PIRAMIDI, ANCORA PIRAMIDI, NIENT'ALTRO CHE PIRAMIDI...
di Mauro Paoletti
per Edicolaweb
Dopo la notizia della scoperta di piramidi alle Mauritius, non si può fare a meno di parlare ancora di tali costruzioni, che sembrano spuntare come funghi sotto ogni collina.
Già, perché nella maggior parte delle segnalazioni si indicano colline dalla forma piramidale, con i fianchi inclinati a 45 gradi, facendo apparire il tutto come il famoso "chiodo fisso".
Quindi elenchiamo i siti dove si trovano, o si troverebbero, tali monumenti.
Non visiteremo terre esotiche o deserti di sabbia, sotto cui si potrebbero celare costruzioni, misteriosi custodi di inimmaginabili segreti; al contrario, dopo una breve e dovuta escursione alle Mauritius, percorreremo le regioni dell'Europa, con un particolare riguardo al territorio italiano.
Nella piana di Plaine Magnein, nelle Mauritius è stata segnalata la presenza di sette piramidi a gradoni, erette utilizzando pietre - per la maggior parte laviche - senza uso di malta; piramidi che al massimo raggiungono i dodici metri di altezza.
Sembra che tre costruzioni situate in prossimità dell'aeroporto risultino allineate, secondo Simone Corradini - al quale si deve la segnalazione della loro esistenza - con le stelle della cintura di Orione come quelle egizie.
Correlando queste piramidi a quelle di Guimar, dato che presentano le stesse caratteristiche, dovrebbero essere allineate ai solstizi; in particolare una di esse con quello d'estate che nell'emisfero sud si verifica, guarda caso, il 21 dicembre (data che ci rimanda ad una nota profezia riguardante il 2012).
Vista la conformazione del terreno si osserverebbe un doppio tramonto, fenomeno osservato anche a Guimar a Tenerife.
Tutto va, ovviamente, verificato ulteriormente e non sarà cosa facile, visto che per i locali non si tratta di piramidi antiche, bensì di cumuli di pietre formati per rendere i campi coltivabili.
La coltivazione in atto è quella della canna da zucchero ed i contadini hanno il timore che i loro terreni vengano dichiarati zone archeologiche e non più agricole, con tutto quello che ne consegue.
Sembra che sotto il dominio della Gran Bretagna alcune piramidi fossero state dichiarate monumenti storici; una volta che Mauritius acquistò la sua indipendenza la cosa decadde.
La canna da zucchero che, con la sua altezza può raggiungere i cinque metri, ha nascosto nel tempo alcuni di questi "monumenti". In tema di beni storici, va aggiunta la latitanza del governo più propenso, per ragione economiche, a favorire la proficua produzione di canna da zucchero.
Al di là delle questioni economico-politiche del territorio, nell'isola sono presenti anche immensi e lunghi muri di pietra larghi fino a tre metri, utilizzati oggi per custodire gli animali al pascolo. Ostacoli che rendono fisicamente impossibile la totale esplorazione del territorio per l'opposizione dei proprietari.
Altra strana curiosità la presenza di fori circolari, lisci e profondi circa 30 centimetri, presenti su alcune pietre, che richiamano quelli rinvenuti sulle pietre delle cave di Aswan, in Egitto. Anche in questo caso un mistero di come, quando e da chi, siano stati realizzati.
Da Simone Corradini è stato segnalato anche un "complesso di piccole piramidi, enorme sia per l'estensione, sia per il numero delle costruzioni".
Complesso di piramidi situato nel sito di Grand-bois che si estende per chilometri intorno all'omonimo paese e sembra che alcune siano state demolite per far posto ad edifici e campi da coltivare.
Anche queste costruzioni sono realizzate con le stesse tecniche delle altre, composte da due tipi di rocce, una lavica e l'altra biancastra e di piccola mole.
Tutto questo riguardo le Mauritius, ma sono state segnalate altre "piramidi" più vicino a noi.
La Pravda, nel 2006, riportò la notizia riguardo il ritrovamento di gigantesche piramidi, simili a quelle egizie, nella zona di Lugansk, in Ucraina. Sarebbero affiorate, per così dire, dal terreno dal momento che furono scoperte solo le parti superiori delle costruzioni, per il resto completamente interrate.
Secondo gli scienziati sarebbero stati necessari ben dieci anni per rivederle nella loro totalità.
Da quell'annuncio non abbiamo più notizie in merito.
Abbiamo già accennato anni fa a quelle rinvenute a Sebastopoli, nella penisola di Crimea, scoperte fortuitamente. Ben 37 piramidi completamente interrate le cui misure confermano che il rapporto base-altezza è quello tipico delle piramidi antiche.
Altre piramidi sono state scoperte nell'Uzbekistan, nelle regioni di Kashandariyn e Samarcanda, di forma tetraedrica come quelle egizie, con le pareti completamente lisce e un altezza compresa fra i 12 e i 15 metri, risalenti al 2700 a.C..
Seppur mai messo in evidenza, anche il territorio greco conta ben 16 piramidi, di cui la più conosciuta e importante è quella di Hellinikon, nell'Argolide, in prossimità delle sorgenti del Kephalari. Appare come una torre di 7 e 9 metri, con una pendenza di 60° e 3,5 metri di altezza, costituita da grandi blocchi trapezoidali di pietra grigia, di controversa datazione.
Piramidi esistono in Francia. Nei pressi di Autun, in Borgogna, si trovano i resti di una costruzione indicata come piramide, conosciuta come "Pietra di Couhard", risalente al I° secolo d.C.. In origine alta 33 metri e ricoperta da lastre di pietra calcarea bianca, costruita sopra una collinetta.
Stesso metodo per la costruzione della piramide di Arzon, sul Petit Mont che si affaccia sul golfo del Morbihan in Bretagna; alta oltre 7 metri, costituita da 10.000 m3 di pietre posate a secco, come quelle delle Canarie; una struttura a gradoni di forma irregolare fatta risalire al periodo neolitico.
A quasi 7.000 anni fa risale il complesso di Barnenez, sempre in Bretagna, considerato il primo monumento megalitico dell'Europa. Fino al 1950 proprietà privata è stato utilizzato come cava.
La successiva scoperta delle camere ha bloccato l'attività. Il restauro e gli scavi hanno restituito un "Cairn" di 72 metri di lunghezza, 25 di larghezza e 8 di altezza.
Costruito con circa 14.000 tonnellate di pietra, contiene 11 camere megalitiche, costruite con lastre di ardesia e granito, accessibili da passaggi paralleli stretti e lunghi. Presenta facciate ripide e un profilo a gradini. I numerosi i simboli incisi sulle pietre, raffiguranti archi, asce, onde o serpenti, sono simili a quelli trovati in altri monumenti megalitici della Bretagna.
Nella foresta austriaca, nella regione di Waldviertel, si trova l'omonima piramide a quattro gradoni circolari, realizzati con piccole pietre di granito posate a secco. Il diametro del primo gradino è di 16,5 metri, quello più alto di 7 metri, la stessa misura dell'altezza. Datazione e finalità risultano tuttora ignote. Si ritiene parte di un complesso più esteso, dal momento che sono stati rinvenuti nei pressi resti di mura.
Infine approdiamo in Italia, ma qui le "piramidi", non si presentano tutte come "mucchi di pietre disposte a secco".
In Sardegna, nei pressi di Porto Torres, si trova Monte d'Accodi dove si può osservare una piramide di 9 metri d'altezza e quasi 40x30 metri di base, che ricorda nella forma gli ziggurat mesopotamici. Al centro una rampa di 40 metri raggiunge la sommità della costruzione dove, probabilmente, un tempo esisteva un'atra camera. La costruzione risalirebbe circa al 2800 a.C..
In Sicilia, oltre alla piramide di Pietraperzia, presso Caltanisetta, una costruzione imponente con quattro rampe di scalini e altari sacrificali, costituita da pietre di grandi dimensione saldamente incastonate in complesso nel quale si nota un preciso lavoro costruttivo, sono segnalati altri gruppi di piramidi.
Il maggiore di questi gruppi si estende lungo un semicerchio intorno all'Etna. Un altro è composto da dieci costruzioni nella Valle dell'Alcantara, presso Costigliole, in provincia di Catania.
Come documentato da Antoine Gigal, sono in bella vista o celate dalla vegetazione, o all'interno di proprietà private; alcune in rovina, ridotte a brulle colline sotto le quali si scorgono ancora i blocchi di pietra, oltre 40 piramidi a gradoni di varia forma; rettangolari, quadrate, coniche, con o senza rampa d'accesso o scale.
S'incontrano a Randazzo, Bronte, Adrano, Passopisciaro, Francavilla. La piramide più grande, a nord est del vulcano, ricoperta di ulivi e vigne, raggiunge i 35 metri di altezza; possiede una base di 23 metri, con una ripida scalinata.
La piramide di Catena ha ben visibile la rampa d'accesso. Tra Passopisciaro e Francavilla una piramide rettangolare mostra ancora i suoi gradini diritti con angoli arrotondati e la scalinata per arrivare la piattaforma situata in alto.
Sempre in località Pietraperzia sono state scoperte tre piramidi in linea retta, allineate con la Pietra forata attraverso la quale, nel periodo del solstizio, passano i raggi del sole che vanno a lambire le piramidi.
La maggior parte dei monumenti siciliani sono costituiti da gradoni formati con pietre di origine vulcanica poste a secco - come a Guimar - orientate verso i punti cardinali.
La notizia del ritrovamento di piramidi all'interno di colline in Bosnia, a Visoko, la rivelazione che in Cina, volutamente, antiche piramidi sono state trasformate in colline, ha innescato una sorta di psicosi. Ogni collina con i fianchi che presentano una certa inclinazione diviene una potenziale piramide. Vengono in tal modo segnalate costruzioni piramidali in ogni dove.
All'interno del parco naturale della Val Curone, un architetto avrebbe scoperto simili colline vicine al comune di Rovagnate, meglio conosciute come le piramidi di Montevecchia. Sarebbero state rilevate attraverso l'osservazione satellitare ed in seguito oggetto di rilevamenti effettuati dai ricercatori Gabriela Lukacs e Nenad Djurdjevic.
Le piramidi avrebbero una base di 100 metri, tracce di blocchi di pietra assemblati da uomini e non dalla natura, un'altezza di 40 e 50 metri, un'inclinazione di circa 43° e, inoltre, sarebbero allineate con il passaggio Orione all'alba del solstizio d'estate. Due di esse sono parallele e hanno i lati allineati con i punti cardinali salvo una deviazione di 12°, la terza leggermente spostata.
La piramide nota come "collina dei cipressi" ha una cima piatta dove sono presenti gli alberi.
La piramide chiamata "Belvedere Cereda" è un altopiano di 9x18 metri per diciotto dove sono presenti smisurati blocchi di pietra; a terra giacciono un paio di monoliti in parte interrati, mentre il lato principale della collina è orientato a Est in modo perfetto. Molti i resti archeologici sulle colline.
La terza piramide è coperta da un fitto bosco che, in effetti, nasconde la sua forma; ha un solo alto visibile a est ed è più grande delle altre due.
Si stima siano antiche 5.000-6.000 anni. Nella zona non sarebbero le sole; altre nove colline con terrazzamenti nasconderebbero altrettante costruzioni piramidali.
Altre "piramidi" sono segnalate a Cividale nel Friuli. Anche in questo luogo si parla di tre formazioni collinari disposte come la cintura di Orione. Situate nei pressi di Rualis, lungo la strada che porta a Prepotto. Anche per tali costruzioni si indica l'anno 6.000 come quello di costruzione.
Tra le province di Caserta e Benevento altre tre "piramidi" o "colline". La principale posta vicino a Sant'Agata dei Goti, chiamata "Collina Ariella", notata nello stesso periodo in cui vennero citate quelle presenti in Bosnia. Sembra che prima degli anni sessanta fosse stata intrapresa la sua trasformazione in cava estrattiva sull'angolo esposto a nord.
Le altre due formazioni si trovano a Moiano e vicino a Caiazzo, dove sono presenti anche i resti di mura megalitiche.
Il nostro viaggio si chiude in Toscana dove, a un chilometro da Pontassieve, percorrendo la strada di Rosano, si possono osservare tre a colline piramidali con un'angolazione di 45°, scalate nella grandezza come le piramidi egizie, ma con i lati orientati verso nord est anziché esattamente a nord.
I costruttori? Un assoluto mistero. I Pelasgi? Il Popolo del Mare? Origini celtiche? Nel caso di Pontassieve sembra che circa 25.000 anni fa fossero stati presenti insediamenti paleolitici presso il fiume Sieve, insediamenti riscontrati sia nell'alto Mugello che più a sud.
Non si può concludere senza parlare dell'Egitto da dove giunge notizia, per voce del Sovraintendente all'Antichità Zahi Hawass, del previsto ritrovamento - nel corso del corrente anno 2011 - di una piramide sepolta sotto terra nella zona Dashur, individuata tramite le immagini satellitari. "In questo momento stiamo scavando questa piramide...", ha detto Hawass in una intervista. Hawass ritiene che la piramide sepolta potrebbe appartenere a un re della 13a dinastia.
Sulle orme di Osmanagic, al lavoro a Visoko, in Serbia, si è aperta una caccia alle "piramidi"?
Quindi piramidi, ancora piramidi, nient'altro che piramidi... O forse soltanto monti e colline, come nel caso del Monte Gonare in Sardegna?
È indubbio, però, che la presenza di un elevato numero di piramidi in tutto il globo presuppone non una specifica caratteristica Egizia, o Maya, o Azteca, ma quella di una grande civiltà perduta che continuiamo a chiamare Atlantidea che occupava molte terre in tempi remoti. Molto remoti... Una civiltà che avrebbe trasmesso l'insegnamento e l'uso di erigere tali monumenti ai popoli venuti in contatto con essa.
Ipotesi. Nient'altro!
Tali monumenti testimoniano, però, una storia ben diversa da quella accettata.
Come un tempo si costruivano piramidi, oggi, noi, innalziamo grattacieli; tante "torri di Babele", verso quelle stelle che hanno visto passare su questa terra quei popoli, quelle civiltà, di cui ancora non conosciamo tutto e che ci hanno lasciato questi enigmatici monumenti che il tempo sembra aver nascosto sotto comuni colline, dalla sommità delle quali, quei popoli, gli sconosciuti "costruttori", osservavano le stesse stelle che illuminano i nostri cieli.
http://www.edicolaweb.net/edic200a.htm