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MessaggioInviato: 20/12/2010, 21:59 
Non capisco perche` la morte di Calipari, non possa essere definita accidentale, non vedo assolutamente il motivo per un assassinio premeditato.


Ultima modifica di BlitzKrieg il 20/12/2010, 22:00, modificato 1 volta in totale.


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E molto piu` facile parlare di cospirazione, quando si ignorano le cause ed i motivi.

Pain is weakness leaving the body. US Marine Corps

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MessaggioInviato: 21/12/2010, 00:06 
Io dico solo una cosa. Secondo me Callipari con tutto lo staff che trasportava Giuliana Sgrena se la sono cercata.Hanno liberato Giuliana Sgrena ok.Ma che significava andare a tutta velocita' con l'auto non fermandosi a un posto di blocco americano.Hanno visto il posto di blocco americano,ormai il pericolo era passato,fermati no.I militari americani,con tutto quello che e' successo in Iraq hanno visto una macchina che non si e' fermata allo stop dei militari stessi,e gli stessi hanno fatto fuoco,chiaramente credendo fosse un altra auto bomba diretta verso di loro.Questa e' la mia opinione,la colpa e' stata di Callipari e di chi guidava.



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MessaggioInviato: 21/12/2010, 01:11 
Wikileaks, Governo bloccò indagini Parlamento su Calipari
Lo scriveva in un 'cable' del 2005 l'allora ambasciatore americano Sembler.
Palazzo Chigi: tutto privo di fondamento


20 dicembre, 21:05

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09874.html

di Claudio Accogli

ROMA - L'Italia fermo' le inchieste dei magistrati italiani sulla morte di Nicola Calipari, scrisse per questa ragione un rapporto "pensato" per questo obiettivo, cioe' tentare di bloccare possibili indagini delle commissioni parlamentari. "Tutto privo di fondamento", ha seccamente smentito in serata Palazzo Chigi con una nota che sottolinea come il ''tenore'' della nota sarebbe stato condiviso anche da Gianfranco Fini, che allora era ministro degli Esteri nonche' vice-premier.

"Evidentemente - sottolinea la nota - in quei resoconti si sono scambiati i desideri con la realta', le domande con le risposte". La bufera e' scoppiata nel pomeriggio, con i dispacci di Wikileaks sul caso Calipari, pubblicati dal britannico Guardian, e siglati dall'ambasciatore Usa a Roma (2001-2005) Mel Sembler. "Il governo italiano - scrive il diplomatico il 3 maggio 2005 - vuole lasciarsi il caso alle spalle e ha scritto almeno una parte del rapporto sulla morte del funzionario del Sismi, il 4 marzo 2005 a Baghdad, per evitare le inchieste della magistratura". E ancora, Roma "blocchera' i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini''. Quanto basta per infiammare il dibattito politico, con Giuliana Sgrena - la giornalista italiana che il funzionario del Sismi stava portando in salvo - che fa appello perche' sulla vicenda indaghi finalmente una commissione parlamentare. Il 2 maggio 2005, i vertici dell'ambasciata Usa vengono convocati dall'ufficio del premier per ricevere in anticipo il rapporto italiano sul caso Calipari. Il 5 e il 6, Silvio Berlusconi sarebbe intervenuto alla Camera e al Senato per il dibattito. ''Presenti all'incontro - riferisce il 'cable' siglato da Sembler - il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, il sottosegretario Gianni Letta, l'ambasciatore negli Usa Gianni Castellaneta, il capo del Sismi Nicolo' Pollari, alcuni dei loro consiglieri, e due commissari, il diplomatico Cesare Ragaglini e il generale del Sismi Pierluigi Campregher". Assente Berlusconi, "e' fuori Roma". Gli italiani comunicano al diplomatico americano che l'intento del governo e' che "l'incidente non debba avere ripercussioni negative" sulle "eccellenti relazioni bilaterali". In tal senso, "auspicano che il rapporto contribuisca a questo esito''. Sembler aggiunge, tra parentesi, una nota 'esplosiva': "Guardare sotto per la spiegazione su come questo (il rapporto) servira' allo scopo". E 'sotto', si legge che nel rapporto italiano c'e' scritto ''gli investigatori italiani non hanno trovato prove che l'omicidio e' stato intenzionale: questo punto - nota Sembler - e' stato 'designed specifically' (costruito specificatamente) per scoraggiare altre indagini della magistratura, visto che per la legge italiana possono aprire inchieste sulla morte di cittadini italiani all'estero, ma non in caso di omicidio non intenzionale". L'ambasciatore Usa aggiunge un'altra nota, non meno interessante: "I nostri contatti (ovvero Fini, Letta, Castellaneta, Pollari etc) hanno messo in guardia che i magistrati italiani sono famigerati per forzare queste leggi ai loro scopi, quindi resta da verificare se la tattica del governo italiano avra' successo''. In vista dell'intervento di Berlusconi in Parlamento, il 5 e 6 maggio, secondo gli italiani "sarebbe meglio che il presidente George W. Bush chiamasse il premier, in modo che Berlusconi possa dire in Parlamento di aver discusso la questione con il presidente americano", si legge nel cable, datato 3 maggio 2005. La telefonata arriva 24 ore dopo: tra le altre cose, Bush dice a Berlusconi che "Nicola Calipari era uno stimato amico'' degli Stati Uniti. L'ambasciatore americano pero' raccomanda al Dipartimento di Stato anche un'altra telefonata, quella del segretario di Stato, Condolezza Rice, al vicepresidente Fini per "confermare" che Washington "condivide il desiderio italiano di lasciarsi alle spalle l'incidente". Quello stesso giorno, il 3 maggio, Fini riceve la telefonata della Rice. Tuttavia, per mantenere saldi i rapporti tra Usa e Italia, secondo Sembler, ''era importante per Roma non puntare l'indice contro gli Usa, ne' lamentare una scarsa cooperazione'': ''noi (gli statunitensi, ndr) vorremmo cercare di continuare a fare lo stesso''. Nell'intervento in Parlamento, si legge in un altro dispaccio del 9 maggio 2005, Berlusconi sollevera' poi delle critiche, ma "ha riaffermato i punti piu' importanti per gli Stati Uniti: l'incidente non e' stato intenzionale, le relazioni bilaterali restano forti, Roma conferma il suo impegno in Iraq". D'altro canto, commenta l'ambasciatore Usa, l'Italia e' "determinata" a "evitare critiche" al ruolo svolto da Nicola Calipari, fatto che ha portato il governo di Roma a ignorare una questione "fondamentale": "perche' solo una macchina su 30 passate per il check-point e' stata colpita dal fuoco?", scrivono gli americani lasciando intendere che quella notte Calipari mori' per negligenza, sua o dei servizi segreti italiani.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 21/12/2010, 09:46 
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Thethirdeye ha scritto:

Wikileaks, Governo bloccò indagini Parlamento su Calipari
Lo scriveva in un 'cable' del 2005 l'allora ambasciatore americano Sembler.
Palazzo Chigi: tutto privo di fondamento


20 dicembre, 21:05

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09874.html

di Claudio Accogli

ROMA - L'Italia fermo' le inchieste dei magistrati italiani sulla morte di Nicola Calipari, scrisse per questa ragione un rapporto "pensato" per questo obiettivo, cioe' tentare di bloccare possibili indagini delle commissioni parlamentari. "Tutto privo di fondamento", ha seccamente smentito in serata Palazzo Chigi con una nota che sottolinea come il ''tenore'' della nota sarebbe stato condiviso anche da Gianfranco Fini, che allora era ministro degli Esteri nonche' vice-premier.

"Evidentemente - sottolinea la nota - in quei resoconti si sono scambiati i desideri con la realta', le domande con le risposte". La bufera e' scoppiata nel pomeriggio, con i dispacci di Wikileaks sul caso Calipari, pubblicati dal britannico Guardian, e siglati dall'ambasciatore Usa a Roma (2001-2005) Mel Sembler. "Il governo italiano - scrive il diplomatico il 3 maggio 2005 - vuole lasciarsi il caso alle spalle e ha scritto almeno una parte del rapporto sulla morte del funzionario del Sismi, il 4 marzo 2005 a Baghdad, per evitare le inchieste della magistratura". E ancora, Roma "blocchera' i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini''. Quanto basta per infiammare il dibattito politico, con Giuliana Sgrena - la giornalista italiana che il funzionario del Sismi stava portando in salvo - che fa appello perche' sulla vicenda indaghi finalmente una commissione parlamentare. Il 2 maggio 2005, i vertici dell'ambasciata Usa vengono convocati dall'ufficio del premier per ricevere in anticipo il rapporto italiano sul caso Calipari. Il 5 e il 6, Silvio Berlusconi sarebbe intervenuto alla Camera e al Senato per il dibattito. ''Presenti all'incontro - riferisce il 'cable' siglato da Sembler - il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, il sottosegretario Gianni Letta, l'ambasciatore negli Usa Gianni Castellaneta, il capo del Sismi Nicolo' Pollari, alcuni dei loro consiglieri, e due commissari, il diplomatico Cesare Ragaglini e il generale del Sismi Pierluigi Campregher". Assente Berlusconi, "e' fuori Roma". Gli italiani comunicano al diplomatico americano che l'intento del governo e' che "l'incidente non debba avere ripercussioni negative" sulle "eccellenti relazioni bilaterali". In tal senso, "auspicano che il rapporto contribuisca a questo esito''. Sembler aggiunge, tra parentesi, una nota 'esplosiva': "Guardare sotto per la spiegazione su come questo (il rapporto) servira' allo scopo". E 'sotto', si legge che nel rapporto italiano c'e' scritto ''gli investigatori italiani non hanno trovato prove che l'omicidio e' stato intenzionale: questo punto - nota Sembler - e' stato 'designed specifically' (costruito specificatamente) per scoraggiare altre indagini della magistratura, visto che per la legge italiana possono aprire inchieste sulla morte di cittadini italiani all'estero, ma non in caso di omicidio non intenzionale". L'ambasciatore Usa aggiunge un'altra nota, non meno interessante: "I nostri contatti (ovvero Fini, Letta, Castellaneta, Pollari etc) hanno messo in guardia che i magistrati italiani sono famigerati per forzare queste leggi ai loro scopi, quindi resta da verificare se la tattica del governo italiano avra' successo''. In vista dell'intervento di Berlusconi in Parlamento, il 5 e 6 maggio, secondo gli italiani "sarebbe meglio che il presidente George W. Bush chiamasse il premier, in modo che Berlusconi possa dire in Parlamento di aver discusso la questione con il presidente americano", si legge nel cable, datato 3 maggio 2005. La telefonata arriva 24 ore dopo: tra le altre cose, Bush dice a Berlusconi che "Nicola Calipari era uno stimato amico'' degli Stati Uniti. L'ambasciatore americano pero' raccomanda al Dipartimento di Stato anche un'altra telefonata, quella del segretario di Stato, Condolezza Rice, al vicepresidente Fini per "confermare" che Washington "condivide il desiderio italiano di lasciarsi alle spalle l'incidente". Quello stesso giorno, il 3 maggio, Fini riceve la telefonata della Rice. Tuttavia, per mantenere saldi i rapporti tra Usa e Italia, secondo Sembler, ''era importante per Roma non puntare l'indice contro gli Usa, ne' lamentare una scarsa cooperazione'': ''noi (gli statunitensi, ndr) vorremmo cercare di continuare a fare lo stesso''. Nell'intervento in Parlamento, si legge in un altro dispaccio del 9 maggio 2005, Berlusconi sollevera' poi delle critiche, ma "ha riaffermato i punti piu' importanti per gli Stati Uniti: l'incidente non e' stato intenzionale, le relazioni bilaterali restano forti, Roma conferma il suo impegno in Iraq". D'altro canto, commenta l'ambasciatore Usa, l'Italia e' "determinata" a "evitare critiche" al ruolo svolto da Nicola Calipari, fatto che ha portato il governo di Roma a ignorare una questione "fondamentale": "perche' solo una macchina su 30 passate per il check-point e' stata colpita dal fuoco?", scrivono gli americani lasciando intendere che quella notte Calipari mori' per negligenza, sua o dei servizi segreti italiani.


esprime il senso di quanto detto sopra
"..Pressioni usa su italia
per insabbiare.."

ma allora perchè il titolo:
".. wl accusa l'italia.."?
quello corretto avrebbe dovuto essere:
".. ingerenze indebite usa per scagionare marines dell'esercito.."

MISTERO..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 21/12/2010, 10:57 
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Thethirdeye ha scritto:

Wikileaks, Governo bloccò indagini Parlamento su Calipari
Lo scriveva in un 'cable' del 2005 l'allora ambasciatore americano Sembler.
Palazzo Chigi: tutto privo di fondamento


20 dicembre, 21:05

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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09874.html

di Claudio Accogli

ROMA - L'Italia fermo' le inchieste dei magistrati italiani sulla morte di Nicola Calipari, scrisse per questa ragione un rapporto "pensato" per questo obiettivo, cioe' tentare di bloccare possibili indagini delle commissioni parlamentari. "Tutto privo di fondamento", ha seccamente smentito in serata Palazzo Chigi con una nota che sottolinea come il ''tenore'' della nota sarebbe stato condiviso anche da Gianfranco Fini, che allora era ministro degli Esteri nonche' vice-premier.

" ... In tal senso, "auspicano che il rapporto contribuisca a questo esito''. Sembler aggiunge, tra parentesi, una nota 'esplosiva': "Guardare sotto per la spiegazione su come questo (il rapporto) servira' allo scopo". E 'sotto', si legge che nel rapporto italiano c'e' scritto ''gli investigatori italiani non hanno trovato prove che l'omicidio e' stato intenzionale: questo punto - nota Sembler - e' stato 'designed specifically' (costruito specificatamente) per scoraggiare altre indagini della magistratura, visto che per la legge italiana possono aprire inchieste sulla morte di cittadini italiani all'estero, ma non in caso di omicidio non intenzionale". ... D'altro canto, commenta l'ambasciatore Usa, l'Italia e' "determinata" a "evitare critiche" al ruolo svolto da Nicola Calipari, fatto che ha portato il governo di Roma a ignorare una questione "fondamentale": "perche' solo una macchina su 30 passate per il check-point e' stata colpita dal fuoco?", scrivono gli americani lasciando intendere che quella notte Calipari mori' per negligenza, sua o dei servizi segreti italiani.



Se tutto era chiaro fin dall'inizio che motivo c'era di "costruire" il rapporto? Perché la negligenza è di Calipari o dei servizi italiani?

Per me c'era da coprire mooolto di più che il solo marine Lozano!


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MessaggioInviato: 21/12/2010, 15:01 
Si si Palazzo chigi dice:Notizie prive di fondamento. Dicono sempre le stesse cose.



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Qui c'è dell'altro:

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -21260.htm

"SISMA PER WIKI-SISMI - QUEL 4 MARZO 2005, GIORNO DELL’UCCISIONE DI CALIPARI, I SOLDATI USA ERANO STATI AVVERTITI DI FAR FUORI L’AUTO CON LA SGRENA. INFATTI FECERO FUOCO AD ALTRE TOYOTA SOSPETTE (UN CIVILE MORTO E DUE FERITI) - NON SOLO USA: USCIRà MAI LA VERA STORIA CHE VIDE CONTRAPPOSTI DUE ESPONENTI DEL SISMI, MARCO MANCINI E NICOLA CALIPARI? - PERCHé NESSUNO HA MAI ACCESO UN FARO SUL RUOLO DI CALIPARI CHE SUBENTRò A MANCINI NELLA GESTIONE DELLE OPERAZIONI IN IRAQ?... "


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MessaggioInviato: 22/12/2010, 18:50 
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mik.300 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Wikileaks, Governo bloccò indagini Parlamento su Calipari
Lo scriveva in un 'cable' del 2005 l'allora ambasciatore americano Sembler.
Palazzo Chigi: tutto privo di fondamento


20 dicembre, 21:05

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09874.html

di Claudio Accogli

ROMA - L'Italia fermo' le inchieste dei magistrati italiani sulla morte di Nicola Calipari, scrisse per questa ragione un rapporto "pensato" per questo obiettivo, cioe' tentare di bloccare possibili indagini delle commissioni parlamentari. "Tutto privo di fondamento", ha seccamente smentito in serata Palazzo Chigi con una nota che sottolinea come il ''tenore'' della nota sarebbe stato condiviso anche da Gianfranco Fini, che allora era ministro degli Esteri nonche' vice-premier.

"Evidentemente - sottolinea la nota - in quei resoconti si sono scambiati i desideri con la realta', le domande con le risposte". La bufera e' scoppiata nel pomeriggio, con i dispacci di Wikileaks sul caso Calipari, pubblicati dal britannico Guardian, e siglati dall'ambasciatore Usa a Roma (2001-2005) Mel Sembler. "Il governo italiano - scrive il diplomatico il 3 maggio 2005 - vuole lasciarsi il caso alle spalle e ha scritto almeno una parte del rapporto sulla morte del funzionario del Sismi, il 4 marzo 2005 a Baghdad, per evitare le inchieste della magistratura". E ancora, Roma "blocchera' i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini''. Quanto basta per infiammare il dibattito politico, con Giuliana Sgrena - la giornalista italiana che il funzionario del Sismi stava portando in salvo - che fa appello perche' sulla vicenda indaghi finalmente una commissione parlamentare. Il 2 maggio 2005, i vertici dell'ambasciata Usa vengono convocati dall'ufficio del premier per ricevere in anticipo il rapporto italiano sul caso Calipari. Il 5 e il 6, Silvio Berlusconi sarebbe intervenuto alla Camera e al Senato per il dibattito. ''Presenti all'incontro - riferisce il 'cable' siglato da Sembler - il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, il sottosegretario Gianni Letta, l'ambasciatore negli Usa Gianni Castellaneta, il capo del Sismi Nicolo' Pollari, alcuni dei loro consiglieri, e due commissari, il diplomatico Cesare Ragaglini e il generale del Sismi Pierluigi Campregher". Assente Berlusconi, "e' fuori Roma". Gli italiani comunicano al diplomatico americano che l'intento del governo e' che "l'incidente non debba avere ripercussioni negative" sulle "eccellenti relazioni bilaterali". In tal senso, "auspicano che il rapporto contribuisca a questo esito''. Sembler aggiunge, tra parentesi, una nota 'esplosiva': "Guardare sotto per la spiegazione su come questo (il rapporto) servira' allo scopo". E 'sotto', si legge che nel rapporto italiano c'e' scritto ''gli investigatori italiani non hanno trovato prove che l'omicidio e' stato intenzionale: questo punto - nota Sembler - e' stato 'designed specifically' (costruito specificatamente) per scoraggiare altre indagini della magistratura, visto che per la legge italiana possono aprire inchieste sulla morte di cittadini italiani all'estero, ma non in caso di omicidio non intenzionale". L'ambasciatore Usa aggiunge un'altra nota, non meno interessante: "I nostri contatti (ovvero Fini, Letta, Castellaneta, Pollari etc) hanno messo in guardia che i magistrati italiani sono famigerati per forzare queste leggi ai loro scopi, quindi resta da verificare se la tattica del governo italiano avra' successo''. In vista dell'intervento di Berlusconi in Parlamento, il 5 e 6 maggio, secondo gli italiani "sarebbe meglio che il presidente George W. Bush chiamasse il premier, in modo che Berlusconi possa dire in Parlamento di aver discusso la questione con il presidente americano", si legge nel cable, datato 3 maggio 2005. La telefonata arriva 24 ore dopo: tra le altre cose, Bush dice a Berlusconi che "Nicola Calipari era uno stimato amico'' degli Stati Uniti. L'ambasciatore americano pero' raccomanda al Dipartimento di Stato anche un'altra telefonata, quella del segretario di Stato, Condolezza Rice, al vicepresidente Fini per "confermare" che Washington "condivide il desiderio italiano di lasciarsi alle spalle l'incidente". Quello stesso giorno, il 3 maggio, Fini riceve la telefonata della Rice. Tuttavia, per mantenere saldi i rapporti tra Usa e Italia, secondo Sembler, ''era importante per Roma non puntare l'indice contro gli Usa, ne' lamentare una scarsa cooperazione'': ''noi (gli statunitensi, ndr) vorremmo cercare di continuare a fare lo stesso''. Nell'intervento in Parlamento, si legge in un altro dispaccio del 9 maggio 2005, Berlusconi sollevera' poi delle critiche, ma "ha riaffermato i punti piu' importanti per gli Stati Uniti: l'incidente non e' stato intenzionale, le relazioni bilaterali restano forti, Roma conferma il suo impegno in Iraq". D'altro canto, commenta l'ambasciatore Usa, l'Italia e' "determinata" a "evitare critiche" al ruolo svolto da Nicola Calipari, fatto che ha portato il governo di Roma a ignorare una questione "fondamentale": "perche' solo una macchina su 30 passate per il check-point e' stata colpita dal fuoco?", scrivono gli americani lasciando intendere che quella notte Calipari mori' per negligenza, sua o dei servizi segreti italiani.


esprime il senso di quanto detto sopra
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Come per la tragedia del Cermis, stesso modus operandi. Sia mai detto che gli americani siano colpevoli di qualcosa. Che tristezza.



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Cita:
greenwarrior ha scritto:

Come per la tragedia del Cermis, stesso modus operandi.



Bravissimo.... [8]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Cita:
Debord ha scritto:

Qui c'è dell'altro:

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -21260.htm

"SISMA PER WIKI-SISMI - QUEL 4 MARZO 2005, GIORNO DELL’UCCISIONE DI CALIPARI, I SOLDATI USA ERANO STATI AVVERTITI DI FAR FUORI L’AUTO CON LA SGRENA. INFATTI FECERO FUOCO AD ALTRE TOYOTA SOSPETTE (UN CIVILE MORTO E DUE FERITI) - "

esattamente..

e se all`altro capo del telefono
non c fosse stato in diretta G. letta,
avrebbero finito il lavoro.
e sarebbe stata colpa...dei terroristi..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Si ma che motivo avevano gli U.S.A. di far fuori Callipari con la Sgrena?



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Cita:
soleado3083 ha scritto:

Si ma che motivo avevano gli U.S.A. di far fuori Callipari con la Sgrena?


Obiettivo: Giuliana Sgrena
Da qualche tempo Giuliana Sgrena si trovava in Iraq per indagare. Quelle buche incredibilmente grandi nel suolo di Falluja facevano pensare all'uso di bome al napalm, come quelle usate dagli americani in Vietnam. Stava indagando con precisione, intervistando anche la martoriata popolazione di Falluja. Gli abitanti del villaggio di Saqlawiya (vicino Falluja) raccontano di aver seppellito molti cadaveri completamente carbonizzati.

Il dottor Khalid ash-Shaykhili parla di totale distruzione dell'ambiente, di uso di sostanze chimiche e gas tossici. Le prove dell'utilizzo degli americani di sostanze illecite ci sono eccome. D'altronde prendere la roccaforte sannita era un obiettivo importante per gli USA. Sarebbero stati disposti a tutto pur di raggiungere l'obiettivo. È la guerra.

Un'indagine scomoda, dunque, quella di Giuliana Sgrena. Pochi hanno parlato di "uso di armi illecite": tra questi c'è però una deputata del partito laburista inglese, che dichiara "Visto che abbiamo la possibilità di fare domande, ma non ci viene permesso di aprire una discussione, voglio dire che questa guerra è illegale. Perché non ci sono più immagini di persone che vivono a Falluja? Che tipo di armi sono state usate?".

E in effetti, immagini di Falluja non se ne hanno più. Sarà perché ci sono ancora cadaveri a cielo aperto, sarà perché gli americani stanno ricoprendo tutte quelle grosse buche nel terreno. Alla luce di questo, quella frase dei rapitori assume tutto un altro significato: "Gli americani non vogliono che torni".



Obiettivo: Nicola Calipari
Nicola Calipari era un agente molto esperto. Aveva moltissimi contatti tra le bande di rapitori in Iraq e una grande esperienza nella mediazione, nella trattativa con terroristi o chi per loro. La sua esperienza era fuori discussione, aveva già contribuito a salvare decine di ostaggi.
Perché gli ostaggi italiani vengono liberati in numero molto più sostanzioso rispetto agli americani? Perché il governo italiano è disposto a pagare. Le due Simone sono state liberate dietro compenso, e non solo loro. Linea morbida, dunque. Purché gli ostaggi restino in vita e tornino a casa sani e salvi.

Gli USA hanno scelto invece tutta un'altra linea: non si tratta con i terroristi. "Linea dura" senza se e senza ma. Le modalità di trattativa italiane arrivano ad interessare il regime di Bush nel momento in cui i media americani evidenziano questa disparità, dovendo essere costretti sempre a parlare di liberazioni di italiani e decapitazioni di americani. Per l'opinione pubblica e l'appoggio internazionale alla guerra, questa disparità significa un vero e proprio ostacolo anche in prospettiva di altre guerre nella zona mediorientale.

Come abbiamo già detto, l'uomo che più di ogni altro contribuiva al buon funzionamento della "linea morbida" italiana era Nicola Calipari. I suoi telefonini erano ricchissimi di contatti. Quale sia stato l'ordine impartito ai marines di Baghdad non possiamo saperlo. Certo è che Calipari era un obiettivo sensibile. L'uomo che faceva la differenza tra due modi diversi di gestire una situazione di guerra.

Fonte:
http://italy.indymedia.org/news/2005/03/759264.php



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Certo pero' se sono riusciti a liberare la Sgrena e le due Simone potevano fare un altro sforzetto e liberare anche quel poveraccio di Baldoni.



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Cita:
soleado3083 ha scritto:

Certo pero' se sono riusciti a liberare la Sgrena e le due Simone potevano fare un altro sforzetto e liberare anche quel poveraccio di Baldoni.


il torto suo è stato quello
di aver intervistato al sadr..
(il leaer sciita che ha dato parecchio
filo da torcere agl iamericani..)

avete presente "sadr city", ecc.e cc.

quello è lui..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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