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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Il vaso di Dorchester
MessaggioInviato: 11/02/2011, 14:04 
Non ho trovato sul forum questo argomento.
Forse mi sbaglio, comunque....

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Si tratta di un altro reperto "impossibile", quello citato da Charles Fort e ritrovato in seguito al brillamento di un massiccio conglomerato di roccia a Dorchester, Massachusetts, nel 1851. Tra i frammenti di roccia generati dall' esplosione, venne individuato un sottile reperto concavo di metallo, accanto al quale ve ne era una ltro del tutto simile. Si scoprì che i pezzi combaciavano perfettamente tra loro a formare un recipiente a campana alto 11,4 centimetri, largo 6,3 centimetri alla sommità e 16,5 centimetri alla base, l' oggetto era spesso 3 millimetri e composto principalmente d' argento.
Presso la sommità, dove apparentemente la maniglia si era spezzata, l' oggetto presentava un orifizio di circa 4 centimetri di diametro. Presentava raffinate decorazioni eseguite con un tipo di saldatura.
La roccia nella quale fu rinvenuto era un granito formatosi almeno un miliardo di anni fa.


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Grigio
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MessaggioInviato: 11/02/2011, 16:32 
cè modo di autenticare la fonte? qualcuno ha visto il vaso di recente? o è solo una "voce" di una "voce" di uno che sparge voci?


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MessaggioInviato: 11/02/2011, 17:39 
cari amici,
si ne avevamo parlato, forse nel vecchio forum
comunque il vaso è "sparito", ciò che rimane è il trafiletto del gionale dell'epoca, che riporta più o meno quello detto in questo topic.

vedere anche
http://it.wikipedia.org/wiki/Vaso_di_Dorchester
ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 11/02/2011, 17:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/02/2011, 09:19 
Riporto quello scritto da wikipedia.


Cita:
Il vaso di Dorchester è una vaso metallico (probabilmente una lega di zinco e argento), che sarebbe stato trovato durante alcuni lavori edili a Dorchester, nel Massachusetts (USA) nel 1851, incluso in uno strato di pietra che alcuni affermano risalire a circa 320 milioni anni fa. Per questo motivo viene spesso definito come un OOPArt.
Le circostanze dubbie del ritrovamento hanno suggerito anche la possibilità che possa trattarsi di una bufala.

Circostanze del ritrovamento
La prima fonte documentata che fa riferimento al vaso di Dorchester è il numero 38 della rivista Scientific American del 5 giugno 1852 . Il trafiletto dello Scientific American riportava a sua volta un articolo di un altro giornale, il Transcript di Boston:
Alcuni giorni fa è stata prodotta una potente esplosione nella roccia della Meeting House Hill, nel quartiere di Dorchester, pochi isolati a sud della sala conferenze del Rev. Sig. Hall. L’esplosione ha prodotto un’immensa quantità di pietrame, alcuni pezzi del peso di alcune tonnellate, e ha scagliato frammenti più piccoli in tutte le direzioni. Tra questi è stato raccolto un vaso metallico separato in due pezzi, per la frattura provocata dall’esplosione. Le due parti riunite formano un vaso a forma di campana, alto 11,4 cm, largo 16,5 cm alla base e 6,3 cm in cima, e di circa tre millimetri di spessore.[...]
L'articolo proseguiva descrivendo le decorazioni del vaso ("sei figure di un fiore, o un bouquet, splendidamente intarsiato nell'argento puro, e attorno alla parte bassa una pergola, o tralcio, intarsiata anch'essa nell'argento"), e affermava che il vaso sarebbe stato sepolto in una roccia puddinga, a circa 4.63 metri di profondità. L'articolo del Transcript si chiudeva con la domanda:
Non c'è alcun dubbio che questa curiosità era saltata fuori dalla roccia, come sopra detto; ma vuole il Professor Agassiz, o qualche altro scienziato, dirci per favore come questo è arrivato lì? L’argomento è degno d’investigazione, perché in questo caso non vi è alcun inganno.
Lo Scientific American chiudeva invece l'articolo con un commento ironico, e piuttosto scettico nei confronti del ritrovamento:
Quanto sopra proviene dal Transcript di Boston e quello che ci stupisce è come il Transcript può supporre che il Prof. Agassiz sia qualificato a dirci come sia arrivato lì più di John Doyle, il fabbro ferraio. Non si tratta di una questione di zoologia, botanica o geologia, ma una questione relativa ad un antico vaso metallico, forse fatto da Tuba-Cain, il primo abitante di Dorchester.
L'ultima frase è un riferimento ironico a Tubal-Cain, figlio di Adamo ed Eva, indicato nella Bibbia come il primo fabbro dell'umanità.

L’interpretazione come OOPART
La roccia puddinga da cui si afferma essere stato estratto il vaso è un conglomerato basaltico formatosi in epoche preistoriche (Devoniano superiore o Permiano).
Secondo lo scopritore, il vaso sarebbe stato inglobato nella roccia al momento della sua formazione, e pertanto il reperto avrebbe almeno 100.000 anni, essendo dunque in contrasto con la storia dell'uomo fino ad ora conosciuta (sarebbe, quindi, un OOPArt). Tuttavia le circostanze del ritrovamento (la presunta "esplosione", l'assenza di documenti verificabili e le testimonianze giornalistiche poco affidabili), non permettono di avere certezze sulla provenienza del vaso dall'interno della roccia.
Le piante della decorazione secondo i sostenitori dell'origine misteriosa dell'oggetto rappresenterebbero esemplari dello Sphenophyllum laurae, una pianta fossile risalente al Carbonifero superiore.
L'argomento presuppone tuttavia che la decorazione del vaso costituisca una rappresentazione realistica di una pianta, mentre nel campo decorativo è assai più comune utilizzare forme vegetali stilizzate senza alcun diretto riferimento ad oggetti realmente esistenti.
L'articolo originale oltretutto non conteneva alcuna foto dell'oggetto, che appare invece, senza alcuna informazione sulla fonte, negli articoli recenti. Inoltre l'oggetto della foto è decorato con quattro grandi fiori mentre nell'articolo del 1852 si parla di sei fiori. L'aspetto del vaso fotografato, che non mostra alcuna frattura o danno, fa pensare ad un comune portacandela realizzato nello stile dell'epoca.
Con il tempo il vaso scomparve. Diverse sono le interpretazioni: i sostenitori della sua autenticità sostengono una tesi complottistica secondo cui la scomparsa sarebbe dovuta alla volontà di nascondere l'autenticità dell'artefatto da parte del "mondo scientifico", mentre gli scettici sono convinti che la scomparsa sia da attribuirsi al fatto che gli autori abbiano ritenuto che la bufala avrebbe potuto essere scoperta con delle analisi dal vero.
Un'ulteriore elemento a favore della tesi della bufala è il fatto che il vaso sarebbe stato trovato nel basalto, quindi in una roccia di origine magmatica proveniente dalle profondità della crosta terrestre. Il basalto nel mantello si trova in fusione a temperature comprese tra 3000 e 4000 °C, con temperatura media di 3700 °C. Nessun metallo mantiene comportamento duttile a quelle temperature, nemmeno le leghe di rame-tungsteno il cui punto di fusione è di 3410 °C, e che sono solide solo a temperature inferiori ai 1080 °C. Queste sono ad oggi considerate come i metalli dal punto di fusione più alto.
Per comparazione, il presunto metallo del vaso non potrebbe rimanere solido oltre i 1030 °C, e avrebbe comportamento duttile al di sopra dei 960 °C.
Il debunker Biagio Catalano fa notare che il "vaso" risulti quasi identico quanto a forma e decorazioni ad un poggiapipa indiano, allora conservato al Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya (ex Prince of Wales Museum) di Mumbai, così come raffigurato nel libro "Arte indiana" (Arnoldo Mondadori Editore,1964), di K. Bharatha Iyer.



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L'articolo del giornale dell'epoca

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MessaggioInviato: 12/02/2011, 11:40 
Veramente, il Permiano e il Devoniano non risalgono a soli 100.000 anni fa, cioè praticamente l'altroieri, ma ad ere di alcune centinaia di milioni di anni, ancora prima della nascita dei dinosauri, diciamo subito prima del Carbonifero, che fu l'epoca di dominio degli anfibi sulla terraferma, con foreste di felci arborescenti.
Quello che è incredibile, dunque, sarebbe che possano essere esistite delle civiltà sulla Terra quando i primi animali erano appena usciti dall'acqua sotto forma di artropodi ed anfibi..... neanche lontanamente simili a qualsiasi forma dotata di intelligenza, anche se si accoglie l'idea che alcuni dinosauri potrebbero aver sviluppato un'intelligenza simile a quella umana.
Ovviamente, l'unica spiegazione possibile, se il reperto fosse autentico, sarebbe che l'oggetto ha un'origine aliena, fabbricato forse da una comunità di emigranti stabilitasi sul nostro mondo, allora deserto, con un clime caldo e fertile, con una fauna presumibilmente poco pericolosa, quindi adatto a una colonizzazione.... peccato che la storia non mi convinca più che altro per lo stato troppo "perfetto" del reperto..... sembra appena uscito dalla fonderia!


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MessaggioInviato: 12/02/2011, 11:49 
C'è da dire questo però:

"l'oggetto della foto è decorato con quattro grandi fiori mentre nell'articolo del 1852 si parla di sei fiori"

Quindi può essere che la foto non sia il "vaso" reale.
Ovviamente sempre che esista realmente.


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MessaggioInviato: 12/02/2011, 16:54 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Veramente, il Permiano e il Devoniano non risalgono a soli 100.000 anni fa, cioè praticamente l'altroieri, ma ad ere di alcune centinaia di milioni di anni,


E' vero , ma quello che fanno gli scienziati e' spostare sempre piu' indietro l'inizio delle vare ere geologiche , probabilmente in quegli anni (1850) facevano risalire quei periodi a 100 000 anni fa.
In " archeologia proibita" Cremo e Thompson fanno risalire lo strato di roccia dove sarebbe stato ritrovato il vaso a piu' di seicento milioni di anni fà .
Comunque nel libro la scoperta e' riportata fra i ritrovamenti dubbi , ed essere nei ritrovamenti " dubbiosi " in quel libro significa con buona probabilita' essere un bufala.


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Marziano
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MessaggioInviato: 14/02/2011, 11:17 
Effettivamente le notizie che emergono sono alquanto divergenti.
Si passa da una datazione della roccia che va dai 300 milioni ai 600 milioni di anni fa.
La materia del vaso passa da un acciao, ad un ferro grezzo per finire con una lega sconosciuta.
[:(]


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MessaggioInviato: 14/02/2011, 11:31 
La cosa che più mi inquieta è che le piante incise sul vaso, parrebbe che non fossero ancora conosciute, al momento della scoperta.
Se così fosse e se il vaso risale effettivamente ad epoche così remote allora .... c'é qualcosa che non quadra.
O forse quadra eccome!

Quanti altri mondi, sono esistiti su questa terra, prima del nostro?
Quanto indietro nel tempo e quante volte l’Umanità avrà ricominciato daccapo il suo cammino?
Quanto tempo passerà prima che ricominci di nuovo?


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MessaggioInviato: 14/02/2011, 13:24 
Cita:
Pianetamarte2010 ha scritto:


Quanti altri mondi, sono esistiti su questa terra, prima del nostro?
Quanto indietro nel tempo e quante volte l’Umanità avrà ricominciato daccapo il suo cammino?
Quanto tempo passerà prima che ricominci di nuovo?


Welcome to the club.... e' questo che mi piacerebbe sapere.

Quante volte siamo rinati su questa terra senza che lo abbiamo saputo?
Milioni di anni.. potremmo esserci evoluti 10 volte...[:D]



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