La milano bene,il paese dei balocchi,non a caso nel 2008 se non ricordo male è stata vincitrice del premio capitale europea della droga...
Milano, droga a The Club e Hollywood
Operazione della polizia
contro lo spaccio nei locali-culto
La coca veniva servita ai tavoli
insieme allo champagne
Coinvolti anche funzionari
pubblici di Palazzo Marino.
Cinque arresti, 19 indagati.
MILANO
La cocaina, le belle donne, i locali alla moda, le mazzette per ottenere licenze e le feste usate per corrompere i funzionari pubblici, altra forma di tangente. Sono gli ingredienti dell’inchiesta della Procura di Milano che ha fatto luce sul lato oscuro della movida milanese, portando al sequestro di due famosissime discoteche frequentate dai vip, lo Hollywood e il The Club, e agli arresti domiciliari cinque persone, tra cui Rodolfo Citterio, membro della Commissione comunale di vigilanza sui locali, da cui dipendono licenze e permessi per aprire un’attività. Le indagini partono nel 2007. Il pm di Milano Frank Di Maio, che sta indagando sui “foto ricatti” di Fabrizio Corona, si imbatte in un giro di droga in alcuni locali vip milanesi. Viene arrestato un giovane pr, Pietro Tavallini, pusher dei vip.
Alcune showgirl vengono chiamate a testimoniare davanti al pm. I loro racconti, spiega il gip Giulia Turri che ha firmato l’ordinanza, diventano determinanti per la nuova inchiesta. Il 27 marzo 2007, Belen Rodriguez è davanti agli investigatori. «Ho fatto uso di cocaina - spiega - assieme a Francesca Lodo (ex ’letterinà, ndr), a casa sua, solo due volte». La showgirl aggiunge: «Lei mi invitava spesso ad andare nei bagni dell’Hollywood, le domeniche sera in cui stavamo insieme con tutti i componenti del gruppo Mora, ma io non la seguivo perchè temevo l’effetto della coca». Parlano della droga che hanno assunto nei bagni e nei privè dell’Hollywood e del The Club anche Alessia Fabiani e Barbara Guerra, mentre Tavallini racconta di aver visto anche «Aida Yespica e Ana Laura Ribas assumere cocaina».
Gli uomini della squadra mobile di Milano piazzano telecamere nei bagni delle due note discoteche e riprendono il via-vai di gente che entra per “pippare”. Così oggi finiscono agli arresti domiciliari, con l’accusa di agevolazione di uso di droga, Davide Guglielmini e Alberto Baldaccini, soci delle due società che gestiscono l’Hollywood e il The Club, e Andrea Gallesi, che si occupa dei privè. Per anni i tre, stando al capo di imputazione, avrebbero consentito a pusher e clienti vip di trasformare bagni e privè in «luogo deputato allo scambio e al consumo di cocaina».
Altri 9 gli indagati nel filone dello spaccio. Intanto, parallele corrono le indagini, sempre coordinate dal pm Di Maio e dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, su un giro di mazzette per addomesticare i controlli nei locali e rilasciare licenze. Agli arresti domiciliari, oltre a Citterio, è finito il funzionario del Demanio Aldo Centonze, anche lui accusato di corruzione, concussione e falso.
Nell’inchiesta ci sono altri 10 indagati, tra cui l’ex vice direttrice generale del Comune di Milano, Rita Amabile (l’accusa è abuso di ufficio). Una tangente da 40 mila euro l’avrebbe pagata a Citterio il titolare del ’Qin’. Mentre un’altra mazzetta sarebbe stata versata dal responsabile della ’Capanna dello Zio Tom’. Citterio, spiega il gip, aveva dalla sua una «fitta trama di conoscenze», la «autorità e il prestigio all’interno del Comune di Milano» e la «capacità di manovrare le determinazioni di funzionari compiacenti». Si avvaleva della «collaborazione» dell’ex comandante della polizia locale Emiliano Bezzon (indagato per abuso di ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio) anche per «pianificare i controlli» in alcuni locali. Aldo Centonze, poi, scrive il gip, «ha ricevuto» da Citterio la «partecipazione gratuita a serate e cene in locali notturni, quale compenso» per «atti contrari ai doveri d’ufficio». Citterio tentò anche di far vincere un concorso da funzionario di Palazzo Marino a Silvano Baselli, ex segretario della Commissione di vigilanza dei locali, fornendogli le risposte, ma quest’ultimo sbagliò a copiare. «Qualsiasi commento - osserva il giudice - pare del tutto superfluo».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp