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MessaggioInviato: 23/12/2010, 23:49 
Coree, il Nord agita lo spettro nucleare

Il governatore del New Mexico Bill Richardson, reduce da un missione in Corea del Nord per cercare di placare la tensione, ha affermato oggi di avere delle «speranze» ma ha ammonito che la penisola rimane «una polveriera». Ad innescare il nuovo scambio di minacce sono state le massicce manovre militari condotte oggi dalle Forze Armate del Sud a pochi chilometri dalla frontiera tra i due Paesi che, a dispetto del nome di «zona smilitarizzata», è una delle aree più militarizzate del mondo, dove i due eserciti si fronteggiano dai loro bunker blindati.

Indossando una tuta mimetica militare, Lee si è recato oggi in visita ai soldati che presidiano la frontiera, poco lontano dalla collina di Pocheon, dove 800 uomini delle forze corazzate, dell’ artiglieria e dell’ aviazione di Seul hanno dato vita alle manovre «con munizioni vive» più impegnative degli ultimi anni. Il presidente ha detto di aver erroneamente creduto, in passato, che «la pazienza» verso i vicini del Nord avrebbe portato alla pace. «Non è così», ha sottolineato, aggiungendo che l’ esercito deve essere pronto alle prossime «provocazioni» di Pyongyang, che ha dato per scontate. Dopo qualche giorno di relativa calma, la Corea del Nord è tornata oggi a rispolverare i toni minacciosi, tirando in ballo il proprio «deterrente nucleare», la decina di bombe atomiche al plutonio che si ritiene siano in possesso di Pyongyang.

Lee è stato costretto a indurire le posizione dopo che l’opinione pubblica sudcoreana si è radicalizzata in seguito all’attacco nordcoreano del 23 novembre contro l’isola di Pyeonyeong che ha causato la morte di due militari e due civili. L’attacco è arrivato dopo che Pyongyang aveva rivelato di avere in funzione un moderno laboratorio per la produzione di uranio arricchito. Prima ancora, in marzo, in Corea del Sud aveva suscitato forti emozioni l’affondamento della nave Cheonan, nel quale hanno perso la vita 46 marinai. L’affondamento è stato attribuito da Seul alla Corea del Nord, che ha negato ogni responsabilità. I nordcoreani hanno promesso a Richardson che accetteranno il ritorno nel Paese degli ispettori dell’ Agenzia Internazionale per l’energia atomica (Aiea) e, sostenuti dalla Cina e dalla Russia, hanno dichiarato di essere anche disponibili a tornare al tavolo delle trattative.

La situazione diplomatica rimane però bloccata perchè Seul e i suoi alleati americani e giapponesi chiedono garanzie sull’impegno di Pyongyang per il disarmo nucleare.

Fonte:La Stampa



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MessaggioInviato: 24/12/2010, 12:23 
Corea del Nord: tutto pronto per il contrattacco

Il 23 dicembre a Pyongyang, il dirigente dell'esercito nordcoreano, Kim Yong-chun ha affermato che se i nemici violeranno l'area terrestre, marittima ed aerea nordcoreana, il Paese "continuerà senza nessuna esitazione il forte contrattacco".

Lo stesso giorno a Pyongyang, si è tenuta la celebrazione per il 19° anniversario del mandato di comandante supremo dell'Esercito popolare nordcoreano del leader supremo Kim Jong-il. Nel corso della celebrazione, Kim Yong-chun, membro dell'Ufficio centrale del Partito dei Lavoratori nordcoreano e il ministro delle Forze armate popolari nordcoreano, ha pronunciato un discorso, affermando che "attualmente la guerra nella penisola coreana può scoppiare in qualsiasi momento."



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MessaggioInviato: 24/12/2010, 22:40 
Corea del Nord: Pyongyang sull'orlo della guerra nucleare e santa
"Ci stiamo preparando ad iniziare una guerra santa nucleare" fa sapere Pyongyang, in risposta alle manovre militari della Corea del Sud. Ma nessuna marcia per la pace è partita, mentre l'Orologio dell'Apocalisse è a soli 6 minuti dalla Fine. Atomica.
La Guerra Termonucleare Globale è passata di moda così come gli hacker di War Games. Nessuna fiaccolata per scongiurare una guerra atomica da nessuna parte del mondo, nessuna veglia civile per chiedere alla Corea del Sud, agli USA e alla Corea del Nord un passo indietro per la pace. La Corea è abbastanza lontana dai corpi profumati dell'occidente per cui, in caso scoppiasse una guerra con l'uso di armi atomiche la risposta italiana standard "chissenefrega" è assicurata. Ma il pericolo è grande e le lancette dell'Orologio dell'Apocalisse (il famoso "Doomsday Clock" del Bulletin of the Atomic Scientist) è fermo a soli sei minuti dalla Fine. Chi non ha sentito un brivido per i venti di guerra nucleare è ovviamente fuori dalla realtà del nostro tempo, e se anche chi governa non prova una certa inquietudine per la situazione coreana, che Dio ci salvi. Fatto sta che a seguito delle imponenti esercitazioni militari ai confini della Corea del Nord da parte della Corea del Sud, l'atmosfera si è pericolosamente scaldata a tal punto che il Minstro della Difesa Nord coreano ha continuano a minacciare una rappresaglia nucleare. Le esercitazioni della Corea del Sud hanno dispiegato su terra, mare e aria imponenti manovre insieme agli Stati Uniti per mostrare i muscoli a Pyongyang, ma l'hanno fatto in acque contese e a soli 10 chilometri dal confine della dittatura comunista. Oggi ad esempio la Corea del Sud ha continuato a provocare Pyongyang tenendo, come riporta la Reuters "un'importante esercitazione nella regione di Pocheon, tra Seoul e la zona demilitarizzata (Dmz) che separa le due Coree". Così in questa escalation di poca prudenza tra i due contendenti e voglia di incidenti, la Corea del Nord fa sapere alla Corea del Sud che è pronta non solo per una "normale" guerra ma per una "guerra santa" nucleare. Kim Yong Chun, Ministro della Difesa della Corea del Nord ha sentenziato: "Tenendo conto l'intenzione del nemico di spingere la situazione sull'orlo della guerra, le nostre forze rivoluzionarie si stanno preparando ad iniziare una guerra santa (holy war, ndr) in qualsiasi momento necessario sulla base del deterrente nucleare". Il momento per la Corea del Nord, come sa tutta la diplomazia mondiale è anche molto delicato, visto che la celebrazione del 19° anniversario della presa del potere di Kim Jong II è vicina e magari qualcuno potrebbe pensare di festeggiarlo con un bel fuoco d'artificio. Nucleare.



la fonte : http://www.mainfatti.it/Corea-del-Nord/ ... 455033.htm



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MessaggioInviato: 25/12/2010, 00:09 
I nostri tg non ne parlano assolutamente e pensare che Obama ha appena firmato un trattato per il disarmo nucleare con la Russia,per me stanno nascondendo le loro vere intenzioni,sinceramente iniziare il nuovo anno con un conflitto nucleare che si estenderebbe in fretta su scala globale non mi sembra una buona idea ma a quanto pare a chi governa non interessa se moriranno 3,5 miliardi di persone e si tornerà al medioevo.Non ho parole la gente comune paga sempre il prezzo troppo alto delle guerre ma non è ora di finirla con queste pistolinate,la prima e la seconda guerra mondiale non hanno insegnato nulla a quei deficienti che pensano di essere i padroni del mondo?


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Purtroppo gli USA il Nucleare non l'hanno assaggiato sulla loro pelle.


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Gli USA stanno già prendendo una bella batosta in Iraq e in Afganistan e come al solito noi ci siamo sempre in mezzo figuriamoci in un conflitto nucleare cosa accadrebbe.


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MessaggioInviato: 25/12/2010, 13:33 
Purtroppo e' brutto a dirsi ma solo un altra guerra mondiale potrebbe far uscire da questa crisi economica mondiale e questo loro lo sanno.Dopo la seconda guerra mondiale c'e' stata una ripresa economica per quasi tutti.Perche'? Perche' ci sono stati un sacco di morti,citta' intere distrutte,e di conseguenza per chi e' rimasto, molto lavoro.A questo mondo siamo troppi e la crisi economica certo non la risolveranno con delle semplici riforme.



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MessaggioInviato: 25/12/2010, 13:35 
Cita:
GoldenBoy ha scritto:

I nostri tg non ne parlano assolutamente e pensare che Obama ha appena firmato un trattato per il disarmo nucleare con la Russia,per me stanno nascondendo le loro vere intenzioni,sinceramente iniziare il nuovo anno con un conflitto nucleare che si estenderebbe in fretta su scala globale non mi sembra una buona idea ma a quanto pare a chi governa non interessa se moriranno 3,5 miliardi di persone e si tornerà al medioevo.Non ho parole la gente comune paga sempre il prezzo troppo alto delle guerre ma non è ora di finirla con queste pistolinate,la prima e la seconda guerra mondiale non hanno insegnato nulla a quei deficienti che pensano di essere i padroni del mondo?


I nostri Tg fanno schifo,per non parlare poi di certi telegiornali che parlano solo di Gossip.



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MessaggioInviato: 27/12/2010, 13:28 
Iran e Corea del Nord una nuova politica di appeasement?
Giovedí 23.12.2010 10:46

Due situazioni diplomatiche difficili, due tavoli negoziali molto delicati che potrebbero rivelarsi un banco di prova importante per la diplomazia occidentale. Iran e Corea del Nord, due regimi invisi alla comunità internazionale intera capaci di paralizzare le discussioni diplomatiche per mesi, o anni, continuando intanto a sviluppare programmi nucleari che potrebbero essere utilizzati per la costruzione di ordigni bellici devastanti. Come uscire da un’impasse diplomatica sempre più pericolosa?

Iran – Dopo oltre un anno di paralisi, i negoziati di Ginevra fra la leadership iraniana e il gruppo dei 5+1, composto dai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite più la Germania, si sono conclusi con un nulla di fatto. Le parti hanno deciso di riunirsi nuovamente ad Istanbul nel prossimo gennaio, nel tentativo di riprendere le trattative sulla questione del programma nucleare iraniano in un clima di maggiore collaborazione. Pur confermando l’intesa sul nuovo appuntamento, il capo negoziatore iraniano Said Jalili ha dichiarato che nel prossimo incontro in Turchia non potrà essere messa in discussione l’interruzione del processo di arricchimento dell’uranio richiesto dalle Nazioni Unite. L’Iran non intende quindi negoziare i propri diritti in materia di nucleare, questo si evince dalle parole di Jalili, e il prossimo round di colloqui tra le parti potrebbe rivelarsi null’altro che una mera formalità per salvare un processo negoziale arenatosi ormai più di un anno fa. Il leader iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha fatto sapere che Teheran non rinuncerà mai ai suoi diritti sul nucleare, all’arricchimento dell’uranio al 20% e alla costruzione di impianti nucleari. Al contempo, affinché i prossimi colloqui in gennaio siano fruttuosi, ha chiesto che vengano cancellate tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le sanzioni imposte dalla comunità internazionale negli ultimi mesi. Le parole del presidente iraniano sembrano essere l’ennesimo segnale di aperta sfida alla comunità internazionale e ai negoziatori del gruppo del 5+1, che si trovano ora a dover affrontare una situazione negoziale piuttosto delicata. Le dichiarazioni rilasciate dal Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, sono apparse caute. Pur riconoscendo i diritti dell’Iran sul nucleare, la Ashton ha ribadito l’obbligo per la leadership di Teheran di rispettare le decisioni della comunità internazionale. Come detto, quindi, sembra permanere quello stallo negoziale iniziato quattordici mesi fa con la rottura diplomatica tra le parti e la decisione di aumentare la pressione sull’esecutivo iraniano imponendo nuove sanzioni. L’impasse non sembra però essere facilmente aggirabile, né sono trascurabili le posizioni iraniane sulla questione. A questo punto, infatti, la richiesta del gruppo dei 5+1 di sospendere l’arricchimento dell’uranio potrebbe rivelarsi non solo controproducente, poiché gli iraniani hanno già fatto sapere che su questo punto non sono disposti a trattare, ma soprattutto potrebbe essere interpretata come un chiaro segnale di debolezza al tavolo negoziale. Dopo aver prodotto il primo carico di uranio grezzo necessario per la successiva raffinazione e arricchimento, quella che viene comunemente definita yellowcake, il governo iraniano ha ottenuto il controllo completo del ciclo di arricchimento dell’uranio. Inutile, quindi, chiedere una sospensione del ciclo di sviluppo ad un governo che ha fatto passi avanti considerevoli negli ultimi mesi per poter divenire sempre più indipendente nella produzione di energia nucleare.

Corea del Nord – Pyongyang e Pechino hanno trovato un accordo nelle ultime ore, la tensione in Corea e nel quadrante asiatico sembra essere rientrata entro i livelli minimi di allerta. L’agenzia di stampa cinese ha fatto sapere che il consigliere di Stato e vice premier cinese Dai Bingguo e il leader nordcoreano Kim Jong-Il hanno raggiunto un’intesa sulle relazioni bilaterali e sulla situazione nella penisola coreana. Nei colloqui si è anche discusso di come migliorare le relazioni già amichevoli tra i due paesi: in pratica Pechino avrebbe chiesto a Pyongyang di non esasperare ulteriormente la situazione pena il ritiro dell’appoggio cinese alle istanze nordcoreane rispetto allo sviluppo del programma nucleare. La leadership cinese ha deciso di intervenire con una certa fermezza date le continue critiche da parte statunitense e la crescente instabilità in una regione fondamentale per gli interessi politici ed economici del gigante asiatico. Nel corso delle ultime settimane la Casa Bianca ha ripetutamente invitato Pechino ad esercitare pressioni sull’alleato nordcoreano poiché, come dichiarato dall’Ammiraglio Mike Mullen, Capo di Stato Maggiore della Difesa statunitense, dal momento che le provocazioni di Pyongyang sembrano assumere una frequenza preoccupante anche il pericolo di possibili ritorsioni aumenta in maniera esponenziale. Anche in questo caso, dal punto di vista diplomatico ci si trova in una situazione di stallo. A differenza del caso iraniano, però, al momento l’impasse è dovuta al braccio di ferro in corso tra Pechino e Washington. La leadership cinese ha ripetutamente chiesto all’esecutivo statunitense di riaprire i negoziati a sei con la Corea del Nord ma dalla Casa Bianca è giunto un netto rifiuto. Tornare a dialogare con il regime di Pyongyang costituirebbe, agli occhi degli statunitensi, un premio inutile ad una leadership resasi colpevole di atti destabilizzanti per l’intera regione. Dello stesso avviso sono i governi di Giappone e Corea del Sud, potenziali obiettivi per nuovi attacchi da parte nordcoreana. Al momento la Cina sembra essere intenzionata a rimanere a fianco dell’alleato storico, anche se sempre più ingombrante, a costo di dover sfidare le posizioni del resto della comunità internazionale. Il confronto potrebbe essere già in atto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sede in cui Pechino sta bloccando con il proprio veto qualsiasi azione concernente l’impianto di arricchimento per l’uranio nordcoreano e l’attacco portato alla Corea del Sud nelle scorse settimane.

Conclusioni – Entrambe le questioni sembrano essersi arenate, Iran e Corea del Nord stanno tenendo sotto scacco la comunità internazionale intera con richieste che, per quanto abbiano un fondo di legittimità, non potranno essere accettate senza garanzie precise e un impegno importante da parte di tutte le leadership coinvolte. I risultati arriveranno per forza o per inerzia, è infatti probabile che all’Iran sia concesso lo sviluppo del programma nucleare civile mentre si tenterà di coinvolgere maggiormente la Cina per bloccare la Corea del Nord, un finale che lascia qualche dubbio, e preoccupazione, per il futuro. Difficile ora poter uscire da pericolose situazioni di stallo come quelle verificatesi con Teheran e Pyongyang, doveroso però sottolineare che sembra esserci un ritorno preoccupante verso quella politica di appeasement o, per dirlo all’italiana, accomodamento, che ha caratterizzato la politica internazionale nel periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale. Sebbene siano questioni come la pubblicazione degli inutili scoop di Wikileaks ad attirare l’attenzione del pubblico e dei media, ci troviamo ora davanti a dilemmi delicati che corrono su un filo sottile. Sebbene sia giusto tentare in ogni modo di scongiurare l’intervento militare, fino a che punto è giusto tollerare le bizzarrie di regimi capaci, lo si è visto con la Corea del Nord, di porre in essere attacchi imprevedibili? Quanto è ancora lontana quella linea fino a cui la diplomazia può spingersi, prima di lasciar spazio alla “continuazione della politica con altri mezzi”, in grado però di preservare la sicurezza di paesi alleati e, soprattutto, del nostro stesso futuro?

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La Terza Guerra Mondiale inizierà in Corea?
pubblicato il 27 dicembre 2010 alle 16:08

Lee Myung-bak e Kim Jong-il, i due leader delle sorelle nemiche non promettono nulla di buono. E una vera pace non c’è mai stata dalla fine della seconda guerra mondiale.

La Terza Guerra Mondiale inizierà in Corea?Le due Coree hanno fatto a gara di dichiarazioni di fuoco da quando il mese scorso la Corea del Nord ha lanciato dei razzi verso l’isola di Yeonpyeong, vicino al conteso confine sul mare occidentale, uccidendo quattro sudcoreani. Entrambe le parti accusano l’avversario di aver provocato per primo.

COME SI TROVA LA PACE… – Il presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak, nella foto sopra mentre visita le truppe a ridosso della zona demilitarizzata, ha giurato una rappresaglia implacabile nel caso in cui il suo paese dovesse subire una nuova “provocazione”. “Non ho paura di una guerra con il Nord”, ha detto con tono da cowboy texano davanti alle telecamere. “Finalmente abbiamo realizzato che la guerra può essere evitata e la pace garantita solo quando tali provocazioni sono affrontate con una risposta forte”, ha detto Lee. “La paura della guerra non è mai utile per prevenire la guerra. Il nostro esercito, se provocato, deve rispondere senza paura”. Da parte loro, i nordcoreani hanno risposto per bocca del “caro leader” Kim Jong-il, che si e’ detto pronto a far combattere al suo paese una “guerra santa”.

…CHE NON C’E’ MAI STATA - Negli ultimi anni si sono verificati diversi sanguinosi scontri navali nei pressi del conteso confine sul mare occidentale – delineato dalle Nazioni Unite alla fine della guerra di Corea (1950-1953). Le due Coree sono ancora tecnicamente in guerra perché il loro conflitto, che minaccio’ lo scoppio della Terza Guerra Mondiale immediatamente dopo la fine della Seconda, si concluse solamente con un armistizio, ma non venne mai firmato un trattato di pace. La Corea del Nord ha dichiarato di possedere degli ordigni nucleari e gli osservatori internazionali sono concordi nel ritenere che Pyongyang potrebbe effettivamente possedere 6 o 8 bombe. Un eventuale conflitto armato tra le due Coree sarebbe in grado di innescare una destabilizzazione della regione dalle conseguenze difficilmente immaginabili.



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Corea del Nord: pazienza "limitata" verso la Corea del Sud
2010-12-27 15:01:27

Il 27 dicembre, il quotidiano nordcoreano "Rodong Simun" ha pubblicato un commento, secondo cui la pazienza del paese verso le provocazioni della parte sudcoreana "ha un limite". Se la Corea del Sud continua ad attuare delle provocazioni, "potrebbe essere gravemente punita in qualsiasi momento e luogo ".

Secondo il commento, l'attuale grave minaccia alla pace nella penisola coreana è un prodotto delle continue provocazioni militari contro la Corea del Nord da parte di Usa e Corea del Sud. Gli Usa tentano di assicurarsi l'egemonia sulla penisola intensificando la tensione, in modo da conseguire i propri interessi nel quadro di tensione e di aggravamento dell'antagonismo.

http://italian.cri.cn/761/2010/12/27/321s143360.htm



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MessaggioInviato: 27/12/2010, 23:48 
Sud Corea, presidente fa appello a unità contro attacchi Nord
lunedì 27 dicembre 2010

di Jack Kim

SEOUL (Reuters) - Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha lanciato oggi un appello alla solidarietà nazionale contro l'aggressione militare da parte della Corea del Nord, affermando che Pyongyang vuole sfruttare la divisione nel Sud come un'opportunità per attaccare.

Lee, sotto pressione interna dopo la sua risposta a Pyongyang, ritenuta debole, ha adottato un linguaggio più duro verso il Nord dopo i due attacchi del 2010 che hanno fatto montare la tensione nella penisola, ai livelli più alti dalla guerra del 1950-53.

Gli scontri hanno portato alcuni analisti a dire che la possibilità di un più ampio conflitto è più forte ora che mai.

Negli ultimi scambi verbali, la settimana scorsa il Nord ha minacciato una "guerra santa" nucleare e Lee si è impegnato a un "contrattacco senza pietà" contro eventuali nuovi attacchi nordcoreani, mentre esercitazioni militari su larga scala nel Sud tenevano alta la tensione.

"Non ci possiamo permettere divisioni del tipo "tu contro di me" di fronte alla sicurezza nazionale, perché quel che è in gioco sono davvero le nostre vite e la sopravvivenza di questa nazione", ha detto Lee in un discorso alla radio.

Il presidente ha detto che sono state le divisioni in seno all'opinione pubblica in seguito all'attacco sottomarino del Nord contro una nave della marina sudcoreana, nel marzo scorso - che hanno provocato la morte di 46 marinai - a provocare a novembre il bombardamento da parte di Pyongyang di un'isola vicina a una zona di marew contesa. La Corea del Nord nega la responsabilità dell'attacco contro la nave.

"E' quando ci mostriamo solidali come un sol uomo che il Nord non osa sfidarci", ha detto Lee, che è presidente dal 2008 e ha posto fine a un decennio di aiuti economici concessi gratuitamente al vicino, favoriti invece dai due suoi precedessori nonostante atti di violenza contro il Sud. Ma Lee è stato criticato a sua volta per la sua indecisione e inefficacia contro le azioni militari nordcoreane.

Oggi il principale quotidiano nordcoreano, Rodong Sinmun, accusa la Corea del Sud e gli Usa di cercare di dare avvio a una guerra e ha elogiato "l'auto-contenimento" di Pyongyang.

http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 0E20101227



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MessaggioInviato: 28/12/2010, 11:47 
Islamabad, 27 dic. - (Adnkronos/Aki) - Due elicotteri da combattimento della Nato avrebbero violato lo spazio aereo pakistano nella zona nordoccidentale, a ridosso del confine con l'Afghanistan, dove sono dispiegate le forze della coalizione. E' quanto riferisce l'agenzia di stampa 'Xinhua', citando la tv pakistana 'Express'. Secondo la notizia, i velivoli sarebbero entrati nello spazio aereo pakistano all'altezza di Torkham e vi sarebbero rimasti per circa cinque minuti, prima di rientrare in Afghanistan. Non si ha notizia di operazioni effettuate in questo arco di tempo.



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MessaggioInviato: 28/12/2010, 12:16 
Ragazzi tenete presente che la corea del nord è un paese governato da uno dei regimi comunisti piu' arretrati...paragonabile all'albania di Enver Hoxha o alla romania di causescu...la cina in confronto è la patria del liberismo sfrenato...
Quindi bisogna aspettarsi di tutto anche se sono convinto che c'hanno una paura fottuta e non useranno mai armi nucleari...
Continueremo ad assistere a mio avviso a schermaglie da un aparte all'altra ma nulla piu'...



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Cita:
soleado3083 ha scritto:

Purtroppo e' brutto a dirsi ma solo un altra guerra mondiale potrebbe far uscire da questa crisi economica mondiale e questo loro lo sanno.Dopo la seconda guerra mondiale c'e' stata una ripresa economica per quasi tutti.Perche'? Perche' ci sono stati un sacco di morti,citta' intere distrutte,e di conseguenza per chi e' rimasto, molto lavoro.A questo mondo siamo troppi e la crisi economica certo non la risolveranno con delle semplici riforme.


Vero finchè si utilizzano armi convenzionali. Ma lo scenario nel caso vengano utilizzate armi nucleari e tutt' altro che scontato, io non parlerei di ripresa economica al termine del conflitto nucleare, ma di reset della civiltà umana.
Altrochè Medioevo, età della pietra.



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