Oggetto del messaggio: Compleanno di Gandhi: gentile ma in tutta fermezza
Inviato: 02/10/2009, 14:37
Il 2 ottobre 1869, in un umile paese di pescatori del Gujarat, nasceva Gandhi.
Il suo pensiero e la sua idea, basati su una vita semplice e aderente alla verità, al nocciolo delle cose, costi quello che costi, sono validi allora e validissimi oggi, quando la corsa sfrenata al lusso, al potere e alla visibilità, con nuovi mezzi di sfruttamento e con nuovi metodi di manipolazione, rischia di distruggere il nostro stesso pianeta.
Gandhi è stato il pensatore che più mi ha influenzato nella vita, con la sua ricerca di coerenza assoluta e il suo sorriso aperto a tutti. Quando Luca ha chiesto quale pensiero, quale ricerca, quale biografia o visione ci hanno spinto a contribuire alla costruzione del futuro, ho pensato istintivamente a lui e in suo onore ho pubblicato questo pezzo su Ispirazione del Sole 24 Ore.
Mahatma Gandhi (1869–1948) ha cambiato il corso della storia di miliardi di indiani, e anche il mio. Padre dell'indipendenza dell'immensa nazione, Gandhi, come sospeso in una prodigiosa ambiguità fra il mistico e il pratico, ha fatto conoscere al mondo il concetto di Satyagraha, cioè il non compromesso, l’adesione assoluta -- senza smarrimenti e senza svabature romantiche -- a un principio ritenuto fermamente valido.
Il Satyagraha si attua mediante la disobbidienza civile alla legge, lo sciopero pacifico, la sospensione di ogni attività, l’arresto della vita della nazione. Ma non fu un concetto astratto: se ne ebbe la dimostrazione nella Marcia del sale, a Dandi, dove il 6 aprile 1930, violando la legge del monopolio britannico, Gandhi estrasse per primo il sale dal mare. Fu un’audacia che commosse e spinse come un fiume in piena l’India intera; e la ribellione non violenta si estese a macchia d'olio in ogni parte del paese.
L'Ahimsa o non-violenza e l’autodisciplina, la coerenza totale all’ideale del Satyagraha, cioè la resistenza passiva -- i due cardini della lotta che guidò l'India contro il colonialismo -- furono realizzati non attraverso un gelido controllo su se stesso, covando nell’animo il rancore, ma attraverso l’amore e, a livello etico, attraverso la reciproca tolleranza, un principio che fa sì che ognuno di noi accetti le differenze nel modo di pensare e di vivere dell’altro.
In Italia poi, ispirati da Gandhi, vennero Claudio Baglietto, morto di stenti in terra straniera per non obbedire al regime fascista, Aldo Capitini, cacciato da Giovani Gentile dalla Normale di Pisa per non aver firmato la sua aderenza al credo politico vincente e per un eccentrico vegeterianismo, e lo stesso Gentile, che nel 1930 aveva sì scritto la prefazione all'autobiografia di Gandhi, ma non immaginava certo il potere rivoluzionario delle idee del piccolo grande indiano.
Ecco, questo libretto, l'Autobiografia di Gandhi -- Storia dei miei esperimenti con la verità, in edizione economica da 1000 Lire, ha cambiato profondamente la mia vita: una coerenza gentile, ma "in tutta fermezza", ai propri ideali, alle proprie idee, a quello che si sa giusto, alla propria verità interiore, limando e cesellando la propria vita per togliere via tutto il superfluo. Lo comprai molti anni fa, lo comincia a leggere di malavoglia, solo per saperne un po' di più su di un autore che studiavo, e poi lo lessi e lo rilessi tante altre volte. Mi sembrava che il Mahatman parlasse proprio a me. La vita e l'esempio di Gandhi e il suo stile asciutto e essenziale -- stile di vita e di scrittura -- che rispecchiava il suo modo di essere e vivere, sono, a parer mio, i più grandi ispiratori, creatori e innovatori di tutti i tempi. Sicuramente i miei.
E' questo il più grande pensatore del secolo scorso, un ometto che osò far visita a Mussolini mezzo nudo e portando nelle sale sfarzose di Palazzo Venezia, si dice, il suo arcolaio e la sua capretta, un ometto per cui la lotta più faticosa di tutta la sua vita fu quella per mantenere il celibato -- cosa che non gli riuscì mai -- che imparò dai suoi stessi errori e dalle cadute con sempre rinnovata energia. Un grande uomo. Ha fatto conoscere all'Occidente un nuovo metodo di vita e di pensiero, l'assoluta aderenza a se stessi, "gentile ma con fermezza". Ha rivoluzionato il modo stesso di pensare dell'Occidente: un modo che era valido nel periodo buio delle dittature -- ed è tanto più valido oggi. Fonte: http://orientalia4all.net/post/il-compleanno-di-gandhi-gentile-ma-in-tutta-fermezza
_________________ Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli Arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh! Uomo conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei (Oracolo di Delfi)
Messaggi: 245 Iscritto il: 11/07/2009, 15:18 Località: milano
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Inviato: 06/10/2009, 14:40
Sognatore, ancora una volta GRAZIE ......Questo è cibo per l'anima..e siamo tutti affamati..anche chi non se ne rende conto .
Che il creatore ti benedica.
_________________ Io ho vissuto con diversi maestri Zen:tutti gatti.Perfino le anatre mi hanno impartito importanti lezioni spirituali.Il solo osservarle è una meditazione. E.Tolle
28/03/2011 - il libro scritto da un ex caporedattore del new york times [color=blue]"Gandhi era razzista e bisessuale" Nella contestata biografia gli "abbracci notturni" con la nipote 17enne e il presunto disprezzo per i neri del Sudafrica
Il padre della non-violenza, Mahatma Gandhi, era "un pervertito sessuale, un politico incompetente, un fanatico fissato, un razzista inesorabile, impegnato a promuovere se stesso, professando il suo amore per il genere umano come idea, mentre di fatto disprezzava gli individui". E' questo il nuovo profilo dell'uomo che guidò l'India all'indipendenza tracciato nel libro 'Great Soul', scritto da un ex caporedattore del New York Times, Joseph Lelyveld, e recensito dal Wall Street Journal.
Secondo Lelyveld, "l'amore della sua vita fu un architetto e culturista tedesco ed ebreo, Heramm Kallenbach, per cui Gandhi lasciò la moglie nel 1908". Nella controversa biografia si afferma che Gandhi scrisse a Kallenbach di 'come tu abbia preso totale possesso del mio corpo. Questa è una schiavitù a oltranza'. Lelyveld riferisce anche di come Gandhi, ormai settantenne, incoraggiasse la pronipote Manu, di 17 anni, e altre giovani donne, a denudarsi per gli "abbracci notturni" con lui. Dalla biografia emerge anche il presunto razzismo di Gandhi per i neri del Sudafrica.
"Ci rinchiusero in una prigione per 'Kaffir' (termine spregiativo per neri africani, usato dai mercanti di schiavi arabi a indicare i non credenti, ndr), disse il leader indiano durante una delle sue campagne a favore della comunità indiana presente nel Paese. "Potevamo capire di non essere classificati come bianchi, ma essere messi allo stesso livello dei nativi mi è sembrato troppo da sopportare. I Kaffir sono di solito incivili, i condannati ancora di più. Sono fastidiosi, molto sporchi e vivono come animali".[/color]
Messaggi: 721 Iscritto il: 18/05/2010, 22:31 Località: Roma
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Inviato: 28/03/2011, 17:44
E' stato una grande persona che ha cambiato una nazione con le sue idee su la non violenza.Se tutte le persone fossero come lui questo sarebbe un mondo migliore.
E' stato una grande persona che ha cambiato una nazione con le sue idee su la non violenza.Se tutte le persone fossero come lui questo sarebbe un mondo migliore.
l'importante non farne un mito...ma analizzare la sua figura sia negli aspetti positivi sia in quelli negativi, (eventuali ) debolezze umane comprese.
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