02/02/2011, 01:51
[color=blue]«La mia sola colpa è quella di aver fatto il mio mestiere»
http://blog.panorama.it/italia/2011/02/01/%C2%ABla-mia-sola-colpa-e-quella-di-aver-fatto-il-mio-mestiere%C2%BB/
Non sono ancora le 9 quando in casa di Anna Maria Greco, la cronista de Il Giornale «colpevole» di aver scritto un articolo intitolato La doppia morale della Bocassini, suonano alla porta. Tranne la figlia che si sta preparando per uscire, gli altri dormono tutti. Ad alzarsi è il marito. L’uomo non fa in tempo ad aprire, che in un attimo quelli hanno già imboccato la strada per la camera da letto. Manco si trattasse di dover scovare un pericoloso latitante pluricondannato, i carabinieri si presentano in cinque.
Devono subito localizzare la giornalista e notificarle l’ordine di perquisizione disposto dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani nell’ambito dell’indagine a carico del membro laico del Consiglio superiore della magistratura Matteo Brigandì accusato di abuso d’ufficio per aver passato, proprio a lei, un fascicolo riservato. Anna Maria non è indagata di nulla. Ha solo scritto un articolo riguardante un procedimento disciplinare a carico di Ilda Boccassini risalente al 1982 quando, la principale accusatrice di Silvio Berlusconi per il caso Ruby, fu costretta a difendersi davanti al Csm dopo essere stata beccata in atteggiamenti amorosi con un giornalista di Lotta continua. Anna Maria non è indagata, eppure le rivoltano la casa: setacciano stanza per stanza, smontano cassetto per cassetto, controllano foglio per foglio. Alla fine della perquisizione le porteranno via il suo pc personale, le agende, i documenti, ogni singolo foglio con la sigla “Csm” come se non fosse normale trovarne nella casa di una cronista che da vent’anni si occupa di giudiziaria.
«La cosa più grave – racconta Anna Maria a Panorama.it mentre è ancora in attesa di firmare il verbale della perquisizione assistita dal suo avvocato – è che si sono portati via pure il pc di mio figlio al quale io non ho mai nemmeno avuto accesso. Speriamo che almeno quello ce lo restituiscano in fretta». Eh già, perché magari è proprio nel computer del figlio 24enne che Anna Maria avrebbe potuto nascondere il fascicolo incriminato, a meno che non l’abbia occultato nella redazione romana del Giornale perquisita anch’essa in mattinata.
«Io quel fascicolo l’ho visto, ma non ce l’ho. E comunque non sapevo che si trattasse di carte segrete dal momento che riguardano un procedimento risalente all’’82 conclusosi, come ho anche scritto nel mio articolo, con un’assoluzione per la Boccassini. Dov’è il segreto?» . La Greco, che in tutta la sua carriera non ha mai subito una perquisizione domiciliare, non nasconde rabbia e sorpresa. Da una parte è ancora scossa per quanto accaduto poche ore prima in casa sua, dall’altra si sente delusa e amareggiata perché a “denunciarla” su un giornale è stata proprio una che fa il suo stesso mestiere. Anna Maria non fa nomi, ma è semplice capire a chi alluda. Il giorno dopo la pubblicazione del suo articolo, infatti, su Repubblica Liana Milella svela la presunta fonte dello scoop del Giornale sulla Boccassini, ossia lo stesso Brigandì oggi accusato d’abuso d’ufficio.
«Qui siamo davanti a un fatto clamoroso: una giornalista che, invece di tutelare un principio cardine del nostro lavoro come la copertura delle fonti, arriva a fare una cosa del genere. Dovrebbe vergognarsi». Nessun attestato di solidarietà, dunque, da chi per mesi si è battuto contro il bavaglio alla libera informazione? «Macché solidarietà! Da altri sì, non certo dai colleghi di Repubblica».
A parte scovare il fascicolo che le avrebbe passato Brigandì, secondo la Greco, dietro la doppia perquisizione ordinata oggi in casa sua e al Giornale, c’è una chiara intenzione intimidatoria nei confronti di chi esercita questa professione. «Da oggi il mio lavoro diventerà ancora più difficile di quello che è normalmente, – spiega la cronista - occuparsi di giustizia, e in particolare della condotta dei magistrati, è sempre più rischioso. Anche quando hai in mano fatti e documenti certi che comprovano delle responsabilità a loro carico, devi muoverti in punta di piedi».
Secondo la Greco, invece di essere una casa di vetro, trasparente agli occhi dei cittadini, la giustizia è sempre più una casa di piombo, «se nemmeno dopo 30 anni dalla chiusura di un procedimento a suo carico, la gente ha diritto di sapere cosa ha fatto un magistrato, che democrazia è? Perché non si dovrebbe parlare oggi di un fatto che può essere d’interesse per l’opinione pubblica dal momento che quel magistrato si sta occupando di un’indagine che riguarda la privacy di una persona? Perché – si chiede ancora Anna Maria mentre aspetta solo che la lascino andare a casa e riprendere il suo lavoro – i cittadini non dovrebbero sapere certe cose?».[/color]
02/02/2011, 01:58
02/02/2011, 10:01
dark side ha scritto:
wow, vedo che ce la stai mettendo tutta !
ma e' inutile tra poco si vota, bister B e' arrivato al capolinea e la lega con lui.
in quanto alla notizia, su i minzotiggi' e' passata in modo simile.......... per scoprire poi che uno del PDL in corte costituzionale ........
ROMA – Oggi, il Tribunale di Roma ha ordinato la perquisizione nell'abitazione della giornalista Anna Maria Greco, che la scorsa settimana su Il Giornale aveva scritto l’articolo "Verità nascoste, amori privati di Ilda Boccassini". Nel pezzo la cronista ricordava come nel 1982 la Boccassini fosse stata sorpresa in atteggiamenti amorosi con un giornalista di Lotta Continua, circostanza che poi finì al Csm. Le carte riguardanti il “piccante episodio” furono secretate, perché l'azione si risolse con una assoluzione.
Per questa fuga di notizie la segreteria generale del Csm ha presentato la denuncia che ha attivato i pm romani, denuncia peraltro ratificata in serata dal comitato di presidenza del Csm, che “preso atto delle iniziative giudiziarie in corso, si riserva l'adozione di ogni eventuale ulteriore provvedimento di sua competenza”. Il provvedimento, disposto dal pm Silvia Sereni, sarebbe legato alla presunta violazione dell'articolo 323 del codice penale, quello relativo all'abuso d'ufficio. Alla giornalista de Il Giornale le informazioni sarebbero giunte tramite Matteo Brigandì, membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura ex deputato della Lega Nord. Matteo Brigandì, secondo l'accusa, avrebbe passato documenti alla cronista, ed è dunque indagato per abuso d'ufficio dalla Procura di Roma. Nel primo pomeriggio, le forze dell'ordine hanno apposto i sigilli all'ufficio di Brigandì al Csm, che ora rischia la sospensione dal Csm.
ecco ora e' piu' chiaro.
02/02/2011, 11:57
02/02/2011, 11:59
02/02/2011, 17:11
02/02/2011, 17:13
rmnd ha scritto:
Tutte le fughe di notizie che ci sono oggi per esempio sul caso ruby, dalle intercettazioni e stralci d'interrogatorio?
Sono secretati o no?
l'indagine è ancora in corso. Ma non si vede altrettanta solerzia nel ricercare e punire le talpe all'interno dei tribunali (forse perchè le talpe sono i magistrati medesimi) e i giornalisti del fatto, della repubblica, del corriere che li pubblicano.
Non si può trattare un giornalista come un criminale solo per aver pubblicato una notizia.
Ma tu sei uno di quelli che accetta questo andazzo..x i motivi sopra.
02/02/2011, 22:09
DarthEnoch ha scritto:
Articoli su giornalisti che si lamentano di essere perquisiti fin dentro le mutande ne avrò letti come minimo una ventina nella mia breve vita, sempre a seguito di una perquesizione. Quindi le cose sono 2: o i giornalisti sono sensazionalistici (ma va? davvero?) ed esagerano, oppure questa è pratica comune della polizia. In entrambi i casi non ci vedo come possano lamentarsi..
Mai visto la polizia perquisire dei ragazzi sospetti di portare droga o erba? altro che mutande..
02/02/2011, 22:22
dark side ha scritto:
guarda che la talpa e' della lega, all'interno del CSM ! che passa notizie al giornale di berlusconi per sputtanare e delegittimare i giudici che indagano su di lui !
lo sanno anche i sassi!
e' questo che va bene? a senso unico?
il giornale riceve imbeccate da Farnesina e magistratura per fare queste cose da quando il nano e' in politica, le avete insegnate al mondo queste bassezze e volete girare la colpa sulla magistratura.....
ma perfavore, ma quanti specchi avete ancora? oltre che arrampicarsi come gechi ogni tanto bisognerebbe usarli per quello che sono stati costruiti.
02/02/2011, 22:41
02/02/2011, 22:58
rmnd ha scritto:DarthEnoch ha scritto:
Articoli su giornalisti che si lamentano di essere perquisiti fin dentro le mutande ne avrò letti come minimo una ventina nella mia breve vita, sempre a seguito di una perquesizione. Quindi le cose sono 2: o i giornalisti sono sensazionalistici (ma va? davvero?) ed esagerano, oppure questa è pratica comune della polizia. In entrambi i casi non ci vedo come possano lamentarsi..
Mai visto la polizia perquisire dei ragazzi sospetti di portare droga o erba? altro che mutande..
scusa ma che paragone sarebbe?
Paragonare una perquisizione di soggetti sospettati a ragione o a torto di avere della droga con se con una giornalista che fa solo il suo mestiere, cioè pubblicare notizie?
03/02/2011, 01:15
Lawliet ha scritto:
Che memoria corta..
http://www.repubblica.it/politica/2010/03/22/news/digos_repubblica_bari-2833335/
Perquisita la redazione locale del quotidiano nell'ambito dell'inchiesta Rai-Agcom
Sequestrato il computer del giornalista Giuliano Foschini, indagato con Francesco Viviano
Inchiesta intercettazioni
la Digos a "Repubblica" a Bari
BARI - La redazione di Bari di Repubblica è stata perquisita nel pomeriggio da agenti della Digos. La perquisizione rientra nell'ambito delle indagini sulla fuga di notizie riguardanti l'inchiesta Rai-Agcom condotta dalla Procura di Trani.
Gli agenti hanno sequestrato il computer utilizzato da Giuliano Foschini, uno dei due giornalisti indagati nella vicenda. Nei giorni scorsi analoga perquisizione era stata fatta nella sede romana dello stesso quotidiano dove lavora Francesco Viviano, l'altro giornalista indagato.
Le indagini, che la procura di Trani ha affidato alla Digos di Bari, riguardano documenti contenenti alcune intercettazioni dell'inchiesta, che sarebbero stati trafugati nell'ufficio del gip. Per questa vicenda Viviano è indagato per furto e pubblicazione di atti segreti, Foschini per ricettazione.
03/02/2011, 01:31
03/02/2011, 01:58
rmnd ha scritto:
E le talpe che sputtano invece Berlusconi e i suoi amichetti dove pensi che siano . Sempre nei tribunali. E chissà magari anche qualche membro del CSM. Chi può dirlo visto che queste talpe nessuno le scova?
03/02/2011, 14:27
rmnd ha scritto:
Non ti fa pensare però che la fuga di notizie sul caso 'puttanopoli' sia a danno di Berlusconi, perchè ormai tutto quello che c'era da raccogliere è stato raccolto e quindi può essere divulgato, mentre la fuga di notizie di Trani è stato un danno per le indagini?
La fuga di notizie di Trani chi ha favorito? I magistrati o Berlusconi?
Io penso abbia favorito Berlusconi compromettendo le indagini anche se questo non era certo l'intento dei due giornalisti di Repubblica.
Favorito Berlusconi perchè alla fine delle indagini la notizia sarebbe saltata fuori comunque. Ma in questo caso è saltata fuori in anticipo, favorendo di fatto Berlusconi il quale avrà attivato le opportune contromisure come l'invio degli ispettori a Trani ed evitando ulteriori pressioni all'Agcom.
La differenza è questa : se le fughe di notizie hanno il beneplacito della magistratura non succede nulla. Se la fuga avviene danneggiando le indagini della magistratura o come nel caso della Boccassini, la magistratura stessa, ecco che scatta la reazione.
Quei 2 giornalisti della sede locale di Repubblica hanno 'toppato' i tempi di pubblicazione della notizia e sono stati puniti.