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15/04/2011, 19:22

Il bello che la paga la NATO (tutta intera!); e non sai il resto ...[^]

15/04/2011, 19:25

....ma dato che il buon sarkosy,ha sempe spinto e creato questo conflitto la pagasse lui,con la sua force de frappe,anzi gli addebiterei i problemi ceate alle basi italiane [:245] [:246]

15/04/2011, 19:28

Praticamente, la NATO, ha pagato le elezioni di Sarkzy ...(Visto che doveva prendere un po le parti di Le Pen ) [;)]

15/04/2011, 20:23

Ufologo 555 ha scritto:

Praticamente, la NATO, ha pagato le elezioni di Sarkzy ...(Visto che doveva prendere un po le parti di Le Pen ) [;)]


E se le avesse pagate Gheddafi? [:o)]

15/04/2011, 23:12

Ufologo 555 ha scritto:

Il bello che la paga la NATO (tutta intera!); e non sai il resto ...[^]

Chi finanzia la NATO?.

16/04/2011, 08:39

http://www.repubblica.it/esteri/2011/04 ... -14954486/

[url]Misurata, lealisti usano bombe a grappolo.[/url] Si combatte intensamente a Misurata, città nelle mani dei ribelli libici e assediata dalle milizie fedeli a Gheddafi. Secondo gli insorti, che chiedono l'intervento delle Nato nella zona assicurando che non ci sono civili, le truppe lealiste starebbero utilizzando anche le cosiddette bombe "a grappolo", vietate dalle leggi internazionali.
I ribelli hanno allestito dei posti di blocco nei pressi di un'area residenziale ora abbandonata. Le forze del regime starebbero sparando da una distanza di circa due chilometri dalla strada principale della città, Tripoli street.


ragazzi..
siamo seri..

che senso ha disseminare mine
su una città..
che si vuole liberare dagli insorti..
se poi bisogna bonificare l'area dalle mine?
non credo che sia neanche tecnicamente possibile..
le bombe a grappolo vengono sparate su territori aperti
per impedire/rallentare l'avanzata del nemico..
spararli in un centro abitato è inutile..
(chi ci va sui tetti?)

ma nessuno fiata..

questi insorti vogliono essere
tolti dalla graticola dai bombardamenti nato..
se poi muore qualche civile filo gheddafi..
che importa..
Ultima modifica di mik.300 il 16/04/2011, 08:39, modificato 1 volta in totale.

16/04/2011, 11:35

Credo che le "bombe a grappolo" che hanno in dotazione sono quelle che si innescano con l'impatto, perché quelle tipo mina (es. Dragontooth USA) non sono più prodotte. Il problema è che, a seconda del modello, i malfunzionamenti vanno dal 5% al 60%, ed è quello il caso nel quale restano interrate e diventano vere e proprie mine.
Comunque, ve lo dico per esperienza, lavorando nel settore, non fidiamoci di quello che è detto dai nostri media sulla guerra in Libia, perché c'è una buona percentuale di notizie fasulle, e un'altra parte presa direttamente da Al-Jazeera, che è totalmente filo-insorti. Basti pensare che il servizio sulle "fosse comuni" fece il giro del mondo, quando invece era un video di mesi prima che ritraeva la costruzione di un cimitero per un barcone di migranti tristemente affondato davanti alla costa.
Una cosa è certa: Gheddafi non si ferma davanti a niente, e sarebbe disposto a radere al suolo la Libia pur di non cedere.

16/04/2011, 13:03

La guida Nato è agli sgoccioli

Le guerre si fanno per essere vinte e Obama, Cameron e Sarkozy dettano la linea. Al tramonto anche l'Europa sotto la spinta dell'immigrazione.


Il Times, l’International Herald Tribune, Le ****ro e al-Hayat, quotidiano arabo stampato a Londra, New York, Beirut e nelle tre principali metropoli dell’Arabia Saudita, Jeddah, Riyadh e Dammam, pubblicano una lettera di Barack Obama, Nicolas Sarkozy e David Cameron. I leader americano, francese e britannico affermano due cose: Gheddafi se ne deve andare, altrimenti non ci sarà alcuna via d'uscita diplomatica; e «la Nato e gli alleati della coalizione» continueranno le operazioni militari. Solo dopo che Gheddafi avrà lasciato il potere potrà cominciare la transizione ad un processo costituzionale aperto a una nuova generazione di dirigenti. «Perché questa transizione abbia esito positivo, Gheddafi deve andarsene, definitivamente. Allora, starà all'Onu e agli stati membri aiutare il popolo della Libia a ricostruire ciò che è stato distrutto da Gheddafi, a ricostruire case e ospedali, a ristabilire servizi di base nello stesso tempo in cui i libici costruiranno le istituzioni per fondare una società aperta e prospera». Parole già sentite? Non proprio. Non è affatto usuale che i tre maggiori leader occidentali decidano di rivolgersi al mondo con le stesse parole, quelle parole spesso sovrastate dai giochi e dalle rivalità della diplomazia. Ma soprattutto lo «statement» sovrasta l'infinita serie di incontri, gruppi di contatto, riunioni bilaterali, trilaterali, mediazioni e organismi vari nei quali la Nato si è impantanata. Anzi: l'iniziativa di Obama, Sarkozy e Cameron segna la fine, o l'inizio della fine, della guida Nato, il probabile ritorno alla coalizione dei «willings». Almeno a livello politico. Potrà non piacere (per esempio all'Italia), ma si tratta di una svolta dettata, oltre che dalla ragione, da due precise necessità. La prima: le guerre, come abbiamo ripetuto più volte, se si fanno vanno vinte. È probabile che alla Casa Bianca, all'Eliseo e a Downing Street sia maturata la convinzione che invece qualcuno giochi, se non a perdere, almeno al ribasso. Seconda necessità: l'Occidente, nei vari format fin qui noti, da quello militare della Nato a quello economico-politico del G7, per non parlare dell'Unione europea, è in paurosa ritirata su tutti gli scacchieri strategici. Della Nato in Libia abbiamo detto: uno stop and go infinito, con i belligeranti che si smentiscono tra loro, Gheddafi in macchina per Tripoli, mentre secondo l'intelligence 15 mila profughi libici si preparerebbero ad aggiungersi ai 22 mila tunisini già sbarcati sulle nostre coste. Sull'Europa c'è poco da aggiungere, quanto all'inettitudine mostrata al proprio interno e nella proiezione internazionale. Il G7 era presidio e direttorio dell'Occidente; poi (come non manca di ricordare Giulio Tremonti) è stato travolto dal mondo cambiato, dove il dollaro non detta più legge; sostituito dal G 8 e dal G 20 che giusto ieri si è riunito a Washington. Organismo a sua volta messo in discussione dall'autonomo attivismo dei Brics: Cina, India, Russia, Brasile, Sud Africa. I Brics detengono già il 20 per cento della ricchezza mondiale, rispetto al 50 del G7. Hanno tre miliardi ai abitanti, metà della popolazione del globo. Crescite economiche spesso a due cifre come altri paesi che ambiscono a rappresentare, dalla Turchia alla Corea. E nei tre anni di recessione dell'asse atlantico hanno contribuito per oltre il 60 per cento alla crescita economica del pianeta. Sono tutti e cinque anche nel G 20 (la Russia pure nel G 8): ma i loro capi di stato e di governo si sono riuniti tre giorni fa, proprio alla vigilia del summit di Washington, a Hainan, un'isola cinese che aspira a diventare un resort turistico di lusso, e nel frattempo è già la base principale dei sottomarini di Pechino. Da lì hanno decretato il tramonto del dollaro come valuta globale, e poi inviato in America i rispettivi ministri. Nessuna di queste potenze è favorevole alla guerra di Libia. Tutte, e soprattutto Cina e Russia, hanno già i mezzi e la visione per sostituirsi all'Occidente nello scacchiere che va dal Nord Africa al Medio Oriente. Ecco che cosa è davvero in ballo: la sopravvivenza strategica di un'alleanza di cui da 60 anni fa parte anche l'Italia, trovandocisi notevolmente bene. Altro che Nato.


Marlowe

http://www.iltempo.it/interni_esteri/20 ... ioli.shtml

17/04/2011, 18:41

..se questa notizia fosse certa sarebbe la barzelletta del secolo.......
...e sarebbe anke ora di sganciarsi da questa farsa......





Libia, la Nato a corto di bombe. Usa in soccorso?Il Washington Post: "Munizioni finite". Misurata, Gheddafi usa bombe a grappolo contro civili, governo nega
le forze alleate in Libia rischiano di restare a corto di bombe di precisione, alimentando i dubbi sulla reale capacità dei Paesi europei di continuare a gestire la missione senza l'aiuto degli Stati Uniti. A lanciare l’allarme è il Washington Post, secondo cui i Paesi impegnati nelle operazioni sotto il comando della Nato avrebbero quasi esaurito le loro scorte di bombe a guida laser - l’arma prescelta per i raid aerei - spingendo gli Stati Uniti a rivalutare un rientro nella campagna libica. Dal canto suo, la Nato ammette che sono necessarie nuove munizioni per sostenere i ritmi di bombardamento. La rivelazione del quotidiano arriva dopo le dure critiche rivolte dai ribelli di Misurata alle forze alleate, accusate di scarsa incisività. "Il motivo per cui ci servono più munizioni - spiega al quotidiano di Washington una fonte anonima dell'Alleanza - non è la nostra incapacità di colpire gli obiettivi. E’ perché così potremo continuare a farlo". Dalla fine di marzo, riferisce il Post, le missioni di bombardamento condotte dagli alleati sono circa 800, di cui solo tre avvenute con la partecipazione attiva degli Usa.

SCONTRI NELLE CITTA'- Gli scontri tra le forze leali a Gheddafi e gli insorti continuano a mietere vittime a Bengasi, Agedabia e Misurata. E’ di sei morti e venti feriti il bilancio di Agedabia, ultima linea di difesa lungo la direttrice che conduce a Bengasi, dove le forze di Gheddafi hanno aperto un fuoco di sbarramento con missili e razzi. Quattro morti e trenta feriti tra le fila degli insorti a Brega, invece. Bombe su Misurata, ultima roccaforte dei ribelli in Tripolitania, dove negli scontri sono rimaste uccise almeno altre tre persone, mentre 25 sono rimaste ferite. Non si placano poi le polemiche sul possibile uso di bombe a grappolo da parte dell'esercito di Gheddafi. Secondo il New York Times, gli ordigni utilizzati dal regime sono di fabbricazione spagnola, anno 2007, un anno prima che venisse firmato il trattato internazionale che ha proibito questo tipo di armamenti. Le forze del Colonnello, però, negano l'impiego: "Non lo abbiamo mai fatto", ha smentito il portavoce del governo Ibrahim Mussa.

LA RUSSA: "FATTO ABBASTANZA" - "L'Italia ha fatto molto, che è più di abbastanza,e sta contribuendo,in azioni di solidarietà e umanitarie, ma anche come supporto all’azione militare ad adempiere ciò che l'Onu ci ha chiesto, cioè salvaguardare l'integrità fisica del popolo libico". A dirlo è stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, concordando così con quanto detto venerdì dal premier Silvio Berlusconi

http://www.libero-news.it/news/716960/L ... orso_.html

18/04/2011, 09:23

tra un pò diranno che
a misurata gheddafi
sparge l'antrace..

le bombe a grappolo..
e se le lanciassero gli aerei nato
contro le truppe lealiste ?

voi credete che non lo farebbero?

quando hai complici i mass media
puoi fare..tutto..
quelllo che vuoi..

18/04/2011, 14:03

ho paura che sara' una guerra inutile, come tutte del resto....bhe almeno per noi.

Invece di bombardare, con risultati inutili, non potevano arrestare in gran segreto gheddaffi e famiglia, magari in accordo con i ribelli per impossessarsi del petrolio, in modo da instaurare un nuovo governo senza spargimenti di sangue???

Noooo invece bisogna rivitalizzare le forze armate con nuovi armamenti e le vecchie bombe le "smaltiamo" sulla gente libica ribelli o filo-gheddaffi che siano (sempre persone sono).....

Credo che Gheddaffi fara' la "fine" di Bin Laden, sparira' o meglio sara' fatto sparire e nessuno ne sapra' piu' nulla.....magari beato su un' isoletta a godersi il sole.....

18/04/2011, 19:11

L'ho pensato anch'io ... [;)]

18/04/2011, 19:41

CRASH3 ha scritto:

ho paura che sara' una guerra inutile, come tutte del resto....bhe almeno per noi.

Invece di bombardare, con risultati inutili, non potevano arrestare in gran segreto gheddaffi e famiglia, magari in accordo con i ribelli per impossessarsi del petrolio, in modo da instaurare un nuovo governo senza spargimenti di sangue???

Noooo invece bisogna rivitalizzare le forze armate con nuovi armamenti e le vecchie bombe le "smaltiamo" sulla gente libica ribelli o filo-gheddaffi che siano (sempre persone sono).....

Credo che Gheddaffi fara' la "fine" di Bin Laden, sparira' o meglio sara' fatto sparire e nessuno ne sapra' piu' nulla.....magari beato su un' isoletta a godersi il sole.....




questa sara'una guerra interminabile,fatta x problemi politici francesi,che speravano che il lavoro sporco lo facessero i ribelli,ma nisba,primo o poi si andra forse a negoziati nei quali alla fine gheddafi potrebbe avere un ruolo nel passaggio dei poteri quindi era meglio negoziare anziche'guerreggiare pour la france [:(!]
Ultima modifica di ubatuba il 18/04/2011, 19:43, modificato 1 volta in totale.

18/04/2011, 19:42

Infatti, chi aveva capito TUTTO, è stato il berlusca ... Ma i francesi, invidiosi ...[8D]

18/04/2011, 19:56

si ma qualcosa non quadra.......

per la prima volta non si mandano soldati al fronte, ma si affida a il tutto a persone ribelli che non hanno un briciolo di possibilita' di vincere contro le forze armate libiche.
Li si aiuta solo con i caccia, che non sembrino stiano facendo quella gran bella figura, o per lo meno ci stanno impiegando troppo tempo a buttar giu' le forze di Gheddaffi (sono ignorante in tema, non so' quanto sia potente il suo esercito, ma cavolo tutta l'europa contro la Libia e non la buttano giu').


primo: perche' non negoziare, di conseguenza bombardare a TRADIMENTO.
secondo: non mandare soldati sul posto per ottenere una linea di controllo delle due fazioni.....

bha mi sembra tutta una farsa a sto punto......non riesco a capire a cosa vuole arrivare l'Europa....e gli USA.
ma che futuro avra la Libia secondo loro???
IMPOVERIMENTO E GUERRE CIVILI PER ANNI forse è questo lo scopo??
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