10/03/2011, 21:33
10/03/2011, 22:15
eSQueL ha scritto:
Allora, mi par di ricordare che cìè stata una polemica su questa cosa. Ma non c'ho voglia di spulciare le discussioni, perciò beccatevi questa
Quelle esportazioni negli atti ufficiali vengono qualificate come armi di “non specifico uso militare”, poco più che fuciletti da caccia, insomma, una dicitura forse usata per poter sfruttare al meglio le incongruenze della legislazione italiana sulle esportazioni di armi, rigorosa per quelle militari, molto più blanda per le altre. Tra gli oltre 11 mila pezzi inviati alla Libia, però, ci sono perfino centinaia e centinaia di fucili di un particolare modello da 13 anni in dotazione ai marines americani, l’M4 Super 80 ad anima liscia, un’arma progettata per uso bellico e prodotta dalla Benelli, antica fabbrica di Urbino controllata dal gruppo Beretta. Anche gli altri oggetti consegnati a Gheddafi presentano caratteristiche che con la caccia a lepri e fagiani hanno poco a che vedere. Ci sono, per esempio, le pistole PX4 calibro 9 semiautomatiche, con un peso ridotto di soli 800 grammi e un caricatore di 10 colpi che con un elemento supplementare può arrivare a 15. E poi le carabine CX4, anche queste calibro 9, su cui possono essere montati sistemi di puntamento ottico e laser.
11/03/2011, 11:08
11/03/2011, 15:35
11/03/2011, 21:22
christex77 ha scritto:
Sarkozy è una persone infima che cerca di sfruttare la situazione per i suoi interessi.
Tipico rappresentante di un'Europa ridicola e destinata al declino.
Che tristezza.
12/03/2011, 00:32
12/03/2011, 11:02
12/03/2011, 11:06
Angeldark ha scritto:
Basta guardare queste notizie per capire il casino in cui ci stiamo cacciando...
Signor Saif, ha parlato con suo padre della posizione italiana sulla Libia?
«Siamo rimasti scioccati dalla vostra posizione, anzi molto irritati, perché voi siete il primo partner della Libia al mondo; il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio... Il presidente Berlusconi è nostro amico. Siamo vicini, amici. Perciò potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: ma non dall'Italia! Guardatevi intorno: i cinesi ci sostengono, i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica. Ma dove sono finiti gli italiani?».
Vuole dire che cambieranno i rapporti tra i nostri due Paesi?
«Beh, il messaggio per l'Italia è molto semplice: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi, insciallah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia, sapete? La Cina ce lo chiede, vogliono rimpiazzare l'Italia come primo partner... Perciò state attenti. Se tu tradisci un tuo partner, come credi che quello debba reagire?».
Fonte: http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_ ... af1a.shtml
VENTIMIGLIA (IM) - C’è ancora una frontiera da superare. L’ultima, quella più difficile. I tunisini in fuga dal Maghreb, raggiunta l’Italia, puntano alla Francia. Parigi, Nizza, Marsiglia, Lione. E’ lì che hanno amici e parenti. Ma il sogno transalpino, dopo aver risalito lo Stivale da Lampedusa, si fa sempre più irraggiungibile. Da Ventimiglia non si passa. Quella che, in tempi normali, è una frontiera spalancata, negli ultimi giorni è diventato un muro invalicabile, sprangato ermeticamente. Un incubo ricorrente, per i tunisini. Il ministro dell’Interno francese, Claude Gueant, è stato chiaro: «Chiediamo agli italiani di trattenere le persone che si presentano sul territorio italiano e di riprendersi quelle che vengono rinviate». E’ arrivato fino alla dogana, lunedì scorso, per far sentire il peso delle sue dichiarazioni. Detto fatto: i diktat dell’Eliseo sono già operativi. I controlli doganali sono diventati massicci. La frontiera si è «militarizzata».
Fonte: http://www.corriere.it/cronache/11_marz ... aa7c.shtml
Traditori cornuti e mazziati...
12/03/2011, 16:46
bleffort ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:
Non ne sarei così sicuro ...
Staremo a vedere.
12/03/2011, 18:30
mik.300 ha scritto:Angeldark ha scritto:
Basta guardare queste notizie per capire il casino in cui ci stiamo cacciando...
Signor Saif, ha parlato con suo padre della posizione italiana sulla Libia?
«Siamo rimasti scioccati dalla vostra posizione, anzi molto irritati, perché voi siete il primo partner della Libia al mondo; il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio... Il presidente Berlusconi è nostro amico. Siamo vicini, amici. Perciò potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: ma non dall'Italia! Guardatevi intorno: i cinesi ci sostengono, i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica. Ma dove sono finiti gli italiani?».
Vuole dire che cambieranno i rapporti tra i nostri due Paesi?
«Beh, il messaggio per l'Italia è molto semplice: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi, insciallah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia, sapete? La Cina ce lo chiede, vogliono rimpiazzare l'Italia come primo partner... Perciò state attenti. Se tu tradisci un tuo partner, come credi che quello debba reagire?».
Fonte: http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_ ... af1a.shtml
VENTIMIGLIA (IM) - C’è ancora una frontiera da superare. L’ultima, quella più difficile. I tunisini in fuga dal Maghreb, raggiunta l’Italia, puntano alla Francia. Parigi, Nizza, Marsiglia, Lione. E’ lì che hanno amici e parenti. Ma il sogno transalpino, dopo aver risalito lo Stivale da Lampedusa, si fa sempre più irraggiungibile. Da Ventimiglia non si passa. Quella che, in tempi normali, è una frontiera spalancata, negli ultimi giorni è diventato un muro invalicabile, sprangato ermeticamente. Un incubo ricorrente, per i tunisini. Il ministro dell’Interno francese, Claude Gueant, è stato chiaro: «Chiediamo agli italiani di trattenere le persone che si presentano sul territorio italiano e di riprendersi quelle che vengono rinviate». E’ arrivato fino alla dogana, lunedì scorso, per far sentire il peso delle sue dichiarazioni. Detto fatto: i diktat dell’Eliseo sono già operativi. I controlli doganali sono diventati massicci. La frontiera si è «militarizzata».
Fonte: http://www.corriere.it/cronache/11_marz ... aa7c.shtml
Traditori cornuti e mazziati...
questo ragazzo..
e` molto assennato..
ma forse frattini, ecc. ecc.
stanno facendo dietrofront..
forse dira` che era stato frainteso,
che aveva ricevuto informazioni sbagliate,
ecc. ecc.
12/03/2011, 20:50
13/03/2011, 09:42
ubatuba ha scritto:
Libia, Lega Araba all'Onu: "Subito no-fly zone"Saif Gheddafi minaccia l'Italia: "Attenti traditori, presto faremo i conti". Ucciso un cameraman di Al Jazeera a Bengasi
"
State attenti. Se tu tradisci un partner come credi che quello debba reagire?". E' la minaccia diretta della Libia all'Italia. Saif al Islam, figlio di Muammar Gheddafi, parla dalle colonne di Corriere della Sera e Repubblica per mandare messaggi di avvertimento al governo Berlusconi. "Il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia". Secondo Saif al Islam, la Libia si è sentita tradita dal 'voltafaccia' italiano: "Siamo scioccati dalla vostra posizione - incalza il figlio del Colonnello -. Berlusconi è nostro amico, siamo vicini, siamo amici. Potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia. Non dall'Italia". Il governo italiano, in realtà, è stato fin qui uno dei pochi nell'ambito della comunità europea ad opporsi strenuamente all'opzione militare, favorita per esempio da Francia e Inghilterra. C'è poi lo spauracchio Al Qaeda, con l'ondata di immigrazione clandestina e terrorismo paventata già dallo stesso Gheddafi: "Abbiamo un futuro comune. Se noi perdiamo la battaglia qui, voi sarete i prossimi. Se noi vinciamo, voi sarete salvi", profetizza Saif al Islam prima di concedersi una dose di ottimismo: "Il 90% del Paese è tornato sotto il nostro controllo. Sarà guerra fino alla fine. Questi terroristi non parlano di democrazia, di elezioni, di valori: sono semplicemente terroristi. Gli abbiamo offerto il negoziato e hanno risposto con la guerra".
TENTATIVI DI MEDIAZIONE - La Lega Araba, nel frattempo, ha detto sì alla proposta di no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il segretario generale Amr Mussa, che ha ufficiallmente chiesto all'Onu di chiudere lo spazio aereo sul Paese. "Io non so come né chi sarà a imporre questa zona - aveva detto Mussa al settimanale tedesco Der Spiegel - Anche la Lega Araba può svolgere un ruolo, è quanto io auspicherei". Mussa fa riferimento ad una "azione umanitaria, con una zona di esclusione aerea" per "sostenere il popolo libico nella sua lotta per la libertà e contro un regime sempre più sprezzante". Si muovono anche i leader di Sudafrica, Uganda, Mauritania, Congo e Mali, che nei prossimi giorni costituiranno un comitato e si recheranno a Tripoli per mediare con Gheddafi e porre fine alle violenze.
LE BOMBE NON SI FERMANO - Nel paese, intanto, proseguono le rivolte. Sabato sera Al Jazeera ha reso noto che un suo cameraman è stato ucciso a Bengasi, città in mano ai ribelli. I centri in cui gli incidenti sono più attivi sono Misurata, Brega e Ras Lanuf. Proprio in quest'ultimo centro, cruciale data la presenza dei pozzi di petrolio, si stanno concentrando gli interventi dei militari pro Gheddafi, che nel pomeriggio hanno anche annunciato di aver riconquistato la roccaforte. Secondo i ribelli, forti bombardamenti sono in corso anche a Misurata, in Cirenaica: si teme che questa città possa essere il prossimo obiettivo dell'esercito.
ESERCITO CONDUCE GIORNALISTI NELLE CITTA' - E proprio l'esercito ha condotto diversi giornalisti, nella giornata di sabato, nelle città di Bin Jawwad e Ras Lanuf. Per mettere in atto la richiesta avanzata da Gheddafi in tutte le sue apparizioni televisive: "Venite a vedere dal vivo cosa succede", diceva il Raìs. Ed è stato accontentato, dato che i militari hanno condotto i reporter di tutto il mondo nei due centri. Hanno potuto vedere i risultati degli attacchi dei ribelli, le sedi della polizia assaltate e distrutte, i muri anneriti dai colpi e dalle esplosioni, le farmacie saccheggiate. Hanno avuto poche notizie, invece, circa quello che accadeva a pochi chilometri di distanza, lì dove infuriava la battaglia.
12/03/2011
http://www.libero-news.it/news/689317/L ... zone_.html
13/03/2011, 10:04
13/03/2011, 11:42
13/03/2011, 16:13