Cita:
kore ha scritto:
Mi fai pensare che devi per forza sostenere il contrario di ciò che dico semplicemente perchè hai degli interessi da difendere, (così puoi sostenere che, se Cottignoli si sbaglia su queste cose, si sbaglia anche sui restauri), infatti non argomenti con ragionamenti completi e logici. Se è così ogni forma di discussione fra noi non ha valore! Io ti contesto punto per punto e tu butti là solo qualche trovata,una cosa su 10!!!
Cita:
kore ha scritto: Ops...mi sa che stavolta ho un po' frainteso le tue parole Learco...
![Compiaciuto [8)]](./images/smilies/UF/icon_smile_shy.gif)
e ho buttato una serie di bombe a mano!!!Mi sa che sono in sindrome...heheheh!!
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Non preoccuparti, capisco bene l'entusiamo nel sostenere le proprie ragioni, che a volte ci prende un po' la mano... anzi la tastiera
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
Comunque, quello che voglio far capire è diverso.
Chiunque può sostenere di aver scoperto "il vero significato" di qualsiasi opera d'arte, ma deve proporre prove precise e convincenti. Se poi la tesi sostenuta è "fuori dall'ordinario" come quella su corpi e mani scambiati, rifatti, cancellati, nascosti... nel
Cenacolo, in una specie di romanzesco complotto alla "codice da Vinci", oppure quella della montagna dell'
Annunciazione che in realtà sarebbe una donna velata con leggio e libro (una "sfinge", una "Grande Madre" la definisce Cottignoli), allora le prove devono essere altrettanto straordinarie.
Non basta dire "io ci vedo questo"... così è solo letteratura. Buona o cattiva non importa, rimane letteratura.
Perché la propria ipotesi possa essere condivisa da altri bisogna trovare prove, sia storiche che visive, più convincenti di quelle esposte (io infatti per quanto mi sforzi non vedo donne velate in quelle montagne).
Di opere d'arte che negli ultimi due secoli sono state palestra di ardite interpretazioni, mancando una documentazione storica su soggetto e committenza, ce ne sono molte.
Prova a pensare a tutte le interpretazioni della
Tempesta di Giorgione, della
Primavera di Botticelli, della
Flagellazione di Piero della Francesca, della pala d'Altare di Isenheim di Grunewald...
Sono argomenti che mi interessano e su tutti questi ho letto molto. Ma le interpretazioni, più o meno efficaci, più o meno condivisibili, sono sostenute da una meticolosa documentazione.
Tornando alla montagna dell'Annunciazione trovo molto convincente l'ipotesi di Alberto Natali, che cita brani dai sermoni di Bernardo di Chiaravalle sul tema dell'Annunciazione (infatti il dipinto di Leonardo, fino a un secolo fa attribuito al Ghirlandaio, si trovava nell'abbazia di Monteoliveto, fondata da Giovanni Tolomei, devotissimo di San Bernardo). Riporto qui alcuni brani di Natali:
E' assai significativo che proprio l'immagine del "mons montium" - il monte dei monti - quasi si apra la prima omelia di San Bernardo sull'Annunciazione.
"
In verità in quel giorno i monti hanno stillato dolcezza, e i colli fecero scorrere latte e miele quando dall'alto dei cieli stillava la rugiada e le nubi piovevano il giusto e la terra si apriva, germogliando con letizia il Salvatore; quando, manifestando il Signore la sua benignità, e dando alla nostra terra il suo frutto, su quel monte dei monti, monte pingue e ferace, la misericordia e la verità si incontrarono, la giustizia e la pace si incontrarono"
L'inventore del concetto di "monte dei monti" però non è Bernardo, ma, come scrive Natali "un esegeta da lui molto amato", Sant'Agostino, che scrisse: "
Monte di Dio, monte fertile, monte pingue [...] C'è un monte chiamato con questo nome, cioè il Selmon. E quale monte dobbiamo intendere come monte di Dio, monte fecondo [...] se non Cristo Signore..."
E soprattutto quest'ultima frase citata da Natali, in cui Agostino cita il profeta Isaia: "
Il monte, come insegna il testo del Profeta, è il Signore stesso [...] il mare è questo mondo per tutti i pagani".
Natali prosegue dicendo che "
proprio una montagna che sorge dal mare, svettando sui monti che le stanno d'intorno, è quanto risulta dipinto dal Vinci là dove s'apre il sipario del corteo arboreo..."
Ovviamente non posso ricopiare tutto il saggio di Natali che cita molti altri testi che possono essere alla base del soggetto di questa Annunciazione.
Finisco dicendo che questo tipo di analisi (condivisibile o no) segue un metodo di indagine corretto, ovvero cercare nei testi religiosi e soprattutto nella committenza il "programma iconografico" di un'opera come questa che mette in scena l'Annunciazione, ovvero un soggetto religioso.
Non è l'
Annunciazione ma una più laica
Dichiarazione d'amore?
Ho appena richiesto il libro di Cottignoli e lo leggerò, sono curioso di sapere quali prove ha trovato per dire che un dipinto che si trovava in una abbazia ha quel soggetto profano e il monte sullo sfondo raffigura la primordiale "Grande Madre".
Se dovessi aggiungere una mia personale interpretazione di questa
Annunciazione, mi chiederei come mai il basamento del leggio assomiglia tanto ad una tomba. Anzi "è" una tomba in quanto le decorazioni sono praticamente le stesse che ritroviamo nella tomba realizzata dal Verrocchio (maestro di Leonardo) per Giovanni e Piero de' Medici.
E proverei a cercare riscontri in altre opere d'arte in cui troviamo contemporaneamente riferimenti alla nascita e alla morte di Gesù. Mi viene in mente una
Annunciazione del Maestro di Flemalle in cui vediamo un minuscolo bambino Gesù che, nella posa di un piccolo Superman
![Felice [:)]](./images/smilies/UF/icon_smile.gif)
, plana verso Maria portando in spalla la sua croce in miniatura

oppure la
Madonna col Bambino di Bonsignori, in cui il piccolo Gesù è adagiato non sulla classica mangiatoia della stalla, ma su un blocco di marmo. Un marmo che Federico Zeri (
Dietro l'immagine, pagg. 13-15) ha riconosciuto essere lo stesso del Cristo morto del Mantegna, ovvero quella che era definita "Pietra dell'Unzione" e che secondo la tradizione sarebbe quella sulla quale fu collocato il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla croce.
http://www.luigiimpieriartpages.net/sul ... gnori.htmlMa anche nella
Madonna Bardi di Botticelli troviamo una piccola crocifissione proprio sotto la Madonna col bambino, e molti sono gli altri esempi di accostamenti simili che sarebbe assurdo (e noioso) stare qui a elencare.
