaria maggior trasparenza e accesso all’informazione, sulle opportunità lavorative, sulle possibilità formative, sui soggetti a cui è possibile rivolgersi per ricevere servizi.
Per questo occorre investire nello sviluppo di un sistema di servizi, che vada oltre i tradizionali e modelli, sostanzialmente burocratici e prescrittivi dei bisogni delle persone e delle imprese. Serve un sistema “sussidiario”, fondato sulla flessibilità, cioè capace di valorizzare e integrare le diverse competenze degli attori pubblici, privati - profit e non profit, capace di evolvere in funzione delle esigenze e dei bisogni delle persone. Per i diversi attori in gioco (Istituzioni, operatori, lavoratori, imprese), il sistema dei servizi, deve fondarsi su un patto fiduciario, sulla responsabilizzazione e sull’autonomia, sul riconoscimento e sulla conquista della leadership sul campo, sullo scambio tra dedizione e crescita professionale e umana.
Quanto delineato va principalmente nella direzione di migliorare l’occupabilità, un’urgenza per il nostro paese. Occorre però affrontare anche un altro tema che è un’emergenza: creare nuova e maggiore occupazione. In tale direzione è necessario affiancare agli interventi proposti anche un forte e nuovo progetto di sviluppo economico per sostenere la crescita delle imprese. Senza un buon progetto di sviluppo sarà difficile affrontare le grandi sfide che il mondo moderno ci pone davanti.
Una sfida prima di tutto culturale, coscienti del fatto che, come diceva Marco Martini in uno dei suoi ultimi scritti, “la risorsa più rara della società contemporanea non è costituita dalla terra o dalle fonti energetiche, ma da uomini adeguatamente motivati a cercare liberamente di offrire risposte agli infiniti bisogni propri e degli altri e sostenuti da una solida cultura del lavoro libero”.

Fonte
http://www.ilsussidiario.net/News/Lavor ... e-/117418/

07/10/2010, 12:52

Eh lo dicevo io..... le preferenze degli italiani che davano la Marcegaglia
in vetta alla lista, non potevano che creare "strane situazioni"..... [V]




Minacce a Marcegaglia, perquisita la sede de "Il Giornale"

Il caso dopo che il numero uno di Confindustria aeva espresso critiche nei confronti del Governo. Perquisizioni anche nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano milanese. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati è di concorso in violenza privata.



Pubblicato il 07 ottobre 2010 | Ora 11:27

Fonte:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1016429

(WSI) – Sono in corso alcune perquisizioni nella sede de 'Il Giornale' e nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano milanese. A quanto si è appreso, i provvedimenti sono stati disposti dalla Procura di Napoli nell'ambito di una inchiesta su presunte minacce a Emma Marcegaglia, attraverso la raccolta di un dossier riguardante il presidente della Confindustria, dopo che l'imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del Governo.

I decreti di perquisizione sono stati emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati è di concorso in violenza privata.

L'indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell'ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia.

Le dichiarazioni di Emma Marcegaglia contro l'esecutivo, secondo gli inquirenti, avrebbero messo in moto un'attività di dossieraggio da parte di alcuni giornalisti. Una "fabbrica del fango", secondo gli investigatori, simile alla campagna di stampa condotta nell'estate 2009 contro il direttore di Avvenire, Dino Boffo, costretto poi a dare le dimissioni.

La perquisizione nella sede del Giornale in via Negri a Milano è ancora in corso. Al lavoro il Noe, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, con l'intento di sequestrare documenti utili alle indagini. Al momento i carabinieri si trovano nell'ufficio del direttore del quotidiano. In redazione sono giunti anche i componenti del Comitato di redazione. Presente anche un perito nominato dall'autorità giudiziaria

07/10/2010, 17:36

Thethirdeye ha scritto:


Eh lo dicevo io..... le preferenze degli italiani che davano la Marcegaglia
in vetta alla lista, non potevano che creare "strane situazioni"..... [V]




Minacce a Marcegaglia, perquisita la sede de "Il Giornale"

Il caso dopo che il numero uno di Confindustria aeva espresso critiche nei confronti del Governo. Perquisizioni anche nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano milanese. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati è di concorso in violenza privata.



Pubblicato il 07 ottobre 2010 | Ora 11:27

Fonte:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1016429

(WSI) – Sono in corso alcune perquisizioni nella sede de 'Il Giornale' e nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano milanese. A quanto si è appreso, i provvedimenti sono stati disposti dalla Procura di Napoli nell'ambito di una inchiesta su presunte minacce a Emma Marcegaglia, attraverso la raccolta di un dossier riguardante il presidente della Confindustria, dopo che l'imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del Governo.

I decreti di perquisizione sono stati emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati è di concorso in violenza privata.

L'indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell'ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia.

Le dichiarazioni di Emma Marcegaglia contro l'esecutivo, secondo gli inquirenti, avrebbero messo in moto un'attività di dossieraggio da parte di alcuni giornalisti. Una "fabbrica del fango", secondo gli investigatori, simile alla campagna di stampa condotta nell'estate 2009 contro il direttore di Avvenire, Dino Boffo, costretto poi a dare le dimissioni.

La perquisizione nella sede del Giornale in via Negri a Milano è ancora in corso. Al lavoro il Noe, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, con l'intento di sequestrare documenti utili alle indagini. Al momento i carabinieri si trovano nell'ufficio del direttore del quotidiano. In redazione sono giunti anche i componenti del Comitato di redazione. Presente anche un perito nominato dall'autorità giudiziaria



John Woodcock?--e le sue indagini paranormali :-)


Vedremo ma ho idea che l'indagine verrà archiviata.

07/10/2010, 17:49

Thethirdeye ha scritto:


Eh lo dicevo io..... le preferenze degli italiani che davano la Marcegaglia
in vetta alla lista, non potevano che creare "strane situazioni"..... [V]




Minacce a Marcegaglia, perquisita la sede de "Il Giornale"

Il caso dopo che il numero uno di Confindustria aeva espresso critiche nei confronti del Governo. Perquisizioni anche nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano milanese. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati è di concorso in violenza privata.



Pubblicato il 07 ottobre 2010 | Ora 11:27

Fonte:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1016429

(WSI) – Sono in corso alcune perquisizioni nella sede de 'Il Giornale' e nelle abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano milanese. A quanto si è appreso, i provvedimenti sono stati disposti dalla Procura di Napoli nell'ambito di una inchiesta su presunte minacce a Emma Marcegaglia, attraverso la raccolta di un dossier riguardante il presidente della Confindustria, dopo che l'imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del Governo.

I decreti di perquisizione sono stati emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati è di concorso in violenza privata.

L'indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell'ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia.

Le dichiarazioni di Emma Marcegaglia contro l'esecutivo, secondo gli inquirenti, avrebbero messo in moto un'attività di dossieraggio da parte di alcuni giornalisti. Una "fabbrica del fango", secondo gli investigatori, simile alla campagna di stampa condotta nell'estate 2009 contro il direttore di Avvenire, Dino Boffo, costretto poi a dare le dimissioni.

La perquisizione nella sede del Giornale in via Negri a Milano è ancora in corso. Al lavoro il Noe, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, con l'intento di sequestrare documenti utili alle indagini. Al momento i carabinieri si trovano nell'ufficio del direttore del quotidiano. In redazione sono giunti anche i componenti del Comitato di redazione. Presente anche un perito nominato dall'autorità giudiziaria



Lol ... qui la sintesi:

Dopo il caso Boffo e quello della casa di Montecarlo attribuita al cognato di Gianfranco Fini, esplode l'affaire Marcegaglia. La procura di Napoli tiene sotto intercettazione il telefono del portavoce della presidente degli industriali. E scopre che dopo un'intervista rilasciata al Corriere della sera in cui Emma Marcegaglia criticava l'esecutivo, da via Negri parte una telefonata: "Adesso ci divertiamo, per venti giorni romperemo il kavolo alla Marcegaglia come pochi al mondo". Il numero uno di Confindustria spiega ai magistrati: "Ho percepito l'avvertimento come un rischio reale e concreto per la mia persona e la mia immagine. Tanto che mi misi in contatto con Fedele Confalonieri"

Qui l'intero articolo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10 ... ata/69517/

Per Sallusti e Porro la vedo grigia [}:)]

07/10/2010, 17:51

Io invece ho idea che da qui a poco ne vedremo delle belle.Con me il depistaggio informativo italiano non funziona,sarà una coincidenza però qualcosa di oscuro sta venendo a galla.


http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=146059

07/10/2010, 18:21

Inizio a leggere dietro le righe...

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... -giornale/

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=8100

Mi verrebbe da dire "che hanno combinato quei bravi ragazzi...?"
Ultima modifica di Ronin77 il 07/10/2010, 18:22, modificato 1 volta in totale.

07/10/2010, 19:17

alf ha scritto:

..perchè una valanga di italiani sono invischiati in questi atteggiamenti e anche se dicono il contrario poi li praticano appena possono.sistematicamente.


Bella domanda.[:D]
Ultima modifica di greenwarrior il 07/10/2010, 19:18, modificato 1 volta in totale.

08/10/2010, 01:12

Giusto per stomaci forti.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=ILaym4Un-qU[/BBvideo]

08/10/2010, 01:45

A parte il linguaggio da scaricatore di porto,
che dire del sigaro puzzolente che si accende
mentre gli altri mangiano?

E' proprio un cafone imperiale.... [xx(]
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