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 Oggetto del messaggio: Operai, siete dei polli
MessaggioInviato: 16/01/2011, 15:36 
Operai, siete dei polli.
di Paolo Barnard



Guardatevi, operai della Fiat di oggi. Ma guardatevi in questo modo: mettetevi su un balcone più in alto e state affacciati a osservare Mirafiori e Pomigliano.

Cosa si vede da lì su?

Si vede un pollaio dove in 4 metri quadri di terriccio puzzolente i polli si agitano per difendere i loro 4 metri quadri di terriccio puzzolente. E che starnazzare! Il Pollo Landini poi è il più agitato. Ma il padrone dice no: “Quattro metri quadri oggi sono troppi, stringiamo la rete. Al massimo vi do 3 metri”. E allora i polli si azzuffano, fra quelli che dicono “Bè dai! Tre metri mica fanno schifo!”, e quelli che gridano “No! Erano 4 metri e quelli vogliamo! Sono il nostro diritto, qui si giocano i nostri diritti!”. E giù a sbeccarsi l’un l’altro, e giù a starnazzare, e c’è un gran caos, e ancora più puzza perché il terriccio si rimescola, e i polli sono sempre più malconci, spelacchiati, depressi, e via così.

Ora, come nei film, la telecamera si alza, zooma indietro e il pollaio diventa sempre più piccolo, gli starnazzamenti sempre più lontani, mentre il panorama attorno entra nella visuale gradualmente. E allora si vedono i campi attorno al pollaio, poi la collina, poi la vallata, poi la pianura e l’orizzonte con le montagne e i fiumi e i mari e il cielo all’infinito. E voi perché siete lì nella puzza a sbeccarvi per 3 o 4 metri quadri di una prigione? “32 euro sto mese? Evvvaii!!...” Ehh? Ma come Cristo vi hanno ridotti ad accettare conflitti sociali dove i vostri rappresentanti alzano la V di vittoria, e voi vi sentite vincenti, se portano a casa un sesto di diritto piuttosto che il settimo proposto dal manager? Ma come vi siete conciati in quel modo? Lo sapete che nessuno vi ha mai raccontato chi veramente vi ha fottuti?
Ora, se voi polli volete recuperare la ragione – ma soprattutto la vostra vita, date un calcio al referendum, alla FIOM, ai giornali, alle riunioni in fabbrica, ai sindacati (e chi ha bisogno di Marchionne con sindacati così?), e rendetevi conto di ciò che segue.

La ragione per cui siete in queste condizioni è precisamente perché

- vi hanno rinchiusi in un pollaio, vi hanno convinti che lì dentro stanno i giochi e lì dovete concentrarvi. Tutto vogliono meno che voi scopriate che le fonti dei vostri mali stanno TUTTE fuori dal recinto Italia, perché se le scoprite allora gli inceppate il gioco e li potete fottere.

- vi hanno convinti che la libertà e la dignità oggi per voi significhi contrattare su un altro metro quadro di recinto infestato di cacca. Sperano che a nessuno di voi salti in mente di accorgersi che fuori dalla rete del pollaio ci sono spazi di salvezza illimitati in termini economici, che vi hanno sempre tenuti nascosti.

Ora bando alle ciance ed ecco le cose da sapere.

La domanda è: da dove vengono i vostri mali di operai cronicamente perdenti, sempre dalla parte delle badilate in faccia, sempre a risicare lavoro, persino a supplicarlo?
Risposta: non vengono dal governo, non dalle leggi italiane, non dai partiti della Casta, non dalla mafia, non da Tremonti, non da Craxi Forlani Andreotti, non dal debito pubblico. No. Che i salari di chi lavora e il lavoro stesso dovessero passare dall’essere un diritto umano a una carità elemosinata a masse di perdenti, fu sancito in luoghi e tempi che voi non conoscete, da gente che non immaginate, con le seguenti idee: primo, pensarono che se i lavoratori aumentano i loro redditi essi spenderanno di più, e se spenderanno di più circolerà più denaro, e se circolerà molto denaro ci sarà inflazione, e l’inflazione colpisce il valore della moneta, e se la moneta perde di valore i ricchi perdono privilegi.

Secondo, pensarono che i lavoratori ben pagati sono forti, acquisiscono pretese. I malpagati e i precarizzati sono invece deboli, spaccano i sindacati, e le grandi industrie fanno più profitti, ed esportano di più. Se poi esse licenziano, i Mercati le premiano apprezzando le loro azioni e i manager di quelle industrie incasseranno premi milionari. Ma se licenziano, gli Stati s’indebitano con la Cassa Integrazione e altri ammortizzatori, e se si indebitano devono poi privatizzare i beni pubblici per pagare i debiti, e se privatizzano lo faranno a prezzi stracciati perché sono indebitati, e se i prezzi sono stracciati gli investitori compreranno a due soldi aziende e infrastrutture, poi licenzieranno e la ruota torna a giare su se stessa, con alla fine sempre tu, operaio a pagare il prezzo di tutto. In due parole: ideologia Neoliberista. Nasce a Chicago negli anni ’60, il padre si chiama Milton Friedman, conquista la politica di tutto il mondo ricco in soli 20 anni, attraverso i finanziamenti immani della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg, e della maggiori fondazioni di destra americane.

In Italia i portavoce di questa idra mostruosa sono gli Alesina, Stagnaro, Mingardi, Draghi, Ciampi, Padoa Schioppa, Prodi, Visco, D’Alema, e altri; in Europa i Brittan, Thatcher, Mitterrand, Kohl, Issing, Waigel, Attali, Von Rompuy, Merkel, Sarkozy, Juncker, Lagarde, solo per citarne alcuni. La pianificazione di questa idea criminale, prima di uscire potente da Chicago, era partita in realtà in Francia prima della seconda guerra mondiale, con lo scopo dichiarato di forgiare nazioni che “in futuro otterranno la supremazia dei super profitti e dell’accumulo di ricchezza imponendo la povertà nel lavoro” (Perroux 1933).

E’ quello che vi sta capitando, cioè un attacco ai salari senza precedenti in tutto il mondo occidentale pianificato da 30 o addirittura 70 anni, e questi sono coloro che l’hanno voluto e portato fino a oggi. QUESTO E’ IL TUO NEMICO operaio!, e non si riunisce nel Pdl o in Confindustria (più facile che sfiorino il Pd). I manovratori stanno nella Federal Reserve in USA, nella Commissione Europea, nella Banca Centrale Europea, nelle Banche Centrali dei Paesi dell’euro, nei ministeri del Tesoro di Francia e Germania e Stati Uniti, ma soprattutto SONO GLI INVESTITORI nella City di Londra, negli Hedge Funds, nei Fondi Pensione europei, a Wall Street, a Pechino. E dettano legge sulle teste di ogni governo, senza eccezione. Marchionne a loro risponde, sempre. Marchionne è un loro pupazzo. Da qui capite che sbraitare in Italia su diritti, salari e occupazione è inutile, è esattamente come sbraitare col cassiere della vostra banca alla Fantuzza di Medicina perché i mutui costano troppo. Il disegno è molto più antico e ampio, potente e al sicuro. Va scovato e combattuto. La linea corretta non è Mirafiori-Sacconi, ma Mirafiori-Neoliberismo. Altrimenti non ne uscite.

La domanda è: come è permesso oggi a un’azienda come la Fiat, che ha succhiato il sangue dei contribuenti e dei meridionali italiani per 40 anni, ricattare arrogante il nostro Paese? Risposta: accade perché a partire dai primi anni ’80 l’Italia, e ogni altra nazione, ha ceduto la propria sovranità economica al Mercato. Cioè? Presto detto: uno Stato con moneta sovrana (noi avevamo la lira, oggi l’Italia non ha moneta sovrana, l’euro ce lo prestano i privati) avrebbe sempre potuto comprare tutto ciò che voleva, e senza limiti di spesa, a patto che tutto ciò che comprava fosse prezzato nella sua moneta. In Italia, lo Stato poteva comprare tutto il lavoro degli italiani, TUTTO, fino all’ultimo lavoratore residente. Cioè creare la piena occupazione impiegando il 100% dei disoccupati = 0% di disoccupati. Poteva comprare tutti gli ospedali, tutte le scuole, tutte le strade, tutti gli asili nido, tutte le case di riposo, tutti gli operatori sociali, pagare tutte le pensioni che voleva. Cioè creare il pieno Stato sociale. Poteva investire in tutti i settori privati che voleva, creando produttività italiana anche nel privato. Non l’ha mai fatto, perché se no il Mercato avrebbe perso.

Il Mercato (leggi la prima domanda) si è comprato l’economia, la politica, i sindacati, e ha deciso che per non perdere profitti doveva far soffrire milioni di lavoratori e per decenni. Avendo bloccato, proprio soffocato a morte, la capacità dello Stato a moneta sovrana di spendere per i cittadini, è rimasto lui, il Mercato, l’unico attore in grado di spendere per noi. “Investimento sì… investimento no… Lo volete?", "Sììì… per carità”, gridiamo tutti. E allora fate quello che vogliamo noi, quello che voglio io dice Marchionne. “Pollo della Fiat, vuoi lavorare?” “Devo, per carità!”, allora vota sì e stai nel pollaio (e lì crepa), se no niente investimento.

Ma ecco come quello stesso colloquio avverrebbe con uno Stato a moneta sovrana che spende per la piena occupazione, il pieno Stato sociale e la produttività:

“Pollo della Fiat, vuoi lavorare?” “Sì, ma a condizioni di dignità, e tu signor Marchionne a lavorare da pollo ti ci metti tuo cugino. Io m’iscrivo al programma di Piena Occupazione del mio governo, percepisco un pieno stipendio e ho anche il pieno welfare. Distinti saluti”. Fantasie? Affatto. Lo Stato argentino, seppur ridotto a brandelli dal Mercato, capì la lezione di cui sopra e nel 2001 offrì lavoro pagato dal governo a ogni capofamiglia esistente nel Paese. Due milioni di disoccupati tornarono al lavoro, che in proporzione al numero degli abitanti è una massa immensa, e nel giro di due anni l’Argentina ebbe la più alta crescita economica del mondo. Lo hanno fatto loro in condizioni drammatiche, immaginate la ricca Italia.

Ora, prima di continuare, una precisazione:

- OGNI SINGOLO CONCETTO SOPRA ESPRESSO E’ SCIENZA ECONOMICA DIMOSTRATA DA ALMENO 40 ANNI DA ALCUNE DELLE PIU’ PRESTIGIOSE SCUOLE DI ECONOMIA DEL MONDO. IL PIANO DEI MERCATI INTERNAZIONALI PERCHE’ QUELL’ECONOMIA NON FOSSE MAI APPLICATA E’ RACCONTATO NEI DETTAGLI QUI http://www.paolobarnard.info/intervento ... php?id=192 -

Perderemmo la Fiat? Meglio.

Primo, come ho già scritto, Marchionne non solo sta seviziando dei poveri polli, Marchionne li inganna pure, mentre li torchia. Infatti è noto ai manager di tutte la grandi aziende del settore automobilistico che fra pochi anni la presenza umana in catena di montaggio sarà eliminata. In Korea i nuovi stabilimenti auto non hanno illuminazione, perché non esistono umani là dentro. Questa evoluzione è infermabile, come lo fu nel traffico marittimo, dove i 70-80 marinai delle petroliere si sono ridotti a 8-10 per nave, il resto sono computers. Inutile versare sofferenze per anni con la sola certezza che sarà per nulla. Lasciate a un gonzo ignorante come Antonio D’Anolfo dell’Ugl la fesseria che “Noi salviamo la filiera dell’auto in Italia”, o a Bonanni di ragliare “Noi pensiamo a come far uscire i lavoratori dalla precarietà”. Cretinate, è precisamente il contrario, voi perderete ogni singolo posto di lavoro, è già deciso ma non ve lo dicono. Avete visto a Detroit l’altro giorno? Cosa dicono a voi le sigle QNX, Nvidia, Entune, Prius V hybrid, Microsoft Bing app, BlueLink in-car, Moustick, In-dash navigation? Vi dicono che fra una manciata di anni le Fiat saranno 80% Information Computer Technology e 20% metalmeccanica da far sbrigare a qualche robot. Riga. Voi, quelli con la tuta e due braccia e due gambe? Un ricordo della preistoria.

In secondo luogo, Cina e India entreranno presto nel mercato dell’auto, e quando questo accadrà non solo salterà la Fiat, ma l’intero sistema produttivo mondiale. Già oggi uno sternuto della Cina mette a rischio il vostro lavoro in Fiat, come accaduto il 27 dicembre scorso quando Pechino ha annunciato che il numero delle licenze automobilistiche verrà drasticamente ridotto nel 2011 (a 1/3) nella capitale, ma anche a Shangai: i titoli auto in borsa sono crollati. In conclusione, dovete guardare avanti, cioè proprio alzarvi da sto pollaio e vedere ben oltre, e iniziare a correre ai ripari oggi:

Capire chi veramente decide del vostro salario; capire perché fu decisa la distruzione del lavoro, quando e da chi. E prenderli di mira.

Capire che se state con la testa laggiù a starnazzare dentro 4 metri quadri di pollaio non ne verrete mai fuori, anzi, è proprio quello che il Vero Potere vuole per fottervi tutti. E’ quello che avete fatto il 14 gennaio, vi hanno fregati un’altra volta.

Fiat e metalmeccanica a farsi benedire, Marchionne a gracchiare “investimento sì… no” contro un muro.

L’Europa fuori dall’euro e di nuovo con monete sovrane e quindi...

... Piani di Piena Occupazione per tutti voi, pagati dal governo in Italia in settori lavorativi ad alta densità di presenza umana insostituibile. (gli studi sono pubblicati dal Center for Full Employment and Price Stability Univ. of Missouri Kansas City; Levy Economics Institute Bard College, New York, e molti altri)

Infine dire alla FIOM di aggiornarsi.

E a te pollo Landini ho da dire cose dure. Gli operai sono giustificati, perché non hanno il tempo materiale per capire, sapere, orientarsi. Ma voi siete i sindacalisti e il vostro compito era precisamente quello di accorgervi di cosa stava succedendo e di chi erano i colpevoli. Invece sono decenni che ignorate del tutto il disegno del Vero Potere per arrivare al più feroce attacco ai salari della Storia moderna; ignorate cosa sia stato il Neomercantilismo franco-tedesco in Europa, e cosa sia il rigurgito delle teorie economiche Neoclassiche e Neoagrarie che succhia il sangue ai chi lavora e paralizza gli Stati; ignorate cosa sia stato Maastricht e Lisbona per i lavoratori, con l’abolizione di fatto dell’articolo 40 della Costituzione italiana sul diritto di sciopero e che il Patto di Stabilità fu disegnato proprio per uccidere il lavoro; ignorate cosa decise la Commissione Trilaterale nel 1975 per distruggervi, e ci sono riusciti, perché oggi credete di essere uno zoccolo duro dei diritti quando invece siete lo zoccolo duro del pollaio puzzolente dove contrattate solo sul grado di abolizione dei diritti; ignorate cosa sia la Nicaraguizzazione dei lavoratori e vi fate fottere ogni volta da questa pornografica strategia del Potere, cioè: si torturano a sufficienza gli esseri umani, così che alla fine i torturati pur di smettere di subire la tortura voteranno per coloro che li torturano perché sono quelli che controllano gli strumenti di tortura. Ti dice niente Landini? Niente su Pomigliano e Mirafiori?

Cosa ci fate ancora in quel pollaio, ciechi volatili ridotti all’indecorosità della lotta per conservare un metro di schiavitù? Avete capito chi è il nemico? Avete capito cosa può fare uno Stato a moneta sovrana per voi? Cosa aspettate a volare sopra la rete e a diventare persone che conquistano diritti? Oggi siete dei polli, operai.

Fonte: http://www.paolobarnard.info/intervento ... php?id=205



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MessaggioInviato: 16/01/2011, 18:30 
Cosa devono fare?.[8]


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MessaggioInviato: 16/01/2011, 18:42 
certamente non andare a detroit..........!

http://www.iltempo.it/politica/2011/01/ ... refresh_ce
Le parole più sagge dopo il referendum alla Fiat le abbiamo ascoltate da Sergio Marchionne e John Elkann: «Chi ha votato Sì ha mostrato di avere fiducia in se stessi e nel loro lavoro. Una scelta coraggiosa. Mi auguro che chi ha detto no metta da parte ideologie e preconcetti». E il presidente del Lingotto: «Dimostreremo che in Italia è ancora possibile costruire grandi auto capaci di farsi apprezzare nel mondo». Ecco: costruire grandi e buone auto, e venderle. Questo è ciò che ci vuole ora, anche e soprattutto da parte dell'azienda. E questo sarà il migliore e definitivo antidoto all'estrema ed in gran parte assurda ideologizzazione pre-referendum. E se la responsabilità di tutto ciò cade in massima parte sulla Fiom e sull'estrema sinistra, nonché sulla pavidità del vertice di Pd e Cgil, è giusto ammettere che neppure Marchionne e i suoi hanno scherzato con i toni ultimativi. È dunque lecito aspettarsi che ora i dipendenti Fiat si rimbocchino le maniche, consapevoli che è stato salvato il loro lavoro e il futuro dell'industria automobilistica in Italia. Ma è altrettanto doveroso attendersi che l'azienda metta finalmente in campo modelli convincenti e recuperi quelle quote di mercato che ha continuato a perdere fino ad oggi, mentre i concorrenti invertivano la tendenza e tornavano agli utili. Non si può dimenticare – e lo ha ben presente Marchionne - ciò che sta accadendo nel panorama mondiale.


La Volkswagen è diventata stabilmente il secondo produttore scavalcando Ford e General Motors, portandosi con 7,2 milioni di veicoli alle spalle della Toyota. Ancora più interessante notare come muove il gruppo di Wolfsburg: produzione di qualità in Europa, ma massicci investimenti negli Usa e in Cina con due obiettivi differenziati e complementari. Il primo: riconquistare il ricco mercato americano con modelli che riportino agli standard del passato (in particolare Audi e Passat); il secondo: invadere la Cina con prodotti di massa, ma non con scatolette, nella convinzione che tra non molto quello sarà non solo il primo mercato mondiale, ma anche un mercato di consumatori esigenti. Si tratta (come per Toyota e Ford) di progetti strategici su scala planetaria, articolati e diversificati ma anche complementari, dove i processi produttivi – il famoso World Class Manifacturing che al Lingotto ha il suo guru nell'ingegnere tedesco-brasiliano Stefan Ketter – si affiancano alle nuove tecnologie e materiali. La Fiat deve ancora recuperare terreno. Anzi, si può dire che deve conquistare terreni di sana pianta. Con l'applicazione piena del Wcm, proprio da Mirafiori, razionalizzerà e modernizzerà la produzione, ma Marchionne e i suoi sanno benissimo che questa è solo una parte dell'opera. Occorre poi un know how che il Lingotto già possiede nei modelli piccoli e meno inquinanti, ma non ha nelle compact medie e medio-alte, quelle ad alto valore aggiunto. L'auto, lo sappiamo tutti, non è un bene effimero e opinabile come un giaccone alla moda: chi compra una Bmw o anche una Golf o una Prius pretende un prodotto diverso rispetto a una Cinquecento ed una Micra. Tutto ciò sul fronte dell'azienda. Su quello dei dipendenti, dopo l'orgia di minacce e affermazioni da fine del mondo cui abbiamo assistito specie da parte Fiom, basta ricordare alcuni chiarissimi dati che ci giungono da Germania e Usa, i paesi di più antica e forte tradizione industriale e sindacale. E cioè: proprio alla Vw l'accordo tra azienda e dipendenti basato su più lavoro a parità di salario produrrà l'assunzione di 50 mila nuovi operai.


Una Mirafiori moltiplicata per dieci. Quanto all'America, i dipendenti di Ford e Gm tornate all'utile si stanno per dividere un bonus medio di 5 mila dollari a testa, con la prospettiva di fare il bis l'anno prossimo. Anche gli operai della Chrysler, che nel 2009 accettarono di pagarsi di tasca propria alcuni benefit sanitari e previdenziali in cambio del 55 per cento del pacchetto azionario, potranno rifarsi con gli interessi quando l'azienda, della quale la Fiat ha già preso il 25 per cento (per salire al 51), tornerà alla quotazione a Wall Street. Forse non diventeranno tutti ricchi ma si saranno garantiti, assieme, sia il lavoro sia quel benessere da classe media che è da sempre forza e pilastro della società americana. Da noi si è discusso di tutto, dalla Costituzione in giù, ed i talk show hanno spedito inviati e conduttori spesso miliardari ai cancelli di Mirafiori. Dimenticando quanto quei cancelli abbiano nel 1980 tradito un Pci ed una Cgil guidati da Enrico Berlinguer e Luciano Lama, non da Bersani e Susanna Camusso. Nel frattempo Marchionne è passato da beniamino della sinistra certificato da Fabio Fazio, ad affamatore del popolo. In compenso non si è mai ragionato sull'aspetto economico e di mercato di questa grande, affascinante e non ancora risolta partita. Il momento è ora; e partire dal 54 per cento è una buona soglia, sia in democrazia sia sul luogo di lavoro.


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MessaggioInviato: 16/01/2011, 18:55 
ehm ragazzi..
gli operai hanno votato contro..
sono gli impiegati
(ma che c`entrano con i turni?)
che hanno votato a favore..

il referendum era tarocco/truccato sin dall`inizio..

..e sto paolo barnard (gia` letto, conosco..)
non ha capito nulla..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 16/01/2011, 19:17 
Stiamo tornando indietro...............



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MessaggioInviato: 16/01/2011, 19:17 
Mik, nello scritto barnard usa la parola "operai" per indicare la massa dei lavoratori dipendenti in generale.
Tu dici che non ha capito nulla? Mha!...vedremo [8]...



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MessaggioInviato: 16/01/2011, 19:21 
Questa è una storia che gli Italiani se la ricorderanno a memoria d'Uomo:
Uno dei Paesi più industrializzati in fatto di Automobili che ha saputo dettare leggi nel mondo brevettando modelli che sono esposti al "Louvre" [:D],si fanno fregare l'ingegno di sapere costruire motori dagli Americani con il beneplacido di Marchionne.
Col tempo gli Italiani non sapranno più come si costruiscono e andremo indietro come il Gambero,uguagliando le popolazioni del terzo mondo e mezzo.Vedrete come andrà a finire,poveri Itagliani veramente polli. [^]


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MessaggioInviato: 16/01/2011, 19:38 
Cita:
ubatuba ha scritto:

certamente non andare a detroit..........!

http://www.iltempo.it/politica/2011/01/ ... refresh_ce
Le parole più sagge dopo il referendum alla Fiat le abbiamo ascoltate da Sergio Marchionne e John Elkann: «Chi ha votato Sì ha mostrato di avere fiducia in se stessi e nel loro lavoro. Una scelta coraggiosa. Mi auguro che chi ha detto no metta da parte ideologie e preconcetti». E il presidente del Lingotto: «Dimostreremo che in Italia è ancora possibile costruire grandi auto capaci di farsi apprezzare nel mondo». Ecco: costruire grandi e buone auto, e venderle. Questo è ciò che ci vuole ora, anche e soprattutto da parte dell'azienda. E questo sarà il migliore e definitivo antidoto all'estrema ed in gran parte assurda ideologizzazione pre-referendum. E se la responsabilità di tutto ciò cade in massima parte sulla Fiom e sull'estrema sinistra, nonché sulla pavidità del vertice di Pd e Cgil, è giusto ammettere che neppure Marchionne e i suoi hanno scherzato con i toni ultimativi. È dunque lecito aspettarsi che ora i dipendenti Fiat si rimbocchino le maniche, consapevoli che è stato salvato il loro lavoro e il futuro dell'industria automobilistica in Italia. Ma è altrettanto doveroso attendersi che l'azienda metta finalmente in campo modelli convincenti e recuperi quelle quote di mercato che ha continuato a perdere fino ad oggi, mentre i concorrenti invertivano la tendenza e tornavano agli utili. Non si può dimenticare – e lo ha ben presente Marchionne - ciò che sta accadendo nel panorama mondiale.


La Volkswagen è diventata stabilmente il secondo produttore scavalcando Ford e General Motors, portandosi con 7,2 milioni di veicoli alle spalle della Toyota. Ancora più interessante notare come muove il gruppo di Wolfsburg: produzione di qualità in Europa, ma massicci investimenti negli Usa e in Cina con due obiettivi differenziati e complementari. Il primo: riconquistare il ricco mercato americano con modelli che riportino agli standard del passato (in particolare Audi e Passat); il secondo: invadere la Cina con prodotti di massa, ma non con scatolette, nella convinzione che tra non molto quello sarà non solo il primo mercato mondiale, ma anche un mercato di consumatori esigenti. Si tratta (come per Toyota e Ford) di progetti strategici su scala planetaria, articolati e diversificati ma anche complementari, dove i processi produttivi – il famoso World Class Manifacturing che al Lingotto ha il suo guru nell'ingegnere tedesco-brasiliano Stefan Ketter – si affiancano alle nuove tecnologie e materiali. La Fiat deve ancora recuperare terreno. Anzi, si può dire che deve conquistare terreni di sana pianta. Con l'applicazione piena del Wcm, proprio da Mirafiori, razionalizzerà e modernizzerà la produzione, ma Marchionne e i suoi sanno benissimo che questa è solo una parte dell'opera. Occorre poi un know how che il Lingotto già possiede nei modelli piccoli e meno inquinanti, ma non ha nelle compact medie e medio-alte, quelle ad alto valore aggiunto. L'auto, lo sappiamo tutti, non è un bene effimero e opinabile come un giaccone alla moda: chi compra una Bmw o anche una Golf o una Prius pretende un prodotto diverso rispetto a una Cinquecento ed una Micra. Tutto ciò sul fronte dell'azienda. Su quello dei dipendenti, dopo l'orgia di minacce e affermazioni da fine del mondo cui abbiamo assistito specie da parte Fiom, basta ricordare alcuni chiarissimi dati che ci giungono da Germania e Usa, i paesi di più antica e forte tradizione industriale e sindacale. E cioè: proprio alla Vw l'accordo tra azienda e dipendenti basato su più lavoro a parità di salario produrrà l'assunzione di 50 mila nuovi operai.


Una Mirafiori moltiplicata per dieci. Quanto all'America, i dipendenti di Ford e Gm tornate all'utile si stanno per dividere un bonus medio di 5 mila dollari a testa, con la prospettiva di fare il bis l'anno prossimo. Anche gli operai della Chrysler, che nel 2009 accettarono di pagarsi di tasca propria alcuni benefit sanitari e previdenziali in cambio del 55 per cento del pacchetto azionario, potranno rifarsi con gli interessi quando l'azienda, della quale la Fiat ha già preso il 25 per cento (per salire al 51), tornerà alla quotazione a Wall Street. Forse non diventeranno tutti ricchi ma si saranno garantiti, assieme, sia il lavoro sia quel benessere da classe media che è da sempre forza e pilastro della società americana. Da noi si è discusso di tutto, dalla Costituzione in giù, ed i talk show hanno spedito inviati e conduttori spesso miliardari ai cancelli di Mirafiori. Dimenticando quanto quei cancelli abbiano nel 1980 tradito un Pci ed una Cgil guidati da Enrico Berlinguer e Luciano Lama, non da Bersani e Susanna Camusso. Nel frattempo Marchionne è passato da beniamino della sinistra certificato da Fabio Fazio, ad affamatore del popolo. In compenso non si è mai ragionato sull'aspetto economico e di mercato di questa grande, affascinante e non ancora risolta partita. Il momento è ora; e partire dal 54 per cento è una buona soglia, sia in democrazia sia sul luogo di lavoro.




Quoto in toto.

Sicuramente Marchionne ha posto delle condizioni poco "democratiche" ma l' importante era per il momento salvaguardare i posti di lavoro.
Quelli che hanno votato si non sono solo gli impiegati, ma coloro che hanno un mutuo da pagare, che si barcamenano con il caro vita, che hanno bisogno di quel posto di lavoro.
Il modello ideale sarebbe quello veneto delle piccole e medie imprese, dove il datore di lavoro opera al fianco degli operai e dove i sindacati (compresa la CGIL), hanno degli interlocutori attenti e disponibili. Andate ad informarvi.
Chissà mai che sia la svolta per evitare ulteriori finanziamenti pubblici ad un azienda privata, foraggiata in passato a più non posso.
Gli operai non sono più quelli di una volta, poco riflessivi e dipendenti dai sindacati, ma sono diventati capaci di valutare ogni singola proposta e di decidere quale possa essere la soluzione migliore.
Comprendo la rabbia dei compagni sindacalisti per l' aver perso l' ultima battaglia proletaria (se questo termine puo avere ancora valore), ma devono piangere solo sui loro errori.



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bleffort ha scritto:

Questa è una storia che gli Italiani se la ricorderanno a memoria d'Uomo:
Uno dei Paesi più industrializzati in fatto di Automobili che ha saputo dettare leggi nel mondo brevettando modelli che sono esposti al "Louvre" [:D],si fanno fregare l'ingegno di sapere costruire motori dagli Americani con il beneplacido di Marchionne.
Col tempo gli Italiani non sapranno più come si costruiscono e andremo indietro come il Gambero,uguagliando le popolazioni del terzo mondo e mezzo.Vedrete come andrà a finire,poveri Itagliani veramente polli. [^]


Se l' Alfa Romeo fosse finita alla Ford che aveva fatto un' offerta interessante, quasi sicuramente adesso sarebbe uno dei primi marchi al mondo, alla faccia degli assistiti della FIAT.
Non è più una questione di salvaguardia del made in Italy, ma di progresso.
Guarda che l' ingresso di un marchio straniero non significa perdita dell' identità e della capacità ingegneristica.



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MessaggioInviato: 16/01/2011, 20:03 
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greenwarrior ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Questa è una storia che gli Italiani se la ricorderanno a memoria d'Uomo:
Uno dei Paesi più industrializzati in fatto di Automobili che ha saputo dettare leggi nel mondo brevettando modelli che sono esposti al "Louvre" [:D],si fanno fregare l'ingegno di sapere costruire motori dagli Americani con il beneplacido di Marchionne.
Col tempo gli Italiani non sapranno più come si costruiscono e andremo indietro come il Gambero,uguagliando le popolazioni del terzo mondo e mezzo.Vedrete come andrà a finire,poveri Itagliani veramente polli. [^]


Se l' Alfa Romeo fosse finita alla Ford che aveva fatto un' offerta interessante, quasi sicuramente adesso sarebbe uno dei primi marchi al mondo, alla faccia degli assistiti della FIAT.
Non è più una questione di salvaguardia del made in Italy, ma di progresso.
Guarda che l' ingresso di un marchio straniero non significa perdita dell' identità e della capacità ingegneristica.

Quì non si tratta dell'ingresso di un marchio straniero,ma dell'uscita di un marchio (l'unico del settore) di un marchio Italiano!,inoltre la perdita delle capacità ingegneristiche Italiane di avanguardia è sicura al 100%.
Comunque condivido almeno al 90% di quello che ha detto Paolo Barnard che è la pura verità,solo che non ho capito il rimedio che suggerisce lui.
Forse la nazionalizzazione?.


Ultima modifica di bleffort il 16/01/2011, 20:10, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio di Blissenobiarella

Operai, siete dei polli.
di Paolo Barnard


Guardatevi, operai della Fiat di oggi. Ma guardatevi in questo modo: mettetevi su un balcone più in alto e state affacciati a osservare Mirafiori e Pomigliano.

Cosa si vede da lì su?



E' difficile trovare, nel panorama odierno degli "osservatori", una persona in grado di analizzare e descriverele gli eventi come Paolo Barnard...... grande..... immenso Paolo..... [:246]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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greenwarrior ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Questa è una storia che gli Italiani se la ricorderanno a memoria d'Uomo:
Uno dei Paesi più industrializzati in fatto di Automobili che ha saputo dettare leggi nel mondo brevettando modelli che sono esposti al "Louvre" [:D],si fanno fregare l'ingegno di sapere costruire motori dagli Americani con il beneplacido di Marchionne.
Col tempo gli Italiani non sapranno più come si costruiscono e andremo indietro come il Gambero,uguagliando le popolazioni del terzo mondo e mezzo.Vedrete come andrà a finire,poveri Itagliani veramente polli. [^]


Se l' Alfa Romeo fosse finita alla Ford che aveva fatto un' offerta interessante, quasi sicuramente adesso sarebbe uno dei primi marchi al mondo, alla faccia degli assistiti della FIAT.
Non è più una questione di salvaguardia del made in Italy, ma di progresso.
Guarda che l' ingresso di un marchio straniero non significa perdita dell' identità e della capacità ingegneristica.

ti quoto integralmente,ed inoltre penso che sarebbe se gli investimenti anziche'a torino fossero fatti a detroi o in canada'e certo che ci sarebbe un ridimensionamento sia nello stabilimento che nell'indotto,
barnard sara' anke un genio, ma non penso che sia il vangelo


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Blissenobiarella ha scritto:

Mik, nello scritto barnard usa la parola "operai" per indicare la massa dei lavoratori dipendenti in generale.
Tu dici che non ha capito nulla? Mha!...vedremo [8]...



si bliss,
rileggendo piu` attentamente,
l`analisi e` corretta..
il salario di sussistenza,malthus,
l`erosione dei diritti, ecc. ecc.
e` la premessa/conclusione che e` sbagliata:

"Cosa ci fate ancora in quel pollaio, ciechi volatili ridotti all’indecorosità della lotta per conservare un metro di schiavitù? Avete capito chi è il nemico? Avete capito cosa può fare uno Stato a moneta sovrana per voi? Cosa aspettate a volare sopra la rete e a diventare persone che conquistano diritti? Oggi siete dei polli, operai."

gli operai hanno votato contro..
il referendum e` passato col "si" degli impiegati..
(fanno i turni anche loro?)
la consultazione e` illegittima sin dal principio..
che poi il pc sia la nuova catena di montaggio..
e gli impiegati siano i nuovi operai..
quello e` un altro discorso..

ma l`accordo non doveva limitarsi solo a Pomigliano??
RICORDO BENE??



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 17/01/2011, 11:24 
Barnard, prende spunto dalla vicenda della FIAT, ma in questo scritto non sta parlando di questo. La sua è una critica più ampia al sistema che ha permesso l'emergere di questa vicenda come quella di situazioni analoghe.


E’ quello che vi sta capitando, cioè un attacco ai salari senza precedenti in tutto il mondo occidentale pianificato da 30 o addirittura 70 anni, e questi sono coloro che l’hanno voluto e portato fino a oggi. QUESTO E’ IL TUO NEMICO operaio!, e non si riunisce nel Pdl o in Confindustria (più facile che sfiorino il Pd). I manovratori stanno nella Federal Reserve in USA, nella Commissione Europea, nella Banca Centrale Europea, nelle Banche Centrali dei Paesi dell’euro, nei ministeri del Tesoro di Francia e Germania e Stati Uniti, ma soprattutto SONO GLI INVESTITORI nella City di Londra, negli Hedge Funds, nei Fondi Pensione europei, a Wall Street, a Pechino. E dettano legge sulle teste di ogni governo, senza eccezione. Marchionne a loro risponde, sempre. Marchionne è un loro pupazzo. Da qui capite che sbraitare in Italia su diritti, salari e occupazione è inutile, è esattamente come sbraitare col cassiere della vostra banca alla Fantuzza di Medicina perché i mutui costano troppo. Il disegno è molto più antico e ampio, potente e al sicuro. Va scovato e combattuto. La linea corretta non è Mirafiori-Sacconi, ma Mirafiori-Neoliberismo. Altrimenti non ne uscite.


ecco qui: quello che sta succedendo non è che Marchionne l'ha messa in quel posto agli operai della fiat..è il sistema(neoliberismo, se vogliamo) che ha fottuto i lavoratori.


La domanda è: come è permesso oggi a un’azienda come la Fiat, che ha succhiato il sangue dei contribuenti e dei meridionali italiani per 40 anni, ricattare arrogante il nostro Paese? Risposta: accade perché a partire dai primi anni ’80 l’Italia, e ogni altra nazione, ha ceduto la propria sovranità economica al Mercato. Cioè? Presto detto: uno Stato con moneta sovrana (noi avevamo la lira, oggi l’Italia non ha moneta sovrana, l’euro ce lo prestano i privati) avrebbe sempre potuto comprare tutto ciò che voleva, e senza limiti di spesa, a patto che tutto ciò che comprava fosse prezzato nella sua moneta. In Italia, lo Stato poteva comprare tutto il lavoro degli italiani, TUTTO, fino all’ultimo lavoratore residente. Cioè creare la piena occupazione impiegando il 100% dei disoccupati = 0% di disoccupati. Poteva comprare tutti gli ospedali, tutte le scuole, tutte le strade, tutti gli asili nido, tutte le case di riposo, tutti gli operatori sociali, pagare tutte le pensioni che voleva. Cioè creare il pieno Stato sociale. Poteva investire in tutti i settori privati che voleva, creando produttività italiana anche nel privato. Non l’ha mai fatto, perché se no il Mercato avrebbe perso.

Il Mercato (leggi la prima domanda) si è comprato l’economia, la politica, i sindacati, e ha deciso che per non perdere profitti doveva far soffrire milioni di lavoratori e per decenni. Avendo bloccato, proprio soffocato a morte, la capacità dello Stato a moneta sovrana di spendere per i cittadini, è rimasto lui, il Mercato, l’unico attore in grado di spendere per noi. “Investimento sì… investimento no… Lo volete?", "Sììì… per carità”, gridiamo tutti. E allora fate quello che vogliamo noi, quello che voglio io dice Marchionne. “Pollo della Fiat, vuoi lavorare?” “Devo, per carità!”, allora vota sì e stai nel pollaio (e lì crepa), se no niente investimento.


Semplice no? Impossibile negare come sia successo esattamente questo: siamo stai venduti, siamo schiavi di quelli che si sono comprati il mondo. Abbiamo meno libertà oggi di quanto ne avesse un contadino sotto il sistema feudale e siamo più indifesi perchè non possiamo avere percezione diretta di quanto ci viene tolto e dato.

Questo è il nocciolo della "questione"

Pomigliano Mirafiori ect etc, non solo "la questione", ma solo l'effetto manifesto di ciò a cui la catena di eventi che è stata innescata, ci sta portando.



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Blissenobiarella ha scritto:

Barnard, prende spunto dalla vicenda della FIAT, ma in questo scritto non sta parlando di questo. La sua è una critica più ampia al sistema che ha permesso l'emergere di questa vicenda come quella di situazioni analoghe.


E’ quello che vi sta capitando, cioè un attacco ai salari senza precedenti in tutto il mondo occidentale pianificato da 30 o addirittura 70 anni, e questi sono coloro che l’hanno voluto e portato fino a oggi. QUESTO E’ IL TUO NEMICO operaio!, e non si riunisce nel Pdl o in Confindustria (più facile che sfiorino il Pd). I manovratori stanno nella Federal Reserve in USA, nella Commissione Europea, nella Banca Centrale Europea, nelle Banche Centrali dei Paesi dell’euro, nei ministeri del Tesoro di Francia e Germania e Stati Uniti, ma soprattutto SONO GLI INVESTITORI nella City di Londra, negli Hedge Funds, nei Fondi Pensione europei, a Wall Street, a Pechino. E dettano legge sulle teste di ogni governo, senza eccezione. Marchionne a loro risponde, sempre. Marchionne è un loro pupazzo. Da qui capite che sbraitare in Italia su diritti, salari e occupazione è inutile, è esattamente come sbraitare col cassiere della vostra banca alla Fantuzza di Medicina perché i mutui costano troppo. Il disegno è molto più antico e ampio, potente e al sicuro. Va scovato e combattuto. La linea corretta non è Mirafiori-Sacconi, ma Mirafiori-Neoliberismo. Altrimenti non ne uscite.


ecco qui: quello che sta succedendo non è che Marchionne l'ha messa in quel posto agli operai della fiat..è il sistema(neoliberismo, se vogliamo) che ha fottuto i lavoratori.


La domanda è: come è permesso oggi a un’azienda come la Fiat, che ha succhiato il sangue dei contribuenti e dei meridionali italiani per 40 anni, ricattare arrogante il nostro Paese? Risposta: accade perché a partire dai primi anni ’80 l’Italia, e ogni altra nazione, ha ceduto la propria sovranità economica al Mercato. Cioè? Presto detto: uno Stato con moneta sovrana (noi avevamo la lira, oggi l’Italia non ha moneta sovrana, l’euro ce lo prestano i privati) avrebbe sempre potuto comprare tutto ciò che voleva, e senza limiti di spesa, a patto che tutto ciò che comprava fosse prezzato nella sua moneta. In Italia, lo Stato poteva comprare tutto il lavoro degli italiani, TUTTO, fino all’ultimo lavoratore residente. Cioè creare la piena occupazione impiegando il 100% dei disoccupati = 0% di disoccupati. Poteva comprare tutti gli ospedali, tutte le scuole, tutte le strade, tutti gli asili nido, tutte le case di riposo, tutti gli operatori sociali, pagare tutte le pensioni che voleva. Cioè creare il pieno Stato sociale. Poteva investire in tutti i settori privati che voleva, creando produttività italiana anche nel privato. Non l’ha mai fatto, perché se no il Mercato avrebbe perso.

Il Mercato (leggi la prima domanda) si è comprato l’economia, la politica, i sindacati, e ha deciso che per non perdere profitti doveva far soffrire milioni di lavoratori e per decenni. Avendo bloccato, proprio soffocato a morte, la capacità dello Stato a moneta sovrana di spendere per i cittadini, è rimasto lui, il Mercato, l’unico attore in grado di spendere per noi. “Investimento sì… investimento no… Lo volete?", "Sììì… per carità”, gridiamo tutti. E allora fate quello che vogliamo noi, quello che voglio io dice Marchionne. “Pollo della Fiat, vuoi lavorare?” “Devo, per carità!”, allora vota sì e stai nel pollaio (e lì crepa), se no niente investimento.


Semplice no? Impossibile negare come sia successo esattamente questo: siamo stai venduti, siamo schiavi di quelli che si sono comprati il mondo. Abbiamo meno libertà oggi di quanto ne avesse un contadino sotto il sistema feudale e siamo più indifesi perchè non possiamo avere percezione diretta di quanto ci viene tolto e dato.

Questo è il nocciolo della "questione"

Pomigliano Mirafiori ect etc, non solo "la questione", ma solo l'effetto manifesto di ciò a cui la catena di eventi che è stata innescata, ci sta portando.



Ti quoto in toto e aggiungo..... non "solo l'effetto manifesto di ciò a cui la catena di eventi che è stata innescata ci sta portando", ma l'evento cardine che aprirà, in quanto precedente storico, le danze verso una serie di misure similari in altri ambiti imprenditoriali ed industriali del paese...[V]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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