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Marziano
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MessaggioInviato: 13/06/2011, 20:29 
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The Guardian ha scritto:

A mio parere è una pia illusione che l'abrogazione sia un risultato positivo.

Nel 1993 si votò per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti... è forse stato abolito?

La situazione oggi (da Wikipedia)
La Legge 157/1999, dietro il titolo “Norme in materia di rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie” reintroduce un finanziamento pubblico completo per i partiti. Il rimborso elettorale previsto non ha infatti attinenza diretta con le spese effettivamente sostenute per le campagne elettorali. La legge 157 prevede cinque fondi: per elezioni alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo, Regionali, e per i referendum, erogati in rate annuali, per 193.713.000 euro in caso di legislatura politica completa (l'erogazione viene interrotta in caso di fine anticipata della legislatura). La legge entra in vigore con le elezioni politiche italiane del 2001.

La normativa viene modificata dalla Legge 156/2002, “Disposizioni in materia di rimborsi elettorali”, che trasforma in annuale il fondo e abbassa dal 4 all'1% il quorum per ottenere il rimborso elettorale. L’ammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa più che raddoppia, passando da 193.713.000 euro a 468.853.675 euro.

Infine, con la Legge 51/2006, l’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Con quest’ultima modifica l’aumento è esponenziale. Con la crisi politica italiana del 2008, i partiti iniziano a percepire il doppio dei fondi, giacché ricevono contemporaneamente le quote annuali relative alla XV e alla XVI Legislatura.

---

Altro referendum del 1987.
"Divieto partecipazione dell'ENEL a impianti nucleari all'estero"

La situazione oggi:
Il nucleare di Enel nel mondo (dal sito http://www.enel.it)

Ma il nucleare per Enel non è solo un argomento italiano, anzi. Dalla Slovacchia alla Spagna, dalla Francia alla Russia, l’azienda ha continuato a sviluppare le attività che ormai da anni la vedono impegnata a fondo nel settore dell’energia dell’atomo. Nel 2010 sono proseguiti i lavori per la realizzazione dei reattori 3 e 4 della centrale slovacca di Mochovce, mentre quella di Bouniche ha portato avanti il processo di revisione degli standard di sicurezza secondo i parametri imposti dall’Ue e superato con successo i test dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) e della Nuclear Regulatory Authority (Nra). A Flamanville, personale Enel opera fianco a fianco con quello di Edf nel cantiere del nuovo reattore EPR in costruzione nella centrale francese. E poi ci sono gli accordi internazionali, come quello siglato in aprile da Enel con Inter Rao Ues per lo studio di fattibilità di una centrale nucleare a Kliningrad, primo caso di un’azienda straniera a operare nel settore nucleare russo.

---

Morale della favola: l'istituto referendario è pressochè inutile.

Un'ultima considerazione: cosa hanno a che fare questi referendum con un'eventuale crisi di governo?



Un ragazzo presente nel giro dei partiti, e di solito molto informato su queste cose mi ha detto che i referendum sono vincolanti per solo 5 anni, al contrario di quanto si crede. Quindi la spiegazione è questa...


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 20:48 
Ma in cinque anni possono cambiare tante cose e l'esito di queste amministrative e del referendum stesso lo dimostrano. Indietro non si torna mai. E' meglio che se lo mettano tutti in mente. Almeno finché riusciremo a salvare le basi della democrazia.



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MessaggioInviato: 13/06/2011, 20:57 
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Stallion ha scritto:
oggi ho chiesto a un mio collega se era andato a votare per sentirmi rispondere: "Ho cose piu' importanti da fare" [8)] [8)] [8)]


Mi fa piacere sentire queste parole.......evidentemente ci sono tante persone che hanno capito che andare a votare non serve a niente (me compreso) e sai perchè?!?!?!.......Perchè ti danno solo l'illusione di poter decidere......sei un'illuso se credi di poter decidere tu con la matitina.......

PS. io sono totalmente contrario al nucleare e in questo momento rido più di voi che ci siete andati.....perlomeno a me non riescono a prendermi in giro.

Come dice il tuo collega "Avevo cose più importanti da fare.....che andare a farmi prendere per i fondelli".....aggiungo io. [^]


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:00 
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christex77 ha scritto:

Bersani che si dichiara vincitore comunque fa ridere.
Il suo stesso partito voleva liberalizzare il settore dell'acqua.



Aridanghete. L'Europa ci ha condannato, ergo fanno il decreto Ronchi che PRIVATIZZA, controproposta del PD che prevede la LIBERALIZZAZIONE coi vincoli già visti e detti prima. Il referendum l'hai fatto contro la PRIVATIZZAZIONE, non contro la liberalizzazione. E il bello è che dici che metà Italia ha creduto alle favole di B e compagnia...

PS: prendo atto di aver perso. Da bravo iscritto PD ho raccolto firme, informato, votato e fatto votare: che possa dire che una piccola parte di merito è anche mia e di quelli del PD? O no? Sennò, potevate dirlo prima: cari PD, non fate nulla che ci fate schifo, ma sfruttare le risorse del partito più organizzato d'Italia, vincere e poi mandarci a fare bunga bunga è troppo.

PS2: non so voi, ma credo che le polemiche incrociate, contro questo o quel politico, siano in questo momento fuori luogo. Perfino parlare di spallata e di dimissioni adesso sono cose che lascio ai parlamentari e agli "alti" politici. Non è mica meglio che ci si goda lo scampato pericolo, per il momento?


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:01 
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Blissenobiarella ha scritto:

Votare serve, ragazzi. E' vero che dal punto di vista strettamente tecnico, l'esito del referendum non è vincolante. Ma 'sti polli per essere eletti hanno ancora bisogno di noi


Ma ne sei veramente sicura??!?!?!?!!

Azz.......mi par di capire che qui si vive di illusioni........ma è un mio parere ovviamente [:D]


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:03 
Pase, mi spiace amico, ma questo gioco non lo capisci [:D]...



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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:04 
Legittimo impedimento. Gli italiani dicono 'sì' all'abrogazione

Parlano chiaro i dati: oltre il 90 per cento dei votanti ha detto 'no' al legittimo impedimento, votando 'sì' all' "Abrogazione della legge 7 aprile 2010 n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale". Vediamo, nel dettaglio, il significato di questo provvedimento ed il valore che assume l'esito referendario.
di Mattia Pecoraro - 13 Giugno 2011

I dati provvisori non lasciano spazio a molti dubbi: sta vincendo la cultura del Sì. Quattro Sì per riappropriarsi del futuro, per affermare con forza e senza seconde possibilità che non sempre le scelte politiche possono essere determinate dalla speculazione, personale o economica che sia. Quattro Sì per dire No: no alla commercializzazione dell’acqua, all’investimento delle risorse nazionali in fonti energetiche dannose ed obsolete e, infine, all’idea che la legge debba essere soggetta alle istituzioni, invece del contrario.

In particolare con il Sì sulla scheda referendaria di colore verde si è sottolineata l'esigenza di una maggiore trasparenza della classe dirigente, la necessità che l'attività politica si sviluppi all'interno delle istituzioni e non contro di esse.

Esito referendario, dunque, che elimina di fatto dall'ordinamento la legge n. 51 del 2010, la quale prevedeva come legittimi impedimenti alla presenza in aula del Presidente del Consiglio e dei Ministri nominati non solo tutte le attività di governo, ma anche quelle coessenziali, preparatorie e consequenziali ad esse, nonché quelle di politica generale. Mentre è in corso lo spoglio nelle varie sezioni, i dati in aggiornamento parlano di una maggioranza schiacciante di italiani intervenuta per esprimere il proprio parere negativo su quella parte della legge che era rimasta inalterata dopo la dichiarazione di incostituzionalità della Corte Costituzionale del 13 Aprile scorso.

Occorre tuttavia fare chiarezza, dato che ogniqualvolta si parla di legittimo impedimento, inevitabilmente si è spinti a pensare alle vicende giurisdizionali del Premier Silvio Berlusconi, confondendo le reali funzioni di questo importante strumento legislativo. Ci sono numerosi aspetti che vengono tralasciati o volontariamente omessi, dando alla questione un valore preminentemente politico, anziché culturale.

Il legittimo impedimento, infatti, è previsto all'art. 420-ter del Codice di Procedura Penale, e permette al giudice di rinviare un'udienza ad una data successiva nel caso in cui l'imputato, che abbia manifestato la volontà di comparire, non abbia possibilità di essere fisicamente presente in aula il giorno prestabilito. La richiesta di rinvio, dunque, viene rivolta al giudice il quale verifica se l'impedimento addotto dalla parte sia reale e, soprattutto, legittimo.

Questo è uno strumento previsto per tutelare tutte le categorie di cittadini, una norma di grande civiltà in quanto serve a garantire all'imputato la massima partecipazione all'attività processuale e l'esercizio del proprio diritto alla difesa. Ma, attenzione, quello del giudice è un potere, non un dovere, data la libera discrezionalità nella valutazione della legittimità dell'impedimento stesso.

Proprio su questo aspetto si concentrava l'ormai abrogata legge n. 51 del 2010. Essa, infatti, al fine di garantire ai membri del governo il sereno esercizio dei loro doveri, prevedeva esclusivamente per il Presidente del Consiglio ed i Ministri particolari ed ulteriori tipologie di impedimenti, esclusivamente costituiti dal “concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti”, nonché “di ogni attività comunque coessenziale all'attività di governo”. Ma non è tutto.

Nella legge in questione era infatti previsto esplicitamente che spetta al Consiglio dei Ministri, e non al giudice, la valutazione della sussistenza e della legittimità dell'impedimento, obbligando di fatto il giudice a rinviare l'udienza laddove la parte lo richieda attraverso una semplice autocertificazione della presidenza del Consiglio. Si è tentato, dunque, di scardinare la tripartizione dei poteri, affermatasi niente di meno che con la rivoluzione francese, sottraendo al potere giudiziario una propria fondamentale funzione a favore del legislativo.

La Corte Costituzionale ha però, fortunatamente, respinto questa impostazione dichiarando alcune parti della legge incostituzionali. Il 13 gennaio 2011 la Corte ha dichiarato alcune parti della legge incompatibili con gli art. 3 (principio di uguaglianza dinnanzi alla legge) e 138 (riserva di legge costituzionale) della Costituzione, ripristinando il potere valutativo del giudice sul singolo impedimento ed eliminando l'obbligo di rinvio dell'udienza.

La legge tuttavia era rimasta inalterata nel suo nucleo essenziale. Gli italiani in queste due giornate referendarie hanno bocciato anche questa manovra politica, intervenendo laddove la Corte Costituzionale non è arrivata, smantellando l'intera impostazione legislativa presentata e ritornando alla sostanziale parità di condizioni di ogni cittadino nei confronti della giustizia. Ed è questa una scelta che va al di là delle situazioni contingenti, che travalica gli schieramenti e che determina la volontà di accrescere la cultura politica del nostro paese.

Questa legge infatti, così come il vero e proprio Lodo Alfano, rappresentava un unicum nel panorama legislativo europeo, creando una vera e propria aurea di impunità nei confronti delle più alte cariche dello stato. Come sempre l'iniziativa era giustificata dalla necessità di garantire al governo il sereno esercizio delle proprie funzioni, essendo ritenuto difficoltoso destreggiarsi tra sedute parlamentari e, le sempre più frequenti, udienze in tribunale.

Se questo è vero (e lo è), la modifica di uno strumento legislativo in modo tale che di fatto il lavoro dei magistrati venga limitato ed incanalato secondo le varie esigenze del potere legislativo è una soluzione che rileva in tutta la sua drammaticità la scarsa cultura politica dei nostri uomini di governo. Sono infatti decine gli esempi di politici stranieri che, imputati anche per questioni relative a poche migliaia di euro, hanno scelto la via delle dimissioni e non dell'impunità.
Nella cultura politica europea è indiscutibile che l'essere imputato è un "impedimento" all'attività di governo (parafrasando l'interessantissimo intervento di Marco Travaglio nell'ultima puntata di Annozero del 9 giugno), e non il contrario. E non potrebbe essere altrimenti, dato che se in una tale situazione il soggetto in questione scegliesse la via dell'impunità, non dimettendosi, pagherebbe questa decisione dal punto di vista politico, perdendo credibilità nei confronti dei propri elettori.

Vi è quindi una cultura, morale prima che politica, che impone trasparenza a chi siede in Parlamento, un requisito essenziale richiesto direttamente dall'elettorato e che è garantito proprio dall'opera dei magistrati, ai quali, a loro volta, è richiesto maggior rigore nel giudicare chi dovrebbe guidare il paese nel nome della legalità, e non contro di essa.

Questo sul legittimo impedimento è un tema trasversale, che non riguarda i singoli partiti, ma segna indiscutibilmente il modo in cui noi vogliamo che sia governato il paese, tralasciando le valutazioni personali sul singolo candidato. Ed oggi è stato fatto: attraverso il voto degli italiani si è mandato un chiaro segnale a favore di una diversa cultura politica. Nonostante l'enorme distanza che ormai separa il cittadino dalla politica, tale messaggio dovrà necessariamente essere recepito.



http://www.ilcambiamento.it/beni_comuni ... mento.html



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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:07 
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Pase ha scritto:

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Stallion ha scritto:
oggi ho chiesto a un mio collega se era andato a votare per sentirmi rispondere: "Ho cose piu' importanti da fare" [8)] [8)] [8)]


Mi fa piacere sentire queste parole.......evidentemente ci sono tante persone che hanno capito che andare a votare non serve a niente (me compreso) e sai perchè?!?!?!.......Perchè ti danno solo l'illusione di poter decidere......sei un'illuso se credi di poter decidere tu con la matitina.......

PS. io sono totalmente contrario al nucleare e in questo momento rido più di voi che ci siete andati.....perlomeno a me non riescono a prendermi in giro.

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Bravo, sei furbo. E, come tutti i furbi, riuscirai a sopravvivere sino a che esisteranno degli sciocchi che compiono, in tua vece, le scelte che tu non hai il coraggio di fare.

Bravo, furbo.


Ultima modifica di eSQueL il 13/06/2011, 21:08, modificato 1 volta in totale.


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Non attaccate Pase, che è più furbo di tutti noi: lui vince sempre, che vinca uno o vinca l'altro. I referendum sono passati? Ha vinto, perchè tanto "non cambia niente"; i referendum non sono passati? Ha vinto lo stesso, perchè tanto l'aveva detto che non serviva a niente...


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Blissenobiarella ha scritto:

Pase, mi spiace amico, ma questo gioco non lo capisci [:D]...




Ne sei sicura?!?!........

O forse sei tu che non vuoi attenerti ai fatti?!?!........non quelli visti in tv però.......quella è roba per il popolo.......

Premetto che io (ma credo che si sia capito.....) non sono di nessuna parte politica.......ti faccio un'esempio.....

Il sig. B. continua a sostenere che la maggior parte degli italiani è dalla sua parte.....Questa cosa però non risulta da nessuna parte e di certo non nei suoi fantasondaggi...........EPPURE ha vinto più volte le elezioni POLITICHE.......
A questo punto le soluzioni sono due:

1) Gli italiani quando prendono in mano la matitina sono fatti e strafatti e per puro masochismo mettono la crocetta su chi NON vorrebbero al governo

2) E' gia tutto deciso.....a te lasciano solo l'illusione.
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Cita:
eSQueL ha scritto:
Bravo, sei furbo. E, come tutti i furbi, riuscirai a sopravvivere sino a che esisteranno degli sciocchi che compiono, in tua vece, le scelte che tu non hai il coraggio di fare.

Bravo, furbo.


Non sono furbo......sono intelligente

Sono due cose ben diverse.


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:24 
Cita:
Pase ha scritto:

Cita:
eSQueL ha scritto:
Bravo, sei furbo. E, come tutti i furbi, riuscirai a sopravvivere sino a che esisteranno degli sciocchi che compiono, in tua vece, le scelte che tu non hai il coraggio di fare.

Bravo, furbo.


Non sono furbo......sono intelligente

Sono due cose ben diverse.



Mmm ... potremmo discutere sul punto. Se tu fossi così intelligente come sostieni, non avresti bisogno di nessuno. Nemmeno degli sciocchi che fanno le scelte che tu non hai il coraggio di fare.

Il punto è che senza quegli sciocchi tu sei zero. E lo dico senza alcuna emozione, credimi. Perché sta proprio qui il limite: vivi in un contesto sociale e per quanto la tua sociopatia (vera o millantata è tutta da vedere) ti consenta di sentirti lontano, diverso e migliore della massa di supidi che compone l'umanità, la verità è che senza quegli stupidi tu non puoi esistere.

Ma sì, sono solo problemi tuoi.


Ultima modifica di eSQueL il 13/06/2011, 21:26, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:27 
No Pase, non è questione di intelligenza o furbizia...è che davvero...non capisci il gioco...ma pur senza volerlo nei fai parte anche tu ed anche se pensi che il tuo sia un modo di sottrarti ad esso, partecipi al gioco rinunciando però a segnare punti in tuo favore. Ma va bene la scelta è tua, se ti senti bene così...



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

No Pase, non è questione di intelligenza o furbizia...è che davvero...non capisci il gioco...ma pur senza volerlo nei fai parte anche tu ed anche se pensi che il tuo sia un modo di sottrarti ad esso, partecipi al gioco rinunciando però a segnare punti in tuo favore. Ma va bene la scelta è tua, se ti senti bene così...


Eh sì, certo, che ognuno faccia quello che vuole. Ripeto, Pase è molto più intelligente di me, che oggi a vedere i risultati mi veniva da piangere, ma che abbia almeno il buon cuore di non dirmi che sono un deficiente.


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MessaggioInviato: 13/06/2011, 21:41 
A chi lo dici sezione 9...ho passato due giorni a seguire i risultati referendari! Ma noi siamo ingenui, ci basta poco ad emozionarci e farci sentire felici [:p]



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