LIBIA, COMANDO ALLA NATO. BERLUSCONI: "SODDISFATTO"
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Venerdì 25 Marzo 2011
TRIPOLI - La Nato assumerà la guida di «tutte le operazioni militari in Libia». Lo riferiscono fonti dell'Alleanza precisando che la decisione sarà finalizzata domenica. «Ciò significa - hanno precisato le fonti - che non ci sarà più la coalizione dei volenterosi e quella della Nato, ma solo una coalizione internazionale a guida Nato». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è detto «soddisfatto» della decisione.
UE CONTRIBUIRA' A RISOLUZIONE NATO L'Ue è «determinata a contribuire» all'applicazione della risoluzione Onu 1973. È quanto sottolineano i capi di stato e di governo dei 27 nella bozza delle conclusioni che stamane sul tavolo del vertice. I 27 sollecitano ancora una volta Gheddafi a farsi da parte «immediatamente» per consentire l'avvio di un dialogo con le parti interessate per dare il via al processo di transizione democratica tenendo presente «la necessità di assicurare la sovranità e l'integrità territoriale della Libia».
LUNEDI' COMANDO ALLA NATO La Nato ha raggiunto un accordo per assumere il comando delle operazioni militari per imporre in Libia una no fly zone. Resta però ancora da precisare un suo ruolo più ampio e per il momento - ha indicato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen - resteranno due missioni parallele: quella della coalizione dei volenterosi, che sabato ha sferrato il primo attacco per imporre la risoluzione 1973 dell'Onu, e quella della Nato, che dopo l'embargo delle armi si appresta ad assumere il comando della missione per fare rispettare l'interdizione dei voli sopra la Libia. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha però ribadito che per la Francia il coordinamento della missione deve «restare eminentemente politico». Dopo una settimana di consultazioni non-stop, che hanno registrato momenti altissimi di tensione al quartiere generale dell'Alleanza atlantica, è stata la Turchia ad annunciare per prima l'accordo raggiunto tra gli alleati. Secondo fonti diplomatiche, l'intesa prevede l'assegnazione alla Nato del coordinamento militare e la costituzione di una cabina di regia tra tutti i paesi che partecipano alle operazioni, sul modello della missione Isaf condotta in Afghanistan. Ma i dettagli del compromesso non sono stati resi noti e restano punti da chiarire. Parlando alla Cnn, Rasmussen, ha dichiarato che «per il momento ci sarà un'operazione della coalizione ed un'operazione della Nato». «Si sta ancora discutendo se la Nato prenderà un ruolo più ampio. Questa decisione non è ancora stata presa», ha aggiunto Rasmussen. Ad impedire finora l'assunzione di un ruolo maggiore della Nato sono le differenze di opinione tra i 28 sull'opportunità di condurre raid aerei anche contro le truppe di terra del colonnello Gheddafi. Francia e Gran Bretagna lo ritengono necessario e pienamente conforme al mandato della risoluzione Onu, mentre la Turchia, li ritengono controproducenti e ne chiedono lo stop. Le discussioni proseguiranno per concludersi, probabilmente, martedì a Londra alla riunione tra i ministri degli esteri dei paesi che partecipano alla coalizione dei volenterosi. Una riunione che, in sostanza, dovrebbe essere la 'primà di questa cabina di regia. Il compromesso è stato accolto con particolare soddisfazione dall'Italia, che si è battuta per imporre una catena di comando unico sotto l'ombrello della Nato. Tra l'altro, con il rientro sotto l'Alleanza del comando delle operazioni, sarebbe la base di Napoli ad ospitare il quartiere generale della missione.
UE: OK A NUOVE SANZIONI L'Ue è pronta ad adottare nuove sanzioni per evitare che gli introiti da gas e petrolio finiscano nelle tasche di Gheddafi, vuole salvaguardare l'integrità territoriale della Libia, riconosce il «contributo positivo» dato dalle azioni militari intraprese dalla coalizione per la protezione dei civili e ribadisce: il colonnello «deve andarsene immediatamente». Sono questi alcuni dei passaggi principali delle conclusioni sulla Libia adottate oggi dal Consiglio europeo. I leader dei 27 riconoscono che la riunione svoltasi a Parigi sabato scorso e che ha dato il via libera alle azioni militari della 'coalizione dei volontarì ha dato un «contributo decisivo» all'applicazione della risoluzione 1973 dell'Onu. «Quando la popolazione sarà al sicuro e al riparo dalla minaccia di attacchi - si legge nelle conclusioni - le operazioni militari termineranno». L'Ue, nelle conclusioni rese note a mezzanotte, sottolinea il ruolo «cruciale» dei Paesi arabi, e in particolare della Lega, nell'implementazione della risoluzione 1973 e nella ricerca di una soluzione politica della crisi. L'Europa, insieme ai partner regionali, intensificherà gli sforzi per rispondere alla legittima domanda di democrazia del popolo libico e per avviare un dialogo con le parti tenendo conto della necessità di salvaguardare la sovranità e l'integrità territoriale della Libia. Parallelamente, i 27 «sono pronti» ad adottare ulteriori sanzioni per impedire che gli introiti derivanti dalla vendita di gas e petrolio arrivino al regime di Gheddafi. In questa prospettiva i Paesi membri dell'Ue presenteranno opportune proposte al Consiglio di sicurezza. Ma l'Ue si è impegnata oggi anche a potenziare l'assistenza umanitaria, ricorrendo anche a mezzi navali, per una situazione che, specialmente in prossimità dei confini libici, resta motivo di «grande preoccupazione». Sul fronte dell'assistenza economia, il vertice Ue ha anche deciso di aumentare di un miliardo di euro il plafond delle operazioni Bei nei Paesi mediterranei che hanno intrapreso riforme politiche. Ed ha invitato gli 'azionistì della Berds ha considerare la possibilità di estendere il suo campo d'azione anche ai Paesi vicini del Sud.
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