In merito al suo libro:
"L'atomo magnetico - Studi, teorie, progetti e applicazioni di grandi scoperte scientifiche", Atlantide Edizioni 1999, c'è da dire che più che un libro organico è una specie di diario-libro scritto in uno stile che rispecchia molto lo "stile libero" di Ighina.
Devo dire inoltre che l'ho trovato molto interessante innanzitutto dal punto di vista umano, vi sono poi descritti molti esperimenti che il nostro avrebbe condotto nell'arco della sua vita, esperimenti che hanno dell'incredibile ma purtroppo pochi testimoni, quelli che capitavano al momento. Poi Ighina smontava i macchinari da lui creati ed i pezzi o li riutilizzava in altri esperimenti oppure li rivendeva e col ricavato tentava di finanziarsi altri esperimenti.
Era sicuramente un personaggio al di fuori dal comune, spinto anzi direi quasi posseduto dagli "eroici furori" che una fortissima sete di conoscenza suscitava in lui. La notte non dormiva ma sperimentava, viveva secondo dei ritmi tutti suoi.
La sua teoria della materia è assolutamente sconcertante ed esce al di fuori della strada che la fisica moderna si è faticosamente costruita. In sostanza parte dall'assunto che la fisica moderna non ha capito bene l'atomo ed i suoi componenti in quanto, studiandoli in movimento (da Rutheford fino agli attuali acceleratori di particelle) ha solo carpito le leggi dell'atomo in movimento, quindi "alterato", tra l'altro con tutti i limiti e le problematiche che la meccanica quantistica ben conosce.
Ighina invece tentò di battere un'altra strada: per vedere bene in faccia un uomo che cammina bisogna prima fermarlo, diceva Ighina, e lui era convinto di averlo fatto. Spiega come, e qui si esce totalmente al di fuori di quanto ci è noto. Si era costruito tutta una sua scala, desunta sperimentalmente (almeno così affermava), per trattare e classificare gli atomi "fermi". Da qui tutta una serie di strane proprietà che sarebbero state comprovate dai suoi numerosi esperimenti.
Vorrei però far notare un'altra cosa: Ighina sarebbe stato coinvolto anche in una storia di contatto con presunti extraterrestri di forma umana.
Una volta avevo letto una testimonianza in merito ad uno dei suoi esperimenti volti ad entrare un contatto con un disco volante, che però sarebbe fallito. Nonostante ciò una luce sarebbe stata avvistata da diverse persone in cielo. Se lo trovo lo posto.
Comunque nel suo libro Ighina racconta del suo primo contatto. Mentre stava svolgendo uno dei suoi esperimenti volti a "lanciare" "atomi magnetici" verso determinate zone del cielo alle tre di notte, incappò in un disco volante che atterrò non molto distante da lì sul monte Castellaccio. Inforcata la bicicletta Ighina si affrettò verso quel punto finché non vide (così racconta) il disco volante ed i suoi occupanti uscire da esso. Si trattava di tre uomini. Si rivolse loro in italiano senza ottenere risposta, quindi si rivolse loro in francese, ed uno di loro gli avrebbe risposto. Chiese loro il motivo della loro presenza, ed essi avrebbero spiegato di essere stati costretti ad atterrare in quanto il loro disco sarebbe stato disturbato da campi magnetici. Ighina spiegò loro con naturalezza che il "colpevole" era lui (se questa scena è successa davvero e se si potesse tornare indietro nel tempo non so cosa darei per potervi assistere dal vivo
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) e li invitò a casa sua. Due di loro accettarono e da quel momento un certo scambio di conoscenze sarebbe intercorso tra Ighina e presunti extraterrestri, non è dato di sapere con quale periodicità.
A complicare il quadro c'è sia il fatto che a quanto pare Ighina si divertiva talvolta a sconcertare il prossimo ed il fatto che è stato fortemente ignorato dalla scienza ufficiale, che rispose sempre picche agli inviti ai suoi esperimenti, con qualche piccola eccezione riportata nel libro di cui sopra e che sarebbe interessante andare ad indagare.
Un vero peccato che pochi (o nessuno) abbiano tentato di replicare i suoi esperimenti quando ancora era in vita e si era offerto di fornire consulenza ed aiuto gratuiti in merito.
Io penso che il grande Prof. Giuliano Preparata aveva ragione da vendere quando pensava che probabilmente Ighina era incappato in qualche scoperta che era stupido irridere a priori e che invece andava studiata e ricondotta nell'ambito della razionalità, cosa che ogni scienziato vero e curioso avrebbe trovato normale fare.