02/12/2010, 01:59
02/12/2010, 09:19
Ronin77 ha scritto:
In tanti anni di politca e confronti politici Veltroni ne ha finalmente fatta una giusta,provocando l'imbarazzo di Cota...l'avrà rubata da qualche utente nella rete?
Volgiamo parlare di Cota e gli specchi rampicanti????
02/12/2010, 13:24
No grazie,fosse per me Veltroni sarebbe in qulache catena di montaggio a pedalare,altro che...rmnd ha scritto:Ronin77 ha scritto:
In tanti anni di politca e confronti politici Veltroni ne ha finalmente fatta una giusta,provocando l'imbarazzo di Cota...l'avrà rubata da qualche utente nella rete?
Volgiamo parlare di Cota e gli specchi rampicanti????
Ecco bravi tenetevi Veltroni..l'italia ha bisogno di certi uomini di spessore..
03/12/2010, 18:47
Thethirdeye ha scritto:rmnd ha scritto:
Come? un pentito, ritenuto attendibile dai magistrati, che con le sue rivelazioni con tanto di nomi e cognomi ha mandato in galera centinaia di mafiosi improvvisamente quando si tratta di fare il nome di un esponente politico, leghista per giunta, rimane muto? solo frasi sibilline?
mah!...
Sembrerebbe che il politico in questione si possa identificare nelle pagine del libro. E non essendo ancora uscito, l'ennesima bufera politica si potrà apprezzare solo da domani.....
So solo che il TG della sette, ha detto che il suo soprannome in codice è "gamma"....... e chi sarà mai?
[color=blue]Roberto Castelli e lo spettro di “Gamma”
http://blog.panorama.it/italia/2010/12/03/roberto-castelli-e-lo-spettro-di-gamma/
L’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli questa volta proprio non se l’aspettava. Perché agli attacchi della stampa di sinistra, al circo santoriano, dove spesso recita la parte del gladiatore padano, si era fin troppo abituato. Pure alle ricostruzioni di Roberto Saviano, l’autore di Gomorra che durante la fortunata serie di Vieni via con me ha fatto allusioni su presunti contatti tra la Lega e la ‘ndrangheta in Lombardia.
Ma che le tesi esposte da Saviano venissero sostenute anche a destra, nel libro Metastasi (Chiarelettere, da ieri in libreria) dei giornalisti di Libero Gianluigi Nuzzi (ex Panorama) e Claudio Antonelli, dove si parla di un politico leghista, chiamato “Gamma”, che avrebbe fatto carriera nel governo e che sarebbe stato eletto negli anni ‘90 con i voti della ‘ndrangheta grazie all’appoggio di un boss calabrese trasferitosi a Lecco, tal Francesco Coco Trovato, Castelli proprio non poteva immaginareselo.
Difficile, infatti, non vedere dietro quel misterioso ministro proprio l’ingegnere lecchese, prestatosi alla politica con il Carroccio negli anni ‘90 e diventato appunto Guardasigilli durante il secondo governo Berlusconi (2001 - 2006). “Francesco Coco Trovato aveva scelto il suo cavallo: è Gamma. Lo dice a tutti. Votare Lega. Votare Gamma”, racconta il pentito di ‘ndrangheta Giuseppe Di Bella, sulle cui rivelazioni è stato costruito appunto il libro inchiesta di Nuzzi e Antonelli. Testo da cui è scaturita l’apertura di un fascicolo di indagine, ha detto il capo della direzione distrettuale dell’antimafia della Capitale, Giancarlo Capaldo.
Ma Castelli non ci sta. E ci tiene a mettere i puntini sulle “i”. “Questa sinceramente non me l’aspettavo”, ha detto in un’intervista a il Giornale. “Nel ‘90 il sottoscritto era uno sconosciuto militante leghista e la Lega era ai margini del sistema. Non contava niente. Non contava niente, ma tuonava contro la criminalità al Nord, contro il confino obbligatorio dei boss nelle nostre terre, anche a Lecco, proprio a Lecco, dove tutti, dalla Dc al Psi, dormivano”.
Non solo. “Gli affari li faceva Coco Trovato. La magistratura era inerte, i partiti erano inerti, ma tutti sapevano più o meno chi era Coco Trovato. Era il don Rodrigo di Lecco, un personaggio tutto in ombra. Ma tutti lo trattavano con i guanti bianchi: nell’88 l’Unione dei commercianti di Lecco gli diede addirittura una medaglia”.
Che dietro Gamma ci sia Castelli, insomma, ancora non lo sappiamo. L’ex Guardasigilli, intanto, chiede che si facciano nomi e cognomi, una volta per tutte: “Non si può giocare con le allusioni”, dice. Anche perché, rivela, il regno di Coco Trovato finì nel ‘92, quando la Lega conquistò Lecco. Nello stesso anno Coco Trovato fu arrestato, i suoi locali sequestrati e le sue licenze revocate proprio dall’amministrazione locale del Carroccio. Coincidenze? “Coco Trovato si prese una sfilza di ergastoli e fu sepolto al 41 bis. E sa chi è il ministro che ha stabilizzato il 41 bis? Io”, chiosa Castelli. Staremo a vedere.[/color]
04/12/2010, 01:43
06/12/2010, 14:13
16/12/2010, 15:44
21/12/2010, 16:59
22/12/2010, 12:42
22/12/2010, 19:04
Thethirdeye ha scritto:
'Ndrangheta al Nord
maxi processo per 174 persone
15 dicembre, 22:42
Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 35024.html
'MILANO - La Dda di Milano inoltrera' domani la richiesta di giudizio immediato per 174 persone arrestate lo scorso luglio nel corso della maxi operazione che ha decapitato i vertici della 'ndrangheta in particolare in Lombardia. Lo ha annunciato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini.
La richiesta di giudizio immediato, con cui si salta la fase dell'udienza preliminare, riguarda, tra gli altri, il presunto boss della 'ndrangheta in Lombardia, Giuseppe 'Pinò Neri, e Pasquale Zappia, che avrebbero diretto la 'cupola' lombarda dopo la morte del boss Carmelo Novella. Inoltre, tra gli arrestati per cui è stato chiesto il rito immediato, ci sono i numerosi boss delle 15 'locali' sparse tra Milano, la Brianza, il Comasco e Pavia, che sono state individuate dagli inquirenti con l'operazione Infinito-Crimine. Tra gli imputati, inoltre, c'é anche l'ex direttore sanitario della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco, ritenuto dagli investigatori una 'figura emblematica' della infiltrazione delle cosche nel mondo istituzionale. Invece, come ha spiegato Ilda Boccassini, le posizioni degli indagati per l'omicidio del boss Novella, avvenuto nel 2008, sono state stralciate e per loro si procederà con la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio. Come ha spiegato, invece, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, la parte dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio verrà probabilmente chiusa a gennaio con il deposito degli atti e la richiesta di rinvio a giudizio. "Il ramo reggino è più indietro - ha spiegato Pignatone - anche per problemi di organizzazione delle risorse". Nell'incontro con la stampa gli esponenti delle due procure antimafia hanno voluto rimarcare l'unità del lavoro tra inquirenti e investigatori milanesi e calabresi e la collaborazione che c'é stata e che sta proseguendo.
23/12/2010, 11:20
15/01/2011, 11:28
15/01/2011, 12:04
Blissenobiarella ha scritto:
BLOCCATE LE INDAGINI SULLE MOZZARELLE BLU: CALDEROLI HA “TAGLIATO” LE LEGGI CONTRO LE ADULTERAZIONI ALIMENTARI
Pubblicato da irpinianelmondo su gennaio 14, 2011
14.01.2011-Il provvedimento “taglia-leggi” del Ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli, ha cancellato la legge del 1962 che puniva le adulterazioni alimentari e, per questo motivo, il pm Raffaele Guariniello, a Torino, ha bloccato le sue inchieste su fenomeni come, per esempio, le «mozzarelle blu».
Il magistrato ha preso contatto con il Ministro della salute, Ferruccio Fazio, per chiedere se è possibile prendere dei provvedimenti che salvino le indagini. Proprio questa mattina, Guariniello ha sospeso la procedura verso il rinvio a giudizio per due casi, scoperti a Torino, di messa in commercio di pesce adulterato. L’iter che ha portato all’abrogazione della legge 263 del 1962 («Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari») si innesta sul provvedimento di Calderoli che ha cancellato le norme risalenti a prima del 1970.
Per evitare che finissero al macero delle leggi di cui si riteneva «indispensabile la permanenza in vigore», il decreto 179 del 2009 aveva previsto che entro un anno venissero corretti «eventuali errori e omissioni», stilando un apposito elenco di provvedimenti da salvare: la 263/62, non vi compare e, quindi, deve essere considerata abrogata a partire dall’11 dicembre. Finora il pm Guariniello aveva continuato a indagare su “mozzarelle blu” e altri fenomeni analoghi grazie a una sentenza della Cassazione, depositata il 31 marzo 2010, che analizzando l’intreccio delle norme stabiliva che la 263/62 restava in vigore fino a dicembre. Il termine, però, ormai è scaduto e adesso, anche se la legge venisse riesumata, i processi si concluderanno con delle assoluzioni in base al principio che devono essere applicate le norme più favorevoli agli imputati.
Secondo quanto ha potuto accertare l’agenzia Ansa, il primo caso di assoluzione si è verificato lo scorso 21 dicembre in un tribunale dell’Italia del Sud. L’interessato era il gestore di un esercizio commerciale: il suo avvocato ha sollevato la questione e il giudice lo ha assolto «perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato».
La Stampa
http://irpinianelmondo.wordpress.com/20 ... limentari/
15/01/2011, 12:13
15/01/2011, 12:19