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 Oggetto del messaggio: L'immortale Conte di Saint Germain
MessaggioInviato: 04/05/2011, 10:28 
IL CONTE DI SAINT GERMAIN



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Il Conte di San Germano, detto anche Saint-Germain (1698? – Eckernförde (Schleswig), 27 febbraio 1784), avventuriero, alchimista e personaggio di rilievo alla corte di Francia, vissuto nel secolo XVIII in Europa.

Origini
Le origini del Conte di San Germano o Saint-Germain, forse nato ad Asti, rimangono avvolte nel mistero: per alcuni si suppone che sia stato figlio illegittimo di Francesco II Rákóczi, principe di Transilvania e della principessa Violante Beatrice di Baviera, appartenente alla dinastia dei Wittelsbach e granduchessa di Toscana. Secondo questa teoria, sarebbe stato educato a Firenze da Gian Gastone de' Medici, cognato di Violante. Altre leggende lo vogliono figlio naturale della regina di Spagna Maria Anna del Palatinato-Neuburg (vedova di Carlo II di Spagna), e di un aristocratico, il conte di Melgar.

Attività certe
Le sue attività erano quelle di cortigiano in viaggio tra Inghilterra, Francia, Olanda, Russia, Germania. Compare per la prima volta verso il 1740 esule dall'Inghilterra introdotto alla corte di Francia. Famoso per la sua grande cultura, abile musicista, conoscitore di molte lingue, pittore e soprattutto grande alchimista, produttore di portentosi cosmetici. Ebbe anche incarichi diplomatici e fu affiliato ad una società segreta dell'ordine dei Rosacroce. Viene citato nelle memorie di Giacomo Casanova ma anche Voltaire, Mozart, Madame de Pompadour e Cagliostro lo incontrarono. Alcune sue caratteristiche più stravaganti, come quella di sparire all'improvviso e di riapparire contemporaneamente in più luoghi, insieme alla sua attività protratta per molti anni, se non per secoli, indussero addirittura alcuni a pensare che non si trattasse di un'unica persona, ma di un di gruppo di individui con lo stesso aspetto e la stessa identità esterna introdotte presso le corti europee.
Saint-Germain lascia Londra nel 1746 e se ne perdono le tracce per dodici anni. Per alcuni si ritira in Germania per consacrarsi agli studi alchemici, per altri compie un lungo viaggio fino all'India e al Tibet. Giunge a Parigi nel 1758 e fin da subito formula una richiesta a Marigny, direttore dei Bâtiments du Roi, alfine di ottenere di uno spazio per installare un laboratorio alchemico, promettendo a Luigi XV, «la più ricca e rara delle scoperte mai compiute». E' così che ottiene il castello di Chambord. Grazie alla marchesa di Pompadour, Saint-Germain ottiene anche un incontro con il sovrano.
Il conte ottiene quindi la simpatia del sovrano, ma è detestato dal potente duca di Choiseul, principale ministro di Luigi XV, che lancerà una capagna per screditare, senza riuscirvi, il sedicente alchimista. Nel 1760 è invece l'accusa di spionaggio ad obbligare il conte a lasciare Parigi alla volta dei Paesi Bassi. Negli anni successivi lo si ritrova in Inghilterra, Italia, Russia, Russia e Prussia, dove nel 1766 si pone sotto la protezione di Federico II. Finirà i suoi ultimi anni ospite del principe di Assia Cassel.

La leggenda
È il caso di riferire a questo proposito che diversi esoteristi, come ad esempio il Guénon nel secolo scorso, hanno fatto notare che a voler interpretare le vite degli adepti in termini troppo umani e coi criteri odinari della storiografia, si rischia di cadere nel nonsense; e a proposito di quei "decessi per polmonite in un castello di amici nobili" a cui si accennava sopra, alcuni parlano apertamente di "morti inscenate", indicandole come una pratica "comunemente" usata in certi ambienti per uscire di scena.
Del resto tutto ciò che riguarda il conte di Saint Germain sembra indissolubilmente legato al mistero, e forse un po' anche alla fantasia, o piuttosto provenire da più arcani poteri e segreti iniziatici. Secondo la leggenda egli avrebbe trovato il segreto della pietra filosofale, per cui, a detta di molti, non invecchiava mai e poteva trasformare il piombo in oro e ingrandire le gemme. Per dare un'idea del fascino e del magnetismo che la figura di Saint Germain sembra aver esercitato sulla mente e sul cuore di tanti, si narra che alcuni lo abbiano incontrato molti anni dopo la sua morte ufficiale, ed ancora oggi c'è chi dice che lo si possa incontrare a Roma, nel giorno di Natale, seduto nei giardini del Pincio.
Esistono diversi gruppi esoterici i cui fondatori e adepti (basta pensare ad esempio a Madame Blavatsky, a Rudolf Steiner o a Max Heindel) sostengono di essere stati in un modo o in un altro ispirati ed iniziati da questo personaggio davvero enigmatico. Anche nel vasto mondo della moderna New Age ci sono diversi gruppi e siti web che dichiarano di essere tuttora ispirati direttamente da Saint Germain, il più noto dei quali è forse quello legato alla figura di Tobias del "Crimson Circle", sito che ogni mese vede decine di migliaia di persone collegate da ogni parte del mondo per assistere online ai suoi meeting e Channeling.

[align=right]Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Conte_di_San_Germano[/align]


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MessaggioInviato: 04/05/2011, 10:33 
Il conte di Saint-Germain e' un misterioso personaggio vissuto nel secolo XVII in Europa. Nulla si sa delle sue vere origini, sarebbe nato presso Asti in Italia nel 1698, mentre e' certa la data della sua morte, dovuta probabilmente a polmonite, avvenuta il 27 febbraio 1784 nel castello tedesco di Schleswig-Holstein.

Le sue attivita'erano quelle di cortigiano in viaggio tra Inghilterra, Francia, Olanda, Russia, Germania. Comparve per la prima volta verso il 1740 esule dall'Inghilterra introdotto alla corte di Francia. Famoso per la sua grande cultura, abile musicista, conoscitore di molte lingue, pittore e soprattutto grande alchimista, produttore di portentosi cosmetici. Ebbe anche incarichi diplomatici e fu affiliato ad una societa'segreta dell'ordine dei Rosacroce. Viene citato nelle memorie di Giacomo Casanova ma anche Voltaire, Mozart, Madame de Pompadour e Cagliostro lo incontrarono. Alcune sue caratteristiche e la sua attivita'protratta per molti anni fanno pensare che non fosse una unica persona, ma un gruppo di spie con lo stesso aspetto e la stessa identita'introdotte presso le corti dell'europa settecentesca.

Secondo la leggenda avrebbe scoperto il segreto della pietra filosofale per cui non invecchiava mai e poteva trasformare il piombo in oro e ingrandire le gemme. Secondo alcuni fu visto diverse volte molti anni dopo la sua morte, ed ancora oggi c'e' chi dice di incontrarlo a Roma ogni anno, il giorno di natale, seduto nei giardini del Pincio. Esistono sette esoteriche che gli rendono culto.

Mito e realta'del Conte di Saint-Germain

Aspetti storici ed esoterici nella leggenda del Conte "Immortale"

"Al pari di Prometeo,
egli rubo' il fuoco
per cui il Mondo esiste e tutto respira,
La Natura al suo comando
obbedisce e si muove:
Se non e' dio egli stesso,
un dio possente l'ispira."


Questi versi, elogiativi oltre misura, accompagnavano a mo' di didascalia il ritratto pubblicato nel gennaio 1785 dal Berfinische Monatschnft, con il titolo "Il Conte di Saint-Germain, celebre Alchimista". L'incisione, a bulino, era quella fatta da N. Thomas due anni prima sulla base dell'unico ritratto del Conte, dipinto quando questi era a San Pietroburgo nel 1760 dall'italiano Conte Pietro Rotari, celebre artista della Corte russa, e donato alla Marchesa d'Urfé, animatrice della vita mondana parigina in cui il piu' deteriore occultismo si mescolava a brandelli di vera sapienza iniziatica.

L'enigmatico Conte di Saint-Germain, la cui morte era avvenuta a Eckeriforde, nel castello del Principe Carlo di Assia-Cassel (il cui nome iniziatico era "Eques a Leone Resurgente"), non ha mai avuto connotazioni anagrafiche precise, facendosi chiamare di volta in volta Conte di Welldone, Marchese d'Aymar, Conte di San Germano; Monsieur de Surmont o de Belmar. Secondo una testimonianza inglese, era nato vicino ad Asti all'inizio del 1700 e parlava sia l'italiano, sia il francese con un leggero accento piemontese.

Al ritratto di Rotari (e all'incisione che per Hiram ha voluto fare Alfredo Di Prinzio) e' assai vicina la descrizione fornita da Charles Henri, Barone di Gleichen:

"... un uomo di taglia media, assai robusto, vestito con semplicita'magnifica e ricercata... ".


Aveva fronte spaziosa, occhi penetranti, statura media e forme aggraziate - ricordando le cronache del tempo - ma poiché sul Conte di Saint-Germain correvano le piu' strane dicene, ad esempio quella che avesse piu' di 4.000 anni o che fosse perfino "immortale", la sua descrizione e' sempre imprecisa sulle sembianze ed esageratamente lusinghiera sulle capacità. Una in particolare, ce l'ha lasciata Giacomo Casanova e risale a un incontro con il Conte di Saint-Gerinain nel salotto della marchesa d'Urfe' a Parigi, nel 1758. L'avventuriero veneziano, all'epoca gia' Massone e direttore delle Lotterie Reali francesi, si dichiara affascinato dai modi, dallo sfarzo e dalle conoscenze del conte in campo occultistico.

Secondo Casanova e secondo altri storici piu' scrupolosi, tra cui sir Horace Walpole e lo scrittore francese Henri Chacornac, il Conte di Saint-Germain parlava francese, inglese, spagnolo, portoghese, italiano, tedesco, ebraico, arabo e latino. Qualche altra fonte meno seria aggiunge anche il sanscrito a queste lingue, vagheggiando di contatti di Saint-Germain con i santuari mistici indu'. E’ poi storicamente provato che il Conte fosse un compositore di musica (le sue sonate, stampate a Londra dall'editore Waish tra il 1748 e il 1760, erano apprezzate da Mozart e da Gluck), un eccellente violinista (le descrizioni dei suoi concerti sono molto simili, quanto a lodi, a quelle di Paganini), un bravo pittore (se mai, privo di originalita'artistica) e un chimico che aveva elaborato centinaia di procedimenti industriali, per la tintura delle sete, per il cuoio, per la preparazione di oli ed essenze, oltre che per la cosmetica, arte in cui era considerato autore di ricette miracolose.

Secondo altre fonti, il Conte di SaintGermain era affiliato al Rosacroce (movimento mistico- iniziatico sorto nel 1614), anzi il suo pseudonimo significava appunto "Vomes Sanctae Fraternitatis" (Socio della Santa Fratellanza). E proprio da questa appartenenza gli derivavano le conoscenze alchemiche, compresa la presunta abilita'nel trasformare "piombo" e "metalli vili" in "oro", nel far "aumentare di volume" le perle (si pensi che il procedimento per le perle artificiali e' stato messo a punto nel 1913) e nel togliere i difetti ai diamanti. Proprio su questo punto, una cronaca forse un po' frettolosa riferisce che, entrato in contatto con Luigi XV, grazie alla presentazione di Madame Pompadour, il Conte sia riuscito a togliere una macchia a una gemma. Rendendola "della piu' bell'acqua e aumentandone il valore da 6.000 a 10.000 franchi" del tempo.

Quando Saint-Germain risolse brillantemente il mistero della scomparsa di Maitre Dumas, un ex procuratore dello Chatelet che si dilettava di alchimia e di cui non si avevano notizie dal 1700, il Re volle sapere - raccontano le cronache - i particolari di un fatto tanto remoto che al Conte sembrava molto familiare. "Non posso rispondervi, Sire", avrebbe risposto il Conte. E, data la incalzante curiosita'dell'augusto interlocutore, avrebbe aggiunto:"Fatevi Rosa + Croce, Maestà, e vi rivelero' ogni cosa".

Secondo la tesi piu' accreditata, il Conte di Saint-Germain era nato nel 1698 da una relazione fra la regina di Spagna, Marie Annie di Neuburg (rimasta vedova) e l'Amirante di Castilla. Questa nascita spuria, ma regale, avrebbe permesso al Conte di disporre di ingenti ricchezze, di formarsi una cultura vastissima e di essere ricevuto in tutte le corti d'Europa senza fare anticamera. Anzi, sarebbe stato utilizzato da Luigi XV per una missione diplomatica delicata in Olanda, che sarebbe poi fallita per la gelosia del Duca di Choiseul, allora ministro degli esteri.

Il mistero del Conte e' stato gonfiato da vari libellisti anche dopo la sua morte. Gia'una settimana dopo, si racconta, quando al principe Carlo di Assia Cassel, tornato da una lunga assenza al castello, fece aprire la tomba per rendere l'ultimo saluto al suo ospite, il cadavere di Saint-Germain non si trovo'. Non solo, ma nel 1789, la Contessa d'Adhemar avrebbe visto il Conte in una chiesa di Parigi, mentre infuriava la rivoluzione, dopo che lui stesso le aveva mandato un biglietto in cui era scritto, fra l'altro, "tutti i miei sforzi per salvare la monarchia francese sono stati vani". Questa tesi e' legata all'altra, piu' nota, anche se fantasiosa, che voleva Cagliostro allievo di Saint-Germain dal punto di vista iniziatico, ma di idee diametralmente opposte in politica.

Anche a Roma, ogni Natale, a mezzogiorno, c'e' chi giura che il Conte di Saint Germain appaia sul Pincio, tranquillamente seduto su una panchina ad attendere i suoi seguaci.

Prima di concludere questa iniziale disamina del mito e della realta'che contornano da due secoli, nel bene e nel male, la figura di Saint-Germain, vogliamo chiarire almeno la sua nomea di "celebre alchimista".

In una raccolta poetica, pubblicata dal libraio-scrivano, Mercier, di Compiegne, si puo' leggere un sonetto su "La Creazione", di carattere nettamente ermetico e il cui originale si dice che sia della stessa mano del Conte. Questo "sonetto filosofico" e' cosi concepito:

"Curioso scrutatore della natura intera,
ho conosciuto dell'universo il principio e la fine,
ho visto l'oro in potenza in fondo alla sua miniera,
ho carpito la sua natura e sorpreso il suo fermento.
... Spiegai per quale processo l'anima nel grembo di una madre,
fa la sua casa, la trascina, e come un seme di vite
messo vicino a un chicco di grano, sotto l'umida polvere;
l'uno pianta e l'altro ceppo, sono il pane e il vino.
Niente c'era, Dio volle, niente diviene qualche cosa,
ne dubitavo, cercai su cosa l'universo posasse,
nulla conservo' l'equilibrio e servi da sostegno.
infine, con il peso dell'elogio e del biasimo,
Io pesai l'Eterno, Egli chiamo' la mia anima
Io morii, L'adorai, non seppi piu' nulla."


Fonti e link correlati:
esoteria.org
wikipedia
stazione celeste
dal tramonto all' alba

http://www.lollymagic.it/defaultxhtml/q ... rmain.html



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"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
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MessaggioInviato: 04/05/2011, 10:34 
A Parigi verso la metà del 1700, poco prima della comparsa di Cagliostro, compare improvvisamente nella buona società, un personaggio enigmatico, il conte di Saint-Germain. Viene descritto come un uomo sulla quarantina di grande fascino e bellezza, talmente ricco che veniva chiamato der Wundermann, l'uomo prodigio.

Nelle Memoires scritte da Giacomo Casanova il Conte viene descritto come un uomo eccezionale, capace di tramutare in oro i metalli vili e maestro nell'arte alchemica di fabbricare i diamanti, tanto da usarli come bottoni. Si narra che ne abbia fabbricato uno preziosissimo per Luigi XIV.
Eppure il suo segreto più grande sarebbe stato l'eterna giovinezza. A chi gli chiedeva quale fosse la sua età rispondeva in modo enigmatico "Ho trecento anni nella mia vita, ne ho duecento per gli amici, no ho cinquanta quando bevo, no ho venticinque con Iside". Una volta invece rispose di aver conosciuto Gesù Cristo, una millanteria di un cialtrone, un ciarlatano, eppure fornì dettagli tali da lasciare allibiti gli storici, lasciando solo due possibilità, ho aveva veramente vissuto in quell'epoca, o aveva ricevuto informazioni dettagliate ed ininterrotte sulla vita di Gesù..

Altro enigma è il suo paese di nascita, ad Amelia, sorella di Federico II di Hoenzollern disse di venire da un paese che non aveva mai avuto per sovrani uomini di origine straniera.

La teosofa Annie Besant sosteneva che il conte era stato conosciuto in passato con molti altri nomi, nel XIV secolo si faceva chiamare Christian Rosenkreuz, aveva trascorso la sua lunga vita (106 anni) in oriente alla ricerca della saggezza occulta, ed aveva fondato una società segreta chiamata "La fratellanza della Rosa Croce". Ricomparve successivamente con il nome di Hunyadi, quindi di "Fratello Robert", nel XVI secolo era noto come Francis Bacon e quindi Saint Germain. Successivamente fu rivisto molte altre volte, ma sembre con lo stesso aspetto. Nel 1765 una vecchia contessa lo incontrò a Bruxelles dopo averlo conosciuto da bambina a Venezia all'inizio del secolo, ma il suo aspetto appariva immutato. Nel 1798 era conosciuto a Vienna come der Amerikaner, per il suo lungo soggiorno in America. Poi nel 1835 un certo Oettinger gli parlò a lungo in Francia, nel 1837 si trovava a Parigi e si faceva chiamare marchese di Kergouet. Infine nel 1939 un aviatore americano incontrò un uomo in una lamasseria Tibetana che sosteneva di essere il Conte di Saint Germain e gli avrebbe annunciato il suo imminente ritorno.

Quante di queste testimonianze siano attendibili è difficile dirlo, sicuramente l'alone di mistero che circonda la figuara del Conte di Saint Germain ha alimentato la fantasia, eppure, se realmente Christian Rosenkreuz e Saint Germain fossero la stessa persona ci potrebbero essere motivi per ritenere che il segreto dell'eterna giovinezza sia tuttora ben custodito da un affascinante uomo dell'età apparente di quarant'anni.

http://www.lostinn.com/lworld/sgermain.htm



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Prologo
Verso il 1700 gli abitanti della piccola Rue de Hirondille, a Parigi, spiano stupefatti le strane abitudini di un loro inquilino. Da qualche anno "mastro Dumas" è diventato improvvisamente ricchissimo, e ha smesso di frequentare la Chiesa. La sua vita è un mistero anche per sua moglie, visto che passa la giornata chiuso in soffitta, dove ha allestito una specie di laboratorio. E c'è dell'altro: tutti i venerdì verso le tre del pomeriggio un orribile omino nero arriva su un vecchio ronzino a fargli visita. L'uomo lega la povera bestia che ha sulla groppa una ferita ripugnante, davanti alla casa di mastro Dumas, e sale direttamente nel laboratorio.
Nessuno sa chi sia nè soprattutto cosa venga a fare.
Il 31 dicembre 1700 l'omino si presenta più presto: sono le dieci del mattino quando si arrampica sul solaio. Riparte verso mezzogiorno. Alle cinque del pomeriggio la moglie di mastro Dumas, preoccupata di non sentire più rumori dal solaio, sale, chiama, bussa, e infine fa forzare la porta del laboratorio.
Ma la stanza è vuota: Mastro Dumas si è volatilizzato.
La polizia fa frugare da cima a fondo l'abitazione: invano. Naturalmente la notizia si diffonde per tutta la città, e arriva anche alla corte dove il marchese di Villeret racconta il fatto a Luigi XV, allora poco più che un bambino, che ne rimase molto colpito.
Cinquantotto anni dopo uno strano gentiluomo attira tutti gli sguardi alla corte di Francia. Si fa chiamare conte di Saint Germain, ma il suo vero nome è ignoto.
D'altra parte, è mai possibile che abbia un nome all'anagrafe un uomo che sostiene di essere immortale e dimostra di avere doti straordinarie come quella della chiaroveggenza?
Quanto alla sua immortalità, ne abbiamo una conferma dal racconto della vecchia contessa di di Vergy. La prima volta che era stato annunciato il nome del conte alla corte di Luigi XV la contessa nel vederlo era rimasta molto sorpresa: si ricordava molto bene di averlo incontrato una cinquantina d'anni prima a Venezia dove suo marito, il conte di Vergy, si era recato in qualità di ambasciatore. E ora, dopo mezzo secolo, se lo ritrovava davanti immutato nel volto e nel comportamento. Subito gli aveva chiesto se la persona conosciuta a Venezia fosse il padre di Saint Germain, ma il conte le aveva risposto che a Venezia c'era lui in persona, e che si ricordava di lei. Aveva rievocato infatti piccoli particolari che non avrebbe potuto conoscere da altri: La contessa stupefatta aveva osservato: "Ma allora dovreste avere almeno cent'anni...", e lui: "non è impossibile, signora; io sono forse più vecchio di quanto non sembri".

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Sapevo che saresti arrivato di corsa hynek [^]


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Ovviamente ritengo necessario, vista la vita di questo conte immortale, aprire un topic sia riguardo alla massoneria che ai rosacroce...
Cosa che farò a breve... [:50]


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L'ENIGMATICO CONTE DI SAINT GERMAIN



Chi era, veramente, il Conte di Saint Germain? Che cosa fece, nella sua vita, che oggi possiamo ritenere come dato certo che ci permetta di farcene un'idea, per quanto imprecisa? Quando nacque? Quando morì? E si chiamava, poi, davvero "Conte di Saint Germain"?

A nessuna di queste domande è possibile dare una risposta sicura. Per questo, possiamo affermare con piena ragione che il fantomatico Conte di Saint Germain è, a pieno titolo, "l'uomo del mistero".
Siamo nella Francia del XVIII secolo, la Francia dell'Illuminismo di Rousseau, di Voltaire, di Kant; ma siamo anche nell'Europa di Cagliostro, di Mesmer, del Principe di San Severo e nel secolo delle Confraternite, degli Incappucciati e di Swedemborg...
Un'epoca di grande fervore intellettuale, posta quasi a cerniera fra un passato ricco di superstizioni ed un futuro tutto da costruire partendo dalla base positivistico-illuminista che avrebbe poi costituito, nel bene e nel male, il terreno su cui la scienza dell'800 e del '900 si sarebbero attestate sui propri schemi epistemologici.
In quest'epoca fervida ed in questa Francia culla d'ingegni, appare all'improvviso il fantomatico Conte di Saint Germain e il suo nome, a partire dal 1750, farà ben presto il giro d'Europa dove, nonostante la mancanza dei mass media, ben pochi ne ignoreranno l'esistenza.
Secondo la tesi più accreditata, il Conte di Saint Germain era nato nel 1698 da una relazione fra la regina di Spagna, Marie Annie di Neuburg (rimasta vedova) e l'Amirante di Castilla. Questa nascita spuria, ma regale, avrebbe permesso al Conte di disporre di ingenti ricchezze, di formarsi una cultura vastissima e di essere ricevuto in tutte le corti d'Europa senza fare anticamera. (fonte: F.I. http://www.esoteria.org)
Si hanno segnalazioni del Conte di Saint Germain in Italia, in Olanda, in Gran Bretagna ma le sue tracce si faranno in breve tempo confuse anche perché Saint Germain si fa chiamare spesso con altri nomi, come "Conte di Bellamye" o "Conte del Monferrato".
Non dimentichiamo, però, che il XVIII secolo è stato anche il secolo degli avventurieri e, per molti versi, la figura del Conte di Saint Germain pare adattarsi benissimo al cliché dell'avventuriero settecentesco.
Quest'uomo, dunque, a pieno titolo uomo del suo tempo, pare sia anche andato in India. Ce ne parla lo scrittore ottocentesco Lascalles Wraxall in "Adventures remarquadles" (1865) lasciando sottintendere una sorta di viaggio iniziatico, volto all'apprendimento di misteriosi poteri e, forse, di oscure iniziazioni. Ma, a proposito dell'origine di questo misterioso personaggio, ci dà una consistente mano Horace Walpole, il quale, in una lettera datata 9 dicembre 1745, accenna ad una possibile origine... italiana del "Conte di Saint Germain". Secondo una testimonianza inglese, era nato vicino ad Asti all'inizio del 1700 e parlava sia l'italiano, sia il francese con un leggero accento piemontese. Una sorta di "contro-cagliostro", insomma. Anzi, una tradizione, peraltro non molto accreditabile, vorrebbe che l'avventuriero siciliano fosse stato allievo del Conte di Saint Germain.
Quanto al suo aspetto fisico, Charles Henri, barone di Gleichen, lo descrive così: "...un uomo di taglia media, assai robusto, vestito con semplicità magnifica e ricercata...".
Se ne avrebbero notizie, a Parigi, a partire dal 1857, quando, secondo il Wraxall, iniziò a stupire il pubblico della città in riva alla Senna.
Nel suo scanzonato e fascinoso eloquio, Saint Germain assicura il suo pubblico, e lo convince, che egli avrebbe parlato con personaggi del passato, da lui ben conosciuti e si ammanta di un alone volutamente imprecisabile di "uomo misterioso" perfettamente padrone delle tecniche di ammaliamento del pubblico, fino ai più alti livelli della società del tempo. La cortigiana Pompadour ne è magnetizzata al pari delle altre dame di corte e nemmeno re Luigi XV ed un numero imprecisabile di suoi cortigiani è esente dall'esserne attratto.
Saint Germain aveva una cultura sbalorditiva, che spaziava in svariati campi del sapere: non esisteva, pare, lingua, antica o moderna, al di fuori della sua conoscenza; la storia sembrava non avesse segreti per lui e, in effetti, uno dei punti di forza del suo personaggio era l'affermazione di sapersi muovere a piacimento nel tempo essendo testimone "interattivo", diremmo oggi, degli eventi e degli uomini che vissero in secoli diversi. Ma un aspetto, in particolare, dei presunti poteri del Conte di Saint Germain colpì i suoi contemporanei: la capacità di non invecchiare. Aveva forse scoperto il segreto dell'eterna giovinezza? Era per quello che si era recato in estremo Oriente?
Fatto sta che Saint Germain pareva non invecchiare mai: si presentava al pubblico a distanza di anni ed aveva sempre lo stesso aspetto di uomo sulla quarantina. Di questa, chiamiamola "virtù", Saint Germain ne approfitterà per distribuire senza lucro unguenti ed impiastri vari alle vecchie dame rattrappite della corte di Luigi XV. Presto si aggiunse al suo nome l'appellativo di "Immortale".
Ma le avventure del cosiddetto "Conte di Saint Germain" non furono sempre costellate di allori. L'avventuriero ebbe alcune grane in Olanda, dove un certo duca di Choiseul sembra che avesse scoperto un'attività insospettata del conte: la spia. Ma, forse, non si trattava di spionaggio. Quello che è certo è che Choiseul scoprì che il conte aveva una missione politica da compiere, in Olanda, per conto di Luigi XV, cosa che lo mandò su tutte le furie al punto da costringere l'avventuriero a scappare a Londra. Dunque, da questi dati sembrerebbe che il cosiddetto Conte di Saint Germain avesse tentato la strada diplomatica, ma, ci domandiamo: quale ragione poteva avere di intraprendere un'attività faticosa e, probabilmente, pericolosa, visto il successo che riusciva ad ottenere per altre vie più gratificanti?
Probabilmente furono ragioni di prestigio, di scalata sociale, a spingere Saint Germain a tentare la carriera diplomatica; sembra proprio che, in questa attività, fosse molto più goffo che non nell'arte di ammaliare il pubblico.
Di Saint Germain, comunque, non è possibile tracciare un ritratto completo ed esaustivo.
Il personaggio è sfuggente e si presta alle interpretazioni più svariate. Indubbiamente, questo problema nasce dalla sua natura complessa, molto probabilmente genialoide e non è affatto improbabile che, in questo miscuglio di mondanità e misticismo, di magia e ciarlatanesimo, si potesse rintracciare un vero potere medianico o qualche tipo di connotazione extrasensoriale. È proprio a queste personalità, diciamo così, "disordinate" che, per uno strano gioco del destino, spesso le qualità più "sottili", più indefinibili, sembrano riservare i propri favori. Con indubbio discapito, purtroppo, di una comprensione scientifica, razionale, degli individui che ne sono dotati.
Saint Germain fu conosciuto da un altro avventuriero famoso del suo secolo, un altro italiano: Giacomo Casanova, il veneziano famoso soprattutto per le sue peripezie sentimentali, fu affascinato dal Conte di Saint Germain e, massone egli stesso, si disse convinto che il conte possedeva vaste conoscenze in campo occultistico.
Facciamo attenzione, a questo punto, ad un particolare importante: si dice che il Conte di Saint Germain fosse affiliato all'ordine segreto dei Rosacroce, un movimento iniziatico nato in Germania nel 1614; ora, se poniamo attenzione al suo pseudonimo, Conte di Saint Germain, appunto, vediamo che il significato occulto di esso sta in questa frase: "Vomes Sanctae Fraternitatis", ovvero "Socio della Santa Fratellanza".
Ci troviamo, dunque, di fronte ad un doppio risultato: in primo luogo la conferma dell'inesistenza di sicuri dati anagrafici del nostro conte, poiché si vede qui bene che si affibbiava uno pseudonimo, quello che, in gergo internettiano, si direbbe un "nickname"; in secondo luogo, abbiamo la conferma di una qualche forma di appartenenza iniziatica del conte e, di conseguenza, ne risulta accresciuto il sospetto di sue effettive, ampie conoscenze esoteriche.
Ma Saint Germain era anche, a quanto pare, un eccellente artista producendo apprezzabili opere in campo musicale e pittorico. Del primo, segnalo le sue sonate, stampate a Londra dall'editore Waish tra il 1748 e il 1760 ed apprezzate sia da Mozart che da Gluck; del secondo non si hanno precise notizie ma si dice che il pennello danzasse nelle sue mani.
Nel 1760, il Conte di Saint Germain concesse un'intervista ad un giornale londinese ma poi, poco a poco, perdiamo le sue tracce. Della sua morte si sa poco o nulla e le congetture, le tradizioni, le leggende, trovano ampio spazio. Di certo, si sa che Saint Germain scompare così come apparve, dileguandosi nelle nebbie di un mistero che sembra fatto apposta per generare leggende e storie da raccontare la sera, quando ci si riuniva davanti al focolare, o nei salotti dei secoli successivi, sicuramente attratti dalle suggestioni occultistiche generate da simili personaggi.
Fra le tante dicerie, più o meno plausibili, che si sono espresse sul Conte di Saint Germain, vi è anche quella della sua abilità di alchimista. Si pensò che egli fosse in grado di fabbricare l'oro e che avesse trovato la Pietra Filosofale (pare avesse la capacità di purificare le perle e si dice che avesse sbalordito la corte di Francia per aver tolto una macchia ad una gemma). A questo proposito, riporto, in conclusione, un sonetto intitolato "La Creazione" e pubblicato da un certo Mercièr in una raccolta poetica. Questo sonetto, si dice provenire dalla mano dell'enigmatico Conte di Saint Germain di cui sembra una specie di autoepitaffio. Le parole che lo compongono, in effetti, si rivolgono a noi nell'inquietante e simbolico linguaggio della Scienza Suprema, quell'Ermetismo iniziatico che attrae da sempre le menti più illuminate:

"Curioso scrutatore della natura intera,
ho conosciuto dell'universo il principio e la fine,
ho visto l'oro in potenza in fondo alla sua miniera,
ho carpito la sua natura e sorpreso il suo fermento.

...Spiegai per quale processo l'anima nel grembo di una madre,
fa la sua casa, la trascina, e come un seme di vite
messo vicino a un chicco di grano, sotto l'umida polvere;
l'uno pianta e l'altro ceppo, sono il pane e il vino.

Niente c'era, Dio volle, niente diviene qualche cosa,
ne dubitavo, cercai su cosa l'universo posasse,
nulla conservò l'equilibrio e servì da sostegno.
Infine, con il peso dell'elogio e del biasimo,
Io pesai l'Eterno, Egli chiamò la mia anima
Io morii, L'adorai, non seppi più nulla."


[align=right]Fonte: http://www.edicolaweb.net/graal18a.htm[/align]


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Ci sono anche delle canalizzazioni di epoca Acquariana (new-age)

http://www.purocuorefranoi.com/conte%20 ... ermain.pdf



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"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
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L'Elisir di lunga vita del Conte di Saint Germain

Il primo incontro tra Giacomo Casanova ed il Conte di Saint Germain avvenne a Parigi, nel 1761, ad un pranzo a cui parteciparono diversi nobili, tra cui la Marchesa d'Urfè, donna legata ai misteri della pietra filosofale, della magia ed esoterismo, di cui parlerò più avanti.

Casanova ci racconta nelle sue memorie che quest'uomo non mangiava, chiacchierava tutto il tempo, parlando di qualsiasi argomento, specialmente di chimica; sosteneva di possedere la medicina universale, di poter fare tutto quello che voleva con la natura, di poter fondere una dozzina di diamanti piccoli per farne uno più grande e di purissima acqua senza che il peso diminuisse; affermava inoltre di aver almeno trecento anni.

Era invitato continuamente ai pranzi nelle migliori case di Parigi, anche se appunto non mangiava, sostenendo che la sua vita dipendeva da come si nutriva. Usava far dono alle donne di cosmetici per dare alla loro pelle un aspetto migliore e più giovane.

A questo incontro ne fecero seguito altri, e ad uno di questi, a casa del Saint Germain questi si fece dare dal Casanova una moneta di rame, la immerse in un liquido, e questa divenne d'oro zecchino.

E' vero comunque che dimostrava sempre circa 40 anni, poi cominciò lentamente ad invecchiare, fino al 1784, anno in cui scomparve, e tutti pensarono che fosse morto, ma riapparve esattamente un anno dopo, a presiedere una riunione di massoni, ringiovanito, ancora esteticamente quarantenne.

Dimostrò doti di conoscenza paranormale, invitato proprio da Re Luigi XV che, incuriosito per una vicenda accaduta nel 1701 a Parigi lo voleva mettere alla prova: in Rue Hirondelle a Parigi viveva un tale Dumas.Egli passava le giornate in soffitta con storte ed alambicchi. Ogni venerdì pomeriggio alle cinque andava a trovarlo un orribile ometto, saliva da lui, stava un pò, poi se ne andava.

Il 31 dicembre 1700 l'ometto arrrivò alle dieci del mattino, salì e poi tornò via.La moglie del Signor Dumas non vedendo scendere il marito, salì, ma trovò la stanza vuota.
A questo punto il Conte di Saint Germain disse al re che chi era andato a fare le indagini non aveva visto una botola che si trovava nel pavimento della cucina, nascosta da tavole di legno, e che dentro alla botola avrebbero ritrovato lo scheletro dell'uomo, che si era avvelenato.Al che il re gli chiese se l'ometto fosse il Demonio, ed il Conte rispose che lui il Diavolo lo conosceva bene e andava spesso a fargli visita.

Fatti i dovuti sopralluoghi ecco che si appurò quanto affermato dal Conte.

Durante un successivo incontro il Re chiese al Conte di svelargli il segreto di questa sua dote, ma egli rispose; Maestà, potrò svelarvi questi segreti soltanto se voi farete parte dei Rosacroce.

Si narra inoltre di un misterioso quanto significativo incontro tra il Conte di Saint Germain, il Conte di Cagliostro e Giacomo Casanova che ebbe come testimone il portale della Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo a Venezia, complice l'oscurità della notte e l'appartenenza dei tre ai Rosacroce, legati alla magia, all'alchimia e la convinzione di poter raggiuinere il segreto della Pietra Filosofale, quindi della vita eterna.

Nella chiesa di Arles c'è una lapide con scritto: quello che si faceva chiamare Conte di Saint Germain e di Weldom , di cui non si sa altro, giace in questa chiesa.Peccato che aperta la pietra tombale il sacello è risultato vuoto.



http://venezia.myblog.it/archive/2009/0 ... rmain.html



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La recensione de Il conte di Saint-Germain. L'iniziato immortale. Storia e leggenda
di: Paul Chacornac
A cura di: G. De Turris Ed. Mediterranee.

presumo fuori commercio.

Il conte di Saint-Germain "svelato" da Paul Chacornac

Paul Chacornac (1884 - 1964) fu l'editore della celebre rivista di studi esoterici "Etudes Traditionnelles", nella quale collaborò anche il celebre scrittore e studioso di simbolismo esoterico e massonico René Guénon.
Chacornac si occupò, nel corso della sua vita, di astrologia ed alchimia sotto il profilo tradizionale, dedicando numerose pubblicazioni a tali tematiche.
Fra queste è purtuttavia presente una singolare biografia, "Il conte di Saint-Germain", ripubblicata negli ultimi anni in Italia dalle prestigiose Edizioni Mediterranee.
Tale biografia tende a sgomberare il campo da tutte quelle leggende metafisiche che hanno accompagnato la storia del conte di Saint-Germain e che lo hanno voluto, di volta in volta: alchimista senza tempo, massone, Maestro dei Teosofi, esponente degli Illuminati di Baviera e dei Rosacroce.
La biografia di Chacornat è dunque la più completa e minuziosa opera dedicata a questo leggendario personaggio che, più che altro, secondo gli studi dell'autore, pare fosse un erudito avventuriero di nobilissima origine spagnola che, nel corso della sua vita, utilizzò vari nomi fra cui l'appellativo di "conte di Saint-Germain" (ovvero il Santo Fratello).
Erudito avventuriero che frequenterà le grandi corti europee del XVIII secolo, talvolta amato e talvolta odiati dai nobili e dagli intellettuali dell'epoca.
Di lui ci ha parlato ad esempio Giacomo Casanova nelle sue "Memorie", in senso totalmente denigratorio, quasi che il Saint-Germain fosse un "mago truffaldino". Per quanto si sa bene che - con tutto il rispetto per il celebre autore - le "Memorie" di Casanova non erano altro che uno zibaldone romanzato, ove l'autore amava punzecchiare e mettere in ridicolo i suoi vecchi nemici.
Il filosofo Voltaire narra al re di Prussia Federico II del conte di Saint-Germain come di un “essere immortale”, ma, probabilmente e secondo la biografia di Chacornac, lo fa in senso metaforico, vista l'ampia cultura ed i modi profondamente cortesi del conte.
Secondo i teosofi Madame Blavatsky ed Annie Besant, il conte di Saint-Germain sarebbe un "adepto", un "iniziato", un "agente della Gran Loggia Bianca" venuto su questa terra per scongiurare il materialismo ed i pericoli della Rivoluzione Francese, pur senza successo.
Chi può mai dirlo ?
Quel che è certo è che tale figura di nobile settecentesco, di cui possediamo un unico ritratto donato dal conte stesso alla marchesa d'Urfé nel 1760 e giunto sino a noi, continua ad affascinare nei secoli.
E l'ottimo studioso Paul Chacornac ha tentato di ricostruirne la storia e le gesta, spogliandolo dalle leggende che lo hanno circondato e lo circondano ed analizzando la sua figura sotto un profilo simbolico-tradizionale alla luce degli insegnamenti di René Guénon.

http://lucabagatin.ilcannocchiale.it/post/2599165.html



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MessaggioInviato: 04/05/2011, 12:00 
L’ enigmatico conte di Saint Germain.

La storia della sua vita rimane ancora oggi un affascinante enigma, avvolto da un velo di mistero.

di Gabriele Zaffiri

Continua qua.


http://misteriefenomeni.com/?p=489



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MessaggioInviato: 04/05/2011, 16:48 
cari amici, vedere anche
http://www.stazioneceleste.it/saintgermain.htm
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 04/05/2011, 16:51 
Cita:
mauro ha scritto:

cari amici, vedere anche
http://www.stazioneceleste.it/saintgermain.htm
ciao
mauro


Lasciamo stare sta roba, perchè col conte di saint germain non centra proprio niente. Come il libro "Io sono". Non esiste prova sia stato scritto dal conte, come tutto il resto di robe new age che sono state postate nel link qua sopra.


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