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05/02/2011, 12:01

Infatti, c'è da chiedersi con quale diritto amerikani e tedeski mettono becco nella vicenda egiziana. Si vede che l'autodeterminazione dei popoli (non parlo di quelli padani che non esistono ... rotfl) non è una cosa per tutti.
Ultima modifica di eSQueL il 05/02/2011, 12:02, modificato 1 volta in totale.

06/02/2011, 11:44

eSQueL ha scritto:

Infatti, c'è da chiedersi con quale diritto amerikani e tedeski mettono becco nella vicenda egiziana. Si vede che l'autodeterminazione dei popoli (non parlo di quelli padani che non esistono ... rotfl) non è una cosa per tutti.
Per i tedeschi non sò, ma gli americani sono abituati a mettere il becco e comandare dove gli pare( vedi le varie guerre scoppiate negli ultimi anni). La grande crisi mondiale è scoppiata grazie a loro. Sembra quasi che tengano le redini de mondo (anzi, togliamo pure sembra).

06/02/2011, 11:51

eSQueL ha scritto:

Infatti, c'è da chiedersi con quale diritto amerikani e tedeski mettono becco nella vicenda egiziana.


RIVOLUZIONI COLORATE: TUTTO SECONDO I PIANI
http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... o-i-piani/

11/02/2011, 11:14

mik.300 ha scritto:

iLGambero ha scritto:

ribadisco..:
-mubarack e` eletto o no?
c sono le elezioni presidenziali o no?
(a me pare di si`..)

http://it.wikipedia.org/wiki/Egitto#Que ... emocratica
-el baradei..
e` vero..
adesso ha corretto il tiro..
intende presiedere un governo provvisorio
su mandato delle opposizioni..(cioe`di chi?)
fino alle prossime elezioni..
ecc. ecc.
le prime sue dichiarazioni sono state pero`
di tutt`altro tenore..
"mubarack lo sostituisco io.."

Questo non mi risulta, almeno non in quei termini.

non penso che tutti icriminali della capitale
si sianmo dati appuntamento
per razziare il museo..
il 99% sono manifestanti..
(=> facciamo casino cosi` otteniamo visibilita`..)

Ottengono visibilità distruggendo i simboli della loro storia ? Ma non credo proprio che si possa arrivare a questo cinismo. No, secondo me sono vandali e delinquenti vari.
Ripeto... se accadesse in Italia i giovani andrebbero secondo te a sfregiare le pitture di Pompei o saccheggiare gli Uffizi?
su... non è pensabile... come dicevo in Egitto il nazionalismo è molto forte.

-le rivoluzioni NON sono democratiche..
questa non l`ho capita..
quindi tulipani, rose,cedri, verdi arancioni
sono stati tutti colpi di stato illegali (come penso)?
spiega meglio............[/i]

Intendevo che la rivoluzione in sè, è un atto promosso da una parte o più parti per sovvertire uno status quo dove una parte o più parte sono preponderanti. E' ovvio che l'atto rivoluzionario in sè non può essere democratico. E' ciò che accade DOPO le rivoluzioni che può segnare una svolta democratica o non-democratica.
Quanto alle rivoluzioni colorate, si è ben visto che il DOPO rivoluzione in realtà ha avuto spesso ben poco di democratico. Quelle secondo me senza alcun dubbio sono state pilotate e manovrate dall'esterno (USA).

L'Egitto invece secondo me è un caso molto strano e diverso.
Ho letto diverse cose in questi giorni, e sembra che dietro effettivamente ci sia, credo per la prima volta, una mobilitazione orizzontale, di persone, in gran parte giovani, che si sono mossi tramite internet e il passaparola.
Quindi una vera e propria rivolta popolare, senza connotazioni ideologiche.
Questo è vero soprattutto perché gli stessi partiti di "opposizione" (in realtà in Egitto non esistono partiti di opposizione, così come non esiste una stampa libera) sono stati spiazzati dalla cosa.
Se ci sono dietro imboccamenti esterni, mettiamo gli USA, non credo che facciano capo agli USA in sè, ma a qualcosa di più defilato e meno esposto. E' emblematico il fatto che gli USA in 3 giorni abbiano avuto tre posizioni completamente diverse.
Oggi poi Israele chiede ad USA e UE di appoggiare Mubarak.

Resta da vedere come evolveranno le cose, per capire che cosa bolle in pentola, per tutti non solo per loro.




ascolta..
ho visto il link..
(aggiornato alle recenti sommosse
e, suppongo, rivisto completamente
=> l`egitto viene descritto come l`inferno..
sembra l`iraq di saddam..)
non ho preso l`egitto ad esempio di democrazia..
(e quale sarebbe d`esempio? noi ? gli usa?)
ho solo detto :
mubarack viene eletto, si o no ?
dal link..


Mohammed Hosn#299; Mub#257;rak è presidente dal 14 ottobre 1981, data dell'assassinio del presidente Mohammed Anwar El-Sadat; è stato eletto al suo quinto mandato nel settembre 2005, nella prima elezione presidenziale pluralistica, con l'88,6% dei voti (Ayman Nur del Ghad ottenne il 7,3%, Numan Gumaa del Wafd il 2,9%). I votanti furono però solo il 23% degli elettori

el baradei vuole succedergli?
si candidasse e vincesse le elezioni.
dire a mubarack "vattene a casa c penso io "
non e` molto democratico..
poi ha corretto il tiro, lo so..
ma vatti a leggere le prime dichiarazioni..
e` una questione di metodo..
solo questo..

dici che stavolta e` tutto
genuino, vero,
ecc. ecc.
boh..sara`..speriamo..
ma com`e` che ste rivoluzioni
sembrano tutte fotocopia?
libano,iran, georgia,ukraina,
ecc. ecc.
google, twitter, facebook..
stessi slogan, stesse modalita`,
stesse tempistiche..




eh il "democratico" el baradei

El Baradei all'esercito: salvate il paese 2 –
L'ex direttore dell'Aiea Mohammed El Baradei ha ammonito ieri sera su Twitter che l'Egitto sta per "esplodere" ed ha chiesto alle forze armate di "salvare il paese". In un messaggio messo online attraverso il sito di microblogging poco dopo il discorso in cui il presidente Hosni Mubarak ha annunciato che non intende dimettersi pur promettendo di cedere alcuni poteri al suo vice Omar Suleiman, El Baradei ha sollecitato la mobilitazione dell'esercito.

il mondo va all'incontrario..
per imporre la democrazia
ci vuole..l'esercito..

11/02/2011, 12:33

eSQueL ha scritto:

Infatti, c'è da chiedersi con quale diritto amerikani e tedeski mettono becco nella vicenda egiziana. Si vede che l'autodeterminazione dei popoli (non parlo di quelli padani che non esistono ... rotfl) non è una cosa per tutti.


La seconda parte potevi risparmiartela, visto che non centra con il contesto.

11/02/2011, 12:48

Obama combatte la stessa guerra di Bush, con altri metodi, per esportare la democrazia. Intanto l'esercito revoca lo stato d'emergenza e chiede alla piazza il ritorno alla normalità


Come si vincono le guerre nell'era della globalizzazione? Muovendo gli eserciti? Talvolta sì, ma il risultato non è sempre soddisfacente e i costi spesso risultano superiori ai benefici. Ne sa qualcosa George Bush che nel 2001 si scagliò contro i talebani in Afghanistan e nel 2003 contro Saddam in Irak. Siamo nel 2011, quei conflitti durano ancora e la vittoria finale non è assicurata. Se l’America avesse usato altri metodi, probabilmente avrebbe risparmiato migliaia di vite, molti miliardi di dollari e ottenuto risultati più concreti e duraturi.

È la lezione che ha appreso Barack Obama, il quale in realtà sta combattendo la stessa guerra di Bush, nel senso che ne condivide le finalità strategiche. Che cosa voleva George W? Esportare la democrazia e, soprattutto, sostituire in Medio Oriente regimi decadenti, retti da leader impopolari, con regimi più rispettabili e leader più affidabili. Pensateci bene: è esattamente quel che si propone Barack Obama in Egitto e Tunisia. A cambiare è il metodo.

L'attuale inquilino della Casa Bianca opta per il soft power e per il proseguimento delle tecniche usate in Ucraina, Georgia e Serbia nella prima metà degli anni Duemila. Ricordate la protesta degli studenti di Belgrado che costrinse Milosevic alla fuga? E l'emozionante Rivoluzione arancione di Kiev? E quella Rosa contro Shevardnadze? Allora i media si emozionarono, esaltando la rivincita del popolo; oggi, però, sappiamo - documenti alla mano - che quelle rivolte non furono affatto spontanee, ma preparate con cura e sapientemente attizzate da società private di Pubbliche relazioni, che agivano per conto del Dipartimento di Stato. Washington aveva capito che, agendo con la dovuta cautela, la piazza poteva essere usata a proprio vantaggio.

Lo stesso sta avvenendo in queste settimane in Tunisia e in Egitto. Non limitatevi alle dichiarazioni ufficiali, alcune sono obbligate e rientrano in un gioco delle parti. Chiedetevi, piuttosto... Chi ha deciso la rivolta prima a Tunisi e ora al Cairo? L'esercito, che si è rifiutato di sparare sulla folla, legittimando le richieste dei manifestanti. E a chi sono legati i vertici militari egiziani e tunisini? Saldamente agli Stati Uniti. Chi comanda ora al posto di Ben Ali? I generali, democratici, nelle intenzioni, ma pur sempre generali.
La Tunisia, Paese piccolo, moderato e privo di risorse naturali strategiche, rappresentava il banco di prova. Il test è andato benissimo e allora Washington ha deciso di tentare con il più grande, ma più rischioso, Egitto. La nostra non è un'insinuazione, ma una deduzione. Fondata. Nei giorni giorni scorsi il Daily Telegraph ha scoperto, sepolto nel sito di Wikileaks, uno dei pochi documenti interessanti finiti nelle mani dell’ambiguo Assange. Documenti che rivelavano come nell'autunno del 2008 il Dipartimento di Stato avesse invitato a Washington diversi blogger e oppositori di Mubarak, intenzionati creare un'Alleanza democratica, che aveva come obiettivo finale quello di provocare un cambiamento di regime. Quando? Nel 2011, prima delle elezioni presidenziali. Scoop che che il governo Usa ha minimizzato e contestualizzato.

Però chiedetevi: chi ha dato, politicamente, il colpo di grazia a Ben Ali? E chi ha messo alle corde Mubarak? Sempre Barack Obama, il quale oggi al Cairo può contare sull'esercito e sul vice presidente, un altro generale, Suleiman; il vero uomo forte. L’analogia con Tunisi è eclatante.

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http://www.ilgiornale.it/esteri/obama_t ... comments=1

11/02/2011, 13:00

Gente nuova, politica vecchia.[:D]

11/02/2011, 18:25

vero green [8D]

11/02/2011, 18:26

Egitto, finisce era di Mubarak, folla in festa
venerdì 11 febbraio 2011 17:49 Stampa quest’articolo [-] Testo [+]



IL CAIRO (Reuters) - Hosni Mubarak ha dato oggi le dimissioni da presidente dell'Egitto, consegnando il potere nelle mani delle forze armate. Dopo tre decenni di governo autocratico ha ceduto alle pressioni dei manifestanti e dei militari che gli chiedevano di uscire di scena.

Il vicepresidente Omar Suleiman ha detto che un consiglio militare governerà il più popoloso paese del mondo arabo. Libere elezioni presidenziali sono state promesse per settembre.

Uno speaker ha dato l'annuncio in piazza Tahrir al Cairo, dove centinaia di migliaia di persone sono scoppiate in lacrime, festeggiando ed abbracciandosi al canto di: "Il popolo ha abbattuto il regime". Altri gridavano: "Allah Akbar (Dio è grande)".

La folla sta invadendo le strade di tutto il paese per festeggiare.

La caduta dell'82enne Mubarak dopo 18 giorni di proteste di piazza senza precedenti segna una vittoria per il movimento popolare ed è destinata a scuotere i regimi autocratici in tutto il mondo arabo.

Mubarak, riferiscono diverse fonti, ha lasciato Il Cairo per atterrare a Sharm el Sheikh, la nota località balneare sul Mar Rosso.

Il capo della diplomazia dell'Unione europea, Catherine Ashton, ha detto alla notizia delle dimissioni che queste "aprono la strada a riforme più rapide ed efficaci", e ha invocato un dialogo per la formazione di un governo con ampia base di rappresentanza "che rispetti le aspirazioni del popolo egiziano e gli dia stabilità".

Il presidente americano Barack Obama, ha annunciato la Casa Bianca, farà una dichiarazione sulle dimissioni di Mubarak alle 19.30 italiane.

-- Sul sito http://www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia


http://it.reuters.com/article/topNews/i ... DF20110211

11/02/2011, 18:41

Il grido dei manifestanti: "Abbiamo battuto il regime" 70 –
Cenatinaia di migliaia di persone festeggiano a piazza Tahrir, l'annuncio delle dimissioni di Hosni Mubarak. Dalla piazza si leva il coro ''il popolo ha abbattuto il regime!''

17:09
Dimissioni Mubarak, boato della piazza 69 –
La piazza Tahir ha accolto con un immenso boato l'annuncio di pochi minuti fa del vice presidente Omar Suleiman delle dimissioni da presidente egiziano Hosni Mubarak.

17:01
Mubarak si è dimesso, pieno potere a esercito 68 –
Mubarak si è dimesso, pieno potere a esercito. Il vicepresidente egiziano Omar Suleiman ha annunciato in televisione che il presidente ha rinunciato al suo mandato presidenziale e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari dello stato

-dimissioni mubarak,
-pieno potere all`esercito,
-parlamento sciolto,
-> la gente festeggia..

ma non c`e` qualcosa di
..strano???

faccio notare che fino a ieri
il "presidente" mubarack
era il paladino dell`occidente.
.
trattato con tutti i riguardi..
adesso l`hanno degradato ai livelli di saddam..
Ultima modifica di mik.300 il 11/02/2011, 18:45, modificato 1 volta in totale.

11/02/2011, 18:50

Sono da mettere tutti in lavatrice, con uno sbiancante e un ammorbidente.[:o)]

11/02/2011, 20:38

greenwarrior ha scritto:

Sono da mettere tutti in lavatrice, con uno sbiancante e un ammorbidente.[:o)]
......ed asciugare per bene!!!

13/02/2011, 11:37

mik.300 ha scritto:

Il grido dei manifestanti: "Abbiamo battuto il regime" 70 –
Cenatinaia di migliaia di persone festeggiano a piazza Tahrir, l'annuncio delle dimissioni di Hosni Mubarak. Dalla piazza si leva il coro ''il popolo ha abbattuto il regime!''

17:09
Dimissioni Mubarak, boato della piazza 69 –
La piazza Tahir ha accolto con un immenso boato l'annuncio di pochi minuti fa del vice presidente Omar Suleiman delle dimissioni da presidente egiziano Hosni Mubarak.

17:01
Mubarak si è dimesso, pieno potere a esercito 68 –
Mubarak si è dimesso, pieno potere a esercito. Il vicepresidente egiziano Omar Suleiman ha annunciato in televisione che il presidente ha rinunciato al suo mandato presidenziale e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari dello stato

-dimissioni mubarak,
-pieno potere all`esercito,
-parlamento sciolto,
-> la gente festeggia..

ma non c`e` qualcosa di
..strano???


faccio notare che fino a ieri
il "presidente" mubarack
era il paladino dell`occidente.
.
trattato con tutti i riguardi..
adesso l`hanno degradato ai livelli di saddam..




http://www.repubblica.it/esteri/2011/02 ... -12399263/

IL CAIRO - Il capo della polizia militare egiziana ha detto ai manifestanti di smontare le tende che da oltre quindici giorni sono diventate uno dei simboli delle proteste in piazza Tahrir. "Non vogliamo nessun sit in nella piazza oggi", ha detto Mohamed Ibrahim Moustafa Ali, parlando con manifestanti e giornalisti mentre i soldati rimuovevano le tende dalla piazza epicentro delle manifestazioni di questi giorni.

In piazza Tahrir sono rimasti circa 2.000 manifestanti. La maggior parte, infatti, è andata via venerdì dopo l'annuncio delle dimissioni del presidente Hosni Mubarak 1. I carriarmati dell'esercito, posizionati sin dall'inizio delle proteste agli ingressi della piazza, si trovano ancora al loro posto ma non bloccano gli accessi.

"Non ce ne vogliamo andare, resteremo qui fino a che l'esercito non accoglie le nostre richieste", dice Nur Kewrsha, studente di 24 anni, che ha passato la notte in piazza Tahrir. "L'esercito vuole uccidere la rivoluzione, vuole che la gente se ne vada", aggiunge Abu Tasneem, professore di francese di Alessandria che è accampato sulla piazza da 10 giorni.


eh....

..a me viene in mente
la favola del re travicello,
dileggiato e scacciato dai suoi..
finchè non ne prende il posto uno..peggiore..

io non so se codesti
c sono o c fanno..

ragazzi..
vista la tunisia..
se cade gheddafi..
qui c troviamo con 100.000 immigrati
dall'oggi al domani
Ultima modifica di mik.300 il 13/02/2011, 11:57, modificato 1 volta in totale.

13/02/2011, 13:31

mik.300 ha scritto:

ragazzi..
vista la tunisia..
se cade gheddafi..
qui c troviamo con 100.000 immigrati
dall'oggi al domani[/i]

No no..,al contrario,formeranno un blocco e non vedremmo più nessun Nord-Africano in Europa!,e allora sì che i nostri governanti Europei dovrebbero preoccuparsi.

13/02/2011, 14:58

bleffort ha scritto:

mik.300 ha scritto:

ragazzi..
vista la tunisia..
se cade gheddafi..
qui c troviamo con 100.000 immigrati
dall'oggi al domani[/i]

No no..,al contrario,formeranno un blocco e non vedremmo più nessun Nord-Africano in Europa!,e allora sì che i nostri governanti Europei dovrebbero preoccuparsi.


Per quanto possa interessare agli europei......... Lo considerano un problema nostro e ci daranno una mano solo quando saranno invasi anche loro.[xx(]
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