Governo, Mara Carfagna “mi dimetto,
In Campania guerra tra bande”
La foto del colloquio tra Carfagna e Bocchino scattata con il cellulare e pubblicata da Dagospia
Alla fine è arrivata la conferma della diretta interessata. Mara Carfagna si dimette. “Non farò mancare la fiducia a Berlusconi, ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito. Lascerò anche lo scranno di parlamentare, perchè a differenza di altri sono disinteressata e non voglio dare adito a strumentalizzazioni. Mi dimetterò ovviamente anche da ministro visto che il mio contributo pare sia ininfluente”. Le dichiarazioni del ministro sono contenute in un’intervista a Il Mattino, in cui Carfagna prende di mira la gestione dei rifiuti in Campania: “Nell’ultima seduta del Consiglio dei ministri ho fatto presente la mia preoccupazione sullo scontro istituzionale tra Comune e Provincia di Salerno che rischia di portare alla paralisi assoluta compromettendo la realizzazione dell’impianto”. “Non posso permettere che per una guerra di potere – sottolinea – faccia saltare un’operazione di vitale importanza per la Campania con la conseguenza che dopo Napoli anche Salerno possa essere sommersa dai rifiuti”.
Già oggi pomeriggio la Carfagna aveva incassato il sostegno del ministro degli Esteri Franco Frattini, a Lisbona per un vertice Nato. “La Carfagna pone delle questioni di principio”. Quali ancora non si è ben capito. Il capo della Farnesina prosegue: “Si tratta dell’appello di un ministro che è capace e qualificata”. E dunque è necessario “che il partito prenda sul serio le questioni che i deputati pongono”. In fondo si tratta di una “questione di principio, non una questione localistica”. Eppure più che un credito aperto nei confronti del ministro, le parole di Frattini sembrano l’ennesimo colpo al partito del Cavaliere.
Le dimissioni
Ieri le agenzie avevano parlato di possibili dimissioni del ministro delle Pari opportunità, ma la diretta interessata non aveva né confermato né smentito le indiscrezioni. Il ministro, secondo i rumor, era pronta a lasciare governo e Pdl a causa di insanabili contrasti con i vertici campani del partito e per “l’incapacità” dei coordinatori nazionali di affrontare i problemi interni al partito in Campania.
Ieri sera, a margine dell’incontro con l’Alleanza atlantica, Silvio Berlusconi era rimasto per quasi un’ora al telefono nell’aeroporto di Lisbona proprio per risolvere il ‘caso Carfagna’ arrivando in ritardo al vertice Nato. Il premier aveva tranquillizzato il ministro assicurandole il suo sostegno e quello di tutto il partito. In serata, alcune indiscrezioni rimbalzate da Montecitorio, spiegavano la volontà di dimettersi a causa degli “attacchi volgari e maligni” di esponenti del partito come Alessandra Mussolini e Giancarlo Lehner.
Punti contesi - Al centro della polemica tra la bella Mara e i suoi compagni di partito c’è la questione che investe la gestione dei rifiuti in Campania. Venerdì, nella discussione sui termovalorizzatori in Consiglio dei ministri, Mara Carfagna aveva sostenuto che la gestione degli impianti in Campania non dovesse essere affidata ai presidenti di provincia, ma a un commissario scelto dal governo. Il presidente della Regione Stefano Caldoro, aveva riferito il ministro, è d’accordo con lei sul tema . Per questa sua posizione, invece, i presidenti delle provincie di Salerno e di Napoli, Edmondo Cirielli e Luigi Cesaro, entrambi del Pdl, la attaccano ogni giorno sul piano personale.
Lo scontro è stato particolarmente aspro con Alessandra Mussolini. Due giorni fa in Parlamento la deputata del Pdl aveva scattato una foto a Mara Carfagna mentre parlava fittamente con Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e libertà. Secondo alcune voci, da quando Italo Bocchino è passato a Fli, Mara Carfagna è sospettata di giocare di sponda con il neo partito fondato dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Le due si sarebbero scambiate accuse al grido di “Vergognati! Vergognati!”. La nipote del Duce ha spiegato: “Voleva trasferire i termovalorizzatori ai Comuni gestiti dal centro sinistra, d’accordo con Bersani. E con Bocchino, naturalmente…”.
“La collega Mussolini – ha risposto, a stretto giro, la ministra – è evidentemente in crisi d’astinenza da visibilità. E, come le capita, urla al fine di attirare l’attenzione. Sul termovalorizzatore ho tentato di evitare che un’opera strategica rimanesse paralizzata dallo scontro tra Comune e Provincia. Quanto ai 20 milioni, sono stati inseriti dal ministro Tremonti nel maxi emendamento presentato in commissione dal governo, quel governo che Mussolini sostiene”. La replica di Alessandra Mussolini non si è fatta attendere: ”Carfagna sta con una gamba da una parte e una dall’altra. A me non interessa l’amicizia personale con Bocchino, ma non voglio che la tramuti in decisioni politiche. Deve fare una scelta: o di qua o di là. Certo se Fini si rimette con Berlusconi, finalmente Carfagna troverà pace…”
Anche il deputato Pdl Giancarlo Lehner ieri aveva polemizzato con Mara Carfagna: “La maggioranza dei parlamentari eletti in Campania vede ormai in lei un elemento negativo per la politica del Pdl”. E ha portato un esempio: “La candidata a sindaco di Salerno per il Pdl è l’avvocato Anna Ferrazzano, una volta stretta collaboratrice di Carfagna. A Salerno, tutti si sono accorti che la Carfagna non solo non la sponsorizza, ma rema contro di lei».
Le reazioni - Alla notizia delle possibili dimissioni di Carfagna, Lehner ha diramato ieri sera una nota in cui spiegava: “Alla dimissionaria Mara Carfagna dico, con sincerità, che, se vuole bene a se stessa, al Pdl e a Silvio Berlusconi, dovrebbe rinunciare ai colpi di teatro”. “Prometto, anzi, di esserle vicino, anche sul piano mediatico – ha aggiunto – a patto che si affranchi dal proprio solipsismo, diradando nebbie e sospetti sui rapporti con Italo Bocchino e il Fli”.
Di diverso tenore le dichiarazioni di Alessandra Mussolini che, intervistata dal quotidiano online Affaritaliani.it, parlava del ministro delle pari Opportunità come di una ‘poveretta’: “A me quello che c’è di personale tra la Carfagna e Bocchino non importa. Mi interessa invece il loro rapporto politico. C’è stata una rivolta dei deputati e dei senatori perché lei con il suo operato andava a danneggiare il presidente della Provincia di Salerno Cirielli e questo non lo possiamo accettare. E che cosa fa la signora delle Pari opportunita’? Dice ‘allora mi dimetto’? Su, dai, figlia mia, poveretta!”. La nipote del Duce è stata perentoria: “Noi in questo momento dobbiamo fare quadrato attorno a Silvio Berlusconi e non dobbiamo fare i doppi giochi”. Per la deputata, Mara Carfagna non starebbe cercando altro che visibilità: “Anche lei vuole attirare l’attenzione sulle sue presunte dimissioni per drammatizzare la situazione. Lo facesse pure… Fini se n’è andato dal Pdl e Bocchino, che voleva fare il coordinatore nazionale del Popolo della Libertà, ora è il più grande avversario del premier”. “In questo contesto la signora delle Pari Opportunità ha rapporti politici proprio con il primo nemico di Berlusconi? Ci vuole rigore anche da parte sua, non può fare tutto quello che le passa per il cervellino. Vabbè, diciamo cervello – ironizza Mussolini – Comunque la Carfagna continua a stare con una gamba di qua e con l’altra gamba di là”.
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