Varese
Al Sacro Monte un monumento massonico e satanico
I tradizionalisti cattolici distribuiscono un inquietante opuscolo contro l’opera di Bodini. Avanzate anche allusioni antisemite
«Quel monumento al Sacro Monte è un simbolo massonico, si sta consumando un atroce inganno ai danni della nostra fede e della nostra salvezza eterna»: parole che sanno di millenarismo, che suscitano scenari inquietanti. Parole che molte famiglie varesine hanno letto su un opuscolo recapitato nelle nostre case e nel quale viene fatto a pezzi, metaforicamente parlando, il monumento dedicato a Paolo VI e realizzato da Floriano Bodini al Sacro Monte.
L’opuscolo è stato diffuso dall’associazione "Pro fide catholica et caritate", un gruppo ultra tradizionalista in aperto contrasto con la linea assunta dalla Chiesa a partire dal Concilio Vaticano Secondo. La distribuzione dell’opuscolo ha suscitato già una vivace reazione nel quartiere di Bosto: alla messa di domenica mattina il parroco ha invitato tutti i fedeli a gettare via il libretto.
Non è la prima volta che anche a Varese gli ultrà della tradizione cattolica organizzano iniziative; e non è la prima volta che il monumento di Bodini è al centro di commenti e chiacchiere, mai andati oltre la leggenda metropolitana o la goliardata. L’opuscolo distribuito a Varese, fin dal titolo non fa mistero dei suoi obiettivi: "A Paolo VI un monumento massonico". Vengono poi passate al setaccio vari dettagli della statua che conterrebbero secondo gli autori simbologie e richiami esoterici. A cominciare dalla pecora posta ai piedi del Pontefice e che avrebbe non quattro ma cinque zampe, simbolo, dicono gli autori "dell’auto divinazione dell’uomo che è la religione della massoneria, meglio conosciuta come religione satanica"; tracce massoniche vengono rintracciate nei cinque gradini del basamento, nella presenza del teschio e delle rose e in altri ancora . Tutti, secondo gli autori dello scritto "richiamano il 17° grado dell’iniziazione massonica che comporta il coinvolgimento dei cristiani nelle fila della massoneria perché si battano a profitto degli ebrei". Non è l’unico passaggio in cui viene gettata una luce sinistra sul popolo ebraico. E ancora a proposito del basamento: "Il raggio misura 1998 millimetri, uguale a tre volte il numero 666 cioè a tre volte il simbolo dell’Anticristo e quindi simbolo dell’Anti Trinità". Tutto ciò a cosa mira? I fondamentalisti di "Pro fide catholica" lo spiegano in chiusura dell’opuscolo: "I capi della massoneria vogliono fondare un governo mondiale cementato da un’unica religione. Avremo il coraggio di combattere in difesa di Gesù Cristo, della sua religione e della sua Chiesa?".
La prima reazione, come detto, è arrivata dal parroco di Bosto, che nell’informare i fedeli su quanto è avvenuto ha solo commentato: «Mi dispiace che questa iniziativa sia stata promossa da una associazione che si definisce "Pro fide catholica"».
Il monumento a Paolo VI che si trova sulla piazzetta retrostante il Santuario del Sacro Monte era stato inaugurato nel maggio dell’86 ed era stato fortemente voluto dall’allora arciprete monsignor Pasquale Macchi. Anche contro quest’ultimo il libello si scaglia con accenti di grande virulenza. Numerosi, come detto, anche i passaggi di aperto antisemitismo, che rilanciano l’idea del complotto "giudaico – massonico" ai danni della chiesa cattolica. Ironia della sorte, lo scritto è stato distribuito proprio nel "Giorno della Memoria" che voleva ricordare la tragedia del popolo ebraico.
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