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MessaggioInviato: 26/01/2009, 09:38 
Continua da
http://www.ufologia.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=9997

ci sono delle novità
http://www.omniauto.it/magazine/7239/mi ... sulla-luna

Michelin andrà sulla luna
Dall'asfalto al suolo lunare. Le ruote "non pneumatiche" Michelin Tweel nascono da una tecnologia sviluppata nel 2005 per le automobili, ma grazie alla loro struttura senza aria si sono rivelate particolarmente adatte alla mobilità in condizioni estreme. Per questo 12 "Lunar Wheel", sviluppate in collaborazione con la NASA per l'utilizzo sul difficile suolo lunare, equipaggiano la nuova Small Pressurized Lunar Rover, vale a dire il prototipo di auto lunare per future esplorazioni umane del nostro satellite che ha sfilato in occasione dell'insediamento alla Casa Bianca di Barack Obama.

L'aspetto è decisamente strano, ma un'auto lunare non deve certo rispondere a criteri estetici bensì funzionali, come dimostra la modularità offerta dal telaio tubolare. Le configurazioni di abitacolo e vano di carico possono essere variate ampiamente a seconda delle esigenze, mentre la capacità di traino e spinta rimane alla impressionate quota di 2 tonnellate in modalità "bulldozer". Dati alla mano, le 12 piccole ruote mosse da due motori elettrici sono capaci di spingerlo attraverso una trasmissione a 2 velocità a 20 km/h.

La flessibilità costante, il continuo contatto col terreno, il peso ridotto e la grande capacità di carico di queste ruote le rendono 3,3 volte più efficienti di quelle in filo d'acciaio e titanio utilizzate sul primo Lunar Rover delle missioni Apollo, atterrate sulla luna fra il 1971 e il 1972. Secondo Rob Ambrose, ingegnere capo del dipartimento mobilità di superficie del "Lunar Architecture Team" NASA, "i dati raccolti sul campo hanno dimostrato che la Lunar Wheel Michelin presenta un miglioramento del 50% nell'efficienza di rotolamento su terreni cedevoli rispetto a gomme dotate di pneumatici".

Visti i buoni risultati sperimentali le Lunar Wheels di Michelin saranno impiegate anche su altri veicoli teleguidati della NASA destinati all'esplorazione lunare, come l'Athlete progettato dal Jet Propulsion Laboratory e lo Scarab.



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MessaggioInviato: 12/02/2009, 16:42 
Il robonauta
http://robonaut.jsc.nasa.gov/index.asp

Robonaut is a humanoid robot designed by the Robot Systems Technology Branch at NASA's Johnson Space Center in a collaborative effort with DARPA. The Robonaut project seeks to develop and demonstrate a robotic system that can function as an EVA astronaut equivalent. Robonaut jumps generations ahead by eliminating the robotic scars (e.g., special robotic grapples and targets) and specialized robotic tools of traditional on-orbit robotics. However, it still keeps the human operator in the control loop through its telepresence control system. Robonaut is designed to be used for "EVA" tasks, i.e., those which were not specifically designed for robots.

Our challenge is to build machines that can help humans work and explore in space. Working side by side with humans, or going where the risks are too great for people, machines like Robonaut will expand our ability for construction and discovery. Central to that effort is a capability we call dexterous manipulation, embodied by an ability to use ones hand to do work, and our challenge has been to build machines with dexterity that exceeds that of a suited astronaut. The resulting robotic system called Robonaut is the product of NASA and DARPA collaboration, supporting the hard work of many JSC Engineers that are determined to meet these goals.

We are using a humanoid shape to meet NASA's increasing requirements for Extravehicular Activity (EVA, or spacewalks). Over the past five decades, space flight hardware has been designed for human servicing. Space walks are planned for most of the assembly missions for the International Space Station, and they are a key contingency for resolving on-orbit failures. Combined with our substantial investment in EVA tools, this accumulation of equipment requiring a humanoid shape and an assumed level of human performance presents a unique opportunity for a humanoid system.

While the depth and breadth of human performance is beyond the current state of the art in robotics, NASA targeted the reduced dexterity and performance of a suited astronaut as Robonaut's design goals, specifically using the work envelope, ranges of motion, strength and endurance capabilities of space walking humans. This website describes the design effort for the entire Robonaut system, including mechanisms, avionics, computational architecture and telepresence control.

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Ultima modifica di dresda99 il 12/02/2009, 16:47, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/02/2009, 09:55 
http://www-robotics.jpl.nasa.gov/system ... &Image=393

In cantiere diversi progetti.

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MessaggioInviato: 13/02/2009, 19:31 
Caspita lo scafandro del robot della nasa assomiglia a tekkaman...

PEGAS....TEK SETTER...nanna na na nanna na na nanananana... [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D]....



Ultima modifica di tommaso il 13/02/2009, 19:38, modificato 1 volta in totale.


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"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
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MessaggioInviato: 16/02/2009, 09:48 
http://www.omniauto.it/magazine/7451/mi ... sulla-luna

Michelin è sbarcata sulla Luna
Il prossimo veicolo lunare della NASA calzerà i tweel del Costruttore francese

La prossima impronta che un veicolo lascerà sulla Luna sarà quella di un pneumatico Michelin. La Casa francese si è infatti aggiudicata la gara indetta dalla Nasa per calzare nel prossimo decennio i “moon rover” con i suoi Tweel, le coperture integrali brevettate che, almeno sulla Terra, non hanno ancora trovato posto su una vettura. Il Tweel è tuttavia una tecnologia molto interessante alla quale Michelin lavora da anni ed è in pratica una ruota composta da un cerchio a raggi in materiali compositi intorno al quale è applicata la copertura che così non solo è priva di camera d’aria, ma non ha neppure bisogno di essere gonfiata. Da qui il nome che è la combinazione tra i termini inglesi tyre (pneumatico) e wheel (ruota). In pratica la gomma che non si buca è per Michelin quella che fa a meno dell’aria ovvero è un non-pneumatico. Cosa c’è di meglio quindi per un ambiente dove l’aria manca del tutto?

Il Tweel assicura inoltre grandi vantaggi nel peso e nella capacità di sopportare grossi carichi tanto che la sua efficienza complessiva è di 3,3 volte superiore a quelle degli pneumatici che equipaggiarono la prima sonda Apollo allunata il 20 luglio 1969. Uno smacco triplo per Goodyear, che 40 anni fa calzò il primo veicolo lunare, ma che evidentemente non è riuscita a essere convincente né con il suo passaporto americano né con i suoi runflat che invece hanno un crescente successo sul globo terraqueo. La NASA (che da oltre vent’anni si serve di Michelin per i pneumatici dello Shuttle) però non ha avuto dubbi sulle capacità meccaniche del Tweel dopo avere compiuto test approfonditi dal 31 ottobre al 13 novembre scorso presso le isole Hawaii il cui suolo roccioso, creato dalle eruzioni vulcaniche, è quello che per morfologia e composizione chimica somiglia di più all’accidentata superficie lunare.

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MessaggioInviato: 18/02/2009, 11:52 
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabc.shtml

potrà percorrere 500 miglia senza ricaricare le batterie
L’auto elettrica lunare corre nel deserto
Test per il veicolo che può ospitare due astronauti per due settimane

MILANO - Complicati test sono in corso in queste settimane sul prototipo del Lunar Electric Rover (LER). La sua prima apparizione pubblica si è registrata alla parata per i festeggiamenti del neopresidente Obama e quello che i cittadini della capitale hanno osservato era uno strano veicolo elettrico con 12 ruote tutto dipinto di bianco e con grandi finestre su un lato. Non c’era occasione migliore per presentare il futuro spaziale che attende l’America e al quale nemmeno il presidente Obama potrà sottrarsi più di tanto. Nel gennaio 2004 il suo predecessore W.Bush ha avviato il piano Constellation per riportare gli astronauti americani sulle sabbie lunari e ora si sta lavorando per costruire i due razzi necessari: Ares-1 per l’astronave Orion dell’equipaggio e Ares-V per il veicolo di sbarco Altair. Contemporaneamente alla NASA sono impegnati pure nella progettazione e nella sperimentazione del veicolo che consentirà agli astronauti di muoversi e vivere tra i crateri in lunghi viaggi di esplorazione.

ROVER LUNARE - Il prototipo del Lunar Electric Rover, come è appunto provvisoriamente battezzato, ha iniziato i test nell’ottobre scorso al Black Point Lava Flow nel deserto dell’Arizona. Al suo interno può ospitare due astronauti per 14 giorni consentendo loro anche di dormire al suo interno, oltre ad avere naturalmente tutti gli impianti e le risorse per mantenerli in vita. Secondo gli ingegneri non ha bisogno di alcuna manutenzione e può affrontare pendenze fino a quaranta gradi. Il prototipo impiega batterie a ioni di litio da 125 w/hr/kg, ma il modello lunare dovrà generare 200 w/hr/kg e garantire un’autonomia per percorrere almeno 500 miglia prima di essere ricaricate. Interessante è la sistemazione delle tute integrate nella struttura all’esterno ma con accesso diretto dall’abitacolo per cui gli astronauti si infileranno al loro interno e poi si staccheranno per la passeggiata. Dicevamo che anche il nuovo presidente Obama non potrà cancellare il piano lunare: potrà certamente intervenire su di esso con alcune modifiche ma è difficile immaginare che mentre la Cina, l’India, il Giappone stanno lavorando per sbarcare i loro uomini, Washington si tiri indietro lasciando la Luna in mano ad altri Paesi. Così dimenticando che sono stati proprio loro, gli americani, i primi a mettervi piede nel 1969, esattamente quarant’anni fa.

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MessaggioInviato: 25/02/2009, 09:56 
http://mail.google.com/mail/?hl=it&tab= ... 0e40f39638

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... &sezione=b

Affiancherà la Nasa nelle missioni dei prossimi 10 anni

I centri di ricerca Michelin in Europa e in Nord America hanno sviluppato congiuntamente una ruota speciale destinata ad equipaggiare la nuova generazione di veicoli lunari della Nasa. La gomma-ruota è costituita da materiali compositi brevettati e consentirà a Michelin di affiancare la Nasa nel corso delle missioni lunari (con o senza equipaggio) previste per il prossimo decennio. Michelin Lunar Wheel si basa sul Tweel di cui conserva elasticità ed appoggio costante al suolo, permettendo ai veicoli lunari di superare terreni mobili come i crateri. Vanta un'efficacia decisamente migliore rispetto a quella delle ruote Apollo Lunar Rover. Test appositi su un terreno simile alla Luna sono stati compiuti alle Hawaii.



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MessaggioInviato: 03/03/2009, 10:13 
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabc.shtml

PROTOTIPO realizzato dalla Astrobotic assieme alla Carnegie Mellon UniversitY
Il robot scavatore per costruire la colonia sulla luna
Dovrà, fra l'altro, realizzare le piste per l'atterraggio delle astronavi

MILANO - La febbre per il ritorno sulla Luna moltiplica i progetti in vista del futuro(ma non remoto) sbarco degli astronauti. Secondo il piano in corso alla Nasa si dovrebbe rimettere piede tra le sabbie seleniche nel 2020. Ma essendo l’obiettivo molto ambizioso e mirato alla costruzione di una colonia permanente bisogna anche approntare i mezzi necessari per costruirla. Ecco quindi che tra le altre cose (come l’auto lunare) si sta progettando pure un «robot scavatore» particolarmente adatto a realizzare delle piste per l’atterraggio delle astronavi. Un modello è stato presentato a Washington ad una conferenza della Nasa dedicata ai Lunar Surface Systems e sponsorizzata dalla Camera di commercio americana. Questo per dire che si guarda con vasti interessi, anche commerciali, al ritorno sul satellite naturale della Terra.

DUE SOLUZIONI - Il prototipo del robot scavatore è realizzato dalla Astrobotic assieme alla Carnegie Mellon University e i compiti che ha davanti prevedono due soluzioni diverse:
1) creazione di un muro semi-circolare compatto con la regolite attorno alla piazzola di sbarco per contenere gli effetti distruttivi della sabbia schizzata intorno dallo scarico dei razzi;
2) realizzazione di una pavimentazione solida utilizzando sempre materia prima locale.
Nel primo caso due rover di circa 160 chilogrammi sarebbero inviate prima degli astronauti e in sei mesi costruirebbero un muro semi-circolare alto quasi tre metri e con un diametro di 50 metri compattando circa un milione e mezzo di chilogrammi di regolite. Nel secondo caso si prevedono robot più piccoli ma più intelligenti perché devono essere in grado di svolgere mansioni più sofisticate.

PREMIO - Intanto la Carnegie Mellon University è già impegnata nella realizzazione di un robot lunare più generico partecipando al Google Lunar X price che prevede lo sbarco di un robot nel luogo dove è atterrato 40 anni fa il LEM Aquila di Apollo 11 con Neil Armstrong e trasmettere a terra immagini video ad alta definizione. Chi riuscirà vincerà un premio di 20 milioni di dollari.

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MessaggioInviato: 05/03/2009, 16:25 
QUESTO E' TUTTO MADE IN ITALY

NE AVEVAMO PARLATO QUI.


http://www.intoscana.it/intoscana/viagg ... anguage=it

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Il Centro “E.Piaggio” presenta il robot David al ManiFutura Festival
La robotica pisana si presenta al ‘ManiFutura Festival’, che si svolgerà a Pisa dal 17 al 21 marzo. Alla manifestazione sarà presente il robot DAVID, medaglia d’argento all’ESA Lunar Challenge

L’appuntamento, promosso da NENS, riunirà a Pisa, dal 17 al 21 marzo, il mondo dell’impresa, dell’università e della politica di maggioranza e opposizione per discutere insieme del futuro dell’industria al tempo della crisi economica.
A presentare il Festival Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco, insieme al sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, e a Mimmo Calopresti, curatore della rassegna cinematografica che accompagnerà la kermesse.

Non mancherà all’appuntamento DAVID, il rover lunare del Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa che, lo scorso Ottobre, ha partecipato alla sfida tra veicoli lunari promossa dall’Ente Spaziale Europeo, guadagnandosi il secondo posto.

“Siamo molto felici di questo invito” - Commenta Riccardo Schiavi, del Centro “E.Piaggio”, uno dei creatori di DAVID, - “perché la manifestazione sarà un’ottima occasione per discutere del rapporto tra ricerca, innovazione e industria, e per dare risalto alla nostra esperienza, un piccolo esempio di successo dell’Università Italiana in Europa.”

ManiFutura’ punta a coinvolgere non soltanto gli addetti ai lavori, ma un pubblico più ampio e diversificato con una serie di iniziative come lectio magistralis, presentazioni di libri, attività per bambini, proiezioni video, oltre a convegni e dibattiti.

Il Festival si svolgerà dal 19 al 21 marzo a Pisa, con un’anteprima il 17 e il 18 a Pontedera e Cascina. La conferenza stampa di apertura si svolgerà a Roma mercoledì 4 marzo, ore 11.30, presso la Sala Capranichetta.



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MessaggioInviato: 09/03/2009, 14:19 
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... =&sezione=

Cina, Giappone e India all'assalto

Lo sappiamo: sono gente seria, gli orientali. Ecco dunque tre notizie "orientali" degli ultimi sette giorni.

La più recente: domenica la Cina ha annunciato che la sua sonda lunare Chang'e-1 ha terminato la sua missione durata 16 mesi schiantandosi (era previsto) contro la superficie della Luna. Il prossimo passo, annunciano le autorità cinesi dell'Amministrazione statale per la Scienza, la Tecnologia e l'Industria per la difesa, dovrebbe essere l'allunaggio "morbido" sempre sulla Luna di un rover automatico in grado di muoversi, nel 2012.
Nel frattempo, però, sempre la Cina ha fatto sapere che alla fine del 2010 lancerà in orbita un suo modulo spaziale militare pesante 8,5 tonnellate, senza equipaggio, chiamato Tiangong-1 (significa Castello Celeste...). All'inizio del 2011, poi, una capsula Shenzhou senza equipaggio verrà lanciata in orbita ed effettuerà un rendezvous automatico (un po' sulla falsariga dell'ATV europeo) con il modulo Tiangong-1, che si vede nell'immagine accanto diffusa proprio dai media cinesi.
Si tratta di un'operazione di grande rilievo, che riveste molteplici significati. Sul versante "civile", chiaramente si punta a mettere a punto a breve termine tecniche automatiche di attracco in orbita per proporre il sistema Shenzhou-vettore Lunga Marcia 2F come alternativa al sistema Soyuz per i collegamenti e i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale. Meno chiaro è il versante militare dell'operazione Tiangong-1, che secondo alcuni osservatori richiama l'esperienza (mai realizzata) del MOL americano, il Military Orbiting Laboratory, una stazione spaziale affidata al Dipartimento della Difesa con compiti di osservazione e spionaggio studiata a cavallo degl 1970. Quel che si sa è che la Tiangong-1 non potrà essere abitata da astronauti se non per poche ore.
In prospettiva, oltre alll'annuncio da parte di Zhang Bainan - il capo progettista delle capsule abitate Shenzhou - dell'avvio della "produzione di massa" del veicolo, c'è il traguardo della realizzazione di un vettore molto più potente (il Lunga Marcia 5) in grado di portare in orbita anche moduli in grado di comporre una stazione spaziale "pesante" del tipo e dell'aspetto della vecchia Mir sovietico-russa.
Insomma, se andrà tutto in porto nel giro di otto anni (risale al 2o03 il lancio della prima capsula con un astronauta a bordo) i cinesi saranno riusciti ad acquisire ed effettuare tutte le capacità tecniche di base del volo spaziale: lancio di capsule con astronauti a bordo, passeggiata nello spazio, realizzazione di un modulo abitabile, rendezvous automatico in orbita. Tutte cose importantissime, che però russi e americani (va detto) padroneggiano tranquillamente da decenni.

Poi, il Giappone. Si chiamerà H2B il nuovo lanciatore giapponese che nei giorni scorsi è stato presentato a Nagoya dall'agenzia spaziale nipponica JAXA e dalla società costruttrice, la Mitsubishi Heavy Industries. La JAXA ipotizza un lancio inaugurale del nuovo vettore in settembre 2009, utilizzandolo per porre in orbita il primo cargo automatico di rifornimento per la Stazione Spaziale, del primo HTV (H2 Transfer Vehicle), il veicolo automatico giapponese per rifornire in orbita la ISS, simile all'ATV europeo. L'H2B (nella foto) può portare 16,5 tonnellate verso la ISS oppure 8 in orbita geostazionaria il che fa capire che questo vettore si pone in prospettiva l'obiettivo di fare concorrenza ad Arianespace e SeaLaunch nel campo dei lanci commerciali di satelliti per telecomunicazioni.

Ecco infine l'India. Il governo indiano ha appena approvato un piano che assicura 1,7 miliardi di sterline (quasi 2 miliardi di euro) all'agenzia spaziale ISRO, con l'obiettivo di consentire all'India di spedire su mezzi nazionali un astronauta in orbita entro il 2014, e di giungere con un veicolo spaziale con equipaggio sulla Luna entro il 2020. Non sembra che si tratti di risorse adeguate; ma l'ambizione è notevole. E nei prossimi tre anni, secondo i programmi dell'ISRO, verrà realizzato anche il nuovo e più potente vettore indispensabile ai progetti indiani: il GSLV MkIII, ovvero Geostationary Satellite Launch vehicle, che sostituirà l'attuale vettore GSLV, in grado di lanciare soltanto un carico utile di 2,5 tonnellate.



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MessaggioInviato: 14/03/2009, 09:18 
bellino sto robottino


Ultima modifica di mulder96 il 14/03/2009, 09:19, modificato 1 volta in totale.


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http://jack.tiscali.it/news/09/04/06-04 ... -luna.html

Luna: il Giappone punta tutto sul robot astronauta
Il prossimo astronauta che metterà piede sulla Luna facendosi una bella passeggiata saltellante sarà... un robot! Secondo l’Agenzia Spaziale giapponese, entro il 2020 un equipaggio robotico potrebbe allunare per alcuni esperimenti su una possibile colonizzazione del satellite.
Il Giappone era una superpotenza spaziale negli anni ’70 e ’80, ma ultimamente è stato superato dall’arrembante Cina. Da Tokyo vogliono subito restaurare le gerarchie e così puntano in alto... direttamente sulla Luna. Ma prima di far sbarcare degli astronauti in carne e ossa è meglio sondare il terreno e tutti i rischi, mandando una missione con robot bipedi.
Un equipaggio umano seguirà il tutto, anche se il “lavoro sporco” sarà affidato agli automi. Se tutto andrà come si spera si passerà al livello successivo: la costruzione di una base permanente sul satellite. Che farà da appoggio per le missioni verso l’esplorazione di altri pianeti del Sistema Solare.
I robot giapponesi potrebbero incontrare gli astronauti (umani) americani pure loro attesi per il 2020 anche se la crisi sta tagliando molto i fondi per l’esplorazione spaziale. E l’attenzione si sta spostando anche su altri corpi celesti come l’ancora semisconosciuto Venere.

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Ultima modifica di dresda99 il 06/04/2009, 13:00, modificato 1 volta in totale.


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http://sites.google.com/site/dresda99/m ... sulla-luna

Robot giapponesi alla conquista dello spazio

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Entro il 2020 il paese del Sol Levante intende spedire bipedi robotici a fare quattro passi sul Luna. Altri robot meno fortunati si dovranno accontentare di ripulire lo spazio dai detriti umani bipedi robotici sulla faccia della terra (uscito dai centri di ricerca della Honda) — è in grado di percorrere due chilometri e settecento metri all'ora (purché non gli si metta nulla sulle spalle).

Davvero è possibile immaginarsi un robot con le stesse caratteristiche delle macchine a ruote entro una decina d’anni? Pare che un’apposita commissione dell’agenzia spaziale sia al lavoro per vagliare, entro la fine del mese, quali azioni intraprendere per i prossimi anni. Fra i progetti, c’è un altro robot che invece potrebbe scendere alla fermata prima di quella lunare e dedicarsi a qualcosa di molto più prosaico: ripulire lo spazio dai detriti umani (oltre 10.000), che iniziano a costituire una concreta minaccia per i nostri satelliti.



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La nasa sta studiando robot da spedire sulla luna da decenni, dato che l'uomo per qualche motivo sconosciuto non vogliono più mandarcelo.



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Cita:
dresda99 ha scritto:

http://jack.tiscali.it/news/09/04/06-04 ... -luna.html

Luna: il Giappone punta tutto sul robot astronauta
Il prossimo astronauta che metterà piede sulla Luna facendosi una bella passeggiata saltellante sarà... un robot! Secondo l’Agenzia Spaziale giapponese, entro il 2020 un equipaggio robotico potrebbe allunare per alcuni esperimenti su una possibile colonizzazione del satellite.
Il Giappone era una superpotenza spaziale negli anni ’70 e ’80, ma ultimamente è stato superato dall’arrembante Cina. Da Tokyo vogliono subito restaurare le gerarchie e così puntano in alto... direttamente sulla Luna. Ma prima di far sbarcare degli astronauti in carne e ossa è meglio sondare il terreno e tutti i rischi, mandando una missione con robot bipedi.
Un equipaggio umano seguirà il tutto, anche se il “lavoro sporco” sarà affidato agli automi. Se tutto andrà come si spera si passerà al livello successivo: la costruzione di una base permanente sul satellite. Che farà da appoggio per le missioni verso l’esplorazione di altri pianeti del Sistema Solare.
I robot giapponesi potrebbero incontrare gli astronauti (umani) americani pure loro attesi per il 2020 anche se la crisi sta tagliando molto i fondi per l’esplorazione spaziale. E l’attenzione si sta spostando anche su altri corpi celesti come l’ancora semisconosciuto Venere.

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Finalmente qualcuno che fa notare che se le imprese spaziali languono non è per i complotti degli alieni, ma perché MANCANO I SOLDI e mancheranno sempre più per la crisi!


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