Cita:
manucaos ha scritto: Secondo Todeschini esiste una sostanza fluida che riempe lo spazio,questo fluido vorticando , a livelli infinitesimali,crea le particelle elementari che poi sono tenute insieme da delle forze, quindi si puo' dire che e' un energia che crea la materia.La scienza ufficiale non e' di questo avviso, e questa e' solo una teoria ma io "non posso fermarmi ad aspettarli"
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Quindi per me e' possibile tirar fuori energia da quello che sembra uno spazio vuoto.
ps Todeschini non era un pirla, ha rischiato il nobel che pero' e' andato ad Einstein, il quale aveva una teoria che andava bene per la bomba atomica.
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Per la fisica ufficiale, quella che si insegna a scuola e nelle università, l'etere non esiste. La teoria della relatività Einsteiniana ha contribuito molto ad eliminare l'etere dall'orizzonte scientifico moderno.
Non sono pochi tuttavia quelli che pensano che questa eliminazione sia stata quantomeno frettolosa e poco giustificata, innanzitutto dal punto di vista sperimentale, oltre che teorico. Todeschini era fra questi (ma non è assolutamente l'unico). Sinceramente comincio a pensare che forse questa eliminazione non fu nemmeno casuale, ma voluta o comunque propiziata per secondi fini estranei alla scienza. A pensare male forse si sbaglia ma qualche volta ci si indovina.
Todeschini fu un grande, secondo me. Tutta una vita dedicata agli studi ed alla produzione di una teoria fisica che, in aderenza ai risultati sperimentali del tempo, restituisse importanza all'osservatore (non a caso si chiama psicobiofisica o teoria delle apparenze) curiosamente avvicinandolo per certi versi all'idealismo filosofico o buddhista ( e lui non lo era ), ma senza mai perdere il solido aggancio col mondo oggettivo dell'esperimento. Tra l'altro è una teoria molto più intuitiva di quella relativistica: il tempo resta assoluto, la simultaneità non è mai relativa, non è lo spazio a contrarsi o a dilatarsi ma l'etere nello spazio, la materia sorge apparentemente dal nulla (come nella produzione di microparticelle) a causa del formarsi di vortici d'etere. Nella sua monumentale "Teoria della apparenze" (se ben ricordo sono circa 400 pagine) propone un'infinità di riflessioni, dimostrazioni matematiche e soprattutto di esperimenti; io non ho mai incontrato nessuno che seriamente si sia messo a sperimentare in quelle direzioni secondo i normali protocolli della ricerca scientifica, invece andrebbe fatto (come andrebbe fatto per le teorie fisiche e biofisiche di Reich, che hanno moltissimi punti di contatto con quelle di Todeschini). Todeschini è stato semplicemente ignorato e nonostante i suoi rapporti con l'estabilishment della fisica dell'epoca siano stati reali, era comunque un outsider. Figuriamoci se avrebbero potuto prestargli ascolto (che poi chiedeva solamente che si sperimentasse e si ragionasse, non certo che gli si credesse sulla parola). Se non altro non fece la bruttissima fine di Reich (morto in cella in seguito ad una sperimentazione di farmaci sui detenuti, morte dai molti risvolti poco chiari), i lavori sulla gravità del quale furono per di più trafugati. Certo, a voler pensare male si può aggiungere che Reich "commise l'errore" di interessarsi troppo alla tematica ufologica e di mostrare apertamente questo suo interesse direttamente alle forze armate USA.
Tornando a Todeschini, La sua teoria dell'etere è diversa da quella ottocentesca, si tratta di un etere dinamico e non statico. Non è un semplice "elastico" che oscilla come la pelle di un tamburo, ma come giustamente hai detto è come un fluido, un grande mare attraversato da miriadi di vortici e correnti. Comunque si tratta di un'analogia imperfetta, perché ha proprietà un po' particolari, non certo assimilabili in toto a quelle di un fluido vero e proprio.
Chiudo il fuori tema, durato anche troppo in questa discussione. Semmai bisognerebbe parlarne in un'altra.