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MessaggioInviato: 13/02/2011, 18:46 
ciao a domani,ora ristorantino x chiudere la giornata in allegria [:p] [:p]


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 19:00 
Egocentrismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. L'egocentrico è convinto che ogni cosa gli sia dovuta, ed esistano solo i propri bisogni. La parola deriva dal termine greco #7952;#947;#974; (egò) che significa "Io".

Una persona egocentrica non possiede la teoria della mente e non riesce a provare empatia con gli altri individui.

Jean Piaget (1896-1980) sosteneva che tutti i bambini piccoli fossero egocentrici, in quanto incapaci di differenziare il proprio punto di vista da quello altrui. Secondo Piaget il "linguaggio egocentrico", tipico dei bambini dai tre ai sei anni, accompagna le attività solitarie e i giochi simbolici e soddisfa un'intima necessità di espressione fine a se stessa. L'egocentrismo nel linguaggio del bambino si può rilevare quando viene utilizzata insistentemente la parola "io" (egocentrismo verbale) o nel monologo collettivo (ogni bambino continua il suo discorso, incurante delle parole degli altri).

Il bambino, sempre secondo la teoria di Piaget, inizierà a superare il proprio egocentrismo con l'inizio del periodo delle operazioni concrete (dai 7 agli 11 anni). Da questo momento in poi, il bambino sarà in grado di porsi dal punto di vista altrui.

Il linguaggio egocentrico si può ritrovare anche negli adulti, soprattutto in caso di stress prolungato o in situazioni di grande euforia.



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 19:24 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Egocentrismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. L'egocentrico è convinto che ogni cosa gli sia dovuta, ed esistano solo i propri bisogni.



Ecco appunto.... torniamo in topic... [:263]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 13/02/2011, 19:33 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Egocentrismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. L'egocentrico è convinto che ogni cosa gli sia dovuta, ed esistano solo i propri bisogni.



Ecco appunto.... torniamo in topic... [:263]


Piccola e innocua partitina di ping pong. [:D]



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 19:48 
É impossibile andare off-topic in un topic che parla del Vetusto Tenutario di Villa Arzilla..... ooops, scusate, volevo dire l'amico Silvì.....
.... quell'uomo tiene i discorsi e le menti di tutti gli italiani incollati a sé e alle sue vicende personali da vent'anni e lo farà finché andrà dove i suoi peccati saranno giudicati..... può anche darsi che non dovremo aspettare molto, dato che i suoi annetti ce li ha..... 74 vero? Credete che arrivi a 100? Dicono che l'erba cattiva non muore mai..... ma quando l'erba cattiva fuma tanta erba buona, quanto gli resta da vivere?


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MessaggioInviato: 13/02/2011, 19:54 
Cita:
Enkidu ha scritto:

É impossibile andare off-topic in un topic che parla del Vetusto Tenutario di Villa Arzilla..... ooops, scusate, volevo dire l'amico Silvì.....
.... quell'uomo tiene i discorsi e le menti di tutti gli italiani incollati a sé e alle sue vicende personali da vent'anni e lo farà finché andrà dove i suoi peccati saranno giudicati..... può anche darsi che non dovremo aspettare molto, dato che i suoi annetti ce li ha..... 74 vero? Credete che arrivi a 100? Dicono che l'erba cattiva non muore mai..... ma quando l'erba cattiva fuma tanta erba buona, quanto gli resta da vivere?


Si sà che dove c' è erba, c' è un cannone.[:D]

Gli oppositori del nano devono solo avere un po di pazienza........
Dura minga !!!!!!!!



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MessaggioInviato: 13/02/2011, 22:36 
Il riscatto delle donne, ma non solo. Milioni di persone manifestano in 100 piazze

Oltre 60mila a Milano, 100mila a Roma e Napoli. Ventimila a Palermo e migliaia a Trieste, Bari, Pesaro, Bergamo, Genova. Oltre 100 piazze, in Italia ma non solo (Bruxelles, Parigi, Barcellona, New York…) hanno lanciato un messaggio chiaro a Silvio Berlusconi: “l’Italia non è quella che si legge nelle intercettazioni di Arcore”. Così la manifestazione “Se non ora quando”, indetta sull’onda dell’indignazione femminile, si è trasformata in un evento che entrerà nella storia di questo Paese. Almeno un milione di donne e uomini hanno sfilato senza bandiere né simboli politici. Manifestazioni ordinate ma senza sconti. Con slogan chiari, provocatori, in qualche caso particolarmente coloriti. Sempre all’insegna di una rivendicazione semplice: “Dignità”.

“Il colpo mortale al berlusconismo”. Questa è la sintesi della giornata del governatore pugliese Nichi Vendola che ha partecipato a Milano alla manifestazione dell’orgoglio femminile. Per fare dei bilanci è ancora presto, ma i cortei hanno colpito nel segno. “C’è un’Italia migliore di quella di Lele Mora, Emilio Fede, Fabrizio Corona e Silvio Berlusconi”, dice Vendola. Parole che suonano a mo’ di risposta a quanto detto dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: “Le donne che scendono oggi in piazza sono solo poche radical chic che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne”. Saranno state pure delle radical chic, ma al contrario di quanto sostiene il ministro, erano tantissime. Una forza spontanea e auto-organizzata con cui Silvio Berlusconi dovrà necessariamente fare i conti. Lo ha detto dal palco di Piazza del Popolo a Roma la presidente della commissione Giustizia della Camera, la finiana Giulia Bongiorno: “Se questa cosa dovesse proseguire, si creerebbe qualcosa di grande, genuino e travolgente”.

Ma ecco come sono andate le cose nelle principali piazze italiane.

MILANO – Nonostante la pioggia, il centro della città è stato letteralmente invaso. “Da piazza del Duomo a piazza Castello i milanesi stanno facendo sentire la loro voce”, ha detto dal palco Teresa Mannino. Molte donne hanno raccolto l’appello di scendere in piazza con una sciarpa bianca, “Segno di lutto per i tempi che corrono”. Fra la folla molte personalità della politica, della cultura e dello spettacolo: dal numero uno di Sinistra e libertà Nichi Vendola al presidente dell’Idv Antonio Di Pietro fino al premio Nobel Dario Fo. Centinaia i cartelli che hanno sventolato contro il premier. In prima fila oltre a un pupazzo che raffigura Berlusconi chiuso in gabbia anche uno striscione sull’ex moglie Veronica Lario: “Veronica è libera… ora tocca a noi”.

ROMA – Una folla oceanica ha invaso anche Piazza del Popolo. Tanti i cartelli sotto il palco: su uno si legge “Ex-cavaliere, qui!”. Su un altro “Ci ruba soldi cultura e dignità”. La piazza è dominata da un grande striscione firmato dalle Donne del Sud con scritto “non chiamatemi escort, sono una passeggiatrice. Non chiamatemi passeggiatrice, sono una schiava”.

NAPOLI - Nessun simbolo di partito, una sola bandiera, il tricolore italiano e tantissima gente. Secondo gli organizzatori, al corteo del capoluogo campano stanno partecipando100mila persone. Ad aprire il lungo serpentone che ha attraversato la città da Piazza Matteotti a Piazza dante, lo striscione con il claim dell’iniziativa: “Se non ora quando?”. Molte donne indossavano una maglietta bianca con scritto “Mi riprendo il mio futuro”.
“Siamo 100mila, tutte non a disposizione di Berlusconi”, sottolinea dal palco Elena Coccia, una delle organizzatrici. Teresa Potenza, della Camera del lavoro di Napoli, sottolinea come l’iniziativa sia stata organizzata “dal niente, senza strumenti e senza nulla. Questo significa che c’e’ una forte voglia di dissenso”. Un’opinione condivisa anche da Rosa Russo Jervolino, sindaco della città, “Napoli rispetta la sua medaglia d’oro della Resistenza e si schiera in favore della difesa della dignità del Parlamento, della magistratura e della dignità della donna”.

VENEZIA – ”Berlusconi, tu ci Ruby lalibertà”: è uno dei cento cartelli della manifestazioni per la dignità delle donne svoltasi oggi a Venezia. Campo Santa Margherita, uno dei più grandi della città lagunare, completamente pieno, autobus intasati in terraferma che hanno lasciato gente a terra. Novemila donne hanno partecipato al raduno antiberlusconiano secondo le organizzatrici (una quindicina di attiviste che hanno creato l’evento in modo trasversale), oltre quattromila invece le manifestanti per le forze dell’ordine. Dal palco, una studente ha letto una toccante e agguerrita ‘Lettera a Ruby’ che comincia con: “Preferiamo chiamarti Karima”, e l’appello contro “il modello di relazione tra donne e uomini ostentato da una delle massime cariche dello Stato”. Solidarietà inoltre è stata espressa per Nicoletta Zago, operaia che da tre giorni, su una torre di Marghera a 150 metri d’altezza, è in sciopero della fame per il posto di lavoro. Per circa tre ore sul palco si sono alternate attrici con scene teatrali esilaranti, grintosi cori vocali, poetesse e gruppi di donne che hanno letto i propri documenti sulla dignità femminile.

BARI – Il corteo del capoluogo pugliese si è concluso con l’annunciato flash mob: alcune delle manifestanti hanno stracciato simbolicamente alcuni cartellini dei prezzi con il codice a barre al momento del loro arrivo nella gremita Piazza del Ferrarese. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di circa 10mila persone, è partita dalla centralissima piazza della Prefettura e ha sfilato pacificamente per le vie della città con striscioni e cartelli. “chi governa deve dare il buon esempio e non chiedere il legittimo impedimento”; e ancora: “indisponibile” in altri.

PALERMO – Sono circa diecimila le personegiunte a piazza Verdi a Palermo dietro lo striscione “Se non ora quando?”, la manifestazione promossa in diverse piazze italiane per la dignità della donna. Cori e slogan hanno accompagnato un corteo variopinto che è partito da piazza Croci e a cui hanno partecipato anche molti uomini e famiglie con bambini. Su un palco si stanno esibendo artisti locali e lo spettacolo durerà fino al primo pomeriggio. “Senza rendercene conto – dicono alcune delle partecipanti -abbiamo superato la soglia della decenza. Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni”.

TRIESTE – Donne di tutte le età, ma anche molti uomini con tamburi, cartelli, fischietti e coperchi di pentole. Da piazza dell’Unità d’Italia, sotto la Prefettura, punto d’incontro della manifestazione, è partito un corteo spontaneo di circa tremila persone che si è diretto verso la vicina piazza della Borsa. Ad aprire il corteo uno striscione a fondo rosso e scritta bianca del ‘Coordinamento donne Trieste”. Molti dei cartelli che svettano dalla piazza hanno delle scritte spiritose: “Donne sull’orlo di una crisi di disgustò”. Un manifestante ha invece issato un tricolore molto particolare: fatto con tre mutande, una bianca, una rossa e una verde “per un’Italia unita e per bene”. Ha preso parte all’evento anche la Provincia Maria Teresa Bassa Poropat

PESARO – Quasi un migliaio di persone stanno partecipando dalle 11 di questa mattina alla mobilitazione organizzata dal comitato ‘Se non ora quando?’, nella centralissima Piazza del Popolo. Piu’ che una giornata di polemiche, e’ una grande festa e non solo al femminile: molte donne non impegnate politicamente e una larga rappresentanza maschile; clima tranquillo e tanti palloncini rosa. Diversi i cartelli, a significare la posizione delle donne pesaresi: “siamo stufe di mantenere una classe dirigente venduta e comprata”, “vogliamo dignita’”, “non sono una sua dipendente”. Preso d’assalto anche il gazebo all’interno del quale si raccoglievano le firme di protesta

IMPERIA – “Belen e Canalis, dal palcoscenico dell’Ariston lanciate un messaggio anche voi per sostenere diritti e dignità della donna”. Con queste parole Alixi Patri, portavoce del coordinamento donne della Cgil, si è rivolta alle due showgirl che partaciperanno al Festival di Sanremo che si aprirà martedì prossimo. All’iniziativa della città ligure hanno preso parte oltre 700 donne, ma anche uomini appartenenti alle più svariate associazioni, partiti e sindacati – tra cui Cgil, Arci Guernica, Pd, Sel e Rifondazione. “Il nostro obiettivo – ha commentato Patri – è difendere la dignità e i diritti delle donne che non sono solo quelle rappresentate sui giornali e i mass media. In un momento di crisi economica, inoltre, la donna si conferma soggetto più debole”.

CAGLIARI – A piazza Amendola, di fronte al porto turistico della città, si sono alternate donne comuni che hanno rivendicato il rispetto per il mondo femminile. Ad ascoltare gli interventi circa 4000 persone. Tantissimi anche gli uomini e i ragazzi. In un lato della piazza e’ stata legata una fune cui sono stati appesi messaggi, poesie, frasi di donne famose (Virginia Woolf, Simone de Beauvoir, Hannah Arendt, Marguerite Yourcenar) ma anche delle partecipanti. Al posto delle bandiere di partito, le donne cagliaritane hanno portato in piazza un mazzetto di mimose o degli adesivi con scritto ‘Io per la dignità delle donne’.

BRUXELLES – Anche la capitale d’Europa scende in piazza per riaffermare i diritti delle donne e per dimostrare l’indignazione verso il premier italiano travolto dal Caso Ruby. Nella centralissima Place de la Bourse mille persone hanno manifestato al grido di “Se non ora quando?”. Tanti i cartelli: “Noi non siamo in vendita”, “Bandire Berlusconi dal Consiglio europeo”. Ma anche “Silvio enjoy bunga bunga in jail”. E ancora tanti slogan scanditi in coro, da “Basta plastica” a “Basta mafia e prostituzione, più rispetto per la Costituzione”. Un’iniziativa riuscita ben oltre le più rosee previsioni, affermano soddisfatti gli organizzatori. In effetti davanti al palazzo della Borsa una folla di italiani così non si vedeva dalla vittoria ai mondiali di calcio del luglio 2006.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02 ... zza/91829/



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MessaggioInviato: 14/02/2011, 01:57 
Poi dicono che certe donne sono oche. Non solo, certe sono anche ipocrite bigotte e manipolabili come quelle in pazza. A Bruxelles poi nn so se hanno manifestato le poverette. Ma qui (oggi sono a Bruxelles ) hanno x me altri problemi ben +seri. Non solo una città brvtta e fatiscente ma anche seri problemi d'integrazione multiculturale mancata. Se questo e' il destino dell'europa-diventare come la sua 'capitale' ,meglio nessvna evropa . ... Tornando in topic, queste false bacchttone mi fanno rivalutare minetti & c. ... Solo oggi hanno scoperto il connubio millenario tra sesso e potere. Solo ora in modo strvumentale e guarda casocontro bberlusoni. Fa sorridere o piangere il pensare a un vendolamoralista e moralizzatore. Buffone giverni la Puglia se ne e' capace invece. Chiudo . Domani altri 1000km. Notte



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MessaggioInviato: 14/02/2011, 10:04 
MAa Lol [:D] [:D] [:D]. E' vero che le donne protestano perchè il governo va a prostitute. MA forse fraintendi il senso di questa protesta rmnd.
E il suo significato. Le donne che scendono in piazza perchè sono stufe di come vanno le cose in Italia, sono tutt'altro che oche. Poi se tu assieme a quei quattro maschietti al governo a cui sempre meno gente è disposta a dare credibilità, volete far passare questa innegabile manifestazione di volontà popolare per la rivolta di 4 ochette radical chic, liberi di farlo. Ma la realtà è differente. E prima o poi anche voi dovrete affrontarla.



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MessaggioInviato: 14/02/2011, 10:06 
Muore la grande bugia: Berlusconi e il berlusconismo sono minoranza nel Paese

http://www.ilfattoquotidiano.it

Berlusconi è minoranza nel Paese

di Peter Gomez

In questi ultimi anni la politica e il giornalismo italiano sono ruotati tutti intorno a una grande bugia: la falsa convinzione che Silvio Berlusconi e il berlusconismo fossero maggioranza nel Paese. I numeri, per la verità, hanno sempre detto il contrario. Anche quando Berlusconi era all’apice della sua forza (le elezioni del 2008) mai ha saputo raccogliere il 51 per cento dei consensi. Il Cavaliere si è invece fermato al 37 per cento dei votanti (cosa diversa rispetto agli aventi diritto al voto), per poi perdere seguito ad ogni tornata elettorale. La grande menzogna, però, è stata ripetuta, raccontata, enunciata e analizzata talmente tante volte, da finire per essere presa per vera. Con rassegnazione, e senza necessariamente riferirsi solo al Cavaliere, in molti dicevano che il nostro Paese ha la classe dirigente che si merita. Che una nazione fatta di furbi, di evasori fiscali, di fannulloni, di corrotti e di raccomandati, poteva solo essere rappresentata da Berlusconi e dai suoi vari cloni.

Ebbene, si sbagliavano. L’Italia era (ed è) un’altra cosa. Gli italiani – sia a destra che a sinistra – sono in maggioranza un popolo straordinario. Fatto di donne e di uomini che si ammazzano (quando ce l’hanno) di lavoro. Che s’impegnano in quasi 500.000 organizzazioni di volontariato. Che vanno all’estero (4 milioni) per riuscire a fare quello che in patria è impossibile. Questo non è (solo) il Paese delle mafie più potenti del mondo, della classe politica più corrotta di tutta l’Europa occidentale. Questo è, invece, il Paese di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, delle associazioni anti-racket, della Confindustria e dei commercianti che in Sicilia dicono di no al pizzo. È il paese di Giorgio Ambrosoli, di Libero Grassi, di Peppino Impastato, dei giornalisti minacciati in Calabria, dei poliziotti che si pagano da soli la benzina per le loro auto, dei dipendenti pubblici che si portano da casa i computer per far funzionare i loro uffici, degli operai che occupano le fabbriche e salgono sui tetti chiedendo solo di poter lavorare.

L’Italia, insomma, è molto meglio di chi al Governo e in Parlamento immeritatamente la rappresenta. E in questa domenica di febbraio, grazie alle donne, cominciamo ad accorgercene. Mai prima d’ora si era assistito a manifestazioni tanto imponenti organizzate non dai partiti, ma dalla gente. Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza non per moralismo, ma per dignità. Senza odio, senza violenza, hanno detto che loro alla grande bugia non ci stanno più.

Berlusconi che pure, grazie alla compravendita dei deputati, ha ancora la maggioranza alle Camere, è sempre più minoranza nel Paese. Come dimostrano i vari flop delle manifestazioni organizzate dal Pdl, anche tra chi ha votato il Cavaliere è ormai difficile trovare qualcuno disposto a spendersi per lui. Il Re, non solo metaforicamente, è nudo. Inutile però illudersi. Il presidente del Consiglio non si dimetterà. Non lo farà ora. Per costringerlo a lasciare ci vorranno molti altri 13 febbraio, molte altre piazze, e una finalmente chiara richiesta di elezioni anticipate. Solo così chi in Parlamento milita al fianco di Berlusconi- non per lealtà, ma per interesse – azzarderà due calcoli. E comincerà a capire che reggere il sempre più pesante trono di un vecchio Sultano in agonia non conviene. Perché al momento dell’inevitabile caduta tutta la corte finirà travolta.



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MessaggioInviato: 14/02/2011, 11:08 
Stampa estera, un mln in piazza contro Berlusconi

Protesta fa giro mondo; NYT, ha catturato frustrazione italiani


14 febbraio, 10:11

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Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 98849.html

ROMA - "La protesta delle italiane contro Berlusconi e il machismo". Dagli Usa alla Corea del Sud, dall'Argentina alla Gran Bretagna, i principali media dei cinque continenti puntano i riflettori sulle manifestazioni a tutela della dignità delle donne organizzate in Italia e nel mondo in seguito allo scoppio del caso Ruby. Una protesta che, per il Nyt, ha attirato "la frustrazione e il pessimismo sul proprio futuro degli italiani, in collera per il ruolo della donna nell'Italia di Berlusconi".

In Gran Bretagna, il DAILY TELEGRAPH titola "Berlusconi affronta le donne della nazione dopo che un milione di dimostranti ha occupato le strade", mentre THE GUARDIAN, in un articolo dal titolo "Berlusconi bersaglio del giorno della protesta delle donne italiane" osserva che in "migliaia hanno marciato per il rispetto e i valori in un Paese in cui il gap tra i generi è peggiore che in Kazakhstan". E - si legge - la protesta si è realizzata "in un modo che perfino i canali tv del premier troveranno difficile ignorare". La manifestazione è in evidenza anche sull'INDEPENDENT e sul FINANCIAL TIMES, che la definisce come "la più grande sfida organizzata contro il governo di Berlusconi, colpito dagli scandali".

A Dublino, l'IRISH TIMES osserva: "Un cattivo giorno per Berlusconi, le donne se la prendono con lui".

In Spagna, EL PAIS titola "Un milione di donne dicono no a Berlusconi e al machismo" e scrive che i manifestanti "hanno chiesto le sue dimissioni e hanno mostrato la propria ira contro il modello politico e culturale patriarcale e machista, lasciando intendere chiaramente di non sentirsi rappresentati neppure dalla debole opposizione". La notizia è in prima pagina su EL MUNDO che titola "Contro il machismo del Cavaliere", e anche ABC e il catalano LA VANGUARDIA mettono in evidenza "la giornata di protesta contro Berlusconi".

In Francia, la cronaca delle manifestazioni è su LE MONDE, su LIBERATION e su LE PARISIEN, che titola "Centiaia di migliaia di italiani dicono basta a Berlusconi". LE ****RO, infine, ricorda anche le dimostrazioni tenutesi a Parigi, ai piedi del Sacro Cuore.

In Germania, la notizia è sui principali media nazionali. La SPIEGEL online titola "Migliaia di donne protestano contro Berlusconi", sottolinea che i manifestanti "si difendono dall'immagine della donna propagata da lui" e riporta anche il commento "di derisione di un ministro al governo: 'snob di sinistra'". "Le donne d'Italia chiedono le dimissioni di Berlusconi", è invece il titolo della BILD, che ricorda come la protesta abbia avuto luogo "in 230 città italiane, ma anche a Tokio, Londra, Boston, Madrid, Parigi e Berlino contro il più controverso premier d'Europa e i suoi party del bunga-bunga".

Oltreoceano, il NEW YORK TIMES titola "Gli italiani protestano per gli scandali di Berlusconi" e osserva che le manifestazioni "non sono apparse pronte a portare a un cambiamento politico", piuttosto, "hanno catturato la frustrazione degli italiani in collera per il ruolo della donna nell'Italia di Berlusconi e un profondo pessimismo sul futuro e su ciò che" i dimostranti "vedono come un crescente divario tra i malanni del Paese e le preoccupazione del governo".

La CNN online titola "Manifestazioni in Italia contro lo scandalo sessuale di Berlusconi", il WASHINGTON POST dedica un'ampia cronaca alla "protesta su scala nazionale", mentre il WALL STREET JOURNAL, che pubblica anche un video delle dimostrazioni, scrive che i dimostranti "hanno chiesto le dimissioni di Berlusconi dopo un recente scandalo sessuale che ha aggravato i problemi del premier con la legge e ha galvanizzato un movimento nazionale che richiama a maggiori dignità e diritti per le donne".

Ma la protesta è in evidenza anche in Asia, sul quotidiano coreano THE CHOSUNILBO, sul network arabo AL-JAZIRA, sull'indiano THE HINDUSTAN TIMES. In Canada, il TORONTO STAR titola "Il bunga bunga di Berlusconi fa fumare le donne di rabbia", mentre in Austrlia il SIDNEY MORNING HERALD scrive che "le donne invocano la fine di Berlusconi in una protesta di massa". E la notizia, infine, è in evidenza anche sui media sudamericani dove, ad esempio, l'argentino EL CLARIN, titola "In una marcia di massa, le donne dicono basta a Berlusconi".



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Giusto per non parlare solo di Silvio politico e per riflettere assieme agli amici che pensano che dirigere il Paese come un'azienda possa essere proficuo, ecco una lettera che il commercialista Giovanni Esposito rivolge all'imprenditore Silvio Berlusconi



La Cinq, Standa, il Milan e Albacom: ma Silvio imprenditore è davvero bravo?
Lunedí 14.02.2011 09:00
http://affaritaliani.libero.it/economia ... _pg_1.html

Silvio Berlusconi
Dopo aver distrutto Il Sole 24Ore con la sua lettera impietosa (basata su cifre e fatti precisi), aver messo a nudo gli errori di Sergio Marchionne in Fiat (sempre con i dati alla mano) e messo in luce i conflitti d'interesse e gli aspetti poco chiari nell'Ipo di Poltrona Frau il commercialista Giovanni Esposito sceglie ancora Affaritaliani.it per fare le pulci questa volta Silvio Berlusconi, non come politico ma come imprenditore, una storia definita "teatro di molti insuccessi". Da vero disturbatore di assemblea (quei piccoli azionisti che avevano modo di dire la loro solo una volta all'anno, quando coglievano l'occasione per massacrare i grandi e inavvicinabili manager), Esposito ripercorre con precisione il cammino imprenditoriale del Cavaliere: dal "salvataggio" della Fininvest grazie alla quotazione di Mediaset al fallimento di La Cinq in Francia e Telecinque in Germania. E dalla perdita maturata in sette anni nel bilancio (di quasi 500) del Milan all'avventura tutt'altro che positiva con la Standa acquistata per 1000 miliardi di lire e svenduta per 100. Ma anche Albacom, Pagine Utili e Mondadori fino ad arrivare al contratto con gli italiani...




LA LETTERA

Egregio presidente Silvio Berlusconi,

non comprendo per quale motivo, l'opinione pubblica si turbi e la affligga con i presunti guai con le donne e la giustizia. Perché nessuno parla ed approfondisce il suo intuito imprenditoriale e e le sue capacità manageriali, unici motivi per i quali nel '94 l'elettorato le ha consegnato le chiavi del Paese?

Lei, si è dichiarato nato povero, eppure ha trasformato una TV via cavo di quartiere nata negli anni '70 in una gallina dalle uova d'oro. Per capire il segreto di questo successo potrebbe essere d'aiuto un esempio: immaginiamo se per qualche decennio in Italia avessero rilasciato solo due licenze per l'aviazione, una alla malandata Alitalia (di Stato) ed un'altra ad un privato; quante probabilità avrebbe avuto il concorrente di Alitalia di avere successo?

Egregio Presidente, mentre il suo gruppo aveva (per una seria di circostanze sulle quali la storia dovrà scrivere ancora tanto) come unico concorrente Mamma Rai, si consolidava lo strapotere di Publitalia nella raccolta per altri network. Ciò nonostante, a causa di scelte imprenditoriali poco felici, la galassia Fininvest non naviga in buone acque, il Cavaliere viene messo in "quarantena" dai creditori che impongono come manager Franco Tatò, e si arriva al 1994 con una perdita di 78 miliardi di lire e debiti a quota 3.376 miliardi lire.

Il baratro viene evitato con l'arrivo di manager esterni, con operazioni di pulizia e con l'apporto di mezzi freschi da parte di terzi (540 miliardi di lire dal gruppo tedesco Ptb Pay Tv di Leo Kirch, 520 dalla Nethold del sudafricano Johann Rupert, 185 dalla Kingdom 5 del principe saudita Al Waleed ) attratti dall'attività televisive italiane che operano in un contesto di fatto protetto. Il cerchio si chiude, non con una magistrale opera di ristrutturazione industriale, bensì con il collocamento in borsa di Mediaset (le attività televisive scorporate) che il 16 luglio del 1996 raccoglie fra i risparmiatori quasi 1.800 miliardi di lire.

Egregio Presidente, non voglio esprimermi sul se e quanto il popolo italiano abbia giovato della sua discesa in politica, sicuramente Lei ha tratto beneficiato dai soldi dei risparmiatori italiani.

Come i numeri dimostrano, da quel momento (1996) le attività televisive italiane di Mediaset, protette da una posizione di rendita, hanno proseguito senza infamia e senza lode, fino ai giorni nostri: la share è sceso dal 42,4% al 37,7%, gli aggregati economici, a valori costanti, sono risultati stabili oppure in declino, il titolo, dalla quotazione ad oggi, ha subito un incremento di un terzo ed in linea con il tasso d'inflazione (33,1%).

Egregio Presidente, le sue attività televisive italiane, che hanno potuto prima ingrassare, poi consolidarsi ed, infine, godere di una posizione di rendita, non rendono pienamente giustizia alle sue qualità; per quelle bisogna esplorare le altre avventure da lei capitanate o dirette in regime di concorrenza.

Non se sia stata sfortuna, incapacità o complotto; sta di fatto che, spesso e volentieri, l'italico imprenditore, fuori dal Bel Paese, è stato preso a calci nel sedere: nel 1998 con la mancata scalata di De Benedetti alla belga SGB ed il fallimento dell'OPA di Pirelli su Firestone, nel 1989 Raul Gardini contro il Chicago board of trade per il mercato della soia, nel 1992 tocca agli Agnelli con il tentativo di acquisto delle acque minerali francesi Perrier, infine nel 2009 Marchionne tenta, invano, con la Opel di mettere piede su territorio tedesco.

Presidente, lo si sa, Lei ama strafare: infatti tenta l'avventura francese, tedesca e spagnola.
L'avventura francese "La Cinq" inizia il 20 febbraio 1986. I cugini d'oltralpe, in tema di concorrenza, facevano sul serio: difatti il canale nei momenti migliori non supererà mai il 15% dello share e raggiungerà al massimo la terza posizione negli ascolti. La storia finisce il 12 aprile 1992 con 576 licenziamenti, una perdita di 1 miliardo di franchi, debiti per tre miliardi di franchi ed i libri in tribunale.

Anche l'escursione nelle terre teutoniche non ha dato i frutti sperati: la concorrenza più agguerrita dei "primi arrivati" sul mercato privato, cioè Rtl Plus (gruppo Bertelsmann) e Sat 1 (gruppi Springer e Kirch) hanno impedito a Telecinque di crescere: la quota degli ascoltatori non ha mai oltrepassato il 5,5%. Il "rosso" accumulato in 5 anni pare abbia raggiunto i 700 milioni di marchi. Nel 1989 nasce Telecinco, stranamente (eccezione che conferma la regola!) è sopravvissuta, nonostante una crisi avuta nel 1993, che influirà negativamente sull'azienda per molto tempo. Oggi, anche grazie alle pregresse iniezioni di liquidità, è un'emittente discretamente posizionata sul mercato spagnolo.


Nel 1986 Lei ha rilevato il Milan, la squadra ha vissuto una fase di grandissimi successi sportive anche se ha dato sempre scarsi frutti economici, negli ultimi anni i risultati calcistici sono stati altalenanti, ma quelli economici si sono stabilizzati su una perdita di 60-70 milioni di euro a stagionante. Molte esperienze societarie hanno dimostrato che con il calcio si può vincere e guadagnare, purtroppo la perdita per Lei, signor Presidente, è stata di 427 milioni di euro in sette anni. È vero il "footboll" è un questione di cuore: forse sarebbe stato opportuno strapagare qualche giocatore in meno e, magari, fare del bene a chi ne ha bisogno, come le tante associazioni sportive impegnate nel recupero degli emarginati.

Nel 1988 La Fininvest acquista il 70% della Standa per 1.000 miliardi di lire, la società realizzava un fatturato di 2.901 miliardi di lire ed un utile di 24,4 miliardi di lire. Il gruppo di distribuzione, subendo i concorrenti fra cui La Rinascente, vivrà anni davvero travagliati: nel '94 perde circa 100 miliardi di Lire, nel '95 è costretta a cedere Euromercato e nel '96 perde altri 94 miliardi di lire. La svolta arriverà nel '97 con la chiusura di 40 negozi e 6 deposti, il taglio del personale di quasi 1.600 unità ed un buco da 127 miliardi di lire. Nel '98 , orami gravata da debiti per oltre 700 miliardi di lire, sarà scissa in due e ceduta per circa 100 miliardi.

Nel 1995 il gruppo Fininvest fonda una società che edita la directory telefonica Pagine Utili, l'azienda, a causa degli investimenti, perde 280 milioni di euro in cinque senza riuscire a scalfire la posizione del concorrente Pagine Gialle (Seat spa). Solo nel 2003 chiude il bilancio in utile perché la Telecom versa un indennizzo di 55 milioni di euro per recedere dall'impegno ad acquistarla. Alla fine del 2005 la finanziaria della sua famiglia ne cede il 55%. Nel 2007 perde di 10 milioni di euro su un fatturato di 20 mln. La storia finisce nel 2008 con l'uscita del gruppo Fininvest, il debito a 40 milioni di euro ed il fascicolo al Tribunale fallimentare di Milano.

Anche nel settore della Telefonia il fiuto imprenditoriale, purtroppo, ha fallito: il gruppo del Biscione entra con il 19,5% nel capitale del operatore Albacom spa nato nel 1995, ne esce a fine 2004, quando la società per l'ottavo anno consecutivo chiude in rosso (perdita per 278 milioni di euro su un fatturato di 662 milioni); analogo epilogo avrà la partecipazione nella società di telecomunicazioni Blu nata nel 1999.

La fine degli anni ottanta fu l'inizio di un durissimo scontro fra De Benedetti ed il suo gruppo per il controllo della Mondadori. Per dirimere la controversia le due parti decisero di affidarsi ad un arbitrato, con l'impegno, che qualunque fosse stato l'esito, lo avrebbero accettato senza riserve. Il lodo arbitrale darà ragione a De Benedetti ed, ovviamente, Lei lo impugnerà dinanzi alla giustizia ordinaria. La vicenda giudiziaria, che ha avuto anche risvolti penali, ad oggi non si è ancora conclusa. Sta di fatto che nel 1991 una parte della vecchia Mondatori entrò nell'orbita Fininvest. La società nello scorso decennio ha subito un decremento di 1.536 lavoratori (-29,1%), il titolo ha perso l'80% del valore ed il fatturato, a valori costanti (depurato dall'inflazione), è calato del 6%.

Egregio presidente, negli ultimi dieci anni, l'Azienda Italia è stata governata da lei per 8 anni.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: ciò non è avvenuto per suo merito, bensì per incapacità dei suoi alleati di trovare un'alternativa e per demerito di quella inconsistente plebaglia che ha costituito l'opposizione.
Ciò premesso, Lei, in una sera del 2001 stipulò (in realtà unilateralmente) un contratto con gli italiani. Probabilmente Lei confuse la poltrona di Porta a porta con una quella di una nota pubblicità del caffè, sta di fatto che i periti del paradiso dovettero commettere un errore di trascrizione nella traduzione: invero si è realizzato tutto al contrario.

Nel 2009 secondo i parametri ufficiali la pressione fiscale ha raggiunto il 43,3% del Pil (40,7% nel 2001), se venissero considerati anche gli aumenti delle tasse degli enti locali e delle tariffe si giungerebbe al 51,4%; sulla evasione fiscale, le statistiche sono discordanti, le più prudenti indicano che abbia raggiunto l'8,2% del ricchezza nazionale. Nel 2001 le forze di polizia avevano un organico di 270 mila persone (carabinieri 112 mila, polizia 115 mila e finanzieri 66 mila) oggi sono diminuite di ben il 12% a circa 237 mila (186 mila fra polizia e carabinieri e 51 mila finanzieri).

causa dalle molteplici pubblicazioni effettuate, non è stato possibile desumere con certezza quanti e quando (probabilmente non ne ha certezza neanche l'Inps) abbiano realmente ricevuto l'innalzamento delle pensioni minime a 516 euro al mese, ad esempio, secondo l'economista Tito Boeri, circa 6 milioni di persone hanno continuato a percepirne una inferiore. La disoccupazione giovanile a dicembre 2010 ha toccato il record del 29%. E in merito alle grandi opere, basta ricordare che il Ponte sullo Stretto di Messina è già costato 450 milioni di euro, ma non è stata ancora posata la prima pietra.

Egregio Presidente, la sua storia imprenditoriale è stata teatro, forse, di qualche intuizione, sicuramente di molti insuccessi e di una serie di circostanze fortuite a suo favore .


Giovanni Esposito



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MessaggioInviato: 14/02/2011, 11:40 
che figura di M, la madre di tutte le figure di M,
grazie silvio, grazie lega, spero di non vedervi mai piu' a governare neanche la bocciofila!
a proposito, non avete piu' la maggioranza da nessuna parte, non c'e' regione, non c'e' provincia, nulla, governate di rendita grazie ad un premio di maggioranza detto porcellum.
il nano ormai e' morto sepolto dalle sue stesse porcate, e se la prende pure con il colle, se continua cosi' ancora un po' sarete meno dei grillini.
mi chiedo....Bossi ha deciso di suicidarsi politicamente e trascinare la lega con se?
perche' secondo me in italia dovrebbero esserci:
lega nord
futuro e liberta'
casini
pd
di pietro
grillini
e basta

forza italia , o come si chiama , partito dell'amore a pagamento , non dovrebbe neanche esistere, va abolito per legge!

se bossi continua cosi' sparisce anche lui e tutta la baracca!



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MessaggioInviato: 14/02/2011, 15:45 
Peccato che non trovo articoli online,ma ieri sul carlino di reggio emilia era segnalato un'altro capogruppo leghista pizzicato a bighellonare di notte ovviamente ubriaco,ma chissà dove stava andando hehehe è gia il secondo in pochi mesi...patente rititata...godo...però vedo che il bunga bunga piace...è una ideologia politica ormai [8D]


Ultima modifica di Ronin77 il 14/02/2011, 15:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/02/2011, 18:31 
Donne in piazza, l'ira di Berlusconi: "Sostengono il teorema giudiziario"

Premier a 'La telefonata' di Belpietro

audio 1
http://www.adnkronos.com/IGN/Mediacente ... 96915.html

audio 2
http://www.adnkronos.com/IGN/Mediacente ... 96934.html

Roma, 14 feb. - (Adnkronos) - La manifestazione di ieri delle donne "mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario che va in questi giorni e che non ha nessun riscontro nella realtà". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ospite de 'La telefonata' di Maurizio Belpietro su Canale 5. "Ho visto la consueta mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona - ha aggiunto il premier - da parte di una sinistra che cavalca qualunque pretesto per cercare di abbattere un avversario che non riesce a vincere democraticamente nelle urne. In realtà tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi sanno quanta sia la considerazione che ho per loro, nei loro confronti mi sono sempre comportato e mi comporto con grande attenzione e grande rispetto. Sia nelle mie aziende, sia nel mio governo ho sempre valorizzato le donne al massimo, perché ritengo che abbiano una marcia in più rispetto a noi uomini. Quindi ho sempre cercato e cerco sempre di fare in modo che ogni donna si senta speciale". "La Procura di Milano, al contrario, e i media hanno calpestato la dignità delle mie ospiti, esponendole al pubblico ludibrio senza alcuna ragione, senza alcun riguardo, calpestando la verità. E' davvero una vergogna - ha sottolineato - una grande vergogna".

Il premier replica anche Gianfranco Fini, che ieri è tornato a chiedere le dimissioni del Cavaliere: "E' una cosa paradossale, da un punto di vista istituzionale, che il presidente della Camera per ben due volte abbia chiesto le dimissioni del presidente del Consiglio, arrivando persino ad auspicare una crisi extraparlamentare". "Non si era mai visto nella nostra storia repubblicana - ha aggiunto il premier - un presidente della Camera fondare un partito e trasformare la terza carica dello Stato in una fazione politica. La proposta di Fini comunque è irricevibile, io infatti non ho tradito il mandato elettorale, non ho sabotato il governo e le riforme, non ho usato la mia veste istituzionale per ordire complotti e ribaltoni politici". Poi aggiunge: "Credo che sia arrivato il momento per tutti, sia nel Paese, sia nelle istituzioni per giudicare se il nuovo ruolo che si è ritagliato Fini sia compatibile con quello di presidente super partes previsto dalla Costituzione".

"Non credo assolutamente" che lo scioglimento anticipato delle Camere "sia nei pensieri del presidente Napolitano", ha detto ancora Berlusconi ospite de 'La telefonata'. "Tra l'altro - ha aggiunto - nell'ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finché c'è un governo che governa e finché c'è una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono, non esistono, motivi per sciogliere il Parlamento". "La Costituzione comunque prevede che senza una formale crisi di governo, per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il presidente della Repubblica consulti sia i presidenti delle Camere sia il presidente del Consiglio, cioè Silvio Berlusconi - sottolinea il premier - Quando nel '94 sciolse le Camere senza il passaggio di una crisi formale ebbe l'assenso del premier di allora che era Ciampi, il quale acconsentì dicendo che la funzione del suo governo si era esaurita". "Questo non è il nostro caso perché il governo è nella pienezza delle sue funzioni, ha ottenuto due voti di maggioranza il 29 settembre e il 14 dicembre, altri sei voti parlamentari li ha ottenuti con il voto positivo sulle grandi riforme come quella dell'Università e sia sulle sfiducie individuali sui ministri Calderoli e Bondi che sono state respinte", aggiunge Berlusconi che precisa: "Quindi c'è molta confusione ma io ho le idee molto chiare: l'interesse del Paese è quello di avere un governo stabile che mandi avanti con grande determinazione il programma concordato con gli elettori e che porti a compimento le riforme, a partire da quella sul federalismo, che tra l'altro è in dirittura d'arrivo".

Inoltre, afferma ancora Berlusconi, "alla Camera sono convinto che arriveremo presto ad avere una maggioranza intorno ai 325 deputati, cioè una maggioranza più che sufficiente per portare avanti il programma di governo sia in Aula che nelle commissioni". Il presidente del Consiglio si dice inoltre "sicuro" che la riforma della giustizia verrà approvata. "In questa legislatura - ha aggiunto - è stato sempre Fini a sbarrare la strada a questa fondamentale riforma. Mi si dice che Fini avesse garantito l'Associazione nazionale dei magistrati che finché la sua componente fosse rimasta nella maggioranza nessuna riforma della giustizia a loro sgradita sarebbe stata portata a termine. Però adesso le cose sono cambiate".

Perché "lo scempio di queste conversazioni private che non avendo alcuna rilevanza penale arrivano sui giornali deve assolutamente finire". "Quante persone innocenti - ha aggiunto il premier - sono state distrutte moralmente e materialmente da questo infernale circuito mediatico-giudiziario senza che nessun magistrato di quelli che passano le intercettazioni alla stampa sia mai stato chiamato a rispondere. Un Paese nel quale alzando il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni non è un Paese libero e il sistema della pubblicazioni delle intercettazioni è un sistema barbaro".


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Polit ... 40310.html


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