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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Titano:la sua atmosfera può produrre forme di vita
MessaggioInviato: 15/10/2010, 10:19 
https://sites.google.com/site/dresda99/ ... -complesse

Titano, il più grande satellite naturale del pianeta Saturno, è anche il solo nel sistema solare ad avere un’atmosfera sviluppata; così sviluppata da contenere gli ingredienti fondamentali della vita, molecole complesse come aminoacidi e nucleotidi.

Lo dimostra un recente esperimento dell’Università dell’Arizona, condotto da un team internazionale di ricercatori il cui intento di ricreare artificialmente l’atmosfera di Titano ha prodotto risultati interessanti e potenzialmente rivoluzionari.

L’esperimento è avvenuto a Parigi con una sorta di 'camera atmosferica' in grado di riprodurre l’effetto dell’energia solare tramite una stimolazione con microonde, ed ha dimostrato che, anche in un ambiente privo di acqua come quello della 'luna di Saturno', è possibile creare tutte le basi nucleotiche che compongono il codice genetico della vita sulla Terra, nonchè più della metà dei ventidue aminoacidi che compongono le proteine.

Ad ispirare il lavoro del team nella capitale francese erano state due precedenti scoperte: quella della presenza di ioni di ossigeno ad alta energia che fluiscono nell’atmosfera di Titano, e la scoperta di altri ioni e molecole più complesse di quanto ci si aspettasse.

Dunque, posto che tutti gli elementi fondamentali della vita risultavano presenti, allora era anche possibile che si incastrassero fra loro, aggregandosi.

Nella simulazione i gas trovati su Titano sono stati quindi sottoposti a radiazione tramite microonde: la conseguente scarica di gas prodotta ha così legato alcune particelle di azoto, metano e monossido di carbonio insieme, fino a diventare materia solida, pesante.

Dopo aver lievitato un pò, questi nuovi aggregati si sono depositati sul fondo della 'camera di reazione', riconoscibili grazie agli strumenti di spettrometria di massa ad alta risoluzione messi a punto dagli scienziati.

“Ciò non significa necessariamente che c’è vita su Titano - ha sottolineato Sara Horst, membro del gruppo di ricerca - Si tratta comunque di una simulazione, non dell’ambiente reale. Ma è intrigante”.

Del resto, se ci fosse vita su Titano questa avrebbe caratteristiche profondamente diverse dalle nostre, vista la mancanza di acqua allo stato liquido. L’entusiasmo del team ha invece a che fare con un altro punto chiave: la riuscita dimostrazione scientifica che “è possibile generare molecole anche molto complesse sulla superficie esterna di un ambiente, di qualunque tipo”.

E le implicazioni sull’origine della vita sulla nostra Terra certamente non mancano: e se fosse stata chimicamente simile a Titano, in un passato lontanissimo? I 'mattoni' della vita potrebbero quindi essere piovuti sulla Terra Primordiale dall’alto, scossi dall’energia solare come è accaduto nel corso della simulazione?

Ma soprattutto, possiamo escludere che questo stesso tipo di reazione chimica sia già avvenuta a un certo punto da qualche parte nell’Universo, gettando le basi della vita altrove? Per quanto ne sappiamo, anche in questo stesso momento, qualcuno, da qualche parte dello spazio, potrebbe darci ragione.

Annalisa Di Branco



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Marziano
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MessaggioInviato: 15/10/2010, 14:20 
ma siamo noi così avanti da aver già avuto risposta a sti dubbi, o sono gli altri a chiedersi sempre le stesse cose? XD


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MessaggioInviato: 31/10/2010, 18:47 
Darth.... sinceramente non so cosa intendi dire.....


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MessaggioInviato: 31/10/2010, 20:19 
intendevo dire

"Ma soprattutto, possiamo escludere che questo stesso tipo di reazione chimica sia già avvenuta a un certo punto da qualche parte nell’Universo, gettando le basi della vita altrove? Per quanto ne sappiamo, anche in questo stesso momento, qualcuno, da qualche parte dello spazio, potrebbe darci ragione. "

Siamo solo noi ad avere già la risposta a questo quesito o sono gli altri che non vogliono crederci?


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MessaggioInviato: 01/11/2010, 23:21 
tratto da astronomia.it
Ricercatori dell’Università dell’Arizona a Tucson sono riusciti per la prima volta a produrre, in un ambiente privo di acqua, una straordinaria varietà di molecole organiche complesse, compresi aminoacidi e nucleotidi, i più importanti ingredienti della vita biologica. La cosa veramente interessante è che all’interno della camera in cui si è svolto l’esperimento, si è ricreato l’ambiente della parte esterna dell’atmosfera di Titano. In particolare i nucleotidi scoperti comprendono le cinque basi che sulla Terra permettono di costruire il materiale genetico del DNA e RNA, ossia la citosina, l’adenina, la timina, la guanina e l’uracile. Gli aminoacidi sono invece la glicina e l’alanina, mattoni fondamentali per ottenere le proteine.

I risultati non solo suggeriscono che l’atmosfera di Titano potrebbe essere un importante serbatoio di molecole organiche prebiotiche, ma offrirebbero una nuova prospettiva per l’origine della vita sulla Terra. Invece che nel “celebre” brodo primordiale, i primi ingredienti potrebbero essere “piovuti” dal cielo, partendo dagli strati nebbiosi più alti.

Vale la pena ricordare che Titano è l’unico satellite del Sistema Solare che possieda una spessa atmosfera. Essa si estende verso lo spazio esterno molto di più che quella terrestre, in quanto la gravità del corpo celeste è assai più debole della nostra. Tuttavia, l’atmosfera di Titano è molto più spessa di quella terrestre. La pressione sulla superficie del satellite equivale alla nostra a una profondità di cinque metri sotto il mare. D’altra parte, però, l’atmosfera di Titano è quella più simile a quella terrestre di tutto il Sistema Solare. Non per niente, Titano è chiamato “la Terra congelata nel tempo”, proprio perché rappresenta piuttosto bene ciò che si pensa la Terra sia stata nei tempi primordiali del Sistema Solare.

A mano a mano che le osservazioni dallo spazio analizzavano l’atmosfera di Titano, ci si accorse che la nebbia di Titano consisteva di aerosol, simile allo smog che soffoca molte aree metropolitane mondiali. Esso è composto da particelle dell’ordine del micron e anche meno, che potrebbero assomigliare a piccolissime palle di neve se osservate a un microscopio elettronico. Tuttavia, cosa potrebbe trasformare particelle di metano, azoto e monossido di carbonio in ingredienti fondamentali per la vita? Sarebbe necessaria una notevole energia per spezzare le molecole atmosferiche e rimettere insieme i loro frammenti sottoforma di composti organici molto più complessi, come le molecole prebiotiche. Nell’atmosfera di Titano non vi sono condizioni perché questo possa succedere, dato che la nebbia è talmente fitta che la superficie di Titano vive in un perpetuo e triste crepuscolo. Inoltre, a -20°C la possibile acqua che potrebbe esistere sulla superficie sarebbe dura come il granito.
Piccole particelle come queste potrebbero creare la nebbia simile a fumo che avvolge il satellite Titano
Le cose sarebbero invece ben diverse negli alti strati atmosferici, che vengono bombardati da radiazioni ultraviolette e particelle cariche che provengono dal Sole e/o sono deviate dal campo magnetico di Saturno e che possono innescare le reazioni necessarie alla distruzione delle molecole più semplici.

Per provare tutto ciò non si poteva usare la tecnologia della navicella Cassini, in quanto non era predisposta per analisi spettroscopiche di questo tipo, non potendo avvicinarsi troppo all’atmosfera del satellite. L’unica cosa da fare era riprodurre l’atmosfera di Titano in laboratorio. E così è stato fatto.

I risultati sono stati ben più ottimistici di quanto ci si aspettasse. Ma, soprattutto, si è sollevato un dubbio molto importante. Vi è davvero bisogno di acqua per formare la vita? O, invece, basta una buona miscela di aerosol e sufficiente energia esterna?"


Ultima modifica di ubatuba il 01/11/2010, 23:26, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 02/11/2010, 07:16 
Cita:
ubatuba ha scritto:
. Vi è davvero bisogno di acqua per formare la vita? O, invece, basta una buona miscela di aerosol e sufficiente energia esterna?"




La seconda che hai detto...[8D]



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MessaggioInviato: 02/11/2010, 23:30 
Cita:
tommaso ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:
. Vi è davvero bisogno di acqua per formare la vita? O, invece, basta una buona miscela di aerosol e sufficiente energia esterna?"




La seconda che hai detto...[8D]

diciamo che purtroppo le ns conoscenze sono talmente limitate che praticamente conosciamo appena la terra mentre potrebbero esserici altre modi x formare la vita o magari l'esistenza di forme di vita in ambienti che noi riteniamo impossibili,diciamo che titano puo essere un laboratorio di una possibile formula di vita diffenrente da quella che noi conosciamo


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MessaggioInviato: 19/12/2010, 22:21 
Torniamo ad occuparci di Titano, una delle lune del Sistema Solare più promettenti per quanto riguarda la ricerca di vita extraterrestre. Benchè sia un mondo composto da idrocarburi, e che nell'immaginario collettivo sembri essere il più lontano possibile dal mondo ideale per ospitare la vita, una raccolta di dati provenienti dalla sonda Cassini mostra la complessa chimica di Titano, e suggerisce che alcune reazioni chimiche potrebbero essere frutto di una forma esotica di vita extraterrestre.

Una delle ipotesi più affascinanti riguarda la presenza di forme di vita estremofile su Titano, che si alimenterebbero con acetilene. L'ipotesi, pubblicata sul Journal of Geophysical Research viene dal fatto che la superficie di questa luna sembra avere concentrazioni basse di acetilene.

La seconda scoperta, pubblicata di recente sulla rivista online Icarus, mostra come le molecole di idrogeno tendano a ricadere sulla superficie della luna dagli strati più alti dell'atmosfera di Titano, per poi scomparire misteriosamente.

Questi due rilevamenti, frutto di una mappatura approfondita degli idrocarburi su Titano, sono molti importanti per il mondo dell'esobiologia. L'assenza di acetilene sarebbe coerente con una forma di vita basata sul metano, uno degli elementi più abbondanti su Titano, secondo quanto proposto dall'astrobiologo Chris Mckay, che nel 2005 ipotizzò le condizioni ideali per la sopravvivenza di esseri extraterrestri la cui chimica è basata sul metano.

Ma il flusso di idrogeno sembra essere ancora più importante dell'acetilene, perchè ogni meccanismo proposto da McKay si basa sul fatto che questi ipotetici esseri consumino idrogeno come "alimento" primario.
"Abbiamo ipotizzato il consumo di idrogeno perchè è il gas più consumabile da forme di vita su Titano, allo stesso modo in cui consumiamo ossigeno sulla Terra. Se questi segnali si rivelassero essere sintomi di vita, sarebbe doppiamente eccitante perchè rappresenterebbe un secondo tipo di forma di vita, indipendente dalla vita basata sull'acqua della Terra" spiega McKay.

Sia chiaro, le forme di vita basate sul metano sono del tutto ipotetiche, e non ancora scoperte fino ad ora in nessuna parte del nostro pianeta o nel Sistema Solare. Sulla Terra abbiamo microrganismi che si nutrono di metano, o che lo generano come sottoprodotto della loro alimentazione, ma niente che possa sopravvivere senza una minima quantità di ossigeno e a temperature accettabili.

Su Titano invece l'acqua è costantemente sotto forma di ghiaccio super-solido, e le temperature sono proibitive per qualunque forma di vita nota. Ma questo non evita agli astrobiologi di fare speculazioni sulla possibilità della vita basata su metano liquido o su molecole simili, come l'etano.

E le nuove scoperte sull'idrogeno di Titano sono consistenti con le condizioni teoriche per lo sviluppo di forme di vita esotiche. Non provano la loro esistenza, è vero, ma si tratta di una situazione ipoteticamente ideale perchè si sviluppino esseri viventi che basano la loro chimica sugli idrocarburi.

Le precedenti analisi sulla distribuzione dell'idrogeno sembravano suggerire che fosse prodotto dall'interazione della luce ultravioletta del Sole con l'acetilene ed il metano nella alta atmosfera di Titano, e che quindi questo gas dovesse essere distribuito uniformemente su questa curiosa luna.

Ma Darrel Strobel, scienziati della gruppo Cassini, ha trovato una disparità nella densità di idrogeno tra l'atmosfera e la superficie di Titano. "E' come se si avesse una manichetta e si spruzzasse idrogeno sulla sulla superficie; ma [sulla superficie] sta sparendo. Non mi aspettavo questo risultato, per via del fatto che l'idrogeno molecolare è inerte nell'atmosfera, molto leggero e 'galleggiante'. Dovrebbe fluttuare negli strati alti dell'atmosfera e sfuggire".

La superficie di Titano è così fredda che dovrebbe esserci coinvolto un catalizzatore per convertire le molecole di idrogeno e acetilene in metano, dato che la temperatura comprometterebbe qualunque reazione chimica 'veloce'. Il che fa nascere due ipotesi: la presenza di un minerale sconosciuto che agisce come catalizzatore, o la presenza di forme di vita che si nutrono di idrogeno.

L'acetilene inoltre dovrebbe ricoprire la superficie di Titano, ma i dati riportati da Cassini mostrano che manca proprio dove ci si aspettava di trovarlo in abbondanza.
Cassini ha inoltre mostrato abbondanza di benzene e di un composto che potrebbe essere organico, ma che non è ancora stato identificato.
"La chimica atmosferica di Titano sta creando composti organici che piovono sulla superficie così velocemente che anche se i flussi di metano ed etano liquido rimuovono questo materiale organico, il ghiaccio viene ricoperto nuovamente in breve tempo" spiega Roger Clark, altro membro del team Cassini.

Freno subito i vostri entusiasmi (semmai ce ne fossero) dicendo che la spiegazione di questa chimica bizzarra di Titano potrebbe essere del tutto inorganica, e derivante da alcune componenti chiave che ancora non conosciamo. Ma l'idea di forme di vita basate sul metano eccita anche me, oltre che gli astrobiologi della NASA, e spero davvero che questi nuovi dati possano portare a scoprire vita extraterrestre così diversa dalla nostra. Sarebbe un momento storico per l'intero genere umano, e rivoluzionerebbe lo schema che utilizziamo per classificare la materia vivente.

tratto da evidenza aliena


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MessaggioInviato: 22/03/2011, 10:13 
Astronomia e cosmologiaSu ScienceIl meteo su Titano: piogge equatoriali di metano
Le piogge di metano cadono nelle aride zone equatoriali molto più frequentemente di quanto sia stato predetto da alcuni modelli teorici Mentre la primavera si fa strada sul pianeta Saturno, piove nei deserti all'equatore di Titano, la seconda luna più grande del pianeta. E le precipitazioni, diversamente a quanto accade sulla Terra, non sono di acqua ma di metano liquido. A scoprire questa singolare situazione meteorologica, in un mondo distante da noi oltre un miliardo e trecento milioni di chilometri, è un team internazionale di ricercatori che ne dà notizia in un articolo pubblicato su Science.

Alla fine del 2010, gli strumenti di Cassini hanno infatti rilevato che vaste aree della superficie della luna di Saturno apparivano più scure di quanto fossero in precedenza. La migliore spiegazione sembra essere che queste zone siano state bagnate da piogge e tempeste di metano.

Le nuvole su Titano sono formate da metano e fanno parte di un ciclo del tutto simile a quello del clima terrestre in cui il metano sostituisce l'acqua. Sulla luna di Saturno, è infatti il metano a riempiere gli enormi laghi sulla superficie, a saturare le nubi nell'atmosfera e a ricadere sotto forma di pioggia. Anche se la superficie presenta tracce della passata presenza di liquidi che probabilmente scorrevano nelle zone equatoriali di Titano, gli idrocarburi allo stato liquido, in particolare metano ed etano, erano stati osservati finora solo nei laghi in prossimità dei poli.

Le vaste distese di dune che dominano oggi le regioni equatoriali del satellite indicano un clima principalmente arido. Finora, gli scienziati sospettavano che le nubi potessero apparire solamente a latitudini equatoriali mentre la primavera si fa strada nell'emisfero nord. Ma non erano sicuri che i grandi canali asciutti osservati finora fossero dovuti
a piogge stagionali o testimonianza di un precedente clima più umido.

Il 27 settembre 2010, una tempesta - dalla struttura a forma di freccia - è comparsa nelle regioni equatoriali e, nel mese successivo, si è osserva una larga struttura di nubi. Nei mesi seguenti, i ricercatori hanno osservato rapidi cambiamenti della superficie. Una regione di circa 500.000 chilometri quadrati situata al confine sud dell'arida zona collinare denominata Belet e altre regioni più piccole nelle vicinanze sono diventate rapidamente più scure.

Gli scienziati hanno concluso che questo cambiamento di luminosità sia con tutta probabilità dovuto al fatto che la superficie è stata bagnata dalle piogge di metano. Confrontando le immagini ai dati ottenuti da altri strumenti, hanno infatti escluso altre possibili cause del fenomeno.

Quella della sonda Cassini, una missione congiunta della NASA dell'ESA e dell'ASI che da quasi sette anni orbita intorno a Saturno e alle sue lune. L'INAF è coinvolta nella missione con l'utilizzo dei dati scientifici dello spettrometro VIMS, uno degli strumenti della sonda. (gg)


http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1347138


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MessaggioInviato: 21/04/2011, 10:29 
https://sites.google.com/site/dresda99/ ... sul-titano

Esplorazione dello spazio e vita extraterrestre sul Titano

[c.s.] Sotto la consueta egida delle Autorità statali della Repubblica ed il coordinamento del giornalista aerospaziale Roberto Pinotti a San Marino ha oggi luogo il 12° SIMPOSIO MONDIALE SULL’ESPLORAZIONE DELLO SPAZIO E LA VITA NEL COSMO, teso a dibattere importanti temi spaziali d’attualità e non solo. Da sempre l’uomo guarda al cielo e inconfessatamente dal cielo si attende risposte, ricorda aprendo i lavori con alcune sue vibranti liriche la poetessa Giovanna Giubelli, docente all’Università Europea di Firenze.
Quest’anno sono infatti 30 anni dal primo volo di quello Space Shuttle che oggi viene messo a riposo dalla NASA, intenzionata a coinvolgere l’industria aerospaziale privata nei futuri lanci nello spazio (che nel frattempo utilizzeranno i sempre efficienti lanciatori russi e le spartane navette “Soyuz” verso la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale) con una decisione che si avvia a rivoluzionare il settore. Un settore dove si affacciano prepotentemente anche potenze spaziali emergenti quali Cina e India, ricorda doverosamente l’Arch. Daniele Bedini docente alla prestigiosa International Space University.
Sempre quest’anno ricorre il cinquantenario del lancio di Yuri Gagarin, che peraltro oggi sappiamo essere stato anticipato da colleghi sfortunati deceduti nel corso di missioni fallite del programma spaziale dell’URSS, assolutamente determinata durante la “corsa allo spazio” con gli USA in piena Guerra Fredda a non dichiarare insuccessi. Intervenuti al Simposio con un video documentario inedito ed eccezionale al riguardo, com’è noto i fratelli Gianbattista e Achille Judica Cordiglia all’epoca registrarono in fonia le trasmissioni intercorrenti fra gli agonizzanti astronauti russi e il controllo missione sovietico, e l’evidenza di tutto ciò ormai appartiene alla storia al di là di qualsiasi imbarazzata e persistente negazione da parte di Mosca, tutt’altro che intenzionata ad ammettere di avere mentito per ragioni di mero prestigio politico.
L’altro grande anniversario celebrato dal Simposio sono i 50 anni del Progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma internazionale di radioastronomia teso a rilevare segnali alieni intelligenti dal cosmo. Varato col pionieristico “Progetto Ozma” da Frank Drake (ben noto per la sua equazione individuante il numero delle civiltà extraterrestri nell’universo), all’iniziale approccio teso ad ascoltare ma anche a trasmettere radiosegnali (a tal fine nel 1974 fu usato il radiotelescopio di Arecibo a Puerto Rico) subentrò poi l’allarmistico ordine di scuderia “Non trasmettere!” per tema di poter essere individuati e rilevati da potenziali civiltà extraterrestri avanzate ed ostili magari in grado di nuocerci. In Italia il SETI è passivamente rappresentato dalle pur valide strutture del radiotelescopio di Medicina presso Bologna, gestite per l’INAF dall’Ing. Stelio Montebugnoli. In controtendenza, da qualche tempo il radioastronomo russo Alexander Zaitsev ha viceversa ricominciato a svolgere un “SETI attivo”, riprendendo a trasmettere segnali in direzione di ipotetici alieni attraverso il radiotelescopio di Evpatoria. Una posizione certo più costruttiva e proficua e perfettamente in linea con lo spirito originario del SETI a detta dell’Ing. Alfredo Magenta, responsabile italiano per le telecomunicazioni alle Nazioni Unite. SETI che non a caso in prima battuta si chiamava invece significativamente CETI (Contact with Extra-Terrestrial Intelligence): sigla emblematica infine ripresa dal team privato italiano “S.E.T.I.” (Seti and Exobiology Think-tank Italy) che da oggi assume la denominazione “Contact with Extra-Terrestrials Italy” con la direzione di Roberto Pinotti.
L’intervento finale del Presidente del Centro Ufologico Nazionale italiano Vladimiro Bibolotti sugli scenari rivolti alla possibile presenza di mezzi extraterrestri già qui sulla Terra (i cosiddetti UFO ovvero OVNI ufficialmente registrati a partire dal 1947) conclude la manifestazione saldandola con l’immediatamente successivo 19° SIMPOSIO MONDIALE SUGLI OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI E I FENOMENI CONNESSI che apre i lavori nel pomeriggio.



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MessaggioInviato: 11/07/2011, 00:21 
CON IL PASSARE DEL TEMPO, LA GRANDE QUANTITÀ DI IMMAGINI E DATI CHE LA SONDA CASSINI CONTINUA A INVIARE A TERRA CI PERMETTE DI AVERE UN QUADRO SEMPRE PIÙ PRECISO SULLA STRUTTURA E SULLE CONDIZIONI AMBIENTALI DI TITANO
Titano, che con i suoi 5150 km di diametro è il più grande dei 63 satelliti di Saturno finora conosciuti, continua a sorprenderci. Per ora le nostre conoscenze riguardano: un’atmosfera multi-strato, più spessa di quella terrestre; un ciclo idrologico che si basa sul metano liquido piuttosto che sull’acqua con presenza di fiumi, laghi e mari di idrocarburi liquidi; un terreno in gran parte solido con montagne, dune e depressioni.
Un oceano sotterraneo? E adesso, un’ulteriore sorpresa: secondo i dati raccolti dalla sonda Cassini, una missione congiunta tra NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in orbita attorno a Saturno da quasi 7 anni, al di sotto della gelida superficie di Titano potrebbe essere presente un vastissimo oceano. Alcune caratteristiche dell’orbita e della rotazione di questa luna gigante, infatti, non sono compatibili con un corpo celeste completamente solido, ma sarebbero spiegate dall’esistenza di uno spesso strato liquido al di sotto della sua superficie


http://www.astronomianews.it/rivista.as ... 5#Articolo


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MessaggioInviato: 12/07/2011, 10:29 
scandagliando internet ho rintracciato questa notizia,da prendere con le molle,non avendo mai avuto ,almeno dal mio punto di vst ,nessuna conferma.

"

"Ci sarebbe vita su Titano, la luna del pianeta Saturno. A rivelarlo sarebbero state le immagini mandate sulla Terra dalla sonda spaziale Cassini, entra nell'orbita di Saturno ormai da sei anni, che avrebbe scoperto l'esistenza di forme di vita che "respirano" l'atmosfera di Titano e si cibano di sostanze esistenti sulla sua superficie.

Secondo uno studio riportato dal Journal of Geophysical Research esisterebbe uno strato limitato di acetilene sulla superficie della luna di Saturno che potrebbe costituire la dispensa per le forme di vita, organismi chimici che, secondo quanto affermato da un'altra importante rivista di settore on line, Icarus, trarrebbero i mezzi per respirare dai gas di idrogeno che permeano l'atmosfera intorno a Titano.

Queste scoperte, secondo gli studiosi, avvalorano fortemente la teoria in merito alla sussistenza di forme di vita esotiche che fondano la propria chimica sugli idrocarburi. Il dubbio, però, legato alla temperatura bassissima di Titano resta forte tra gli astrobiologi della Nasa, che sogna una spedizione su Saturno."

notizia non recentissima presa da
http://www.style.it/news/le-notizie-del ... liena.aspx


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MessaggioInviato: 12/07/2011, 15:54 
Cita:
ubatuba ha scritto:

scandagliando internet ho rintracciato questa notizia,da prendere con le molle,non avendo mai avuto ,almeno dal mio punto di vst ,nessuna conferma.

"

"Ci sarebbe vita su Titano, la luna del pianeta Saturno. A rivelarlo sarebbero state le immagini mandate sulla Terra dalla sonda spaziale Cassini, entra nell'orbita di Saturno ormai da sei anni, che avrebbe scoperto l'esistenza di forme di vita che "respirano" l'atmosfera di Titano e si cibano di sostanze esistenti sulla sua superficie.

Secondo uno studio riportato dal Journal of Geophysical Research esisterebbe uno strato limitato di acetilene sulla superficie della luna di Saturno che potrebbe costituire la dispensa per le forme di vita, organismi chimici che, secondo quanto affermato da un'altra importante rivista di settore on line, Icarus, trarrebbero i mezzi per respirare dai gas di idrogeno che permeano l'atmosfera intorno a Titano.

Queste scoperte, secondo gli studiosi, avvalorano fortemente la teoria in merito alla sussistenza di forme di vita esotiche che fondano la propria chimica sugli idrocarburi. Il dubbio, però, legato alla temperatura bassissima di Titano resta forte tra gli astrobiologi della Nasa, che sogna una spedizione su Saturno."

notizia non recentissima presa da
http://www.style.it/news/le-notizie-del ... liena.aspx


Questa notizia è la versione stringata di altre noizie postate precedentemente che ipotizzano forme di vita su titano che si nutrirebbero di idrogeno...non mi sembra si affermi nulla di diverso...piuttosto si sbrigasse chi di dovere a montare qualche e-cat sulle sonde extraplanetarie si da accorciare enormemente i tempi di viaggio [:D]



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Cita:
DarthEnoch ha scritto:

intendevo dire

"Ma soprattutto, possiamo escludere che questo stesso tipo di reazione chimica sia già avvenuta a un certo punto da qualche parte nell’Universo, gettando le basi della vita altrove? Per quanto ne sappiamo, anche in questo stesso momento, qualcuno, da qualche parte dello spazio, potrebbe darci ragione. "

Siamo solo noi ad avere già la risposta a questo quesito o sono gli altri che non vogliono crederci?



Quotone esobiologico.

Evidentemente, la seconda che hai detto.

Il che ci riporta sempre allo stesso punto.... [}:)]



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MessaggioInviato: 14/07/2011, 00:27 
...se consideriamo che vi sono tipi di batteri che prolificano nell'acido cianidrico,che batteri vivono sulle bocche effusive di vulcani sottomarini,che addirittura quando l'apollo 14 rientro dal cratere fra mauro con un pezzo di surveyor atterrato anni prima vi trovarono ancora batteri che erano sopravissuti,cio' dimostra che la vita e' possibile in ogni condizione anke la piu' estrema,quindi la possibilita' che cio' sia possibile pure su titano non e' puramente aleatoria [^]


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