Cita:
IdentFlyObj ha scritto:
Eh,allora niente.Speravo avessi qualche dettaglio in più da analizzare,ma se è una storia da abbracciare solo per requisiti spirituali ed empatia con i testimoni,allora rinuncio a porti domande e grazie comunque.
Fatto sta che tutto quanto dichiarato dagli anni '50 in poi,rientra in normali prassi esoteriche,socio-politiche e mistico-medianiche tipiche di quei decenni:il fatto che nessuno si sia mai preso la briga di verificare alcunchè (ad esempio,un sopralluogo nel luogo esatto in cui hanno scattato la foto del w56 alto 3 metri) fa capire che il caso debba rimanere così com'è,senza prove,evidentemente fa comodo a qualcuno.
La stessa omertà dei testimoni lascia sconcertati,al punto che il caso,più che Amicizia,lo denominerei Vigliaccheria.
Quando affermo che la storia di Amicizia è vera (e lo ribadisco) non dico che tutti gli elementi finora resi pubblici corrispondano esattamente alla realtà dei fatti. E' il caso della foto, peraltro molto discussa, di "Kenio".
Ma, ripeto, Contattismi di Massa non può rappresentare, per tutti i limiti che ho già menionato, tutta la storia.
E' la storia di Amicizia così come l'ha vissuta e ricordata Bruno Sammaciccia. Punto.
Non è accettabile, quindi, che quegli stessi limiti debbano incidere così profondamente sulla credibilità della storia stessa.
Quanto al termine che hai utilizzato per definire coloro che hanno vissuto quegli eventi straordinari, ti invito alla moderazione (e forse anche a delle scuse) e soprattutto al rispetto che non solo si deve ad ogni essere umano che racconta la propria esperienza di vita, ma anche alla dignità con cui queste persone hanno portato il peso di questo segreto. Non tutti lo hanno fatto e molti sono quelli che, nel corso degli anni, hanno cercato di lucrarci sopra.
D'altronde la riservatezza di chi ha scelto di tenere segreta questa storia fu dovuta anche alla ristrettezza mentale di quanti, negli anni '50 e '60 avrebbero deriso e frainteso il significato di questa esperienza.
Le tue parole, sono sincero, mi fanno paura, perché se erano forse normali in quegli anni, non dovrebbero esserlo oggi.
Sono fiducioso che il tuo giudizio, che pure rispetto, non sia rappresentativo della maggioranza di tutti noi.
dal "Rapporto Perego" (1963) p.534:
"Chi ha avvicinato questi piloti esterni li descrive come affascinanti per intelligenza, dignità e simpatia e soprattutto per il senso di sincera , disinteressata AMICIZIA che dimostrano e che ispirano a chi li avvicina. Ma che avverrebbe se le loro fotografie venissero pubblicate nei nostri giornali? Ne nascerebbe un grottesco carnevale, degno della nostra stupida malignità"