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Grigio
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 Oggetto del messaggio: il Ministero degli Interni e Facebook
MessaggioInviato: 03/04/2011, 22:19 
non so se ne avete gia' parlato in caso , tagliate, ma mi sembra degna di nota.

Il Ministero degli Interni italiano può accedere liberamente a tutti i profili di Facebook


Senza dirlo a nessuno il ministero degli Interni italiano ha ottenuto dai vertici di Facebook le chiavi per entrare nei profili degli utenti anche senza mandato della magistratura. Una violazione della privacy che farà molto discutere.

Negli Stati Uniti, tra mille polemiche, è allo studio un disegno di legge che, se sarà approvato dal Congresso, permetterà alle agenzie investigative federali di irrompere senza mandato nelle piattaforme tecnologiche tipo Facebook e acquisire tutti i loro dati riservati.

In Italia senza clamore, lo hanno già fatto. I dirigenti della Polizia postale due settimane fa si sono recati a Palo Alto, in California, e hanno strappato, primi in Europa, un patto di collaborazione che prevede la possibilità di attivare una serie infinita di controlli sulle pagine del social network senza dover presentare una richiesta della magistratura e attendere i tempi necessari poi una rogatoria internazionale. Questo perché, spiegano alla Polizia Postale, la tempestività di intervento è fondamentale per reprimere certi reati che proprio per la velocità di diffusione su Internet evolvono in tempo reale.

Una corsia preferenziale, insomma, che potranno percorrere i detective digitali italiani impegnati soprattutto nella lotta alla pedopornografia, al phishing e alle truffe telematiche, ma anche per evitare inconvenienti ai personaggi pubblici i cui profili vengono creati a loro insaputa. Intenti forse condivisibili, ma che di fatto consegnano alle forze dell'ordine il passepartout per aprire le porte delle nostre case virtuali senza che sia necessaria l'autorizzazione di un pubblico ministero. In concreto, i 400 agenti della Direzione investigativa della Polizia postale e delle comunicazioni potranno sbirciare e registrare i quasi 17 milioni di profili italiani di Facebook.

Ma siamo certi che tutto ciò avverrà nel rispetto della nostra privacy? In realtà, ormai da un paio d'anni, gli sceriffi italiani cavalcano sulle praterie di bit. Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e persino i vigili urbani scandagliano le comunità di Internet per ricavare informazioni sensibili, ricostruire la loro rete di relazioni, confermare o smentire alibi e incriminare gli autori di reati. Sempre più persone conducono in Rete una vita parallela e questo spiega perché alle indagini tradizionali da tempo si affianchino pedinamenti virtuali. Con la differenza che proprio per l'enorme potenzialità del Web e per la facilità con cui si viola riservatezza altrui a molto facile finire nel mirino dei cybercop: non è necessario macchiarsi di reati ma basta aver concesso l'amicizia a qualcuno che graviti in ambienti "interessanti" per le forze dell'ordine.

A Milano, per esempio, una sezione della Polizia locale voluta dal vicesindaco Riccardo De Corato sguinzaglia i suoi “ghisa” nei gruppi di writer, allo scopo di infiltrarsi nelle loro community e individuare le firme dei graffiti metropolitani per risalire agli autori e denunciarli per imbrattamento. Le bande di adolescenti cinesi che, tra Lombardia e Piemonte, terrorizzano i connazionali con le estorsioni, sono continuamente monitorate dagli interpreti della polizia che si insinuano in Qq, la più diffusa chat della comunità. Anche le gang sudamericane, protagoniste in passato di regolamenti di conti a Genova e Milano, vengono sorvegliate dalle forze dell'ordine. E le lavagne degli uffici delle Squadre mobili sono ricoperte di foto scaricate da Facebook, dove i capi delle pandillas che si fanno chiamare Latin King, Forever o Ms18 sono stati taggati insieme ad altri ragazzi sudamericani, permettendo cosi agli agenti di conoscere il loro organigramma.

Veri esperti nel monitoraggio del Web sono ormai gli investigatori delle Digos, che hanno smesso di farsi crescere la barba per gironzolare intorno ai centri sociali o di rasarsi i capelli per frequentare le curve degli stadi. Molto più semplice penetrare nei gruppi considerati a rischio con un clic del mouse. Quanto ai Carabinieri, ogni reparto operativo autorizza i propri militari, dal grado di maresciallo in su, ad accedere a qualunque sito internet per indagini sotto copertura, soprattutto nel mondo dello spaccio tra giovanissimi che utilizzano le chat per fissare gli scambi di droga o ordinare le dosi da ricevere negli istituti scolastici. Mentre, per prevenire eventuali problemi durante i rave, alle compagnie dei Carabinieri di provincia è stato chiesto di iscriversi al sito di social networking Netlog, dove gli appassionati di musica tecno si danno appuntamento per i raduni convocando fans da tutta Europa. A caccia di raver ci sono anche i venti compartimenti della Polizia postale e delle comunicazioni, localizzati in tutti i capoluoghi di regione e 76 sezioni dislocate in provincia. «Il nostro obiettivo è quello di prevenire i rave party prima che abbiano inizio», spiegano, «e per questo ci inseriamo nelle comunicazioni tra organizzatori e partecipanti, nei social network, nei forum e nei biog». Così può capitare che anche chi ha semplicemente partecipato ad una chat per commentare un gruppo musicale finisca per essere radiografato a sua insaputa.

In teoria queste attività sono coordinate dalle procure che conducono le indagini su singoli fatti o su fenomeni più ampi. I responsabili dei social network non ci tengono a farlo sapere e parlano di una generica offerta di collaborazione con le forze dell'ordine per impedire che le loro piattaforme favoriscano alcuni delitti. Un investigatore milanese rivela a “L'espresso” che, grazie alle autorizzazioni della magistratura, da tempo ottiene dai responsabili di Facebook Italia di visualizzare centinaia di profili riservati di altrettanti utenti, riuscendo persino ad avere accesso ai contenuti delle chat andando indietro nel tempo fino ad un anno. Chi crede di aver impostato le funzioni di riservatezza in modo da non permettere a nessuno di vedere le foto, i post e gli scambi di messaggi con altri amici, in realtà, se nel suo gruppo c'è un sospetto, viene messo a nudo e di queste intrusioni non verrà mai a conoscenza.

E non sempre l'autorità giudiziaria viene messa al corrente delle modalità con cui vengono condotte alcune indagini telematiche. Un ufficiale dei Carabinieri, che chiede di rimanere anonimo, ammette che certe violazioni della legge sulla riservatezza delle comunicazioni vengono praticate con disinvoltura: «Talvolta», spiega l'ufficiale. «creiamo una falsa identità femminile su Fb, su Msn o su altre chat, inseriamo nel profilo la foto di un carabiniere donna, meglio se giovane e carina, e lanciamo l'esca. Il nostro carabiniere virtuale tenta un approccio con la persona su cui vogliamo raccogliere informazioni, magari complimentandosi per un tatuaggio. E in men che non si dica facciamo parte del suo gruppo, riuscendo a diventare “amici” di tutti i soggetti che ci interessano». Di tutta questa attività, spiega ancora l'ufficiale, «non sempre facciamo un resoconto alla procura e nei verbali ci limitiamo a citare una fantomatica fonte confidenziale». Da oggi, in virtù dell'accordo di collaborazione con Mark Zuckerberg siglato dalla Polizia, chi conduce queste indagini potrà fare a meno di avvisare un magistrato perché «la fantasia investigativa può spaziare», prevede un funzionario della Polposta, «e le osservazioni virtuali potranno essere impiegate anche in indagini preventive».



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MessaggioInviato: 03/04/2011, 22:50 
Dunque (anche se non ho niente da nascondere) ho fatto più che bene ad evitare di iscrivermi a facebook... è come ho sempre immaginato: FB è un modo divertente per liberarsi della propria privacy.

Mi chiedo anche se la gente contraria alle intercettazioni resteranno iscritti a FB dopo questa novità...



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Ma si la cosa non è simpatica ma facebook resta una forma di pubblicazione interessante. Se ci sono cose che non vuoi rendere note non le scrivi...


Ultima modifica di Hannah il 03/04/2011, 23:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/04/2011, 00:34 
Cita:
Messaggio di dark side

Negli Stati Uniti, tra mille polemiche, è allo studio un disegno di legge che, se sarà approvato dal Congresso, permetterà alle agenzie investigative federali di irrompere senza mandato nelle piattaforme tecnologiche tipo Facebook e acquisire tutti i loro dati riservati.

In Italia senza clamore, lo hanno già fatto. I dirigenti della Polizia postale due settimane fa si sono recati a Palo Alto, in California, e hanno strappato, primi in Europa, un patto di collaborazione che prevede la possibilità di attivare una serie infinita di controlli sulle pagine del social network senza dover presentare una richiesta della magistratura e attendere i tempi necessari poi una rogatoria internazionale.



I primi, tra mille polemiche.... i secondi, cioè noi, nella totale indifferenza.
La passività degli italiani, è davvero senza fondo.....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 04/04/2011, 00:47 
Cita:
Hannah ha scritto:
Se ci sono cose che non vuoi rendere note non le scrivi...


Pensi che sia così facile Hannah?

Ma lo sai che la maggior parte dei divorzi registrati negli USA
sono avvenuti grazie a Facebook?

O vogliamo parlare delle aziende che prima di assumere una
persona, si permettono di sbirciare nei profili di Facebook,
per vedere chi sei e che vita conduci?

Insomma... la privacy, ha motivo di esistere....... non un optional.



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in effetti usandolo e' inevitabile lasciare le tracce di usi e costumi, piano piano viene fuori tutto e la gente neanche se ne accorge, sotto certi aspetti e' da brivido, tanto voluto quanto subdolo, un puttanaio oceanico, ............ la fregatura e' che il mondo di oggi non consente a molti di vivere la vita come vorrebbe..... il giorno dovrebbe durare il doppio , le relazioni sociali normali sono in via di estinzione, ma l'uomo e' un'animale di branco! ha bisogno di comunicare e lo fa con dei surrogati, strumenti che sono armi pericolosissime, prima lasci qualche messaggio a qualche amico d'infanzia, poi quelli delle elementari.... i colleghi, ..... vecchie amicizie, poi arrivano gli ex e le ex, quelli che avrebbero voluto ma non c'e' stata l'occasione, quello che che riempie di discorsi, e nel giro di 2 mesi hai 900 contatti, che sanno molto di te, e tu a monitor se vuoi ti butti , prima te ne guardi bene, ma poi.......
sono stati fatti esperimenti sul fenomeno, ma li puo' fare chiunque, del tipo prendete una foto di un ragazzo o una ragazza, dai 20 ai 40 anni e oltre, che siano abbastanza gradevoli fisicamente, dategli un nome e inventategli una vita..... inseriteli magari nei vostri contatti , prendete la tastiera e fingetevi loro.......... e' un delirio ! accadono cose che voi umani non potete neppure immaginare [:D] tutto con pochi click, ....... quindi immaginatevi cosa stia succedendo in quel social in questo momento, .
inoltre a parte le questioni di corna e di tradimenti (non virtuali) ci sono i ragazzini , e ci sono orde di pedofili, di ladri d'identita', ecc. , c'e' tutto e con una facilita' estrema volendo ne combini piu' di carlo magno in francia!
una donna o un'uomo che usa facebook ha continuamente proposte di adulterio, e una percentuale altissima ci va solo per avere relazioni extracogniugali, anche quelli e quelle che giurano altri scopi....... non esistono scopi , facebook non e' tematico, facebook mette le persone in contatto, di media un'uomo e una donna hanno dai 10 ai 50 amici veri ma 1000 contatti tra amici degli amici e perfetti sconosciuti, la chat e' li apposta......... tirate voi le somme.
certo c'e' chi lo usa in modo normale, io sono tra quelli ad esempio, e' pure comodo come aggregatore di notizie, spari 2 cassate con qualcuno, e' indubbiamente piacevole, se rimane cosi', ma chi lo usa se non e' un mentitore professionista sa perfettamente a quante situazioni "delicate" va incontro, quante tentazioni subdole, e quanti NO devi dire per non cadere in certi trappoloni, mi avventuro nel ritenerlo anche una dipendenza psicologica, e se in famiglia avete qualcuno che ci passa del gran tempo iniziate a preoccuparvi .... e anche alla svelta.
la privacy poi..... se volete un minimo di privacy dimenticatevi la parola Facebook.
a tutto questo si aggiunge la notizia in oggetto..... ebbene, non gliene frega nulla a nessuno!!!!!



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MessaggioInviato: 04/04/2011, 13:05 
prima fanno una battaglia per regolamentere le intercettazioni a tutela (a loro dire )del comune cittadino,ora questa bella notizia...complimenti!!!
verrebbe da dire... "acca' niscuno e' fesso"....ma evidentemente la maggior parte degli italiani...LO E'


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