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 Oggetto del messaggio: Cos’ha la Norvegia che l’Italia non ha?
MessaggioInviato: 20/11/2010, 15:23 
Cos’ha la Norvegia che l’Italia non ha?
http://www.vocidallastrada.com/2010/11/ ... on-ha.html

La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare: un surplus del 10%, un profitto netto dei titoli di stato di Oslo del 6,197%, di più del 4,747% del bund e del 2,931% dei bond svizzeri, il piu’ basso tasso di disoccupazione (Wall Street Italia).
di Nicoletta Forcheri
Stampa Libera

Quello che l’articolo non dice lo si può trovare facilmente su wikipedia, e cioé che l’economia norvegese è caratterizzata dalla proprietà statale di grossi comparti industriali cruciali come il petrolio (Statoil), l’energia idroelettrica (Statkraft), l’alluminio (Norsk Hydro), la principale banca del paese (DnB NOR), e le telecomunicazioni (Telenor), e che ben il 30% del valore della borsa di Oslo è in mano allo Stato. Se si comprendono anche le partecipazioni in società non quotate, la quota pubblica aumenta drasticamente con i titoli petroliferi diretti. Insomma, la Norvegia ha la sua IRI intatta, prima del golpe bianco del Britannia.
Inoltre il petrolio del paese è controllato dal governo tramite i maggiori operatori come il 62% in Statoil nel 2007, la controllata statale al 100% Petoro, e SDFI, oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione. Una sorta di ENI alla Mattei, prima del fatale “incidente”.

Poi scopro che il paese, pur essendo il primo produttore ed esportatore di petrolio d’Europa, non è membro dell’OPEC, e che ha fondato un FONDO PENSIONI SOVRANO nel 1995 per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties. Si aggiunga a questo che non fa parte dell’UE e che la sua corona è pertanto più sovrana/pubblica dell’euro.
Infine, la Banca centrale norvegese gestisce uffici di investimento a LONDRA, NEW YORK E SHANGHAI.

Viene da chiedersi: ma se l’Italia fosse come la Norvegia monetariamente sovrana cioè fuori dall’euro?
E se non fosse trivellata da cima a fondo da multinazionali estere e/o finanziarie (come l’ENI) per i suoi giacimenti di idrocarburi, i secondi per ordine di importanza in Europa ?
E se per le nostre preziose risorse elettriche non fosse sfruttata da scatole cinesi della multinazionale di stato francese EDF?

E se le nostre risorse idriche, tra le maggiori al mondo, non fossero in mano alle multinazionali dell’acqua in bottiglia tipo Nestlé, e dai due colossi francorotti Suez Gaz de France e Veolia?
E se i proventi di dette risorse pubbliche li gestissimo per ridistribuirli al popolo come nei paesi dove esiste un social welfare?
Avremmo un debito pubblico inesistente come la Norvegia?

E se e se e se. Ma come siete ingenui. Noi siamo dei birboni, abbiamo avuto Mussolini, siamo indisciplinati, pizza pasta e mandolino, insomma siamo italiani e meritiamo una penalizzazione. Bisognerebbe come minimo che la Banca d’Italia fosse di proprietà pubblica, con una moneta credito, al contrario dell’euro debito. Bisognerebbe come minimo non avere ceduto al golpe bianco del Britannia (nel 1992, decisione della svendita dell’IRI con l’aiuto della svalutazione della Lira in seguito all’attacco di Soros), per la verità poi neanche riconosciuto come tale dalla stampa ufficiale.

Ieri il ministro portoghese e quello austriaco hanno segnalato la loro contrarietà il primo all’euro, il secondo al bilancio UE per via degli insensati salvataggi delle banche; irlandesi e greci non ne possono più e sono i primi ad avere capito sulla loro pelle quello che negli USA oramai è diventato il segreto di pulcinella, e cioè che Bernanke/Trichet stampano moneta a (nostro) debito per salvare le banche creditrici dei debiti sovrani mentre l’eurocratese continua a mescolare le carte sibilando che è per salvare gli Stati, oramai morti e sepolti dagli stessi eurocrati.
Decidere di uscire dall’euro è possibile in virtù del Trattato di Lisbona: e se la esplorassimo, per rifondare una moneta credito del popolo?



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MessaggioInviato: 20/11/2010, 15:28 
Cita:
Messaggio di Blissenobiarella

Cos’ha la Norvegia che l’Italia non ha?
http://www.vocidallastrada.com/2010/11/ ... on-ha.html


La Norvegia ha il petrolio e il Gas...(terzo esportatore mondiale)

L'Italia ha la mafia meridionale...

La Norvegia pur essendo un po' più estesa dell'Italia ha meno di 5 milioni di abitanti, l'Italia 60 milioni.

potremmo continuare...

Cita:
La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare



Con queste premesse penso vi sia ben poco spazio per l'emulazione


Ultima modifica di rmnd il 20/11/2010, 15:47, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/11/2010, 12:09 
In effetti il paragone mi sembra improponibile, troppo diversi i due paesi.



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MessaggioInviato: 21/11/2010, 12:39 
E certo che sono diversi...La Norvegia è uno dei pochi paesi a galla sopra la crisi, l'Italia è fra quelli che stanno andando a fondo a capofitto.
Le ragioni di questa diversità quali sono? Unicamente le risorse disponibili o anche le scelte diverse che sono state fatte circa il loro sfruttamento?



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MessaggioInviato: 21/11/2010, 13:12 
Le ragioni stanno nei norvegesi. Gente rispettosa, che quando arriva al semaforo rosso spegne il motore. Il norvegese non tira a fregare il vicino perché sa che il suo benessere è strettamente legato a quello del suo vicino. Quando c'è una fila da fare non cerca di by-passarla, resta in fila e attende il suo turno. Quando fa un concorso non cerca la raccomandazione ma lo affronta con i mezzi che la natura gli ha concesso. Quando produce rifiuti lo fa separando i medesimi perché a lui importa molto della gestione delle risorse. In teoria, quindi, ogni norvegese potrebbe sostituirsi all'attuale primo ministro senza che questo produca alcun cambiamento significativo nello status quo.

Le ragioni stanno nel fatto che la Norvegia è uno stato socialista, ossia uno stato stato nel quale si pratica un'equa redistribuzione della ricchezza.

Tutto imho, ovviamente.



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MessaggioInviato: 21/11/2010, 13:26 
http://www.amb-norvegia.it/About_Norway/

Cita:
[color=blue]Il Parlamento:
Lo Storting (il Parlamento norvegese) è l'organo politico più alto in Norvegia dal 1884, anno in cui fu introdotto il parlamentarismo...
Le elezioni per lo Storting si tengono ogni quattro anni e i mandati sono distribuiti sulla base di un sistema proporzionale.
Una maggioranza parlamentare può utilizzare il voto di sfiducia per portare alla caduta di un governo o alle dimissioni di un ministro. Una mozione di sfiducia può essere richiesta da qualsiasi membro del Parlamento, oppure è il Governo stesso ad avere la possibilità di porre la questione sulla fiducia.
Lo Storting è costituito da 169 membri che rappresentano i diversi partiti politici.


L’Amministrazione locale:
La Norvegia è divisa in 19 regioni e 430 comuni (2009). I poteri di autogoverno delle regioni e dei consigli comunali sono stati delegati dallo Stato e sono stabiliti da leggi, e non dalla Costituzione.
..Le regioni rappresentano una suddivisione amministrativa tradizionale che ha origini fin dal Medioevo e l'Età Vichinga quando i fylkesting locali, cioè i consigli regionali, avevano ancora un grande potere. Il sistema di governo autonomo locale medievale scomparve progressivamente dopo che la Norvegia venne unificata in un unico regno.

Il Potere giudiziario:
Tradizionalmente il potere giudiziario è considerato il terzo potere di governo. ..
..Quello giudiziario è un settore relativamente indipendente dal governo...
..Il potere giudiziario ha la possibilità di rifiutare una legge approvata dallo Storting nel caso in cui la ritenesse in contrasto con la Costituzione. Questo diritto di "censurare" il Parlamento non è riscontrabile nella Costituzione ed è perciò tema di controversie. Venne esercitato in diverse occasioni durante il periodo 1884-1918, quando alcune riforme costituzionali radicali furono bloccate dalla Corte Suprema. Da allora, i rappresentanti del potere giudiziario si sono mostrati riluttanti a invocare questo diritto. Tutti i livelli del sistema giudiziario ordinario possono esaminare la validità di una legge, ma in questi casi diviene inevitabile il ricorso alla Corte Suprema...

La famiglia reale:
La tradizione della monarchia norvegese, anche se sotto forme diverse, ha radici lontane, risalenti a più di mille anni fa. La Norvegia è stata in unione con la Danimarca dal 1381 al 1814, per poi passare in unione con la Svezia dal 1814 al 1905, quando divenne nuovamente indipendente sotto Haakon VII di Norvegia.

Forma di governo:

Formalmente, la Norvegia è una monarchia costituzionale con un sistema di governo democratico e parlamentare...
..La partecipazione del popolo alla sfera politica avviene attraverso le elezioni dirette e l'iscrizione alle diverse organizzazioni. Un norvegese medio è membro di quattro organizzazioni e circa il 70% della popolazione adulta è iscritto ad almeno una. Queste organizzazioni influenzano le autorità mediante contatti formali e informali con la pubblica amministrazione...

L’Istruzione in Norvegia:
La politica dell’istruzione in Norvegia si basa sul principio dell’uguale diritto all’istruzione per tutti i membri della società, indipendentemente da quale ambiente sociale o culturale essi provengano, e a prescindere dal luogo in cui abitano...
..L’insegnamento nelle scuole norvegesi deve essere adattato alle abilità e capacità individuali. Programmi speciali sono disponibili per persone con disfunzioni o per coloro con necessità particolari che sarebbero altrimenti impossibilitate a partecipare alle attività scolastiche consuete. A causa dell’incremento dell’immigrazione, il numero di studenti appartenenti a minoranze linguistiche è in crescita. La politica scolastica norvegese prevede che siano prese in considerazione le necessità degli studenti appartenenti alle minoranze linguistiche in modo da permettere loro di completare le scuole superiori e intraprendere studi universitari e carriere. ..
..La Norvegia ha un sistema scolastico unificato basato su uno standard comune. Un curriculum nazionale è stato introdotto per fare in modo che siano raggiunti gli standard educativi previsti dal governo...
La scuola dell’obbligo norvegese dura dieci anni e comprende la scuola elementare, secondaria inferiore e secondaria superiore...
...Ad eccezione di pochi istituti parauniversitari privati, tutti le istituzioni universitarie sono gestite dallo stato. Tuttavia, ogni istituzione gode di ampia autonomia accademica e amministrativa...
..L’istruzione pubblica in Norvegia è gratuita fino al compimento delle scuole superiori incluse. Le tasse richieste per i corsi universitari presso istituzioni statali sono solitamente minime. Il Fondo Norvegese Statale per il Prestito agli Studi è stato fondato nel 1947, e fornisce prestiti di studio e contributi per la copertura delle spese di mantenimento per coloro che frequentano corsi universitari. Tali forme di aiuto sono disponibili anche per gli studenti che intendono studiare parzialmente o totalmente all’estero. ..
Le scuole private indipendenti offrono una possibilità supplementare rispetto al sistema scolastico pubblico....Le scuole private autorizzate possono ottenere finanziamenti statali.

Il Sistema sanitario pubblico:

Nel 1870 un medico doveva prendersi cura di 4000 pazienti, mentre nel 2008 tale numero è sceso a 270...
..La responsabilità per l'erogazione dei servizi è decentrata ai livelli regionali e comunali dell'amministrazione pubblica. I comuni hanno il compito di provvedere ai servizi sanitari primari come gli ambulatori dei medici generici, mentre le province e le cinque regioni sanitarie provvedono ai servizi più specialistici, come ad esempio gli ospedali. Sono stati istituiti anche una serie di ambulatori e cliniche privati in aggiunta alle strutture pubbliche...
..Le code negli ospedali e una popolazione sempre più anziana costituiscono al momento due tra le sfide più rilevanti per il sistema sanitario pubblico norvegese. La percentuale degli anziani tra la popolazione è cresciuta rapidamente a partire dagli anni 70, creando una sempre maggiore richiesta di servizi di assistenza, riabilitazione e cura...


Il Programma di Previdenza Sociale:
Tutti i cittadini norvegesi e le persone che lavorano in Norvegia vengono automaticamente registrati all'interno della cosiddetta "Assicurazione Nazionale", cioè il Programma di Previdenza Sociale dello Stato che assicura agli iscritti la pensione (ad esempio quelle di anzianità e di invalidità), oltre a forme di sostegno in caso di incidenti sul lavoro avvenuti nell'industria, malattia e incidenti in generale, gravidanza, nascita, nuclei famigliari composti da un solo genitore e funerali. Insieme alle assicurazioni per il mantenimento delle famiglie e al cosiddetto kontantstøtte, vale a dire il sostegno economico che viene concesso ai genitori con figli piccoli, il Programma di Previdenza Sociale rappresenta la più importante assicurazione generale della Norvegia.
..Alla fine del 1999, l'assicurazione nazionale costituiva la maggiore fonte di entrate per oltre 1 milione e centomila abitanti, di cui 900.000 pensionati. Nel 1999 la spesa per l'assicurazione nazionale ha raggiunto i 162 miliardi di Corone norvegesi, pari al 13,6% del PIL e quasi al 34,3% dell'intero bilancio nazionale. Il Programma di Previdenza Sociale viene finanziato dalle tasse versate dai lavoratori dipendenti, dai liberi professionisti e da altre parti sociali incluse in questa assicurazione, oltre che dai contributi dei datori di lavoro e dalle sovvenzioni del Governo. ..

Lo standard di vita:

Nell’ultimo decennio la Norvegia si è vista assegnare più volte il primo posto nella classifica stilata dal Programma per lo Sviluppo dell'Umanità delle Nazioni Unite (UNDP) sui paesi al mondo in cui si vive meglio. La Norvegia risulta anche una delle nazioni dove è stato raggiunto il livello più alto di parità tra i sessi secondo il Global Gender Gap Report elaborato dal World Economic Forum.
..Oggi i norvegesi vivono più a lungo che mai. Nel 2008 le aspettative di vita media per le bambine appena nate era di quasi 83 anni contro i 78 per i neonati maschi. La popolazione gode generalmente di ottima salute e la mortalità infantile è estremamente bassa. L'alfabetismo è virtualmente pari al 100% e quasi tutta la popolazione ha compiuto gli studi di scuola media superiore. In Norvegia non esistono condizioni di estrema povertà e il livello relativo di povertà è basso se paragonato ad altri paesi appartenenti all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. ..
Il PIL procapite è alto e la ricchezza è distribuita in modo relativamente equo tra la popolazione. C'è un alto livello di uguaglianza tra i sessi, in tutti i campi della società. Tenendo fede al suo impegno di welfare sociale, la Norvegia ha sviluppato un servizio sanitario pubblico finanziato dalle imposte, e un programma di assicurazione nazionale di cui fanno parte tutti i cittadini e i residenti e che fornisce una serie di benefit sociali. ..
..la ricchezza degli ultimi decenni è dovuta alla scoperta e allo sfruttamento del petrolio sottomarino e dei depositi di gas naturale presenti nel Mare del Nord. Sotto la crescente pressione della modernizzazione e dell'urbanizzazione, gli stabili schemi tradizionali di insediamento del passato sono stati rimpiazzati da una tendenza verso una mobilità sempre maggiore, nella quale la popolazione si trasferisce e cambia lavoro sempre più frequentemente. ..

La Popolazione:
L’età media della popolazione è di 39 anni, ma esistono grandi differenze tra le diversi parti della Norvegia. Il 26 per cento è al di sotto dei vent’anni, il 61 per cento è costituito dalle persone di età compresa tra i 20 e i 66 anni mentre il 13 per cento della popolazione ha più di 66 anni.
Oggi è l’immigrazione netta a costituire il fattore principale di crescita rispetto al numero di nascite.Oggi abitano in Norvegia 4,8 milioni di persone.
Gli immigrati e i bambini nati in Norvegia da genitori immigrati rappresentavano nel 2008 il 9,7 per cento della popolazione, pari a 460000 persone. Il loro retaggio di provenienza coinvolge più di 200 paesi diversi. In tutti i comuni norvegesi vivono immigrati. Oslo ha la quota maggiore equivalente al 25 per cento della popolazione

La Lingua
La lingua ufficiale della Norvegia è il norvegese, una lingua germanica del nord molto vicina al danese e allo svedese e tutto sommato i parlanti norvegesi, danesi e svedesi riescono a comprendersi tra di loro abbastanza facilmente.... Le caratteristiche geografiche del paese e i modelli d'insediamento hanno generato una miriade di dialetti locali e regionali che continuano ad avere una posizione rilevante nella società odierna....
[/color]



NOTA: bambini nati in Norvegia da genitori immigrati rappresentavano nel 2008 il 9,7 per cento della popolazione...Oslo ha la quota maggiore equivalente al 25 per cento della popolazione..

Come già accade in Svezia, e in altri paese europei i la questione etnica farà virare la Danimarca molto a destra con l'ascesa di partiti 'xenofobi' e il welfare Norvegese verrà messo in discussione (vedi Svezia)?



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MessaggioInviato: 21/11/2010, 13:43 
'''Cos’ha la Norvegia che l’Italia non ha?'''

Un pinguino;Sir Nils Olav, graduato,cavaliere dell'esercito norvegese.
http://www.youtube.com/watch?v=zr4VLMAE ... _embedded#!



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MessaggioInviato: 21/11/2010, 13:45 
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eSQueL ha scritto:

Le ragioni stanno nei norvegesi. Gente rispettosa, che quando arriva al semaforo rosso spegne il motore. Il norvegese non tira a fregare il vicino perché sa che il suo benessere è strettamente legato a quello del suo vicino. Quando c'è una fila da fare non cerca di by-passarla, resta in fila e attende il suo turno. Quando fa un concorso non cerca la raccomandazione ma lo affronta con i mezzi che la natura gli ha concesso. Quando produce rifiuti lo fa separando i medesimi perché a lui importa molto della gestione delle risorse. In teoria, quindi, ogni norvegese potrebbe sostituirsi all'attuale primo ministro senza che questo produca alcun cambiamento significativo nello status quo.

Le ragioni stanno nel fatto che la Norvegia è uno stato socialista, ossia uno stato stato nel quale si pratica un'equa redistribuzione della ricchezza.

Tutto imho, ovviamente.


Quoto.Aggiungiamoci pero' anche che i politici Norvegesi non rubano come fanno i nostri politici qui.La crisi Italiana in primis dipende proprio da questo fatto.
Purtroppo la vedo molto nera per l'Italia,stiamo diventando come era la Romania un tempo.
Poveri noi.


Ultima modifica di soleado3083 il 21/11/2010, 13:47, modificato 1 volta in totale.


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eSQueL ha scritto:

Le ragioni stanno nei norvegesi. Gente rispettosa, che quando arriva al semaforo rosso spegne il motore. Il norvegese non tira a fregare il vicino perché sa che il suo benessere è strettamente legato a quello del suo vicino. Quando c'è una fila da fare non cerca di by-passarla, resta in fila e attende il suo turno. Quando fa un concorso non cerca la raccomandazione ma lo affronta con i mezzi che la natura gli ha concesso. Quando produce rifiuti lo fa separando i medesimi perché a lui importa molto della gestione delle risorse. In teoria, quindi, ogni norvegese potrebbe sostituirsi all'attuale primo ministro senza che questo produca alcun cambiamento significativo nello status quo.

Le ragioni stanno nel fatto che la Norvegia è uno stato socialista, ossia uno stato stato nel quale si pratica un'equa redistribuzione della ricchezza.

Tutto imho, ovviamente.


Il socialismo non penso c'entri nulla o poco.

L'educazione di cui sopra possiamo vederla in molti altri stati europei anche ex nazisti come la Germania (però in effetti il nazismo era una forma esasperata di socialismo [}:)]).

Il fattore storico influisce molto.
L'Italia non è mai diventata uno stato nazionale , neanche oggi in definitiva. La corruzione dei secoli passati, fin dalla caduta dell'impero romano (si possiamo penso tornare indietro di 1500 anni), le dominazioni straniere, il papato, i vari staterelli, l'età dei comuni..tanti piccoli stati che hanno reso l'Italia ricca anche culturalmente ma l'hanno resa 'individualista'.. il senso di appartenenza è assente.
Poi non dimentichiamo la storia degli ultimi secoli. Un'Italia settentrionale dominata dallo straniero ma vicina anche geograficamente alle corti nord europee, con tutti gli influssi culturali del caso. Dall'altra un'Italia meridionale nel più completo isolamento tra vaticano e borboni. Due Italie entrambe retrogade ma una , quella settentrionale proiettata verso il 'futuro' (tutti i movimenti di liberazione risorgimentale più importanti,, la vera politica moderna nasceva al nord. La stessa bandiera italiana è stata creata dalle parti di Bologna se non sbaglio); , l'altra per sua sfortuna, e oggi anche nostra, ancora succube di un retaggio , di una mentalità feudale con tutto quello che ne consegue, come la nascita fin dal 1600 delle 'mafie'.

Non ultima, anzi molto importante secondo me, la chiesa cattolica, Chiesa cattolica che in buona parte è stata causa generatrice di molti mali e vizi di questo paese.

Se anche l'Italia fosse stata travolta nel 1500/1600 dalla forza propulsiva del protestantesimo penso che oggi vivremmo molto ma molto meglio.
Il cattolicesimo a differenza del protestantesimo è stato castrante per ogni tentativo di modernizzazione della nostra società e in particolare di quella meridionale, lontana ai tempi pre-unitari , dalle ventate di fresca e salutare modernità nord europea.
E' sufficiente ossservare come lo spirito imprenditoriale protestante abbia modellato gli stati uniti d'america (..pur a discapito dei poveri nativi) e per contro osservare come il retrogado spirito di corte monarchica autoreferenziale, burocrate, corrotto di matrice cattolica abbia devastato culturalmente e socialmente il sud america.


Ultima modifica di rmnd il 21/11/2010, 14:03, modificato 1 volta in totale.


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rmnd ha scritto:

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eSQueL ha scritto:

Le ragioni stanno nei norvegesi. Gente rispettosa, che quando arriva al semaforo rosso spegne il motore. Il norvegese non tira a fregare il vicino perché sa che il suo benessere è strettamente legato a quello del suo vicino. Quando c'è una fila da fare non cerca di by-passarla, resta in fila e attende il suo turno. Quando fa un concorso non cerca la raccomandazione ma lo affronta con i mezzi che la natura gli ha concesso. Quando produce rifiuti lo fa separando i medesimi perché a lui importa molto della gestione delle risorse. In teoria, quindi, ogni norvegese potrebbe sostituirsi all'attuale primo ministro senza che questo produca alcun cambiamento significativo nello status quo.

Le ragioni stanno nel fatto che la Norvegia è uno stato socialista, ossia uno stato stato nel quale si pratica un'equa redistribuzione della ricchezza.

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Il socialismo non penso c'entri nulla o poco.

L'educazione di cui sopra possiamo vederla in molti altri stati europei anche ex nazisti come la Germania (però in effetti il nazismo era una forma esasperata di socialismo [}:)]).

Il fattore storico influisce molto.
L'Italia non è mai diventata uno stato nazionale , neanche oggi in definitiva. La corruzione dei secoli passati, fin dalla caduta dell'impero romano (si possiamo penso tornare indietro di 1500 anni), le dominazioni straniere, il papato, i vari staterelli, l'età dei comuni..tanti piccoli stati che hanno reso l'Italia ricca anche culturalmente ma l'hanno resa 'individualista'.. il senso di appartenenza è assente.
Poi non dimentichiamo la storia degli ultimi secoli. Un'Italia settentrionale dominata dallo straniero ma vicina anche geograficamente alle corti nord europee, con tutti gli influssi culturali del caso. Dall'altra un'Italia meridionale nel più completo isolamento tra vaticano e borboni. Due Italie entrambe retrogade ma una , quella settentrionale proiettata verso il 'futuro' (tutti i movimenti di liberazione risorgimentale più importanti,, la vera politica moderna nasceva al nord. La stessa bandiera italiana è stata creata dalle parti di Bologna se non sbaglio); , l'altra per sua sfortuna, e oggi anche nostra, ancora succube di un retaggio , di una mentalità feudale con tutto quello che ne consegue, come la nascita fin dal 1600 delle 'mafie'.

Non ultima, anzi molto importante secondo me, la chiesa cattolica, Chiesa cattolica che in buona parte è stata causa generatrice di molti mali e vizi di questo paese.

Se anche l'Italia fosse stata travolta nel 1500/1600 dalla forza propulsiva del protestantesimo penso che oggi vivremmo molto ma molto meglio.
Il cattolicesimo a differenza del protestantesimo è stato castrante per ogni tentativo di modernizzazione della nostra società e in particolare di quella meridionale, lontana ai tempi pre-unitari , dalle ventate di fresca e salutare modernità nord europea.
E' sufficiente ossservare come lo spirito imprenditoriale protestante abbia modellato gli stati uniti d'america (..pur a discapito dei poveri nativi) e per contro osservare come il retrogado spirito di corte monarchica autoreferenziale, burocrate, corrotto di matrice cattolica abbia devastato culturalmente e socialmente il sud america.







Credo che tutto questo sia solo ribaltare il problema vero che è e resta legato all'individuo.

In Norvegia esiste un socialismo reale che funziona perché i norvegesi sono quello che sono. Ovviamente, un modello come quello norvegese in Italia non potrebbe funzionare perché ogni struttura che là funziona per il bene di tutti, qui sarebbe immediatamente riconvertita all'interesse dei pochi che arrivano a metterci le mani.

Gli stati, le nazioni ed ogni sorta di organizzazione umana ha la storia che essa stessa si crea tramite le persone che la costituiscono. Quindi, è del tutto evidente che se da noi il protestantesimo non è passato ciò è dovuto al fatto che le persone che c'erano qui (dal principe sino all'ultimo servo della gleba) non l'hanno voluto.

E poi, lasciatelo dire, questa storia dello spirito imprenditoriale per quel che mi riguarda ha definitivamente rotto le @@. Ma questa è un'altra storia [}:)]


Ultima modifica di eSQueL il 21/11/2010, 14:15, modificato 1 volta in totale.


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Credo che tutto questo sia solo ribaltare il problema vero che è e resta legato all'individuo.

In Norvegia esiste un socialismo reale che funziona perché i norvegesi sono quello che sono. Ovviamente, un modello come quello norvegese in Italia non potrebbe funzionare perché ogni struttura che là funziona per il bene di tutti, qui sarebbe immediatamente riconvertita all'interesse dei pochi che arrivano a metterci le mani.

Gli stati, le nazioni ed ogni sorta di organizzazione umana ha la storia che essa stessa si crea tramite le persone che la costituiscono. Quindi, è del tutto evidente che se da noi il protestantesimo non è passato ciò è dovuto al fatto che le persone che c'erano qui (dal principe sino all'ultimo servo della gleba) non l'hanno voluto.




Non lo so...
esiste nella storia una sorta d'inerzia...
e sui servi della gleba non ci farei molto affidamento..
Il protestantesimo e ogni forma di stato o società è stato 'imposto' dall'alto, quasi sempre determinato gli intellettuali dell'epoca. Il 'popolino' poteva solo adeguarsi o farsi usare.
Da noi il peso della chiesa è stato per ragioni geografiche molto incisivo e tornando all'inerzia, le vicende passate , gli errori del passato hanno plasmato gli eventi futuri.
Una società impostata in un certo modo a causa dell'inerzia è molto difficile cambiarla radicalmente in breve tempo. Sono processi che possono richiedere secoli senza un'incisivo intervento 'dall'alto'.

Tornando alla Norvegia, penserei che plasmare un popolo di meno di mezzo milione di anime nel 1660 , salito a un milione a fine '800 e a due milioni a inizio '900 sia più semplice che plasmare un paese come il nostro ricco di contraddizioni e differenziazioni.
In fondo la società Norvegese era più 'semplice' e forse lo è tutt'ora di quanto non lo fosse di quella Italiana dalla caduta dell'impero a oggi.
Vorrei dire che i Norvegesi proprio perchè anticolo popolo e comunità di pescatori hanno sviluppato un senso di appartenenza e di comunità da noi inesistenti. Da noi questi valori sono quasi inesistenti.

Detto questo, non penso che la Norvegia, per quanto animata da nobili intenzioni e ideali, potrebbe permettersi certi standards senza i proventi del suo petrolio e del suo gas.



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rmnd ha scritto:

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eSQueL ha scritto:

Credo che tutto questo sia solo ribaltare il problema vero che è e resta legato all'individuo.

In Norvegia esiste un socialismo reale che funziona perché i norvegesi sono quello che sono. Ovviamente, un modello come quello norvegese in Italia non potrebbe funzionare perché ogni struttura che là funziona per il bene di tutti, qui sarebbe immediatamente riconvertita all'interesse dei pochi che arrivano a metterci le mani.

Gli stati, le nazioni ed ogni sorta di organizzazione umana ha la storia che essa stessa si crea tramite le persone che la costituiscono. Quindi, è del tutto evidente che se da noi il protestantesimo non è passato ciò è dovuto al fatto che le persone che c'erano qui (dal principe sino all'ultimo servo della gleba) non l'hanno voluto.




Non lo so...
esiste nella storia una sorta d'inerzia...
e sui servi della gleba non ci farei molto affidamento..
Il protestantesimo e ogni forma di stato o società è stato 'imposto' dall'alto, quasi sempre determinato gli intellettuali dell'epoca. Il 'popolino' poteva solo adeguarsi o farsi usare.
Da noi il peso della chiesa è stato per ragioni geografiche molto incisivo e tornando all'inerzia, le vicende passate , gli errori del passato hanno plasmato gli eventi futuri.
Una società impostata in un certo modo a causa dell'inerzia è molto difficile cambiarla radicalmente in breve tempo. Sono processi che possono richiedere secoli senza un'incisivo intervento 'dall'alto'.

Tornando alla Norvegia, penserei che plasmare un popolo di meno di mezzo milione di anime nel 1660 , salito a un milione a fine '800 e a due milioni a inizio '900 sia più semplice che plasmare un paese come il nostro ricco di contraddizioni e differenziazioni.
In fondo la società Norvegese era più 'semplice' e forse lo è tutt'ora di quanto non lo fosse di quella Italiana dalla caduta dell'impero a oggi.
Vorrei dire che i Norvegesi proprio perchè anticolo popolo e comunità di pescatori hanno sviluppato un senso di appartenenza e di comunità da noi inesistenti. Da noi questi valori sono quasi inesistenti.

Detto questo, non penso che la Norvegia, per quanto animata da nobili intenzioni e ideali, potrebbe permettersi certi standards senza i proventi del suo petrolio e del suo gas.




Sono in disaccordo praticamente su tutto. In termini generali, il tuo discorso evidenza una vena classista e, infine, razzista ("sui servi della gleba non ci farei molto affidamento..") che ritengo, al meglio, ingenua.

Ma nemmeno la manfrina sul senso d'appartenenza mi pare centrata. I Cinesi, ad esempio, hanno il senso d'appartenza probabilmente più spiccato al mondo e la società che hanno costruito è una feroce dittatura. E' evidente che se il senso d'appartenenza fosse centrale, i suoi frutti sarebbe uguali in entrambi questi popoli.



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eSQueL ha scritto:

Credo che tutto questo sia solo ribaltare il problema vero che è e resta legato all'individuo.

In Norvegia esiste un socialismo reale che funziona perché i norvegesi sono quello che sono. Ovviamente, un modello come quello norvegese in Italia non potrebbe funzionare perché ogni struttura che là funziona per il bene di tutti, qui sarebbe immediatamente riconvertita all'interesse dei pochi che arrivano a metterci le mani.

Gli stati, le nazioni ed ogni sorta di organizzazione umana ha la storia che essa stessa si crea tramite le persone che la costituiscono. Quindi, è del tutto evidente che se da noi il protestantesimo non è passato ciò è dovuto al fatto che le persone che c'erano qui (dal principe sino all'ultimo servo della gleba) non l'hanno voluto.




Non lo so...
esiste nella storia una sorta d'inerzia...
e sui servi della gleba non ci farei molto affidamento..
Il protestantesimo e ogni forma di stato o società è stato 'imposto' dall'alto, quasi sempre determinato gli intellettuali dell'epoca. Il 'popolino' poteva solo adeguarsi o farsi usare.
Da noi il peso della chiesa è stato per ragioni geografiche molto incisivo e tornando all'inerzia, le vicende passate , gli errori del passato hanno plasmato gli eventi futuri.
Una società impostata in un certo modo a causa dell'inerzia è molto difficile cambiarla radicalmente in breve tempo. Sono processi che possono richiedere secoli senza un'incisivo intervento 'dall'alto'.

Tornando alla Norvegia, penserei che plasmare un popolo di meno di mezzo milione di anime nel 1660 , salito a un milione a fine '800 e a due milioni a inizio '900 sia più semplice che plasmare un paese come il nostro ricco di contraddizioni e differenziazioni.
In fondo la società Norvegese era più 'semplice' e forse lo è tutt'ora di quanto non lo fosse di quella Italiana dalla caduta dell'impero a oggi.
Vorrei dire che i Norvegesi proprio perchè anticolo popolo e comunità di pescatori hanno sviluppato un senso di appartenenza e di comunità da noi inesistenti. Da noi questi valori sono quasi inesistenti.

Detto questo, non penso che la Norvegia, per quanto animata da nobili intenzioni e ideali, potrebbe permettersi certi standards senza i proventi del suo petrolio e del suo gas.




Sono in disaccordo praticamente su tutto. In termini generali, il tuo discorso evidenza una vena classista e, infine, razzista ("sui servi della gleba non ci farei molto affidamento..") che ritengo, al meglio, ingenua.

Ma nemmeno la manfrina sul senso d'appartenenza mi pare centrata. I Cinesi, ad esempio, hanno il senso d'appartenza probabilmente più spiccato al mondo e la società che hanno costruito è una feroce dittatura. E' evidente che se il senso d'appartenenza fosse centrale, i suoi frutti sarebbe uguali in entrambi questi popoli.


Tu paragoni l'impero cinese con un popolo di ex-vichinghi composto da poche anime. Due storie e due culture completamente diverse.
E il popolino cinese che ruolo ha svolto nei secoli passati se non quello di essere solo un numero , servi della gleba appunto, il cui destino , la cui vita era nelle mani di pochi?

Non ho capito la vena razzista , perchè quanto contavano se non nulla i servi della gleba, non per dna, ma per condizione sociale.
Razzista o meglio , classista era quella società. Se poi la vuoi buttare sulla 'rivoluzione del proletariato', a me pare roba vecchia, del secolo scorso che salvo alcuni pochi punti di principio per il resto è finita nella pattumiera della storia...e per fortuna aggiungo.


Ultima modifica di rmnd il 21/11/2010, 15:42, modificato 1 volta in totale.


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