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MessaggioInviato: 09/03/2011, 22:45 
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rmnd ha scritto:



Al momento , la soluzione di Tremonti sarebbe la più auspicabile. Costruirle in Albania e lasciando al governo albanese l'onere dello smaltimento e stoccaggio in cambio di una centrale gratis, cogestita, con la quale condividere l'energia prodotta.

Costruirle in Albania?,non ti sembra una forma di razzismo verso questo popolo?.[:0]
Non se ne devono costruirne più!,nemmeno una.[:(!]
E' noto che la progressione del numero dei tumori sono imputati come prima causa alle radiazioni e il pulviscolo dell'Uranio o dei suoi derivati.
Dopo che la centrale di Cernobil è esplosa inquinando tutta la regione,dove credi sia andato a finire tutto il raccolto di grano che loro avevano seminato?,te lo dico io: cè lo hanno venduto e cè lo hanno fatto mangiare,che succederebbe se una catastrofe del genere avvenisse in Albania?.
Forse per te è troppo lontana e ti senti al sicuro vero?.[;)]


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MessaggioInviato: 10/03/2011, 21:08 
No al nucleare a fissione, è vecchio e obsoleto: ora che hai finito di costruire le centrali, in francia è già attiva la prima centrale a fusione...
Meglio 100.000 volte investire in ricerca su fusione nucleare e sistemi e-cat tipo quello di focardi e rossi.
E Nel frattempo costruisci tanto fotovoltaico (a prezzi di mercato e non ai prezzi dei soliti furbetti che si arricchiscono sfruttando il fatto che ci sono gli incentivi, il costo dei pannelli finiti in italia è superiore al 40% rispetto al resto dell'europa... guarda che strano...)
Il nucleare a fissione è da stupidi, tremendamente stupidi! anche se trovi un modo efficiente di gestire le scorie...
Ma al potere abbiamo persone con capacità di visione proiettata al futuro praticamente nulle :(
Saluti


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MessaggioInviato: 10/03/2011, 21:31 
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superza ha scritto:


Meglio 100.000 volte investire in ricerca su fusione nucleare e sistemi e-cat tipo quello di focardi e rossi.

Se fosse la volta buona e risultasse tutto vero, saremmo a cavallo!


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MessaggioInviato: 10/03/2011, 23:38 
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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:



Al momento , la soluzione di Tremonti sarebbe la più auspicabile. Costruirle in Albania e lasciando al governo albanese l'onere dello smaltimento e stoccaggio in cambio di una centrale gratis, cogestita, con la quale condividere l'energia prodotta.

Costruirle in Albania?,non ti sembra una forma di razzismo verso questo popolo?.[:0]
Non se ne devono costruirne più!,nemmeno una.[:(!]
E' noto che la progressione del numero dei tumori sono imputati come prima causa alle radiazioni e il pulviscolo dell'Uranio o dei suoi derivati.
Dopo che la centrale di Cernobil è esplosa inquinando tutta la regione,dove credi sia andato a finire tutto il raccolto di grano che loro avevano seminato?,te lo dico io: cè lo hanno venduto e cè lo hanno fatto mangiare,che succederebbe se una catastrofe del genere avvenisse in Albania?.
Forse per te è troppo lontana e ti senti al sicuro vero?.[;)]


Hai frainteso il mio discorso Bleffort.

Io ritengo le centrali nucleari estremamente sicure.
A me preoccupa solo il ciclo di smaltimento e stoccaggio delle scorie.



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MessaggioInviato: 11/03/2011, 00:35 
Ciao Rmnd
il problema è proprio quello, lo stoccaggio e smaltimento scorie.
Attualmente costa piu' quello che tutto il ciclo produttivo. Ad ogni modo, quelle scorie, restano attive per millenni, anche sotto una gran montagna o in fondo al mare. Il problema non è solo italiano, è MONDIALE.... [:D] [:D]

Non è il caso di pensare ad altre fonti energetiche? Perche' non si investe su una migliore resa delle cellule fotovoltaiche per esempio? O su impianti geotermici? O ancora investire sulla ricerca di materiali di costruzione che implichino meno risorse energetiche agli utilizzatori finali (ad esempio case con materiali costruttivi migliori, per trattenere d'inverno il caldo o esser meglio raffreddate d'estate).

secondo me soluzioni ce ne sono riguardo alle fonti energetiche alternative. Pero' bisogna attuarle e sopratutto investire in ricerca (cosa che sopratutto in italia, non si fa abbastanza)..



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MessaggioInviato: 11/03/2011, 09:30 
Il sole contro il governo
http://www.terranews.it

di Alessandro De Pascale

RINNOVABILI. Le banche scrivono ai ministri, Forza Sud minaccia di far cadere l’esecutivo, le associazioni chiedono modifiche. Oggi a Roma manifestazione delle imprese del settore dell’energia pulita per «far conoscere a tutti i danni che il decreto produrrà su un comparto finora in forte crescita». Bonelli dei Verdi: «Il mandante di questo killeraggio è l’amministratore dell’Enel Conti»

Sui tavoli del ministro dell’Ambiente Prestigiacomo e di quello dello Sviluppo economico Romani, in queste ore pare sia arrivata una lettera delle banche che, nel denunciare lo stop ai finanziamenti per le rinnovabili, paventerebbero un possibile blocco anche di quelli per le infrastrutture. «Il settore delle energie rinnovabili - spiegò a fine gennaio Giuseppe Mussari, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) - è fortemente dipendente dalle sovvenzioni pubbliche. I conti economici di queste imprese, privati senza gradualità delle provvidenze statali, non reggerebbero». Così, da quando è stato approvato il nuovo decreto, gli istituti di credito hanno sospeso tutti i finanziamenti al settore, visto che ormai non hanno più incentivi sicuri. I contributi alle rinnovabili sono ormai garantiti soltanto a chi allaccerà i nuovi impianti alla rete elettrica entro maggio. Tra soli tre mesi. Poi si vedrà. «Peccato che tra i maggiori ostacoli che incontriamo in Italia, c’è proprio l’allacciamento alla rete», spiega Andreas Lutz, dell’azienda tedesca Solcontec che realizza piccoli parchi fotovoltaici da massimo 1MW.

Proprio quelli che fino a ieri venivano finanziati dalle banche, visto che ai grandi impianti a terra di solito ci pensano i fondi di investimento, soprattutto stranieri. «In Italia il tempo corre anche per i piccoli progetti e occorrono 10 mesi soltanto per avere l’avvio dell’allaccio da parte di Terna», denuncia Lutz. Facile capire la preoccupazione di banche e imprenditori delle rinnovabili che attualmente hanno parchi in costruzione. Ora completamente bloccati. Per presentare al governo modifiche condivise, ieri si sono riunite le associazioni di categoria delle rinnovabili (Aper, Asso Energie Future, Assosolare, Ises e Gifi) e quelle ambientaliste (Greenpeace, Legambiente, Wwf, Fondazione Sviluppo Sostenibile e Kyoto Club) che hanno indetto per oggi una manifestazione nazionale a Roma, al teatro Quirino. Lo scopo è di «portare a conoscenza dell’opinione pubblica e delle istituzioni i danni che il decreto produrrà su un comparto produttivo finora in forte crescita», spiegano. Tra le richieste, l’immediato avvio del tavolo tecnico con i ministeri, per posticipare al 31 dicembre 2011 la data fissata al 31 maggio per l’allacciamento degli impianti alla rete e per definire il nuovo sistema di incentivi, ma anche la rimozione della quota massima annuale da sovvenzionare. «Il decreto è palesemente incostituzionale», attacca Luca Fermo, amministratore di Ray Energy e responsabile produttori di Assosolare.

Anche Forza Sud, il movimento politico del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Micchichè, ieri con Berlusconi è stato categorico: «O il decreto cambia, o il governo cade e andiamo a votare subito», ha tagliato corto il deputato siciliano, minacciando di utilizzare il metodo collaudato dalla Lega. Forza Sud aveva chiesto modifiche al testo, già la sera prima dell’arrivo del decreto in Consiglio dei ministri, altrimenti sarebbe mancato il loro appoggio al Federalismo municipale. Il giorno dopo il provvedimento è stato però approvato a Palazzo Chigi senza accogliere i rilievi del gruppo che sostiene l’esecutivo, a Federalismo approvato. Anche Futuro e libertà non l’ha presa bene. «Si sottolinea che gli incentivi sono un peso sulla bolletta delle famiglie, anche se ammontano ad appena 60 centesimi - spiega Aldo Di Biagio, capogruppo Fli in Commissione Ambiente alla Camera -. Appare chiaro che dietro questa campagna di marketing vi sia l’assecondare dei soliti noti potentati che spaziano dal petrolifero al nucleare». L’impressione è che il ministro Romani, che finora si era occupato soltanto di telecomunicazioni, alla sua prima prova alla guida dello Sviluppo economico non abbia avvertito la portata di questa legge. Che ha scatenato la rivolta di ambientalisti, imprese, associazioni di categoria, banche e pezzi della stessa maggioranza. L’unica che sembra ancora giocare su due tavoli è Confindustria che da tempo chiede un piano sull’efficienza energetica nelle industrie, che però vorrebbe fosse finanziato anche dalla componente A3 della bolletta che oggi assicura gli incentivi alle rinnovabili.



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MessaggioInviato: 11/03/2011, 10:03 
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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:



Al momento , la soluzione di Tremonti sarebbe la più auspicabile. Costruirle in Albania e lasciando al governo albanese l'onere dello smaltimento e stoccaggio in cambio di una centrale gratis, cogestita, con la quale condividere l'energia prodotta.

Costruirle in Albania?,non ti sembra una forma di razzismo verso questo popolo?.[:0]
Non se ne devono costruirne più!,nemmeno una.[:(!]
E' noto che la progressione del numero dei tumori sono imputati come prima causa alle radiazioni e il pulviscolo dell'Uranio o dei suoi derivati.
Dopo che la centrale di Cernobil è esplosa inquinando tutta la regione,dove credi sia andato a finire tutto il raccolto di grano che loro avevano seminato?,te lo dico io: cè lo hanno venduto e cè lo hanno fatto mangiare,che succederebbe se una catastrofe del genere avvenisse in Albania?.
Forse per te è troppo lontana e ti senti al sicuro vero?.[;)]


Hai frainteso il mio discorso Bleffort.

Io ritengo le centrali nucleari estremamente sicure.
A me preoccupa solo il ciclo di smaltimento e stoccaggio delle scorie.




In che senso le centrali nucleari sarebbero sicure?
Se intendi ragionevolmente sicure rispetto a rischi di incidenti, direi stando alle cronache gli incidenti in questo tipo di strutture si verificano regolarmente, basta tenere d'occhio le notizie che giungono dal Giappone e da tutte quelle nazioni che utilizzano il nucleare come fonte primaria per la produzione di energia.
MA probabilmente non sono questi incidenti il problema principale riguardo alla sicurezza di queste centrali.
Stando ai dato ambientali che proprio in questo periodo, dopo anni di monitoraggio continuo sul territorio, stanno assumendo un significato chiaro, l'impatto del nucleare ad uso civile sul territorio è pesantissimo, non è solo lo stoccaggio delle scorie a produrre inquinamento, ma anche le varie fasi dell'estrazione e della lavorazione dei materiali fissili liberano ingenti quantitativi di radiazioni. E non è finita, anche il normale funzionamento della centrale nucleare ha delle ricadute in termini di inquinamento sull'ambiente. Intorno alle centrali le percentuali registrate di tumori, malformazioni, alterazioni geniche in piante animali e persone, subiscono un impennata significativa. Altro problema importantissimo è la contaminazione delle acque.Gli impianti di La Hague, in Francia e di Sellafield, in Inghilterra, hanno contaminato con i loro scarichi le zone marine circostanti al punto che è possibile trovare tracce radiattive in alghe contaminate lungo le coste della Norvegia e della Groenlandia occidentale.

E queste sono solo alcune delle problematiche legate alle questioni ambientali.
Ma anche sotto il profilo economico, e dell'efficienza del servizio non ci sono vantaggi nel voler perseguire la strada del nucleare che giustifichino i rischi che si andrebbero a correre.
Il solare oggi come oggi è uno dei settori industriali più attivi. La crescita di anno in anno è esponenziale, questo in termini gli investimenti si traducono in lavoro sviluppo guadagni indipendenza.



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MessaggioInviato: 12/03/2011, 12:24 
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Blissenobiarella ha scritto:

In che senso le centrali nucleari sarebbero sicure?



Nel senso che sono sicure. E a dispetto dei titoloni delle ultime ore che fanno leva sull'emotività, la situazione in Giappone è una riprova della sicurezza delle centrali nucleari.

Certo che non fanno notizia le migliaia di morti ogni anno per le emissioni delle centrali a carbone o a gasolio, anche quelle delle caldaie delle nostre abitazioni o le migliaia di morti per le emissioni naturali di radon nelle abitazioni.

Le centrali nucleari moderne sono quelle per ora più sicure in termini di morti/anno.
Zero emissioni, piccoli incidenti localizzati.

Resto diffidente della costruzione di centrali in Italia solo per i motivi sopra. Solo per la poca probabile trasparenza e correttezza del trattamento delle scorie e per i tempo biblici di realizzazione delle opere che rischiano di rendere la centrale antieconomica per la collettività e un affare solo per alcuni.

Le paure collettive intorno alle centrali nucleari hanno il sapore di una paura atavica e superstiziosa.

Il progresso ha il suo prezzo e lo mettiamo in conto ogni giorno, facendo finta di nulla. Ignorando le migliaia di morti per le emissioni delle centrali tradizionali e le migliaia di morti in incidenti stradali (apparentemente non c'entra col tema ma anche questo è il prezzo che paghiamo al progresso).

In un quadro d'insieme con mente libera da ataviche paure potremmo scoprire che il contributo in vite umane richiesto dall'utilizzo delle centrali nucleari è assolutamente tracurabile rispetto al resto.

Meglio certo sarebbe l'utilizzo di energia assolutamente pulita e rinnovabile. E mi pare che la tecnologia in questo settore avanzi rapidamente, ma se un paese come il Giappone non riesce ancora a liberarsi di quei 50 ed oltre reattori nucleari forse ciò significa che sia ancora prematuro intermini di resa economica e di fattibilità , il passaggio all'energia verde su larga scala.

Ci arriveremo , ci arriveranno ma diamo tempo al tempo.

Ma per arrivare a una svolta verde abbiamo bisogno di energia per poterla realizzare non certo tornando alle candele di cera o bruciando torba e legna nei camini.



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MessaggioInviato: 12/03/2011, 12:39 
Cita:
ma se un paese come il Giappone non riesce ancora a liberarsi di quei 50 ed oltre reattori nucleari forse ciò significa che sia ancora prematuro intermini di resa economica e di fattibilità , il passaggio all'energia verde su larga scala.


Il motivo e' da ricercare negli enormi costi di dismissione degli impianti che in pratica rende piu' conveniente continuare a sfruttare gli esistenti piuttosto che procedere allo smantellamento, anche a scapito della sicurezza.

Quanto poi alla sicurezza non ritengo molto serio prendere per certo che gli impianti sono sicuri e basta, cosi senza altri elementi. Bisogna vedere di quali impianti si parla. Nel mondo le centrali non sono tutte uguali, anche se la stragrande maggioranza e' di seconda generazione e di conseguenza estremamente pericolose. Solo pochissimi impianti sono di terza generazione e nessuno ancora di terza evoluta. Per avere un livello accettabile di sicurezza bisognerebbe parlare di centrali di IV generazione ma queste stanno ancora sulla carta (forse perche' il costo di tali impianti rende praticamente inutile sfruttare l'energia nucleare). E comunque, nessuna centrale puo' annullare il rischio derivante da eventi cataclismatici o bellici.



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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MessaggioInviato: 12/03/2011, 12:39 
Se non investiamo nelle altre energie è difficile che facciano passi avanti. E quando qualcosa viene inventata addirittura in italia, Generatore Focardi-Rossi (anche se ancora tutto da valutare), che facciamo? Lo snobbiamo e finisce che se lo accaparrano USA e Grecia. Avete capito bene, GRECIA... Anche un mio amico nelle infinite discussioni che facciamo sul nucleare mi esce sempre il discorso "eh, ma le energie rinnovabili ancora non bastano a coprire tutto" .. ma noi ci abbiamo mai provato? Ci abbiamo investito? Abbiamo fatto ricerca per migliorarle?? E se invece di spendere tutti quei MILIARDI per le centrali nucleari li spendessimo per sviluppare le green energies sai che salto in avanti farebbero? come al solito noi non pensiamo a cosa sia meglio in prospettiva futura ma a cosa ci farebbe guadagnare più soldi in prospettiva presente. Ovviamente a guadagnarci mica saranno i cittadini, non sia mai!


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MessaggioInviato: 12/03/2011, 12:45 
E come è stata valutata la sicurezza delle centrali di ultima generazione?
La valutazione dell'impatto sul territorio delle vecchie ha richiesto decenni di monitoraggio e ciò che oggi si sta rilevando agli occhi di tutti è la reale entità del prezzo che si è dovuto pagare, un prezzo molto più altro di quello che le proiezioni ufficiali avevano anche lontanamente previsto.

In Italia data l'assenza assoluta di interventi per stabilizzare una situazione di perenne dissesto, tanto che basta una pioggia più abbondante per creare un' emergenza, di quanto sarebbe più alto questo prezzo?



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MessaggioInviato: 12/03/2011, 15:52 
"La centrale nucleare in costruzione in Finlandia (paese nordico, quindi dove le opere pubbliche normalmente si fanno in maniera efficiente) costerà, alla fine della sua costruzione, nel 2015 6 miliardi di euro. Scusate ma lo ripeto SEI MILIARDI DI EURO. Quasi due manovre finanziarie italiane in anni normali, 6 miliardi di euro.

Un altro dato sconvolgente alcune scorie radioattive prodotte da una centrale nucleare possono perdere la loro radioattività dopo 240.000 anni. Scusate ripeto anche questo duecentoquarantamila anni, che se non sbaglio equivale a un'era geologica, 240.000 anni.

Ora visto che nessuna impresa privata è disposta a investire 6 miliardi di euro in una centrale nucleare perchè non rientrerebbe mai dell'investimento, se ne deve occupare lo Stato, quindi noi cittadini.
Oltre all'investimento iniziale però, bisogna investire nel trattamento e nello stoccaggio delle scorie (per cui in Italia non abbiamo neanche ancora individuato dei siti idonei ad ospitarle) che non so quantificare ma sicuramente non sarà poco.
Con tutti questi soldi che pagheremo noi, con le nostre tasse, i favorevoli alle centrali nucleari dicono che avremo un grosso risparmio nelle bollette!!!!!!

COMPLIMENTI... ma tutti questi soldi da dove pensano di prenderli?"
http://no-nucleare.blogspot.com/2011/02 ... leare.html





I costi del nucleare

Per illustrare i presunti vantaggi economici dell’energia nucleare si finge di dimenticare che tutta la filiera economica era ed è basata su una macchina politica di sovvenzioni e privilegi di prim’ordine. Accanto all’esenzione fiscale dei combustibili nucleari e alla mancata assunzione di responsabilità, i costruttori di centrali nucleari ottengono crediti privilegiati e spesso anche finanziamenti di entità sconosciuta. La EdF, che produce l’85% dell’energia elettrica con le centrali nucleari, è una delle aziende più indebitate del mondo e soprattutto per ragioni “nucleari”. Nel periodo compreso tra gli anni 50 e il 1973, i governi OCSE hanno speso più di 150 miliardi di dollari (in valuta corrente) per la ricerca e lo sviluppo nel campo dell’energia nucleare, mentre non hanno investito quasi nulla sulle energie rinnovabili. Dal 1974 (ovvero da quando l’IAEA rileva i dati) al 1992 hanno speso 168 miliardi di dollari e solo 22 miliardi di dollari per le energie rinnovabili. Tutto ciò senza contare le generose erogazioni dell’UE a favore dell’atomo, mentre le cifre francesi sono tuttora segrete. Insieme ai finanziamenti dei paesi non OCSE, in primo luogo gli ex paesi oltrecortina, i contributi complessivi a livello mondiale ammontano ad almeno 1.000 miliardi di dollari; quelli per le energie rinnovabili negli ultimi 30 anni non superano i 40 miliardi di dollari, compresi i programmi di introduzione sul mercato. Nella sola Germania, dagli anni 50 in poi l’energia nucleare è stata sovvenzionata con i seguenti importi: circa 20 miliardi di euro per la costruzione di reattori sperimentali e di ricerca; 9 miliardi per progetti falliti come il reattore veloce, il reattore ad alta temperatura e l’impianto di ritrattamento; 14,5 miliardi per fermare i reattori, decostruirli, smantellarli, risanare i depositi e per i depositi finali delle scorie; 20 miliardi di mancate entrate per il Fisco per le riserve esenti previste nel deposito finale delle scorie radioattive. Non sono quantificate le misure di polizia e di ordine pubblico, le spese per gli istituti universitari e il finanziamento dei centri di ricerca.
(...)
Esistono almeno altre sei ragioni contro un futuro all’insegna dell’energia nucleare:
Il problema dell’acqua. L’enorme fabbisogno idrico dei reattori per la produzione di vapore e per il raffreddamento è in concorrenza con il fabbisogno di acqua della popolazione mondiale, in continua crescita.
La scarsa efficienza. Il calore residuo delle centrali nucleari è poco adatto alla cogenerazione a causa dei costi elevati del teleriscaldamento. Quella nucleare è perciò la fonte energetica con le minori possibilità di ottimizzazione dell’efficienza.
La pericolosità. Con il rischio di “nuove guerre”, non più fra stati ma fra culture, aumenta in tutto il mondo il pericolo del terrorismo nucleare, e non solo quello di attacchi aerei contro i reattori.
Il sistema energetico sbagliato. Le centrali nucleari sono investimenti ad alta intensità di capitali, quindi la loro costruzione è in contraddizione con la liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica con tempi di ammortamento brevi.
La prospettiva incerta dei depositi finali delle scorie. Le scorie radioattive devono essere stoccate in modo sicuro per 100.000 anni. Quale sistema politico è in grado di fornire garanzie per una tale durata, visti i sempre maggiori rischi di destabilizzazione sociale?
L’insidiosa contaminazione radioattiva. Nessuno è in grado di stimare a lungo termine l’impatto di contaminazioni radioattive anche basse sulla natura e sull’uomo. Il rischio aumenta con l’aumentare delle centrali nucleari in esercizio.
http://www.reteambiente.it/sostenibilit ... -nucleare/


I costi del nucleare, l’abbandono di Obama, i debiti di Enel
10 giugno 2009

Mentre Tremonti contesta il pacchetto nucleare presentato da Scajola per mancata copertura finanziaria – vedremo presto se è vero conflitto o meno – Enel è impegnata in un aumento di capitale per fronteggiare il debito dovuto alle nuove acquisizioni, in particolare della spagnola Endesa di cui ha comprato gli impianti nucleari e a carbone. Negli USA, in queste settimane, il nucleare oltre a non ricevere fondi dal “pacchetto di stimolo” dell’economia, ha visto bocciare un emendamento repubblicato per un prestito a tasso agevolato da 50 miliardi e le nuove stime del costo industriale presentate dal Dipartimento dell’energia. Questi tre fatti sono collegati tra loro? Non credo, ma meritano qualche commento.
1. A parte il tentativo di “militarizzare” la scelta nucleare con il DDL 1195 approvato al Senato che tornerà in discussione alla Camera – le Regioni hanno preso una posizione fortemente critica – non si capisce come si possa finanziare la scelta nucleare del governo (4 EPR secondo il memorandum con la Francia) e la prospettiva del 25% di elettricità da nucleare (per la quale di EPR ce ne vorranno 9 o 10). Da parte di Enel e di Edison è stato dichiarato che il nucleare lo si farebbe con i soldi delle imprese. Bizzarro: visto che negli USA Bush aveva messo in piedi un sistema di incentivi che ancora non ha prodotto un contratto di costruzione…

2. Enel ha un fatturato simile all’azienda francese EDF, ma un debito doppio. Per ripianarne una parte, oltre all’aumento di capitale in corso per quasi 8 miliardi, si pensa di cedere quote di Enel Greenpower, la divisione specializzata nelle fonti rinnovabili che tra l’altro è la parte oggi più remunerativa del gruppo. Greenpeace con la Fondazione Culturale Responsabilità Etica aveva commissionato un rapporto sull’analisi finanziaria di Enel presentandolo in aprile alla vigilia dell’assemblea degli azionisti, di cui è disponibile una scheda in italiano. Se Enel dovesse dar seguito a tutte le dichiarazioni sul nucleare, secondo il rapporto, avrebbe bisogno di oltre 30 miliardi di altri investimenti: da dove li prende? Siccome sta facendo un aumento di capitale sarebbe importante che facesse chiarezza su queste dichiarazioni: sono serie o si tratta di dar corda a un governo che sul nucleare fa una battaglia ideologica? Sì, ideologico è il governo e non gli ambientalisti e vediamo perchè, sugli aspetti economici. Questa domanda è oggetto di un videoblog lanciato stamattina in risposta a quello di Conti dell’Enel: Greenpeace su Enel, debito e nucleare

4. Nelle stime presentate a marzo dal DOE sui costi industriali dell’elettricitàda nuovi impianti che vanno in produzione al 2020, il nucleare torna a essere la più costosa (più dell’eolico): 10,2 centesimi di dollaro (del 2007) al kWh, contro i 9,9 dell’eolico, i 9,8 del carbone e gli 8,2 del gas. Queste stime sono però basate sull’ipotesi che 1000 MW nucleari costino circa 3,3 miliardi di dollari e non includono gli interessi sul capitale. In realtà i costi complessivi negli USA sono stimati a circa 7,5 miliardi di dollari da Moody’s e una delle proposte presentate per accedere agli incentivi di Bush dalla Florida Light&Power stima in 7,7 miliardi di dollari per 1000 MW. Dunque oltre il doppio di quanto riportato dal DOE. I costi di capitale contano per il 78 per cento del costo industriale dell’elettricità. Dunque, prendendo per più realistiche queste ultime stime, il costo atteso dell’elettricità da nucleare negli USA dovrebbe più ragionevolmente essere di 18 centesimi di dollaro al kWh. Di che cosa stiamo parlando?

In ultimo: se tutti gli investimenti sulle infrastrutture del gas naturale (ampliamento gasdotti, terminali di rigassificazione) andassero in porto, al 2020 l’Italia avrebbe una capacità di importazione di 180 miliardi di metri cubi. Il che corrisponderebbe, secondo il commento di Alberto Clò su Energia dello scorso settembre, a un 50% in più di quello che servirebbe nello scenario tendenziale e al doppio di quanto dovremmo consumare se raggiungessimo gli obiettivi europei al 2020 su fonti rinnovabili ed efficienza.

Invece di continuare a perdere tempo sulle frenesie nucleari di qualche piccola ma potente lobby, dovremmo aprire un vero confronto sulle cose su cui (a parole) siamo tutti d’accordo: efficienza e rinnovabili. C’è tanto da fare e tanta nuova occupazione da creare. A quando una linea razionale su energia e clima?

http://magazine.quotidiano.net/ecquo/on ... i-di-enel/






Dunque i privati non vogliono investire nel nucleare e si comincia a intuire il perchè
La domanda successiva da porsi è "Chi è allora che vuole investire sul nucleare e perchè?"



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MessaggioInviato: 12/03/2011, 16:00 
Comunque il nucleare e' una tecnologia sulla via del tramonto ed e' da diversi anni che questa cosa e' ormai nota e accettata a livello mondiale.
Vi riporto ad esempio quanto emergeva gia' nel 2004 e che si e' via via rafforzato negli anni successivi:

Dalla “2004 Survey of energy resources” del WEC

Domanda mondiale di energia primaria (IEA)

......................... 2002.......2030
............................%..........%

Petrolio...................39.........37
Carbone....................26.........24
Gas........................23.........28
Nucleare....................7..........5
Idro........................3..........2
Altre rinnovabili...........2..........4

......................~ 9,5 GTEP....~ 15 GTEP

Produzione mondiale di energia elettrica (IEA)

......................... 2002.......2030
............................%..........%

Carbone....................39.........37
Gas........................17.........32
Idro.......................17.........13,5
Nucleare...................16..........8,5
Petrolio....................9..........4
Altre rinnovabili...........2..........5

......................15 500 TWh....31 000 TWh


Ne consegue che le mosse che vengono fatte ora in questa direzione sembrano servire piu' a distribuire lauti affari (o altri celati interessi) che reali vantaggi.



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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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MessaggioInviato: 12/03/2011, 19:32 
Cita:
superza ha scritto:

No al nucleare a fissione, è vecchio e obsoleto: ora che hai finito di costruire le centrali, in francia è già attiva la prima centrale a fusione...
Meglio 100.000 volte investire in ricerca su fusione nucleare e sistemi e-cat tipo quello di focardi e rossi.
E Nel frattempo costruisci tanto fotovoltaico (a prezzi di mercato e non ai prezzi dei soliti furbetti che si arricchiscono sfruttando il fatto che ci sono gli incentivi, il costo dei pannelli finiti in italia è superiore al 40% rispetto al resto dell'europa... guarda che strano...)
Il nucleare a fissione è da stupidi, tremendamente stupidi! anche se trovi un modo efficiente di gestire le scorie...
Ma al potere abbiamo persone con capacità di visione proiettata al futuro praticamente nulle :(
Saluti


Quoto al 1000 per 1000...
Il problema delle persona al potere non è la scarsa proiezione verso il futuro ma verso le tangenti che i costruttori verseranno nelle loro tasche...
Con i miliardi di euro spesi per le future centrali a fissione si potrebbero finanziare ricerche su energie alternative massimizzando ad esempio la resa del fotovoltaico che in un paese come il nostro potrebbe coprire il quasi totale fabbisogno di energia elettrica...



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Cita:
superza ha scritto:

E Nel frattempo costruisci tanto fotovoltaico (a prezzi di mercato e non ai prezzi dei soliti furbetti che si arricchiscono sfruttando il fatto che ci sono gli incentivi, il costo dei pannelli finiti in italia è superiore al 40% rispetto al resto dell'europa... guarda che strano...)



Già... ma guarda che strano. Il paese dei burattini, non si smentisce mai [V]



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