Manovre strategiche nel mediterraneo da parte di quattro navi da guerra: due iraniane, una libica e una italiana. Azioni senza dubbio da tenere d'occhio, alla luce delle rivolte che stanno colpendo la Libia, con tutte le conseguenze del caso sia sul fronte economico sia su quello dell'immigrazione. L'imbarcazione libica ha 200 marinai a bordo e si trova al largo della Valletta sorvegliata dalla marina di Malta. I libici hanno ammainato la loro bandiera, pur non chiedendo asilo politico. Il governo maltese sta tenendo una riunione d'emergenza.

LA PROVOCAZIONE DI TEHERAN - Sempre oggi, due unità della Marina Militare iraniana, la fregata "Alvand" e la nave appoggio "Kharg", hanno attraversato il Canale di Suez. Il governo di Teheran ha autorizzato questa missione definendola "di addestramento", ma da Israele la reazione è stata molto critica tanto che Tel Aviv non ha esitato a parlare di "provocazione". Le autorità egiziane che gestiscono il Canale hanno comunicato che le due unità "sono entrate alle ore 05:45 ora locale", per poi risalire il Golfo di Suez arrivando sino a Porto Said, sulla costa mediterranea dell'Egitto, dove sono giunte nel primo pomeriggio. L'esecutivo iraniano ha assicurato che nessuna delle due unità trasporta armi, sostanze nucleari o aggressivi chimici. Di solito, però, la "Almand" (nella foto) viene armata con siluri e missili anti-nave, mentre la "Kharg" può accogliere tre elicotteri da combattimento.

IL MIMBELLI - In questa agitazione nel Mediterraneo, l'Italia ha deciso di salpare l'incrociatore Francesco Mimbelli per fare "da piattaforma per il controllo aereo nel sud del Mediterraneo". Lo ha riferito il ministro della Difesa Ignazio La Russa da Abu Dhabi, sottolineando che a partire non sarà dunque la nave Elettra come in precedenza riferito. Il motivo del cambio è legato a "motivi di logistica e tecnici", ha detto La Russa.

La missione ufficiale delle navi iraniane è essere "addestrati" a fronteggiare meglio i pirati somali.

talia: allertati i caccia italiani di Trapani

Allertati al "massimo livello di prontezza" gli Stormi dell'Aeronautica militare di Trapani e Gioia del Colle (Bari), da cui partono i caccia che hanno il compito di intercettare velivoli entrati senza autorizzazione nello spazio aereo nazionale.

non è antisemitismo, è una cosa che si sà da sempre.tranne il petrolio controllano tutto il resto,banche, costruzioni, diamanti ecc ecc.. quindi hanno il potere e gli stati uniti non possono fare altrimenti che supportare, non vogliono il dominio del mondo, ce lhanno già

comunque la seconda che hai detto, anche se è un pò tutti e duealla fine, non vogliono attaccare, è però una provocazione

sai che ti dico? si scannassero pure, non mi interessa, mi preoccupa solo che noi siamo costretti a correre dietro gli stati uniti e qualunque cosa accada ci siamo dentro, mi preoccupa molto questo, perche siamo a un passo anche noi dal far esplodere la pentola e una guerra contro qualcuno e tutto ciò che ora non serve a questo nostro paese...

Gerusalemme, 22 feb - Israele reagira' immediatamente di fronte a ''qualsiasi provocazione'' da parte delle due navi da guerra iraniane che oggi hanno attraversato il canale di Suez e si trovano ora nel Mediterraneo. Lo ha detto all'AFP una fonte del governo di Tel Aviv, aggiungendo che Israele ''non dara' vita ad alcuna azione'' contro le imbarcazioni, ma che ''la risposta sara' immediata'' in caso gli iraniani decidano di agire in modo provocatorio.

Le due navi, la fregata Alvand e della nave di supporto Kharg, sono ufficialmente in mission di addestramento e in rotta verso la Siria, una destinazione che le porterebbe vicino alle acque territoriali israeliane.

Questa cosa mi sembra di averla gia sentita quando si parlava delle 2 Coree.

Cosa dovrebbe fare???Stare a guardare che questi facciano i loro porci comodi???Cosa pensate farebbe l'Iran se Israele mandasse Navi da guerra nel loro mare???
Qua é sempre il solito disco rotto,ci sono quelli contro USA e ISRAELE che difendono i comportamenti di IRAN,CINA,COREA e poi ci sono quelli che fanno viceversa.
Ricordo a tutti che l'IRAN é comandato da un personaggio che dice che l'olocausto non é esistito e che Israele dovebbe essere eliminata,poi fatevi i vostri conti.

Caro Robs.... in effetti c'è ben poco da schierarsi in questi casi. Possiamo solo sperate tutti quanti che la cosa non degeneri e che non si aggravi ulteriormente. Perchè le ripercussioni a livello sociale, politico, militare ed economico, sarebbero davvero devastanti.

Il costo del petrolio, tanto per fare un esempio, sta crescendo giorno dopo giorno.... e questo si riflette sulle borse europee e a livello mondiale. C'è un effetto domino dietro tutto ciò. E per chi ha capito come stanno davvero le cose, questo effetto domino, è stato ORCHESTRATO A TAVOLINO. Come tutti gli eventi più o meno catastrofici della nostra storia.

Quindi, questo genere di divisioni, imho, non è che abbiano molto senso.
Da questo punto di vista, siamo tutti nella stessa barca.

Bravo TTE quello che dico anche io é questo,si sta solo aspettando il pretesto che arrivi da una o dall'altra parte.
Sappiamo tutti che la 3A guerra mondiale arrivera' e anche presto credo,non c'é modo di scamparla.

Guardiamole bene quelle due navi iraniane che sono entrate alle quattro del pomeriggio nel Mediterraneo. È uno spettacolo del tutto nuovo, ed è tutto dedicato a noi, europei, israeliani e americani, messo in scena per farci digrignare i denti: dal 1979 l’Egitto non lasciava passare dal suo prezioso corridoio le navi dell’Iran khomeinista, il Paese della rivoluzione sciita integralista e nemica acerrima del potere sunnita, se non di quello estremista di Hamas, dei Fratelli Musulmani e di Al Qaeda e altri compagni del genere. Adesso, invece, ecco il primo gesto dell’Egitto post-rivoluzionario: visto che l’alleato americano si è scansato appena la folla si è messa in marcia, il nuovo-vecchio potere militare immagina prudentemente nuove alleanze. Meglio non litigare con Ahmadinejad che riempie di lodi la rivoluzione egiziana. Anche i sauditi, anch’essi sunniti, non hanno mai avuto simpatia per l’Iran khomeinista, al contrario. Anzi, ultimamente si sono battuti per difendere Mubarak: il re Abdullah ha fatto una telefonata durissima a Obama per dirgli di non umiliare il suo amico. Ma il presidente americano l’ha abbandonato, ed ecco che anche i sauditi tastano nuove possibilità strategiche: le navi iraniane hanno fatto scalo, sembra, al porto saudita di Jedda.
Anche se l’Iran sostiene che non portano armi, le due navi sono una fregata classe Alvand, dotata di missili di vario tipo, e una nave appoggio di classe Kharg, assai grossa (33mila tonnellate) carica di chissà che; porta anche qualche elicottero, forse tre.
Una graziosa esibizione di forza, che si inquadra nel «Decennio del Fajr», quando, ricorrendo l’anniversario della rivoluzione, si mostrano tutte le acquisizioni migliori del regime. Il ministro dell’Energia si è vantato che l’Iran continui senza remissione a costruire la sua potenza atomica: Se qualcuno ancora non sapesse a che serve, Khamenei, rispondendo alla reazione di Israele al passaggio delle navi ha detto che «Israele è una nazione cancerogena». Insomma, da distruggere.
Tutto regolare, mentre Ahmadinejad esalta le rivoluzioni che finalmente metteranno il mondo musulmano sulla via del vero Islam e intanto scatena la Guardia Rivoluzionaria contro la propria popolazione che manifesta.
Ma di nuovo c’è che, dopo le rivoluzioni arabe, l’Iran lancia la sua sfida direttamente, e non attraverso gli Hezbollah o la Siria o Hamas come fa sempre. Si presenta armato di fronte alle coste di quel paese che dichiara a ogni passo di voler distruggere; il simbolo di tutto ciò che l’Islam deve dominare per costringere il mondo a un califfato universale che inghiotta l’Europa e poi l’America, intenzione più volte ribadita. E certo gli è ben presente che poco lontano cui sono le coste europee, le nostre coste giudaico cristiane.
Adesso con i loro missili, le navi iraniane si piazzeranno per un lungo periodo probabilmente nel porto di Tartus, in Siria, vicino agli Hezbollah cui portano probabilmente bei doni. Mentre transitano davanti a Israele tutto potrebbe accadere, un incontro ravvicinato fuor di controllo con la marina israeliana, un colpo scappato, diciamo così, per sbaglio... e fra qualche mese forse un rimescolamento di navi iraniane da guerra e la flottiglia (dicono fra le 50 e le 100 navi) programmata dall’Ihh turca e dai suoi amici per approcciare di nuovo Gaza!
L’Iran esprime, con Suez, una volontà indubitabile di spostare l’attenzione dalla sua piazza repressa senza pietà allo sberleffo internazionale. Ma si tratta soprattutto, per il regime di Khamenei e di Ahmadinejad, anche di una vera mossa di conquista: il Mediterraneo è fatto, specie con la enorme confusione libica, di equilibri delicatissimi, di limitazioni reciproche talora esplicite e talora sottaciute che certo però non comprendono l’ingresso di un elefante nella cristalleria. Ahmadinejad, così certo pensa lui, mette le sue navi sul muso di Israele e davanti al muso di tutti noi, e queste navi irridono alle nostre inutili sanzioni, e anche alle autentiche ispirazioni occidentali e democratiche che certo animano gran parte delle rivoluzioni in Egitto, in Tunisia, in Marocco, nello Yemen, in Bahrein, in Libia... incitano tutte le parti più estreme delle folle arabe a aderire a un’ideologia islamista, e soprattutto, promettono guerra. Non dovremmo permettere che questo accada. Dove è l’Unione Europea? E Obama, ci lascia sempre più soli?

E' l'ultima affermazione del dittatore libico, che ormai da' l'impressione di un inarrestabile distacco dalla realtà dei fatti. In una seconda apparizione televisiva, il Colonnello ha affermato che il nostro Paese e gli Stati Uniti sarebbero occulti fornitori di razzi e armi di vario tipo agli insorti che vogliono deporlo dal potere, ma che lui vuole morire da martire al proprio posto.

Gheddafi ha inoltre aggiunto che "il regime non ha ancora usato la forza dinanzi alle ripetute provocazioni della popolazione in rivolta, ma che sta considerando tale ipotesi se la situazione non dovesse placarsi"...





Gheddafi dichiara guerra all'Occidente
Martedì 22 Febbraio 2011 16:41

Chi si aspettava dal discorso di Muammar Gheddafi parole sulle riforme è rimasto deluso. Il Colonnello riferisce che parla dalla sua abitazione di Tripoli. Nel video trasmesso in diretta dalla tv di stato appare avvolto nel classico drappo marrone. Dalla sua bocca escono parole infuocate contro gli oppositori e le potenze straniere. Su tutte Stati Uniti e Inghilterra, ma anche l'Italia, vecchia dominatrice del paese. Le proteste vengono minimizzate e la parola che ricorre più spesso è "orgoglio". Per incitare i suoi sostenitori fa leva sul patriottismo, rievoca la lotta di liberazione da Roma dove hanno perso la vita i suoi nonni.

«La vostra immagine è stata distorta dai media arabi per seguire il Diavolo». Un duro attacco alle potenze straniere definite «coloniali». Una vera e propria minaccia a Stati Uniti e Inghilterra che prende forza dal passato: «Le tribù libiche sono tribù d'orgoglio, d'onore. Abbiamo sfidato l'America con tutta la sua potenza, abbiamo sfidato grandi nazioni nucleari e abbiamo vinto. Non possiamo abbassare la testa». E chiama a raccolta le potenze arabe nella guerra santa contro il "Satana occidentale": «Sono con tutti i popoli che lottano per la libertà contro l'America, contro la Gran Bretagna. Abbiamo lottato contro l'Alleanza Atlantica».

Parole infuocate anche contro l'Italia, vista ancora una volta come il vecchio invasore sconfitto durante la rivoluzione. «L'Italia ha sepolto il grande martire – ha affermato Gheddafi – Tutto questo appartiene a tutti i libici. Questo è l'orgoglio che possiamo vantare. Vogliono distorcere questo orgoglio. L'Italia, ce era allora un grande impero, si è sottomessa alla Libia». Rivendica il sangue versato dai suoi avi e in virtù di questo afferma che non abbandonerà il Paese. «Non posso lasciare la terra sacra dei miei nonni – continua – Io non lascio questi resti sacri, questi eroi. Come ha detto il Poeta, "può godere l'ombra degli alberi solo chi ha piantato questi alberi". Noi li abbiamo irrigati.

Il Colonnello parla di se stesso in terza persona. Si erge come se fosse una guida, una divinità, non solo per il popolo libico ma per tutti gli arabi. «Muammar Gheddafi non ha nessun incarico per essere dimesso – urla al popolo – Non è un presidente, ma un leader della rivoluzione. Questo è il mio paese, il paese dei nostri nonni. Abbiamo irrigato insieme. Meritiamo più di tutti gli altri paesi che sono al soldo dei paesi stranieri». E ancora: «Muammar Gheddafi, se fosse solo un presidente sarebbe stato abbandonato come gli altri capi di stato. Muammar Gheddafi non è un presidente o una persona normale per poterlo uccidere o buttarlo giù. Quando le bombe sono cadute sula mia casa sono stati uccisi i miei figli. Dove eravate voi? Io non rinuncio a questo orgoglio. Non rinuncio a questa storia».

E ancora una minimizzazione delle proteste e un'esaltazione della posizione nel contesto mediorientale: «La Libia viene presentata come un paese che non vuole la rivolta, senza orgoglio. La Libia vuole la superiorità. Tutti i continenti parlano ora della Libia. Siamo noti in tutto il mondo. Ieri la Libia non aveva autorità. Oggi il mondo la conosce. Tutti i paesi africani considerano la Libia un'autorità».

Accusa infine le opposizioni che avrebbero assoldato dei ragazzini, molti minorenni, per scendere in piazza: «Pochi giovani fanno raid in Libia, attaccano caserme, le nostre famiglie – le accuse – Noi vogliamo la pace. Hanno approfittato della pace per attaccare e incendiare le caserme e bruciare i fascicoli con i loro crimini. Ma ci sono dietro dei movimenti, un gruppo di persone malate, infiltrati nelle città che pagano questi giovani innocenti per entrare in battaglia. Gran parte di quelli che sono caduti sono tra questi giovanissimi, tra i poliziotti e tra i soldati. Chi li ha pagati è all'esterno, gli hanno consegnato stupefacenti e dato ordini di cerare il caos».

E un monito al popolo libico chiamato a raccolta per la guerra contro il "Satana occidentale": «Da questa roccaforte è stata dichiarata guerra all'orgoglio americano. Uscite dalle case e togliete i vostri bambini dalle strade perché li drogano».

Intanto il prezzo della benzina aumenta ancora.Dove andremo a finire?

Secondo me sono gli illuminati che hanno progettato tutto questo in modo che poi le rivolte si estendano anche in Europa dove la popolazione e' gia allo stremo per i prezzi troppo alti.

secondo me vogliono una guerra totale dappertutto. gia sti spostamenti militari non mi piacciono. con la scusa che li fanno da anni potrebbero tirare fuori una guerra a sorpresa e aumentare il panico tra le persone. oi i casini arrivano dopo

Politica Mondo
Iran, Mosca pronta a fornire a Teheran armi non bandite dall’Onu


MOSCA – Mosca è pronta a restituire a Teheran l’anticipo pagato per la fornitura – poi bloccata dal Cremlino – dei sistemi di difesa missilistica antiaerea S-300 sotto forma di altri armamenti la cui esportazione non è vietata dalle risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo ha riferito Mikhail Dimitriev, direttore del servizio federale per la cooperazione militare-tecnica, in una intervista al quotidiano Kommersant.
Si tratta di una cifra di 166,8 milioni di dollari su un totale di 800 milioni di dollari. Dimitriev ha ipotizzato la manutenzione dei missili russi Tor-M1 o la fornitura di altri sistemi di difesa antiaerea non banditi dall’Onu. Mosca ha già preparato una lista ”molto lunga” in questo senso.
Il presidente russo Dmitri Medvedev aveva annullato il 22 settembre scorso la consegna degli S-300 all’Iran in applicazione di una risoluzione dele Nazioni Unite contro il suo controverso programma nucleare.

http://it.reuters.com/article/topNews/i ... Q920110302

Navi Iran domani riattraversano Canale di Suez

ISMAILIA, Egitto (Reuters) - Due navi della Marina iraniana, il cui passaggio attraverso il Canale di Suez verso il Mediterraneo il mese scorso è stato descritto come una "provocazione" da Israele, domani torneranno nel Mar Rosso attraverso il Canale. Lo ha detto un funzionario.

La decisione dell'Iran di mandare navi da guerra in prossimità del territorio israeliano in un momento di forte instabilità in Egitto e in altre zone del mondo arabo ha scosso la politica dello Stato ebraico.

Le navi sono arrivate il 23 febbraio in Siria, alleato dell'Iran e nemico di Israele, dopo essere passate per il Canale di Suez: si è trattato delle prime navi da guerra iraniane ad attraversarlo dalla Rivoluzione islamica del 1979.

"Domani, le navi iraniane attraverseranno il canale", ha detto a Reuters il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo.

La Marina iraniana ha detto che le navi - una fregata e un'unità di supporto - non sono impegnate in un'esercitazione militare ma solo in una visita amichevole, per portare un "messaggio di pace e amicizia" al mondo.

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Che dicevo io? Successo niente.