Veramente, da quel che ne ho capito, il monte Nisir non corrisponde affatto all'Ararat ma ad un monte del Kurdistan, che oggi si chiama Pir Magrun. Almeno, Wikipedia dice così... In ogni caso Ziusudra, il vero archetipo di Noé, era re di Shuruppak, una delle cità sumere nel basso Iraq... ben lontano dall'Ararat. Non so dove hai svolto la tua ricerca, ma se non mi dai delle fonti attendibili, non vedo perché dovrei pensare che ci sia una corrispondenza di luoghi fra la Bibbia e i miti mesopotamici. Sono i miti biblici che derivano da quelli mesopotamici, e non viceversa, quindi bisogna leggere i miti biblici alla luce dei miti mesopotamici, anche se l'influenza del fondamentalismo biblico induce molti a fare il contrario, andando contro ogni buon senso. Come ho già detto, cercare l'Arca sull'Ararat è come cercare il Titanic sul K2: è assurdo pensare che ci sia, perché le acque del Diluvio non possono essere giunte ad un'altezza di 5000 metri circa. Su questo, tutti gli studiosi seri sono d'accordo. Sono solo i fondamentalisti biblici che, prendendo alla lettera la Bibbia, credono che il Diluvio Universale sia stato davvero... universale, e abbia sommerso tutte le terre fino alla cima delle montagne, ma questo non è geologicamente possibile, così come non è possibile che Noé abbia salvato tutte le specie animali della Terra. Il mito di Noé è un mito che sicuramente trova il suo fondamento in eventi storici, perché il mito del Diluvio lo si ritrova in moltissimi paesi, anzi praticamente su tutta la Terra, ma resta.... un mito. La storia del vero Diluvio deve essere stata ben diversa. Alla luce dei risultati scientifici attuali, possiamo fare l'ipotesi più attendibile. Che il racconto biblico si riferisca al Diluvio avvenuto nel Mar Nero 7500 anni fa, o quello avvenuto in Mesopotamia almeno 5000 anni fa, o ancora a quello avvenuto almeno 10.000 anni contemporaneamente in tante regioni del mondo e che forse è legato alla sommersione di Atlantide, le cose devono essere andate in questo modo: i superstiti dei territori sommersi dovevano essere quelli che possedevano barche, navi e zattere, e che quindi hanno potuto salvarsi dalla sommersione delle loro terre e delle loro città e villaggi. Poi tali supestiti devono essere riusciti ad approdare sui bassi monti che confinavano con le terre sommerse, e che ora costituivano la nuova costa, composta da distese di fango, mescolato alle acque del mare e dei fiumi. Nel racconto sumerico di Ziusudra e quello di Ut-Napishtim, dovevano essere i monti e le colline che circondavano la pianura mesopotamica, nel racconto di Noé, dovevano essere i bassi monti dell'Urartu, nella Turchia centrale, erroneamente tradotti con Ararat. Per quanto riguarda tutti gli altri Noé.... non lo so. Provate voi ad immaginare dove possa essere approdato Deucalione in Grecia, Tapi in Messico, Nu-u in Polinesia, Nu Wah in Cina e Manu in India e tanti altri in giro per il mondo.... tenete sempre ben conto però che si tratta di miti che con la Bibbia non c'entrano nulla e appartengono a culture completamente diverse da quella ebraica. Comunque questi superstiti, stabilitisi su quelle colline e bassi monti scampati alle alluvioni, furono i progenitori delle nuove culture post-diluviane e si trasmisero con le generazioni il ricordo di quella spaventosa catastrofe che, per loro, doveva essere il frutto di una qualche maledizione divina e doveva aver colpito il mondo intero, dato che a quel tempo non si aveva una chiara idea di quanto fosse grande (con l'eccezione degli Atlantidi, forse). Le figure dei superstiti furono poi riunite dai racconti mitici nell'unica figura di Noé o dei suoi corrispondenti, in quanto gli antichi tendono sempre a riunire un gruppo di persone o un intero popolo in una figura mitica unica, considerata un progenitore mitico (nella realtà, sappiamo però che un intero popolo non può discendere da un unico uomo, o un'unica donna, come accade nei miti). Noé è diventato l'immagine e il simbolo dei vari superstiti del Diluvio, o forse sarebbe meglio dire dei vari Diluvi che colpirono la Terra da 15.000 anni fa a circa 5000 anni fa, e la sua Arca è divenuta il simbolo delle imbarcazioni che posero in salvo i superstiti delle civiltà anti-diluviane. Imbarcazioni che ora non esistono più, essendo di legno, anche se forse si può ritrovare qualche centro fondato dai superstiti del Diluvio, con le prove e le testimonianze dell'accaduto, magari proprio in Turchia centrale, dove sono è stato ritrovato un antichissimo villaggio risalente appunto a circa 8000 anni fa, se non vado errato. Credere che l'Arca sia esistita così come viene narrata nella Bibbia, è come credere che davvero la prima coppia umana sia vissuta nel Giardino dell'Eden e che se ne sia andata per avere mangiato qualche fico..... i miti vanno letti alla luce dei dati storici, e non viceversa. E la dimostrazione è, dopo tutte queste riflessioni, che in tanti anni sull'Ararat non è stata trovata la minima traccia di un'imbarcazione gigantesca di legno che dovrebbe avere almeno 5000 anni d'età, se non addirittura 7500, o 10.000. Proprio nessuna, nonostante tutte le spedizioni che vi sono state fatte e tutte le osservazioni dal satellite, e l'unica cosa che gli esploratori hanno trovato in tanti secoli, sono solo dei pezzettini di legno che possono essere appartenuti a qualsiasi cosa, e non certo a una nave. Ribadisco: non cercate le tracce del Diluvio sull'Ararat, state cercando nel posto sbagliato. E soprattutto non date retta ai fondamentalisti biblici: sono loro a cercare di rinfocolare la leggenda dell'Arca sull'Ararat, nel vano e assurdo tentativo di dimostrare che i racconti biblici sono veri alla lettera, compresa l'assurda idea che Dio abbia creato l'universo in sei giorni. Credere all'Arca di Noé sull'Ararat è la stessa cosa.....
Ultima modifica di Enkidu il 04/01/2011, 14:10, modificato 1 volta in totale.
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