Quanto spesso vi è capitato di pensare che quello che serve davvero alla NASA è un presidente coraggioso che lanci un programma veramente ambizioso, come Kennedy nel 1961, chiedendo alla NASA di portare astronauti sulla Luna entro la fine del decennio. Possiamo sperare che questo succeda di nuovo? “E’ molto improbabile” spiega lo storico dell’esplorazione spaziale Andrew Chaikin, che crede che quella del programma Apollo sia un’anomalia storica. “Penso che per molti decenni le persone hanno guardato al programma Apollo come un modello su come mettere in piedi un programma spaziale; cioè avere un presidente che lanci una grande sfida e tutto il paese unito si impegna per farcela.Ma questo ha funzionato soltanto una volta,e soltanto nel contesto della Guerra Fredda.”
Gli USA sono andati sulla Luna in quei anni non perché erano una nazione dedicata all’esplorazione, a quanto spiega Chaikin, ma perché sembrava importante politicamente farlo nel contesto della Guerra Fredda contro l’Unione Sovietica. “Appena quest’obbiettivo è stato raggiunto, l’imperativo politico è sparito” spiega Chaikin.
Il 25 Maggio 1961,il presidente Kennedy ha annunciato il suo supporto al programma Apollo davanti al senato,chiedendo che gli USA si impegnino ad arrivare sulla Luna entro la fine degli anni 60. Credit: NASAE’ probabile che non ci saranno in futuro altri annunci simili a quelli di Kennedy, almeno non in questo contesto economico e politico.Anzi, la NASA potrebbe rimanere presto senza soldi, un fatto che enfatizza quanto era unico in realtà il programma Apollo.
“Quello che serve adesso è lo sviluppo di nuove tecnologie che ci permettano di esplorare lo spazio in maniera sostenibile,” spiega Chaikin, autore di “A Man on the Moon: The Voyages of the Apollo Astronauts”. “ci serve un modo di viaggiare nello spazio che non mandi in bancarotta lo stato e che ci permetta nello stesso tempo di aumentare di molto i viaggi e l’esplorazione.Quando avremmo simili tecnologie, allora potrebbe pensare di fare il grande salto e iniziare davvero l’esplorazione di altri pianeti.”
Chaikin dice poi di essere molto entusiasta del lavoro che viene fatto nel settore privato, come per esempio SpaceX, che sta sviluppando un proprio sistema indipendente per arrivare in orbita in maniera sostenibile a prezzi bassissimi. “Questo ci può permettere alla lunga di tornare ad esplorare davvero lo spazio, non solo con sonde robotiche ma anche con equipaggio umano.”
Ad ogni modo, l’unicità del programma Apollo non significa che non era importante, o che non ha lasciato una grandissima eredità all’intera umanità.
“Semplicemente il programma Apollo è stato solo il primo atto di una storia senza fine che vede gli umani lasciare il loro pianeta per avventurarsi verso altri mondi. Apollo è stato il primo passo, quindi è assolutamente monumentale quando si guarda la cosa su questa scala. Penso che le missioni Apollo saranno di grande ispirazione per sempre nella storia umana.”
Le missioni Apollo hanno anche dimostrato a tutti che esplorare lo spazio non era affatto impossibile. “C’era una frase che si usava sempre, nei anni dopo le missioni Apollo… “se siamo riusciti a mettere un uomo sulla luna, allora possiamo anche…(e qui ci si poteva aggiungere qualsiasi cosa, per quanto folle)”" racconta Chaikin. “Lo spirito che caratterizza gli umani può sorpassare sfide anche gigantesche se ci mettiamo insieme tutti a lavorare uniti, e questa penso che sia l’eredità più preziosa che ci portiamo dietro dopo le missioni Apollo, almeno culturalmente.”
“Inoltre,molte sfide tecnologiche che il team intorno ad Apollo ha dovuto affrontare ha forzato le industrie ad accelerare il loro sviluppo. Particolarmente il campo della microelettronica e l’elettronica in generale. Tutte le tecnologie delle comunicazioni e l’informazione, pc inclusi, sono figli di quell’età e quelle industrie. Indubbiamente il programma Apollo è stato il più grande stimolo mai ricevuto.”
Le missioni Apollo hanno anche influenzato molto la nostra cultura. Pensate solo a quante volte avette visto immagini della Terra vista dalla Luna, o di astronauti che camminano sulla Luna. “Siamo riusciti ad arrivare in un posto dove nessun umano era mai arrivato prima,e l’eredità di questo grande viaggio rimarrà per sempre. L’immagine della Terra vista da li ha anche dato una coscienza nuova a tutti noi, facendoci rendere veramente conto che siamo solo una piccola oasi di vita nello spazio e che dobbiamo proteggere questo posto meglio che possiamo.
Lo sapevamo già mentre succedeva che vedere il nostro mondo galleggiare solo nello spazio, era forse la cosa di più grande impatto di tutto il viaggio.”
“Infatti, se si guarda la prima pagina del New York Times il giorno dopo l’atterraggio sulla Luna, sul margine c’è un saggio di un poeta chiamato Archibald MacLeish che parla dell’impatto che queste immagini avranno sulla prospettiva di noi come umani e umanità presente qui sulla Terra. Quindi sicuramente questa è stata una delle cose più forti che il programma Apollo era riuscito a tirare fuori da noi.”
Ma per quanto bello sia tutto quanto, abbiamo fatto presto a pensare ad altro, e quest’impresa è diventato solo storia. “Ed è qui che ci troviamo oggi” spiega Chaikin.
Detto questo, lo storico non pensa che la Luna sia un posto già visto che non merita un ritorno. “Come ben sapete, abbiamo scoperto tanta acqua ghiacciata ai poli della Luna. Abbiamo scoperto acqua ovunque, e segni di passata attività sulla superficie. La Luna è molto più intrigante e affascinante oggi dal punto di vista scientifico di quanto non lo fosse 40 anni fa. Inoltre, la Luna stessa è come una pietra di Rosetta per riuscire a decifrare la storia dell’intero Sistema Solare, oltre a quella del nostro pianeta. “
“E’ un peccato che l’impeto politico per andare sulla Luna è sopravvissuto cosi poco perché parte della Guerra Fredda.” ha concluso Chaikin, “ma finalmente stiamo iniziando pian piano a tornare a guardare con attenzione verso la Luna e tutto quello che ha da offrire.”
http://lunarscience.arc.nasa.gov/multim ... transcripthttp://www.andrewchaikin.com/Fonte: http://link2universe.wordpress.com/2011 ... nanomalia/