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Astronave
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MessaggioInviato: 20/03/2011, 10:39 
ecco massrol
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=TMLe1L43yXg[/BBvideo]
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=qz1sSTo4CxY[/BBvideo]


Ultima modifica di nihal181 il 20/03/2011, 10:40, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/03/2011, 11:05 
Mi cascano le braccia...
Come mi cascano le braccia nel vedere che questo tipo di "trasmissioni televisive" hanno sempre il pienone di pubblico in sala...i figuranti come li chiamo io.
Grazie.

Marco71.



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MessaggioInviato: 20/03/2011, 11:44 
dopo aver appena denunciato chi è autore di un procurato allarme sta babba della ruta che fa? butta lì che nel 2014 un asteroide cadrà sulla terra se non cambia rotta, quando le possibilità sono 1 su 900.000 [8)]


Ultima modifica di morpheus85 il 20/03/2011, 11:45, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/03/2011, 12:28 
Cita:
soleado3083 ha scritto:
Vediamo se Giampaolo Giuliani ci azzecca con la data del 24 Marzo.


Cita:
Sirius ha scritto:
ora spiego in breve perchè Giuliani si contraddice ( secondo me) : semplicemente, Giuliani ha sempre asserito di prevedere i terremoti tramite il radon con un range d'anticipo di massimo 48 ore. Il 24 marzo cade ben oltre le 48 ore!!! com'è possibile quindi? ha sviluppato una nuova tecnica? ha scoperto le carte segrete di Bendandi e ha appreso il suo metodo senza divulgarlo? ... questa cosa mi sembra anomala
d'altra parte fino ad oggi ho seguito sempre il suo lavoro e devo dire che è stato sempre puntualmente preciso.. chissà... vedremo



Giuliani con il suo metodo può vedere al massimo 12, se è fortunato (dipende dalla magnitudo) 24 ore
NON OLTRE

va da se che tutte le previsioni superiori a quel range non sono fatto col suo metodo (radon, che poi anche quello è tutto da verificare) ma con altri metodi (preveggenza? cartomanzia? fondi caffe'? dadi? Bendandi?)

Per il resto, Giuliani ha la fortuna di avere fotocopie dei lavori di Bendandi (di quello che si è salvato), quindi.....
A riprova, guardate bene le foto in questo articolo e ve ne accorgerete anche voi.

http://www.ilcapoluogo.com/site/News/At ... 2000-40262

E giusto per evitare che la pagina con le foto di Giuliani le fotocopie di Bendandi un domani sparica e che Giuliani smentisca di averle, mi sono fatto il PDF della stessa.
:)

p.s.
leggete bene i commenti, capirete che non tutti sono d'accordo con Giuliani.....


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Ultima modifica di webmasterone il 20/03/2011, 13:25, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/03/2011, 12:33 
Cita:
massrol
Per Massorl


non sono sempre qui, se avessi bisogno, fammi un fischio (o pm) su Fb

;)


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MessaggioInviato: 20/03/2011, 12:40 
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 80321.html

(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 ha colpito il nord delle Filippine. L'evento e' stato particolarmente avvertito sull'isola di Laoang.

L'ipocentro e' stato localizzato a una profondita' di 50 chilometri. Non e' stato diramato alcun allarme tsunami e finora non ci sono notizie di vittime o danni. Un sisma di magnitudo 5,5 e' stato invece registrato al largo della costa sud orientale di Taiwan. Anche in questo caso non si segnalano danni, ne' vittime e non c'e allerta tsunami.


Mass, penso che sia al di sotto del tuo "fortissimo" ma potrebbe essere l'avvisaglia di una botta più forte


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MessaggioInviato: 20/03/2011, 15:46 
Va be comunque il 24 e'Giovedi.Bisogna solo aspettare per vedere se Giuliani ci azzecca.Certo che se c'e' un magnitudo 5 in qualche parte del mondo e lui dice di averla azzeccata non vedo che previsione possa essere.



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MessaggioInviato: 20/03/2011, 16:10 
Cita:
massrol ha scritto:

Cita:
massrol ha scritto:





per questa previsione di bendandi ( sua o non ) sono in attesa di un file e apriro' una discussione a parte, ci tengo!!

------------------------------------------------------------------------------------

non ho avuto tempo per studiare meglio la lista probabili teremoti fino a tutto il 2011 che avevo promesso di lasciare comunque lascio queste date che avevo nei miei appunti come date a prima vista da esaminare perche a rischio ma ovviamente del tutto incompleta

marzo
1 ....... ?
6 ....... ?
10 ........ 70% prime ore del mattino
14-15........ 60%
18......... 50% 20.00
19-20....... 95% forte nella notte del 19

aprile
10...... 60% giappone 11.30
19....... 95% oltre il 7°




sirius
ieri come ho detto in chat a webmasterone mi sono reso conto che nell ultimo post ho fatto confusione nel copiare dai miei appunti
e cioe' quando ho scritto :
dalla sera del 15 alla mattina del 16 (forte)
18 sera (60%)
19 sera -mattina del 20 (fortissimo)

19-20 dovevo scrivere forte (altissimo rischio)
come avevo fatto giustamente nel post antecedente sopra quotato,
ma ho copiato cio' che avevo scritto per il 19 aprile (sempre 19) data in cui le probabilita' che ci sia un sisma fortissimo (oltre 7.3) sono molto alte,
cambia poco ma e' per far capire che non mi aspetto nessun 8-9 grado
ma un sisma intorno max 7° e' molto probabile (anche se ripeto e' impossibile prevedere la magnitudo esatta!)
questo "allineamento" terminera' il 21 sera quindi non ha nulla a che vedere con il terremoto del 24 marzo previsto da Bendandi o meglio "tradotto" e riportato da Giuliani ,
sinceramente non vedo nessuna scossa devastante per quella data,
ma visto che da Giuliani e Bendandi ho solo da imparare.....
non posso fare altro che rimanere in attesa degli eventi .


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MessaggioInviato: 20/03/2011, 16:17 
grazie x la delucidazione beh se massimo x oggi prevedi un 7° , allora direi che hai visto giusto, sopra ho riportato un 6.4 , lo avevi notato? continua così!


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Cita:
Sirius ha scritto:

grazie x la delucidazione beh se massimo x oggi prevedi un 7° , allora direi che hai visto giusto, sopra ho riportato un 6.4 , lo avevi notato? continua così!



grazie sirius
comunque e' stato ribassato a 5.9 [;)]


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MessaggioInviato: 20/03/2011, 18:50 
TSUNAMI IN ITALIA PER SICILIA E CALABRIA: IL VULCANO MARSILI E I MAREMOTI PIÙ FORTI DEGLI ULTIMI 300 ANNI

Le immagini impressionanti del Giappone scorrono sugli schermi di tutte le tv del mondo. L’interrogativo sorge spontaneo: anche da noi, in Italia, sono possibili tsunami? La risposta è sì. Ce ne sono stati almeno una trentina negli ultimi 1000 anni.

Le immagini impressionanti del Giappone scorrono sugli schermi di tutte le tv del mondo. L’interrogativo sorge spontaneo: anche da noi, in Italia, sono possibili tsunami? La risposta è sì. Ce ne sono stati almeno una trentina negli ultimi 1000 anni. Tsunami innescati dalla della violenza di quello che ha colpito il Giappone sono per fortuna poco probabili, o perlomeno visto che resistono gli edifici storici, sicuramente non ce ne sono mai stati di così forti negli ultimi 2.000 anni.
Uno degli tsunami più forti che si siano mai registrati in Italia è quello del 1783 che colpì la Calabria tirrenica, innescato da un sisma dell’undicesimo grado della scala mercalli. Le coste calabresi da Messina a Torre del Faro e da Cenidio a Scilla furono devastate. Il mare travolse la costa per quasi 2 chilometri. L’onda più alta fu registrata a Marina Grande (Scilla). In molte altre località (Peloro, Torre del Faro, Punta del Pezzo) il fronte d’acqua raggiunse 6 metri d’altezza.


In epoca più recente, si ricorda lo tsunami causato da una frana dello Stromboli nel 2002. Fu un evento limitato ma che indica il potenziale pericolo delle regioni meridionali italiane. A preoccupare quindi non solo possibili scosse o eruzioni molto violente. Lo tsunami può essere causato anche da crolli e frane dovuti all’attività vulcanica. Come sappiamo, l’arco eolico è estremamente attivo.
Negli ultimi anni è stata accertata la presenza di un vulcano sottomarino molto pericoloso. Si tratta del vulcano Marsili. Si trova circa 140 km a nord della Sicilia e circa 150 km a ovest della Calabria. E’ il più grande vulcano d’Europa, essendo esteso per 70 km in lunghezza e 30 km in larghezza. Il monte si eleva per circa 3000 metri dal fondo marino, raggiungendo con la sommità la quota di circa 450 metri al di sotto della superficie del mar Tirreno. Sappiamo che il vulcano è attivo. Un’eruzione potrebbe provocare una tremenda onda di tsunami che potrebbe spazzare via le coste di Campania, Sicilia e Calabria. L’Ingv sta intraprendendo esami e studi dettagliati per conoscerne meglio l’effettiva pericolosità e studiare eventuali segnali premonitori.
Anche l’Adriatico è esposto potenzialmente ai pericoli di uno tsunami. Il primo avvenne nel 1511 nel Nord Adriatico e causò un innalzamento del mare a Trieste. Il secondo, ben più grave, colpì l’area tra il Gargano e il Molise nel 1627 (onde alte fino a cinque metri si abbatterono tra Fortore e San Nicandro, nei pressi del lago di Lesina, e colpirono anche Termoli e Manfredonia). Nel 1672 un maremoto interessò l’Adriatico centrale, causando inondazioni a Rimini. Sempre fra Rimini e Cervia si verificò un innalzamento del mare, in seguito a un terremoto, nel 1875.

NOTIZIA DEL 18 APRILE 2010


Si è risvegliato il Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno: coste a rischio tsunami

L'allarme è lanciato dal prof. Franco Ortolani: "Dobbiamo fare in fretta per essere pronti ad ogni evenienza". Ma non bisogna lasciarsi prendere dal panico, anzi, "bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali" come spiega lo stesso geologo in uno studio approfondito pubblicato sul MeteoPortale del Mediterraneo, (meteoweb.it)con cui collabora.

Immagine

La chiave di tutto sta nelle isole Eolie che potrebbero svolgere il ruolo di "sentinelle" e annunciare con netto anticipo l'arrivo dell'onda di maremoto: "Uno studio che ho avviato spiega Ortolani - dopo il 0maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compresa tra Milazzo (Sicilia) e Marina di Camerota (Campania), ha evidenziato che, in base ai dati pubblicati (Tsunamis Research Team, Physics Dept - University of Bologna and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) - Rome) negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane. I risultati della ricerca eseguita con la collaborazione di Silvana Pagliuca del CNR, sono stati presentati al Congresso Internazionale di Geologia tenutosi a Firenze nell’agosto 2004. Il più recente maremoto italiano è stato quello che si è innescato poco dopo le ore 13 del giorno 30 dicembre 2002 nell’area di Stromboli, con conseguente inondazione della fascia costiera fino ad altezza di alcuni metri sul livello medio del mare. L’evento anomalo ha determinato seri danni ai manufatti più vicini al mare e ha provocato il ferimento di alcune persone; esso si è avvertito lungo la costa siciliana nella zona di Milazzo e in quella campana nel porto di Marina di Camerota.



Il maremoto è stato innescato da una frana sottomarina. E’ evidente che se l’onda anomala del 30 dicembre 2002 si fosse verificata 4-5 mesi prima (o dopo), durante la stagione estiva, i danni lungo le coste frequentate da migliaia di bagnanti, specialmente alle persone, sarebbero stati molto gravi. Gli eventi, elencati nel catalogo dei maremoti italiani riportato sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono stati analizzati per individuarne le cause, ricostruire le aree interessate dai vari movimenti anomali del mare al fine di delimitare le zone costiere a rischio da tsunami e analizzare le disposizioni attuali per prevenire i danni. Un dato preoccupante è rappresentato dalla evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi che oggi costituiscono il classico periodo balneare caratterizzato da centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge. E’ evidente che l’attuale spinta urbanizzazione e frequentazione estiva delle aree costiere renderebbe notevolmente più grave l’impatto di eventi simili a quelli storici. Le aree interessate sono le seguenti: Liguria (14 eventi); Stretto di Messina- Sicilia Orientale-Calabria meridionale tirrenica- Isole Eolie (23 eventi); Adriatico (10 eventi); Golfo di Napoli (10 eventi); Toscana (3 eventi); Sicilia settentrionale (2 eventi); Sicilia meridionale (2 eventi); Calabria settentrionale ionica (1 evento); Lazio (1 evento). La massima altezza che l’acqua marina ha raggiunto invadendo l’area emersa (Runup) è stata valutata tra 6 e 15 m (si ricordi che lo tsunami del 26 dicembre 2004 verificatosi in Indonesia determino runup massimo di alcune decine di metri di altezza)".

"La correlazione - prosegue Ortolani - tra movimenti anomali del mare, eventi sismici, ubicazione delle strutture sismogenetiche ha consentito di individuare le seguenti cause dei maremoti italiani: terremoti generati da strutture sismogenetiche che interessano in parte l’area costiera emersa e sommersa (Calabria, Sicilia orientale, Gargano, Ancona); grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti ed eruzioni; grandi frane costiere subaeree; accumulo antropogenico di terreno di riporto sul ciglio della scarpata continentale. La ricerca ha evidenziato che il maggior numero di eventi è stato provocato da grandi e rapide frane sottomarine innescate prevalentemente da terremoti avvenuti anche in aree distanti dalla costa.



I fenomeni più gravi si sono verificati nel Tirreno Meridionale-Stretto di Messina-Sicilia Orientale. Il maremoto più disastroso, paragonabile per numero di vittime a quello avvenuto il 26 dicembre nel Sud Est Asiatico, nel Golfo del Bengala, è quello che si verificò circa 10 minuti dopo il sisma del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina provocando decine di migliaia di morti. Lo studio aveva evidenziato fin dal 2005 che il maremoto del 1908 non fu provocato direttamente dal sisma, come si riteneva, ma da una grande frana sottomarina, verificatasi nello Stretto di Messina a sud di Reggio Calabria, che fu innescata dallo scuotimento sismico. Il dato preoccupante che si porge all’attenzione dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni è che le aree costiere italiane a rischio da tsunami, già individuate con vari studi, ancora non sono tutelate da interventi strutturali preventivi né da attive misure di monitoraggio, di didattica e protezione civile. La ricerca espletata nelle aree più colpite dai maremoti del passato ha messo in luce che se si ripetesse oggi un evento simile durante il periodo balneare si registrerebbero scene drammatiche e luttuose simili a quelle verificatesi nel sud est asiatico durante il disastroso evento del 26 dicembre 2004. Il rischio da tsunami non è nemmeno preso in considerazione nei piani stralcio per la difesa dal rischio idrogeologico.



E’ evidente che bisogna recuperare il tempo perso e attivare idonei interventi di prevenzione al fine di preparare le aree costiere e la popolazione ad affrontare il rischio ambientale derivante da potenziali maremoti. Alla luce dei risultati dello studio si evince l’importanza di elaborare linee guida per la valutazione del rischio da onda anomala delle aree costiere e dell’impatto ambientale sulle infrastrutture di notevole rilevanza (aereoporti, porti, centrali elettriche, impianti industriali, strade e ferrovie ecc.). Vanno altresì messi a punto e attivati adeguati sistemi di educazione ambientale (per es. come comportarsi qualora ci si trovi su una spiaggia d’estate e si avverta un terremoto, oppure si noti un improvviso e sensibile abbassamento del livello dell’acqua) monitoraggio marino e costiero ed elaborati i Piani di Protezione Civile Comunali tesi soprattutto a proteggere la popolazione durante il periodo balneare".

"Temo - conclude amaramente il geologo napoletano - che per introdurre le necessarie “precauzioni” per stare più sicuri lungo le coste e le spiagge i rappresentanti delle istituzioni attenderanno il prossimo maremoto: speriamo che non sia disastroso.

Peppe Caridi

fonte

http://www.segnidalcielo.it/index.php/s ... i-300-anni


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Cita:
vimana131 ha scritto:

TSUNAMI IN ITALIA PER SICILIA E CALABRIA: IL VULCANO MARSILI E I MAREMOTI PIÙ FORTI DEGLI ULTIMI 300 ANNI



Sinceramente mi stanno sul .... (beep) gli scienziati che lanciano inutili allarmismi solo per procurarsi attenzione e fondi.

Il Marsili è li e in quelle condizioni da sempre.

E' stato studiato poco o niente.

Da li a dire che sta per risvegliarsi e che causerà uno tsunami.... ce ne passa.

Sicuramente se dovesse diventare instabile, e magari una parete del suo apparato franare verso il fondo... beh... uno tsunami ci starebbe giusto giusto.... ma evitiamo (dico agli scienziati) di terrorizzare senza prove o motivo.

(Ricordiamoci che stiamo parlando del secondo vulcano in Europa per altezza, il primo per dimensione)


Se proprio vogliamo essere catastrofisti e parlare di Tsunami, allora, facciamo anche un discorso sull' Etna, che ruba il primato in altezza al Marsili.

E' infatti risaputo che l'impianto vulcanico Etna stia lentamente scivolando in direzione EST !

Infatti Studi recenti hanno evidenziato che l'Etna sta lentamente scivolando verso Est e Sud, perché il substrato argilloso su cui poggia ha il suo culmine spostato verso N-W rispetto all'asse del vulcano.

Lo scivolamento sarebbe dovuto all'interazione tra effetti termici (dilatazione), e gravitativi (piano inclinato).

Il risultato é la presenza di strutture compressive alla base del vulcano e distensive nella regione sommitale .

Queste ultime sono spesso vie di risalita preferenziali dei magmi durante le eruzioni.

Inoltre il movimento verso Est dell'edificio sopra un magma stazionario potrebbe essere la causa dell'apparente migrazione a Ovest dell'attività vulcanica.

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Ultima modifica di webmasterone il 20/03/2011, 21:27, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/03/2011, 22:04 
http://thedayafterjournal.blogspot.com/ ... vioni.html

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6 ha colpito questa mattina il nord delle Filippine. L'evento è stato particolarmente avvertito sull'isola di Laoang, dove almeno 4.000 persone hanno sentito un forte tremore.
L'ipocentro è stato localizzato a una profondità di 50 chilometri. Non è stato diramato alcun allarme tsunami e finora non ci sono notizie di vittime o danni. Ieri un altro terremoto, di intensità inferiore pari a 4.6, ha colpito sempre le Filippine, nella zona di Mati, e anche in quel caso non sono state segnalate vittime e danni.

La tensione attorno al Giappone e all’Anello di Fuoco del Pacifico continua…


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lunedi 21 marzo 2011 14:10:16
Redondo Beach: misteriosa moria di sardine
mercoledì 09 marzo 2011
Dopo gli uccelli tocca ai pesci. E' mistero nel porto di Redondo Beach, cittadina sul mare a sud di Los Angeles dove sono morte centinaia di migliaia di sardine. I pescatori e le autorità stanno cercando di capire il perchè della strana moria, ma al momento non si conoscono le cause. Per ora si sa soltanto che i pesci sono stato spinto verso riva dalle correnti e si ipotizza che siano morti per mancanza di ossigeno. Ma è solo un'ipotesi. Repubblica.it

http://www.repubblica.it/ambiente/2011/ ... 3373619/1/


Ultima modifica di golden il 21/03/2011, 14:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 21/03/2011, 19:01 
La California sta per essere colpita...la moria non e` casuale...
Grazie.

Marco1971.



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