Io ho cominciato a leggere il libro da poco.... non sapevo cosa farmi regalare a Natale, e così mi sono fatto regalare questo libro, tanto per curiosità....
Devo dire che già dalle prime pagine il tono con cui vengono trattate questioni molto complesse non mi è piaciuto molto, e per il momento la mia impressione non è cambiata... ma sono solo a pagina 60, e quindi può anche darsi che altri capitoli riscattino la lettura. In ogni caso, è interessante anche leggere non solo i libri di chi tratta correttamente l'argomento, ma anche di chi lo fa sbagliando.... come si dice: sbagliando s'impara, e s'impara anche dagli sbagli degli altri (cosa molto più conveniente che imparare dai propri sbagli).
Per far capire cosa non mi torna, cito alcuni esempi:
Pizzuti dice che il "dogma" dell'archeologia ufficiale dice che prima della data del 3000 a. C. non ci sarebbero state civiltà e culture umane sviluppate (sic!), e che l'archeologia ufficiale ignora in mala fede i ritrovamenti che smentirebbero tale "dogma".
Innanzitutto, in archeologia non ci sono date precise per la nascita della civiltà! Nessun archeologo ha mai stabilito che LA DATA del 3000 a. C. sarebbe stato l'inizio della civiltà.
Semmai, fino a qualche decennio fa, si riteneva che le prime grandi civiltà urbane sarebbero nate INTORNO al 3000 a. C.,.... ma non certo all'improvviso, bensì da società neolitiche precedenti che, anche se non erano società urbanizzate complesse come quella egiziana o quella sumera, tuttavia non erano neanche all'età della pietra.... e tali società neolitiche esistevano già da alcuni millenni.
In secondo luogo, gli archeologi ormai sanno benissimo tutti quanti, e non lo nascondono, che il progresso civile era iniziato già parecchio tempo prima dell'inizio del III millennio a. C. Lo si è cominciato a capire già negli anni Ottanta, e ormai è assodato.
Ormai sono numerosi e noti i casi di reperti archeologici di culture evolute più vecchi di 5000 anni.
Per fare alcuni esempi: la civiltà dell'Egitto predinastico non era affatto tanto meno evoluta di quella dell'Egitto dinastico, cominciato con Menes nel 3100 a. C. circa.
E' stato assodato da tempo che le rovine dei templi di Malta sono molto più antiche delle Piramidi, e così il grande tempio megalitico di Newgrange in Irlanda.
Nella penisola balcanica ci fu una civiltà evoluta molto più antica di quella egiziana, risalente addirittura a 8000 anni fa, che forse conosceva già la scrittura alfabetica, e questo è un fatto che gli archeologi non si sognano certo di negare.
La civiltà dell'Indo sembra essere molto più antica di quel che si pensava, e forse risale addirittura a 9000 anni fa.
La città di Gerico fu fondata anch'essa 9000 anni fa, ed è un fatto assodato.
La città di Ebla, in Siria, è più vecchia delle prime città sumere di almeno 500 anni.
Per finire, il tempio di Gobekli Tepe risale a 12.000 anni fa, e anche se molti archeologi sono un pochettino imbarazzati per la cosa e cercano di ignorarla, ormai la cosa fa parte della scienza ufficiale.
Io voglio sperare che Pizzuti abbia voluto parlare di tutte queste scoperte nel suo libro, anche se finora non ne ho trovato cenno.
In terzo luogo, ho l'impressione che anche Pizzuti, non so se in buona fede, cioè per ignoranza, o invece perché fa "il furbetto" anche lui, tende ad ignorare dati importanti e scientificamente comprovati.
All'inizio dei libri, parla delle mummie depigmentate ritrovate in numerosi casi nelle tombe egiziane. Nulla di strano, è una cosa notoria.
Che molti dei faraoni avessero i capelli biondi o rossi e gli occhi chiari, e con loro molti membri delle classi dominanti, non è una cosa di cui sorprendersi.
Gli archeologi sanno ormai da tempo che i Libici, cioè le popolazioni che vivevano ad ovest dell'Egitto dalla Libia fino alla Mauritania e alle Canarie, erano popolazioni depigmentate, dalla pelle bianca, con capelli e occhi chiari.
Ancora adesso, nelle zone isolate di montagna dell'Algeria e del Marocco è possibile incontrare comunità di montanari con queste caratteristiche "nordiche".
In realtà si tratta di popolazioni cromagnonoidi, emigrate dall'Europa Occidentale durante la glaciazione, e diffusesi più di diecimila anni fa in tutto il Nord Africa.
Ebbene, Pizzuti sembra ignorare, non so se volutamente o no, un dato del genere, attribuendo ai primi faraoni egiziani e agli aborigeni delle Canarie un'origine "nordica", per la precisione scandinava, sembrerebbe....
Scusate, ma sento puzza di mitologia nazista della razza ariana.... l'idea che gli "ariani" siano all'origine di tutte le grandi civiltà, anche di quelle con cui notoriamente non c'entrano niente....
Comunque, continuerò a leggere il libro, e vi riferirò le mie impressioni finali....
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Enkidu il 04/01/2013, 20:06, modificato 1 volta in totale.