A mio parere è una pia illusione che l'abrogazione sia un risultato positivo.
Nel 1993 si votò per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti... è forse stato abolito?
La situazione oggi (da Wikipedia)
La Legge 157/1999, dietro il titolo “Norme in materia di rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie” reintroduce un finanziamento pubblico completo per i partiti. Il rimborso elettorale previsto non ha infatti attinenza diretta con le spese effettivamente sostenute per le campagne elettorali. La legge 157 prevede cinque fondi: per elezioni alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo, Regionali, e per i referendum, erogati in rate annuali, per 193.713.000 euro in caso di legislatura politica completa (l'erogazione viene interrotta in caso di fine anticipata della legislatura). La legge entra in vigore con le elezioni politiche italiane del 2001.
La normativa viene modificata dalla Legge 156/2002, “Disposizioni in materia di rimborsi elettorali”, che trasforma in annuale il fondo e abbassa dal 4 all'1% il quorum per ottenere il rimborso elettorale. L’ammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa più che raddoppia, passando da 193.713.000 euro a 468.853.675 euro.
Infine, con la Legge 51/2006, l’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Con quest’ultima modifica l’aumento è esponenziale. Con la crisi politica italiana del 2008, i partiti iniziano a percepire il doppio dei fondi, giacché ricevono contemporaneamente le quote annuali relative alla XV e alla XVI Legislatura.
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Altro referendum del 1987.
"Divieto partecipazione dell'ENEL a impianti nucleari all'estero"
La situazione oggi:
Il nucleare di Enel nel mondo (dal sito
http://www.enel.it)
Ma il nucleare per Enel non è solo un argomento italiano, anzi. Dalla Slovacchia alla Spagna, dalla Francia alla Russia, l’azienda ha continuato a sviluppare le attività che ormai da anni la vedono impegnata a fondo nel settore dell’energia dell’atomo. Nel 2010 sono proseguiti i lavori per la realizzazione dei reattori 3 e 4 della centrale slovacca di Mochovce, mentre quella di Bouniche ha portato avanti il processo di revisione degli standard di sicurezza secondo i parametri imposti dall’Ue e superato con successo i test dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) e della Nuclear Regulatory Authority (Nra). A Flamanville, personale Enel opera fianco a fianco con quello di Edf nel cantiere del nuovo reattore EPR in costruzione nella centrale francese. E poi ci sono gli accordi internazionali, come quello siglato in aprile da Enel con Inter Rao Ues per lo studio di fattibilità di una centrale nucleare a Kliningrad, primo caso di un’azienda straniera a operare nel settore nucleare russo.
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Morale della favola: l'istituto referendario è pressochè inutile.
Un'ultima considerazione: cosa hanno a che fare questi referendum con un'eventuale crisi di governo?