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MessaggioInviato: 26/09/2010, 20:54 
Un altro 2012 nel 75.748 a.C.

Quando ho realizzato “Aspettando il 2012” non ho fatto altro che delineare, per via informatica, il punto della situazione in base a tutti i riferimenti che le varie branche della scienza ufficiale avevano partorito fino allora, giacché un sunto vero e proprio non era mai stato fatto.

Ciò che mi ha spinto a realizzarlo, oltre alla mia curiosità personale, era potere rendere comprensibili a tutti i punti cardine, poiché trovo più corretto informare ed educare la popolazione, anziché lasciarla ignara in balia degli eventi, diversamente dalle opinioni condivise dalla politica e dai mezzi di comunicazione di massa, laddove il tema principale non è quello, più comprensibile, di non creare panico. Quest’ultimo, tuttavia, sarebbe causato proprio dalla mancanza di un’adeguata informazione/educazione (vedasi la nota a seguire che sottolinea appunto l’orientamento di cui sopra).

Tratto da un meeting tenutosi allo «Z Media Institute» in giugno 1997 - ZMI «Summer School for Media and Politics» 18 Millfield St. Woods Hole MA 02543 USA. Riportato da Noam Chomsky su «Il collasso del quarto potere». Affermazione: “I media che si rivolgono alla massa stanno essenzialmente tentando di distrarre le persone”. Risposta: “Lasciate che facciano altre cose, basta che non scoccino noi […] Dobbiamo tenere la massa lontana dall’arena pubblica perché è troppo stupida e, se fosse coinvolta, ci creerebbe solo dei problemi […] Il suo ruolo è essere spettatore, non partecipante”.


Purtroppo, anche: «Qui addit scientiam addit dolorem!», quindi mi sono rimboccato le maniche e ho cominciato ad approfondire ciò che poteva essere d’interesse sull’argomento. In pratica a ricordare quanto già sapevo, ma che, forse anche per pigrizia mentale non ho mai preso in considerazione prima d’ora, fagocitando come dato di fatto scontato quello che, innumerevoli scienziati, avevano tradotto in teorie e tesi prima di me.
Quello che rammarica e stupisce, andando a fondo nella storicità degli enunciati, è l’accettazione incondizionata di teorie, mai divenute tesi, oppure di ipotesi accreditate per popolarità del proponente (senza riserva alcuna, in pratica, acclamate per fiducia... come la teoria sulla rotazione terrestre di Gilbert). Oppure ancora, come già sottolineato a proposito della dualità della luce, la ricerca più che caparbia di ottenere un risultato, non importa quale, purché la “faccia” della scienza sia salva, in ogni caso!

In aggiunta a ciò, di fronte a eventi nuovi per la comprensione della nostra civiltà contemporanea, nonostante le migliaia di teorie e formule a disposizione (che proprio qui, si palesano nella loro vera sostanza), la risposta scientifica pubblicata sui media, è quasi sempre dello stesso tenore: “L’evento si verifica ma non ci spieghiamo come...”. E, a proposito dell’instabilità magnetica del Sole, per fare l’ultimo esempio: “...Tuttavia, come molte teorie in astrofisica, anche questa non può essere verificata direttamente”... Imbrigliati poi, in questo marasma nozionistico più fantascientifico che scientifico, dove molte teorie si supportano a vicenda, basta che una sola crolli che tutto il resto va a ramengo.
Fortunatamente per noi, come sosteneva Einstein: “ Dio non gioca a dadi con l’Universo”, come sta facendo la nostra cosiddetta scienza ufficiale!
Concludo qui l’argomento, per non sconfinare troppo nella retorica, giacché quello che faccio, condividendo la mia ricerca, non vuole finire sotto i riflettori ma sotto riflessione e, dal momento che, più cerco di spiegare e più comprendo, questo è già molto appagante di per sé.

Orbene, ho già cercato di dimostrare come sia l’Energia che vortica attorno ai corpi e non viceversa. Ho spiegato come, attraverso ciò, possa generarsi sia il campo magnetico, sia la gravità e quanto entrambe le forze possano essere indipendenti l’una dall’altra.
A questo punto cominciamo a rivedere lo svolgersi degli accadimenti descritti in “Aspettando il 2012”, mettendo anche nel giusto ordine tanti altri tasselli che, rientrando nelle antiche tradizioni classiche, trovano la loro giusta collocazione proprio nella descrizione del periodo stesso.

Immagine

I protagonisti, inevitabilmente, sono sempre tre: il Sole(1), il Pianeta X e il cosiddetto “ Buco Nero(2)” della Galassia, in un particolare allineamento che avverrebbe ogni 77.760 anni, che in un certo qual modo “paralizzerebbe” temporaneamente il moto pulsante dell’Energia spiraliforme rendendolo perpendicolare e genererebbe un periodo di buio di tre giorni.
1 NOTA: Tenere presente ai fini dell’interpretazione, che nei Chakra (Sephirot) il Centro cardiaco è uniformato per affinità (quindi intercambiabili) al Sole e al Cristo, come già evidenziato in “Comprendere l’Universo”.
2 NOTA:Secondo la tradizione Maya: “Ombelico della Galassia da cui si erano originate le stelle. Un luogo che porta radicali cambiamenti”. Analogamente gli astronomi affermano che quel “ Buco Nero” è il luogo dove si genera la materia con cui si sono formati le stelle e i pianeti (L. Joseph).

Le ipotesi su tale cambiamento possono essere due e, anche se io propendo per la prima ipotesi in ragione di documentazioni storiche e profetiche varie su una “grande eclissi totale di Sole” concomitante con l’allineamento, l’effetto derivante sarebbe identico. Una sorta di elettroshock che manderebbe in fibrillazione il Centro cardiaco del Sole, inibendo temporaneamente la pulsazione.

Perché propendo per la prima ipotesi?

Innanzitutto perché per all’umanità si presenta per la prima volta dopo tanti millenni la possibilità di un salto di frequenza che fissa il periodo ciclico evolutivo in 77.760 anni (pari a tre cicli di 25.920 anni) anziché 75.000 anni. Inoltre, nella nostra tradizione religiosa, c’è un altro chiaro riferimento a un’eclissi totale di Sole in corrispondenza con l’allineamento galattico, ma prima di evidenziarlo, è necessaria una premessa storica per meglio comprendere come avvengano certe distorsioni interpretative.

Le celebrazioni del rito della nascita del Sole (il Natale del Sole infante, più tardi Dies Natalis Solis Invicti, Natale del Sole invitto), avvenivano il 25 dicembre, con particolare solennità in Siria ed Egitto, province romane, in cui tale culto era radicato da secoli. Il rito prevedeva che i celebranti, ritiratisi in appositi santuari, ne uscissero a mezzanotte annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato nelle sembianze di un infante.
Dopo aver abbracciato la fede cristiana, nel 330 l'imperatore Teodosio fece coincidere con un decreto il Dies Natalis Solis Invicti con la data di nascita di Gesù, considerato dai cristiani il " Sole di giustizia" profetizzato da Malachia (Mal, 4:2), ufficializzando per la prima volta il festeggiamento cristiano. Così scriveva un secolo prima Cipriano, vescovo di Cartagine: «Come ha magnificamente agito la Provvidenza nel far sì che, nel giorno in cui è nato il Sole, sia nato il Cristo!». Nel 337 papa Giulio I ufficializzò la data liturgica del Natale da parte della Chiesa cristiana (oggi divisa in cattolica, ortodossa e copta), come riferito da Giovanni Crisostomo nel 390: «In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma.»


Intanto che ci siamo aggiungo anche questo particolare storico, sebbene non inerente al tema, ma altrettanto esplicativo di come gli eventi siano facilmente travisabili.

Il 7 marzo 321, l'imperatore Costantino I decretò che il settimo giorno della settimana, il Dies Solis (Giorno del Sole), diventasse il giorno del riposo. Il decreto non era stato emanato a favore di alcuna religione, ma era un atto di regolamentazione delle attività settimanali che entrò a far parte del corpo legislativo romano.
Alcuni cristiani approfittarono del decreto imperiale per trasferire il significato dello Shabbat ebraico al Dies Solis, che, sin dall'epoca di Giustino (II secolo), iniziò ad assumere tra le comunità cristiane il nome di Dies Dominica (Giorno del Signore), memoriale settimanale della Risurrezione di Gesù avvenuta, secondo il racconto evangelico, il primo giorno dopo il sabato (Matteo 28,1; Marco 16,1; Luca 24,1; Giovanni 20,1); il 3 novembre 383, per volere di Teodosio, il Dies Solis fu infine ufficialmente rinominato Dies Dominica, rimanendo inalterato invece nella tradizione anglosassone (Sunday), come in altre.


Ecco, allora, dopo avere riscontrato che il chiaro riferimento attribuito al Cristo sulla sua nascita, è puramente solare(3), riprendendo quanto interrotto, si può a ragione affermare che nella simbologia della crocefissione(4), morte(5) e resurrezione(6) di Cristo, si ravvisa chiaramente il secondo riferimento all’ipotesi di cui sopra. Entrambe le rappresentazioni (nascita e morte) sono da attribuire a eventi particolari legati all’allineamento del Sole con il centro della galassia ma, mentre la prima rappresentazione pone in evidenza unicamente un inizio di ciclo, solo la seconda, quella legata alla crocefissione e morte sottolinea, oltre al nuovo ciclo, anche il cambio evolutivo.

(3) NOTA: La rappresentazione della nascita del Sole/Cristo è ben chiara nel riferimento storico. In ogni caso, va aggiunto che anticamente, in Egitto, le tre stelle della Cintura di Orione erano chiamate i “Tre Re” (magi = astronomi, altro chiaro riferimento astronomico), che seguivano la traiettoria di una “stella cometa” diretta al punto dove era nato (grotta = “ Buco Nero”) il Cristo (cioè il Sole 25/12 ± 21/12 dopo l’allineamento galattico). Il Pianeta X poteva ben essere scambiato con la stella cometa e va dato atto che il primo punto d’osservazione del suo arrivo sarebbe identificato proprio nella zona di Orione. Relativamente al significato dei tre doni: “Oro, Incenso e Mirra”, si noti come: l’Oro rappresenti l’inizio di ogni nuova era; la Mirra quale unguento per il corpo, significhi un miglioramento/cambiamento fisico, una sorta di adattamento, all’accoglimento e comprensione di nuova evoluzione spirituale, portato dalla simbologia dell’Incenso.
Perché fra un bue (toro) e un asino? L'asino è considerato un simbolo di umiltà secondo la tradizione cristiana, ma nella tradizione persiana (da cui deriva per diversi copia e incolla quella cristiana) si affermava che: «L’asino giusto protegge l’Albero di tutte le semenze (cioè l’Albero della Vita, in questo caso rappresentato dal Sole/Cristo)».
Felice Moretti dà una chiara interpretazione della simbologia del toro/bue: “Nella visione di Ezechiele e dell’evangelista Giovanni il toro, come l’aquila, il leone e l’uomo, è un animale celeste che vediamo rappresentato sia distinto dagli altri sia a essi unito, quasi saldato, sotto la forma di un unico essere strano e sconcertante che l’arte sacra ha denominato Tetramorfo (i quattro misteri della salvezza). La sacralità di questo animale nella simbologia cristiana non è nata tout-court dalla visione di Ezechiele o dall’ Apocalisse di Giovanni. è chiaro che il toro prima di approdare sui lidi cristiani abbia subito un processo di purificazione che lo ha liberato dai lacci di antiche concezioni mitologiche di popoli e paesi diversi. La trasmigrazione simbolica del toro nel primitivo panorama cristiano, tuttavia, avviene senza bruschi salti, senza cesure e aperture improvvise attraverso il graduale innesto di antiche mitologie nella religione ebraica prima e in quella cristiana poi. Vittima di sacrifici espiatori e di propiziazione nell’antico mondo ebraico e nei santuari mitici della gentilità, l’effusione rituale del sangue taurino fu sostituita nella Cristianità dal sacrificio misterioso del Corpo e del Sangue di Cristo sull’altare. L’olocausto delle bestie come l’agnello, la colomba, il capretto, la vacca, il vitello e soprattutto il toro, è stato accolto a simbolo del Salvatore immolatosi per noi sul Golgota: «Vittima Redentrice che assicurerà con l’effusione del suo sangue la riconciliazione fra l’uomo e Dio»”.


4 NOTA: Il Sole “muore” sulla croce dell’allineamento galattico.
5 NOTA: Tre giorni di buio – Eclissi totale di Sole.
6 NOTA: La resurrezione in spirito è il chiaro riferimento al salto di frequenza evolutivo.

Anticamente, le scienze e la religione erano unificate in un’unica figura rappresentativa, la quale non avrebbe avuto altro modo di trasmettere ai posteri eventi significativi, se non attraverso un’elaborata simbologia. Fare, quindi, del copia e incolla da tradizioni preesistenti, smarrendo i significati profondi, denota che anche le religioni possono perdersi per strada. E così i credenti, che dell’ambiguità del termine “Fede7” non colgono il vero dogma, ma solo quello falso e fuorviante (“credere in qualcosa che qualcuno ha detto, che lo ha sentito dire da qualcun altro, che probabilmente lo ha sentito dire da un altro ancora”...) che i fatti alla fine poi smentiscono in maniera eclatante, come più sopra evidenziato.

“Nihil autem opertum est quod non reveletur
neque absconditum quod non sciatur” (Luca 12,2).

“Non vi è nulla di coperto che non sarà svelato nulla di nascosto che non sarà conosciuto” (Luca 12,2).


7 NOTA: Di grande interesse le spiegazioni del teologo Dr Igor Sibaldi, anche a proposito del vero significato dei sette peccati capitali (non peccati, ma Antichi Indicatori per Essere Autentici!), visionabili su You Tube.

Ma torniamo all’argomento di interesse principale.

Abbiamo un indebolimento dell’Eliosfera e un altro della Magnetosfera terrestre. L’Energia sta rallentando il flusso, perché il Sole (proprio come un sistema cardiaco) non pulsa più con la stessa regolare intensità/frequenza.
Apparentemente si dovrebbe anche notare un rallentamento nel moto illusorio dei pianeti, ma è in atto contemporaneamente una crescita dell’Universo che spinge il Sistema Solare in una zona più ristretta della spirale energetica prodotta dal Cuore/ Sole dell’Universo, perciò non si palesa chiaramente tale differenza.

Tre giorni di buio(8), poi la pulsazione cardiaca del Sole riprenderà gradualmente il suo regolare moto spiraliforme. Questa volta, però, ruoterà dall’altra parte(9), cioè in senso orario, generando contemporaneamente anche l’ inversione dei Poli. Gli effetti ipotizzati sono conosciuti.
8 NOTA: Buio che potrebbe essere totale su tutto il Pianeta, oppure solo sull’emisfero che al momento del collasso sarà interessato dalla notte.
9 NOTA: Nel monastero tibetano di Lasha ci sarebbero le prove che la Terra non è insolita a cambiare il suo moto rotatorio (T.L.Rampa)

In presenza di un’emissione di Energia luminosa perpendicolare e non spiraliforme (avvolgente: vedasi il “Principio di Inversione Logica” da me enunciato ne “La Grande Illusione Cosmica”) i campi magnetici collasseranno in tutto il Sistema Solare (più plausibile rispetto all’arresto contemporaneo del moto rotatorio di ogni singolo pianeta e dei relativi satelliti). La gravità continuerà a manifestarsi, ma la perpendicolarità assunta (non più avvolgente) potrà provocare disturbi sull’equilibrio, soprattutto fra le persone più sensibili (in ogni caso non credo che durante il manifestarsi degli eventi ci saranno molte persone in giro).

In base alle nuove scoperte (sulla cui veridicità non dovremo attendere molto per la conferma o meno), l’ipotetico asse terrestre potrebbe assumere una posizione verticale (spostamento di 23°), in quanto non più soggetto al campo magnetico lunare. Quello che si pone in evidenza, tuttavia e al di là di ogni possibile slittamento della crosta terrestre, è il riequilibrio di tale inclinazione che a differenza di quanto dedotto e riportato in “Aspettando il 2012” restava immutato nella nuova posizione assunta.

La pressione esercitata dall’Energia sulla materia in senso antiorario ora e orario poi, potrà comprensibilmente influire sia sulle zolle tettoniche, sia sulle masse continentali, quindi, non ci sarebbe minimamente da stupirsi che gli spostamenti (in parte influenzati dal verso del moto) avvenissero lungo le linee di minore resistenza. Ininfluente sottolineare il vulcanismo e i terremoti, giacché attualmente in stato di esponenziale evidenza.

La stessa pressione spiraliforme, venendo meno e ripresentandosi repentinamente poi, avrà maggiore effetto sui liquidi e in modo particolare sulle masse oceaniche. In questo caso le coste interessate saranno quelle maggiormente esposte a Nord – Nord-Ovest (per il possibile ribaltamento) e particolarmente a Est. Circa l’intensità di impatto (tsunami), le zone costiere a Est più prossime alla fascia equatoriale saranno le maggiormente colpite, con un calo d’intensità progressivo man mano che ci si sposta verso i poli, ove l’intensità sarà pari a una modesta mareggiata.

Circa gli effetti collaterali, se così si possono chiamare senza ridurne l’impatto, ho già avuto modo di sottolineare che se la natura del Cristo è cosmica (il Sole, vedasi Cicli e Concetti Cosmici - Seconda Parte), anche quella dell’anticristo sarà di tale natura, potendo facilmente identificarlo nel periodico arrivo del famigerato Pianeta X (o con qualsiasi altro nome lo si voglia identificare). Facendo un passo indietro, quindi, giacché si pongono in evidenza eventi prima e dopo l’allineamento di cui sopra, nel periodo antecedente e in quello susseguente(10), raddoppiare quasi il valore termico attuale (attraverso l’effetto contemporaneo dei due “luminari”), potrebbe significare che la forte influenza sui raccolti, darebbe origine a un lungo(11) periodo di carestia.


10 NOTA: ben delineato negli scritti profetici di Leonardo da Vinci: «... Vedrassi le piante rimanere sanza foglie e i fiumi fermare i loro corsi […] e li alberi e li arbusti delle gran selve si convertiranno in cenere […] li animali d’acqua moriranno nelle bollenti acque […] alla fine la terra si farà rossa per lo infocamento di molti giorni, e le pietre si convertiranno in cenere». Questi effetti, palesano anche la possibilità che tutti i ghiacci possano sciogliersi in brevissimo tempo, con relativo innalzamento del livello delle acque.
11 NOTA: «... per un tempo, dei tempi, e la metà d'un tempo» (Daniele 7:23-25) = 42 mesi, prima della possibile ripresa, che troverà il suo culmine (o massimo splendore) agli inizi del 2018.

In un momento particolare dell’ economia globale, come quello attuale, se aggiungiamo anche il fattore “carestia”, è ovvio dedurre che il processo involutivo a catena possa portare a rivolte, guerre e pestilenza.
John Hogue (National Geographic) riferisce che nell’emisfero settentrionale le maggiori fasce cerealicole sono dislocate lungo il 48° parallelo. Questa dislocazione omogenea, ovviamente originatasi per particolari condizioni climatiche, ci rende particolarmente vulnerabili dal punto di vista delle risorse alimentari.
Quello che può contrapporsi all’inevitabile ciclicità degli eventi è solo il nostro grado evolutivo. La nostra risposta che sapremmo dare con responsabilità o meno a eventi che l’umanità non è insolita affrontare, come riportato di seguito.

(Tratto da “Ora Zero” dell’autore. Cap. 4 – AGRICOLTURA dalle origini a quella del futuro)
Platone ci racconta la leggenda di Atlantide tramandando le fonti egizie, di cui era venuto a conoscenza. Nelle sue “Leggi” descrive, attraverso il dialogo fra Ateniese e Clinia, i primi disperati giorni che seguirono allo sconvolgimento della terra e alle inondazioni oceaniche.
La sua teoria presuppone l’emergere dell’agricoltura, di cui l’allevamento degli armenti rappresenta il primo passo, come rinascita di un’attività appresa prima della catastrofe e, la datazione dei primi esperimenti agricoli, come vedremo, coincide in tutta evidenza con il secolo in cui pone la scomparsa d’ Atlantide.
La concezione platonica è degna di nota, in quanto offre una giustificazione fisica e non mitologica per l’origine dell’agricoltura e, proprio in questa contrapposizione, presenta un quadro assai diverso dalle origini mitologiche classiche di tutte le civiltà, dove l’agricoltura è fatta derivare fondamentalmente dagli dèi.
A suo parere, l’agricoltura rinasce dopo la distruzione di una civiltà molto progredita, distruzione causata da «Terremoti e inondazioni di violenza straordinaria» e sottolinea la lotta di uomini che combattono contro condizioni fisiche enormemente mutate in seguito alla catastrofe.
Un famoso botanico sovietico, Nikolai Ivanovich Vavilov (1887-1943), scorse tutti i vantaggi dell’approccio di De Candolle. In pochi anni raccolse oltre 50.000 piante selvatiche in tutto il mondo e individuò «… otto centri indipendenti d’origine delle più importanti piante coltivate» ipotizzando una relazione diretta fra gli otto centri e le più alte catene montuose della terra.
È evidente che, inizialmente, la zona di sviluppo dei vegetali più coltivati si situa nella fascia compresa fra i 20° e i 45° di latitudine Nord, vicino alle maggiori catene montuose (l’Himalaia, l’Hindu Kush, quelle meridionali, i Balcani e gli Appennini).
Nel Vecchio Mondo, la fascia segue le latitudini accennate, mentre nel Nuovo Mondo essa corre in senso longitudinale. In entrambi i casi, però, si conforma alla direzione delle grandi catene montuose.
Vavilov ha dimostrato che le coltivazioni più diffuse derivarono da piante originariamente situate su montagne, cioè di molto sopra il livello del mare. Involontariamente, la sua scoperta riaccreditò la concezione platonica per cui sono le terre alte a essere all’origine dell’agricoltura.
Dislocandosi la crosta (vedasi C. Hapgood), alcune regioni spostate verso l’equatore, divennero più calde e, altre regioni spinte verso i poli, si fecero più fredde. Talune zone si ritrovarono con un clima migliore, altre rimasero con un clima quasi immutato.
È stato provato che c’erano tre regioni tropicali che all’inizio (9600 a.C.) potevano assicurare stabilità climatica e terre d’alta quota (oltre 1500 mt. s.l.m.) ove trasferirsi, situate a metà strada fra l’attuale linea equatoriale e quella precedente.


In questo scenario, per certi versi apocalittico, per altri solo un’evoluzione/crescita ciclica del Sistema Universo, si pongono in massima evidenza le vere potenzialità dell’essere umano (in parte sommariamente sottolineate anche in “Aspettando il 2012” a proposito del salto di frequenza), come Sistema Uomo, potenzialmente indipendente da quello universale, ma assolutamente dipendente dalla presa di coscienza del suo stato di co-Creatore.

Quello che ho cercato di fare, attraverso i dieci articoli precedenti è di riportare, chi avesse smarrito il proprio ricordo archetipico di assoluta identità col Creatore, a questa meravigliosa consapevolezza, alla base degli Archetipi appunto, attraverso i quali riscrivere la storia (fra tutte quelle possibili in quanto immaginabili) della propria e altrui esistenza futura, onde riconoscersi, integrandosi nella Realtà ed Essere.
Questa è una libertà che abbiamo permesso ci fosse tolta con l’inganno!
In ogni caso, anche se l’Universo lascia campo libero ai virtuosi, provvede in proprio a sospingere ciclicamente il processo evolutivo, riproponendo per l’ennesima volta: “Un’Età dell’Oro”, non con il concorso di un Cristo e di un anti-Cristo(12) contrapposti come Bene e male (altro inganno), ma con il concorso amorevole di due forze dell’Universo che, in sinergia, spalancheranno le porte di una nuova evoluzione(13) a tutti coloro che sapranno e/o vorranno accedervi (ricordate il «Setaccio di Dio» sottolineato in “Aspettando il 2012”?).

Il Giornale Online
12 NOTA: «Egli proferirà parole contro l'Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell'Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi, e la metà d'un tempo»
13 NOTA: «Poi apparve un segno nel cielo: una donna rivestita di sole con la luna sotto i piedi e sul capo una corona con dodici stelle. Ella era incinta e gridava nelle doglie tormentose del parto [...] La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per un tempo, dei tempi, e la metà d'un tempo»

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6370


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MessaggioInviato: 30/09/2010, 18:16 
Piogge torrenziali a Caracas e in Messico. Inondazioni anche in Nigeria. Primi -20°C in Canada

8 morti a Caracas per le piogge torrenziali di venerdì. Diluvio nello stato messicano di Veracruz per il passaggio di Matthew. L'apertura mal gestita di due dighe sul Niger inonda vasti territori nel nord della Nigeria: 2 milioni di evacuati. Forti piogge in Europa Centrale. Rottura stagionale in Giappone: fine dal caldo, prima neve sul Fujisan. -20,2°C sabato a Isachsen. Perù: gran caldo in Amazzonia, freddo a causa della Nina sulla costa. Avanza il gelo in Scandinavia: -8°C in Norvegia, -7°C in Svezia.





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MessaggioInviato: 11/10/2010, 15:45 
Aiuto, si spacca la terra ! Un mistero.



Gordon Francis Ferri
7 Ottobre 2010

Una fenditura che si estende per la lunghezza di quasi due campi di calcio, è apparsa improvvisamente nei boschi vicino Birch Creek, nello stato americano del Michigan, all'inizio di questa settimana. "Non so davvero spiegarlo, è come una crepa gigante nel terreno", ha detto un giovane testimone della zona, Ashley Armbrust. In alcune zone, la fenditura è profonda fino a cinque metri e larga un metro. Il terreno si è sollevato, intorno alla fessura per diversi metri, piegando perfino gli alberi. Tutto è cominciato Lunedi scorso, tra le 8 e 9 del mattino, quando Eileen Heider, una farmer della zona, ha sentito i muri della sua casa iniziare a tremare.

"Ho sentito la mia sedia che cominciava a tremare," ha raccontato la Heider, " poi il fenomeno si è fermato, e ne ho parlato con il mio amico Doug Salewsky. E anche lui aveva sentito la stessa cosa. E' stato il giorno dopo che facendo due passi nel bosco ho trovato quella spaventosa fessura ed è allora che ho chiamato la polizia. Ci siamo subito chiesti cosa possa aver causato questo evento insolito? Un terremoto? Un sink hole? Le autorità dicono che, al momento, nessuno sembra saperlo. "I primi che sono arrivati a controllare la fenditura si sono dichiarati sconcertati: ci sono un centinaio di opinioni diverse, ma nessuno ha una soluzione sicura. E tutti sono in attesa dei responsi dei tecnici della US Geological Survey che sono stati investiti del caso.

L'unica cosa certa è che nella zona non esiste nessuna linea di gas o altri condotti di nessun tipo. Eppure la terra si è sollevata in alcuni punti fino a 3 metri. Né sono state rilevate tracce di attività sismica nella zona del Michigan. Del resto, se si fosse trattato di un sisma, certamente molte più persone, nella zona, avrebbero avvertito il fenomeno.

Fonte
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6421.1


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MessaggioInviato: 13/10/2010, 12:46 
Onestamente non vedo nessuna connessione tra questi avvenimenti che elencate qui e il 2012...


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Stellare
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MessaggioInviato: 21/10/2010, 01:05 
in merito al 2012 vorrei proporre questo articolo apparso su la stampa di marzo 2009
"E’ quasi agghiacciante il servizio su La Stampa (29 marzo 2009) che riporta le previsioni scientifiche della Nasa su quanto ci accadrà nel non lontano 2012. Una catastrofe elettromagnetica colpirà la terra con una colossale bolla di plasma (particelle ad alta energia) che si staccherà dal nostro amato sole e saranno davvero guai per tutti. Non è tanto da ridere, sebbene sono anni che questo 2012 previsto da tanti astronomi e dal calendario Maya, oltre che da tanti “veggenti” cristiani, come l’anno della fine del nostro pianeta, suscita- a volte- preoccupazioni e paure.
Non sorridete. Il web pullula di blog e milioni di persone sono terrorizzate. La paura della fine del mondo è sempre in agguato, i profeti di sventure non sono mai mancati e neppure gli ingenui che abboccano. La scienza stessa oggi fatica a distinguersi dalla pseudo-scienza e, con l’aiuto di un giornalismo superficiale, si moltiplicano le catastrofi ipotizzabili sulla base di dati mal compresi. Per esempio, il terrore per l’Anno Mille è una invenzione dei posteri: all’epoca nessuno sapeva in quale anno si vivesse. Molti altri allarmi però sono storicamente documentati: ce ne furono più di cento a cominciare da quello che lanciò nel 992 Bernardo di Turingia. Una caratteristica delle Cassandre è la precisione con cui l’apocalisse viene prevista. Il matematico tedesco Michael Stifel l’annunciò per le 8 di mattina del 18 ottobre 1533, il fanatico religioso William Bell puntò sul 5 aprile 1761. Il primo rischiò il linciaggio, il secondo finì in manicomio. Per caso oggi c’è più tolleranza. Innumerevoli sono le apocalissi previste dai Testimoni di Geova e dai Mormoni. Il sismologo Alberto Porta la calcolò per il 1919, il medico Elio Bianco per il 14 luglio 1960. Nel 1980 Jenser e Gaines, capi di una setta americana, convinsero centinaia di seguaci a chiudersi in un loro bunker ad attendere il giudizio universale. Nel 1992 il reverendo Lee Jang Lim coinvolse 150 mila fedeli coreani nell’isteria della fine del mondo e li truffò per un totale di 4 milioni di dollari (però finì in galera). Al momento la fine del mondo più prossima è attesa per il 21 dicembre del 2012. La data discende da calcoli fatti sul calendario Maya, la catastrofe si verificherebbe per un cambiamento dell’inclinazione dell’asse della Terra rispetto al piano dell’orbita. Un argomento retto dai sostenitori dell’apocalisse Maya è che il campo magnetico della Terra è in graduale diminuzione. Cosa effettiva, ma è anche certo che nelle ere geologiche il campo magnetico si è invertito molte volte, l’ultima 700 mila anni fa. Più fondato è l’allarme per l’asteroide 99942 Apophis (il nome di un dio egizio della distruzione), un corpo roccioso dal diametro di 320 metri che incrocia l’orbita della Terra. Scoperto il 19 giugno 2004, Apophis passerà molto vicino al nostro pianeta il 13 aprile 2029 (un venerdì) e nel 2036, quando si troverà ad appena 36 mila chilometri da noi, la distanza dei satelliti geostazionari. L’impatto sarebbe pari all’esplosione di 65 mila bombe nucleari come quella che distrusse Hiroshima. All’inizio la Nasa stimò la probabilità di collisione in 1 su 300. Effettivamente allarmante. Poi la faccenda si è ridimensionata grazie a dati più precisi e ora si parla di 1 su 45 mila. Ad ogni buon conto l’ex astronauta Rusty Schweickart progetta una task force per deviarlo. L’anno 2000 con la sua cifra tonda ha alimentato soprattutto due paure: il collasso della civiltà per il «baco» dei computer in quanto i vecchi software, indicando la data con due sole cifre, davanti agli zeri sarebbero impazziti, e la catastrofe planetaria dovuta a un allineamento di cinque pianeti. Il “bug”o fu prevenuto e l’allineamento ovviamente non fece danni: i pianeti insieme esercitano un’attrazione che è meno di un millesimo di quella del Sole e della Luna. Negli Anni 80 la fine del mondo da «inverno nucleare», fu molto pubblicizzata dal fisico Antonino Zichichi negli incontri del Centro Majorana di Erice. Gli strateghi architettavano un attacco nucleare globale e il cambiamento climatico avrebbe stroncato anche i pochi sopravvissuti nei rifugi. Apocalissi biologiche si sono temute per le epidemie della malattia di «mucca pazza» e di aviaria. Sulla prima si è esagerato. Nel secondo caso il rischio non è da sottovalutare. Ma finora la peggior pandemia rimane quella della «spagnola» del 1919. Nonostante tutto, siamo ancora qui. E fidatevi: certamente ci saremo ancora dopo il 21 dicembre del 2012, perché l’uomo non può sapere né il giorno, né l’ora della vera apocalisse. Lo disse Gesù ai suoi spaventati interlocutori, Perché non fidarci ancora?Però, voglio raccontarvi qualcosa di tutte le storie predette finora sulla nostra fine. Cominciamo da:
Il ciclo solare

Inizia il ciclo solare numero 24 che dovrebbe avere il suo picco nel 2012, secondo il fisico solare David Hathaway del Marshall Space Flight Center. I cicli solari sono undecennali e questo in corso è appunto iniziato nel 2001 e si prospetta come il più potente in assoluto. Fin dai tempi di Galileo, da quando sono iniziate le osservazioni telescopiche del Sole, si è scoperta la correlazione tra l’aumento dell’attività solare, con effetti tangibili sul campo magnetico terrestre, e l’incremento delle macchie solari. Ovviamente, 4 dei 5 cicli solari più violenti da quando questi vengono registrati ed osservati, si sono verificati negli ultimi cinquant’anni. Gli scienziati non sanno spiegare tale fatto. Recenti studi, tra cui quelli condotti da Cerruti della Cornwell University di New York, dimostrano chiaramente l’effetto disastroso dell’attività solare sulle trasmissioni radio, satellitari, GPS, con particolare rilievo negli ultimi anni. Habibullo Abdussamatov, capo della sezione ricerche spaziali presso l’Osservatorio Astronomico Pulkovo di San Pietroburgo ha affermato che i dati raccolti su Marte dimostrano che il riscaldamento globale sulla Terra è direttamente legato ai cambiamenti che il nostro Sole sta subendo in questi anni. Infatti le calotte polari di anidride carbonica al Polo Sud di Marte da tre anni a questa parte si stanno assottigliando al pari dei nostri ghiacciai. Ovviamente, la cosiddetta scienza ufficiale rigetta tale teoria. Appoggia in massa le affermazioni “scientificamente fondate” contenute nel documentario voluto da Al Gore. “Inconventient Truth”. Il Per adesso, basti considerare che la teoria del riscaldamento globale cagionato esclusivamente dall’attività umana e delle conseguenti severe misure planetarie da intraprendere sono funzionali al Consiglio Mondiale dei più potenti Stati del pianeta.
Il calendario Maya

Secondo il calendario Maya, il termine ultimo del Quinto Sole avverrà il 4 Ahaw 3 Kankin (13.0.0.0.0), corrispondente alla data del calendario gregoriano 23 dicembre 2012. Il Quinto Sole, Tonatiuh, è anche l’ultimo, è infatti detto il Sole del Movimento, poiché alla fine del ciclo ci sarà il movimento dell’asse terrestre che farà perire quasi tutta l’umanità.
Secondo gli studi di Glatzmaier e Roberts, l’inversione del campo magnetico terrestre si verificherà pressappoco in quella data e, nel momento in cui avverrà tale evento, i Poli si invertiranno. Ma prima, la Terra cesserà di ruotare. – Alcune filosofie orientali come l’I Ching, Il Libro dei mutamenti cinese e la filosofia induista individuano nel 2012 la data finale e lo stesso in credenze indigene. 2012.
Il Calendario a Lungo Termine

Tutto cominciò con una scoperta nota per decenni sulla cultura che inventò ciò che è noto come il Calendario a Lungo Termine. Sulla pianura del Chiapas, nel Messico, che costeggia il Pacifico, qualche miglia dal confine con il Guatemala, era collocato l’osservatorio astrologico della civiltà Izapa. Alcuni credono che gli Izapa siano stati la cultura di transizione fra la civiltà più antica degli Olmechi e gli emergenti Maya; altri credono che gli Izapa siano stati gli Olmechi. Per quasi mille anni il Calendario a Lungo Termine veniva documentato dagli Izapa su monumenti e vasi di ceramica. La maggior parte delle date si riferisce a eventi locali, mondani, come l’incoronazione di un particolare re. Alcuni dei monumenti a Lungo Termine, però, si riferiscono ad eventi mitologici che erano avvenuti all’inizio della corrente “Era Mondiale” in cui viviamo e che presto avrà fine.
Cicli Cronologici

Gli studiosi hanno scoperto come il Calendario a Lungo Termine sia correlato con il nostro calendario Gregoriano , così sappiamo che il periodo leggendario dell’inizio della nostra Era Mondiale attuale – quando tutte le cifre vennero azzerate – avvenne l’11 agosto del 3114 a.C. Usando un sistema complesso di Baktun Maya (unità di misure cronologiche) possiamo calcolare quando il loro calendario raggiungerà un nuovo punto zero – essenzialmente ogni 13 Baktun (5125 anni) il Conteggio Lungo ritorna a zero – il tempo calcolato in cui finisce la nostra Era Mondiale attuale ed inizia un nuovo ciclo cronologico.
Creazione, Caduta e Resurrezione

Diversi monumenti sulla creazione descrivono eventi che ebbero luogo nel 3114 a.C. I testi che accompagnano questi monumenti sulla creazione dichiarano che “la creazione avviene nel Buco Nero”, al “bivio”, e che “l’immagine” comparirà nel cielo. I Maya adottarono il calendario degli Izapa, i miti della creazione e il metodo che conta i cicli cronologici.
La ricercatrice Linda Schele scrisse: “Mi resi conto che ogni immagine importante proveniente dal simbolismo cosmico Maya era probabilmente una cartina del cielo… Gli schemi nella Via Lattea e nelle costellazioni erano direttamente connessi con la visione sulla creazione.” La sua intuizione ha aperto la porta alla comprensione della cosmologia e della profezia dei Maya.
Per cogliere il messaggio dei Maya dobbiamo sapere qualcosa su come essi vedevano il cielo e come gli eventi nel cielo indicavano tempi di morte, rinascita e il passaggio del tempo per le anime che vivevano in questa galassia e in questo sistema solare.
La Via Lattea è la loro immagine più importante nel cielo. Come sappiamo, viviamo nelle parti periferiche della nostra galassia, e la Via Lattea è l’ammasso stellare denso che vediamo quando guardiamo verso il centro della nostra galassia. Essa ci appare come una lunga striscia di stelle nel cielo sopra di noi. Per i Maya, il sorgere, passare e scendere della Via Lattea nel cielo segnava dei punti principali nel ciclo del tempo. Inoltre, parti della Via Lattea e di altre stelle apprezzabili nel nostro cielo hanno un significato particolare nella nostra vita e nella storia dell’umanità e nei regni celesti, i regni degli dei.
Per i Maya, le caratteristiche più notevoli della Via Lattea e i cambiamenti nella sua posizione e forma durante la notte rivelano la nostra origine, il nostro passaggio e destino. Esse sono l’Albero della Vita, il Coccodrillo Celestiale che rosicchia l’Albero della Vita; la Canoa Cosmica degli “dei Rematori” che insegue il Coccodrillo; il “cielo sdraiato” o Posto del Sogno Nero, e sette stelle nell’Orsa Maggiore che rappresentano gli egocentrici Sette Macao che tentarono di prendere il posto del Sole.
Detto in modo semplificato, il passaggio del cielo racconta la storia del sorgere dell’Albero della Vita al tramonto, seguito dal sorgere dell’egoismo (come si vede nei Sette Macao) il quale porta con sé l’aumento di impulsi inferiori pericolosi che avanzano strisciando (come il serpente maledetto nel Giardino dell’Eden) e attaccano la nascita della vita. Ma questi vengono scacciati dagli dei Rematori, e alla fine l’Albero della Vita rinasce e sorge di nuovo poco prima dell’alba – la storia completa di nascita, caduta e resurrezione della vita.
Rinascita nel 2012

L’11 agosto 3114 a.C. ebbe inizio una nuova Era Solare, e rinacque il Signore del Sole. Divinità come Signori della Creazione vengono spesso descritti nell’atto di essere presenti alla rinascita del mondo, compresa quella chiamata Bolon Yokte K’u la quale è intimamente connessa con guerra, conflitti e gli Inferi. Malgrado queste relazioni, Bolon Yokte è un dio spesso presente durante avvenimenti di creazione. Egli viene dipinto su un oggetto di ceramica chiamato Vaso dei Sette Signori il quale contiene la data 3114 a.C., l’inizio del nostro attuale ciclo di 13 Baktun. La data che ci interessa, è l’inizio nel prossimo ciclo di 13 Baktun che avrà luogo il 21 dicembre 2012, la fine del calendario Maya. Una traduzione recente di un testo da Tortuguero, un sito classico dei Maya a nord di Palenque, esplicitamente indica la data del 21 dicembre 2012. Tradotta dall’epigrafista David Stuart, la parte leggibile del testo è: “Alla fine di 13 Baktun, il 4 Ahau 3 Kankin, 13.0.0.0.0, qualcosa avviene quando Bolon Yokte discende.” Il glifo per il verbo che descrive che cosa succede è cancellato, così è stato sostituito con la parola qualcosa, ma è stato rappresentato il signore della creazione Bolon Yokte, e questo significa che il 2012 è stato considerato dai Maya come una creazione o ricreazione del mondo, forse durante un periodo di guerra, conflitto e dominio degli Inferi e dei Signori degli Inferi.
Così la fine del Calendario dei Maya è semplicemente la fine dell’attuale Era Mondiale. E, cosa importante per noi, essa segna semplicemente l’inizio del prossimo ciclo di rinascita, rinnovamento.
Sugli artefatti archeologici di Izapa non ci sono segni o dichiarazioni particolari riguardo all’anno 2012, ma a Izapa ci sono innumerevoli immagini che dipingono un allineamento celeste raro che comparirà nei cieli negli anni intorno al 2012. Questo allineamento galattico segna la rinascita del solstizio di dicembre e la rinascita del Signore del Sole sui tentativi dei Sette Macao di sostituirlo. Il Signore del Sole sorge attraverso la Crepa Scura nella Via Lattea, collocata fra Sagittario e Scorpione. Nelle illustrazioni Maya, Scorpione viene dipinto vicino alla base dell’Albero della Vita. Le anime sulla Terra sperimentano un cambiamento delle stagioni galattiche, uno spostamento del ciclo temporale celestiale, con il nostro Sole che entra nella rinascita al “Buco nero” alla base celestiale dell’Albero della Vita (una collocazione nella grande Via Lattea). Il 21 dicembre 2012 segna la fine di questa era di 5125 anni in cui siamo vissuti e l’inizio di una Nuova Era della Terra.
Secondo certi studiosi, in un ciclo cronologico precedente, l’umanità aveva un livello di coscienza e un rapporto con le Forze Creatrici che ci permettevano di vivere sulla Terra e oltre su livelli superiori di attività materiale, mentale e spirituale. Sfortunatamente abbiamo usato male questa coscienza e il potere che venivano in seguito al rapporto stretto con le Forze. Questo uso sbagliato portò con sé la distruzione delle nostre grandi culture e un lungo viaggio karmico dell’anima attraverso dolore e confusione che derivavano dal nostro egoismo e dall’uso egocentrico esclusivo della nostra volontà senza riguardo della volontà del Creatore e degli altri. Ora che i cicli stanno di nuovo tornando, ci stiamo avvicinando ad un periodo in cui il livello di coscienza e di rapporto con le Forze Creatrici ci permetteranno di nuovo di riacquistare questi poteri. Come li useremo questa volta?
Prima di disperare che l’umanità li userà di nuovo in modo sbagliato, ricordiamo che molte, molte anime e persino il Logos, il Verbo, sono venuti e continuano a venire nella materialità per aiutare a preparare la via per questa rinascita. Sopravalutiamo il potere del mondo e i suoi leader. Le forze invisibili, celesti, hanno un potere più grande e supereranno l’oscurità e l’egoismo del mondo, irrompendo con una luce che trasformerà questo regno per mille anni, quando ogni male e ogni tentazione saranno legati, e regnerà un’era dorata. Il libro biblico dell’Apocalisse ci munisce questa profezia: “Vidi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, satana – che inganna tutta la Terra abitata, e lo incatenò per mille anni.” (Ap 20,2)

Il 2012 è l’inizio del compimento di queste profezie dell’Apocalisse, o solo un altro passo nel lungo viaggio verso tale compimento?I Maya, i quali avevano costruito la loro vita sullo studio del tempo e dei cicli vitali, avevano elaborato 17 calendari, tra cui il calendario più lungo, il Winaq May Kin, che copre approssimativamente 5200 anni Maya di 360 e 5125 nostri anni di 365 giorni, finisce proprio nel 2012 esattamente il 21/12/12 alle 11.11 (tempo universale coordinato), considerando che i Maya erano abili esperti nel calcolare i cicli della vita, dei pianeti di tutto il sistema solare con estrema precisione, la cosa fa riflettere. O no?"


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MessaggioInviato: 21/10/2010, 12:25 
Nessuno ha mai pensato che i Maya non abbiamo mai calcolato il clico successivo solo perchè non ne avevano bisogno? Sapevano che vievano in un ciclo che sarebbe finito 1 millennio dopo, quindi non avevano fretta di calcolare il successivo. Magari se fossero sopravvissuti, con l'approssimarsi del 2012 avrebbero iniziato i calcoli successivi. O magari sono tutte incomprensioni.


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e'anke possibile che avessero calcolato il ciclo successivo ma con l'arrivo dei conquistadores spagnoli sia andato perduto o peggio distrutto


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Benin: l'Onu prepara l'invio di tende
Sott'acqua 2/3 del Paese africano, 680mila i sinistrati
24 ottobre, 20:58

ANSA) -ROMA, 24 OTT- L'Onu avvia la settimana entrante un ponte aereo per portare tende nel Benin, colpito dalle peggiori inondazioni da decenni che hanno mandato sott'acqua due terzi del Paese e colpito circa 680mila persone. Mesi di piogge torrenziali hanno spazzato via interi villaggi. La situazione igienico-sanitaria si sta deteriorando rapidamente, con l'acqua potabile contaminata dai liquami e il numero dei casi di colera in aumento: ne sono stati gia' registrati 800. Intanto le piogge torrenziali non si fermano.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 67434.html



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MessaggioInviato: 25/10/2010, 17:46 
25 Ottobre 2010

Alle 16.42 italiane Sumatra è stata scossa da un violentissimo terremoto di Magnitudo Momento Mw 7.3.
Al momento è troppo presto per avere notizie di danni e vittime e ancora non sappiamo se sia stato lanciato un allarme Tsunami.
La scossa sembra aver avuto l’ipocentro a soli 10 Km di profondità.
Il sismogramma di seguito è la registrazione del sisma, le cui onde sono arrivate circa 18 minuti dopo a L’Aquila, dal sismometro di Coppito (AQ).


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MessaggioInviato: 25/10/2010, 22:23 
Indonesia: terremoto 7,5 Richter
Le autorita' hanno lanciato l'allarme tsunami subito dopo

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 55365.html

da altra fonte

Il Pacific Tsunami Warning Centre ha precisato che c'e' un rischio di tsunami localizzato, aggiungendo che "non esiste una minaccia di fenomeno diffuso e distruttivo". (AGI) -

Giacarta, 25 ott. - Un allarme tsunami e' stato diffuso dopo che una scossa di terremoto di magnitudo 7,5 Richter e' stata avvertita sulla costa indonesiana, a ovest di Sumatra. Lo ha riferito l'Istituto geologico Usa. Giacarta, 25 ott. - L'epicentro e' stato localizzato vicino le isole Mentawi, parallele alla costa occidentale di Sumatra, 52 miglia a sud della citta' di Padang.
Il Pacific Tsunami Warning Centre ha precisato che c'e' un rischio di tsunami localizzato, aggiungendo che "non esiste una minaccia di fenomeno diffuso e distruttivo". (AGI) -

http://www.agi.it/research-e-sviluppo/n ... ulla_costa


Ultima modifica di nemesis-gt il 25/10/2010, 22:28, modificato 1 volta in totale.

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c'è stato lo tsunami?


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MessaggioInviato: 25/10/2010, 22:42 
L’allarme Tsunami lanciato in precedenza dal Pacific Tsunami Warning Center è stato fatto rientrare. Il terremoto non ha provocato danni a persone o a cose.

http://www.lachiacchiera.it/indonesia-f ... z13PC1ihuW


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MessaggioInviato: 26/10/2010, 12:59 
Cita:
nemesis-gt ha scritto:

L’allarme Tsunami lanciato in precedenza dal Pacific Tsunami Warning Center è stato fatto rientrare. Il terremoto non ha provocato danni a persone o a cose.

http://www.lachiacchiera.it/indonesia-f ... z13PC1ihuW


Indonesia, 23 morti e 167 dispersi dopo tsunami
Dispersi anche dieci surfisti australiani

GIAKARTA - E' di almeno 23 morti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.7 che ieri ha colpito Sumatra, in Indonesia. Ed e' cresciuto a 167 il numero di persone disperse dopo l'onda di tsunami che ha colpito la costa.. Lo hanno detto fonti ufficiali ricordando che il sisma, e' stato registrato 78 km a ovest di South Pagai, nelle isole Mantawai e ha distrutto molte costruzioni del villaggio costiero di Betu Monga. ''Delle 400 persone che vivevano nel villaggio solo 40 sono state trovate e salvate'', hanno detto i soccorritori. Anche dieci surfisti australiani, otto secondo altre fonti, che si trovavano a bordo di un battello turistico risultano dispersi. Alcuni battelli turistici sono stati investiti dall'onda: due si sono scontrati causando un incendio. I surfisti sono stati sbattuti dalla violenza dell'acqua nella giungla. Altri si sono messi in salvo arrampicandosi sugli alberi. Le autorita' hanno confermato che il battello Southern Cross e' disperso.

http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=518093



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- Il vulcano Merapi a Giava è entrato in eruzione nel primo pomeriggio di martedì (ora italiana) e ha già causato la morte di 12 persone ,I corpi sono stati scoperti dopo l'inizio dell'eruzione del vulcano indonesiano Merapi. Lo hanno reso noto i soccorritori, facendo cosi' salire a 13 il numero delle vittime. Circa 20 mila persone sono state evacuate nelle ultime 24 ore. Il Merapi all'alba aveva iniziato a eruttare cenere dai crateri minori. «L'energia continua a crescere. Speriamo si plachi, altrimenti rischiamo un'eruzione di proporzioni che non vediamo da anni», ha detto il vulcanologo Surono. Le autorità hanno avvertito altre 11.400 persone di prepararsi a una «urgente evacuazione».


Indonesia, oltre 100 morti e 500 dispersi dopo lo tsunami
Nel giro di 24 ore il Paese si ritrova a contare le vittime di un doppio disastro naturale


BANGKOK - Un terremoto seguito da uno tsunami che ha causato oltre 100 morti e 500 dispersi, e poi un'eruzione vulcanica che ha già costretto migliaia di persone all'evacuazione, minacciando di intensificarsi nei prossimi giorni. Nel giro di 24 ore, l'Indonesia si ritrova a contare le vittime di un doppio disastro naturale e a ricordare la sua posizione geografica particolarmente esposta ai sommovimenti del sottosuolo. Le devastazioni causate dal terremoto verificatosi alle 21.42 di ieri sera (le 16.42 in Italia) al largo dell'isola di Sumatra - una scossa di magnitudo 7,7 - sono diventate evidenti solo oggi, mano a mano che venivano raggiunte le zone costiere più colpite dal successivo maremoto. L'onda alta almeno tre metri - alcuni testimoni parlano di sei - si è abbattuta con violenza nelle prime ore del mattino sulla parte meridionale delle isole Mentawai, una catena che si estende a 150 chilometri dalla costa di Sumatra, nell'ovest dell'arcipelago indonesiano.

L'ultimo bilancio delle vittime - le onde hanno ostacolato anche il lavoro dei soccorritori - parla di 108 morti e oltre 500 dispersi. Lo tsunami, hanno spiegato funzionari locali, ha "spazzato almeno 10 villaggi", in particolare sulle isole di North Pagai, South Pagai e Sipura, penetrando all'interno fino a 600 metri. Mentre la Farnesina non ha notizia di italiani coinvolti, al momento le vittime sono tutte indonesiane: una decina di surfisti australiani (le Mentawai sono un paradiso per gli appassionati), che risultavano inizialmente dispersi, sono sopravvissuti al naufragio del loro battello. Dall'altra parte dell'arcipelago, nell'est dell'isola di Giava, alle 18 di oggi (le 13 in Italia) è intanto iniziata l'eruzione del vulcano Merapi, i cui brontolii avevano già fatto scattare il piano di evacuazione per 19mila residenti negli ultimi giorni. Le nuvole e ceneri vulcaniche - emesse fino a un chilometro e mezzo di altezza - hanno causato una prima vittima, un neonato deceduto per problemi respiratori; altre sei persone sono invece rimaste ustionate dai lapilli. Le autorità sono preoccupate in particolare da un "tappo" di lava nei pressi del cratere, che ha fatto accumulare la pressione. "Speriamo che la rilasci lentamente - ha dichiarato il vulcanologo Surono - altrimenti, saremo di fronte a un'eruzione potenzialmente enorme".

Il Merapi, a cui i giavanesi porgono regolarmente offerte per "placare gli spiriti", aveva eruttato per l'ultima volta nel 2006 (due morti) e prima nel 1994 (60 vittime); l'eruzione più violenta è quella registrata nel 1930, quando morirono 1.300 persone. Estendendosi lungo il cosiddetto Anello (o Cintura) di fuoco del Pacifico, una fascia lunga 40 mila chilometri che la sovrapposizione di diverse faglie rende soggetta a terremoti ed eruzioni, l'Indonesia - che conta 76 vulcani attivi - si trova spesso a fare i conti con calamità naturali di questo tipo. Al largo di Sumatra si verificò anche il sisma di magnitudo 9,1 che il 26 dicembre 2004 causò il devastante tsunami nell'Oceano Indiano, provocando 230 mila morti in undici Paesi, di cui 168 mila in Indonesia.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 56233.html


Ultima modifica di Werther il 26/10/2010, 23:18, modificato 1 volta in totale.


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11:09 27 OTT 2010

http://www.agi.it/in-primo-piano/notizi ... ne_vulcano


Ultima modifica di nemesis-gt il 27/10/2010, 11:40, modificato 1 volta in totale.

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