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MessaggioInviato: 28/04/2011, 18:38 
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Messaggio di greenwarrior

Spero noi sia già stato postato. [:D]




Aaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! mi hanno cancellato il documentario!!!! [:142]
Me lo stavo per scaricare!!!!! Ridatemelo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


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Trovato! [^]



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MessaggioInviato: 29/04/2011, 14:33 
GLI INSEGNAMENTI DEI W56



Essi chiamano il nostro pianeta il "Centro universale per la redenzione", in quanto sostengono che le anime che si incarnano qui da noi sono quelle che ancora devono concludere la loro evoluzione. Per questo motivo qui ci sono tante sofferenze, ma al tempo stesso tanti successi possono avere luogo. Per di più, la Terra è uno dei pianeti più belli e più completi. La sua storia è assai più lunga di quella che noi conosciamo, ci sono state molte più civiltà di quanto raccontino i nostri libri.
L'America meridionale è stata la culla di una civiltà assai avanzata, ben prima degli Egiziani; avevano una forte etica, ma al contempo avevano raggiunto alti livelli nella scienza e tecnologia, al punto che erano in grado di controllare le loro macchine per via telepatica. L'ambizione, la vanità, la voglia di potere colpirono anche li, sfortunatamente, e tutto andò in malora. Una cosa del genere non è successa una volta sola, ma in più di una circostanza. Gli amici mi avevano mostrato una mappa della Terra risalente ad un'epoca anteriore a quella dei dinosauri. La così detta "Età della pietra" non marca l'inizio della nostra civiltà, anzi si tratta dell'ultima (in ordine di tempo) fine di una civiltà evoluta, a valle della sua autodistruzione, allorché i sopravvissuti avevano dovuto ripartire da zero.
Gli amici spesso dicevano che i nostri scienziati si comportano in modo strano: spesso ottengono risultati importanti, ma sono incapaci di andare oltre, perché sono loro stessi a porsi dei limiti. Come può essere che nell'universo, nell'infinito, esistano limitazioni? I nostri scienziati si comportano come un vetraio che usi un vero diamante prezioso per fare il suo lavoro, usando uno strumento di valore su una sostanza meno nobile. I nostri migliori ingegneri sono come dei mistici della tecnologia, che mettono la loro scienza in cima a tutto e, nel così fare, bloccano ogni possibilità di ulteriore evoluzione delle loro scoperte. I nostri amici hanno anche macchine invisibili, il cui solo concetto sembrerebbe assurdo ai nostri scienziati. Sostenevano che il fare del bene non è un dovere, ma una necessità. Quando gli uomini sono convinti sinceramente nel fare del bene, senza altri fini, non possono mai essere tristi, e quello sarebbe l'atto di nascita di un nuovo Rinascimento. Per di più un tale sforzo non costerebbe assolutamente niente, non ci sono soldi da spendere, libri da comprare, corsi da seguire, al fine di illuminarsi; basta volerlo. Circa il libero arbitrio, gli amici sostengono che esso esiste, ma c'è anche una condizione universale, a causa della quale tutto ciò che dovrà accadere è già stabilito, e quando anche la più piccola cosa ha luogo, determina un'infinità di effetti futuri, anche in un futuro assai lontano. Quindi, per poter fare uso cosciente del libero arbitrio, uno dovrebbe essere perfettamente consapevole di tutte le conseguenze delle sue azioni, e soprattutto essere capace di imporsi delle limitazioni, al fine di ridurre gli effetti propagati che deriveranno dalla sua azione. Ma è assai raro che qualcuno si comporti in questo modo, e quindi ci si illude di essere liberi nelle proprie azioni; in realtà non lo si è, perché non si riescono a capire le limitazioni che ci vincolano a seguito di questa in­capacità di comprendere. I pianeti dei W56 sono distribuiti parte nella nostra galassia, parte in un'altra galassia, che essi chiamano la "Galassia blu", a seguito del colore di alcuni filamenti al suo interno. Una volta chiesi loro se nell'universo ci fossero essi solo, o magari anche altri popoli. "Noi amiamo la vostra Terra, è meravigliosa; fra i nostri pianeti ce n'è qualcuno che le somiglia, ma nessuno è così bello. Purtroppo l'uomo la sta rovinando; dall'alto possiamo vedere tante chiazze, come sulla testa di un uomo che sta diventando calvo. Per quel che concerne la civiltà, devo dire che sulla Terra ce n'è ben poca. Avete avuto ispirati, mistici, santi, è stato un po' come se il Centro Universale, l'Entità Suprema abbia voluto dedicare una particolare attenzione al vostro pianeta; a proposito, voi conoscete solo una piccola parte della storia, e avete solo vaghe sen­sazioni circa ciò che manca. Posso dirti che anche nell'antichità, di cui voi siete del tutto ignoranti, Dio ha prestato una particolare attenzione a questo pianeta, ma i terrestri non sono mai stati in grado di approfittarne. Pensando ad esempio al buddismo, non avete ancora capito che si tratta solo di uno strumento per aprire la propria mente a livelli superiori, che allorché uno raggiunge il Nirvana si trova nella situazione ottimale per aprirsi all'infinito. Tutte le tecnicalità che esistono nelle vostre varie religioni sono solo strumenti che rendono le vostre menti e i vostri corpi più aperti alla luce che viene dall'alto, una luce che illumina tutti, ma che pochissimi notano."
"Ci sono anche altri popoli oltre a noi, a vari livelli di civiltà, ma l'uo­mo è universale: si possono trovare piccole varianti, da una razza all'altra. Anche fra di noi hai visto che ci sono persone molto alte (io stesso ad esempio), ma anche molto basse; ci possono essere differenze nel co­lore della pelle, ci sono persone la cui carne è praticamente trasparente, ma, ripeto, praticamente ogni civiltà è fatta di uomini. In alcuni pianeti ci sono animali che sembrano come uomini, un po' come le vostre scimmie; ma ricordati che tra un milione di anni le scimmie saranno ancora scimmie; la teoria secondo cui l'uomo è un'evoluzione delle scimmie è totalmente falsa. Una tale evoluzione fisica semplicemente non può aver luogo, e i vostri biologi che credono di aver ricostruito il percorso, ad esempio, dall'eohippus fino al cavallo, hanno torto marcio: una razza, qualunque razza, non viene mai modificata, se non per motivi del tutto casuali, e tipicamente quando ciò accade si ha una degenerazione."
"La nostra gente ha avuto molti alti e bassi, in diverse circostanze so­no stati sul punto di autodistruggersi, ma fortunatamente siamo sempre stati in grado di superare il rischio. Molti altri popoli pongono al primo posto la scienza e la tecnologia, e quindi dimenticano che l'uomo è so­prattutto anima; se uno si dimentica di questo concetto basilare, corre dei seri rischi. È successo anche a noi, ma siamo stati in grado di salvare la situazione. Dobbiamo ringraziare le forze che tengono assieme l'universo, abbiamo trovato un grande aiuto in esse, ed ora siamo ad un alto livello sul cammino evolutivo, non nell'evoluzione dei nostri corpi (o almeno solo in parte) ma in quello delle nostre anime. Ci sono molti popoli nella nostra confederazione, e non tutti sono al medesimo livello; quelli che si sono basati unicamente sulla tecnica sono degenerati, o addirittura scomparsi, perché se si basa tutta una società sulla scienza si deve porre grande attenzione nell'impedire che qualche cosa vada storto e, se ciò accade, si è perduti. Sfortunatamente voi state andando in questa direzione, e quindi avrete dei seri problemi nel futuro. C'è poi ancora un altro problema con voi, il denaro. Potreste risolvere molte delle vostre difficoltà ambientali, ma potentati economici impediscono che vengano adottate soluzioni valide."
Quest'ultima affermazione deve essere vera perché, a parte le mie esperienze personali, ho conosciuto un paio di persone che, dietro suggerimento da parte degli amici, andarono a Namibia, in Sud Africa, per sperimentare un nuovo tipo di motore, e dopo un paio di mesi non se ne è saputo più nulla.
"Dato che l'uomo è universale, a parte qualche dettaglio secondario, tutti respirano ossigeno, perché tutti i pianeti abitati hanno dell'ossige­no nell'atmosfera, magari in differenti percentuali; non troviamo grosse difficoltà a passare da un ambiente all'altro, e quindi non è stato un vero problema venire qui. Come sai (qui è Ljufur che parla) Dimpietro si è adattato così bene al vostro ambiente che ha anche adottato le vostre abitudini ed i vostri gusti." Dimpietro in effetti era innamorato del nostro modo di vivere, anche se non indulgeva in attività peccaminose o dissolute; fumava sigari, beveva tanto caffè (caffè all'italiana!), apprezzava ogni tipo di musica, amava guardare i giovani danzare, e anche lui spesso ballava; al contrario non gli piaceva la nostra spazzatura morale, la nostra mania di mettere il sesso in ogni cosa.
Comunque Dimpietro ed i W56, pur apprezzando il nostro modo di vivere, erano anche disposti a perdonare alcune delle nostre cattive abitudini, almeno finché non entravano in conflitto con l'ambiente o con noi stessi. Per esempio, Dimpietro era un forte fumatore, ma al contempo assumeva qualche cosa che gli purificava i polmoni nel giro di un paio d'ore quindi, dal suo punto di vista, il fumare non era un'attività degenerativa. Solo di rado mangiava carne, e solo per il gusto di fare una nuova esperienza, pur sapendo che la carne avrebbe danneggiato il suo organismo ma, al solito, subito dopo prendeva qualcosa che lo purificava. A parte il rischio di essere avvelenati dalla carne, i W56 di solito non mangiavano carne perché amavano gli animali, qualunque tipo di animale, e quindi non potevano tollerare di pensare di mangiare carne animale, allo stesso modo che noi non possiamo pensare di mangiare carne umana. La carne è pericolosa anche per noi; ho visto uccidere le bestie in un mattatoio, e so che, qualunque precauzione sia presa, gli animali sono terrorizzati e quando noi mangiamo la loro carne assumiamo anche un po' dei semi di male generati da questo terrore; poi non posso pensare di mangiare animali uccisi secondo i rituali ebraici o islamici, che indulgono nello spaventare le povere vittime.
Secondo loro, la morte non è la fine del processo vitale; le nostre religioni sostengono che l'anima sopravvive quando un uomo muore, ma gli amici sostenevano che qualcosa sopravvive anche quando muore un animale o una pianta, e che questa entità che si mantiene è di livello tanto più alto quanto maggiore era la vicinanza dell'essere vivente all'uomo. Queste entità tendono ad organizzarsi assieme e giocano un ruolo importante nel futuro della specie. La riproduzione non è dovuta unicamente ai semi, è anche influenzata da questo tipo di entità; dietro ogni fenomeno fisico c'è un'azione invisibile che noi, uomini di questa Terra, siamo incapaci di vedere.
Uno potrebbe domandarsi perché loro non abbiano fatto qualcosa per sollevarci dalle nostre miserie sia fisiche che morali; in effetti questo sarebbe stato un compito impossibile anche per loro: siamo troppo lontani, e per cambiare il nostro modo di pensare nel loro essi avrebbero dovuto annullare la nostra identità, e quindi sarebbe stata distrutta. Questo non può esser fatto su larga scala, perché ne verremmo distrutti, così come è capitato alla gente del Sud America quando sono arrivati i conquistadores. Il loro progetto era di radunare un piccolo gruppo di gente illuminata dentro la mia villa, e di istruirli in modo tale che essi a loro volta potessero agire come istruttori dei loro amici e così, poco per volta, i nostri atteggiamenti sarebbero cambiati, ma sfortunatamente questo piano andò in pezzi, principalmente a causa dell'incapacità di molti di noi a cooperarvi. Sostenevano che la nostra civiltà sta correndo verso la follia: stiamo distruggendo l'ambiente, il verde, gli animali; quel poco che la nostra scienza è capace di salvare può forse essere utile per risolvere alcuni dei nostri problemi, ma spesso è causa di nuovi problemi, di nuove ma­lattie. Ciò che stiamo facendo nei campi della medicina e della genetica è poi pazzia assoluta secondo loro, e in un futuro non molto lontano ci troveremo a pagare le conseguenze dei nostri atteggiamenti, i nostri amici lo sapevano ed erano molto tristi per questo.
Sono venuti qua per fare del loro meglio per aiutarci, noi non erava­mo nella posizione di dire loro che cosa dovevano fare, perché avevamo solo un vago sentore circa i loro progetti, e sono sicuro che se qualcosa di diverso potrà esser fatto, nel futuro loro ci proveranno. Mi avevano detto che il nostro è uno dei posti più belli di tutta la galassia, ci sono altri bei posti qua e là ma la Terra è realmente particolare, da un punto di vista morale, psichico, umano. È molto piacevole guardare alla nostra Terra specialmente da lontano. Purtroppo la vegetazione sta venendo distrutta; i nostri alberi ci danno ioni, balsami, purificano la nostra at­mosfera, e noi li disprezziamo e distruggiamo solo per avere del legno, come se uccidessimo qualcuno per disporre del suo corpo.
Grosso modo, secondo loro, il numero di contatti fra loro e i terrestri si aggira sul 5 % del numero totale di avvistamenti da parte nostra.
Una volta chiesi loro se conoscessero alcunché circa il Piccolo Popo­lo, quelli che chiamiamo Elfi, Gnomi e simili. "Naturalmente essi esistono – mi risposero – ma si nascondono perché hanno paura; sono alti 35+40 centimetri; sono molto simpatici, allegri, giocherelloni, parlando in generale sono un popolo semplice. Durante il Medio Evo essi si sentivano meno minacciati da voi, e quindi si vedevano più spesso che oggi. Sono del tutto innocui: ci sono anche degli alieni così piccoli."

[align=right]Fonte: http://www.spazioevita.com/w56/insegnamenti.asp[/align]


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MessaggioInviato: 29/04/2011, 14:41 
DENTRO UNA BASE DEI W56 SOTTO ROCCA PIA (ASCOLI PICENO)



Questa é la vera storia di una delle visite in una loro base sotto terra, precisamente, vicino Rocca Pia (Ascoli Piceno), tratta dal libro "CONTATTISMI DI MASSA".

Un'altra volta Meredir (Un altro degli amici che si definiva storico) mi aveva chiesto di andare alla Rocca Pia, portandomi dietro un registratore a nastro, avevo un piccolo Geloso a batterie, metallico, uno strumento da ufficio.
Mi venne detto di poggiarlo a terra ed iniziare la registrazione. Quando più tardi riascoltai il nastro, sentii tanti rumori, botti, urla, scoppi, perché, mi venne spiegato, avevo di fatto registrato i rumori di un vero e proprio combattimento che aveva avuto luogo nel sottosuolo.
Sia i nostri amici che i loro avversari erano dotati di armi notevoli, ma i nostri avevano, in aggiunta, una coscienza, mentre gli altri erano gente fredda ed insensibile poi, finalmente, ci dissero che era giunto il nostro turno per entrare nella base!
Ci ritrovammo, io e Giancarlo, davanti al castello, nelle vicinanze era parcheggiata la 600 azzurra di Giulio, che la aveva lasciata li qualche giorno prima Avremmo dovuto incontrarlo davanti al castello, ma non si vedeva Solo qualche giorno più tardi scoprimmo che aveva sbagliato il giorno.
Ci comunicarono di recarci sul lato destro della rocca, e di fermarci ad un certo punto del sentiero. Mi accorsi che il terreno sotto i nostri piedi sembrava tremare, come se ci fosse un martello pneumatico nelle vicinanze.
Li per li temetti che ci fosse una cavità sotto di noi, e che il terreno stesse per crollare a causa del nostro peso invece, il terreno si aprì e venne fuori un uomo. Noi eravamo ammutoliti, e lui ci disse di scendere con lui, benché non riuscissi a capire in che modo.
Lui ci disse di avvicinarci al centro dell'apertura attraverso cui era uscito. Pareva che saremmo dovuti cadere dentro, ma lui ci disse di mettere i piedi in determinati punti (benché non si vedesse nulla di particolare in quei posti).
Ubbidii, e mi accorsi che i piedi poggiavano sopra qualcosa di solido. Poi questo pavimento invisibile prese a scendere lungo il corridoio verticale.
Quando il giorno dopo tornammo all'aperto mi accorsi che avevo i piedi leggermente arrossati, e mi spiegarono che ciò era dovuto al processo di ingresso e di uscita.
La discesa terminò all'interno di una enorme galleria sotterranea, dalle pareti come di cristallo. Una luce morbida riempiva l'ambiente.
Cercammo le lampade, ma ci venne detto che non c'era nessuna lampada. "Non potete capire - ci disse - l'ambiente è riempito con una particolare radiazione che interagisce con l'energia dei fotoni; è un po' come se fossimo in grado di accendere i fotoni; inoltre, fintanto che questa radiazione è attiva, essi vengono continuamente rigenerati."
La luce era di un meraviglioso blu pallido, e l'aria era molto trasparente, si riusciva a vedere a grande distanza. Addirittura, più tardi, scoprimmo che anche fumando, si poteva vedere attraverso il fumo, con estremo dettaglio. Per di più non c'erano ombre. "Guarda - disse Giancarlo - non ci sono ombre; anch'io ho inventato una cosa del genere anni fa." E il nostro amico sorrise ...
Meredir prima, poi Sinas, poi un altro ci raggiunsero, e cominciammo a passeggiare; per più di 10 minuti camminammo lungo quella immensa struttura, ed era bello trovarci lì dentro assieme ai nostri amici.
Mi sentivo ottimamente, con una sensazione di benessere mai provata prima, ad ogni respiro mi pareva di riempirmi di energia; mi spiegarono che l'aria era diversa dalla nostra, satura di ioni negativi. Su loro suggerimento mi toccai i capelli, e li trovai duri e crepitanti. "Ti stai disintossicando - mi dissero; quando uscirai scoprirai di stare meglio."
"Comunque parliamo di cose più importanti.
Questo è l'ambiente in cui viviamo; da quella parte ci sono i nostri giovani; adesso sono dentro una specie di aula, e stanno studiando." "Possiamo vederli?" "Sì, ma in segreto, perché non vogliamo spaventarli; ciò che loro sanno circa i terrestri non è buono, e loro pensano a voi come ad una specie di bestie selvagge."
Ci avvicinammo lentamente. Lui toccò una specie di bottone, e sulla parete comparve uno schermo, un quadrato di una cinquantina di centimetri di lato, su cui si formò un'immagine. Potevamo guardare dentro l'aula; era una stanza lunga oltre cinquanta metri, non saprei dire quanto larga perché non se ne vedevano le pareti laterali. Era come se ci fosse una telecamera in azione all'interno, che poteva spostarsi ed orientarsi a volontà.
In questo modo ci venivano presentati i cosiddetti giovani. "Quanto sono alti? "Due metri e trenta, due e quaranta, anche due metri e mezzo." "E li chiamate giovani!" "Per noi sono dei bambini; qualcuno ha 15 anni, qualcuno 30, qualcuno anche 95.
Presso di noi i processi biologici sono più lenti dei vostri, ma arriviamo ai risultati più in fretta," Vidi che alcuni portavano una specie di grossa calotta in testa, un po' come le nostre signore dal parrucchiere, e mi venne spiegato che si trattava di dispositivi mirati ad incrementare le capacità mentali "... ma non in maniera artificiale.
Noi non faremmo mai una cosa del genere: in realtà, l'apparecchio si limita a sollecitare gentilmente il loro sistema nervoso, e nel frattempo li disintossica. Le intossicazioni impediscono la completa evoluzione degli uomini; se voi digiunaste, o vi alimentaste in modo diverso, le cose andrebbero meglio. Purtroppo anche noi abbiamo i vostri stessi problemi."
Molti dei "giovani" avevano capelli cortissimi, alla tedesca, rigidi; alcuni avevano occhi marrone, altri occhi leggermente colorati, di verde, di blu. Sembravano essere di razze diverse, e in effetti ci confermarono che erano presenti diverse etnie, ma che per lo più c'erano solamente leggere differenze morfologiche, non nelle funzioni biologiche; d'altronde, anche fra uomini della stessa razza si trovano diversità.
"Quindi questi ragazzi sono al livello di un nostro scienziato?" "Sì, ma noi ci preoccupiamo molto anche degli aspetti morali, poiché loro possono venire in contatto con armi tremende, e se non fossero dotati di un robusto senso etico potrebbero fare grandi danni.
Abbiamo imposto un senso etico anche sui nostri strumenti e sulle nostre armi: se si cercasse di usarli per fare del male, essi non funzionerebbero, al limite si disintegrerebbero da soli."
Riprendemmo a passeggiare; io stavo ripensando a quanto mi avevano detto, alla loro profonda volontà di agire solo per il bene, ed avrei voluto far sapere queste cose al mondo intero. Sinas, che era appoggiato a una colonna, mi disse: "No, non puoi fare quello che pensi. Non puoi far sapere ciò che hai visto, ti troveresti in situazioni difficili." "Ma io non ho detto nulla!" "Sì, ma lo hai pensato!"
(Infatti Loro riescono a leggere il pensiero dei terrestri e questo può sembrare imbarazzante per noi, ma loro non hanno nulla da nascondersi vicendevolmente).
Più tardi ci offrirono da bere, qualche cosa di simile ad una limonata, ma di sapore diverso. "Non è limonata, non è nemmeno sintetica. E' una spremuta ottenuta da alcuni nostri frutti, e fa molto bene; sia gli uomini che gli animali possono berla, anche le piante; se una pianta non sta troppo bene versandoci sopra alcune gocce di questa bevanda la vedresti riprendersi in fretta." "Ottimo - dissi - lasciamene portare via un poco." "No. fuori di qui non funzionerebbe: questa bevanda ha la virtù di disintossicare senza effetti collaterali, ma essa stessa verrebbe rapidamente intossicata dagli agenti esterni."
In seguito, entrammo dentro una stanza circolare: sul soffitto c'era una specie di carosello, con luci di ogni colore che si muovevano dappertutto. "Bene, stiamo semplicemente facendo pulizie; quelle luci sono i nostri operatori remoti; adesso li spengo."
Si infilò una mano intasca, e le luci scomparvero: adesso il soffitto era una lastra monolitica di cristallo: in effetti era difficile valutarne la natura, perché non era trasparente, ne opaca, piuttosto traslucida. Rimanemmo lì a parlare con diverse persone, quindi giunse Sajù; Sajù era una specie di peperoncino: si trovava sempre dappertutto. Quando udii la sua voce in falsetto, chiesi "C'è Sajù?" "Sì, lui è dappertutto."
Non ricordo se questa nostra visita avvenne prima o dopo che avevamo portato Dimpietro via da Forlimpopoli; a proposito, ti ho mai parlato dell'automobile capace di correre senza toccare la strada con le ruote? Una volta abbiamo usato questa particolare macchina per andare a prendere Dimpietro.
Quel giorno Dimpietro non era presente nella base, sarebbe dovuto giungere nel giro di qualche giorno. "Quando arriverà Dimpietro - ci dissero - la base inizierà ad essere totalmente operativa. Vedi quella macchina laggiù in fondo?" Sembrava uno dei nostri dispositivi elettronici, pieno di bottoni, luci e schermi. "No - mi dissero - non è un dispositivo elettronico; non è un magazzino di dati, non è una memoria.
Se guardi dentro, vedrai che è vuoto, pure in esso è contenuta una quantità di energia sufficiente a noi tutti per più di un anno." Aprì una sorta di coperchio; dentro c'era uno schermo, ed una specie di luce diffusa in movimento. Era una luce di un profondo verde, ma pareva che ci fosse anche della materia dentro, forse si sarebbe potuta anche toccare; era una specie di brodaglia ribollente. "Questa è energia allo stato primordiale: può essere trasformata in energia solida, o ad un livello più solida. Tutto dipende da questo piccolo strumento qui vicino."
Mi mostrò una specie di quadrante circolare, con delle luci sulla circonferenza. "Se tocco questo quadrante in qualche punto, seleziono il tipo e la quantità di energia da inviare nel luogo che ho scelto, dentro questa base."
Su mia richiesta, mi mostrò l'operazione, selezionando in qualche modo un posto su una sorta di mappa, toccando qua e là il quadrante; all'improvviso una linea colorata in blu acceso comparve sullo schermo per un attimo, quindi scomparve. "Ho caricato quel posto con una quantità di energia che basterà per sette, otto dei vostri giorni."
"Ma voi mangiate?" Avevamo posto più volte questa domanda nel passato, ma non avevamo mai capito le loro risposte; questa volta fu diverso: "Naturalmente anche noi mangiamo; solo, normalmente, non mangiamo cibi come i vostri."
Ci portarono dentro un'altra stanza, c'era un tavolo con molte sedie attorno, un po' come il refettorio dei frati; la struttura generale era diversa, ma l'atmosfera era la stessa; per di più, ci dissero, loro si riuniscono in sale del genere per pranzo e per cena, e mangiano nel più assoluto silenzio. Dato che Giancarlo di solito parla molto mentre mangia, gli dissi: "Tu non potresti mangiare con loro, perché ti butterebbero fuori non appena apri bocca!"
Ci dissero che loro si riuniscono in queste sale, prima pregano, poi mangiano. Sono abituati a pregare, in piena sincerità; le loro preghiere non sono uno strumento mistico, ma effettivamente riescono a dare energie ai nostri amici. Una volta terminato di pregare, essi guardano tutti insieme verso un punto specifico, sopra una specie di altare.
Questo punto inizia ad illuminarsi, ed essi attendono finché esso raggiunge il massimo di luminosità; mi dissero che, durante questo processo, il punto diviene più grosso, e che ad un certo punto si sviluppa un anello, che lo fa somigliare a Saturno; quindi l'anello inizia a pulsare, e questo è il segno che si è pregato a sufficienza. "Per noi si tratta di una pratica ottima, perché mentre preghiamo, e riempiamo l'ambiente con le nostre energie psichiche, nel contempo risvegliamo le nostre forze e noi stessi; in quei momenti siamo come ubriachi. L'energia può far male, ma per noi è un bene."
Nel frattempo, eravamo arrivati in fondo alla base. Adesso mi ricordo che Dimpietro era già stato lì, e poi era andato via. Me ne ricordo perché, in una piccola stanza, notai una caffettiera Moka, e mi dissero che Dimpietro amava usarla per prepararsi il caffè. Era veramente innamorato del caffè italiano, del cibo italiano, dei vini e dei liquori, forse anche troppo. In questa stanza, oltre alla Moka, c'era un servizio di tazzine da caffè, più un'infinità di oggetti tipici italiani, in quanto Dimpietro era entusiasta delle nostre maniere di vita.
Nella sua stanza notai anche una piccola pianta, apparentemente priva d'acqua, e protestai che la piantina era prossima a morire. "Toccala" mi dissero; lo feci, ed una quantità di scintille di luce la circondarono. "In queste condizioni - sostenevano può vivere per anni." Queste piccole cose giocano un ruolo importante nella loro civiltà; inoltre c'era tanto della nostra cultura nei loro ambienti, e la loro tecnologia non era mai carente di fattori umani.
Loro mettono la loro morale dinanzi alla tecnologia, mentre noi facciamo esattamente l'opposto.
Alla fine, uscimmo dalla base; erano le tre del mattino, e sulle nostre teste splendeva un meraviglioso cielo stellato. "Guarda, ci sono ancora le stelle!" "Perché, che cosa ti aspettavi?" Giancarlo stava già pensando come trasformare in brevetti alcune delle cose che avevamo visto; i nostri amici erano abbastanza divertiti di questa sua mania. Giancarlo è stato uno dei miei più stretti amici.
Comunque, eravamo di nuovo vicino alla Rocca Pia, e cominciammo a cercare la FIAT 600, che però non c'era più. Pensavamo di essere stati derubati, ma i nostri amici intervennero, dicendo che erano stati loro a rimandare la macchina a Giulio, in quanto erano successi fatti imprevisti sul suo luogo di lavoro, e lui aveva avuto bisogno dell'automobile.
Ci venne offerta una delle loro macchine (*), che Giancarlo guidò fino a Pescara.
Quando arrivammo, mi sentivo affamato, e quindi chiesi a Giancarlo di fermarsi da qualche parte per poter mangiare qualche cosa.
Mi rispose che lui era a posto, in quanto si era portato da Pescara un panino alla mortadella, che aveva mangiato mentre eravamo dentro la base. "Hai mangiato un panino dentro la base?" "Certo, dovevo morire di fame?" Così era fatto Giancarlo.

(*) Come ormai sarà parso evidente, i signori erano perfettamente inseriti nel nostro ambiente: usavano automobili ed anche aerei privati.

[align=right]Fonte: http://www.spazioevita.com/w56/dentro%20la%20base.asp[/align]


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FOTO DEI DISCHI VOLANTI DEI W56



La sequenza di due foto mentre un W56 col suo disco si avvicina al suolo per poggiarsi a terra mentre un terrestre, precedentemente avvisato dai W56, lo attende e scatta delle foto.
Normalmente un disco non è un mezzo di spostamento, bensì un laboratorio mobile che può essere gestito da remoto o da persona a bordo. Questa macchina ''volante" è stata usata per uno spostamento ed è un caso raro e c'è un motivo molto valido se si è verificato.

Immagine

Immagine

[align=right]Fonte: http://www.spazioevita.com/w56/camp.asp[/align]


Ultima modifica di Bastion il 29/04/2011, 14:48, modificato 1 volta in totale.

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DESCRIZIONE E INTERNO DEI DISCHI VOLANTI DEI W56



Come abbiamo accennato alla pagina della navicella un disco non è di solito usato per gli spostamenti, ma come laboratorio mobile.
C'è da sapere , inoltre, che un disco viene costruito, meglio se dicessimo assemblato, all'occasione e disassemblato alla termine del suo compito per cui era preposto (processo che può sembrarci laborioso ed inutile, ma che per loro è solo un giochetto da poco). Un disco non è un blocco unico ma sono più pezzi tenuti insieme da una forza che può essere definita di tipo gravitazionale. Per i terrestri non è facile, a volte, definire il tipo di tecnologia usata da questi esseri viventi non terrestri, ma umani e del tutto identici a noi.
La loro tecnologia, in ogni sua branca, è talmente avanzata che non è concepibile, ai poveri terrestri che fanno molta fatica a comprendere anche le cose più semplici, senza riuscirvi più delle volte.
Altra curiosità, ma molto importante, è che una navicella di questo tipo, ma anche tutte le altre anche le più grandi., sono costruite in ferro (Fe). Proprio ferro quello che noi definiamo spesso "ferraccio". Infatti una navicella piccola come quella che si vede nella foto sopra pesa intorno a 15-20 tonnellate, tutto ferro......!
Il ferro che usano i w56 non è differente da quello che usiamo noi tranne che in una qualità, a noi inaccessibile, per adesso.
Il loro ferro è di tipo polarizzato ed è pertanto in grado di offrire qualità che il nostro ferro, amorfo, non possiede e non può possedere. Amorfo sta per disordine elettronico a livello atomico. (Un solido amorfo è un solido che non ha forma propria e che manca di reticolo cristallino, cioè di un qualche tipo di ordine a lungo raggio delle posizioni degli atomi (i solidi in cui c'è un ordine atomico a lungo raggio sono denominati solidi cristallini. Alcuni materiali, quali i metalli, sono difficili da preparare in una condizione amorfa. Il processo di solidificazione deve essere generalmente eseguito molto velocemente a meno che il materiale abbia un'alta temperatura di fusione (come le ceramiche) o una bassa energia di cristallizzazione (come accade spesso con i polimeri). Il ferro dei W56 è ferro con reticolo cristallino.
Questo tipo di ferro non è conduttore termico, non è conduttore elettrico, è amagnetico e antiradiazioni, ma addirittura può essere reso trasparente in una determinata porzione applicando un campo elettromagnetico ad una determinata potenza.
Questa peculiarità, infatti, spiega il perché i dischi volanti non presentano mai superfici trasparenti durante gli avvistamenti. C'è di più, la parte resa trasparente può esserlo in modo unilaterale, ovvero solo dall'interno verso l'esterno o bilaterale cioè da fuori a dentro e viceversa.

L'interno del disco volante
Possiamo ora descrivere, brevemente, l'interno di uno di questi dischi grazie ad un nostro amico terrestre che vi è entrato e vi ha effettuato anche un viaggio, senza entrare in troppi particolari. Questi, infatti, ha avuto anche la possibilità di scattare delle foto all'interno, nonostante la luminosità insufficiente.
La prima cosa che si nota, all'interno, è che il colore prevalente è un grigio chiaro, non vi sono spigoli da nessuna parte e vi è al centro una colonna.
Introno alla colonna vi sono 4 divanetti , tutt'intorno al perimetro interno vi è una specie di ripiano, inclinato di circa 30° in basso che si interrompe solo in prossimità di tre punti: la porzione dove si apre la porta, un monitor grosso che non si è capito bene a che cosa serva (probabilmente per trasmissioni video nei lunghi viaggi o in particolari operazioni di volo), e un piccolo monitor.
Questo piccolo monitor, di grandezza all'incirca di 2/3 di quella di un monitor di PC da 17", non è altro che un quadro comandi per la gestione della navicella. Bisogna subito dire che quello che oggi noi usiamo e da pochi anni, WINDOWS e le ICONE sul desktop loro le hanno inventate centinaia di miglia di anni fa. Infatti su questo monitor o consolle di comando vi sono delle icone che sono dei pulsanti di comando, e durante ogni fase di volo o operazionale vengono mostrate solo ed unicamente le icone che servono in quel frangente, gli altri comandi non sono visibili e quindi non sono utilizzabili. Ottimo sistema per la sicurezza contro eventuali errori di tocco dello schermo che è del tipo touch screen ( Schermo a Tocco, anche questo per loro esiste da centinaia di migliaia di anni).
Non vi sono altri comandi, il resto è tutto nudo e vuoto, o se c'è non si vede. Ricordiamo sempre che un disco pesa circa 15-20 tonnellate, è tutto ferro (a reticolo cristallino). Il movimento viene prodotto dall'energia gravitazionale.
Sotto le foto dell'interno di un disco.

Immagine

Immagine

[align=right]Fonte: http://www.spazioevita.com/w56/descriz.asp[/align]


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Notiamo una cosa, il tipico stile film fantascienza anni 50-60 nelle immagini ed uno spezzone di pellicola.



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Il disco volante con la moka e le tazzine è qualcosa di improponibile.....

[:114] Ah, che bellu ccafè
pure 'n ufo 'o sanno fà
co' 'a recetta ch'a Dimpietro
compagno di navicella ci ha dato mammà. [:114]

[:130]



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Ma secondo voi, un qualcosa di vero in tutta la storia amicizia, potrebbe esserci?


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Cita:
Sheenky ha scritto:

Ma secondo voi, un qualcosa di vero in tutta la storia amicizia, potrebbe esserci?


E' possibile che ci sia qualcosa di vero.....

ma come tutte le cose vere in ambito ufologico,
c'è sempre un grande lavoro di depistaggio dietro.

Il difficile è discernere.....



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Ivan (Ceci), tu che hai conosciuto alcuni partecipanti di questa storia, non è che potresti gentilmente esporre cosa c'è di vero (quali sono le cose sicure che ti hanno raccontato) da tutto il resto che si viene a sapere per la rete?
Cosi intanto possiamo dividere un po il racconto "iniziale" da resto.


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Penso ed avevo letto anni fa qualcosa di simile al mio pensiero, che ci sia stato qualcosa all'inizio, poi che aumentando il numero di persone l'interesse per il caso vedasi anche quello di persone eminti come il Console Perego, abbiano o per mancanza di contatti o avvistamenti, oppure che ci sia stato un solo caso, alimentato il femomeno.

Quindi prodotto delle false prove delle false storie, per non sparire nell'oblio, magari ciò è stato fatto solo da pochi e gli altri in buona fede hanno seguito, come ci possono essere stati anche despistaggi ma il depistaggio è stato fatto dall'interno stesso.

Già le foto danno adito a tantissimi dubbi come altri racconti, oltre all'analisi accurata postata sopra con denunce truffe etc.



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Purtroppo questo in ufologia è un fenomeno ricorrente...[:(]


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Cita:
Sheenky ha scritto:

Ivan (Ceci), tu che hai conosciuto alcuni partecipanti di questa storia, non è che potresti gentilmente esporre cosa c'è di vero (quali sono le cose sicure che ti hanno raccontato) da tutto il resto che si viene a sapere per la rete?
Cosi intanto possiamo dividere un po il racconto "iniziale" da resto.


Sheenky, ribadisco che la storia di "Amicizia" necessita ancora di troppi tasselli mancanti per essere giudicata da una prospettiva meno relativistica e più complessiva.

Tu mi chiedi, tuttavia, di dirti cosa c'è di reale.

Ebbene, è reale il sacrificio (pagato a volte anche con la morte) che questi uomini -e non potrei chiamare diversamente i W56- hanno compiuto per portare a termine la loro "missione" sulla Terra. Una missione dei cui rischi, non dimentichiamolo, essi mostravano di essere ben consapevoli e che aveva come obiettivo finale non certo il loro futuro, bensì il NOSTRO!.

E' reale il senso di pura amicizia e amore che ha legato e lega tuttora molti degli uomini e delle donne che hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona questa straordinaria esperienza. Sentimenti che hanno cambiato nel profondo il loro modo di vedere la vita e l'Universo e che inevitabilmente si trasmettono oggi a coloro che raccolgono la loro testimonianza.

Sono reali anche l'egoismo, l'invidia e l'incredulità che hanno portato alcuni degli esseri umani, nel corso degli anni, ad allontanarsi da questa meravigliosa realtà e dai W56 per perseguire interessi personali od economici, alterando e il vero significato della storia che stavano vivendo.

Ma siamo umani e anche loro conoscevano benissimo, e forse meglio di noi, queste nostre debolezze. Eppure hanno fatto la scelta di credere in noi, nonostante tutto, anche quando noi stessi non riusciamo spesso a trovare fiducia e speranza in noi stessi o, peggio ancora, negli altri.

Noi ora possiamo stare qui a discutere di nastri, foto e filmati fino a diventare vecchi. Credetemi, non serve a nulla! Non è dimostrando l'autenticità di una foto, per quanto straordinaria e genuina, che potremo comprendere il significato profondo che questa storia rappresenta per tutti noi.
Non è questo ciò che gli Amici volevano trasmetterci.
"Amicizia" è una sfida culturale alla nostra realtà umana, non alla nostra cultura scientifica.
Se non partiamo da questo concetto di base, rischiamo a mio giudizio di non comprendere nulla del reale significato di questa storia.

Vi lascio con una frase che mi disse Gaspare De Lama durante un'intervista che gli feci lo scorso anno e che mi colpì moltissimo per il suo significato.
Gli domandai quale traccia avesse lasciato in lui l'esperienza di "Amicizia" e il rapporto con i W56.
Lui ci pensò un attimo su e mi rispose semplicemente così: "Ho capito che un mondo migliore non è un'utopia".
Io quel giorno compresi non solo il senso profondo della storia di "Amicizia", ma capii anche che nulla di quello che avevo visto, letto o sentito su quella vicenda - comprese le foto, i negativi, i filmati, i nastri- mi aveva illuminato tanto quanto quella semplice risposta di Gaspare.

Ivan Ceci


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Hynekeniano ha scritto:

Penso ed avevo letto anni fa qualcosa di simile al mio pensiero, che ci sia stato qualcosa all'inizio, poi che aumentando il numero di persone l'interesse per il caso vedasi anche quello di persone eminti come il Console Perego, abbiano o per mancanza di contatti o avvistamenti, oppure che ci sia stato un solo caso, alimentato il femomeno.

Quindi prodotto delle false prove delle false storie, per non sparire nell'oblio, magari ciò è stato fatto solo da pochi e gli altri in buona fede hanno seguito, come ci possono essere stati anche despistaggi ma il depistaggio è stato fatto dall'interno stesso.

Già le foto danno adito a tantissimi dubbi come altri racconti, oltre all'analisi accurata postata sopra con denunce truffe etc.


Come ho detto in altre occasioni, non è sempre corretto e giusto
"buttare via l'acqua sporca con tutto il bambino". Naturalmente
non mi riferisco necessariamente a questo preciso caso o solo a
questo preciso caso.

Cerchiamo di analizzare le cose con metodo, come è giusto che sia.
Ma cerchiamo ANCHE di non cadere sempre nello stesso tranello
messo in atto da chi, per i motivi che ben sappiamo, vorrebbe
sempre e comunque allontanarci dalla "verità".



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