In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
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03/02/2011, 17:37

Eheheheh.... nel frattempo, i lupi ballano....



'Attenzione a sviluppi Medio Oriente'
Trichet, siamo in pemanente allerta


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03 febbraio, 16:55

FRANCOFORTE - La Banca centrale europea presta ''estrema attenzione alle tensioni geopolitiche'' in corso nel Medio Oriente. Lo ha detto il presidente della Bce Jean-CLaude Trichet, rispondendo a una domanda sulla possibilita' che si inneschi un rialzo dei prezzi petroliferi durevole.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 76816.html




CECCHINI SPARANO SU FOLLA A TAHRIR - La tv Al Jazira ha riferito che "cecchini" appostati su tetti sparano sulla folla a piazza Tahrir al Cairo. Intanto il ministero della sanità egiziano, citato sempre dall'emittente Al Jazira in inglese, afferma che sono almeno 13 le persone morte e circa 1.200 quelle rimaste ferite negli scontri della notte.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06833.html

03/02/2011, 17:54

soleado3083 ha scritto:

Diego ha scritto:

soleado3083 ha scritto:
[br]...... Purtroppo in Italia,come la penso io,non succedera' una rivolta generale come sta succedendo appunto in questi paesi Nord Africani............


scusa ma non capisco...quel purtroppo cosa vorrebbe dire....

Vorresti che succedesse una cosa cosi anche da noi?
Vorresti violenze e morti per le strade?
Distruzione e saccheggi?

non capisco, questo modo di vedere le cose, sinceramente quando leggo ...frasi tipo .....speriamo in una rivoluzione...guerra civile etc......mi chiedo se chi lo scrive sappia di cosa sta parlando.

Io personalemente ho visto con i miei occhi, cosa puo' fare una rivolta civile, e sinceramente spero non capiti mai da noi...
Anche perche' nessuno e dico nessuno di noi sarebbe piu' al sicuro....da nulla.[:(]


Non commento proprio quello che hai detto perche' non hai capito proprio il senso di quello che volevo dire.


allora scusa ma spiegati meglio...perche' da quello che hai scritto.....sembra che aspetti una cosa simile...
scrivere purtroppo...significa....peccato non capiti anche da noi.

in ogni caso, il commento su quello che ho scritto , puoi farlo indipendentemente, dal senso della tua frase...al massimo me lo spieghi meglio ( se vuoi) visto che ho frainteso la tua frase.[;)]

04/02/2011, 14:30

Diego ha scritto:

soleado3083 ha scritto:

Diego ha scritto:

[quote]soleado3083 ha scritto:
[br]...... Purtroppo in Italia,come la penso io,non succedera' una rivolta generale come sta succedendo appunto in questi paesi Nord Africani............


scusa ma non capisco...quel purtroppo cosa vorrebbe dire....

Vorresti che succedesse una cosa cosi anche da noi?
Vorresti violenze e morti per le strade?
Distruzione e saccheggi?

non capisco, questo modo di vedere le cose, sinceramente quando leggo ...frasi tipo .....speriamo in una rivoluzione...guerra civile etc......mi chiedo se chi lo scrive sappia di cosa sta parlando.

Io personalemente ho visto con i miei occhi, cosa puo' fare una rivolta civile, e sinceramente spero non capiti mai da noi...
Anche perche' nessuno e dico nessuno di noi sarebbe piu' al sicuro....da nulla.[:(]


Non commento proprio quello che hai detto perche' non hai capito proprio il senso di quello che volevo dire.


allora scusa ma spiegati meglio...perche' da quello che hai scritto.....sembra che aspetti una cosa simile...
scrivere purtroppo...significa....peccato non capiti anche da noi.

in ogni caso, il commento su quello che ho scritto , puoi farlo indipendentemente, dal senso della tua frase...al massimo me lo spieghi meglio ( se vuoi) visto che ho frainteso la tua frase.[;)]
[/quote]

Io volevo dire solo che purtroppo una rivolta qui in Italia non succedera' mai e con il dire rivolta non vuol dire per forza che devono succedere uccisioni e caos a non finire.Si guardi cosa ha fatto Gandhi con la non violenza.Ghandi con la sua non violenza ha dato l'indipendenza all'India.Martin Luther King con la non violenza ha combattuto per i diritti dei neri in America.E le loro rivolte chiaramente erano pacifiche.Io sono per una rivolta qui in Italia ma pacifica dove tutti si ribellano al sistema che ci sta sottomettendo di giorno in giorno,ma e' anche vero che se succedera',qui poi saranno cavoli amari per tutti perche' di pacifico non avra' proprio nulla.

04/02/2011, 20:03

soleado3083 ha scritto:

Diego ha scritto:

soleado3083 ha scritto:

[quote]Diego ha scritto:

[quote]soleado3083 ha scritto:
[br]...... Purtroppo in Italia,come la penso io,non succedera' una rivolta generale come sta succedendo appunto in questi paesi Nord Africani............


scusa ma non capisco...quel purtroppo cosa vorrebbe dire....

Vorresti che succedesse una cosa cosi anche da noi?
Vorresti violenze e morti per le strade?
Distruzione e saccheggi?

non capisco, questo modo di vedere le cose, sinceramente quando leggo ...frasi tipo .....speriamo in una rivoluzione...guerra civile etc......mi chiedo se chi lo scrive sappia di cosa sta parlando.

Io personalemente ho visto con i miei occhi, cosa puo' fare una rivolta civile, e sinceramente spero non capiti mai da noi...
Anche perche' nessuno e dico nessuno di noi sarebbe piu' al sicuro....da nulla. [:(]


Non commento proprio quello che hai detto perche' non hai capito proprio il senso di quello che volevo dire.


allora scusa ma spiegati meglio...perche' da quello che hai scritto.....sembra che aspetti una cosa simile...
scrivere purtroppo...significa....peccato non capiti anche da noi.

in ogni caso, il commento su quello che ho scritto , puoi farlo indipendentemente, dal senso della tua frase...al massimo me lo spieghi meglio ( se vuoi) visto che ho frainteso la tua frase. [;)]
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Io volevo dire solo che purtroppo una rivolta qui in Italia non succedera' mai e con il dire rivolta non vuol dire per forza che devono succedere uccisioni e caos a non finire.Si guardi cosa ha fatto Gandhi con la non violenza.Ghandi con la sua non violenza ha dato l'indipendenza all'India.Martin Luther King con la non violenza ha combattuto per i diritti dei neri in America.E le loro rivolte chiaramente erano pacifiche.Io sono per una rivolta qui in Italia ma pacifica dove tutti si ribellano al sistema che ci sta sottomettendo di giorno in giorno,ma e' anche vero che se succedera',qui poi saranno cavoli amari per tutti perche' di pacifico non avra' proprio nulla.
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si su questo hai ragione...adesso ho inteso LOL denghiu [;)]

04/02/2011, 20:56

Speriamo che queste rivolte portino vera democrazia e che impediscano in futuro le ingerenze degli stati occidentali.
Che ognuno faccia a casa sua quello che meglio crede.[:D]

04/02/2011, 23:37

Diego ha scritto:

soleado3083 ha scritto:
[br]...... Purtroppo in Italia,come la penso io,non succedera' una rivolta generale come sta succedendo appunto in questi paesi Nord Africani............


scusa ma non capisco...quel purtroppo cosa vorrebbe dire....

Vorresti che succedesse una cosa cosi anche da noi?
Vorresti violenze e morti per le strade?
Distruzione e saccheggi?

non capisco, questo modo di vedere le cose, sinceramente quando leggo ...frasi tipo .....speriamo in una rivoluzione...guerra civile etc......mi chiedo se chi lo scrive sappia di cosa sta parlando.

Io personalemente ho visto con i miei occhi, cosa puo' fare una rivolta civile, e sinceramente spero non capiti mai da noi...
Anche perche' nessuno e dico nessuno di noi sarebbe piu' al sicuro....da nulla.[:(]

Io l'avevo predetto tempo fa su questo forum quello che poteva succedere nei paesi nel Nord Africa se si continuava questa politica da parte dei paesi Occidentali,ma sicuro che nessuna mi ha creduto.
Le rivolte da parte dei popoli cominciano sempre con manifestazioni pacifiche e per colpa dei Governanti che le fanno diventare Rivoluzioni,in quanto si arroccano a non cedere il potere a qualunque costo.

05/02/2011, 01:08

LE SQUADRE DELLA MORTE ISRAELIANE
PRONTE A INFILTRARE LE PROTESTE EGIZIANE ?


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feb 4th, 2011 - FONTE: KAWTHER.INFO

Fonte: http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... -egiziane/

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha offerto al proprio omologo nel governo egiziano, Omar Suleiman, che è anche il capo dei servizi egiziani, di inviare squadre della morte, i gruppi degli assassini sionisti professionisti che indossano abiti civili arabi, conosciuti anche come “mistaaravim”, a infiltrare i dimostranti in Egitto per uccidere i capi dell’opposizione e il movimento rivoluzionario che partecipa alle proteste contro il regime dittatoriale di Hosni Mubarak e dei suoi criminali

Il giornale ebraico israeliano “Maariv” ha rivelato ieri che funzionari di alto livello dell’ufficio di Benjamin Netanyahu hanno avuto nei giorni scorsi una serie di telefonate con Suleiman e lo hanno edotto sulla urgente necessità di un coordinamento della “sicurezza” su diverse questioni tra Israele e l’Egitto. Il giornale ha aggiunto che la prevenzione delle armi di contrabbando attraverso i tunnel tra il confine dell’Egitto e quello della Striscia di Gaza è stata solo una delle questioni, tra le altre, che i funzionari hanno discusso.
L’agenzia Quds Press, citando fonti israeliane, ha detto che lo stato sionista ebraico ha offerto al Generale Omar Suleiman, ora nominato dal dittatore Mubarak “vice-Presidente della Repubblica di Egitto”, di mettere “tutte le risorse potenziali” a sua disposizione “per proteggere il regime in Egitto”, inclusa l’attuazione di “operazioni specifiche per prevenire la rivoluzione popolare”, e gli ha chiesto di lavorare insieme per impedire quelle che hanno chiamato “le armi di contrabbando alla Striscia di Gaza”.
Quds Press ha aggiunto che un funzionario dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato che loro avevano chiamato Suleiman domenica 30 gennaio 2011 per esprimere la loro preoccupazione sulla situazione in Egitto, offrendogli le risorse dei servizi israeliani al fine di attuare operazioni speciali per porre fine alle proteste.
La fonte israeliana ha aggiunto che Netanyahu e Suleiman hanno discusso dei possibili modi per mettere in sicurezza il “confine” dell’Egitto con l’entità ebraico-sionista. Il primo ministro israeliano ha offerto a Suleiman di mettere le risorse dell’entità sionista a sua disposizione se lui riteneva che il proprio regime era in pericolo.
D’altro lato, rappresentanti del governo americano hanno chiamato diverse volte funzionari egiziani per discutere la questione delle preoccupazioni israeliane per la sicurezza nei confini comuni della penisola del Sinai. Dopo tali chiamate, l’Egitto ha riposizionato migliaia di soldati nella penisola del Sinai per proteggere la cosiddetta “sicurezza” israeliana con il consenso di Israele, per rafforzare la sicurezza di fronte alle proteste che chiedono la caduta del Presidente egiziano Hosni Mubarak, che si sono diffuse in tutto l’Egitto.
Secondo il trattato di pace tra Egitto e Israele siglato nel 1979, il Sinai è un’area demilitarizzata. Ma lo “stato” ebraico chiede che l’Egitto dispieghi le sue forze nella regione ogni qualvolta ci sia bisogno di proteggere l’entità sionista. Nel 2005, quando Israele ritirò le sue forze da Gaza, l’Egitto dispiegò le sue forze nel Sinai, per la prima volta dopo la firma del cosiddetto “trattato di pace”, per proteggere il confine tra Gaza e l’Egitto.
La Cancelliera tedesca Angela Merkel, accompagnata da più della metà del suo governo, arrivata oggi 1 febbraio 2011 in Israele per discutere la questione della sicurezza israeliana e dei desiderata di Israele per ogni nuovo governo che potrebbe venire dichiarato in Egitto alla luce della rivoluzione egiziana contro l’attuale regime, ha dichiarato che “il mondo deve costringere” l’Egitto a continuare a tener fede al decrepito “trattato di pace” siglato nel 1979. l’ex ambasciatore americano in Egitto, Frank Wisner, è tornato al Cairo per incontrare alti funzionari egiziani e per discutere la questione della sicurezza israeliana e delle sue richieste, e della possibilità di un trasferimento di poteri in Egitto in favore di un regime pro-Stati Uniti e pro-Israele sulla scia di una crisi che attanaglia l’Egitto da una settimana.
Oggi, oltre 8 milioni di manifestanti hanno dimostrato in piazza Tahir al Cairo, e in altre città contro il Presidente Mubarak e il suo regime. I dimostranti hanno chiesto a Mubarak di abbandonare il potere, di “andarsene”, di “andare all’inferno”, e di lasciare il paese per permettere l’inizio di una nuova era di democrazia in Medio Oriente. Hanno cantato “la nazione vuole giustiziare il presidente” e hanno impiccato un fantoccio come simbolo di Mubarak in piazza Tahir. Nello stesso tempo, in diverse centinaia di migliaia hanno manifestato a Alessandria, Suez, Mansoura, Damnhour, Arish, Tanta, e a El-Mahalla el-Kubra contro Mubarak. Le richieste dei manifestanti sono le stesse: che Mubarak abbandoni il potere e se ne vada.


Versione originale:
Fonte: http://www.kawther.info
Link: http://www.kawther.info/wpr/2011/02/01/ ... n-protests
Versione italiana:
Fonte: http://andreacarancini.blogspot.com/
Link: http://andreacarancini.blogspot.com/201 ... liane.html
Traduzione a cura DI ANDREA CARANCINI

05/02/2011, 13:15

Ma infatti le manifestazioni iniziano quasi sempre in modo pacifico.Poi ci sono i governanti come Mubarak che spengono Internet commettendo un attentato alla democrazia e all'intelligenza di un popolo che e' allo stremo.Allora in quel caso,e non posso dargli torto,le manifestazioni diventano violente.Ma la violenza attira sempre altra violenza.

05/02/2011, 13:53

C' è fermento in tutto il mondo, speriamo solo che chi detiene il potere capisca il momento, anche se ho parecchi dubbi.

05/02/2011, 18:09

E' vero che qui era presumibile,ma l'ondata delle piazze non sembra arrestarsi e "si avvicina a casa".....


Serbia/ Decine di migliaia in piazza per chiedere elezioni... -2-

Belgrado, 5 feb. (TMNews) - "Cambiare" è la parola d'ordine dei manifestanti. "Cambiare questa situazione in cui pochi ricchi e potenti si rafforzano e la brava genete muore di fame", spiega a Tmnews Larina le ragioni della sua presenza in piazza. "Ho 63 anni e vivo con una pensione di 74 euro al mese, non riesco più nemmeno a fare la spesa". Marko di anni ne ha 26, arriva da "un villaggio di campagna a tre ore da Belgrado" in cerca "di una speranza per noi giovani. Sono disoccupato - prosegue - vivo di espedienti e non sopporto l'idea di andarmene all'estero in cerca di fortuna: è in Serbia, nel mio paese, che voglio costruire il mio futuro e mettere al mondo i miei figli".
I temi economici e sociali sono al centro della protesta dell'opposizione, che arriva nel pieno di un'ondata di scioperi e malcontento sociale. "Da dieci lunghi anni la Serbia è ostaggio di governi criminali, fatti di privilegi e corruzione" ha detto Nikolic. Il quale si è schierato contro le principali scelte di politica economiche annunciate dal governo per il 2011, a partire dalla privatizzazione di Telekom Srbija. "E' un furto" ha contestato Nikolic, per il quale cui "in tale momento di difficoltà è assurdo vendere l'azienda più redditizia del paese". In Serbia il salario medio è di 350-390 euro mensili e il tasso di disoccupazione ha toccato soglia 26,7% a fine 2010, quando l'inflazione è stata del 10,3% su base annua.
Nonostante l'alta partecipazione, la manifestazione indetta da Sns- in coalizione con altri partiti minori - si è svolta in un clima assolutamente pacifico, senza richiedere l'intervento della polizia schierata in tenuta antisommossa in tutti i punti 'nevralgici' del centro città, dalle sede delle isitituzioni nazionali, a quelle delle ambasciate occidentali. "Siamo la parte buona della Serbia, siamo per un cambiamento pacifico" ha ribadito il leader del Partito progressista serbo, Nikolic. "Elezioni, elezioni" gli rispondeva a una voce sola la folla.



http://notizie.virgilio.it/notizie/este ... 98632.html

05/02/2011, 19:41

Al Cairo, una Limousine del corpo diplomatico,
falcia 20 dimostranti...... [xx(]

05/02/2011, 20:08

Thethirdeye ha scritto:


Al Cairo, una Limousine del corpo diplomatico,
falcia 20 dimostranti...... [xx(]




Alla faccia del bicarbonato di sodio [8)]

06/02/2011, 18:53

La Cina preferisce censurare le rivolte egiziane

By Edoardo Capuano - Posted on 04 febbraio 2011

CensuraI media statali cinesi evitano di commentare le proteste di piazza in Egitto e la cronaca è stata riportata tra le notizie di secondo piano, a differenza che nel resto del mondo. Esperti dicono che ci sono troppe analogie con la situazione cinese e troppi collegamenti con le proteste e il massacro di piazza Tiananmen nel giugno 1989.

I media non mostrano le immagini delle proteste di piazza, o dei carri armati per le strade come nel 1989 cinese (nella foto: un manifestante egiziano si oppone alla marcia di un carro armato dell’esercito). Fonti giornalistiche dicono che è stato loro “indicato” di utilizzare solo le notizie diramate dall’agenzia statale ufficiale Xinhua. Alcuni giornali si sono limitati a dire che i cinesi in Egitto sono rimpatriati con voli straordinari.

Sui siti web cinesi sono censurate le parole “Egitto” e “Tunisia”, dopo che erano stati messi in rete articoli e immagini sulle proteste e sui carri armati per le strade, con commenti come: “Questi sono i veri soldati del popolo. L’esercito egiziano non ha aperto il fuoco contro i propri padri e fratelli”.

L’ex giornalista Li Datong spiega che “è una storia a cui il governo è molto sensibile e ricorda i fatti del 1989”.

Lo scienziato politico Liu Junning osserva che le proteste in Egitto mostrano che i regimi autoritari sono molto più vulnerabili e fragili di quanto possano apparire.

L’agenzia Xinhua, nell’edizione in inglese, evidenzia come alcuni egiziani siano contrari alle proteste di piazza e hanno persino “distribuito volantini tra i dimostranti, sollecitando la gente a evitare violenza e caos”. La televisione statale parla soprattutto delle feste per il Capodanno cinese e ha relegato in secondo piano le proteste in Egitto.

Fa eccezione il Global Times, popolare tabloid del Pcc, che ha parlato delle proteste in Tunisia e in Egitto soprattutto per sottolineare che sarà difficile che lì sorga una democrazia “di stile occidentale”.

Esperti notano che la situazione in Cina è molto diversa, perché il potere del Partito Comunista cinese è solido e lo sviluppo economico ha portato milioni di persone fuori dalla povertà, a differenza dell’Egitto dove ne hanno beneficiato soprattutto le classi dominanti e non la maggioranza della popolazione. Ma gli internauti la pensano in modo diverso e nei primi giorni delle proteste sono fioriti commenti sarcastici come: “Corruzione crescente, inflazione, alti prezzi per le case. Penso che c’è un altro Paese simile, ma quale potrebbe essere?”

Hu Xingdou storico dell’Università Sun Yat-sen a Guangzhou, ammonisce che “se l’economia rallenta o crolla, è molto probabile che in Cina emergano proteste per il diffuso malcontento verso il governo”.

http://www.ecplanet.com/node/2283

06/02/2011, 18:53

Emhm...... ora tutto è più chiaro, per la pupazza.... [8)]




Mubarak ha rubato $70 miliardi di dollari

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DITTATORI - La stima e' fatta da diversi analisti, sulla base delle proprieta' immobiliari del rais egiziano, della moglie Suzanne e dei figli Alaa e Gamal e su conti bancari svizzeri e britannici.

Pubblicato il 05 febbraio 2011

Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1078936

Il patrimonio personale di Hosni Mubarak e della sua famiglia ammonta a circa 70 miliardi di dollari (circa 51 miliardi di euro). La stima e' fatta da diversi analisti, sulla base delle proprieta' immobiliari del rais, della moglie Suzanne e dei figli Alaa e Gamal e su conti bancari svizzeri e britannici. Ville, case di lusso e proprieta' dei Mubarak sono state localizzate a Londra, nel quartiere di Belgravia, a Manhattan e a Beverly Hills, mentre e' della famiglia del rais gran parte di Sharm el Sheikh.

06/02/2011, 22:39

Pero', guarda caso sono sempre gli Occidentali che proteggono i denari rubati al loro popolo dai Dittatori.
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