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MessaggioInviato: 13/10/2010, 20:17 
No, Lawliet, non così ... Forse mi sono espresso male, ma esiste anche un brevetto; l'ho già postato qui, nel topic, ma non ricordo. C'era anche l'articolo originale con gli schizzi; però mancava una pagina, se ricordo bene (è roba che ho da anni...). Se la trovo nell'indice ve lo linko. [:)]

Sono stato fortunato! (Caspita, non so davvero come si possa fare per rintracciare un articolo! A volte, è stato sostituito anche il titolo, poi, comunqwue, è una fatica boia anche per cercarlo; non si può fare in qualche altra maniera piuttosto che leggere 129 pagine?) [8)])

Comunque, il titolo dle link é: NEL 1956 FU SCOPERTA LA PROPULSIONE DEGLI U.F.O. ? L'articolo: IL GENERATORE D'INERZIA ESPONENZIALE
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ichpage=15

Fatemi sapere, sono interessato. [:D]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 13/10/2010, 20:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/10/2010, 20:34 
Cita:
Lawliet ha scritto:

Cita:
MarcoFranceschini ha scritto:

No, viaggiare a "c" metri/secondo non ti permette di raggiungere qualsiasi punto di questo Universo "in poco tempo"...
E siccome rimanendo all'interno di questa porzione di Universo, secondo Einstein, la massima velocità di "spostamento" è proprio "c" indipendentemente dal sistema di riferimento (quindi quello interno al "veicolo" ma anche quelli esterni degli osservatori) non c'è niente da fare...
Il sistema del Centauro si trova a circa 4.23 Anni-Luce dal "nostro" Sole quindi quello è il tempo richiesto per andare là.
E non è nemmeno detto che superare "c" al di fuori del normale tessuto spazio-temporale a quattro dimensioni (quindi nel cosiddetto iperspazio) ti porti nel passato.
Per questo sostengo che molto probabilmente "loro" si fanno beffe di quelli che i nostri fisici ritengono limiti insuperabili...
Per il semplice motivo che non occorre superare "c"...
"c" è solo un limite per delle macchinine che circolano in circolo in una pista Polistil fatta a cerchio chiuso...
Per "loro" esiste tutto il resto oltre al semplice piano costituito dalla pista per spostarsi da un punto all'altro.
Poi ci sarebbe da mettere in conto anche che molto probabilmente la struttura geometrica dello spazio-tempo è globalmente connessa magari proprio attraverso i tanto famosi whorm-hole...
Che una civiltà di tipo IV potrebbe utilizzare a propri piacimento per andare e venire non solo in ogni punto e tempo di questo ma anche di altri Universi.
Grazie.

Marco1971.


Ti consiglio una ripassatina di Fisica. L'universo non è newtoniano, è relativo. [:D] [:D]
Viaggiare alla velocità della luce equivale raggiungere ogni punto dell'universo istantaneamente (basterebbe anche il 99,99999999999% della sua velocità, per viaggiare senza molti problemi).
Non ha senso parlare di velocità superiori a quella della luce.. vuoi essere più veloce del teletrasporto? (sempre dal punto di vista del viaggiatore si intende) [:p]

Ti fidi di me? Altrimenti cerca qualcosa riguardo il fattore di Lorentz.

Dai, visto che sono buono ti riporto qualcosa scritto tempo fa:

Cita:
Lawliet ha scritto:

Cita:
Morlok ha scritto:

Quello che dici e' corretto, ma come hai detto tu solo dal punto di vista di chi rimane, io invece mi riferivo al viaggiatore, che posto alla velocita' della luce (che non si puo' superare) non percepirebbe il tempo in maniera diversa se fosse fermo, ma se dovesse fare un viaggio di 500 anni luce, per il suo tempo quanto impiegherebbe?


Ti stai confondendo Morlok, è proprio il contrario.
I fotoni che trasmettono la luce delle stelle nello spazio possono viaggiare all'infinito senza perdere energia (escludendo gli attriti).. proprio perchè viaggiano alla velocità della luce.
Infatti, alla velocità della luce, il viaggiatore non percepisce lo scorrere del tempo.
Quindi rispondendo alla tua domanda.. un eventuale viaggiatore (alla velocità della luce) impiegherebbe 0 secondi per attraversare quei 500 anni luce. Ma una volta tornato sulla Terra, vivrebbe nella società del 3000. [:p]

Forse può aiutare l'animazione; http://www.walter-fendt.de/ph14e/timedilation.htm

Ripeto; Immagine



Non ho mica capito...mi stai prendendo in giro ?
Lo so benissimo che il "nostro" Universo non funziona secondo la meccanica classica di Newton...
Grazie.

Marco1971.



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MessaggioInviato: 13/10/2010, 20:43 
Non ti sto prendendo in giro (ci mancherebbe [:p]), sto cercando di farti capire un concetto che praticamente tutti confondono. [:)]



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MessaggioInviato: 13/10/2010, 20:48 
Eih, ma avete letto il link che vi ho dato? [8)]



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MessaggioInviato: 13/10/2010, 21:43 
Scusami Ufo', non avevo visto il tuo EDIT. [:)]

Ora ho capito a cosa ti riferivi, a suo tempo lessi già il tuo post e mi informai a riguardo.

Il meccanismo "funziona" ma non si può utilizzare per svariati motivi (qui trovi un trattato a riguardo, purtroppo in inglese: http://tinyurl.com/3573ckn ).
Ora non ho il tempo di farti un riassunto come si deve (non so se hai notato ma è molto complicato), con tutta la roba che ho da studiare. [B)]

In sostanza; "Uno studio pubblicato dalla NASA a Dicembre 2006 ha chiarito come nonostante sia possibile avere, nei confronti di un oggetto, una momentanea spinta verso l'alto, dopo poco tempo l'impulso si normalizzi, annullandosi, e riporti tale oggetto a terra sotto effetto della gravità.

Il concetto è di utilizzare masse eccentriche controroteanti per subire una propulsione. Tuttavia quando queste ruotano sulla semicirconferenza superiore, ad una determinata angolazione, l'impulso è positivo, mentre sulla parte inferiore l'impulso ha lo stesso identico valore ma contrario. Dunque l'impulso totale risulta zero e la forza è destinata a cessare.
"


Ultima modifica di Lawliet il 13/10/2010, 21:52, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/10/2010, 23:33 
Cita:
Lawliet ha scritto:

Non ti sto prendendo in giro (ci mancherebbe [:p]), sto cercando di farti capire un concetto che praticamente tutti confondono. [:)]


Sai Lawliet, ad ingegneria elettronica (sono un ingegnere elettronico cosiddetto "vecchio ordinamento") le trasformazioni di Lorentz e la teoria di relatività di A. Einstein vengono affrontate poco nei normali corsi di Fisica I e II.
Devi fare per conto tuo...
Comunque sia, allora che significato hanno le distanze tra la nostra Stella ed altri corpi (stelle, pianeti ecc.) presenti in questo Universo espresse in multipli di "c" ?
Si riferiscono solo ai fotoni con massa a riposo nulla ?
Grazie.

Marco1971.



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MessaggioInviato: 14/10/2010, 11:00 
Ti ringrazio Lawliet della spiegazione (quello che dico sempre: quando s'incrociano vari argomenti se ne sà sempre .... di più!)



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MessaggioInviato: 14/10/2010, 11:06 
E teniamo conto anche di questo anche di quest'altro articolo!



Il Mistero Degli Ufo E Le Ultime Considerazioni Del 2010




Un interrogativo che tutte la persone si sono poste almeno una volta in tutta la loro vita alzando gli occhi al cielo, scrutando e cercando di penetrare le stelle, è se ci fosse qualcun’altro nello spazio profondo.

A questa domanda si può si può provare a dare una risposta partendo da dei dati oggettivi.Consideriamo per esempio la nostra galassia, il numero di sistemi solari che la compongono, la percentuale di pianeti sui quali si potrebbe essere sviluppata la vita e altre variabili, in questo modo possiamo avere un idea di cosa potrebbe essere possibile e cosa no.Quindi proviamo a dare delle risposte partendo dall’analisi dell’equazione di Drake.

L'equazione di Drake è il risultato di un ragionamento speculativo sulla possibile esistenza e numero di civiltà evolute extraterrestri.L'equazione fu proposta nel 1961 dall'astronomo Frank Drake come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella nostra galassia, con le quali potremmo pensare di entrare in contatto. Il problema più impegnativo per la ricerca è ora di determinare i fattori che figurano nell'equazione.

La formula è la seguente:

Immagine

in cui: N è il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti oggi nella nostra Galassia
R* è il tasso medio di formazione stellare nella Via Lattea
fp è la frazione di stelle che possiedono pianeti
ne è il numero di pianeti per sistema solare in condizione di ospitare forme di vita
fl è la frazione dei pianeti ne che ha effettivamente sviluppato la vita
fi è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti
fc è la frazione di civiltà extraterrestri in grado (e con la volontà) di comunicare
fm è la frazione di civiltà in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti (non sempre considerata)
L è la stima della durata di queste civiltà evolute
La determinazione dei parametri è molto difficile ed in genere mancano molte informazioni necessarie ad una stima anche approssimativa.
I valori scelti inizialmente da Drake e collaboratori sono:
R* = 10 per anno
fp = 0,5
ne = 2
fl = 1
fi = fc = 0,01
L = 10.000 anni.
Il valore R* (tasso di formazione stellare) è quello meno incerto. Anche fp (stelle con pianeti) è relativamente meno dibattuto ed è possibile iniziare a dare un valore anche grazie alle prime osservazioni di pianeti extrasolari a partire dagli anni ottanta. Gli esobiologi possono tentare di fornire un valore per ne e fl ma ci sono dubbi sulle tipologie di stelle che possono offrire condizioni adatte per lo sviluppo della vita. È necessaria l'emissione di una certa quantità di radiazione ultravioletta perché la vita possa avere inizio, mentre la presenza di raggi X è dannosa. Secondo alcune ipotesi la vita è più ubiquitaria di quanto possa apparire (vedi panspermia) ed il valore di fl può essere elevato.
fi, fc ed L sono ben più difficili da proporre. È possibile che l'evoluzione della nostra civiltà sia avvenuta in seguito ad una precisa combinazione di eventi, difficilmente ripetibile. La durata di vita di una civiltà può essere limitata dalla possibilità di autodistruzione o da eventi naturali catastrofici, quali l'alterazione del clima o l'impatto di meteoriti. Drake ipotizzò una stima minima di 10 anni, ovvero all'epoca il periodo di tempo dal quale l'umanità aveva iniziato ad inviare segnali radio nel cosmo (in particolare involontariamente con la televisione). Per lo stesso motivo oggi si può ragionevolmente indicare un periodo di 50 anni.

Applicando i parametri inizialmente adottati da Drake si ottiene un valore di N = 10. In seguito egli dichiarò che tali parametri erano troppo riduttivi e giunse al valore finale N = 600.
Altre stime dei parametri, altrettanto plausibili, danno risultati molto più grandi. Per esempio, posto R* = 20/anno, fp = 0.1, ne = 0.5, fl = 1, fi = 0.5, fc = 0.1 ed L = 100.000 anni, si ottiene N = 5.000.
Valori più pessimistici danno valori di N minori di uno, cosa che non può essere valida per la nostra Galassia in quanto in essa esiste almeno una civiltà tecnologica (la nostra). In questo caso, riconciliare il dato con le osservazioni porterebbe alla conclusione che la maggior parte delle galassie sono vuote.
Le stime più ottimistiche[1] si scontrano però con il paradosso di Fermi, ovvero se esistono tante civiltà in grado di contattarci, perché questo non è ancora avvenuto?
L'unico valore di N dato dalle osservazioni è N=1, ovvero che la nostra civiltà è l'unica a noi nota.
Ora abbiamo una stima del possibile numero di civiltà presenti nella nostra galassia, considerando anche che recentemente sono stati trovati diversi pianeti extrasolari che potrebbero essere simili al nostro.
Ora moltiplichiamo in numero trovato per il numero di galassie a noi conosciute ed ecco un numero immenso anche se rivediamo i parametri dell’ equazione di Drake per difetto.
Bene siamo arrivati a considerare più che possibile l’esistenza di altre civiltà intelligenti nell’universo.

Ora c’è un altro problema da valutare, il fatto che, anche se queste civiltà ci fossero, sarebbero troppo lontane per poter comunicare con noi in tempi ragionevoli o addirittura arrivare nel nostro sistema solare date le immense distanze (si parla infatti di decine se non centinaia di anni luce).

A mio modesto parere tuttavia chiunque usi un argomentazione del genere, per invalidare la possibilità che una intelligenza aliena possa arrivare nel nostro sistema solare, è provvista di un sistema cognitivo a dir poco limitato.

Conoscendo un minimo di fisica si può comprendere come per viaggiare da una parte all’altra della galassia si dovrebbe poter viaggiare più veloci della luce e questo per la fisica a noi nota è impossibile. Tuttavia la stessa relatività generale e vari studi più recenti incrinano questo principio.

Per questo motivo non è così assurdo immaginare che una civiltà più evoluta di noi potrebbe avere conoscenze che permettano viaggi e comunicazioni super luminari (Per quanto riguarda la comunicazione istantanea si può approfondire il fenomeno della meccanica quantistica chiamata Entanglement che permette il trasporto di informazione istantaneo)

Quindi siamo arrivati a considerare possibile che ci siano civiltà intelligenti con un livello tecnologico molto più alto del nostro che possano arrivare fino nel nostro sistema solare.

Ora una civiltà di questo tipo “dovrebbe” aver raggiunto come società un livello molto elevato, che le permetta di rapportarsi con gli altri esseri dell’universo in maniera misurata.

Infatti una civiltà così evoluta e con tali tecnologie a sua disposizione potrebbe annientarci come faremo noi con una comunità di babbuini nella giungla, ma è proprio questo il punto, noi come ci poniamo di fronte a questi animali…con riguardo e curiosità, almeno le persone più “illuminate” di noi.

Questo ovviamente può essere una spiegazione, ma ce ne potrebbero essere molte altre.Comunque il punto è che la presenza di civiltà extraterrestri nel nostro sistema solare e sul nostro pianeta è più che probabile, anzi io direi una certezza considerando i numeri visti prima.

Non ho considerato a sostegno della mia tesi alcuni fattori direi di non trascurabile importanza:
1°_il numero immenso di avvistamenti, documenti, testimonianze su avvistamenti di UFO.
2°_gli oggetti rinvenuti in diversi scavi archeologici che lasciano a dir poco perplessi
matgodi, autore dell'articolo Il Mistero Degli Ufo E Le Ultime Considerazioni Del 2010

Articolo scritto da matgodi
http://www.paid2write.org/tecnologia_sc ... _5747.html



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MessaggioInviato: 14/10/2010, 11:23 
Un bell'interrogativo: nei 2 inserti a sx in alto e in basso saranno due strutture artificiali?

Immagine

Crater 297 and "artificial blurring" over the Moon.

Un bellissimo fotomosaico regalatoci dal Dr Alessio Feltri per vedere non solo la zona sorvolata dall'Apollo 10 al momento del suo 'strano incontro' con quello che abbiamo definito "space debris" (rottame spaziale), ma anche un (nuovo) esempio di come la NASA (o chi per essa...) manipola, altera ed infine confonde le immagini (probabilmente) imbarazzanti della superficie lunare.

http://www.lunexit.it/gallery/displayim ... at=0&pos=5



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Immagine

The centre of "Tycho Crater" - from Clementine.

"
Un altra area "famosa" della Luna: il Cratere Tycho, reso famoso anche dal romanzo "2001 - Odissea nello Spazio". Fu in quest'area, infatti, secondo il racconto dello scrittore Inglese Arthur C. Clarke, che venne dapprima registrata l'esistenza di un'anomalia magnetica (chiamata Tycho Anomaly) e quindi, in seguito alle indagini svolte, fu ritrovato il primo - e più piccolo - Monolito che avrebbe indicato agli Uomini la "Via delle Stelle".
Questa è la fantasia. La realtà, che pochi davvero conoscono, è che nell'area di Tycho, negli anni '70, venne effettivamente riscontrata un'anomalia magnetica relativamente alla quale, però, dopo la sua scoperta, non venne più divulgata alcuna informazione.
Si tratterà dunque di una storia vera o è solo una delle tante "Leggende Spaziali"?
Questa immagine, comunque, ci proviene dalla Sonda Clementine. "

(Commento by Lunexit) http://www.lunexit.it/gallery/displayim ... at=0&pos=0



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MessaggioInviato: 14/10/2010, 14:09 
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MarcoFranceschini ha scritto:

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Lawliet ha scritto:

Non ti sto prendendo in giro (ci mancherebbe [:p]), sto cercando di farti capire un concetto che praticamente tutti confondono. [:)]


Sai Lawliet, ad ingegneria elettronica (sono un ingegnere elettronico cosiddetto "vecchio ordinamento") le trasformazioni di Lorentz e la teoria di relatività di A. Einstein vengono affrontate poco nei normali corsi di Fisica I e II.
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Si riferiscono solo ai fotoni con massa a riposo nulla ?
Grazie.

Marco1971.


Considera che comunque la velocità della luce è irraggiungibile.

Le distanze vengono calcolate in funzione della maggior velocità possibile nell'universo, e sono necessarie per capire la tempistica di determinati eventi (come il "metro" è servito durante questi ultimi secoli per la meccanica..).

Le distanze sono enormi, ma ad una grande percentuale (99,999999999999999% c) sono percorribili "senza molti problemi".
Ci sono ben altre questioni tuttavia.. ad esempio; accelerazione/decelerazione (ci vuole un casino di tempo solo per raggiungerle quelle velocità, e figurati cosa significa per un essere umano a bordo), polvere interstellare, ENERGIA etc..


Ultima modifica di Lawliet il 14/10/2010, 15:43, modificato 1 volta in totale.


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Mah, chissà se quello che dice Robert Lazar è vero ...


Immagine


"Per viaggiare nello spazio la nave ruota su di un lato, focalizza i tre amplificatori su di un punto situato ad enorme distanza, poi il reattore e gli amplificatori vengono portati a massima potenza, e praticamente “attirano” il tessuto stesso dello spazio, distorcono lo “spazio-tempo” e lo attirano verso la nave che così è in grado di coprire enormi distanze in un lasso di tempo praticamente nullo.

La nave non si sposta in maniera lineare, perchè distorce lo spazio. Il tessuto stesso dello spazio, quindi anche i campi gravitazionali ed il tempo sono strettamente connessi.

Quando si distorce un campo gravitazionale, si distorce anche lo spazio ed il tempo."


Un'occhiata anche qui: http://www.bibliotecapleyades.net/meier ... ier07a.htm



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Oppure ...



Elemento 115 : una possibile risposta al metodo propulsivo impiegato dagli UFO?


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Il problema relativo alla genesi del cosiddetto "elemento 115" si inserisce nel contesto della lunga "querelle" inerente le rivelazioni fatte dal sedicente fisico Bob Lazar(1) che, a suo dire, sul finire degli anni ’80 avrebbe lavorato nell’ormai famosa "Area 51"(2) sul sistema propulsivo delle macchine aliene che, sempre a suo dire, sarebbero celate in quello che è sicuramente il punto più inaccessibile degli interi Stati Uniti. Le rivelazioni fatte da Lazar, purtroppo, evidenziano la scarsa preparazione di quest’ultimo in problemi subatomici e chimici spingendolo sempre più ai margini della credibilità ufologica e scientifica. Secondo il fisico esisterebbero due tipi di gravità che potrebbero spiegare la propulsione di macchine aliene, una detta di tipo "A" che piega lo spazio – tempo impiegando le masse dei corpi celesti, ed una di tipo "B" che interesserebbe le particelle subatomiche rendendole amplificabili attraverso onde elettromagnetiche con successiva creazione dunque di un campo gravitazionale. E’ proprio in questo secondo tipo di "gravità" si inseriscono le dichiarazioni fatte da Lazar sull’elemento 115 che secondo il fisico, se opportunamente sollecitato subirebe una trasformazione a livello nucleare dove, non si sa bene come, acquisirebbe un neutrone trasformandosi in elemento 116. Niente di più falso. L’ottenimento dell’elemento 116 ( o ekapolonio) a partire dal 115 appare alquanto improbabile, si tratterebbe infatti, come già detto, di aggiungere un neutrone al nucleo dell’elemento 115 ( o exabismuto, come venne definito da alcuni chimici americani ed inglesi che gli assegnarono un posto sotto il comune bismuto nella tabella periodica degli elementi di Mendeleen), un protone e nell’ultimo livello energetico un elettrone. Appare più semplice dunque ottenere del 115 dal 116 e non il contrario, sempre stando alle dichiarazioni del nostro Bob il 116 produrrebbe antimateria che reagirebbe con la materia fornendo energia al 100% senza perdite. tutto questo non ha senso, bombardando il 115 con neutroni si ottiene un isotopo del 116 e non l’elemento 116 come sostenuto da Lazar. A questo punto si che esso diverrebbe meno stabile e genererebbe reazioni atomiche dove comunque l’antimateria non c’entra niente. Dopo queste precisazioni, delle quali chi scrive si scusa se si presentano troppo prolisse, non era sicuramente intenzione di quest’ultimo annoiare chi legge ma solo di fare giuste precisazioni in un bestiario scientifico che talune volte è più fastidioso di quello attaccato dalla nostra sezione "CounterAttack"; dopo queste possiamo finalmente tentare di definire questo fantomatico elemento 115 secondo il poco che si sa su questo, infatti si deve tenere presente che stiamo parlando di un elemento non ancora sintetizzato sulla terra e che contiene ben 115 neutroni nel nucleo atomico (ma ciò non deve impressionare perché si pensa di arrivare a scoprire l’esistenza di elementi fino al 168!). Usando un particolare sistema di calcolo detto REL HFS si possono attribuire alcune proprietà chimiche fondamentali a tale elemento. Esso sarebbe stabile con un numero d’ossidazione +1 +3(3) , il suo potenziale di ionizzazione(4) sarebbe di 1,5 eV (elettronvolt), il calore di sublimazione di 34 Kcal (g atomo) –1. Nella tabella periodica troverebbe come già detto, posto sotto il bismuto ed il suo nome sarebbe appunto ekabismuto. L’interesse maggiore viene però dai calcoli relativistici e quantomeccanici che attribuirebbero all’elettrone più vicino al nucleo situato sull’orbitale 15 una velocità quasi pari a quella della luce e quest’ultima proprietà, secondo quanto sostenuto dall’eminente prof. Corrado Malanga5 che ha condotto uno studio su tale elemento, non porterebbe alla produzione di antimateria, secondo quanto detto da Lazar (ne avesse azzeccata una!) ma alla creazione di forti campi gravitazionali. Naturalmente, le ricerche in tal senso hanno ancora molto cammino da percorrere, ma già quanto sappiamo su questo elemento 115 segna un altro punto a favore nell’acquisizione scientifica dei dati indispensabili a dare ulteriore peso scientifico ad un fenomeno, quello degli UFO, che sicuramente non può più venire snobbato dalla cosiddetta "scienza ufficiale" di cui ultimamente la prof. Hack ed il prof. Pacini sembrano essere diventati i magnifici depositari, senza ovviamente rimediare brutte figure.



COME FUNZIONA UN U.F.O.

Più veloce della luce
L’universo è grande e ognuna delle sue ‘vie’ possiede decine o centinaia di miliardi di stelle.
In un’intera esistenza, un astronomo è in grado di sfiorare appena i numeri del cosmo
visibile: forse un miliardo di galassie osservabili. Ammassi e superammassi capaci di
estendersi nello spazio per centinaia di milioni di anni luce. Quando la mente umana si
accinge a immaginare un viaggio attraverso tali distanze, già si perde e l’intima voce del
pensiero ammutolisce. Un granello di polvere, ecco che cosa è il nostro mondo. Forse l’aspetto
più affascinante del fenomeno UFO è proprio l’idea di navi in grado di superare le colonne
d’Ercole dell’impossibile, di viaggiatori i cui occhi possano vedere nella stessa vita cataclismi
stellari, buchi neri, nane bianche e brune, raggi gamma, galassie nascenti e morenti. E su
sfere di materia, la vita che fiorisce o appassisce, che supera, inquieta, i confini dell’essere o
che nell’essere si placa. Ma noi non siamo angeli dello spazio; le nostre ali sono l’illusione,
l’immaginazione, il sogno, la visione. 300.000 chilometri al secondo, ecco il limite che persino
la più sfrenata fantasia si pone. L’ha detto Einstein: la velocità della luce non può essere
superata. Anche avendo motori potentissimi, un oggetto sferico diventerebbe
nell’accelerazione simile a un fagiolo sempre più lungo, fino a coincidere con un segmento e la
sua massa, tendendo a divenire infinita, non potrebbe varcare comunque la barriera dei
300.000 chilometri al secondo. Nessun balzo al di là di queste barriere; nessun balzo indietro
o avanti nel tempo. E allora, le rivelazioni di Ashtar Sheran, Comandante della Flotta
Spaziale Interplanetaria, che fin dagli anni ‘60 ha sostenuto -comunicando con sensitivi e
contattisti di tutto il mondo- che gli UFO viaggerebbero a velocità superiori a quella della
luce, sarebbero solo vaneggiamenti, fantasie, deliri? Forse no. Noi conosciamo bene i bradioni
e i fotoni, particelle incapaci di superare la velocità della luce, ma abbiamo ancora molto da
imparare sui tachioni, costretti dalla loro stessa struttura a non rallentare mai.
Einstein disse che superare la velocità della luce significherebbe viaggiare nel tempo; la
maggior parte degli scienziati, tuttavia, dissente da questa affermazione. Negli anni ‘90 il
gruppo di scienziati dell’Istituto di Ricerca sulle Onde Elettromagnetiche di Firenze, guidato
da A. Ranfagni e D. Mugnai ha osservato un’onda capace di propagarsi a una volta e mezzo
la velocità della luce. Anche Gunter Nimtz dell’Università di Colonia ha misurato velocità
superiori a quella luminale e recentemente, nel corso di una conferenza a Snowbird, Utah, ha
fatto ascoltare agli increduli partecipanti la Sinfonia 40 di Mozart modulata su un fascio di
microonde e inviata per 12 centimetri a 4,7 volte la velocità della luce..L’Elemento 115
Nel 1989 il fisico americano Bob Lazar rivelò nel corso di una trasmissione televisiva di aver
partecipato a un progetto militare segreto per il riutilizzo della tecnologia extraterrestre. Lo
studio specifico di Lazar e del suo team era quello di comprendere quale fosse il combustibile
adoperato dal sistema di propulsione dei dischi volanti. Lo studioso disse che si trattava
probabilmente dell’Elemento 114 o 115, le cui particelle atomiche sarebbero tanto voluminose
e pesanti da emettere particolari onde gravitazionali. Amplificando quelle onde, i piloti alieni
riuscirebbero a piegare la linea spaziotemporale, in modo da percorrere grandissime distanze
nello spazio. La Tavola Periodica degli Elementi cataloga gli atomi conosciuti sul nostro
pianeta in ordine di grandezza e peso e va dal numero 1, l’idrogeno, al numero 92, l’uranio.
Atomi di dimensioni maggiori rispetto all’uranio possono essere creati artificialmente in
laboratorio, ma sono per lo più instabili e decadono quasi immediatamente in atomi minori.
Per alcuni millesimi di secondo, ad esempio, alcuni ricercatori sono riusciti a dar corpo
all’Elemento 109 e, più recentemente, al 112.
Molti studiosi pensano che gli UFO utilizzino sistemi di propulsione basati sull’antigravità o
elettrogravità, tecnologia in grado di ottenere risultati straordinari in termini di propulsione,
conosciuta e probabilmente utilizzata attualmente per il bombardiere americano B-2 a
Tecnologia Avanzata, se si vuol credere a quanto hanno affermato, rompendo il codice del
silenzio, alcuni scienziati e ingegneri, collaborato in tempi diversi a progetti segreti di ricerca
e sviluppo.
Ritornando alle rivelazioni di Lazar, il ‘suo’ UFO avrebbe alternato all’amplificatore
gravitazionale, in grado di distorcere lo spazio-tempo, un sistema a microonde utilizzato in
prossimità di una gravità planetaria.

Attraverso la materia
Ashtar Sheran, angelico capo della Flotta Extraplanetaria, spiegò ad alcuni contattisti una
parte dei ‘miracoli’ prodotti dalla tecnologia aliena: “Noi possediamo navi differenti, come
molti di voi hanno osservato. Prevalentemente, si tratta di veicoli di piccole dimensioni; le
grandi astronavi hanno volato ad altissima quota, sul vostro pianeta. I nostri vascelli spaziali
possono compiere cose cui desidero accennare brevemente. Io sono ingegnere e comandante
dell’enorme nave Typ A.S., che può attraversare gli spazî siderali con una velocità superiore
del 50% a quella della luce. Essa può mutare la propria frequenza, nel cosmo, e cambiare la
propria struttura atomica. L’universo fisico viene oltrepassato, a quella velocità, sia dalla
nave, sia dai nostri corpi. Se incontriamo un ostacolo materiale sulla nostra rotta, lo
attraversiamo senza alcun contatto. Questa velocità per voi inimmaginabile consente di
viaggiare nella quinta dimensione e di passare attraverso la materia, per quanto essa sia
densa. L’antigravità è così forte che l’energia magnetica può invertire la polarità elettrica
delle pietre.Tali forme di energia possono interferire con i vostri radar. Noi siamo in grado di.renderci invisibili anche a bassa velocità. Nelle nostre navi, siamo autosufficienti: possiamo produrre cibo e acqua dagli atomi liberi e dalla materia”.
“Quando la nave passa a una forza superiore, si crea energia magnetica nell’ accrescere la
potenza. In questa fase, l’aria condensata vortica come un’aura attorno allo scafo. L’aura può
avere in sé molte polveri. Questo campo magnetico brilla di notte come fuoco ed ha una luce
fredda”.
“Noi usiamo un sistema di propulsione particolare ovvero trasformiamo l’energia cosmica.
La forza richiede un consumo energetico, ma la fonte è inesauribile, poiché ci serviamo dei
raggi cosmici. Con l’ausilio di apparati complessi, noi utilizziamo le forze naturali in modo
giusto”.
“Abbiamo vie di volo precise attraverso l’universo, segnate sulle nostre mappe; andiamo sui
mondi dove fiorisce la vita”.
“Nella smaterializzazione cambia la struttura del corpo, mentre si conserva la sua forma,
anche se passa in un’altra dimensione, simile a una nube. Allora viene cambiata la
proporzione della misura. Il mutamento delle strutture atomiche può avvenire alla velocità
della luce. Noi siamo in grado di smaterializzare i nostri corpi e i nostri veicoli, quindi di
rimaterializzare questi e quelli”.

Roberto Malini


http://www.alienworldclub.com/elemento115.htm



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MessaggioInviato: 15/10/2010, 10:33 
Uno più, uno meno ...




Ecco come gli alieni riescono ad arrivare sulla Terra

Trenta anni fa le congetture relative a come le ipotetiche astronavi aliene attraversassero i grandi spazi cosmici sembravano fantasiose congetture da far invidia al più geniale Giulio Verne. da molti anni invece i fisici sembrano diventati più possibilisti riguardo i presupposti fisico-matematici che rendono plausibile attraversare il tempo e lo spazio: oggi essi discutono, quasi alla Star Trek, di tunnel spaziotemporali, wormholes, iperspazio e universi paralleli.

Schema di wormholes, zone diverse dello spazio-tempo che collabiscono funzionando da vere e proprie scorciatoie. Sono presupposti dalle più moderne vedute della fisica moderna: attraverso i wormholes due aree distanti anche anni luce sono percorribili istantaneamente. Vari ufologi hanno prospettato che gli Ufo non provengano da pianeti più o meno distanti ma percorrano queste strutture dinamiche apparendo e sparendo subitaneamente.

La possibilita' che un'astronave possa lasciare il proprio pianeta sfidando le leggi di Einstein ed in particolare la contrazione del tempo non e' piu' molto fantascientifica. , A tale proposito sembra molto affascinante la considerazione di come all'interno delle scorciatoie temporali il tempo scorra lentamente e, all'esterno, molto velocemente.

A tal proposito gli UFO di Crosia e Mount Rainier mostrano una sorta di 'buco nero al centro. Altri UFO presentano fasce scure attorno al centro dell'oggetto o veri e propri buchi neri al centro dell'asse di simmetria.

La presenza di queste zone puo' essere messa in relazione ad alcuni effetti di natura elettromagnetica che questi stessi oggetti producono sulle radiazioni che li colpiscono. Infatti sono noti casi in cui questi oggetti emettono fasci di luce (definiti dagli addetti ai lavori "luce solida") che non si propagano in linea retta ma "curvano" nello spazio. Tale effetto e' proprio non solo di fasci luminosi che escono da tali oggetti (luci di torce elettriche, fasci di luce di lampade di automobili eccetera). Non risulta tanto differente il risultato con un fascio di raggi X o radar inviati contro l'UFO; questi non tornano quasi mai indietro a segnalare la presenza dell'oggetto ma vengono o inghiottiti o evidentemente deviati dall'oggetto stesso.

Un'ipotesi di notevole rilievo e' stata avanzata dal chimico Corrado Malanga dell'Universita' di Pisa sulle pagine della prestigiosa rivista Notiziario UFO (n. 112). "Dall'osservazione di quasi tutte le foto scattate sugli UFO - ha scritto Malanga - non dichiarate false dagli esperti, si evince un particolare. La ricostruzione fatta con il calcolatore rispetta fedelmente la teoria delle luci e delle ombre; che pero' non vengono rispettate, a quanto pare, nelle immagini fotografiche in nostro possesso. In parole povere, esistono sensibili differenze tra la ricostruzione al computer e l'immagine fotografica: infatti mentre ci sono in questi oggetti parti molto luminose, dovute verosimilmente a emissioni di energia nello spettro visibile, esistono alcune zone scure non solo nella parte che dovrebbe essere in ombra ma anche nella parte illuminata dal sole o dalle luci circostanti".

Effetti dello stesso tipo sono riscontrabili sulle onde radio e sulla corrente elettrica (cioe' su un campo elettromagnetico) in vicinanza di questi UFO (le radio si spengono, la luce si abbassa, le automobili si fermano). Ancora un tale effetto e' riscontrabile sugli orologi dei testimoni che si sono avvicinati troppo a tali oggetti. Vicino a loro il tempo scorre più' lentamente!

Numerosi sono gli esempi in cui la grandezza tempo è stata alterata come nel caso dell'aereo di linea americano avvicinato in volo da un UFO e scomparso per cinque minuti dal controllo radar di terra. All'arrivo i passeggeri avevano l'orologio indietro di cinque minuti rispetto all'ora ufficiale di volo.

Nelle abduction gli addotti (i rapiti) raccontavano di aver trascorso solo poche ore in volo mentre sulla Terra erano passati dei giorni (gap temporale).

Un altro effetto molto particolare che sembra giustificato e supportato dalle moderne vedute della fisica è la modalità di accelerazione, degli UFO: essa assume valori infiniti per archi di spazio brevi. Quando questi oggetti accelerano, passano da una velocita' ad un'altra di scatto, senza passare attraverso valori intermedi: in parole povere in modo "quantizzato", come direbbero i fisici atomici.

Ecco come la fisica conforta la possibile lettura dei fenomeni elettromagnetici che sembrano accompagnare i fenomeni UFO: un oggetto volante si muoverebbe come un elettrone. Quando viene eccitato puo' passare in un secondo orbitale atomico. La risposta che le funzioni matematiche danno e' univoca: l'elettrone e' scomparso da qui per passare la' in un altro livello! Infatti non e' possibile trovare l'elettrone in una zona di spazio intermedia; per la meccanica quantistica infatti tutto e' quantizzato cioe' espresso da pacchetti di energia indivisibili. Questi quanti di energia consentirebbero all'elettrone di trovarsi solo in certe aree energetiche e non in altre poichè, appunto, la distribuzione dell'energia non è continua ma discontinua .L'accelerazione degli elettroni quindi sarebbe quasi infinita...come quella degli UFO. Il moto degli UFO sarebbe dunque quantizzato ed esprimibile con leggi fisiche simili alle equazioni di Schroedinger. Il buco nero, gli elettroni e gli UFO hanno un punto in comune. Tutti e tre ruotano attorno ad un asse. La teoria degli spazi curvi ci dice come un buco nero attrae tutte le radiazioni, proprio come un UFO che puo', in linea di principio, aprire un varco, un buco, nel continuum spaziotemporale permettendo l'acceso a un'altra lontana zona di spazio.

Percorrere distanze di centinaia o migliaia di anni luce sarebbe quindi possibile utilizzando le scorciatoie come entrare in un buco nero, opportunamente orientato, e passare dall'altra parte in un solo attimo, utilizzando questo sentiero privilegiato Il risultato finale sarebbe che volando a una velocita' di gran lunga inferiore a quella della luce si percorrono spazi enormi. Invece di aumentare la velocita' che non puo' andare oltre il limite fisico della luce (e anche su questo si potrebbe discutere...) si può contrarre lo spazio. L'UFO deve percio' ruotare sul suo asse, come l'elettrone, e deve creare un campo gravitazionale o qualcosa di simile in grado di fare un buco fisico nello spaziotempo..." .

Fantasia? Assolutamente no, soltanto acquisizioni teoriche che richiedono tempo per confermarsi, nel frattempo, forse nello spazio, oggetti volanti, fanno la spola tra il loro pianeta e la Terra impiegando un battito di ciglia...

http://www.alienworldclub.com/igrigi.htm



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TECNOLOGIA ALIENA E TERRESTRE A CONFRONTO


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Nonostante la recente controversia inerente le procedure di clonazione, e il fatto che queste non possano essere controllate appieno e che fin dall'inizio siano state bandite temporaneamente per cinque anni, la pratica della clonazione non pare doversi applicare ad un'Entità Biologica Extraterrestre (EBE), realizzata specificamente per i viaggi nello spazio e che non dovrebbe porsi dunque nella categoria della ricerca finalizzata alla creazione di un essere perfetto.
L'EBE non è un essere potenzialmente umano nel senso della creazione, ma piuttosto un clone umanoide ottenuto con lo scopo specifico non di un qualche dubbio beneficio futuro, bensì del miglioramento della specie umana e di un'apertura ulteriore ai segreti nell'universo e, se ci riusciremo, di un mondo nuovo.
La creazione di una EBE può cambiare o aprire nuovi orizzonti della conoscenza in termini che non possiamo neanche immaginare.
La caduta di un UFO nel 1947 ci ha schiuso un nuovo mondo lasciandoci solo intravedere ciò che esso può celare. Il tipo di clonazione da noi affrontato non costituisce uno sforzo verso la perfezione umana, in quanto virtualmente privo di implicazioni morali, emotive o spirituali. Il suo scopo è di spingere avanti la conoscenza dei nostri scienziati nella ricerca per migliorare e servire l'individuo e l'umanità e si preoccupa di legittimare i successi medici. Ciò costituisce però un rischio potenziale per l'umanità che si trova alle soglie della creazione, come suggerito da alcuni gruppi religiosi.
Lo studio delle EBE e il modello di ricerca che esso sembra dischiudere aiuterà a guidare le ricerche genetiche sul DNA per il progresso dell'uomo. Con la creazione da parte nostra di una EBE la perfezione di un clone umanoide sarà ben lungi dall'essere stata realizzata, anche se avremo comunque fatto un gigantesco passo avanti. Ma soprattutto sarà stato realizzato un obiettivo che si presenterà sulla scena mondiale per il meglio come per il peggio, comunque caratterizzato da rischi limitati o assenti circa il miglioramento effettivo della razza umana. Avremo guadagnato molto con perdite limitate o assenti. Ci sono state molte speculazioni e chiacchiere inutili circa la longevità e le possibilità di prolungare la vita in seguito alla creazione di un clone umano. lo dubito che una sola di queste elucubrazioni, sia da applicarsi ad un clone umanoide, un EBE creato per uno scopo specifico di un viaggio spazio-dimensionale.
Durante il mio servizio nell'Esercito e alla Casa Bianca io ho avuto accesso a tutti i livelli di segretezza inerenti queste informazioni, ma ho visto solo un rapporto sulla possibile età delle EBE. Tale rapporto recitava che l'EBE su cui le autorità avevano basato le loro ricerche avrebbe avuto circa 200 anni. Non ho mai scoperto nessun'altra evidenza o correlazione al riguardo. Questa informazione mi è stata data a voce e non posso dunque corroborarla. In molti casi come in quello sopra citato si riteneva comunque che le EBE fossero del tutto sacrificabili.
Wilbert Smith, il geniale scienziato canadese, mi avvisò: "Fai attenzione, perché potresti innescare un buon migliaio di domande e problemi a cui non potresti né sapresti rispondere". E questo è stato il mio destino, da quando ho scritto "Il giorno dopo Roswell".
La risposta, oggi più che mai, è quella dataci dal Dr. Thomas Rowe, che mi salvò la vita: "Qualcuno l'ha fatto!" (la creazione delle EBE, cioè). E il mio diretto superiore, il Generale Arthur G. Trudeau, commentò: "Se può essere fatto, facciamolo!".
Il Senatore John Glenn, l'astronauta, avrebbe gettato sul tappeto questo problema, anche col suo viaggio del 1998 nello spazio all'età di 76 anni. Glenn scoprì infatti come il ritmo circadiano preposto alla regolazione del sonno potesse essere alterato durante la permanenza nello spazio. Noi ci stiamo muovendo nella giusta direzione ma con calma e qualche volta senza realizzare quanto siamo in realtà vicini alla clonazione o alla realizzazione di una EBE o di un'entità simile.
Quella che noi chiamiamo "natura" ha una risposta per uno dei più grandi e ovvi problemi che sono stati compresi dai terrestri e superati dai creatori delle EBE. Le creature marine, gli animali, gli insetti e pure gli esseri umani si adattano all'ambiente per sopravvivere. Le creature del mare profondo si adattano alla grande pressione, diventando parte del loro ambiente, e la pressione all'interno di tali esseri è uguale a quella presente all'esterno di essi. Gli animali sopravvivono alle grandi altitudini o in ambiente polare attraverso una serie di adattamenti fisici, gli insetti si adattano alloro ambiente nonostante le piogge, gli incendi o la carenza di cibo e acqua. Anche gli esseri umani, alle grandi altitudini nel Sud America, sviluppano grandi capacità polmonari per respirare un'aria più sottile, sebbene al livello del mare o nel nostro normale ambiente essi possano manifestare sofferenza o addirittura, in certi casi, condizioni critiche che possono portare alla morte. I suoi creatori hanno inserito la EBE in una zona chiusa dell'UFO in cui essa stessa diventa un campo magnetico di atomi, lo stesso in cui si trovano le cellule umane. L'EBE è un umanoide che sopravvive nei campi elettromagnetici e pertanto l'UFO e la EBE diventano come un tutt'uno. La struttura cellulare umanoide si propaga con i cambiamenti nelle frequenze all'interno del campo magnetico ammantante il tutto (per dirla con Tesla). E non è avvertito il bisogno di cibo, aria, acqua o ossigeno. Una volta che l'ambiente di estrazione sia scomparso tali stimoli svaniranno velocemente.
Tutto questo in una situazione in cui i nostri corpi umani senza nutrimento o ossigeno collasserebbero.
Nel caso delle EBE anche le loro strutture scheletriche vengono meno al di fuori del loro ambiente e io non ho mai visto alcun rapporto in cui si citassero ferite con sangue o sanguinamenti copiosi da parte delle EBE, supponendosi che eventuali umori e liquidi si dissolvessero uscendo dall'inviluppo del campo elettromagnetico. Ciò è fuori questione, e come risultò dalle autopsie successive e dagli studi condotti sulle EBE di Roswell, nessuno di noi capì appieno la loro composizione strutturale o la ragione per cui fossero state create.
Noi (e io in particolare) abbiamo perso una grossa occasione, a meno che non ci sia data un'altra possibilità attraverso un intervento superiore o un altro incidente del genere.
Dopo aver visto il corpo dell'EBE a Fort Riley, per varie ragioni cominciai a lavorare alla propagazione dei raggi luminosi e istintivamente presi a pensare sempre di più alla luce come ad una fonte energetica. Dimostrai ciò con mia soddisfazione e alla fine degli anni Quaranta presentai il tutto ai miei superiori come base per il brevetto di nuovi sistemi, il che mi fu accordato. Tuttavia la Guerra di Corea iniziò e così dovetti andare per la mia strada restando impegnato altrove per i successivi tre anni. Poi, nel 1961, mi si presentò davanti la possibilità di nuove ricerche per capire qualcosa sui mezzi alieni e soprattutto sul loro sconosciuto sistema di propulsione.
All'epoca furono coniati quattro termini nel corso delle nostre discussioni scientifiche:

1 - Magnetron: atomi alternativamente accelerati e decelerati.
2 - Strozzatura Magnetica: il cambiamento dimensionale di un corpo ferromagnetico quando è posto in un campo magnetico.
3 - Dinamica Magneto-plasmatica: un gas ionizzato in un campo magnetico atto a produrre corrente elettrica.
4 - Bottiglia Magnetica: un campo magnetico che contiene il plasma durante una reazione termo-nucleare.

L'UFO recuperato a Roswell non sembrava possedere motori, propulsori o sistemi atomici o comunque un qualsiasi sistema di propulsione conosciuto.
Hermann Oberth, lo scienziato tedesco a capo di Peenemunde durante la Seconda Guerra Mondiale, nonché maestro e superiore di Von Braun, disse che gli UFO "spingevano" l'aria o gli atomi di fronte a loro e propagavano la loro energia nello spazio (dal canto suo Einstein affermò che lo spazio è una struttura di natura atomica). Noi sentimmo, quando poi venne creato, il campo magnetico intorno al disco volante.
Cambiamenti di intensità e di colore furono causati dal cambiamento nella lunghezza d'onda nel campo elettromagnetico, che si autopotenziava attraverso gli atomi presenti nell'atmosfera e la stessa struttura atomica dello spazio. (Con i tecnici tedeschi portati in USA) perfezionammo il nostro lavoro sul motore atomico per creare un campo intorno all'UFO. Osservammo anche che la superficie dell'oggetto, quando sottoposta a campo magnetico, era allineata atomicamente. Questo conferiva allo scafo una forte luminosità.
Muovendosi nella direzione dell'allineamento (orizzontale e verticale) esso diventava poi trasparente. La forza generatrice doveva ruotare in direzioni opposte e i tedeschi usarono a questo proposito dei motori Wankel. Nei "Foo-Fighters" la gravità "0" che si veniva a creare intorno ai serbatoi di combustibile e ai motori era dovuta ai propulsori e al campo magnetico che ruotavano in direzioni opposte.
Schunberger utilizzò la controrotazione. Questa controrotazione, in altri esperimenti, avveniva sia sul soffitto che nel pavimento del mezzo e permetteva di raggiungere i 12.000 piedi (circa 4.000 metri) di quota. La perdita di controllo nella guida portava però l'oggetto a schiantarsi.
I tedeschi escogitarono anche un sistema in grado di raggiungere un bersaglio utilizzando il sistema costituito dalla "griglia magneticà" che avvolge la Terra.
A quel tempo ottenni nel mio team due scienziati che avevano lavorato con Von Braun e che studiarono l'allineamento degli atomi nei metalli. Discutemmo ampiamente anche su quella che venne, definita la "strozzatura magnetica", ovvero il cambiamento di dimensioni in un corpo metallico quando posto in un campo magnetico (con le possibili applicazioni ai viaggi nel tempo o dimensionali).
Tuttavia, pur se le EBE sembravano non soffrire o dimostrare emozioni come noi umani, esse parevano mostrare quello che noi conosciamo come "stress", o una sorta di perdita di efficienza. Sapevamo che potevano aver luogo certi tipi di "strozzature magnetiche", e quando queste condizioni sembravano manifestarsi ipotizzammo che i creatori delle EBE avessero potuto applicare quello che definimmo un stress opportuno, a tali esseri. Le applicazioni di questa forza sarebbero state dovute ai "venti mentali" che avrebbero direzionato, e successivamente applicato la forza allo scafo del veicolo grazie alle EBE. Questo incremento nel campo magnetico avrebbe condotto ad un cambiamento nella dimensione dell'oggetto. Gli UFO possono così apparire e sparire dalla nostra vista, ed effettuare viaggi dimensionali o entro superfici come l'acqua (molti testimoni affermano di aver osservato gli UFO uscire dall'acqua).
Le EBE possono facilmente trasferire questa "forza aggiunta" attraverso le loro otto dita, quattro per ogni mano (la statua d'oro del dio pre-incaico di Tiahuananco possiede quattro dita). Il Centro di Ricerca della IBM di Almaden sta attualmente compiendo delle ricerche per utilizzare il corpo umano al fine di trasmettere dati elettronici, in modo molto simile a quanto fatto dalle EBE.
Incontrammo molte difficoltà tecniche quando ci occupammo di questi dati, non solo con lo scafo del veicolo recuperato ma anche con gli esseri a bordo.
Nessuno dei voli Gemini fu esente da problemi o inconvenienti, ma grazie alla politica del Governo degli Stati Uniti nessuna di queste cose, come l'esistenza degli UFO o il "regalo" datoci a Roswell, venne presa in attenta considerazione o venne considerata degna di studio alla luce del sole.
Noi cercammo di porci all'interno dell'Esercito in un'ottica differente ma venimmo subito quietati dal clima di opinione dominante.
Le navicelle spaziali terrestri ebbero molte disavventure da quando si tentò di progettare dal niente i primi modelli di mezzi spaziali senza prendere in considerazione i "ritrovamenti" effettuati a Roswell. Tra i più importanti disastri ricordiamo:

GEMINI 3) il sistema del computer di guida non funzionò
GEMINI 4) la porta delle capsula risultò difettosa
GEMINI 5) malfunzionamenti nell'apparecchiatura per l'erogazione dell'ossigeno e nei razzi della navicella
GEMINI 6) il lancio venne fermato per problemi ai propulsori
GEMINI 8) due navicelle collegate iniziarono a ruotare
GEMINI 9) il sistema di chiusura non funzionò bene
GEMINI 10) il computer di bordo non funzionò correttamente
GEMINI 12) instabilità di alcuni componenti della navicella
APOLLO 11) lampi infuocati avvolsero lo scafo causando la morte di tre astronauti
APOLLO 12) problemi elettrici
APOLLO 13) il serbatoio di ossigeno esplose. A bordo erano installate anche apparecchiature nucleari

Qualsiasi cosa succedesse noi possedevano una nave spaziale che nessuno si prese la briga di studiare, neanche virtualmente.
Anziché partire da un punto sicuro per la costruzione di navi spaziali, si decise di iniziare dal principio, da zero.
Facemmo poco o niente con il corpo delle EBE, e mentre gli uomini venivano mandati nello spazio, rischiando le loro vite, la NASA si rifiutava di credere che gli uomini potessero viaggiare nello cosmo mentre non sapevano che le EBE erano state create proprio con questo scopo.
Naturalmente gli astronauti incontrarono molti problemi durante i loro viaggi:

GEMINI 9) diversi problemi di orientamento
GEMINI 11) Gordon ebbe problemi con la respirazione: respirava velocemente e gli mancò più volte l'aria, oltre che il respiro

Tutti gli astronauti, comunque, sperimentarono visioni e "strane sensazioni". "Forze esterne" cercarono di catturare le loro menti. Problemi psicologici e cambiamenti della personalità generarono diversi problemi mentali.

Il Generale Trudeau una volta mi disse che certe volte gli uomini sviluppano come una relazione con le macchine, una affinità che si sviluppa come con l'attaccamento ad oggetti materiali. Un guidatore professionista di macchine da gara sviluppa nel tempo sensazioni che lo portano, in determinate condizioni, a sentirsi un tutt'uno con la propria macchina. Questi soggetti sono i campioni. Le EBE realizzarono proprio questa particolarità che porta ad una "fusione" tra essere e veicolo in una singola unità, diventano un "unicum" interagente.
Continuiamo ancora a costruire le nostre relativamente grezze navicelle spaziali e ad usare combustibili del nostro passato.
L'uomo è ancora l'uomo e le EBE rimangono a tutt'oggi nel mistero. Anziché trattare i programmi spaziali come una nuova scienza andiamo avanti sempre in prima fila, procedendo a tutta velocità con faraonici programmi-lampo tesi a battere ogni avversario, come la vecchia Unione Sovietica nel caso della Luna. Non è uno sforzo scientifico, ma sono semplicemente esercizi di politica.
Il Progetto Apollo richiese uno sforzo da 24 miliardi di dollari e la velocità con cui venne realizzato non permise di effettuare test adeguati alla complessità dei componenti utilizzati. Anche Von Braun, ad un certo punto, avanzò l'ipotesi che molte procedure fossero allora ancora avventate. Il primo modulo di comando, per esempio, ebbe una impressionante quantità di problemi sul fronte del controllo della qualità. Vennero riscontrati oltre 20.000 difetti, errori e omissioni.
A quel tempo l'U.S. Army possedeva i migliori standard per il controllo della qualità rispetto anche alle industrie.
In un manuale che aiutai a compilare, tuttavia, ogni progetto spaziale era attinto dai nostri studi.
Nel 1958, quando venne creata la NASA, questa crebbe grazie ad assunzioni massicce in tutto il paese, coinvolgendo 400.000 individui e 20.000 aziende.
L'astronauta Grissom una volta appese un limone (sinonimo di "fregaturà" in USA) sul portellone del simulatore Apollo, e vi rimase ucciso in un una esplosione nel 1967 con due colleghi.
I decenni successivi furono caratterizzati da una compenetrazione estensiva del controllo civile in ambito militare. Il Governo Ombra affermò che i militari erano una minaccia alloro controllo, così fummo relegati nelle retrovie di ogni sforzo compiuto per la conquista dello spazio. Il nostro "Progetto Horizon" venne eliminato e venimmo a conoscenza che in comparazione con il progetto Apollo il nostro UFO vinceva in semplicità. La scafo ed il suo pilota era un tutt'uno, operavano e funzionavano attraverso un campo magnetico. Il pilota e lo scafo cambiavano di dimensione quando posti in un campo magnetico. Questa venne chiamata "strozzatura magnetica". Wilbert Smith ci disse che campi magnetici estremamente intensi, del tipo di quelli ottenuti nella colonna atomica a Bikini (attraverso i test nucleari, n.d.r.) , potevano causare a livello energetico delle "vampe selvagge" in grado anche di rompere i legami atomici. Il pilota e lo scafo erano inoltre isolati contro le grandi variazioni di temperatura presenti nello spazio. Le espansioni e le contrazioni erano compensate istantaneamente, e a bordo delle navicelle aliene recuperate non vennero rinvenuti apparati o strumenti per il controllo della temperatura.
La conclusione logica fu che tutto ciò era forse reso possibile dal campo o "guscio" elettromagnetico che avvolgeva la nave e gli occupanti. La struttura dello scafo, quanto il clone umanoide (l'EBE), erano "all'interno" del sistema di controllo elettronico della nave, che poi comprendeva anche il sistema di propulsione. Il pericoloso sistema dell'ossigeno presente sulle nostre navicelle lì dentro non esisteva, e non era necessario neanche per il pilota.
"Riteniamo che la morte del tre astronauti Apollo non fu vana, quando riuscimmo a raggiungere la Luna", dichiarò la NASA. lo non la penso in questo modo, se non fossimo partiti da zero invece di acquisire una nuova scienza e avessimo voluto lasciare da parte le beghe politiche, quella tragedia non sarebbe mai accaduta.
Un punto da dover considerare; non vidi mai un rapporto o delle considerazioni riguardo i cloni EBE che affermasse che fossero soggetti ai cambiamenti di temperatura o ambientali, mentre invece lo scafo alieno sembrava subire tali modificazioni. lo penso che nella sua struttura base i creatori delle EBE presero in considerazioni queste eventualità che sono le più importanti durante il volo spaziale.
Le Entità Biologiche Extraterrestri propagano una energia elettromagnetica dalle loro cellule, e lo stesso procedimento viene effettuato dallo scafo del veicolo, e la somma di queste due forze porta ad un allineamento nella superficie, nella luce nonché ad una grande resistenza e durezza. Un piccolo cambiamento nella frequenza nell'allineamento rende inoltre la superficie della nave aliena trasparente.
Nei miei precedenti scritti ho descritto come, durante la mia permanenza come capo delle Divisione Tecnologia Straniera del R&D (settore Ricerche e Sviluppo) (1) dell'esercito USA, riuscii ad ottenere uno strumento alieno che sembrava permettere di misurare le emissioni elettromagnetiche che provengono dal corpo. All'inizio non riuscii ad accenderlo, a causa della mia conoscenza limitata tipica della ragione umana, ma alla fine ne dedussi che la relativa batteria era esaurita. Successivamente portai questo strumento al nostro Laboratorio Atomico a Fott Belvoir, ove lo sottoposero a radiazioni che lo riportarono in funzione.
Questo metodo era tipico del nostro approccio; anziché trattare il fenomeno UFO come una "scienza nuova" in cui partire da zero, cercavamo nuove applicazioni della "nostre" conoscenze per acquisire il "know how" di quanto studiavamo. Questo approccio ci ha condotto sempre verso nuovi scenari e qualche volta in direzioni sbagliate. Lavorammo duramente ad alcune delle nostre idee e per fortuna o per nostro ingegno sviluppammo i transistor, i circuiti integrati ed altro ancora.
Iniziammo a sviluppare alcune delle meraviglie del tempo e apportammo alcuni miglioramenti al benessere collettivo dell'umanità. Ma avevamo appena scalfito la superficie.
In aggiunta alla nostra lentezza, dovuta alla non conoscenza di questa nuova scienza e alla mancanza di esperienza e di "background" in merito, le piccole scoperte che ottenemmo furono non comprese e ci fu un atteggiamento quasi criminale da parte di "debunkers" e scettici. Ci strillarono "Fateceli vedere!". Se noi avessimo mostrato loro quello che avevamo sotto mano non avrebbero riconosciuto la propria ingenuità ed inesperienza e non avrebbero saputo cosa fare di quanto avevamo ottenuto. Non permettemmo mai a costoro di trasferirci la loro stupidità.
Dopo tutti questi anni ho cercato di mettere per iscritto il fatto che le EBE e gli UFO sono un'unica entità operante. Quest'unica grande affermazione sta suscitando notevole interesse e ho in corso diversi contatti con scienziati molto noti per discutere eventuali sviluppi futuri. Loro hanno visto la fondatezza delle nostre idee tra cui il fatto che gli UFO sono da considerarsi come una naturale evoluzione dei nostri moderni aeroplani e dei velivoli spaziali costruiti dalla NASA.
Fino ad oggi tutti hanno fallito perché non esistono precedenti per gli UFO in cui si debba considerare il pilota parte integrante di una nave aliena.
In aggiunta non esistono assolutamente precedenti per sistemi di propulsione simili a quelli che studiammo. I motori con propulsioni esotiche, lo Shuttle, le missioni Gemini ed Apollo, fanno parte di un'altra era e di un'altra scienza, non di un altro mondo di un altro futuro.
Gli Americani, i Russi, i Tedeschi, gli Inglesi tutti concorrevano al miglioramento delle proprie tecnologie e dei propri prodotti, anziché imbarcarsi nello studio di una nuova scienza fin dall'inizio.
Gli scienziati tedeschi realizzarono in parte ciò e iniziarono a creare una nuova scienza dall'inizio. I "Foo-Fighters" e la scoperta di poter utilizzare la griglia magnetica terrestre per trovare obiettivi erano ancora agli inizi. Fortunatamente il Generale Patton riuscì a travolgere le loro installazioni. I tedeschi costruirono i dischi volanti e ci montarono anche cannoni da 20 mm.
Dopo ciò tornammo alla nostra vecchia strada, il miglioramento delle tecnologie, non nuove ricerche e lo sviluppo di nuove tecnologie basate sul "regalo" che ci era stato fatto a Roswell.
Noi del settore R&D dell'Esercito americano sviluppammo un propulsore atomico in grado di venire applicato ai normali veicoli per il volo spaziale, e cercammo di utilizzarlo per il nostro futuro. Ma questo fu con nostra ingenuità l'approccio sbagliato.
Le EBE erano la chiave, e questo è stato provato al contrario dalla NASA con i suoi errori e le sue morti. Hanno speso migliaia di miliardi di dollari, ma l'uomo non può ancora viaggiare nello spazio e le loro navicelle sono, in comparazione a quelle aliene, ancora grezze. Un grande sforzo per migliorare le nostre tecnologie, ma grossolanamente inadeguato alla luce degli UFO e dei loro piloti "elettronici": i cloni umanoidi o EBE.
Cominciando dall'inizio sulla base della "nuova scienza" aliena, possiamo migliorare e apportare grandi benefici all'umanità del nostro pianeta, oggi e nel futuro.
Nella nostra analisi degli artefatti di Roswell riuscimmo a perfezionare le prime pompe cardiache e i primi respiratori. Riuscimmo ad aprire le prime ricerche sugli equipaggiamenti criogeni. Oggi ci troviamo davanti ad una grande sfida.
Infatti gli astronauti russi provenienti dalla MIR (2) hanno permesso di far luce sul fatto che la prolungata permanenza nello spazio produce gravi danni al sistema immunitario umano. Negli ultimi venti anni, trenta nuove malattie sono state identificate. La malaria e la tubercolosi sono state debellate, la polmonite e la meningite sono in risalita (ho fantasticato più volte che questo potrebbe essere il sistema con cui una intelligenza superiore potrebbe combatterci su di un piano diverso, non con armi ma con la minaccia di morte attraverso virus o malattie), e bisogna ricordare anche come l'HIV stesso sia una entità vivente.
Posso configurare uno scenario di morte in cui un astronauta mandato nello spazio potrebbe ritornare su questo pianeta ammalato, con il sistema immunitario danneggiato o attaccato da virus per le quali non possederemmo cure. I viaggi spaziali potrebbero essere l'equivalente di una sentenza di morte.
C'è stata data però una risposta, una soluzione che ci viene dalle EBE.
Ci è stata mostrata la strada in cui trovare le nostre risposte, e come compensare e bypassare la minaccia di una morte violenta.


Tratto da:

http://www.edicolaweb.net/ufost05d.htm



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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